Machine Sounds, Sound Machines - Udine, 20-23 novembre 2018 XXII Colloquio di Informatica Musicale XXII Colloquium of Music Informatics
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Udine, 20–23 novembre 2018 Machine Sounds, Sound Machines XXII Colloquio di Informatica Musicale XXII Colloquium of Music Informatics
XXII CIM – Udine 2018 Programma musicale 20–23 NOVEMBRE
Coordinamento generale: Comitato di revisione (programma musicale): Federico Fontana Andrea Agostini Stefano Bassanese Coordinamento scientifico: Tonino Battista Federico Avanzini Laura Bianchini Stefano Delle Monache Nicola Buso Carlo Drioli Luigi Ceccarelli Antonino Chiaramonte Coordinamento programma musicale: Walter Cianciusi Stefano Bassanese Fabio Cifariello Ciardi Luca Cossettini Luca Cossettini Roberto Girolin Franco Degrassi Daniele Ghisi Coordinamento artistico e organizzativo locale: Roberto Girolin Roberto Barbieri Giorgio Klauer Carlo Laurenzi Comitato di programma: Eric Maestri Federico Avanzini, Università di Milano Gian Marco Mora Roberto Barbieri, Conservatorio di Udine Alberto Novello Stefano Bassanese, Conservatorio di Torino Alessandro Olto Davide Bonsi, Electrolux SpA Paolo Pachini Luca Cossettini, Università di Udine Pietro Polotti Stefano Delle Monache, Università IUAV di Venezia Riccardo Santoboni Carlo Drioli, Università di Udine Anna Terzaroli Federico Fontana, Università di Udine Massimiliano Viel Roberto Girolin, Pordenone Roberto Zanata Giorgio Klauer, Conservatorio di Venezia Paolo Zavagna Renato Miani, Conservatorio di Udine Mario Pagotto, Conservatorio di Udine Coordinamento installazioni: Anna Terzaroli, Conservatorio di Roma Yuri De Pra Andrea Valle, Università di Torino Alessandro Toppano Paolo Zavagna, Conservatorio di Venezia Virginio Zoccatelli, Conservatorio di Udine Assistenza tecnica concerti: Samuel Montalto Mattia Piani
BENVENUTI AL XXII COLLOQUIO A nome del Consiglio Direttivo AIMI ringrazio DI INFORMATICA MUSICALE l’Università degli Studi di Udine e il Conserva- torio Jacopo Tomadini di Udine per aver voluto L’appuntamento del CIM rappresenta da ol- organizzare questo Colloquio ed in particolare tre quarant’anni un’imprescindibile occasione Federico Fontana, Luca Cossettini, Nicola Buso di confronto per la comunità dell’informatica e Roberto Barbieri, il loro generoso impegno ha musicale italiana. Il tema di quest’anno ci in- reso possibile la realizzazione del XXII CIM. vita a riflettere sulla reciprocità della relazione Vorrei infine ringraziare tutti i membri del suono/macchina e sulle molteplici implicazio- Consiglio Direttivo AIMI giunto ormai alla sca- ni che hanno riscontro nella nostra esperienza denza del suo mandato, ricordando l’impor- quotidiana. tante lavoro svolto nell’ultimo quadriennio per Verranno presentate 23 composizioni elet- rilanciare l’Associazione attraverso l’aggiorna- troacustiche tra acusmatiche, miste e video- mento dello statuto, il conseguente ripristino musicali, 5 installazioni e ancora 4 workshop, 3 delle procedure d’iscrizione e le elezioni con keynote speech, 44 comunicazioni scientifiche votazione telematica. Iniziative indispensabili articolate in 3 sessioni demo, 3 sessioni poster e per poter transitare l’AIMI nella realtà del nuovo 4 sessioni speciali. millennio e continuare così ad incontrare nuo- Una novità di questo CIM è l’introduzione ve generazioni, sottolineando il radicamento di del premio Teresa Rampazzi alla più originale una comunità proiettata per specifica identità composizione elettroacustica selezionata dalla verso il futuro. call for music, riconoscimento che affiancherà Stefano Bassanese il premio Aldo Piccialli al contributo scientifico Presidente AIMI maggiormente innovativo nella ricerca sull’in- formatica musicale. Si è voluto così ricordare la figura della musicista veneta che con grande L’edizione del CIM 2018 a cura dell’AIMI e in col- passione ha dato un contributo determinante laborazione con Conservatorio e l’Università di alla formazione della prima generazione della Udine rappresenta una preziosa occasione d’in- musica informatica italiana. contro umano e artistico tra musicisti e speciali- Il concerto inaugurale proporrà le musi- sti del settore della musica elettronica oltre che che di Jean-Claude Risset a due anni dalla sua un’inusuale esperienza didattica per gli studenti scomparsa, un sentito omaggio alla fondamen- del Tomadini. tale figura del musicista–scienziato francese, Il Conservatorio si animerà nei suoi spazi per ricordato qui dalle parole di Sylviane Sapir, sua offrire alla propria comunità e al territorio interes- allieva e Presidente AIMI dal 2006 al 2010. santi temi proposti dai relatori ospiti, le sessioni scientifiche, le istallazioni, i Keynote, le sessioni 3
poster/demo, le sessioni d’ascolto. Le giornate Consiglio Direttivo AIMI (aimi-musica.org) dedicate a questa edizione rappresentano inol- Presidente: Stefano Bassanese tre un’opportunità di conoscenza e approfondi- Vice-Presidente: Federico Avanzini mento attorno alle tecnologie della musica, oggi Tesoriere: Andrea Valle ambiti imprescindibili per affacciarsi concreta- Segretario: Federico Fontana mente a determinati mondi del lavoro. Consiglieri: Stefano Delle Monache, Giorgio Docenti dell’Istituto sono stati coinvolti nel Klauer, Anna Terzaroli ruolo d’interpreti delle partiture selezionate dal- la call internazionale indetta dall’AIMI – che ver- ranno proposte nei due concerti al teatro San Giorgio – e di alcune musiche di Jean-Claude Risset in programma nel concerto inaugurale. Alcuni studenti delle scuole di composizione si sono cimentati in un progetto creativo che inclu- de il mezzo elettronico e che troverà spazio nei concerti off-CIM che si terranno in Conservatorio. Concerti che vedranno come interpreti allievi dei Conservatori di Udine e di Trento–Riva del Garda in un percorso laboratoriale tra compositori e strumentisti reciprocamente formativo. I quattro workshop che occuperanno l’intera prima giornata dei lavori saranno un’ulteriore esperienza didattica volta all’approfondimen- to della conoscenza del mezzo elettronico uti- lizzato per fare musica che culmineranno con un evento musicale in cui i giovani allievi delle scuole di composizione del Tomadini propor- ranno brani in prima assoluta appositamente creati per l’occasione. Rivolgo un sincero ringraziamento al pre- sidente AIMI Stefano Bassanese e a Federico Fontana con i quali abbiamo condiviso le scelte artistiche di questa edizione udinese del CIM. Virginio Zoccatelli Direttore del Conservatorio di Udine 4
Concerto inaugurale: Omaggio a Jean-Claude Risset........... 7 INDICE CIM – Concerti................................................................... 17 CIM – Sessioni d’ascolto................................................... 27 CIM – Installazioni............................................................ 35 Concerti off-CIM............................................................... 41 Gli autori........................................................................... 55 Programma generale......................................................... 66 5
