Machine Sounds, Sound Machines - Udine, 20-23 novembre 2018 XXII Colloquio di Informatica Musicale XXII Colloquium of Music Informatics

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Machine Sounds, Sound Machines - Udine, 20-23 novembre 2018 XXII Colloquio di Informatica Musicale XXII Colloquium of Music Informatics
Udine, 20–23 novembre 2018

Machine Sounds, Sound Machines
XXII Colloquio di Informatica Musicale XXII Colloquium of Music Informatics
Machine Sounds, Sound Machines - Udine, 20-23 novembre 2018 XXII Colloquio di Informatica Musicale XXII Colloquium of Music Informatics
ASSOCIAZIONE INFORMATICA MUSICALE ITALIANA
XXII CIM – Udine 2018
Programma musicale

                            20–23
                        NOVEMBRE
Coordinamento generale:                             Comitato di revisione (programma musicale):
Federico Fontana                                    Andrea Agostini
                                                    Stefano Bassanese
Coordinamento scientifico:                          Tonino Battista
Federico Avanzini                                   Laura Bianchini
Stefano Delle Monache                               Nicola Buso
Carlo Drioli                                        Luigi Ceccarelli
                                                    Antonino Chiaramonte
Coordinamento programma musicale:                   Walter Cianciusi
Stefano Bassanese                                   Fabio Cifariello Ciardi
Luca Cossettini                                     Luca Cossettini
Roberto Girolin                                     Franco Degrassi
                                                    Daniele Ghisi
Coordinamento artistico e organizzativo locale:     Roberto Girolin
Roberto Barbieri                                    Giorgio Klauer
                                                    Carlo Laurenzi
Comitato di programma:                              Eric Maestri
Federico Avanzini, Università di Milano             Gian Marco Mora
Roberto Barbieri, Conservatorio di Udine            Alberto Novello
Stefano Bassanese, Conservatorio di Torino          Alessandro Olto
Davide Bonsi, Electrolux SpA                        Paolo Pachini
Luca Cossettini, Università di Udine                Pietro Polotti
Stefano Delle Monache, Università IUAV di Venezia   Riccardo Santoboni
Carlo Drioli, Università di Udine                   Anna Terzaroli
Federico Fontana, Università di Udine               Massimiliano Viel
Roberto Girolin, Pordenone                          Roberto Zanata
Giorgio Klauer, Conservatorio di Venezia            Paolo Zavagna
Renato Miani, Conservatorio di Udine
Mario Pagotto, Conservatorio di Udine               Coordinamento installazioni:
Anna Terzaroli, Conservatorio di Roma               Yuri De Pra
Andrea Valle, Università di Torino                  Alessandro Toppano
Paolo Zavagna, Conservatorio di Venezia
Virginio Zoccatelli, Conservatorio di Udine         Assistenza tecnica concerti:
                                                    Samuel Montalto
                                                    Mattia Piani
BENVENUTI AL XXII COLLOQUIO                               A nome del Consiglio Direttivo AIMI ringrazio
DI INFORMATICA MUSICALE                               l’Università degli Studi di Udine e il Conserva-
                                                      torio Jacopo Tomadini di Udine per aver voluto
L’appuntamento del CIM rappresenta da ol-             organizzare questo Colloquio ed in particolare
tre quarant’anni un’imprescindibile occasione         Federico Fontana, Luca Cossettini, Nicola Buso
di confronto per la comunità dell’informatica         e Roberto Barbieri, il loro generoso impegno ha
musicale italiana. Il tema di quest’anno ci in-       reso possibile la realizzazione del XXII CIM.
vita a riflettere sulla reciprocità della relazione       Vorrei infine ringraziare tutti i membri del
suono/macchina e sulle molteplici implicazio-         Consiglio Direttivo AIMI giunto ormai alla sca-
ni che hanno riscontro nella nostra esperienza        denza del suo mandato, ricordando l’impor-
quotidiana.                                           tante lavoro svolto nell’ultimo quadriennio per
    Verranno presentate 23 composizioni elet-         rilanciare l’Associazione attraverso l’aggiorna-
troacustiche tra acusmatiche, miste e video-          mento dello statuto, il conseguente ripristino
musicali, 5 installazioni e ancora 4 workshop, 3      delle procedure d’iscrizione e le elezioni con
keynote speech, 44 comunicazioni scientifiche         votazione telematica. Iniziative indispensabili
articolate in 3 sessioni demo, 3 sessioni poster e    per poter transitare l’AIMI nella realtà del nuovo
4 sessioni speciali.                                  millennio e continuare così ad incontrare nuo-
    Una novità di questo CIM è l’introduzione         ve generazioni, sottolineando il radicamento di
del premio Teresa Rampazzi alla più originale         una comunità proiettata per specifica identità
composizione elettroacustica selezionata dalla        verso il futuro.
call for music, riconoscimento che affiancherà                                        Stefano Bassanese
il premio Aldo Piccialli al contributo scientifico                                        Presidente AIMI
maggiormente innovativo nella ricerca sull’in-
formatica musicale. Si è voluto così ricordare la
figura della musicista veneta che con grande          L’edizione del CIM 2018 a cura dell’AIMI e in col-
passione ha dato un contributo determinante           laborazione con Conservatorio e l’Università di
alla formazione della prima generazione della         Udine rappresenta una preziosa occasione d’in-
musica informatica italiana.                          contro umano e artistico tra musicisti e speciali-
    Il concerto inaugurale proporrà le musi-          sti del settore della musica elettronica oltre che
che di Jean-Claude Risset a due anni dalla sua        un’inusuale esperienza didattica per gli studenti
scomparsa, un sentito omaggio alla fondamen-          del Tomadini.
tale figura del musicista–scienziato francese,            Il Conservatorio si animerà nei suoi spazi per
ricordato qui dalle parole di Sylviane Sapir, sua     offrire alla propria comunità e al territorio interes-
allieva e Presidente AIMI dal 2006 al 2010.           santi temi proposti dai relatori ospiti, le sessioni
                                                      scientifiche, le istallazioni, i Keynote, le sessioni

                                                                                                         3
poster/demo, le sessioni d’ascolto. Le giornate        Consiglio Direttivo AIMI (aimi-musica.org)
dedicate a questa edizione rappresentano inol-         Presidente: Stefano Bassanese
tre un’opportunità di conoscenza e approfondi-         Vice-Presidente: Federico Avanzini
mento attorno alle tecnologie della musica, oggi       Tesoriere: Andrea Valle
ambiti imprescindibili per affacciarsi concreta-       Segretario: Federico Fontana
mente a determinati mondi del lavoro.                  Consiglieri: Stefano Delle Monache, Giorgio
    Docenti dell’Istituto sono stati coinvolti nel     Klauer, Anna Terzaroli
ruolo d’interpreti delle partiture selezionate dal-
la call internazionale indetta dall’AIMI – che ver-
ranno proposte nei due concerti al teatro San
Giorgio – e di alcune musiche di Jean-Claude
Risset in programma nel concerto inaugurale.
Alcuni studenti delle scuole di composizione si
sono cimentati in un progetto creativo che inclu-
de il mezzo elettronico e che troverà spazio nei
concerti off-CIM che si terranno in Conservatorio.
Concerti che vedranno come interpreti allievi dei
Conservatori di Udine e di Trento–Riva del Garda
in un percorso laboratoriale tra compositori e
strumentisti reciprocamente formativo.
    I quattro workshop che occuperanno l’intera
prima giornata dei lavori saranno un’ulteriore
esperienza didattica volta all’approfondimen-
to della conoscenza del mezzo elettronico uti-
lizzato per fare musica che culmineranno con
un evento musicale in cui i giovani allievi delle
scuole di composizione del Tomadini propor-
ranno brani in prima assoluta appositamente
creati per l’occasione.
    Rivolgo un sincero ringraziamento al pre-
sidente AIMI Stefano Bassanese e a Federico
Fontana con i quali abbiamo condiviso le scelte
artistiche di questa edizione udinese del CIM.
                                 Virginio Zoccatelli
               Direttore del Conservatorio di Udine

