Luglio 2020 - Arpae Emilia-Romagna
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Carta dei servizi di ARPAE Documento elaborato dal Servizio Pianificazione e Controllo direzionale – DG Michele Banzi, Giulia Caiani Alla redazione hanno contribuito, per specifici ambiti di competenza, le varie strutture interessate dell’Agenzia. 5° aggiornamento: luglio 2020 Prima pubblicazione: giugno 2017 Pag 1 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE Presentazione Rispondere alla domanda sociale di ambiente La Carta dei servizi è quella sorta di “patto” tra enti e aziende pubblici e cittadini che nel corso degli ultimi 20 anni si è affermata come testo di garanzia di parità e fonte di certezza del diritto degli utenti dei servizi pubblici o di pubblica utilità. Ogni Carta definisce quali sono i servizi che il cittadino, singolo o associato, può chiedere all’ente erogatore, quali sono tempi e costi per l’ottenimento, a chi ci si può rivolgere in caso di mancato rispetto delle condizioni e dei termini garantiti. ARPAE ha sempre avuto come priorità assoluta la completezza e la trasparenza, sia nella pubblicazione in tempo reale delle informazioni riguardanti la propria attività di monitoraggio, controllo e previsione delle principali matrici e variabili ambientali, sia per garantire alle imprese controllate e soggette ai provvedimenti di autorizzazione ambientale la piena trasparenza delle procedure, la possibilità di interloquire e confrontarsi con le strutture dell’Agenzia per sviluppare la propria attività produttiva nel rispetto delle norme e delle esigenze ambientali e in modo tale da non generare rischi per la salute della popolazione. È nel rapporto con i cittadini che ARPAE ha costruito nel tempo tanta parte delle proprie politiche: condivisione con soggetti pubblici e privati dei programmi delle attività, attività di indagine della soddisfazione dei clienti, attenzione alle richieste di informazioni, ai reclami, ai suggerimenti, ricchezza delle informazioni primarie (open data) e delle elaborazioni in report. E poi assemblee e incontri con cittadini, imprese, comitati in tutti i luoghi della regione, una costante attenzione a intervenire sui media locali e più di recente anche sui social network sono le diverse facce di una “Carta quotidiana dei Servizi”. Carta dei servizi per ARPAE significa, dunque, da un lato affinare e sistematizzare i numerosi canali di comunicazione attivi con i cittadini, dando omogeneità e chiarezza ancora maggiori a ciò che ARPAE fa, a come e quando lo fa, per rispettare i propri impegni e le proprie responsabilità istituzionali verso territorio e persone; dall’altro la Carta interviene su una forma specifica di questo rapporto: quello della richiesta di servizi e attività da parte dei singoli individui. Infine, la Carta dei servizi è strumento essenziale di ascolto e di risposta delle istituzioni riguardo alla domanda sociale di ambiente ed è quindi fonte per l’Agenzia di miglioramento della propria caratteristica di supporto alla formulazione e alla gestione delle politiche ambientali regionali. Giuseppe Bortone Direttore generale ARPAE Pag 2 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE 1. Che cos’è la Carta dei servizi di ARPAE 5 1.1. Fondamenti normativi 5 2. Compiti e mission di ARPAE nel rispetto degli indirizzi comunitari, delle normative nazionali e locali 8 2.1. Il principio “chi inquina paga” a fondamento delle attività di autorizzazione e controllo ambientale 9 2.2. Chi siamo e cosa facciamo 10 2.2.1. Assetto istituzionale e mandato 10 2.2.2. Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente 11 2.2.3. Compiti e funzioni dell’Agenzia 11 2.3. Ambiti operativi 12 2.4. Contesto nel quale agisce l’Agenzia 13 2.4.1. Assetto orografico, idrografico-idrologico e territoriale 13 2.4.2. Assetto sociale, demografico e produttivo 14 2.4.3. Siti ed aree naturali protette 14 3. Struttura organizzativa, personale e costi 15 3.1. Governance 16 3.2. Assetto organizzativo generale di ARPAE Emilia-Romagna 16 3.3. Organizzazione della Rete laboratoristica dell’Agenzia 17 3.4. Rapporti interfunzionali ricorrenti 18 3.5. Personale 18 3.6. Dati economici 18 3.6.1. Gestione economico-finanziaria e bilancio d’esercizio 18 3.6.2. Gli investimenti - Piano adeguamento sedi e dotazione tecnologico-strumentale 21 4. Tipologia e dimensioni dei servizi erogati 23 4.1. Destinatari dei servizi 27 4.2. Catalogo dei servizi erogati da ARPAE 27 5. Sistema di Gestione per la qualità di ARPAE 29 5.1. Visibilità e trasparenza 30 5.1.1. Diritto di accesso ai documenti amministrativi 30 5.1.2. Diritto di accesso all’informazione in materia ambientale 31 5.2. Strumenti per la tutela degli utenti 31 6. Dimensioni e caratteristiche della qualità dei servizi erogati 32 6.1. Criteri per la determinazione della qualità dei servizi 32 6.2. Criteri per la determinazione della tariffa e modalità di pagamento 33 6.3. Caratteristiche e qualità dei servizi 34 6.3.1. Monitoraggio, valutazione e previsione della qualità dell'aria - rete regionale 36 6.3.2. Monitoraggio e valutazione dello stato di qualità dei corpi idrici interni - reti regionali 38 6.3.3. Monitoraggio e valutazione dello stato di qualità delle acque marino-costiere e di transizione - reti regionali 40 6.3.4. Monitoraggio della radioattività ambientale e delle radiazioni ionizzanti - rete regionale 42 6.3.5. Monitoraggio dei campi elettro-magnetici - a scala regionale 44 6.3.6. Monitoraggio dei livelli di rumore ambientale - a scala regionale 46 Pag 3 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE 6.3.7. Gestione sistemi di monitoraggio ed erogazione servizi previsivi di meteorologia, idrologia e climatologia operativa 48 6.3.8. Attività ispettiva su impianti a rischio di incidente rilevante (RIR) 50 6.3.9. Vigilanza su impianti con Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) 52 6.3.10. Vigilanza su impianti con Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) 54 6.3.11. Ispezioni e misure su matrici interessate da sversamento/ trattamento dei rifiuti e/o loro stoccaggio e da conferimento materiali di dragaggio e/o di terre e rocce da scavo 56 6.3.12. Interventi in emergenza per la verifica di possibili inquinamenti o danni ambientali 58 6.3.13. Diffusioni sistematiche di dati e informazioni ambientali ufficiali (L. 150/00; D.Lgs. 195/05) 60 6.3.14. Realizzazione e gestione del Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) in ambito SINANET- Messa a disposizione dei dati ambientali in formato “open data” 62 6.3.15. Istruttorie tecniche per procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) 64 6.3.16. Rilascio Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) con istruttoria tecnica 66 6.3.17. Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) con istruttoria tecnica 68 6.3.18. Rilascio Concessioni per utilizzo di aree del demanio idrico 70 6.3.19. Rilascio Concessioni per utilizzo di acque pubbliche ad uso extra-domestico 72 6.3.20. Parere tecnico sul Rapporto di Sicurezza per impianti a rischio di incidente rilevante (RIR) di soglia superiore (SS, ex Art.8) - Parere tecnico sulla Scheda Tecnica per impianti a rischio di incidente rilevante (RIR) di soglia inferiore (SI, ex Art.6) 74 6.3.21. Prestazioni analitiche su matrici sanitarie richieste da AUSL e/o privati (erogate a tariffa) 76 6.3.22. Prestazioni laboratoristiche su matrici ambientali rese su specifiche richieste da EE.LL., Regione, Ministeri, Università, ISPRA, Ass.ni ambientaliste, privati, ecc. (erogate a tariffa) 78 6.3.23. Supporto per analisi di compatibilità ambientale e per la diffusione dei sistemi di gestione ambientale e di prodotto 80 7. Pronto intervento ambientale di ARPAE 82 Allegato: Brochure Carta dei servizi Progetto grafico, layout e infografica a cura di Adele Ballarini e Stefano Folli Staff Comunicazione e informazione Pag 4 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE 1. Che cos’è la Carta dei servizi di ARPAE La Carta dei servizi è un documento di programmazione attraverso il quale l’Agenzia Regionale Prevenzione, Ambiente e Energia dell’Emilia-Romagna (ARPAE) individua i livelli qualitativi dei servizi erogati, in ragione degli adempimenti richiesti ai sensi degli articoli 32 e seguenti del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (c. d. Decreto trasparenza). La Carta dei servizi è lo strumento attraverso il quale ARPAE si impegna a garantire specifici standard di qualità nell’erogazione dei propri servizi, dichiarando i propri obiettivi e riconoscendo specifici diritti in capo alla propria utenza. La Carta è dunque il mezzo di comunicazione tra l’Agenzia e le parti interessate, atto ad implementare la qualità dei servizi pubblici forniti, anche attraverso una maggiore informazione e partecipazione attiva degli utenti che, grazie ad essa, hanno la possibilità di conoscere: - tipo di servizi erogati/assicurati dall’Agenzia - strutture di ARPAE che erogano le specifiche prestazioni; - modalità e/o orari di accesso alle strutture dell’Agenzia; - disponibilità online di informazioni e modalità di richiesta/accesso ai servizi; - tempi di erogazione delle prestazioni (tempi massimi dei procedimenti); - costi a carico del richiedente/utente/cliente (se previsti); - modalità di fruizione o rilascio dei servizi; - modalità di presentazione di osservazioni e reclami e correlati tempi di risposta. 1.1. Fondamenti normativi Nel 1993 il Dipartimento per la Funzione Pubblica introdusse per la prima volta nel nostro ordinamento, la nozione di Carta dei servizi, considerandola quale semplice documento di studio, avente lo scopo di stabilire i principi fondamentali posti a presidio dell’erogazione dei servizi pubblici. Tale documento fu conseguentemente recepito in un vero e proprio atto normativo, dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 27 gennaio 1994, recante “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici”. A fornire più incisività alla materia intervenne, successivamente, il legislatore con il D.L. 12 maggio 1995, n. 163 (convertito dalla Legge 11 luglio 1995, n. 273) il quale prevedeva, in maniera più specifica, l’adozione di schemi generali in riferimento alle carte dei servizi pubblici individuati, con l’obbligo da parte di tutti i soggetti erogatori di emanare le rispettive carte in conformità a detti schemi, entro centoventi giorni dall’emanazione dei decreti suindicati. In attuazione della delega anzidetta, è stato di fatto emanato il D. Lgs. n. 286/1999, che all'articolo 11 “Qualità dei servizi pubblici e Carte dei servizi”, stabilì una disciplina maggiormente semplificata in tema di determinazione dei parametri guida per l’adozione delle carte dei servizi. A seguire tre decreti legislativi: il D.lgs. 150/2009 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, e il D.lgs. 198/2009, in materia di ricorso per l’efficienza delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici; il decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, c.d. decreto “Cresci Italia”, convertito con modificazioni in L. n. 27/2012, che ha valorizzato ulteriormente le carte dei servizi nella sua efficacia sancendone il valore vincolante, fonte di regole cogenti. I più significativi provvedimenti intervenuti in materia sono, da ultimi, la Delibera CiVIT (attuale ANAC) n. 88/2010 (Linee guida per la definizione degli standard di qualità), la Delibera CiVIT (attuale ANAC) n. 3/1012 (Linee guida per il miglioramento degli strumenti per la qualità dei Pag 5 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE servizi pubblici) della Legge 35/2012 “Semplifica Italia” (e-government, trasparenza e amministrazione digitale) infine la previsione normativa introdotta dal D. Lgs n. 33/2013, in attuazione della delega in materia di trasparenza, conferita dalla L. n. 190/2012 c. d. Legge Anticorruzione, all’art. 32 prescrive alle Amministrazioni pubbliche, l’obbligo di pubblicare la propria carta dei servizi erogati. La Carta dei servizi di ARPAE descrive e assume gli impegni dell’Agenzia relativamente ai servizi erogati così come indicati nel “Catalogo dei servizi di ARPAE”: (http://www.ARPAE.it/cms3/documenti/_cerca_doc/trasparenza/servizi_erogati/catalogo_servizi_A RPAE.pdf). Ha validità pluriennale con revisione da effettuarsi laddove subentrino variazioni sostanziali alle informazioni ed agli standard indicati. I servizi erogati da ARPAE sono inoltre definiti da specifica normativa nazionale o regionale che attribuisce all’Agenzia l’obbligo o la possibilità di erogazione di specifici servizi (L.R. n. 44/1995, artt. 16 e 17 L.R. 13/2015, art. 9 L.R. 13/2016, L. 132/2016). ARPAE assume l’obiettivo di erogare i propri servizi ispirandosi ai “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici” facendo proprie le dimensioni di qualità ivi enunciate e sinteticamente riprese: a. Eguaglianza L'erogazione del servizio pubblico deve essere ispirata al principio di eguaglianza dei diritti degli utenti. Le regole riguardanti i rapporti tra utenti e servizi pubblici e l'accesso ai servizi pubblici devono essere uguali per tutti. Nessuna distinzione nell’erogazione del servizio può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione ed opinioni politiche. Va garantita la parità di trattamento, a parità di condizioni del servizio prestato, sia fra le diverse