Location Based Services Prospettive tecnologiche e di mercato - di Marco Pancotti

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Location Based Services Prospettive tecnologiche e di mercato - di Marco Pancotti
Location Based Services

                       Prospettive tecnologiche e di mercato

                                   di Marco Pancotti

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Location Based Services Prospettive tecnologiche e di mercato - di Marco Pancotti
Tavola dei contenuti

1.   La localizzazione: una novità tutta da esplorare ....................................................... 3
2.   I Location Based Services......................................................................................... 5
     2.1.     I servizi legati alla sicurezza ........................................................................... 6
               Il servizio E911 ....................................................................................................6
               La localizzazione dei bambini ..............................................................................7
               La localizzazione di persone con problemi senili.................................................9
               Il supporto a persone a rischio di crisi con perdita di coscienza ........................10
               La localizzazione degli animali domestici ..........................................................10
     2.2.     Servizi di marketing “one-to-one” ................................................................. 11
     2.3.     Servizi di utilità generale e di intrattenimento basati sulla
              localizzazione............................................................................................... 11
3.   La problematica della privacy.................................................................................. 12
4.   Le infrastrutture necessarie per lo sviluppo dei servizi Location Based ................. 14
5.   Prospettive di mercato............................................................................................. 14
6.   Glossario ................................................................................................................. 17

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1. La localizzazione: una novità tutta da esplorare

Uno dei modi che gli analisti utilizzano per cercare di prevedere le evoluzioni nel mercato
dell’Information Technology è quello di esaminare le discontinuità intervenute nel recente
passato e di valutarne le potenzialità in termini di “cambiamento di paradigma”.

L’innovazione, infatti, avviene in modo discontinuo. Anni, se non decenni, di progressivi e
continui   miglioramenti    in   una   determinata    tecnologia   vengono   spesso   annullati
dall’introduzione di una discontinuità rivoluzionaria, che cambia le regole del gioco ed
azzera il valore di un approccio ad un problema per far esplodere le potenzialità di un
approccio innovativo, solitamente migliore del precedente per ordini di grandezza, sia in
qualità che in quantità.

Gli esempio più classici, al di fuori dell’informatica, possono essere l’automobile contro il
cavallo, l’aereo contro il treno, il telefono contro il telegrafo, ecc.

Per fare esempi più recenti, e più attinenti all’informatica, si pensi a cosa è stato negli
anni 80 il Personal Computer, che ha cambiato il modo di rapportarsi a quello che un
tempo veniva pomposamente chiamato Sistema di Elaborazione e di Calcolo. Oppure si
pensi a cosa è stata Internet negli anni 90, durante i quali è cambiato il modo in cui nel
mondo è fruibile l’informazione.

Vi sono però continuamente discontinuità meno clamorose, ma dagli effetti importanti,
se non altro in mercati verticali.

Si pensi, ad esempio, al campionamento digitale del suono e dell’immagine, che ha fatto
sparire la riproduzione analogica (quella su dischi di vinile e sulle cassette VHS, per
intenderci) dando spazio ai CD, ai DVD ed al fenomeno MP3 e del formato DIV-X con cui
un intero film può essere contenuto in meno di un GigaByte, ed essere quindi riprodotto
in un CD dal costo di mezzo Euro.

Oppure si pensi ai cristalli liquidi, che riducendo di circa dieci volte l’ingombro, il peso ed
il consumo di un video hanno permesso prima la nascita dei computer portabili, e poi la
nascita di device sempre più piccoli come i Personal Organizer e, più recentemente,
lettori di Mp3 e di immagini come i recenti iPod della Apple.

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Identificare le discontinuità nel mercato dei servizi è più difficile, ma, recentemente, ve
n’è una che balza agli occhi se solo si riflette su una delle conseguenze del diffondersi
della telefonia cellulare e dello sviluppo della tecnologia GPS.

Da qualche anno, infatti, esiste la possibilità di conoscere con elevata precisione la
localizzazione di un oggetto o di una persona, non solo in modo periodico ma in modo
continuo.