4
Concerto inaugurale: Omaggio a Jean-Claude Risset........... 7

INDICE
         CIM – Concerti................................................................... 17
         CIM – Sessioni d’ascolto................................................... 27
         CIM – Installazioni............................................................ 35

         Concerti off-CIM............................................................... 41

         Gli autori........................................................................... 55

         Programma generale......................................................... 66

                                                                                                    5
OMAGGIO A
Jean-Claude RISSET

            Udine, Teatro San Giorgio
             20 novembre ore 20.45
JEAN-CLAUDE RISSET

20 NOVEMBRE ore 20.45
                   OMAGGIO A RISSET
                                      Mutations (1969)
                                      versione per il film di Lillian Schwartz (1973)
                                      regia del suono: Paolo Zavagna

                                      JEAN-CLAUDE RISSET
                                      Variants (1994)
                                      per violino e live electronics
                                      violino: Alessandro Fagiuoli
                                      live electronics: Paolo Zavagna

                                      JEAN-CLAUDE RISSET
                                      Resonant Sound Spaces (2001–2002)
                                      acusmatico
                                         1. Bells Brass Metal
                                         2. Filters
                                         3. Plucked
                                         4. Reverberated
                                         5. Horn Bells
                                      regia del suono: Paolo Zavagna

                                      JEAN-CLAUDE RISSET
                                      Dialogues (1975)
                                      per quattro strumentisti e nastro magnetico
                                      flauto: Giorgio Marcossi
                                      clarinetto: Nicola Bulfone
                                      percussione: Roberto Barbieri
                                      pianoforte: Paolo Chiarandini
                                      regia del suono: Stefano Bassanese

                                                                                        9
NOI, TRAGHETTATORI...                                 attraversavo da ovest ad est il sud della Francia
Un ricordo di Sylviane Sapir                          in bicicletta. L’incontro fu cordiale, Jean-Claude
                                                      non si formalizzò e seppe subito mettermi a
È inutile rammentare in questa sede il formidabi-     mio agio quando mi vide arrivare nella mia
le apporto scientifico e artistico di Jean-Claude     tenuta da cicloturista. Nonostante non avessi
Risset, pioniere della musica elettronica, pre-       alcuna preparazione specifica per affrontare
maturamente scomparso due anni fa. Quando             una tesi in informatica musicale e Jean-Claude
mi è stato chiesto di ricordare Jean-Claude per       non avesse tanta voglia di seguire uno studente,
il concerto a lui dedicato sono stata molto in        l’esito dell’incontro fu positivo. Jean-Claude ac-
imbarazzo.                                            cettò la mia proposta e mi prese in tesi nel suo
    Ho scelto di non parlare del suo immenso          laboratorio. Prima di congedarci mi diede però
lavoro ma di scrivere qualcosa di più personale       da studiare due libroni in inglese tra cui quello
in un momento difficile della sua carriera evi-       di Max Mathews, The Technology of Computer
denziando anche alcuni aspetti della sua gran-        Music.1 L’effetto fu sconvolgente, non solo per
de umanità.                                           il peso aggiuntivo da portare nelle borse della
    Nel lontano 1979 conclusi i miei studi di         mia bici ma anche per ciò che queste letture, di
ingegneria in fisica con uno stage presso il La-      cui capivo ben poco e che facevo sotto la tenda
boratoire de Mécanique et d’Acoustique (LMA)          con la luce vacillante di una torcia, ebbero sul
del Centre National de la Recherche Scienti-          resto della mia vita.
fique (CNRS) a Marsiglia. Intendevo portare               Tornando a Jean-Claude, l’estate 1979 fu un
avanti i miei studi ma non sapevo esattamente         momento particolarmente critico per lui per-
come e in quale direzione. Durante questo sta-        ché corrispose alla fine della sua collaborazione
ge ebbi la fortuna di assistere ad un seminario       con l’IRCAM dovuta a forti contrasti con Pierre
del ricercatore Daniel Arfib sulla sintesi numeri-    Boulez sulla politica da applicare per la ricerca
ca del suono e di sentire per la prima volta dei      musicale. Il 1979 segna quindi il momento del
suoni prodotti da un computer grazie a formule        suo ritorno all’Università di Marsiglia dove era
matematiche. Quel seminario mi colpì enorme-          stato chiamato per dirigere un dipartimento di
mente e fu determinante per il mio orientamen-        musica che nel frattempo era stato soppresso
to. Chiesi a Daniel se fosse possibile integrare il   (sic!). Così fu costretto ad insegnare nel diparti-
laboratorio d’Informatique Musicale del LMA           mento di fisica, attività che faceva malvolentieri
per una tesi e lui mi consigliò di parlarne con       perché molto costrittiva in termini di tempo
il prof. Jean-Claude Risset che sarebbe diventa-      ed energia. Non potendo fare musica presso
to a breve il Direttore di Ricerca del laboratorio.
L’incontro con Jean-Claude si svolse al LMA du-       1 Max V. Mathews, et al., The technology of computer music,
rante il periodo delle mie vacanze estive mentre      Cambridge, MIT press, 1969.

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l’Università si rivolse al LMA e grazie al suppor-             qualche microfono, un discreto impianto per
to del Direttore, Bernard Nayroles, ottenne uno                l’ascolto, e un pianoforte. Un contesto meno
spazio per attrezzare uno studio e delle risorse               avvincente di quello dell’IRCAM ma decisamen-
da dedicare alla ricerca. Il LMA era un grosso la-             te più sereno.
boratorio che svolgeva ricerca sia in meccanica                    Vedevo Jean-Claude attraverso il vetro dello
che in acustica ma c’erano poche interazioni tra               studio quando tagliava e montava i pezzi di na-
i ricercatori di acustica e l’équipe d’informatique            stro, lo sentivo anche suonare ed era un grande
musicale causa metodi, strumenti e finalità di                 pianista. Tutto mi sembrava assai magico poi-
ricerca molto distanti. C’era una forte sintonia               ché le mie attività erano più tecniche e rimane-
invece tra Jean-Claude e Daniel. Nel 1978 Daniel               vano molto distante dalla produzione musicale.
Arfib pubblicò la sua ricerca sulla sintesi sono-              Lavoravo in effetti sulla sintesi vocale e la sua
ra tramite distorsione non lineare,2 ricerca di                implementazione su micro-controllori. Nono-
cui Jean-Claude sfruttò i risultati per realizzare             stante le nostre attività si svolgessero in ambiti
nel 1979 Contours.3 La vita del laboratorio era                diversi e a dispetto delle sue posizioni critiche
scandita da numerose visite. Ricordo le visite                 sulle applicazioni del tempo reale, Jean-Claude
di personaggi di spicco come ad esempio, Max                   seppe indirizzarmi, mi spinse affinché facessi
Mathews, James A. Moorer, John Chowning,                       uno stage di ricerca all’IRCAM nel 1981 per lavo-
Jon Appleton, Gerald Benett o Stanley Haynes.                  rare con l’equipe della 4X. Fu ancora una volta lui
     Nello studio per la sintesi si lavorava con               a prendere contatto con il Centro di Sonologia
Music V su un ordinateur Télémécanique rigo-                   Computazionale (CSC) di Padova quando ebbi
rosamente francese. Tutto si svolgeva in tempo                 la possibilità di svolgere un anno all’estero. Mi
differito con convertitori casalinghi realizzati               incoraggiò sempre nei momenti di sconforto,
appositamente dai tecnici del CNRS. Per pro-                   svolse perfino alcune pratiche amministrative
durre circa 40 secondi di suono si poteva aspet-               per mio conto all’Università di Marsiglia quan-
tare anche fino ad una notte di calcolo. Non a                 do stavo a Padova, e rimase sempre in relazione
caso lo studio era provvisto di una brandina... Il             con me. Tutti conoscono la sua brillante figura
suono veniva poi riversato su nastro magneti-                  di compositore e ricercatore ma forse pochi
co in attesa di essere montato. Il piccolo studio,             sanno della sua grande umanità e disponibilità.
oltre al Télémécanique, comprendeva un Revox,                      Il rapporto docente/discente nato nel 1979
                                                               si è così trasformato nel corso degli anni in un
                                                               rapporto di profonda amicizia fatto di pezzi di
2 Daniel Arfib, “Digital synthesis of complex spectra by       storia comune, idee e progetti condivisi, stima
means of multiplication of non linear distorted sine waves”,
                                                               e complicità. Perciò credo che tra gli incon-
in AES Convention 59, Audio Engineering Society, 1978.
3 Pubblicato su CD in New Music Series Vol.1, NEUMA            tri che più hanno segnato la mia vita quello
450–71, 1988.                                                  con Jean-Claude sia stato fondamentale e