OMAGGIO A Jean-Claude RISSET Udine, Teatro San Giorgio 20 novembre ore 20.45
JEAN-CLAUDE RISSET 20 NOVEMBRE ore 20.45 OMAGGIO A RISSET Mutations (1969) versione per il film di Lillian Schwartz (1973) regia del suono: Paolo Zavagna JEAN-CLAUDE RISSET Variants (1994) per violino e live electronics violino: Alessandro Fagiuoli live electronics: Paolo Zavagna JEAN-CLAUDE RISSET Resonant Sound Spaces (2001–2002) acusmatico 1. Bells Brass Metal 2. Filters 3. Plucked 4. Reverberated 5. Horn Bells regia del suono: Paolo Zavagna JEAN-CLAUDE RISSET Dialogues (1975) per quattro strumentisti e nastro magnetico flauto: Giorgio Marcossi clarinetto: Nicola Bulfone percussione: Roberto Barbieri pianoforte: Paolo Chiarandini regia del suono: Stefano Bassanese 9
NOI, TRAGHETTATORI... attraversavo da ovest ad est il sud della Francia Un ricordo di Sylviane Sapir in bicicletta. L’incontro fu cordiale, Jean-Claude non si formalizzò e seppe subito mettermi a È inutile rammentare in questa sede il formidabi- mio agio quando mi vide arrivare nella mia le apporto scientifico e artistico di Jean-Claude tenuta da cicloturista. Nonostante non avessi Risset, pioniere della musica elettronica, pre- alcuna preparazione specifica per affrontare maturamente scomparso due anni fa. Quando una tesi in informatica musicale e Jean-Claude mi è stato chiesto di ricordare Jean-Claude per non avesse tanta voglia di seguire uno studente, il concerto a lui dedicato sono stata molto in l’esito dell’incontro fu positivo. Jean-Claude ac- imbarazzo. cettò la mia proposta e mi prese in tesi nel suo Ho scelto di non parlare del suo immenso laboratorio. Prima di congedarci mi diede però lavoro ma di scrivere qualcosa di più personale da studiare due libroni in inglese tra cui quello in un momento difficile della sua carriera evi- di Max Mathews, The Technology of Computer denziando anche alcuni aspetti della sua gran- Music.1 L’effetto fu sconvolgente, non solo per de umanità. il peso aggiuntivo da portare nelle borse della Nel lontano 1979 conclusi i miei studi di mia bici ma anche per ciò che queste letture, di ingegneria in fisica con uno stage presso il La- cui capivo ben poco e che facevo sotto la tenda boratoire de Mécanique et d’Acoustique (LMA) con la luce vacillante di una torcia, ebbero sul del Centre National de la Recherche Scienti- resto della mia vita. fique (CNRS) a Marsiglia. Intendevo portare Tornando a Jean-Claude, l’estate 1979 fu un avanti i miei studi ma non sapevo esattamente momento particolarmente critico per lui per- come e in quale direzione. Durante questo sta- ché corrispose alla fine della sua collaborazione ge ebbi la fortuna di assistere ad un seminario con l’IRCAM dovuta a forti contrasti con Pierre del ricercatore Daniel Arfib sulla sintesi numeri- Boulez sulla politica da applicare per la ricerca ca del suono e di sentire per la prima volta dei musicale. Il 1979 segna quindi il momento del suoni prodotti da un computer grazie a formule suo ritorno all’Università di Marsiglia dove era matematiche. Quel seminario mi colpì enorme- stato chiamato per dirigere un dipartimento di mente e fu determinante per il mio orientamen- musica che nel frattempo era stato soppresso to. Chiesi a Daniel se fosse possibile integrare il (sic!). Così fu costretto ad insegnare nel diparti- laboratorio d’Informatique Musicale del LMA mento di fisica, attività che faceva malvolentieri per una tesi e lui mi consigliò di parlarne con perché molto costrittiva in termini di tempo il prof. Jean-Claude Risset che sarebbe diventa- ed energia. Non potendo fare musica presso to a breve il Direttore di Ricerca del laboratorio. L’incontro con Jean-Claude si svolse al LMA du- 1 Max V. Mathews, et al., The technology of computer music, rante il periodo delle mie vacanze estive mentre Cambridge, MIT press, 1969. 10 OMAGGIO A RISSET
l’Università si rivolse al LMA e grazie al suppor- qualche microfono, un discreto impianto per to del Direttore, Bernard Nayroles, ottenne uno l’ascolto, e un pianoforte. Un contesto meno spazio per attrezzare uno studio e delle risorse avvincente di quello dell’IRCAM ma decisamen- da dedicare alla ricerca. Il LMA era un grosso la- te più sereno. boratorio che svolgeva ricerca sia in meccanica Vedevo Jean-Claude attraverso il vetro dello che in acustica ma c’erano poche interazioni tra studio quando tagliava e montava i pezzi di na- i ricercatori di acustica e l’équipe d’informatique stro, lo sentivo anche suonare ed era un grande musicale causa metodi, strumenti e finalità di pianista. Tutto mi sembrava assai magico poi- ricerca molto distanti. C’era una forte sintonia ché le mie attività erano più tecniche e rimane- invece tra Jean-Claude e Daniel. Nel 1978 Daniel vano molto distante dalla produzione musicale. Arfib pubblicò la sua ricerca sulla sintesi sono- Lavoravo in effetti sulla sintesi vocale e la sua ra tramite distorsione non lineare,2 ricerca di implementazione su micro-controllori. Nono- cui Jean-Claude sfruttò i risultati per realizzare stante le nostre attività si svolgessero in ambiti nel 1979 Contours.3 La vita del laboratorio era diversi e a dispetto delle sue posizioni critiche scandita da numerose visite. Ricordo le visite sulle applicazioni del tempo reale, Jean-Claude di personaggi di spicco come ad esempio, Max seppe indirizzarmi, mi spinse affinché facessi Mathews, James A. Moorer, John Chowning, uno stage di ricerca all’IRCAM nel 1981 per lavo- Jon Appleton, Gerald Benett o Stanley Haynes. rare con l’equipe della 4X. Fu ancora una volta lui Nello studio per la sintesi si lavorava con a prendere contatto con il Centro di Sonologia Music V su un ordinateur Télémécanique rigo- Computazionale (CSC) di Padova quando ebbi rosamente francese. Tutto si svolgeva in tempo la possibilità di svolgere un anno all’estero. Mi differito con convertitori casalinghi realizzati incoraggiò sempre nei momenti di sconforto, appositamente dai tecnici del CNRS. Per pro- svolse perfino alcune pratiche amministrative durre circa 40 secondi di suono si poteva aspet- per mio conto all’Università di Marsiglia quan- tare anche fino ad una notte di calcolo. Non a do stavo a Padova, e rimase sempre in relazione caso lo studio era provvisto di una brandina... Il con me. Tutti conoscono la sua brillante figura suono veniva poi riversato su nastro magneti- di compositore e ricercatore ma forse pochi co in attesa di essere montato. Il piccolo studio, sanno della sua grande umanità e disponibilità. oltre al Télémécanique, comprendeva un Revox, Il rapporto docente/discente nato nel 1979 si è così trasformato nel corso degli anni in un rapporto di profonda amicizia fatto di pezzi di 2 Daniel Arfib, “Digital synthesis of complex spectra by storia comune, idee e progetti condivisi, stima means of multiplication of non linear distorted sine waves”, e complicità. Perciò credo che tra gli incon- in AES Convention 59, Audio Engineering Society, 1978. 3 Pubblicato su CD in New Music Series Vol.1, NEUMA tri che più hanno segnato la mia vita quello 450–71, 1988. con Jean-Claude sia stato fondamentale e 11