Ovviamente, nel passato, il problema del sapere dove si trovassero persone o beni ad
alto valore è stato sempre gestito, sia pure con metodi semplici. Le navi comunicavano
via radio, ad intervalli sistematici, il loro punto, rilevato con metodi antichi, ma per
questo non meno efficaci, come il sestante. I trasportatori comunicavano, magari via
telex, ogni partenza ed ogni arrivo, e le persone facevano la solita chiamata rassicurante
a casa mentre erano in viaggio. Però, come già detto, si trattava sempre di conoscenze
puntuali, ad intervalli di tempo e di spazio predefiniti, non di una rilevazione continua.

Oggi la combinazione di un ricevitore GPS, in grado di farsi dare dai satelliti la propria
posizione, unita alla possibilità di trasmettere la posizione stessa via GPRS o UMTS, cioè
con   tecnologie   cosiddette   “always-on”,    sempre    attive,   permette    una   continuità
informativa così diversa da rendere possibili applicazioni altrimenti impensabili.

E l’uso del GPS non è sempre indispensabile. Per determinate applicazioni, infatti, è
possibile utilizzare la localizzazione che ogni provider di telefonia mobile conosce di ogni
SIM a lui associata. La tecnologia della telefonia mobile, sia essa tradizionale o UMTS,
prevede infatti la ripartizione del territorio in “celle”. Ogni cella è servita in via principale
da una determinata antenna mentre, ad intervalli regolari, ogni telefono acceso trasmette
al proprio provider un impulso per informarlo della sua presenza. I computer dei provider
sanno quindi, in ogni momento, dove si trova una determinata SIM in quanto il segnale è
ricevuto da una specifica antenna. L’approssimazione è dell’ordine delle centinaia di
metri, ma per certe applicazioni può bastare.

Del resto basti pensare a quanto spesso la cronaca nera ci informi del fatto che l’autore
di un reato è stato catturato grazie al fatto che si era impadronito del telefono cellulare
della vittima, lasciando una traccia digitale estremamente evidente. Quello che i
giornalisti chiamano “l’esame dei tabulati della Telecom” altro non è che una inquiry di
tutte le rilevazioni di un certo numero telefonico. Non esce nessun tabulato, ma una serie
di coordinate che, mappate in termini geografici, possono dare informazioni preziosissime
a polizia e carabinieri.

Da alcuni anni ci si interroga su come sfruttare questa possibilità, soprattutto per ciò che
riguarda le persone. Si tratta infatti di un’informazione che non era mai stata disponibile
in passato.

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E’ dai tempi molto antichi che si cerca di contare le persone e di determinarne il
posizionamento geografico di massima (la narrazione evangelica parla di un censimento
nell’anno zero organizzato dall’impero Romano proprio per avare dati certi sulle
popolazioni dei territori dominati), ma mai si era data l’opportunità di poter sapere dove
si trovi con precisione una certa persona in ogni momento.

Gli scenari che si aprono sono diversi ed inesplorati. Invitiamo il lettore a dimenticare,
per ora, l’ovvia preoccupazione sulla violazione della privacy. Se ne parlerà più avanti, in
quanto il tema non è certo irrilevante. Ma, almeno per ora, proviamo ad affrontare il
tema senza remore, come un esercizio intellettuale.

Infatti, almeno per ora, nel nostro paese, si tratta per lo più solo di un esercizio
intellettuale, in quanto lo sfruttamento delle potenzialità di questa possibilità tramite
servizi specifici non è ancora iniziata. Diversa è invece la situazione in altri paesi, dove
ormai da anni si parla dei cosiddetti Location Based Services (LBS), cioè dei servizi che
traggono buona parte del loro valore dalla manipolazione dell’informazione relativa alla
localizzazione di una persona o di un oggetto.

In questo articolo mi limiterò a trattare il tema della localizzazione delle persone, ben più
intrigante e dibattuto di quello sul tracciamento degli oggetti. Per altro, nell’ambito della
localizzazione degli oggetti, dei servizi di tipo LBS esistono già, essenzialmente legati alla
sicurezza di auto e di camion tramite posizionamento satellitare.