                                                                                                              11
determinante per il mio modo di lavorare con                  scienza e delle tecnologie e quelli della musica
la tecnologia e di pensare in relazione al suono              e della creazione artistica.
e alla musica. Un incontro che ha anche condi-                   Ringrazio quindi l’AIMI e gli organizzatori
zionato la mia scelta di insegnare e di assumere              del XXII CIM per aver svolto la funzione di tra-
così un ruolo di passeur.4                                    ghettatori programmando questo concerto
    Jean-Claude è stato un amico e un Maestro.                come evento di apertura del CIM e per avermi
Tutti coloro che hanno avuto a che fare con                   permesso di ricordare Jean-Claude in questa
lui sanno dell’entusiasmo e della passione che                occasione.
accompagnavano le sue conferenze e il modo                                                       Sylviane Sapir
gentile con il quale si relazionava con tutti. Mol-
ti di noi percepiscono un sentimento di filiazio-
ne nei suoi confronti, e la comunità di Informa-
tica Musicale, in particolare quella italiana con
la quale ha sempre interagito con generosità,
gli deve moltissimo. Credo quindi che il miglior
modo di esprimere la nostra riconoscenza sia di
continuare a fare i passeurs trasmettendo i suoi
insegnamenti alle nuove generazioni, studian-
do le sue opere e diffondendole nei nostri con-
certi. Passeurs o traghettatori di storia, di idee, di
tecniche e metodi di lavoro, proprio come lo
fece Jean-Claude negli anni Sessanta con il suo
catalogo. Ma anche traghettatori di senso, sia
all’interno della nostra comunità che all’esterno.
Jean-Claude ci ha insegnato ad essere esigenti,
rigorosi ma aperti. Dobbiamo creare dei ponti
tra mondi contraddistinti da significati sempre
plurali e paradossali. Osare, trasgredire, esporsi
senza temere i risvolti di un confronto tra am-
biti apparentemente lontani come quelli della

4 Termine molto usato in Francia da storici o sociologi per
parlare di persone poco conosciute che hanno svolto un
ruolo essenziale per la circolazione delle idee. Può essere
tradotto in italiano con il termine traghettatore.

12                                                                                  OMAGGIO A RISSET
JEAN-CLAUDE RISSET              media, e in particolare la sintesi a computer di
                           Mutations (1969)            immagini animate (fece scalpore la sua dimo-
                                                       strazione dell’utilizzo del computer per ritrovare
Commissionata dal GRM, Mutations è stata               le proporzioni del volto di Leonardo da Vinci...
interamente sintetizzata al computer presso            nella Gioconda). Le immagini sono state pro-
i Laboratori Bell. Specialmente sul piano ar-          dotte in tre modi diversi. La crescita di cristalli
monico, sfrutta la possibilità del computer di         esposti a luce polarizzata è stata filmata e ac-
comporre allo stesso livello del suono – o, detto      celerata. Analogamente, sono state riprese le
in altri termini, comporre il suono stesso. Così,      figure prodotte dalla rifrazione dei raggi laser su
all’inizio, uno stesso motivo appare prima sot-        plastiche trasparenti: il riscaldamento provoca-
to forma di melodia, poi di armonia – come un          to dai raggi deforma la plastica, e questo anima
accordo –, infine di timbro – come simulacro di        le immagini. Infine molte sezioni del film sono
un gong, ombra del precedente accordo: l’ar-           state generate al computer, secondo processi
monia è prolungata nel timbro. Il titolo allude        di sviluppo spesso vicini a quelli adottati per la
alle graduali trasformazioni che hanno luogo           musica, come l’illusione del glissando che cre-
nel corso del brano (in particolare al passaggio       sce all’infinito.
da una scala di altezze discontinue a variazioni           Il film Mutations ha ricevuto il Golden Eagle
di frequenza nel continuo). Questo passaggio           Award ed è stato selezionato per il Festival del
è creato per mezzo di sviluppi in mutazione –          cinema di Cannes nel 1974.
nel senso di giochi di mutazione (o di misture)
dell’organo: l’aggiunta graduale di armoniche
crea una rete di intervalli sempre più ravvici-                                JEAN-CLAUDE RISSET
nati. I suoni continui che glissano verso l’acuto                                    Variants (1994)
creano un crescendo ‘a spirale’ che può conti-
nuare a tempo indeterminato – un paradosso             Variants è dedicata alla violinista e compositrice
o un’illusione acustica. Dopo una sezione che          Mari Kimura, che l’ha eseguita in prima assoluta
impiega per la prima volta in un’opera musicale        al Festival di Helsinki nel 1994.
la tecnica di modulazione di frequenza di John             Il brano sfrutta le straordinarie capacità di
Chowning, una ripresa unisce scale di altezze          Mari Kimura, in particolare le sue sperimentazio-
continue e discontinue, fino al finale in cui si li-   ni pionieristiche sull’estensione della tessitura
berano le componenti acute e gravi delle strut-        del violino: all’inizio, si ascoltano suoni più gravi
ture armoniche iniziali.                               del Sol della quarta corda; la loro produzione ri-
     Il film astratto Mutations è stato realizzato a   chiede un controllo estremamente preciso.
partire dalla musica dall’artista americana Lillian        Il titolo rimanda alle trasformazioni dei
Schwartz, nota per il suo lavoro con svariati          suoni del violino prodotte in tempo reale

                                                                                                        13
dall’elaborazione digitale, ma anche a deter-          risonanze: varianti del suono di campana ini-
minati procedimenti di variazione nella parte          ziale del Poème électronique di Edgard Varèse
di violino. Ad esempio, gli intervalli temporali       in apertura e in chiusura dell’opera, percus-
dei gruppi melodici, che causano la cosiddet-          sioni prodotte dall’instrumentarium di Thierry
ta ‘stream segregation’, vengono riecheggiati          Miroglio, motivi suonati da Denise Mégevand,
come meri ritmi. Trasposizioni digitali, echi e        Irène Jarsky, Michel Portal e Serge Conte, con-
riverberazione creano un tessuto contrappun-           certi sinfonici di campane curati da Llorenc
tistico e armonico che espande le melodie del          Barber.
violino.                                                   La spazializzazione che trasforma i paesaggi
                              Jean-Claude Risset       in spazi sonori – da soundscapes a sound spaces –
                                                       è stata realizzata su sessioni Pro Tools multitrac-
                                                       cia, a partire dalle molteplici sorgenti sonore
                   JEAN-CLAUDE RISSET                  originali prima del missaggio stereofonico. La
       Resonant Sound Spaces (2001–2002)               diffusione spaziale dei suoni accentua letteral-
                                                       mente e figurativamente la percezione dello
Resonant Sound Spaces è una ‘mise en espace’           spazio, espande la capacità dell’ascolto di sbro-
di Resonant Soundscapes, opera commissionata           gliare il groviglio di componenti simultanee,
nel 2001 dalla città di Basilea e dedicata a Gerald    agevolando un’esplorazione personale del terri-
Bennett. La versione spazializzata su 8 canali è       torio sonoro, ma propone altresì figure spaziali. I
stata realizzata al GMEM (Gruppo di Musica Spe-        titoli delle 5 sezioni si riferiscono ai materiali o ai
rimentale di Marsiglia) sfruttando il sistema di       processi evocati – a volte illusori o ‘virtuali’.
spazializzazione Holophon di Laurent Pottier.              1) Bells Brass Metal (2’ 45’’). Questa sezione ri-
    Il nostro udito è in grado di analizzare un suo-   corre principalmente a suoni registrati, elabora-
no secondo il paradigma eccitazione/risonanza:         ti con trattamenti semplici: cambiamenti in fre-
può discernere aspetti agogici e strutturali (nel      quenza con o senza cambiamenti nella durata,
tempo e fuori dal tempo). Pur non trattandosi di       inversione temporale. All’inizio, si possono sen-
uno studio sistematico, l’opera utilizza principal-    tire tre varianti sintetiche del suono di campana
mente materiali sonori naturali o di sintesi re-       che apre il Poème électronique di Varèse, create a
lativi a processi di risonanza: percussioni e cor-     partire da un’analisi condotta da Vincent Verfail-
de pizzicate (vibrazioni libere di solidi eccitati),   le. La spazializzazione situa l’origine dei diversi
ottoni e trombe (vibrazioni forzate di colonne         suoni in diversi luoghi – solo eccezionalmen-
d’aria), filtraggi risonanti, riverberazione.          te suggerisce un movimento delle sorgenti
    L’aggettivo risonante evoca anche reazio-          sonore.
ni peculiari a suoni o eventi. Il brano cita ele-          2) Filters (2’ 52’’). Dopo un inizio in cui gli otto-
menti sonori che risvegliano in me particolari         ni dialogano, un’eco filtrato introduce arpeggi