aree geografiche di utenza, anche quando le stesse non siano agevolmente raggiungibili, sia fra le diverse categorie o fasce di utenti; L'eguaglianza va intesa come divieto di ogni ingiustificata discriminazione. b. Imparzialità I soggetti erogatori hanno l'obbligo di ispirare i propri comportamenti a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità verso tutti i propri utenti. c. Continuità L'erogazione dei servizi pubblici deve essere continua, regolare e senza interruzioni. Eventuali casi di funzionamento irregolare o di interruzione dei servizi saranno considerate giustificate unicamente se conseguenti a situazioni imprevedibili o cause di forza maggiore. A tal fine i soggetti erogatori devono adottare misure volte ad arrecare agli utenti il minor disagio possibile. d. Diritto di scelta Ove sia consentito dalla legislazione vigente, l'utente ha diritto di scegliere tra i soggetti che erogano il servizio. Il diritto di scelta riguarda, in particolare, i servizi distribuiti sul territorio. I servizi di rilascio di autorizzazioni ambientali, di infrastrutture energetiche di concessioni demaniali, gli interventi di vigilanza e controllo, il presidio delle emergenze ambientali vengono realizzati dalle strutture territorialmente competenti. e. Partecipazione La partecipazione del cittadino alla prestazione del servizio pubblico deve essere sempre garantita in attuazione del D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 195, riguardante l’accesso del pubblico all’informazione ambientale; L'utente ha diritto di accesso alle informazioni in possesso del soggetto erogatore che lo riguardano. Il diritto di accesso è esercitato secondo le modalità disciplinate dalla normativa vigente sopra citata; Pag 6 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE L'utente può produrre memorie e documenti; prospettare osservazioni; formulare suggerimenti per il miglioramento del servizio; I soggetti erogatori acquisiscono periodicamente la valutazione dell'utente circa la qualità del servizio reso per assicurare una migliore gestione ed erogazione delle prestazioni; f. Efficienza ed efficacia Il servizio pubblico deve essere erogato in modo da garantire l'efficienza e l'efficacia nell’ottica di un miglioramento continuo. I soggetti erogatori adottano le misure organizzative, gestionali, procedurali e tecnologiche idonee al raggiungimento di tali obiettivi. Tali principi devono essere inoltre equiparati al generale principio di trasparenza al quale è demandata l’attività amministrativa, sancito dall’art. 1, del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, secondo il quale la trasparenza deve essere intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. La trasparenza si traduce, di fatto, nella possibilità per tutti i cittadini di avere accesso diretto all’intero patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni, all’interno dei limiti in materia di privacy e quelli oggettivi forniti dalla L. 241/1990. La trasparenza risulta essere, dunque, strumento fondamentale di prevenzione della corruzione nella misura in cui, portando ad evidenza dati relativi a tutti gli ambiti di intervento delle amministrazioni, consente una forma di rendicontazione dell’azione pubblica nei confronti degli stakeholder, agevolando sistemi di accountability, e limitando conseguentemente il rischio del verificarsi di situazioni illecite. A tal fine, ARPAE predispone programmi triennali per la trasparenza e l’integrità che mirano ad assicurare un adeguato livello di trasparenza, una legalità diffusa e un vero e proprio sviluppo della cultura dell’integrità, approvati mediante Deliberazioni del Direttore Generale rese disponibili sul sito web. Pag 7 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE 2. Compiti e mission di ARPAE nel rispetto degli indirizzi comunitari, delle normative nazionali e locali La tutela ambientale costituisce una delle materie più importanti al centro del panorama giuridico europeo, oggetto di numerosi accordi e convenzioni, che hanno lo scopo di uniformare quanto più possibile, il diritto e la politica di azione e prevenzione ambientale dei Paesi membri dell’Unione Europea. Il diritto ambientale si sviluppa a livello europeo sin dagli anni ‘70. Ad oggi sono in vigore alcune centinaia di direttive, regolamenti e decisioni in materia: le direttive, in particolar modo, sono i principali strumenti giuridici che le istituzioni europee utilizzano per attuare una politica ambientale uniforme all’interno dell’UE. Si tratta di uno strumento flessibile, usato principalmente per armonizzare le differenti leggi nazionali, e richiede ai paesi membri di raggiungere determinati risultati, lasciandoli liberi di scegliere le modalità. Affinché una direttiva abbia effetto a livello nazionale, i paesi dell’UE devono recepirla adottando misure nazionali volte a raggiungere tutti gli obiettivi da essa imposti. I paesi dell’UE hanno dunque un margine di manovra in questo processo di trasposizione, che consente loro di tenere conto delle specifiche caratteristiche nazionali e territoriali. L’efficacia della politica ambientale dell’Unione europea dipende tuttavia in larga misura dalla sua attuazione a livello nazionale e regionale: risulta essere di fondamentale importanza il monitoraggio, sia dello stato dell’ambiente sia del livello di attuazione del diritto dell’UE a livello locale, in quanto fonte primaria della reportistica ambientale rappresentativa delle reali esigenze di tutela territoriali. La materia ambientale è stata introdotta nel nostro ordinamento solo nel 2001, con la modifica del Titolo V, Parte II, della Costituzione, all’art. 117, comma 2, lett. s). L’ambiente viene riconosciuto come “valore costituzionalmente protetto, che delinea una sorta di materia trasversale, in ordine alla quale si manifestano competenze diverse, regionali e statali, assegnando allo Stato la loro determinazione, rispondente ad esigenze meritevoli di disciplina uniforme sull’intero territorio nazionale” e riconoscendo conseguentemente alle Regioni, in materia di attività a rischio di incidente rilevante, la legittimazione a derogare in maniera più rigorosa gli standard di tutela uniformi previsti dalla legislazione nazionale. L’intento del legislatore è stato proprio quello di riservare allo Stato il potere di fissare obiettivi di tutela uniformi, e lasciare alle Regioni la cura di interessi funzionalmente collegati con l’ambiente, sulla base del riparto delle competenze legislative, concorrenti o esclusive: il limite tra la competenza statale e quella regionale risulta, dunque, essere costituito dall’interesse che prevale in relazione alla