determinante per il mio modo di lavorare con scienza e delle tecnologie e quelli della musica la tecnologia e di pensare in relazione al suono e della creazione artistica. e alla musica. Un incontro che ha anche condi- Ringrazio quindi l’AIMI e gli organizzatori zionato la mia scelta di insegnare e di assumere del XXII CIM per aver svolto la funzione di tra- così un ruolo di passeur.4 ghettatori programmando questo concerto Jean-Claude è stato un amico e un Maestro. come evento di apertura del CIM e per avermi Tutti coloro che hanno avuto a che fare con permesso di ricordare Jean-Claude in questa lui sanno dell’entusiasmo e della passione che occasione. accompagnavano le sue conferenze e il modo Sylviane Sapir gentile con il quale si relazionava con tutti. Mol- ti di noi percepiscono un sentimento di filiazio- ne nei suoi confronti, e la comunità di Informa- tica Musicale, in particolare quella italiana con la quale ha sempre interagito con generosità, gli deve moltissimo. Credo quindi che il miglior modo di esprimere la nostra riconoscenza sia di continuare a fare i passeurs trasmettendo i suoi insegnamenti alle nuove generazioni, studian- do le sue opere e diffondendole nei nostri con- certi. Passeurs o traghettatori di storia, di idee, di tecniche e metodi di lavoro, proprio come lo fece Jean-Claude negli anni Sessanta con il suo catalogo. Ma anche traghettatori di senso, sia all’interno della nostra comunità che all’esterno. Jean-Claude ci ha insegnato ad essere esigenti, rigorosi ma aperti. Dobbiamo creare dei ponti tra mondi contraddistinti da significati sempre plurali e paradossali. Osare, trasgredire, esporsi senza temere i risvolti di un confronto tra am- biti apparentemente lontani come quelli della 4 Termine molto usato in Francia da storici o sociologi per parlare di persone poco conosciute che hanno svolto un ruolo essenziale per la circolazione delle idee. Può essere tradotto in italiano con il termine traghettatore. 12 OMAGGIO A RISSET
JEAN-CLAUDE RISSET media, e in particolare la sintesi a computer di Mutations (1969) immagini animate (fece scalpore la sua dimo- strazione dell’utilizzo del computer per ritrovare Commissionata dal GRM, Mutations è stata le proporzioni del volto di Leonardo da Vinci... interamente sintetizzata al computer presso nella Gioconda). Le immagini sono state pro- i Laboratori Bell. Specialmente sul piano ar- dotte in tre modi diversi. La crescita di cristalli monico, sfrutta la possibilità del computer di esposti a luce polarizzata è stata filmata e ac- comporre allo stesso livello del suono – o, detto celerata. Analogamente, sono state riprese le in altri termini, comporre il suono stesso. Così, figure prodotte dalla rifrazione dei raggi laser su all’inizio, uno stesso motivo appare prima sot- plastiche trasparenti: il riscaldamento provoca- to forma di melodia, poi di armonia – come un to dai raggi deforma la plastica, e questo anima accordo –, infine di timbro – come simulacro di le immagini. Infine molte sezioni del film sono un gong, ombra del precedente accordo: l’ar- state generate al computer, secondo processi monia è prolungata nel timbro. Il titolo allude di sviluppo spesso vicini a quelli adottati per la alle graduali trasformazioni che hanno luogo musica, come l’illusione del glissando che cre- nel corso del brano (in particolare al passaggio sce all’infinito. da una scala di altezze discontinue a variazioni Il film Mutations ha ricevuto il Golden Eagle di frequenza nel continuo). Questo passaggio Award ed è stato selezionato per il Festival del è creato per mezzo di sviluppi in mutazione – cinema di Cannes nel 1974. nel senso di giochi di mutazione (o di misture) dell’organo: l’aggiunta graduale di armoniche crea una rete di intervalli sempre più ravvici- JEAN-CLAUDE RISSET nati. I suoni continui che glissano verso l’acuto Variants (1994) creano un crescendo ‘a spirale’ che può conti- nuare a tempo indeterminato – un paradosso Variants è dedicata alla violinista e compositrice o un’illusione acustica. Dopo una sezione che Mari Kimura, che l’ha eseguita in prima assoluta impiega per la prima volta in un’opera musicale al Festival di Helsinki nel 1994. la tecnica di modulazione di frequenza di John Il brano sfrutta le straordinarie capacità di Chowning, una ripresa unisce scale di altezze Mari Kimura, in particolare le sue sperimentazio- continue e discontinue, fino al finale in cui si li- ni pionieristiche sull’estensione della tessitura berano le componenti acute e gravi delle strut- del violino: all’inizio, si ascoltano suoni più gravi ture armoniche iniziali. del Sol della quarta corda; la loro produzione ri- Il film astratto Mutations è stato realizzato a chiede un controllo estremamente preciso. partire dalla musica dall’artista americana Lillian Il titolo rimanda alle trasformazioni dei Schwartz, nota per il suo lavoro con svariati suoni del violino prodotte in tempo reale 13
dall’elaborazione digitale, ma anche a deter- risonanze: varianti del suono di campana ini- minati procedimenti di variazione nella parte ziale del Poème électronique di Edgard Varèse di violino. Ad esempio, gli intervalli temporali in apertura e in chiusura dell’opera, percus- dei gruppi melodici, che causano la cosiddet- sioni prodotte dall’instrumentarium di Thierry ta ‘stream segregation’, vengono riecheggiati Miroglio, motivi suonati da Denise Mégevand, come meri ritmi. Trasposizioni digitali, echi e Irène Jarsky, Michel Portal e Serge Conte, con- riverberazione creano un tessuto contrappun- certi sinfonici di campane curati da Llorenc tistico e armonico che espande le melodie del Barber. violino. La spazializzazione che trasforma i paesaggi Jean-Claude Risset in spazi sonori – da soundscapes a sound spaces – è stata realizzata su sessioni Pro Tools multitrac- cia, a partire dalle molteplici sorgenti sonore JEAN-CLAUDE RISSET originali prima del missaggio stereofonico. La Resonant Sound Spaces (2001–2002) diffusione spaziale dei suoni accentua letteral- mente e figurativamente la percezione dello Resonant Sound Spaces è una ‘mise en espace’ spazio, espande la capacità dell’ascolto di sbro- di Resonant Soundscapes, opera commissionata gliare il groviglio di componenti simultanee, nel 2001 dalla città di Basilea e dedicata a Gerald agevolando un’esplorazione personale del terri- Bennett. La versione spazializzata su 8 canali è torio sonoro, ma propone altresì figure spaziali. I stata realizzata al GMEM (Gruppo di Musica Spe- titoli delle 5 sezioni si riferiscono ai materiali o ai rimentale di Marsiglia) sfruttando il sistema di processi evocati – a volte illusori o ‘virtuali’. spazializzazione Holophon di Laurent Pottier. 