14                                                                               OMAGGIO A RISSET
di clarinetto che salgono fino al la, al si o al fa,         attraverso gesti in tempo reale che generano
ascoltati attraverso un banco di filtri risonanti            suoni di campana così come tessiture fluide o
accordati su determinate armonie. La sensa-                 ‘rimbalzanti’. La spazializzazione demoltiplica le
zione di avvitamento è rinforzata da rotazioni               sorgenti e le dematerializza in movimenti illusori.
spaziali illusorie, che seguono la rotazione degli              Resonant Soundscapes è stata realizzata a
astri per i motivi che conducono al Fa, e in sen-            Marsiglia sul mio laptop Macintosh G3. Ho
so inverso per gli altri. Alla fine, due percussio-          usato i seguenti software: Max MSP, Pro Tools,
ni fisse introducono un motivo di flauto – ‘vivo’            Sound Hack, Peak, MUSIC V.
nella sua articolazione e nella sua rotazione; un                                            Jean-Claude Risset
richiamo d’uccello si allontana lentamente at-
torno agli ascoltatori.
    3) Plectra (1’ 54’’). Grazie al controllo compu-                                JEAN-CLAUDE RISSET
terizzato del movimento dei martelletti e degli                                          Dialogues (1975)
smorzatori, il piano meccanico Yamaha Disklavier
del Laboratorio di Meccanica e Acustica del CNRS            Dialogues combina quattro strumentisti (flauto,
di Marsiglia permette di produrre suoni agendo              clarinetto, pianoforte, percussioni) con un na-
direttamente sulle corde, ad esempio con plet-              stro magnetico sintetizzato al computer presso
tri che trasformano il pianoforte in una variante           il Centro Universitario di Marsiglia–Luminy uti-
dell’arpa. Intervenendo con le dita in posizioni            lizzando MUSIC V. La composizione si basa su
specifiche della corda, si inibiscono certe par-            un nucleo di motivi che formano delle serie: la
ziali e se ne rinforzano altre. La spazializzazione         loro manipolazione, condotta con l’ausilio di
suggerisce l’estensione delle risonanze su tavole           software per la composizione assistita, ‘oblitera’
armoniche di grandi dimensioni.                             gradualmente le serie per annegarle in armo-
    4) Reverberated (3’ 17’’). Folle, urla e risate, mor-   nie residue. Il pezzo tenta di stabilire dei lega-
morii, cembali, cori, voci, organo, in una vasta            mi stretti – ‘incontri del terzo tipo’ – tra mondi
riverberazione che si muove lentamente. La se-              sonori strumentali e sintetici. Gli strumenti e
zione si conclude sulle lontane esplosioni di un            il nastro magnetico dialogano fondendosi, ri-
oscuro disastro.                                            spondendosi, opponendosi, prolungandosi.
    5) Bell, horns (3’ 40’’). Scandita da richiami di       Così, all’inizio, gli strumenti emergono insidio-
trombe nautiche, la quinta sezione allude al                samente dai suoni del nastro. Successivamen-
libro di Louis Aragon Les cloches de Bâle. A re-            te, il nastro incita il percussionista a reagire
gistrazioni o ricostruzioni di campane materiali            alle sue proposte. Verso la fine, il nastro tesse
risponde un carillon virtuale di suoni di sinte-            e ispira strutture sonore emanate da armonie
si. Quest’ultimo svela strutture composte 25                strumentali.
anni prima, che ora possono essere evocate                                                  Jean-Claude Risset

                                                                                                            15
MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
CIM
Concerti
                   Udine, Teatro San Giorgio
                  21–22 novembre ore 20.45
ROBERTO ZANATA

21 NOVEMBRE ore 20.45
                   CONCERTO CIM N. 1
                                       Meccanica I (2017)
                                       per flauto basso e live electronics
                                       flauto basso: Giorgio Marcossi

                                       MARCO MARINONI
                                       Siamo sporchi di guerra (2017–2018)
                                       acusmatico

                                       FABIO DE SANCTIS DE BENEDICTIS
                                       Balaeonoptera (2015)
                                       per clarinetto basso e live electronics
                                       clarinetto basso: Nicola Bulfone

                                       MARTINO SAROLLI
                                       Lapidario E_01: Parafulmini e parassiti (2018)
                                       acusmatico

                                       NICOLETTA ANDREUCCETTI
                                       Resounding Resonances (2018)
                                       per flauto piccolo, clarinetto in sib, pianoforte e live electronics
                                       flauto piccolo: Giorgio Marcossi
                                       clarinetto: Nicola Bulfone
                                       pianoforte: Paolo Chiarandini
                                       live electronics: Lorenzo Ballerini

                                       FEDERICO TESTONI
                                       Kairos e Aion (2018)
                                       acusmatico

                                       ALESSANDRO FIORDELMONDO E ARCANGELO DI DONATO
                                       Il controller pittorico (2017)
                                       performers: Alessandro Fiordelmondo e Arcangelo Di Donato

                                       Ove non specificato, regia del suono e live electronics a cura degli autori

                                                                                                                     19
ROBERTO ZANATA                     FABIO DE SANCTIS DE BENEDICTIS
                            Meccanica I (2017)                            Balaeonoptera (2015)
È il primo di una serie di studi volti a indagare      Brano commissionato dal M° Carlo Failli e a lui
possibili strategie compositive che contempla-         dedicato. L’elettronica è in quadrifonia. Nasce
no l’utilizzo di strumenti musicali appartenenti       da un fatto realmente accaduto: lo spiaggia-
alla famiglia del gruppo dei legni, combinato          mento di un cetaceo a sud di Livorno, assunto a
all’implementazione di ambienti esecutivi per          simbolo del generale umano disorientamento.
il live electronics che prevedono meccanismi               Cuore espressivo dell’opera è il duetto finale,
articolati di movimento del suono nello spazio.        riconciliatorio, tra clarinetto basso e suoni di ba-
L’ambiente esecutivo per il live electronics, re-      lena. Questi sono stati montati in un file audio
alizzato in Max MSP, può essere adattato a un          e analizzati spettralmente ricavandone sequen-
sistema di amplificazione quadrifonico o otto-         ze di accordi, serbatoio per note e durate del
fonico.                                                clarinetto basso. In questa sezione finale i suoni
                                                       di balena, minimamente processati, realizzano
                                                       quindi un’orchestrazione a eco. Il resto della
                       MARCO MARINONI                  composizione, di carattere vario e drammatico,
        Siamo sporchi di guerra (2017–2018)            si realizza principalmente sulle caratteristiche di
                                                       alcuni suoni del clarinetto basso, mappando il
Brano composto per un sistema di diffusione            termine ‘balenoptera’ sull’alfabeto italiano mo-
multicanale (da 8 fino a 48 altoparlanti) che uti-     dulo 12 e ottenendo insiemi di classi di altezze
lizza come principale materiale sonoro di base         utilizzati in vario modo.
il testo del Prometeo di Johann Wolfgang Goe-              È il primo brano in cui si sono utilizzati vari
the recitato da Oskar Werner – attore in Jules e       software IRCAM (Audiosculpt, Catart, librerie
Jim (1962) e in Fahrenheit 451 (1966) di François      Max MSP, librerie Open Music). Open Music è
Truffaut –, suoni strumentali (archi, pianoforte,      stato utilizzato per l’elettronica con le librerie
percussioni, flauto, sax basso) e suoni concre-        OMChroma (per Csound), OM-SuperVP, OM-
ti (pioggia, sirene industriali, oggetti solidi in     Chant. Open Music e PWGL sono stati utilizzati
caduta, esplosioni) raccolti durante sessioni di       anche per lo sviluppo del materiale compositi-
field recording e ispirati dalla poesia Dialogo di     vo e la scrittura della parte del clarinetto basso.
Salvatore Quasimodo, inclusa in La vita non è          Il brano è stato eseguito presso l’Istituto Supe-
sogno (1946–1948).                                     riore di Studi musicali Pietro Mascagni, nella sta-
                                                       gione di concerti Suoni Inauditi.