singola attività che di volta in volta viene disciplinata, bilanciando tra le varie esigenze in campo. Nelle materie che ai sensi del medesimo articolo 117 della Costituzione sono di competenza regionale, concorrente (energia e protezione civile) o residuale (forestazione, attività estrattive, acque minerali e termali), la legge provvede ad attribuire le relative funzioni amministrative al livello territoriale più adeguato, in attuazione dell’articolo 1, comma 89, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (“Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni) e secondo i principi costituzionali di sussidiarietà, differenziazione, proporzionalità e adeguatezza. La Regione Emilia-Romagna, relativamente alle proprie funzioni in campo ambientale, ha definito un innovativo modello organizzativo che prevede la concentrazione delle funzioni tecniche in un unico ente strumentale, ARPAE, che è anche autorità competente per i procedimenti autorizzativi assegnati dalla normativa alla Regione. La concentrazione delle competenze ambientali su un unico soggetto, porta all’ottimizzazione dei risultati, all’armonizzazione dei comportamenti, alla diminuzione delle tempistiche di svolgimento dei procedimenti, per dar vita ad un efficiente Pag 8 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE sistema territorialmente integrato di monitoraggio e protezione ambientale che sappia rispondere in maniera diretta ed efficace a tutte le esigenze territoriali. 2.1. Il principio “chi inquina paga” a fondamento delle attività di autorizzazione e controllo ambientale La Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, fornisce il quadro normativo di riferimento per l’applicazione del principio comunitario “chi inquina paga”. L’uniformità a livello europeo della disciplina ambientale è presupposto necessario alla lotta contro l’inquinamento nel rispetto delle regole della concorrenza e del mercato. La Direttiva 2004/35 fornisce, a tal proposito, norme comuni sostanziali e procedurali, offrendo una definizione di danno ambientale autonoma e introducendo il tema della responsabilità ambientale dal duplice punto di vista della prevenzione e della riparazione. La direttiva summenzionata, considera danno ambientale “il mutamento negativo misurabile di una risorsa naturale o un deterioramento misurabile di un servizio di una risorsa naturale, che può prodursi direttamente o indirettamente”, ove per servizio si intende l’insieme delle funzioni svolte da una risorsa naturale a favore di altre risorse naturali e/o del pubblico, distinguendo poi le tipologie di danno a seconda delle risorse naturali prese in considerazione: le specie e gli habitat naturali, le acque e il terreno. La Direttiva contempla due diversi regimi di responsabilità che differiscono per l’oggetto della tutela (risorsa naturale interessata), il soggetto che ha causato il danno (tipo di attività svolta) e il criterio di imputazione della responsabilità (oggettiva oppure per colpa o dolo). Il testo stabilisce che la stessa si applichi “Al danno ambientale causato da una delle attività professionali elencate nell’allegato III e a qualsiasi minaccia di tale danno a seguito di una di dette attività; e al danno alle specie e agli habitat naturali protetti causato da una delle attività professionali non elencate nell’allegato III e a qualsiasi minaccia di tale danno, a seguito di una di dette attività, in caso di comportamento doloso o colposo dell’operatore”. È dunque previsto un regime di responsabilità oggettiva, in base al quale è sufficiente la sussistenza del nesso causale tra azione e danno, nell’ipotesi in cui il danno sia causato o minacciato nell’ambito di attività professionali che presentino un rischio potenziale o reale per la salute umana o l’ambiente. Tali attività sono elencate nell’Allegato III della Direttiva e sono principalmente quelle industriali o agricole sottoposte ad autorizzazione da parte degli organi nazionali ai sensi della Direttiva 1996/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento. Nello specifico, si tratta di attività che implicano lo scarico di metalli pesanti nell’acqua o nell’aria, impianti che producono sostanze pericolose, prodotti fitosanitari e biocidi, attività di gestione di rifiuti e attività che implicano l’uso, il trasporto, il rilascio nell’ambiente nonché il commercio di microrganismi geneticamente modificati. Per attività professionale si intende qualsiasi attività svolta nel corso di un’attività economica, commerciale o imprenditoriale, indipendentemente dal fatto che abbia carattere pubblico o privato o che persegua o meno fini di lucro. Si ritiene dunque che chi esercita attività intrinsecamente pericolose debba assumere direttamente il rischio di eventuali danni, essendo oltretutto in questo modo incentivato a prendere tutte le misure di precauzione necessarie. Il principio chi Inquina paga costituisce uno degli elementi fondanti delle politiche comunitarie e nazionali in materia ambientale, ed è rappresentato, nel nostro ordinamento, dall’art. 178 del D. Lgs 152/2006. Coloro i quali sono all’origine di fenomeni di inquinamento o, in senso più ampio, di danni causati all’ambiente, devono farsi carico dei costi necessari ad evitare o riparare l’inquinamento o il danno eventualmente prodotti. Pag 9 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE In linea con tale principio sorge il concetto di responsabilità estesa del produttore (inteso come qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti), in base al quale gli Stati membri possono adottare misure legislative o non legislative per assicurare che il produttore sia responsabile per i rifiuti prodotti. Tali misure possono includere: l’accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo l’utilizzo di tali prodotti, la successiva gestione dei rifiuti e la responsabilità finanziaria per tali attività, ed infine l’obbligo di mettere a disposizione del pubblico informazioni relative alla misura in cui il prodotto è riutilizzabile e riciclabile. L’effettivo coinvolgimento del produttore è uno dei mezzi attraverso il quale si sostiene una progettazione e una produzione di beni che consideri e faciliti l’utilizzo efficiente delle risorse durante l’intero ciclo di vita, comprendendone la riparazione, il riutilizzo, lo smontaggio e il riciclaggio senza compromettere la libera circolazione delle merci nel mercato interno. 