1) Bells Brass Metal (2’ 45’’). Questa sezione ri- Il nostro udito è in grado di analizzare un suo- corre principalmente a suoni registrati, elabora- no secondo il paradigma eccitazione/risonanza: ti con trattamenti semplici: cambiamenti in fre- può discernere aspetti agogici e strutturali (nel quenza con o senza cambiamenti nella durata, tempo e fuori dal tempo). Pur non trattandosi di inversione temporale. All’inizio, si possono sen- uno studio sistematico, l’opera utilizza principal- tire tre varianti sintetiche del suono di campana mente materiali sonori naturali o di sintesi re- che apre il Poème électronique di Varèse, create a lativi a processi di risonanza: percussioni e cor- partire da un’analisi condotta da Vincent Verfail- de pizzicate (vibrazioni libere di solidi eccitati), le. La spazializzazione situa l’origine dei diversi ottoni e trombe (vibrazioni forzate di colonne suoni in diversi luoghi – solo eccezionalmen- d’aria), filtraggi risonanti, riverberazione. te suggerisce un movimento delle sorgenti L’aggettivo risonante evoca anche reazio- sonore. ni peculiari a suoni o eventi. Il brano cita ele- 2) Filters (2’ 52’’). Dopo un inizio in cui gli otto- menti sonori che risvegliano in me particolari ni dialogano, un’eco filtrato introduce arpeggi 14 OMAGGIO A RISSET
di clarinetto che salgono fino al la, al si o al fa, attraverso gesti in tempo reale che generano ascoltati attraverso un banco di filtri risonanti suoni di campana così come tessiture fluide o accordati su determinate armonie. La sensa- ‘rimbalzanti’. La spazializzazione demoltiplica le zione di avvitamento è rinforzata da rotazioni sorgenti e le dematerializza in movimenti illusori. spaziali illusorie, che seguono la rotazione degli Resonant Soundscapes è stata realizzata a astri per i motivi che conducono al Fa, e in sen- Marsiglia sul mio laptop Macintosh G3. Ho so inverso per gli altri. Alla fine, due percussio- usato i seguenti software: Max MSP, Pro Tools, ni fisse introducono un motivo di flauto – ‘vivo’ Sound Hack, Peak, MUSIC V. nella sua articolazione e nella sua rotazione; un Jean-Claude Risset richiamo d’uccello si allontana lentamente at- torno agli ascoltatori. 3) Plectra (1’ 54’’). Grazie al controllo compu- JEAN-CLAUDE RISSET terizzato del movimento dei martelletti e degli Dialogues (1975) smorzatori, il piano meccanico Yamaha Disklavier del Laboratorio di Meccanica e Acustica del CNRS Dialogues combina quattro strumentisti (flauto, di Marsiglia permette di produrre suoni agendo clarinetto, pianoforte, percussioni) con un na- direttamente sulle corde, ad esempio con plet- stro magnetico sintetizzato al computer presso tri che trasformano il pianoforte in una variante il Centro Universitario di Marsiglia–Luminy uti- dell’arpa. Intervenendo con le dita in posizioni lizzando MUSIC V. La composizione si basa su specifiche della corda, si inibiscono certe par- un nucleo di motivi che formano delle serie: la ziali e se ne rinforzano altre. La spazializzazione loro manipolazione, condotta con l’ausilio di suggerisce l’estensione delle risonanze su tavole software per la composizione assistita, ‘oblitera’ armoniche di grandi dimensioni. gradualmente le serie per annegarle in armo- 4) Reverberated (3’ 17’’). Folle, urla e risate, mor- nie residue. Il pezzo tenta di stabilire dei lega- morii, cembali, cori, voci, organo, in una vasta mi stretti – ‘incontri del terzo tipo’ – tra mondi riverberazione che si muove lentamente. La se- sonori strumentali e sintetici. Gli strumenti e zione si conclude sulle lontane esplosioni di un il nastro magnetico dialogano fondendosi, ri- oscuro disastro. spondendosi, opponendosi, prolungandosi. 5) Bell, horns (3’ 40’’). Scandita da richiami di Così, all’inizio, gli strumenti emergono insidio- trombe nautiche, la quinta sezione allude al samente dai suoni del nastro. Successivamen- libro di Louis Aragon Les cloches de Bâle. A re- te, il nastro incita il percussionista a reagire gistrazioni o ricostruzioni di campane materiali alle sue proposte. Verso la fine, il nastro tesse risponde un carillon virtuale di suoni di sinte- e ispira strutture sonore emanate da armonie si. Quest’ultimo svela strutture composte 25 strumentali. anni prima, che ora possono essere evocate Jean-Claude Risset 15
MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES CIM Concerti Udine, Teatro San Giorgio 21–22 novembre ore 20.45
ROBERTO ZANATA 21 NOVEMBRE ore 20.45 CONCERTO CIM N. 1 Meccanica I (2017) per flauto basso e live electronics flauto basso: Giorgio Marcossi MARCO MARINONI Siamo sporchi di guerra (2017–2018) acusmatico FABIO DE SANCTIS DE BENEDICTIS Balaeonoptera (2015) per clarinetto basso e live electronics clarinetto basso: Nicola Bulfone MARTINO SAROLLI Lapidario E_01: Parafulmini e parassiti (2018) acusmatico NICOLETTA ANDREUCCETTI Resounding Resonances (2018) per flauto piccolo, clarinetto in sib, pianoforte e live electronics flauto piccolo: Giorgio Marcossi clarinetto: Nicola Bulfone pianoforte: Paolo Chiarandini live electronics: Lorenzo Ballerini FEDERICO TESTONI Kairos e Aion (2018) acusmatico ALESSANDRO FIORDELMONDO E ARCANGELO DI DONATO Il controller pittorico (2017) performers: Alessandro Fiordelmondo e Arcangelo Di Donato Ove non specificato, regia del suono e live electronics a cura degli autori 19
ROBERTO ZANATA FABIO DE SANCTIS DE BENEDICTIS Meccanica I (2017) Balaeonoptera (2015) È il primo di una serie di studi volti a indagare Brano commissionato dal M° Carlo Failli e a lui possibili strategie compositive che contempla- dedicato. L’elettronica è in quadrifonia. Nasce no l’utilizzo di strumenti musicali appartenenti da un fatto realmente accaduto: lo spiaggia- alla famiglia del gruppo dei legni, combinato mento di un cetaceo a sud di Livorno, assunto a all’implementazione di ambienti esecutivi per simbolo del generale umano disorientamento. il live electronics che prevedono meccanismi Cuore espressivo dell’opera è il duetto finale, articolati di movimento del suono nello spazio. riconciliatorio, tra clarinetto basso e suoni di ba- L’ambiente esecutivo per il live electronics, re- lena. Questi sono stati montati in un file audio alizzato in Max MSP, può essere adattato a un e analizzati spettralmente ricavandone sequen- sistema di amplificazione quadrifonico o otto- ze di accordi, serbatoio per note e durate del fonico. clarinetto basso. In questa sezione finale i suoni di balena, minimamente processati, realizzano quindi un’orchestrazione a eco. Il resto della MARCO MARINONI composizione, di carattere vario e drammatico, Siamo sporchi di guerra (2017–2018) si realizza principalmente sulle caratteristiche di alcuni suoni del clarinetto basso, mappando il Brano composto per un sistema di diffusione termine ‘balenoptera’ sull’alfabeto italiano mo- multicanale (da 8 fino a 48 altoparlanti) che uti- dulo 12 e ottenendo insiemi di classi di altezze lizza come principale materiale sonoro di base utilizzati in vario modo. il testo del Prometeo di Johann Wolfgang Goe- È il primo brano in cui si sono utilizzati vari the recitato da Oskar Werner – attore in Jules e software IRCAM (Audiosculpt, Catart, librerie Jim (1962) e in Fahrenheit 451 (1966) di François Max MSP, librerie Open Music). Open Music è Truffaut –, suoni strumentali (archi, pianoforte, stato utilizzato per l’elettronica con le librerie percussioni, flauto, sax basso) e suoni concre- OMChroma (per Csound), OM-SuperVP, OM- ti (pioggia, sirene industriali, oggetti solidi in Chant. Open Music e PWGL sono stati utilizzati caduta, esplosioni) raccolti durante sessioni di anche per lo sviluppo del materiale compositi- field recording e ispirati dalla poesia Dialogo di vo e la scrittura della parte del clarinetto basso. Salvatore Quasimodo, inclusa in La vita non è Il brano è stato eseguito presso l’Istituto Supe- sogno (1946–1948). riore di Studi musicali Pietro Mascagni, nella sta- gione di concerti Suoni Inauditi. 20 MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