2. I Location Based Services

L’informazione relativa alla localizzazione di una persona può essere usata in diversi
modi. Per una prima segmentazione di mercato, possiamo distinguere tra:

   •   Servizi destinati alla sicurezza delle persone stesse, dei propri familiari e degli
       animali domestici.

   •   Servizi d’informazione che sfruttino la conoscenza della localizzazione per dare
       specificità e valore all’informazione stessa.

   •   Intrattenimento e comunicazione sociale.

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2.1. I servizi legati alla sicurezza

Si tratta sicuramente dell’impiego più attraente della tecnologia di localizzazione in
quanto il suo beneficio è indiscutibile. Conoscere la posizione di una persona
potenzialmente in pericolo aumenta enormemente la possibilità di prestare soccorso e la
tecnologia LBS è essenziale, in questo contesto, in quanto non è detto che la persona in
pericolo sia in grado di comunicare il proprio stato con mezzi tradizionali.

Esaminiamo alcuni casi di impiego dei Location Based Services nel mondo, finalizzati alla
sicurezza.

   Il servizio E911

E911 è una sigla che sintetizza il termine “Enhanced 911”. Il numero 911 è, in tutti gli
Stati Uniti, il numero da chiamare in caso di emergenza, come da noi il 113.

In America una chiamata al 911 con un telefono fisso viene dirottata sul più vicino PSAP
(Public Safety Answering Point, o punto pubblico di risposta per la sicurezza) che a sua
volta lo gira al servizio più appropriato dopo aver rilevato l’esatta ubicazione del numero
chiamante. Dal 1996 la FCC (Federal Communication Commission) ha deliberato che
anche i provider di telefonia mobile dovessero essere in grado di comunicare la
localizzazione dell’apparato al PSAP senza richiedere alcuna sottoscrizione di uno
specifico servizio.

Secondo le specifiche in vigore in USA, ogni cellulare venduto nel loro territorio deve
essere in grado di essere localizzato con un errore massimo di 100 metri. E’
responsabilità dei carrier predisporre l’infrastruttura necessaria perché questo possa
avvenire.

L’utilità di questo servizio è evidente. Si pensi ai casi di incidente o malore, dove spesso,
a causa dello stato in cui ci si trova, a stento una persona riesce a inviare la richiesta di
aiuto. In quelle condizioni è impossibile che la persona riesca anche a dare indicazioni
precise sulla propria localizzazione. Un’automobile caduta in un dirupo, ad esempio,
evento non raro nelle zone montagnose, può essere quasi invisibile, soprattutto di notte,
e solo la sua localizzazione può permettere ai soccorsi di essere tempestivi.

Si noti che il servizio è pensato per garantire la riservatezza. La localizzazione avviene
solo in seguito ad una chiamata al 911, non su iniziativa esterna. Questo, ovviamente,
limita le potenzialità del servizio, ma non ha controindicazioni in termini di tutela della
privacy.

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La localizzazione dei bambini

Ogni anno, nel mondo, circa 800.000 bambini sfuggono al controllo dei loro genitori. E’
l’equivalente di un bambino ogni 40 secondi. Negli Stati Uniti, dove esiste un ente, il
Nismart (http://www.ncjrs.org/html/ojjdp/nismart/04/), specificatamente dedicato allo
studio di questo fenomeno, nel 1999 sono stati denunciati alla polizia 357.600 casi di
smarrimento.

Per fortuna la maggior parte di loro viene ritrovato entro poche ore, in quanto si era
trattato di un semplice smarrimento temporaneo. Le stime del Nismart dicono comunque
che, anche quando il bambino viene immediatamente ritrovato, nel 70% dei casi si è
trovato in condizioni di pericolo, se non altro per un breve periodo.

Purtroppo circa 5.000 di loro, ogni anno, non vengono più ritrovati, o vengono ritrovati
morti. E’ un numero agghiacciante, soprattutto se si pensa al fatto che oltre alla vittima
principale, vengono distrutte anche le vite dei parenti. Se già difficile è rassegnarsi alla
scomparsa di un figlio in caso di incidente o malattia, impossibile risulta continuare a
vivere normalmente sapendo che il proprio figlio potrebbe essere ancora vivo ma ridotto
allo stato di schiavitù in mano a sconosciuti.