2.2. Chi siamo e cosa facciamo 2.2.1. Assetto istituzionale e mandato Le ARPA sono agenzie regionali, provinciali nelle Province autonome di Trento e Bolzano (APPA), istituite a seguito del referendum del 18 aprile 1993 attraverso il quale, furono abrogate alcune parti di articoli della legge 23 dicembre 1978, n. 883 di istituzione del Servizio sanitario nazionale, ed assegnate competenze ambientali e di vigilanza e controllo locali ai presidi multizonali di prevenzione (PMP) delle unità sanitarie locali. A seguito del referendum, il Parlamento con legge 21 gennaio 1994, n. 61, di conversione del decreto legge 496/93, affidò questi compiti ad apposite agenzie regionali, istituite insieme all’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ANPA), divenuta poi APAT e confluita nel 2008 all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Questa nuova concezione di ambiente, introdotta dalla legge 61/1994, avviò un processo di armonizzazione fra le istituzioni statali e territoriali, rinnovando gli ambiti di competenza, modificando le competenze amministrative e definendo una nuova demarcazione tra le materie ambientali rispetto a quelle propriamente sanitarie. Negli anni successivi tutte le Regioni e Province autonome, hanno trasformato i PMP in ARPA/APPA, organizzate, secondo finalità e compiti istituzionali, in dipartimenti provinciali ed osservatori ambientali: dagli oltre 100 PMP si è passati ad oggi a 19 agenzie regionali e due delle province autonome che costituiscono con l’ISPRA la rinnovata rete italiana delle Agenzie per l’ambiente, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) così come definito dalla L. 132/2016. Con la legge regionale del 19 aprile 1995, n. 44, la Regione Emilia-Romagna ha istituito la propria Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente, ente strumentale della Regione Emilia-Romagna preposto all’esercizio delle funzioni tecniche per la prevenzione collettiva e per i controlli ambientali, nonché all’erogazione di prestazioni analitiche di rilievo sia ambientale sia sanitario. Nel solco della legge 56/2014 (c.d. Legge Delrio, che demanda alle Regioni il compito di delineare il percorso di riordino delle competenze amministrative locali), la Regione Emilia-Romagna ha dato vita a nuovi “centri di competenza interistituzionale” per superare le sovrapposizioni di competenze, favorire il rispetto dei tempi procedimentali ed una complessiva semplificazione amministrativa. Dall’originaria ARPA, con la legge regionale 13/2015, si è passati all’Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia-Romagna (ARPAE), che integra le funzioni di ARPA, dei Servizi ambiente delle Province e dei Servizi di Bacino - Demanio idrico della Regione Emilia-Romagna, ed è operativa dal 1 gennaio 2016. I compiti e gli assetti di ARPA sono stati successivamente integrati e specificati con la L.R. 13/2016 e con la L.R. 25/2017. Pag 10 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE La nuova Agenzia esercita attività di autorizzazione, concessione, monitoraggio, vigilanza e controllo, analisi, in particolar modo nelle seguenti materie: risorse idriche, inquinamento atmosferico, elettromagnetico e acustico, attività a rischio di incidente rilevante, gestione dei rifiuti e dei siti contaminati, valutazioni ed autorizzazioni ambientali, utilizzo del demanio idrico e acque minerali e termali (https://www.ARPAE.it/dettaglio_generale.asp?id=2790&idlivello=1587). L'obiettivo del legislatore è stato anche quello di razionalizzare e distinguere tra i processi di autorizzazione e di controllo: i processi di valutazione che implicano un particolare impatto su porzioni di territorio e popolazione più o meno vaste e rilevanti ricadute urbanistiche o economiche (es. VIA e VAS), sono stati avocati a sé dalla Regione; in questi casi l’Agenzia svolge attività istruttorie, ed è esonerata dall’adozione del provvedimento finale. Qualora, invece, le autorizzazioni siano rilasciate in base all’applicazione della normativa, delle linee guida, circolari e indirizzi, la competenza è affidata ad ARPAE, sia per il procedimento istruttorio che per il rilascio dell’autorizzazione. Con la L.R. 13/2016, al fine di allinearsi alla L. 132/2016, la Regione Emilia-Romagna ha trasferito la struttura e le attività di “educazione alla sostenibilità” all’Agenzia. L’obiettivo è che l’integrazione delle attività già svolte in Regione con i saperi tecnici ed i prodotti di comunicazione propri di ARPAE (es. la rivista Ecoscienza), produca una virtuosa sinergia di saperi e strumenti a vantaggio dei soggetti erogatori e fruitori. 2.2.2. Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente Per quanto attiene il piano operativo di protezione ambientale, coordinato a livello nazionale, con la legge 132/2016, si è venuto a costituire un Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ridisegnando e precisando ruoli, funzioni e compiti delle Agenzie per dar vita ad un presidio omogeneo delle singole peculiarità del paese in una logica di sistema a rete distribuito. Dal 14 gennaio 2017 si è dato il via alle attività del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, con l’entrata in vigore della summenzionata legge 28 giugno 2016, n. 132, di “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”, approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento. Il SNPA (costituito appunto da ISPRA e dalle Agenzie ambientali regionali e delle province autonome), costituisce un vero e proprio Sistema a rete, al quale la legge attribuisce, fra gli altri, compiti fondamentali quali il monitoraggio dello stato dell’ambiente, il controllo delle fonti e dei fattori di inquinamento, l’attività di ricerca finalizzata a sostegno delle proprie attività, il supporto tecnico-scientifico alle attività degli enti statali, regionali e locali che hanno compiti di amministrazione attiva in campo ambientale, la raccolta, organizzazione e diffusione dei dati ambientali quale fonte informativa ufficiale in tale settore, supporto tecnico alla diffusione delle certificazioni ecologiche di prodotti e processi. Il SNPA nasce per assicurare omogeneità ed efficacia all’esercizio dell’azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell’ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica. A tal fine sono stati introdotti, a fondamento dell’organizzazione, i livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (LEPTA), strategici per la reale messa in atto del sistema, in quanto rappresentano il livello minimo omogeneo in tutto il territorio nazionale per i servizi che dovrà garantire il SNPA. 2.2.3. Compiti e funzioni dell’Agenzia La vision associata all’azione di ARPAE per l’interpretazione del proprio ruolo è: “lo sviluppo di processi di autorizzazione, prevenzione, monitoraggio e controllo ambientale orientati a migliorare la sostenibilità e la competitività del territorio e la tutela della salute, assicurando