MARTINO SAROLLI gono) costituiti da materiali archetipici: pietra, Lapidario E_01: Parafulmini e parassiti (2018) marmo, rame, argento, zinco. Risonanze insolite, a loro volta, gestite da tecniche di Interactive Il brano costituisce il primo capitolo di un im- Machine Learning, partendo dal riconoscimen- maginario Lapidario Sonoro, un ciclo di compo- to iniziale di un numero definito di articolazioni sizioni dedicate ognuna a un diverso minerale. gestuali controllano in tempo reale le risonanze Il processo compositivo muove dalla riflessione della TAMS. La spazializzazione a 8 canali vie- sul ruolo del silicio come base e sostanza di ne utilizzata come ulteriore articolazione della forme di vita naturali e artificiali e dall’osser- risonanza, una sorta di modellazione fisica del vazione delle caratteristiche fisiche di minerali riverbero su larga scala, con macro-gesti deri- silicati tentando di riportarne alcune immagini vanti dall’espansione di gesti strumentali che si in forma sonora acusmatica. I materiali sonori muovono all’interno di un ampio spazio sonoro sono stati realizzati elaborando frammenti pro- artificiale che si concluderà naturalmente e gra- venienti da registrazioni ambientali ed etno- dualmente nel finale. grafiche attraverso sistemi di apprendimento automatico basati su reti neurali multilivello e processi di sintesi concatenativa. FEDERICO TESTONI Kairos e Aion (2018) NICOLETTA ANDREUCCETTI Diverse cellule tematiche evolvono e si susse- Resounding Resonances (2018) guono attraverso un chiaroscurale e cangiante moto perpetuo, quasi come forme di vita alla È un brano costruito sul confine tra suono e ricerca di una condizione d’equilibrio. Il tempo musica. La risonanza è il luogo in cui questa è il susseguirsi e la necessaria conseguenza del- relazione viene riscritta, in cui ascoltare nuovi la prima esplosione primordiale, che si espan- paesaggi che emergono dall’intersezione tra derà attraverso la proliferazione dei materiali suono culturale/tecnologico e suono naturale. in un sostrato in continua mutazione. Gesti e Paesaggi ibridi in cui le risonanze culturali degli tessiture si intrecciano e costituiscono un uni- strumenti acustici sono perfettamente legate cum nella struttura micro-formale, per cui pare alle risonanze naturali degli strumenti ciberne- indistinguibile la relazione tra la causa e l’effet- tici modellati dalla Tri-Axis Modeling Synthesis to. In quest’ottica il tempo è liquido, eterno in (TAMS). La percussione dei martelletti sulle cor- quanto mutevole e privo di una direzione, ed è de del pianoforte è il gesto che eccita i risonatori tangibile la sua evanescenza. La sua relatività è della TAMS che modellano strumenti con forme implicita nel profondo legame con l’ascoltatore. archetipiche (anello, campana, sfera, tubo, esa- 21
ALESSANDRO FIORDELMONDO E ARCANGELO DI DONATO Il controller pittorico (2017) Sviluppato presso il Conservatorio Cesare Pollini di Padova sotto la guida del M° Alberto Novello, il controller pittorico permette di controllare la sintesi sonora dipingendo. Lo strumento consi- ste in una tavola il cui piano di lavoro è dotato di sensori che comunicano con un software mu- sicale la scelta cromatica e la gestualità dell’ar- tista tramite la conduttività elettrica dell’acqua e della grafite. Colori e segni vengono tradotti musicalmente in tempo reale. Per il suo carat- tere di codifica in tempo reale il controller pit- torico si avvicina al live coding lasciando in più traccia visibile di tutto lo svolgimento creativo. L’esecutore deve avere anche capacità pitto- riche, ed è questo, oltre alla visualizzazione di un percorso sonoro, che suscita l’interesse degli (non più solo) uditori. 22 MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
NICOLA BARONI 22 NOVEMBRE ore 20.45 CONCERTO CIM N. 2 K_messages (2014–2016) per ipercello (violoncello e live electronics) 1. Vor dem Gesetz 2. The Wish to be a Red Indian ipercello: Nicola Baroni ANTONIO D’AMATO Béatitudes lysergiques (2018) acusmatico DAVIDE WANG Un pensiero… (2018) per clarinetto in sib e live electronics clarinetto: Davide Teodoro GIOVANNI SPARANO Cosmos (2018) acusmatico LUCA RICHELLI Gesti di tensione (2017) per violino e live electronics violino: Andrea Scaramella LUCA MORINO My Taste Passes Through My Stomach (2018) acusmatico ROBERTO DOATI E PAOLO PACHINI Seppie senz’osso (2013) opera video Ove non specificato, regia del suono e live electronics a cura degli autori 23
NICOLA BARONI ANTONIO D’AMATO K_messages (2014–2016) Béatitudes lysergiques (2018) Nei K_messages per Ipercello si estraggono dati Il motivo ispiratore del brano è la lettura di un di analisi audio dalla performance sul palco per articolo di una copia della rivista Life del 1966 offrire all’esecutore mezzi diretti a espandere in cui mi è capitato di imbattermi: New Experi- lo strumento acustico stesso e a determinare ence That Bombards the Senses. LSD art. L’articolo lo sviluppo della composizione. È un’idea ra- recensiva una mostra al Riverside Museum di dicale di Violoncello Digitalmente Aumentato, New York creata da un gruppo chiamato USCO entità globale che unisce in un circuito coor- (un’abbreviazione per ‘The Us Company’, o ‘The dinato gesto esecutivo, elaborazione digitale Company of Us’), un collettivo di artisti, registi, e composizione algoritmica. L’esecutore guida ingegneri e poeti che presentavano opere d’ar- processi, macroforme e spazializzazione inte- te ispirate all’acido lisergico. Lo scopo dichiara- gralmente tramite il proprio suono, seguendo to dell’USCO era quello di creare un sovracca- istruzioni verbali dell’autore. La dedica alle no- rico sensoriale bombardando l’osservatore con velle di Kafka è suggerimento narrativo, ma an- «throbbing lights, dizzying designs, swirling che avvertimento sulla complessità del dialogo smells, [and] swelling sounds». Il loro obiettivo uomo–macchina. era distruggere il senso del tempo e del luogo 1) Vor dem Gesetz utilizza un modulo di ma- e produrre disorientamento, fondamentale per chine learning mappato su cinque descrittori l’esperienza psichedelica, sollevando così i visi- audio; l’esecutore crea una propria frase musi- tatori in uno stato di coscienza elevata, o indu- cale divisa in quattro segmenti timbricamente cendo un insieme di emozioni artificiali incredi- contrastanti. Il riconoscimento da parte del bilmente imprevedibile. sistema dei quattro modelli iniziali diviene me- Con questo brano cerco di immergere todo interattivo di costruzione formale–estem- l’ascoltatore in un ambiente contemplativo e poranea del brano. mistico, dove texture lisce e ruvide appaiono 2) The Wish to be a Red Indian permette all’e- inaspettatamente e si fondono, assaltano e secutore di gestire catene di granulatori (seg- seducono – «they can be ecstatically beauti- mentati secondo durate assimilabili a ‘note’). ful – or terrifying». È stato composto negli studi Cicli di registrazioni dal vivo sono granulate dal dell’Institute for Computer Music and Sound violoncellista tramite un sistema di note de- Technology presso la Zürcher Hochschule der tection applicato alla propria esecuzione. Künste (ICST–ZHdK) ed è basato su suoni sinte- tici elaborati principalmente attraverso un filtro ladder a quattro poli, un algoritmo granulare e un riverbero multicanale. 