20                                                   MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
MARTINO SAROLLI                 gono) costituiti da materiali archetipici: pietra,
Lapidario E_01: Parafulmini e parassiti (2018)         marmo, rame, argento, zinco. Risonanze insolite,
                                                       a loro volta, gestite da tecniche di Interactive
Il brano costituisce il primo capitolo di un im-       Machine Learning, partendo dal riconoscimen-
maginario Lapidario Sonoro, un ciclo di compo-         to iniziale di un numero definito di articolazioni
sizioni dedicate ognuna a un diverso minerale.         gestuali controllano in tempo reale le risonanze
Il processo compositivo muove dalla riflessione        della TAMS. La spazializzazione a 8 canali vie-
sul ruolo del silicio come base e sostanza di          ne utilizzata come ulteriore articolazione della
forme di vita naturali e artificiali e dall’osser-     risonanza, una sorta di modellazione fisica del
vazione delle caratteristiche fisiche di minerali      riverbero su larga scala, con macro-gesti deri-
silicati tentando di riportarne alcune immagini        vanti dall’espansione di gesti strumentali che si
in forma sonora acusmatica. I materiali sonori         muovono all’interno di un ampio spazio sonoro
sono stati realizzati elaborando frammenti pro-        artificiale che si concluderà naturalmente e gra-
venienti da registrazioni ambientali ed etno-          dualmente nel finale.
grafiche attraverso sistemi di apprendimento
automatico basati su reti neurali multilivello e
processi di sintesi concatenativa.                                               FEDERICO TESTONI
                                                                                  Kairos e Aion (2018)
               NICOLETTA ANDREUCCETTI                  Diverse cellule tematiche evolvono e si susse-
              Resounding Resonances (2018)             guono attraverso un chiaroscurale e cangiante
                                                       moto perpetuo, quasi come forme di vita alla
È un brano costruito sul confine tra suono e           ricerca di una condizione d’equilibrio. Il tempo
musica. La risonanza è il luogo in cui questa          è il susseguirsi e la necessaria conseguenza del-
relazione viene riscritta, in cui ascoltare nuovi      la prima esplosione primordiale, che si espan-
paesaggi che emergono dall’intersezione tra            derà attraverso la proliferazione dei materiali
suono culturale/tecnologico e suono naturale.          in un sostrato in continua mutazione. Gesti e
Paesaggi ibridi in cui le risonanze culturali degli    tessiture si intrecciano e costituiscono un uni-
strumenti acustici sono perfettamente legate           cum nella struttura micro-formale, per cui pare
alle risonanze naturali degli strumenti ciberne-       indistinguibile la relazione tra la causa e l’effet-
tici modellati dalla Tri-Axis Modeling Synthesis       to. In quest’ottica il tempo è liquido, eterno in
(TAMS). La percussione dei martelletti sulle cor-      quanto mutevole e privo di una direzione, ed è
de del pianoforte è il gesto che eccita i risonatori   tangibile la sua evanescenza. La sua relatività è
della TAMS che modellano strumenti con forme           implicita nel profondo legame con l’ascoltatore.
archetipiche (anello, campana, sfera, tubo, esa-

                                                                                                       21
ALESSANDRO FIORDELMONDO E
              ARCANGELO DI DONATO
              Il controller pittorico (2017)
Sviluppato presso il Conservatorio Cesare Pollini
di Padova sotto la guida del M° Alberto Novello,
il controller pittorico permette di controllare la
sintesi sonora dipingendo. Lo strumento consi-
ste in una tavola il cui piano di lavoro è dotato di
sensori che comunicano con un software mu-
sicale la scelta cromatica e la gestualità dell’ar-
tista tramite la conduttività elettrica dell’acqua
e della grafite. Colori e segni vengono tradotti
musicalmente in tempo reale. Per il suo carat-
tere di codifica in tempo reale il controller pit-
torico si avvicina al live coding lasciando in più
traccia visibile di tutto lo svolgimento creativo.
L’esecutore deve avere anche capacità pitto-
riche, ed è questo, oltre alla visualizzazione di
un percorso sonoro, che suscita l’interesse degli
(non più solo) uditori.

22                                                     MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
NICOLA BARONI

22 NOVEMBRE ore 20.45
                   CONCERTO CIM N. 2
                                       K_messages (2014–2016)
                                       per ipercello (violoncello e live electronics)
                                           1. Vor dem Gesetz
                                           2. The Wish to be a Red Indian
                                       ipercello: Nicola Baroni

                                       ANTONIO D’AMATO
                                       Béatitudes lysergiques (2018)
                                       acusmatico

                                       DAVIDE WANG
                                       Un pensiero… (2018)
                                       per clarinetto in sib e live electronics
                                       clarinetto: Davide Teodoro

                                       GIOVANNI SPARANO
                                       Cosmos (2018)
                                       acusmatico

                                       LUCA RICHELLI
                                       Gesti di tensione (2017)
                                       per violino e live electronics
                                       violino: Andrea Scaramella

                                       LUCA MORINO
                                       My Taste Passes Through My Stomach (2018)
                                       acusmatico

                                       ROBERTO DOATI E PAOLO PACHINI
                                       Seppie senz’osso (2013)
                                       opera video

                                       Ove non specificato, regia del suono e live electronics a cura degli autori

                                                                                                                     23
NICOLA BARONI                                      ANTONIO D’AMATO
                    K_messages (2014–2016)                            Béatitudes lysergiques (2018)
Nei K_messages per Ipercello si estraggono dati       Il motivo ispiratore del brano è la lettura di un
di analisi audio dalla performance sul palco per      articolo di una copia della rivista Life del 1966
offrire all’esecutore mezzi diretti a espandere       in cui mi è capitato di imbattermi: New Experi-
lo strumento acustico stesso e a determinare          ence That Bombards the Senses. LSD art. L’articolo
lo sviluppo della composizione. È un’idea ra-         recensiva una mostra al Riverside Museum di
dicale di Violoncello Digitalmente Aumentato,         New York creata da un gruppo chiamato USCO
entità globale che unisce in un circuito coor-        (un’abbreviazione per ‘The Us Company’, o ‘The
dinato gesto esecutivo, elaborazione digitale         Company of Us’), un collettivo di artisti, registi,
e composizione algoritmica. L’esecutore guida         ingegneri e poeti che presentavano opere d’ar-
processi, macroforme e spazializzazione inte-         te ispirate all’acido lisergico. Lo scopo dichiara-
gralmente tramite il proprio suono, seguendo          to dell’USCO era quello di creare un sovracca-
istruzioni verbali dell’autore. La dedica alle no-    rico sensoriale bombardando l’osservatore con
velle di Kafka è suggerimento narrativo, ma an-       «throbbing lights, dizzying designs, swirling
che avvertimento sulla complessità del dialogo        smells, [and] swelling sounds». Il loro obiettivo
uomo–macchina.                                        era distruggere il senso del tempo e del luogo
   1) Vor dem Gesetz utilizza un modulo di ma-        e produrre disorientamento, fondamentale per
chine learning mappato su cinque descrittori          l’esperienza psichedelica, sollevando così i visi-
audio; l’esecutore crea una propria frase musi-       tatori in uno stato di coscienza elevata, o indu-
cale divisa in quattro segmenti timbricamente         cendo un insieme di emozioni artificiali incredi-
contrastanti. Il riconoscimento da parte del          bilmente imprevedibile.
sistema dei quattro modelli iniziali diviene me-          Con questo brano cerco di immergere
todo interattivo di costruzione formale–estem-        l’ascoltatore in un ambiente contemplativo e
poranea del brano.                                    mistico, dove texture lisce e ruvide appaiono
    2) The Wish to be a Red Indian permette all’e-    inaspettatamente e si fondono, assaltano e
secutore di gestire catene di granulatori (seg-       seducono – «they can be ecstatically beauti-
mentati secondo durate assimilabili a ‘note’).        ful – or terrifying». È stato composto negli studi
Cicli di registrazioni dal vivo sono granulate dal    dell’Institute for Computer Music and Sound
violoncellista tramite un sistema di note de-         Technology presso la Zürcher Hochschule der
tection applicato alla propria esecuzione.            Künste (ICST–ZHdK) ed è basato su suoni sinte-
                                                      tici elaborati principalmente attraverso un filtro
                                                      ladder a quattro poli, un algoritmo granulare e
                                                      un riverbero multicanale.