efficacia operativa e innovazione, scambio di conoscenza con la società e le istituzioni”. Pag 11 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE Lo sviluppo delle attività di ARPAE, che opera con un profilo giuridico autonomo, è coordinato sul piano operativo alle istanze del territorio, della Regione e delle Aziende sanitarie locali, così come stabilito dalla legge regionale istitutiva dell’Agenzia (L.R. 44/1995 smi). L’Agenzia svolge attività istituzionali (obbligatorie e non obbligatorie) ed attività aggiuntive non aventi carattere autorizzatorio o certificativo rese a favore di soggetti terzi richiedenti sia pubblici che privati a titolo oneroso. Una dettagliata articolazione dei servizi erogati/assicurati dall’Agenzia è presentata nel Catalogo dei servizi presente nel sottosezione “servizi erogati” della sezione “Amministrazione trasparente” del sito di ARPAE (https://www.ARPAE.it/dettaglio_generale.asp?id=2831&idlivello=1553). Risulta qui necessario sottolineare come ARPAE, sulla base dei dettami della Legge 68/2015 “ecoreati”, nell’esercizio delle funzioni di Polizia Giudiziaria, abbia assunto il potere di impartire al contravventore un’apposita prescrizione asseverata tecnicamente, fissando per la regolarizzazione il termine strettamente necessario all’adempimento della stessa. Questo compito assegnato ad ARPAE fa sì che l’Agenzia sia chiamata a coordinare il contenuto delle prescrizioni previste dall'art. 318 ter del D.Lgs. 152/2006 con i provvedimenti (diffide, ordinanze, etc.) che la stessa ARPAE dovrà emanare per imporre gli obblighi di adeguamento ai titolari delle autorizzazioni ambientali. Cardine dell’attività dell’Agenzia è favorire la sostenibilità delle attività umane che influiscono sull’ambiente, sulla salute, sulla sicurezza del territorio, sia attraverso i controlli previsti dalle norme, sia attraverso attività di prevenzione nel rilascio delle autorizzazioni ambientali e concessioni, studi, progetti, comunicazione ambientale. ARPAE è sempre più impegnata anche nello sviluppo di sistemi e modelli di previsione per migliorare il monitoraggio e la conoscenza dei sistemi ambientali e dei fattori sia antropici che naturali che su di essi incidono, monitorando le nuove forme di inquinamento e di degrado degli ecosistemi. L'Agenzia ha infine un ruolo chiave anche nell'osservazione, previsione, ricerca e sviluppo in campo meteorologico e climatologico, affrontando le tematiche conoscitive alla base delle politiche di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, così come svolge importanti studi di ricerca nell’ambito dei temi epidemiologici e tossicologici connessi al complesso binomio ambiente-salute. La mission dell’Agenzia è dunque: “assicurare le autorizzazioni e concessioni, il monitoraggio, il controllo e la prevenzione ambientali per favorire la sostenibilità, la tutela della salute, la sicurezza del territorio e la valorizzazione delle risorse e della conoscenza ambientale”. 2.3. Ambiti operativi Le principali attività di ARPAE riguardano i seguenti ambiti: ❖ Gestione di sistemi di monitoraggio, valutazione ed analisi previsiva dello stato delle componenti ambientali; ❖ Vigilanza e controllo ambientale del corretto rispetto della normativa ambientale sul territorio e delle attività dell’uomo; ❖ Gestione delle emergenze ambientali; ❖ Emissione di pareri tecnici ed istruttorie di valutazione di impatto ambientale; ❖ Rilascio di autorizzazioni ambientali, del settore energia e di concessioni demaniali, con attività di analisi, vigilanza e controllo; ❖ Educazione alla sostenibilità, comunicazione del rischio; ❖ Gestione dell’Osservatorio sull’energia; ❖ Campionamento e attività analitica di laboratorio; ❖ Diffusione di informazioni ambientali; ❖ Realizzazione e gestione del Sistema informativo regionale sull'ambiente; ❖ Diffusione e promozione dei sistemi di gestione ambientale; ❖ Studio, ricerca e supporto tecnico-progettuale in campo ambientale per la realizzazione di Pag 12 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE piani (integrati o di settore) ed impostazione e gestione di azioni mirate per il loro monitoraggio; ❖ Gestione dell’Osservatorio sui Cambiamenti climatici e relativi impatti; ❖ Centro funzionale e di competenza della Protezione civile. L’Agenzia nel tempo ha sviluppato elevate competenze tecniche con l'obiettivo di: ❖ mantenere il livello analitico-strumentale e tecnologico aggiornato alle più avanzate esigenze di interpretazione integrata dello stato degli ecosistemi; ❖ avere laboratori specialistici efficienti per le analisi sulle diverse matrici ambientali; ❖ sviluppare un sistema di informazione ambientale regionale, in collaborazione con altre istituzioni e amministrazioni locali. I diversi ambiti operativi sopra citati interessano trasversalmente tutte le tematiche ambientali: aria, acqua e mare, suolo, rifiuti, campi elettromagnetici, radioattività, energia, risorse idriche e aree demaniali, tossicologia e mutagenesi ambientale, amianto, attività industriali, rumore, pollini allergenici, epidemiologia ambientale, rischio calore, disagio bioclimatico, radiazioni ultraviolette, previsioni e modellistica meteo climatologica (comprensivi delle analisi climatologiche, siccità e desertificazione, cambiamenti climatici), rischio idrogeologico. Maggiori dettagli sulle attività svolte sono presenti nella sezione “Programmi e relazioni attività” del sito istituzionale dell’Agenzia. 2.4. Contesto nel quale agisce l’Agenzia 2.4.1. Assetto orografico, idrografico-idrologico e territoriale L’Agenzia opera sull’intero territorio regionale (22.453 km2), caratterizzato orograficamente da una fascia montano-collinare, da una estesa pianura alluvionale in destra del bacino padano del fiume Po fino alla foce deltizia nel ferrarese (per 276,5 km di fiume), ed infine da circa 120 km di costa del bacino dell’alto Adriatico. Dalla fascia montano-collinare scendono, con direzione da sud a nord-est i principali corsi d’acqua naturali della regione; il regime naturale è fortemente torrentizio, con portate solitamente significative dal tardo-autunno ad aprile-maggio, con deflussi concentrati soprattutto a seguito di importanti eventi meteorologici e mesi tardo-primaverili ed estivi con portate esigue, quando non di rado nulle sulle aste minori o nei tratti della pianura a valle della fascia delle conoidi pedemontane. L’idrografia regionale conta uno sviluppo medio di circa 600 km2 per una portata media annua complessiva verso i ricettori finali (fiume Po e mare Adriatico) di circa 227 m3/s. La rete idrica principale classificata e considerata per i monitoraggi e per le basi conoscitive di