24 MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
DAVIDE WANG LUCA RICHELLI Un pensiero… (2018) Gesti di tensione (2017) Un pensiero è un qualcosa che può essere in- Nel brano, per violino ed elettronica, viene delebile e può rimanere scolpito dentro di noi. esplorato il confine tra il suono acustico e il Una volta insinuato nella nostra mente può es- suono elettronico prodotto dalle trasformazio- sere veramente difficile rimuoverlo. Un pensie- ni elettroacustiche del live electronics. Le due ro può essere un motivo, una frase, un ideale, tipologie sonore, fuse assieme, superano la un qualunque elemento che si propaga impla- dialettica delle due dimensioni contrapposte e cabilmente attraverso qualunque mezzo, l’aria, creano un nuovo mondo sonoro coerente. Da lo spazio, il mare, la musica. Questo brano è la un punto di vista compositivo, l’opera è una co- storia di un pensiero, che non è solo tale ma di- stellazione di gesti strumentali che rimandano venta astrazione ed elemento strutturale; la sua a differenti epoche del repertorio violinistico. propagazione avviene sia in modo diretto che L’elettronica integra sia l’aspetto materico/so- in modo indiretto, attraverso riproposizioni e noro che compositivo/strutturale della partitura. intromissioni. LUCA MORINO GIOVANNI SPARANO My Taste Passes Through My Stomach Cosmos (2018) (2018) Viaggio sonoro, l’evoluzione di un universo Brano acusmatico della durata di circa 10 minu- che nasce da una singola onda sinusoidale e, ti, in cui l’autore indaga il rapporto tra la com- attraverso diverse tecniche di elaborazione au- posizione automatica e la scrittura manuale, dio, giunge fino alla massima entropia sonora riflettendo sulla natura e la storia dei suoni e possibile: il rumore bianco. In questo universo dei gesti sonori fissati nelle composizioni mu- convivono suoni puri, complesse texture FM, sicali. Il processo di generazione sonora si basa suoni concreti, elaborazioni di campioni trami- esclusivamente sulla sintesi concatenativa – in te sintesi granulare e glitch, e vanno a formare particolar modo è stato utilizzato lo strumento un percorso non lineare da un archetipo della Catart (IRCAM). Questa forma di sintesi permet- musica elettronica a un altro. te di ridefinire i gesti musicali fissati, di ‘rigene- rare’ algoritmicamente e automaticamente suo- ni o gesti sonori estrapolandoli dalla forma di una certa composizione musicale. Il materiale sonoro di partenza deriva interamente da brani 25
e bozze compiuti negli anni dallo stesso auto- re. Sono anche presenti alcuni frammenti presi da celebri brani della cultura pop (ad esempio, dall’album Revolver dei Beatles), che sono sta- ti particolarmente significativi nell’esperienza dell’autore. Il processo compositivo è frutto di una continua dialettica tra la ridefinizione, mon- taggio e generazione automatica di gesti o tex- ture compiuti dalla macchina (Catart) e dalle stesse operazioni compiute manualmente. ROBERTO DOATI E PAOLO PACHINI Seppie senz’osso (2013) Si tratta del terzo episodio del film Titolo segre- to per quadrati, tromba fitta, frutti cavi, progetto videomusicale nato dalla collaborazione con il cuoco Gigi Zanco. Il tradizionale piatto lagunare rivisto sotto una lente fanta-medieval-nipponica. Progresso dalla necessaria crudeltà sulle seppie crude, al salutare taglio e, attraverso il lavaggio e la rapi- da cottura, alla geometrica disposizione finale dove tutte le parti dei mostri marini, unite ai loro degni accompagnatori (pani al nero, polen- ta bianca, chicchi rossi di melograno) trovano la dignità di simboli magici, a metter ordine nei nostri appetiti. Ad accompagnare, canti senza parole di melograni armonici, fumi che gridano a più non posso e gorgheggi di coltelli danesi. 26 MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES CIM Sessioni d’ascolto Udine, Sala Vivaldi del Conservatorio 21–23 novembre
21 novembre ore 16.20 21–23 NOVEMBRE SESSIONI D’ASCOLTO MAURIZIO DI BERARDINO The disgraceful displacement of a personality shift (2015) acusmatico NICOLA FUMO FRATTEGIANI Banlieue cuivrée (2018) acusmatico 22 novembre ore 11.10 STEFANO GIACOMELLI I_Side #2 (Flow of Sensations) (2018) acusmatico COSTANTINO RIZZUTI Due studi su Le corde dell’anima (2018) acusmatico 22 novembre ore 16.20 MASSIMO VITO AVANTAGGIATO Atlas of uncertainty (2016) opera audiovisiva ANNA TERZAROLI Dark Path #4 (2015) acusmatico 29
23 novembre ore 11.10 ROCÍO CANO VALIÑO Asterión (2018) acusmatico ANTONIO SCARCIA Interludio: ‘And I rejoice in my bonie Bell’ (2018) acusmatico 23 novembre ore 16.20 TOMMASO MUTO For PIANO INTERO (2018) acusmatico 30
MAURIZIO DI BERARDINO NICOLA FUMO FRATTEGIANI The disgraceful displacement of a Banlieue cuivrée (2018) personality shift (2015) Periferia ottone. Cemento sgretolato. Il caos e Titolo zappiano per un brano costruito a par- l’energia della frammentazione della materia tire da materiali fortemente eterogenei sia per contrapposta alla sua staticità implacabile, pura, natura che per tecniche di generazione sonora monolitica. Il cemento traslato attraverso il me- utilizzate. Presenta una struttura grossomodo tallo e la pelle. L’espressione ‘banlieue cuivrée’ tripartita, costituita da una prima sezione in cui deriva dalla volontà di rappresentare la vita di le fasce più ‘rumorose’ introducono i suoni più un magma cementizio con le sue fluttuazioni gravi di campane; si aggiungono poi suoni di morfiche e dinamiche, le sue distensioni e i suoi campane più acuti in un crescendo di densità, rigurgiti ma anche le sue statiche pose che nel fino a un primo climax, cui segue una seconda contesto architettonico urbano trovano la loro sezione fatta di fasce ottenute filtrando in ma- sublimazione. Cemento dunque. Una materia niera automatizzata alcune fasce (sempre di ca- precisa. Un ‘fatto’ che circonda il nostro spazio rattere rumoroso). Nella terza e ultima sezione quotidiano. Una corporeità rigida ma che nasce entra una nuvola di suoni ‘glitch’, cui fanno da allo stato liquido. Cemento. Periferia. Banlieue. sostegno nuove fasce di rumore. Nel finale tor- Colore grigio. nano i cluster di campane acute, che chiudono La composizione è stata costruita utilizzan- il brano restando da sole. do esclusivamente campioni concreti di stru- menti metallofoni e membranofoni. Il colore dominante del metallo nel contesto musicale è quello degli ottoni. Da qui il secondo termine francese cuivrée. La sintesi terminologica risul- tante, quindi, è quella di una massa ramata che alterna il suo respiro in differenti stati ontologici sonori. 31