24                                                   MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
DAVIDE WANG                                             LUCA RICHELLI
                        Un pensiero… (2018)                                  Gesti di tensione (2017)
Un pensiero è un qualcosa che può essere in-        Nel brano, per violino ed elettronica, viene
delebile e può rimanere scolpito dentro di noi.     esplorato il confine tra il suono acustico e il
Una volta insinuato nella nostra mente può es-      suono elettronico prodotto dalle trasformazio-
sere veramente difficile rimuoverlo. Un pensie-     ni elettroacustiche del live electronics. Le due
ro può essere un motivo, una frase, un ideale,      tipologie sonore, fuse assieme, superano la
un qualunque elemento che si propaga impla-         dialettica delle due dimensioni contrapposte e
cabilmente attraverso qualunque mezzo, l’aria,      creano un nuovo mondo sonoro coerente. Da
lo spazio, il mare, la musica. Questo brano è la    un punto di vista compositivo, l’opera è una co-
storia di un pensiero, che non è solo tale ma di-   stellazione di gesti strumentali che rimandano
venta astrazione ed elemento strutturale; la sua    a differenti epoche del repertorio violinistico.
propagazione avviene sia in modo diretto che        L’elettronica integra sia l’aspetto materico/so-
in modo indiretto, attraverso riproposizioni e      noro che compositivo/strutturale della partitura.
intromissioni.

                                                                               LUCA MORINO
                       GIOVANNI SPARANO                   My Taste Passes Through My Stomach
                            Cosmos (2018)                                               (2018)
Viaggio sonoro, l’evoluzione di un universo         Brano acusmatico della durata di circa 10 minu-
che nasce da una singola onda sinusoidale e,        ti, in cui l’autore indaga il rapporto tra la com-
attraverso diverse tecniche di elaborazione au-     posizione automatica e la scrittura manuale,
dio, giunge fino alla massima entropia sonora       riflettendo sulla natura e la storia dei suoni e
possibile: il rumore bianco. In questo universo     dei gesti sonori fissati nelle composizioni mu-
convivono suoni puri, complesse texture FM,         sicali. Il processo di generazione sonora si basa
suoni concreti, elaborazioni di campioni trami-     esclusivamente sulla sintesi concatenativa – in
te sintesi granulare e glitch, e vanno a formare    particolar modo è stato utilizzato lo strumento
un percorso non lineare da un archetipo della       Catart (IRCAM). Questa forma di sintesi permet-
musica elettronica a un altro.                      te di ridefinire i gesti musicali fissati, di ‘rigene-
                                                    rare’ algoritmicamente e automaticamente suo-
                                                    ni o gesti sonori estrapolandoli dalla forma di
                                                    una certa composizione musicale. Il materiale
                                                    sonoro di partenza deriva interamente da brani

                                                                                                     25
e bozze compiuti negli anni dallo stesso auto-
re. Sono anche presenti alcuni frammenti presi
da celebri brani della cultura pop (ad esempio,
dall’album Revolver dei Beatles), che sono sta-
ti particolarmente significativi nell’esperienza
dell’autore. Il processo compositivo è frutto di
una continua dialettica tra la ridefinizione, mon-
taggio e generazione automatica di gesti o tex-
ture compiuti dalla macchina (Catart) e dalle
stesse operazioni compiute manualmente.

       ROBERTO DOATI E PAOLO PACHINI
                 Seppie senz’osso (2013)
Si tratta del terzo episodio del film Titolo segre-
to per quadrati, tromba fitta, frutti cavi, progetto
videomusicale nato dalla collaborazione con il
cuoco Gigi Zanco.
    Il tradizionale piatto lagunare rivisto sotto
una lente fanta-medieval-nipponica. Progresso
dalla necessaria crudeltà sulle seppie crude, al
salutare taglio e, attraverso il lavaggio e la rapi-
da cottura, alla geometrica disposizione finale
dove tutte le parti dei mostri marini, unite ai
loro degni accompagnatori (pani al nero, polen-
ta bianca, chicchi rossi di melograno) trovano la
dignità di simboli magici, a metter ordine nei
nostri appetiti. Ad accompagnare, canti senza
parole di melograni armonici, fumi che gridano
a più non posso e gorgheggi di coltelli danesi.

26                                                     MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
CIM
Sessioni d’ascolto
             Udine, Sala Vivaldi del Conservatorio
                                  21–23 novembre
21 novembre ore 16.20

21–23 NOVEMBRE
            SESSIONI D’ASCOLTO
                                 MAURIZIO DI BERARDINO
                                 The disgraceful displacement of a personality shift (2015)
                                 acusmatico

                                 NICOLA FUMO FRATTEGIANI
                                 Banlieue cuivrée (2018)
                                 acusmatico

                                 22 novembre ore 11.10
                                 STEFANO GIACOMELLI
                                 I_Side #2 (Flow of Sensations) (2018)
                                 acusmatico

                                 COSTANTINO RIZZUTI
                                 Due studi su Le corde dell’anima (2018)
                                 acusmatico

                                 22 novembre ore 16.20
                                 MASSIMO VITO AVANTAGGIATO
                                 Atlas of uncertainty (2016)
                                 opera audiovisiva

                                 ANNA TERZAROLI
                                 Dark Path #4 (2015)
                                 acusmatico

                                                                                              29
23 novembre ore 11.10
     ROCÍO CANO VALIÑO
     Asterión (2018)
     acusmatico

     ANTONIO SCARCIA
     Interludio: ‘And I rejoice in my bonie Bell’ (2018)
     acusmatico

     23 novembre ore 16.20
     TOMMASO MUTO
     For PIANO INTERO (2018)
     acusmatico

30
MAURIZIO DI BERARDINO                              NICOLA FUMO FRATTEGIANI
           The disgraceful displacement of a                              Banlieue cuivrée (2018)
                      personality shift (2015)       Periferia ottone. Cemento sgretolato. Il caos e
Titolo zappiano per un brano costruito a par-        l’energia della frammentazione della materia
tire da materiali fortemente eterogenei sia per      contrapposta alla sua staticità implacabile, pura,
natura che per tecniche di generazione sonora        monolitica. Il cemento traslato attraverso il me-
utilizzate. Presenta una struttura grossomodo        tallo e la pelle. L’espressione ‘banlieue cuivrée’
tripartita, costituita da una prima sezione in cui   deriva dalla volontà di rappresentare la vita di
le fasce più ‘rumorose’ introducono i suoni più      un magma cementizio con le sue fluttuazioni
gravi di campane; si aggiungono poi suoni di         morfiche e dinamiche, le sue distensioni e i suoi
campane più acuti in un crescendo di densità,        rigurgiti ma anche le sue statiche pose che nel
fino a un primo climax, cui segue una seconda        contesto architettonico urbano trovano la loro
sezione fatta di fasce ottenute filtrando in ma-     sublimazione. Cemento dunque. Una materia
niera automatizzata alcune fasce (sempre di ca-      precisa. Un ‘fatto’ che circonda il nostro spazio
rattere rumoroso). Nella terza e ultima sezione      quotidiano. Una corporeità rigida ma che nasce
entra una nuvola di suoni ‘glitch’, cui fanno da     allo stato liquido. Cemento. Periferia. Banlieue.
sostegno nuove fasce di rumore. Nel finale tor-      Colore grigio.
nano i cluster di campane acute, che chiudono            La composizione è stata costruita utilizzan-
il brano restando da sole.                           do esclusivamente campioni concreti di stru-
                                                     menti metallofoni e membranofoni. Il colore
                                                     dominante del metallo nel contesto musicale è
                                                     quello degli ottoni. Da qui il secondo termine
                                                     francese cuivrée. La sintesi terminologica risul-
                                                     tante, quindi, è quella di una massa ramata che
                                                     alterna il suo respiro in differenti stati ontologici
                                                     sonori.