pianificazione sulle acque ammonta ad una lunghezza di circa 1.900 km. L’intero reticolo, fino alle aste più piccole, si sviluppa complessivamente per oltre 13.000 km per le aste naturali e oltre 11.500 km per quelle artificiali. I diversi caratteri idrologici e morfologici, le diverse pressioni presenti, le diverse aree protette attraversate, che incidono sulle condizioni quali-quantitative delle acque, definiscono oltre 700 corpi idrici (tratti idrografici omogenei della rete principale) con caratteristiche peculiari. I laghi naturali presenti sono tutti molto piccoli; sono presenti anche diversi invasi artificiali. Lungo la fascia costiera vi sono diversi ambiti con acque di transizione (acque salmastre) che interessano nel complesso circa 200 km2. Il 10% del territorio regionale presenta un rischio di degradazione della qualità dei suoli per erosione idrica non tollerabile, in particolare nei territori collinari agricoli a scarsa copertura vegetale. Pag 13 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE Le foreste coprono 6.232 km2 del territorio regionale e le aree protette si sviluppano per 1.798 km2. Gli ettari di superficie utilizzati a scopi agricoli (SAU) sono 1.038.052 (Regione Emilia-Romagna, 2013), di cui oltre 257.600 irrigui. 150.000 ettari sono impegnati con pratiche di gestione a basso impatto ambientale che ne tutelano la qualità agro-ambientale (coltivazione biologica, integrata, …). 2.4.2. Assetto sociale, demografico e produttivo L’organizzazione amministrativa del territorio regionale conta al 1° gennaio 2020, 328 comuni (di cui 34 con più di 20.000 abitanti). Complessivamente sul territorio regionale è presente una popolazione residente di 4,474 milioni di unità, con una densità media pari a 199,3 ab/km2, cui si sommano 11,6 milioni di arrivi e 40,4 milioni di pernottamenti nelle strutture alberghiere e complementari (dato 2019). Per quanto riguarda l'assetto produttivo, il settore primario conta 57.042 aziende agricole attive ed un fronte di circa 70,5 mila addetti nel 2018. L’ammontare complessivo del valore della produzione lorda vendibile (Plv) del settore primario nel 2018 è stato di 4,7 miliardi di euro, mentre di oltre 6,5 miliardi di euro è stato il valore dell’export dell’agroalimentare. Il tessuto economico-produttivo dell’Emilia-Romagna, al 2018, contava circa 405 mila imprese, con poco più di 2 milioni di occupati. Il PIL regionale ai prezzi di mercato nel 2017 è stato di 157,2 miliardi di euro. Il valore annuo del PIL è risultato di circa 35,3 mila euro/abitante nel 2017. Il tasso di occupazione nel 2019 è salito al 70,4%. In regione 878 impianti produttivi operano in regime di regolamentazione degli impatti ambientali disciplinato con Autorizzazione integrata ambientale (AIA) regionale e altri 17 impianti, per tipologia produttiva e dimensioni maggiori, in regime di AIA nazionale. Con 81 stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR) in esercizio l'Emilia-Romagna è tra le regioni a maggior presenza di impianti RIR: impianti chimici, petrolchimici, depositi di GPL, trattamenti galvanici, depositi di fitofarmaci. Di questi, 51 sono classificati di “Soglia Superiore” e 30 di “Soglia Inferiore”. L'Emilia-Romagna con 142 impianti registrati EMAS (2020) – rappresentanti circa il 16% del totale nazionale – prevalentemente nei settori rifiuti, agroalimentare e pubblica amministrazione si colloca al secondo posto, dopo la Lombardia, per numero di registrazioni; mentre si trova al terzo posto, dopo la Lombardia e Veneto, per certificazioni ISO 14001 con 1.221 certificazioni (dato al marzo 2020). 2.4.3. Siti ed aree naturali protette Nel territorio emiliano-romagnolo sono presenti: 2 parchi nazionali condivisi con la Toscana, 1 parco interregionale per due terzi marchigiano, 14 parchi regionali, 17 riserve statali inserite nell’ambito di parchi nazionali o regionali, 15 riserve regionali oltre ai 158 siti Natura 2000. Le Aree protette sono rappresentate da Parchi, Riserve naturali, Aree di riequilibrio ecologico, Paesaggi naturali e seminaturali protetti e, insieme ai siti di Rete Natura 2000, tutelano una superficie pari al 16% del territorio regionale; in essi sono presenti 73 dei 231 habitat definiti “di interesse comunitario”. Buono od ottimo lo stato di conservazione degli habitat appenninici; mentre la pianura, profondamente manomessa, presenta pochi e ridotti ambienti naturali superstiti. Pag 14 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE 3. Struttura organizzativa, personale e costi A gennaio 2020 il personale di ARPAE era pari a 1.271 dipendenti (di cui 41 dipendenti della Regione in distacco in Agenzia per funzioni di rilascio e gestione delle concessioni di demanio idrico). M F TOT %M %F i.f. (a) Totale personale 513 758 1271 40.4 59.6 1.5 di cui dirigenti 38 63 101 37.6 62.4 1.7 di cui comparto 464 680 1144 40.6 59.4 1.5 di cui atipici 11 15 26 42.3 57.7 1.4 Pag 15 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE a) i.f. - Indice di femminilità, rapporto femmine/maschi 3.1. Governance ARPAE Emilia-Romagna, ente strumentale della Regione Emilia-Romagna a governo monocratico della Direzione generale, è dotata di un'organizzazione che mira a garantire l'omogeneità dei servizi erogati sull'intero territorio regionale e la presenza tecnica organizzata nei diversi ambiti di competenza e nelle diverse tematiche affrontate. L'organizzazione è anche finalizzata a garantire facilità di accesso da parte degli utenti (cittadini, enti e istituzioni, associazioni, aziende, ecc.) ai servizi offerti ed alla conoscenza prodotta. Organi di ARPAE sono: - il Comitato interistituzionale, con funzioni di indirizzo e di verifica dei risultati dell'attività; - il Direttore generale, con poteri gestionali e rappresentanza legale; - il Collegio dei revisori, con funzioni di controllo e verifica contabile. L’Agenzia opera attraverso un’organizzazione di servizi a rete con strutture distribuite sul territorio regionale. Il sistema dell’Agenzia è costituito dalla Direzione Generale articolata in staff e servizi, da 4 Aree Prevenzione Ambientale, da 4 Aree Autorizzazioni e Concessioni e da due Strutture tematiche a valenza regionale. La Direzione generale espleta funzioni strategiche in materia di pianificazione e controllo direzionale, comunicazione e relazioni multi-stakeholder, qualità, sicurezza, formazione. La Direzione tecnica cura le funzioni di indirizzo in materia di monitoraggio ambientale (anche ai fini di assicurare omogeneità nelle attività dell’Agenzia nei diversi territori) e di controllo tecnico sui processi del monitoraggio ambientale e di analisi di laboratorio. Il supporto gestionale della Direzione amministrativa garantisce servizi di natura amministrativa, economica e tecnica (patrimonio) con finalità di omogeneizzazione dei comportamenti e razionalizzazione dell’uso delle risorse. 