STEFANO GIACOMELLI fili dell’installazione. Questa stessa architettura I_Side #2 (Flow of Sensations) (2018) di sintesi del suono, basata su metodi di sintesi additiva e sottrattiva, può essere anche utiliz- Nato da studi sulla sintesi FM e sulla sintesi gra- zata, senza il bisogno dell’azione dei sensori, nulare, questo lavoro acusmatico si concentra per generare sequenze di suoni. Le altezze, le sulla relazione tra le due tecniche, costruendo durate, le dinamiche e tutti gli altri paramenti trame sonore in un primo momento micro-arti- dei suoni vengono generati all’interno del pro- colate e caotiche, in seguito sempre più armo- gramma seguendo un rigoroso approccio di niche e discrete. Come in una storia d’amore, composizione seriale. improvvisamente fiorente e dirompente, il pez- zo si svela catturando l’attenzione e, attraverso la metafora del suono, mostra come le emozio- MASSIMO VITO AVANTAGGIATO ni che proviamo assumano la forma di ciò che Atlas of uncertainty (2016) viviamo accanto alla nostra amata. Attraverso sonorità aspre e inarmoniche, instabili o rassi- Il video si basa sulla rappresentazione di 4 ele- curanti, questo lavoro rende un omaggio per- menti classici, che in genere si riferiscono ai sonale, rappresentando un ‘flusso di sensazioni’ concetti dell’antica Grecia di terra, acqua, fuo- come transizioni timbriche tra sonorità gestuali co ed etere, proposti per spiegare la natura e opposte, inizialmente in una semplice relazione la complessità di tutta la materia in termini di causa–effetto, in seguito in un rapporto più cal- sostanze più semplici. La musica che accompa- do e intimo. Infine gli opposti diventano coppia gna il video è un continuum sonico che spazia e si fondono l’uno nell’altro, in modo sponta- da suoni naturali inalterati a suoni completa- neo ma forse irregolare. mente nuovi o, più poeticamente, dal mondo reale al regno dell’immaginazione. Un microco- smo di suoni: rumori della cucina, suoni di fru- COSTANTINO RIZZUTI ste generati elettronicamente e accumulazione Due studi su Le corde dell’anima (2018) granulare, ‘whoosh’ rumorosi, crotali, suoni di flauto, campane tibetane, solo per citarne alcu- È una composizione che comprende due studi ni, diventano l’universo ilico dell’opera. Questi realizzati utilizzando il sistema di composizio- materiali eterogenei sono esplorati attraverso ne algoritmica creato per l’installazione sonora varie tecniche (sintesi granulare, sottrattiva). interattiva Le corde dell’anima e realizzato utiliz- I suoni e le immagini sono combinati in gesti zando Pure Data. Nell’installazione otto moduli elettronici ben identificabili. di sintesi del suono vengono controllati da al- trettanti sensori di movimento posizionati sui 32 MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
ANNA TERZAROLI brano, la concentrazione musicale è accentuata Dark Path #4 (2015) nel confronto di Teseo con il Minotauro. Il sospi- ro finale rappresenta l’ultimo respiro di Asterión. Brano acusmatico e composizione con il paesaggio sonoro, il materiale audio è costitu- ito da suoni concreti variamente elaborati e da ANTONIO SCARCIA suoni di sintesi. I suoni concreti provengono da Interludio: ‘And I rejoice in my bonie Bell’ un paesaggio sonoro italiano caro all’autrice. La musica acusmatica, sottraendo la percezione (2018) visiva, può favorire una maggiore concentrazio- Un breve lavoro acusmatico, un interludio, ispi- ne nell’ascolto e restituire caratteristiche e pe- rato alle parole di una poesia di Robert Burns, culiarità dei suoni, altrimenti inaudite. My Bonie Bell, del 1791. I materiali constano in massima parte di suoni tonici articolati su due registri diversi, in forte contrasto; sul registro ROCÍO CANO VALIÑO acuto, inoltre, i suoni si caratterizzano anche per Asterión (2018) la loro asprezza (roughness). Realizzato con tec- niche che richiamano quelle del classico tape Brano acusmatico ispirato al racconto La casa studio, è il risultato di un lavoro di studio che ha de Asterión di Jorge Luis Borges. La storia descri- integrato Common Music, sintesi per campio- ve la vita del Minotauro di nome Asterión che namento ed elaborazione tramite SuperCollider. vive in un immenso labirinto formato da un groviglio di stanze e corridoi che rende impos- sibile per chiunque, tranne per il suo architetto TOMMASO MUTO Dédalo, trovare la via d’uscita. Questa è la sua casa, e a sua volta la sua prigione; è finita e allo For PIANO INTERO (2018) stesso tempo infinita. Asterión trascorre le sue Lavoro acusmatico. Elaborazione di registrazio- lunghe giornate giocando, correndo attraverso ni fatte su un pianoforte con strumenti di vario le gallerie di pietra e fingendosi addormentato. genere alla ricerca di timbri. Indaga il potenziale Ogni nove anni, entrano nove uomini così che sonoro del pianoforte non solo dal punto di vi- lui possa liberarli dal male. Uno di loro ha pro- sta della tastiera. fetizzato, al momento della sua morte, che un giorno sarebbe arrivato il redentore, Teseo. Il lavoro acusmatico conduce l’ascoltatore attraverso il labirinto, in questo mondo di mol- teplici porte e finestre. Nell’ultima parte del 33
MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES CIM Installazioni Udine, Conservatorio Jacopo Tomadini 21–23 novembre
Ingresso piazza Primo Maggio 21–23 NOVEMBRE INSTALLAZIONI MATTEO MARTINO CME2 (2017) ecosistema per suoni e luci Ingresso Sala Vivaldi CESARE SALDICCO Still Life (2012) audiovisivo Ingresso via Treppo LORENA CANTARUT Heed (2018) scultura sonora ENRICO DORIGATTI Life (2018) audiovisivo FRANCESCO ROBERTO DANI PySCCat (2017) demo performativa 37