                                                                                                      31
STEFANO GIACOMELLI                  fili dell’installazione. Questa stessa architettura
        I_Side #2 (Flow of Sensations) (2018)            di sintesi del suono, basata su metodi di sintesi
                                                         additiva e sottrattiva, può essere anche utiliz-
Nato da studi sulla sintesi FM e sulla sintesi gra-      zata, senza il bisogno dell’azione dei sensori,
nulare, questo lavoro acusmatico si concentra            per generare sequenze di suoni. Le altezze, le
sulla relazione tra le due tecniche, costruendo          durate, le dinamiche e tutti gli altri paramenti
trame sonore in un primo momento micro-arti-             dei suoni vengono generati all’interno del pro-
colate e caotiche, in seguito sempre più armo-           gramma seguendo un rigoroso approccio di
niche e discrete. Come in una storia d’amore,            composizione seriale.
improvvisamente fiorente e dirompente, il pez-
zo si svela catturando l’attenzione e, attraverso
la metafora del suono, mostra come le emozio-                      MASSIMO VITO AVANTAGGIATO
ni che proviamo assumano la forma di ciò che                            Atlas of uncertainty (2016)
viviamo accanto alla nostra amata. Attraverso
sonorità aspre e inarmoniche, instabili o rassi-         Il video si basa sulla rappresentazione di 4 ele-
curanti, questo lavoro rende un omaggio per-             menti classici, che in genere si riferiscono ai
sonale, rappresentando un ‘flusso di sensazioni’         concetti dell’antica Grecia di terra, acqua, fuo-
come transizioni timbriche tra sonorità gestuali         co ed etere, proposti per spiegare la natura e
opposte, inizialmente in una semplice relazione          la complessità di tutta la materia in termini di
causa–effetto, in seguito in un rapporto più cal-        sostanze più semplici. La musica che accompa-
do e intimo. Infine gli opposti diventano coppia         gna il video è un continuum sonico che spazia
e si fondono l’uno nell’altro, in modo sponta-           da suoni naturali inalterati a suoni completa-
neo ma forse irregolare.                                 mente nuovi o, più poeticamente, dal mondo
                                                         reale al regno dell’immaginazione. Un microco-
                                                         smo di suoni: rumori della cucina, suoni di fru-
                    COSTANTINO RIZZUTI                   ste generati elettronicamente e accumulazione
     Due studi su Le corde dell’anima (2018)             granulare, ‘whoosh’ rumorosi, crotali, suoni di
                                                         flauto, campane tibetane, solo per citarne alcu-
È una composizione che comprende due studi               ni, diventano l’universo ilico dell’opera. Questi
realizzati utilizzando il sistema di composizio-         materiali eterogenei sono esplorati attraverso
ne algoritmica creato per l’installazione sonora         varie tecniche (sintesi granulare, sottrattiva).
interattiva Le corde dell’anima e realizzato utiliz-     I suoni e le immagini sono combinati in gesti
zando Pure Data. Nell’installazione otto moduli          elettronici ben identificabili.
di sintesi del suono vengono controllati da al-
trettanti sensori di movimento posizionati sui

32                                                     MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
ANNA TERZAROLI             brano, la concentrazione musicale è accentuata
                            Dark Path #4 (2015)        nel confronto di Teseo con il Minotauro. Il sospi-
                                                       ro finale rappresenta l’ultimo respiro di Asterión.
Brano acusmatico e composizione con il
paesaggio sonoro, il materiale audio è costitu-
ito da suoni concreti variamente elaborati e da                                  ANTONIO SCARCIA
suoni di sintesi. I suoni concreti provengono da           Interludio: ‘And I rejoice in my bonie Bell’
un paesaggio sonoro italiano caro all’autrice. La
musica acusmatica, sottraendo la percezione                                                    (2018)
visiva, può favorire una maggiore concentrazio-        Un breve lavoro acusmatico, un interludio, ispi-
ne nell’ascolto e restituire caratteristiche e pe-     rato alle parole di una poesia di Robert Burns,
culiarità dei suoni, altrimenti inaudite.              My Bonie Bell, del 1791. I materiali constano in
                                                       massima parte di suoni tonici articolati su due
                                                       registri diversi, in forte contrasto; sul registro
                       ROCÍO CANO VALIÑO               acuto, inoltre, i suoni si caratterizzano anche per
                             Asterión (2018)           la loro asprezza (roughness). Realizzato con tec-
                                                       niche che richiamano quelle del classico tape
Brano acusmatico ispirato al racconto La casa          studio, è il risultato di un lavoro di studio che ha
de Asterión di Jorge Luis Borges. La storia descri-    integrato Common Music, sintesi per campio-
ve la vita del Minotauro di nome Asterión che          namento ed elaborazione tramite SuperCollider.
vive in un immenso labirinto formato da un
groviglio di stanze e corridoi che rende impos-
sibile per chiunque, tranne per il suo architetto                                 TOMMASO MUTO
Dédalo, trovare la via d’uscita. Questa è la sua
casa, e a sua volta la sua prigione; è finita e allo                        For PIANO INTERO (2018)
stesso tempo infinita. Asterión trascorre le sue       Lavoro acusmatico. Elaborazione di registrazio-
lunghe giornate giocando, correndo attraverso          ni fatte su un pianoforte con strumenti di vario
le gallerie di pietra e fingendosi addormentato.       genere alla ricerca di timbri. Indaga il potenziale
Ogni nove anni, entrano nove uomini così che           sonoro del pianoforte non solo dal punto di vi-
lui possa liberarli dal male. Uno di loro ha pro-      sta della tastiera.
fetizzato, al momento della sua morte, che un
giorno sarebbe arrivato il redentore, Teseo.
    Il lavoro acusmatico conduce l’ascoltatore
attraverso il labirinto, in questo mondo di mol-
teplici porte e finestre. Nell’ultima parte del

                                                                                                      33
MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
CIM
Installazioni
             Udine, Conservatorio Jacopo Tomadini
                                  21–23 novembre
Ingresso piazza Primo Maggio

21–23 NOVEMBRE
            INSTALLAZIONI
                            MATTEO MARTINO
                            CME2 (2017)
                            ecosistema per suoni e luci

                            Ingresso Sala Vivaldi
                            CESARE SALDICCO
                            Still Life (2012)
                            audiovisivo

                            Ingresso via Treppo
                            LORENA CANTARUT
                            Heed (2018)
                            scultura sonora

                            ENRICO DORIGATTI
                            Life (2018)
                            audiovisivo

                            FRANCESCO ROBERTO DANI
                            PySCCat (2017)
                            demo performativa