3.2. Assetto organizzativo generale di ARPAE Emilia-Romagna Le Aree Prevenzione Ambientale sono 4 come le Aree Autorizzazioni e concessioni, l’organizzazione è per livello sovra-provinciale: - Area Ovest, che comprende i territori provinciali di Piacenza, Parma e Reggio Emilia; - Area Centro, che comprende i territori provinciali di Modena e Ferrara; - Area Metropolitana, che comprende il territorio metropolitano di Bologna; - Area Est, che comprende i territori provinciali di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Pag 16 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE Con le loro articolazioni le Aree Prevenzione Ambientale garantiscono una capillare attività di vigilanza, controllo e monitoraggio, supportando inoltre con relazioni/istruttorie tecniche i processi di autorizzazione e di analisi ambientale. Parallelamente le Aree autorizzazioni e concessioni, suddivise in nove Servizi Autorizzazioni e Concessioni a presidio provinciale, assicurano le funzioni di rilascio delle autorizzazioni ambientali e delle concessioni demaniali. Da maggio 2017, è operativa presso la Direzione Tecnica la Rete Laboratoristica dell’Agenzia a direzione unica ed accreditamento Multisito, che prevede 4 sedi secondarie operanti in modo integrato distribuite sul territorio; la Rete svolge le attività di analisi dei campioni delle diverse matrici ambientali monitorate e/o controllate, nonché attività analitiche su richieste di pubblici e/o privati. I Centri Tematici Regionali (CTR), inseriti funzionalmente presso la Direzione tecnica, i Presidi Tematici Regionali (PTR) diffusi sul territorio, la stessa Direzione Tecnica dell’Agenzia, curano progetti e ricerche specialistiche affidati ad ARPAE dalla Regione, da istituzioni pubbliche, di ricerca, ministeri ed enti locali o anche finanziati dall’Unione Europea. Completano la rete ARPAE due strutture dedicate rispettivamente al monitoraggio del mare, Struttura Oceanografica Daphne (SOD) ed a meteorologia, idrologia e clima, Struttura Idro-Meteo-Clima (SIMC), le cui attività operative e di ricerca sono strettamente correlate anche a quelle degli organismi territoriali e tematici, sia per il controllo e il monitoraggio integrato delle matrici ambientali, sia per la creazione di basi conoscitive propedeutiche alla definizione di politiche di Piano e per lo sviluppo di progetti di ricerca ambientali e di analisi previsionali e di scenario. Complessivamente ARPAE è articolata su una quarantina di sedi distribuite sull’intero territorio regionale. 3.3. Organizzazione della Rete laboratoristica dell’Agenzia La Rete laboratoristica opera con una direzione unica (allocata in Direzione tecnica) ed è organizzata in tre aree di produzione analitica (ovest, centro, est) con laboratori integrati d'area, a questi si affiancano laboratori tematico-specialistici distribuiti territorialmente. Gli utenti possono rivolgersi, per qualunque tipologia di analisi di competenza ARPAE, agli sportelli di accettazione campioni presenti in nove sedi provinciali. La Rete dei laboratori opera in ottica di accreditamento multisito con un “sistema gestione qualità” conforme alla norma UNI CEI EN ISO IEC 17025 per un numero complessivo di 63 metodi di prova accreditati. Pag 17 di 90 Luglio 2020 /
Carta dei servizi di ARPAE 3.4. Rapporti interfunzionali ricorrenti ARPAE svolge il proprio mandato entrando in contatto con molteplici soggetti pubblici e privati; alcuni hanno come riferimento il territorio regionale, altri hanno una valenza nazionale o sovranazionale; le relazioni possono essere tenute direttamente con i singoli utenti ovvero associazioni ed organizzazioni. Oltre alla cittadinanza tutta, in un elenco indicativo e non esaustivo assumono particolare importanza: Regione Emilia-Romagna nelle sue articolazioni, Province e Sistema Enti locali, AUSL, Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e altri Ministeri della Repubblica, Autorità giudiziaria nelle articolazioni regionali, Unione Europea, ISPRA, il Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente (SNPA) o le singole Agenzie regionali o provinciali, AssoArpa della quale ARPAE è tra i soci fondatori, Università in particolare quelle della regione ma anche nazionali e straniere, Enti di ricerca, associazioni imprenditoriali e di categoria, organizzazioni sindacali, media. 3.5. Personale ARPAE, come già Arpa in precedenza, è composta maggiormente da personale femminile. Al 01 gennaio 2020 complessivamente in Agenzia si contano 1.271 unità di cui 101 dirigenti. In tale forza lavoro sono compresi 41 dipendenti della Regione Emilia-Romagna distaccati in Agenzia per svolgere le funzioni di rilascio e gestione delle concessioni di demanio idrico. Le Indennità di funzione sono 146 assegnate equamente tra uomini e donne. Per quanto attiene ai livelli di istruzione dei dipendenti ARPAE, quasi il 67% del personale risulta essere laureato e circa il 33% diplomato. L’età media è di 51,6 anni (uomini = 52,0 anni, donne = 51,3 anni). 3.6. Dati economici1 3.6.1. Gestione economico-finanziaria e bilancio d’esercizio Ricavi 2019 Il valore della produzione 2019 registra valori in continuità con il 2018 dei contributi di funzionamento regionali derivanti da Fondo Sanitario (52,68 ML€) e dall’Assessorato ambiente (13,81 ML€). I contributi assicurati dalla Regione in base agli atti approvati (det. RER 23809/2019) e alla convenzione firmata nel febbraio 2019 per l’esercizio delle funzioni demaniali ammontano a 4,3 ML€, e sono compresi nei ricavi derivanti dalle attività svolte a titolo oneroso dall’Agenzia, che risultano quindi in netto aumento (24,9 ML€ +4 ML€ su 2018). Il totale dei ricavi dell’esercizio 2019 non derivante da contributi di funzionamento comprende, oltre ai rimborsi del costo del personale impiegato su funzioni di demanio idrico, i rimborsi per gestione reti e attività progettuali e a tariffa, nonchè dei comandati presso altri enti, i proventi da sanzioni, le sopravvenienze attive. Sono in leggero calo i ricavi da attività a tariffa (pareri, autorizzazioni, analisi), su livelli solo leggermente inferiori al 2018 (7,2 ML€, -0,3ML€). Si registra altresì un ulteriore lieve aumento dei proventi da sanzioni (3,3 ML€). All’interno dei ricavi da attività a tariffa, quelli a corrispettivo commerciale con Iva, per il 69% 1 Informazioni estratte dal “Bilancio di esercizio 2019 di ARPAE” Pag 18 di 90 Luglio 2020 /
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