MATTEO MARTINO CESARE SALDICCO CME2 (2017) Still Life (2012) Installazione ecosistemica per suoni e luci. Un Un automa cellulare può essere considerato ecosistema è un insieme di organismi che una pellicola che si genera da sola, in grado di ricambiano energia con i materiali che ne co- rappresentare e plasmare una vasta gamma di stituiscono l’ambiente. Nel presente lavoro, un fenomeni auto-organizzati. È una raccolta di microfono rivela quanto avviene nello spazio cellule che, sulla base di semplici regole mate- acustico della stanza: queste informazioni ven- matiche, possono vivere, morire o moltiplicarsi. gono utilizzate per influenzare lo svolgimento Still Life (letteralmente e ironicamente ‘natura della composizione. CME2 è un ecosistema so- morta’) si riferisce al più famoso degli automi noro che si auto-ascolta (tramite microfono) e cellulari, il gioco della vita, inventato dal mate- tenta di perseguire una propria omeostasi, un matico John Horton Conway. Il pezzo sugge- equilibrio di tipo spettrale, un continuo in cui risce un’immagine molto lontana dalla natura: sempre (o quasi sempre) siano presenti processi l’obiettivo non è quello di avere una sonorizza- sonori e musicali collocati nei registri grave, me- zione servile delle cellule che guidano il mondo dio-grave, medio-acuto e acuto. Se ad esempio della Vita, piuttosto trasmettere un’immagine l’ecosistema non rileva energia acustica nel re- che spinge la vita alla vita stessa. Riconoscere, gistro grave, genererà un processo sonoro che attraverso un’esplorazione dello spazio sonoro, si colloca in quello stesso registro, e così per forme e movimenti che sono nel nostro corpo, tutti gli altri. I processi sonori si muovono nello nei nostri pensieri, nel nostro habitat, per risuo- spazio acustico e visivo creato dagli altoparlanti nare con il proprio essere. e dai fari cambiacolore. Un preciso colore è as- sociato a ciascun registro acustico: il rosso al re- gistro grave, l’ambra al registro medio-grave, il verde al registro medio-acuto e il blu al registro acuto. In questo modo a un continuo sonoro che riempie gran parte dello spettro udibile si accompagna un continuo sempre cangiante di colori. 38 MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
LORENA CANTARUT FRANCESCO ROBERTO DANI Heed (2018) PySCCat (2017) Scultura sonora interattiva che reagisce a input Questa performance dal vivo è una dimostra- acustici esterni e si comporta in maniera simile zione di PySCCat, uno strumento musicale a un organismo vivente. Questo avviene grazie open source scritto in Python e SuperCollider al materiale che costituisce lo scheletro della che permette di controllare più istanze di un scultura, ossia una lega a memoria di forma algoritmo di sintesi concatenativa in tempo re- denominata Nitinol. Il Nitinol, se riscaldato, è in ale tramite un controller di gesti appositamen- grado di riacquistare velocemente una forma te progettato per essere utilizzato assieme allo precedentemente impressa. Sfruttando questo strumento. L’esibizione dimostra come un mu- principio ho sviluppato una scultura sonora la sicista può cambiare e modificare il paesaggio cui forma viene controllata e deformata attra- sonoro in modo dinamico tramite l’interazione verso algoritmi digitali, derivanti dalla capacità tra lui e PySCCat. di Heed di ascoltare gli input acustici emessi dal pubblico. ENRICO DORIGATTI Life (2018) Installazione che, una volta attivata, si evolve autonomamente generando audio e immagini in tempo reale. Non ha una struttura ma un’e- voluzione lenta e costante, che può sembrare ripetitiva, ma è sempre diversa. 39
I seguenti lavori sono stati valutati positivamente dal Comitato di revisione, ma per ragioni diverse non è stato possibile inserirli nel programma. ANTONIO D’AMATO DEMIAN RUDEL REY Opus III (2015) Khēmia I (2016) acusmatico per contrabbasso e live electronics FABIO DE SANCTIS DE BENEDICTIS FEDERICO TESTONI Fabula (2017) Impressioni (2018) per sassofono baritono, elettronica e live electronics opera video MARCO MARINONI Eleusi (2015) per violino e live electronics 40 MACHINE SOUNDS, SOUND MACHINES
Concerti off-CIM Udine, Sala Udienze del Conservatorio 20 novembre ore 18.00 – 23 novembre ore 17.30
Brani per strumenti ed elettronica degli allievi del Conservatorio di 20 NOVEMBRE ore 18.00 ALLIEVI DEL CONSERVATORIO Udine in prima esecuzione assoluta SILVIA VALENTINI Strumento uomo (2018) per clarinetto basso, clarinetto in sib ed elettronica clarinetto basso: Eric Zanello clarinetto: Giacomo Cozzi regia del suono: Silvia Valentini LORENZO GIOCO Klimen en Dalen (2018) per due clarinetti ed elettronica clarinetti: Giacomo Cozzi, Eric Zanello regia del suono: Lorenzo Gioco INGRID MAČUS Jezero (2018) per due voci, pianoforte, percussioni ed elettronica soprano: Nataša Trček mezzosoprano: Mirjam Jelnikar pianoforte: Ingrid Mačus percussione: Alberto Zenarolla regia del suono: Marco Sgobino 43
SILVIA VALENTINI LORENZO GIOCO Strumento uomo (2018) Klimen en Dalen (2018) Nel brano, i mezzi elettronici sono funzionali alla Il brano prende spunto dagli studi di Roger rappresentazione della musica nascosta nella Penrose, matematico britannico che, assieme al musica eseguita, in particolare nella gestualità padre, creò un’illusione ottica con cui, attraver- fisica e in quella mentale dell’esecutore, ma an- so uno stratagemma, riuscì a rappresentare su che di una musica più profonda, celata in tutti carta un’immagine altrimenti impossibile nella gli animi: l’esecutore è simbolo del compositore, realtà. Una scala infinita disposta a quadrato e il compositore è simbolo dell’essere umano, la continuamente discendente che passò alla sto- musica il mezzo tramite il quale l’uomo espri- ria come Scala di Penrose. me una musica più vera, una verità, che l’artista Nel brano si cerca quindi di riproporre in intravede tra gli scontri interiori dei propri lati musica il concetto di ascesa (o discesa) infinita: avversi: forza contro debolezza, complessità utilizzando il corrispettivo sonoro della scala di contro semplicità, solennità contro frivolezza… Penrose, viene creata un’evoluzione che mo- la rana e il leone, entrambi nella stessa interiori- strerà le varie sfaccettature musicali di questo tà, eppure mai amichevolmente. concetto matematico. Si parte da un semplice La partitura per i due clarinetti nasce come glissando che man mano si trasforma in scale improvvisazione pianistica, una cantilena addo- e arpeggi e arriva, dopo un lungo percorso, a lorata, eseguita su un vecchio pianoforte scor- citare la scala Shepard (l’illusione acustica di un dato, l’intimo saluto del compositore a un amico suono eternamente discendente). musicista, il giorno della sua morte improvvisa. Il gioco tra l’elettronica e i clarinetti nasce È un augurio, Mnògaja Leta (Molti anni felici), proprio ripresentando in un disegno stilizzato il che racconta la complessità artificiosa dell’es- concetto matematico che già stava emergendo sere umano, travagliato fino all’ultima tensione, dall’impianto elettronico. Si crea così un’ulterio- quando punterà i piedi a terra per non staccarsi re dualità tra ciò che è vero e ciò che non lo è, dalla materia. Ma il desiderio di volare, la presa confermando ancora una volta l’idea dell’illusio- del paracadute e il vento che lo gonfia, sono, in ne: ricreare con mezzi reali ciò che in natura non tutti, alla fine più forti della negazione inconscia. è possibile. Dopo lo sviluppo delle animalità umane, il Il titolo del brano prende spunto dall’omoni- leone e la rana, con i loro schieramenti fortifi- ma opera dell’artista olandese Maurits Cornelis cati, si sfidano nell’ultima carneficina, morendo Escher Klimmen en dalen (Salita e discesa). entrambi insieme alla persona. Così, è la morte a risolverci, unendo le nostre dicotomie in un unico totalizzante, armonioso accordo. 44 CONCERTI OFF-CIM
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