                                                           37
MATTEO MARTINO                                         CESARE SALDICCO
                                CME2 (2017)                                           Still Life (2012)
Installazione ecosistemica per suoni e luci. Un         Un automa cellulare può essere considerato
ecosistema è un insieme di organismi che                una pellicola che si genera da sola, in grado di
ricambiano energia con i materiali che ne co-           rappresentare e plasmare una vasta gamma di
stituiscono l’ambiente. Nel presente lavoro, un         fenomeni auto-organizzati. È una raccolta di
microfono rivela quanto avviene nello spazio            cellule che, sulla base di semplici regole mate-
acustico della stanza: queste informazioni ven-         matiche, possono vivere, morire o moltiplicarsi.
gono utilizzate per influenzare lo svolgimento          Still Life (letteralmente e ironicamente ‘natura
della composizione. CME2 è un ecosistema so-            morta’) si riferisce al più famoso degli automi
noro che si auto-ascolta (tramite microfono) e          cellulari, il gioco della vita, inventato dal mate-
tenta di perseguire una propria omeostasi, un           matico John Horton Conway. Il pezzo sugge-
equilibrio di tipo spettrale, un continuo in cui        risce un’immagine molto lontana dalla natura:
sempre (o quasi sempre) siano presenti processi         l’obiettivo non è quello di avere una sonorizza-
sonori e musicali collocati nei registri grave, me-     zione servile delle cellule che guidano il mondo
dio-grave, medio-acuto e acuto. Se ad esempio           della Vita, piuttosto trasmettere un’immagine
l’ecosistema non rileva energia acustica nel re-        che spinge la vita alla vita stessa. Riconoscere,
gistro grave, genererà un processo sonoro che           attraverso un’esplorazione dello spazio sonoro,
si colloca in quello stesso registro, e così per        forme e movimenti che sono nel nostro corpo,
tutti gli altri. I processi sonori si muovono nello     nei nostri pensieri, nel nostro habitat, per risuo-
spazio acustico e visivo creato dagli altoparlanti      nare con il proprio essere.
e dai fari cambiacolore. Un preciso colore è as-
sociato a ciascun registro acustico: il rosso al re-
gistro grave, l’ambra al registro medio-grave, il
verde al registro medio-acuto e il blu al registro
acuto. In questo modo a un continuo sonoro
che riempie gran parte dello spettro udibile si
accompagna un continuo sempre cangiante di
colori.

38                                                     MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
LORENA CANTARUT                           FRANCESCO ROBERTO DANI
                                Heed (2018)                                   PySCCat (2017)
Scultura sonora interattiva che reagisce a input      Questa performance dal vivo è una dimostra-
acustici esterni e si comporta in maniera simile      zione di PySCCat, uno strumento musicale
a un organismo vivente. Questo avviene grazie         open source scritto in Python e SuperCollider
al materiale che costituisce lo scheletro della       che permette di controllare più istanze di un
scultura, ossia una lega a memoria di forma           algoritmo di sintesi concatenativa in tempo re-
denominata Nitinol. Il Nitinol, se riscaldato, è in   ale tramite un controller di gesti appositamen-
grado di riacquistare velocemente una forma           te progettato per essere utilizzato assieme allo
precedentemente impressa. Sfruttando questo           strumento. L’esibizione dimostra come un mu-
principio ho sviluppato una scultura sonora la        sicista può cambiare e modificare il paesaggio
cui forma viene controllata e deformata attra-        sonoro in modo dinamico tramite l’interazione
verso algoritmi digitali, derivanti dalla capacità    tra lui e PySCCat.
di Heed di ascoltare gli input acustici emessi dal
pubblico.

                         ENRICO DORIGATTI
                                 Life (2018)
Installazione che, una volta attivata, si evolve
autonomamente generando audio e immagini
in tempo reale. Non ha una struttura ma un’e-
voluzione lenta e costante, che può sembrare
ripetitiva, ma è sempre diversa.

                                                                                                 39
I seguenti lavori sono stati valutati positivamente dal Comitato di revisione, ma per ragioni diverse non è
stato possibile inserirli nel programma.

ANTONIO D’AMATO                                          DEMIAN RUDEL REY
Opus III (2015)                                          Khēmia I (2016)
acusmatico                                               per contrabbasso e live electronics

FABIO DE SANCTIS DE BENEDICTIS                           FEDERICO TESTONI
Fabula (2017)                                            Impressioni (2018)
per sassofono baritono, elettronica e live electronics   opera video

MARCO MARINONI
Eleusi (2015)
per violino e live electronics

40                                                        MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
Concerti off-CIM

             Udine, Sala Udienze del Conservatorio
    20 novembre ore 18.00 – 23 novembre ore 17.30
Brani per strumenti ed elettronica degli allievi del Conservatorio di

20 NOVEMBRE ore 18.00
                   ALLIEVI DEL CONSERVATORIO
                                               Udine in prima esecuzione assoluta

                                               SILVIA VALENTINI
                                               Strumento uomo (2018)
                                               per clarinetto basso, clarinetto in sib ed elettronica
                                               clarinetto basso: Eric Zanello
                                               clarinetto: Giacomo Cozzi
                                               regia del suono: Silvia Valentini

                                               LORENZO GIOCO
                                               Klimen en Dalen (2018)
                                               per due clarinetti ed elettronica
                                               clarinetti: Giacomo Cozzi, Eric Zanello
                                               regia del suono: Lorenzo Gioco

                                               INGRID MAČUS
                                               Jezero (2018)
                                               per due voci, pianoforte, percussioni ed elettronica
                                               soprano: Nataša Trček
                                               mezzosoprano: Mirjam Jelnikar
                                               pianoforte: Ingrid Mačus
                                               percussione: Alberto Zenarolla
                                               regia del suono: Marco Sgobino

                                                                                                                       43
SILVIA VALENTINI                                       LORENZO GIOCO
                      Strumento uomo (2018)                                   Klimen en Dalen (2018)
Nel brano, i mezzi elettronici sono funzionali alla     Il brano prende spunto dagli studi di Roger
rappresentazione della musica nascosta nella            Penrose, matematico britannico che, assieme al
musica eseguita, in particolare nella gestualità        padre, creò un’illusione ottica con cui, attraver-
fisica e in quella mentale dell’esecutore, ma an-       so uno stratagemma, riuscì a rappresentare su
che di una musica più profonda, celata in tutti         carta un’immagine altrimenti impossibile nella
gli animi: l’esecutore è simbolo del compositore,       realtà. Una scala infinita disposta a quadrato e
il compositore è simbolo dell’essere umano, la          continuamente discendente che passò alla sto-
musica il mezzo tramite il quale l’uomo espri-          ria come Scala di Penrose.
me una musica più vera, una verità, che l’artista           Nel brano si cerca quindi di riproporre in
intravede tra gli scontri interiori dei propri lati     musica il concetto di ascesa (o discesa) infinita:
avversi: forza contro debolezza, complessità            utilizzando il corrispettivo sonoro della scala di
contro semplicità, solennità contro frivolezza…         Penrose, viene creata un’evoluzione che mo-
la rana e il leone, entrambi nella stessa interiori-    strerà le varie sfaccettature musicali di questo
tà, eppure mai amichevolmente.                          concetto matematico. Si parte da un semplice
    La partitura per i due clarinetti nasce come        glissando che man mano si trasforma in scale
improvvisazione pianistica, una cantilena addo-         e arpeggi e arriva, dopo un lungo percorso, a
lorata, eseguita su un vecchio pianoforte scor-         citare la scala Shepard (l’illusione acustica di un
dato, l’intimo saluto del compositore a un amico        suono eternamente discendente).
musicista, il giorno della sua morte improvvisa.            Il gioco tra l’elettronica e i clarinetti nasce
È un augurio, Mnògaja Leta (Molti anni felici),         proprio ripresentando in un disegno stilizzato il
che racconta la complessità artificiosa dell’es-        concetto matematico che già stava emergendo
sere umano, travagliato fino all’ultima tensione,       dall’impianto elettronico. Si crea così un’ulterio-
quando punterà i piedi a terra per non staccarsi        re dualità tra ciò che è vero e ciò che non lo è,
dalla materia. Ma il desiderio di volare, la presa      confermando ancora una volta l’idea dell’illusio-
del paracadute e il vento che lo gonfia, sono, in       ne: ricreare con mezzi reali ciò che in natura non
tutti, alla fine più forti della negazione inconscia.   è possibile.
    Dopo lo sviluppo delle animalità umane, il              Il titolo del brano prende spunto dall’omoni-
leone e la rana, con i loro schieramenti fortifi-       ma opera dell’artista olandese Maurits Cornelis
cati, si sfidano nell’ultima carneficina, morendo       Escher Klimmen en dalen (Salita e discesa).
entrambi insieme alla persona. Così, è la morte
a risolverci, unendo le nostre dicotomie in un
unico totalizzante, armonioso accordo.

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