Prevenire un rapimento è sostanzialmente impossibile. Una larga parte di questi avviene
o per iniziativa di un parente, o di una persona vicina alla famiglia, magari incaricata
della sua custodia. Ciò non toglie che si possa quanto meno combattere l’allontanamento
involontario, molto frequente e non scevro di pericoli, soprattutto nelle zone di
campagna.

Nei paesi dove esiste una infrastruttura di Assisted-GPS (di cui si parlerà in seguito) sono
stati introdotti sul mercato dei dispositivi in grado di fornire la localizzazione di un
bambino e di favorirne la sua richiesta di aiuto.

A titolo esemplificativo, riportiamo la foto di un dispositivo in vendita negli Stati Uniti
dove, ovviamente, è possibile sfruttare l’esistenza del servizio E911.

                                                                               Pagina 7 di 19
Come si può vedere si tratta di un orologio con colori sgargianti e immagini adatte ad
un’utenza infantile, dotato di un GPS integrato, in grado di fornire la localizzazione con la
precisione di pochi metri, e di due bottoni che, premuti contemporaneamente, lanciano
un allarme al 911.

Un servizio diverso, ma in grado di rispondere alle ansie di molti genitori, è invece fornito
in Inghilterra dalla società inglese mTrack, con la collaborazione di tutti i principali carrier
Inglesi. Il principio su cui si basa è che, a richiesta dell’interessato, un certo telefono
risponda al cosiddetto “ping”.

Il “ping” è un termine tecnico che sta ad indicare l’invio di un piccolo insignificante
segnale diretto ad un elemento ricevente (come fosse una pallina da ping-pong lanciata
contro un muro). L’elemento         ricevente risponde      con   un     altrettanto piccolo ed
insignificante segnale, da cui, però, si può trarre l’indicazione del fatto che il ricevente
esiste ed è in ascolto.

Il servizio predisposto da mTrack prevede che nel segnale di risposta vi sia anche la
localizzazione, in termini di cella rispondente, fornita dal provider.

                                                                                   Pagina 8 di 19
La localizzazione è trasformata
                                                          da un servizio Web in termini di
                                                          mappa, con l’indicazione della
                                                          posizione     approssimativa       del
                                                          cellulare di risposta.

                                                          Il genitore può quindi chiamare il
                                                          sito Web della società che offre il
                                                          servizio      e,       una       volta
                                                          autenticatosi,      chiedere         la
                                                          localizzazione del proprio figlio in
                                                          quel        momento,         vedendo
                                                          comparire sulla proprio video la
                                                          mappa di localizzazione. Grazie
alla disponibilità di telefoni cellulari dotati di ampi schermi, l’informazione può essere
richiesta anche da un dispositivo mobile, evitando quindi la necessità di dover essere
davanti ad un computer.

Il servizio risponde all’ansia di certi genitori senza essere invasivo rispetto al figlio, che
non viene “chiamato”. Il “ping” avviene infatti con modalità tali da non richiedere
nessuna azione da parte del ricevente.

  La localizzazione di persone con problemi senili.

Il progressivo aumento dell’aspettativa media di vita, ed il contemporaneo disgregarsi del
modello di famiglia patriarcale, hanno reso ancora più evidente la drammaticità dei
problemi legati alle varie forme di malattie senili. Una delle malattie più devastanti è
sicuramente l’Alzheimer. Nel mondo i malati di Alzheimer accertati sono circa 18 milioni,
di cui circa 500.000 in Italia. Ciò significa che più di un milione di persone solo nel nostro
paese sono coinvolte nel problema del dare protezione ad un anziano privo delle normali
capacità mentali, per un periodo cha generalmente va dagli otto ai vent’anni. E questo
dato, se non si scoprirà una cura efficace, è destinato raddoppiare entro i prossimi
vent’anni.

Poiché poche delle famiglie coinvolte hanno le disponibilità economiche per poter accudire
al malato in maniera continua, vi è la necessità di poter seguire gli spostamenti delle
persone anziane nel caso queste riescano ad uscire di casa e, inevitabilmente, si
perdano.

Per questo motivo, in alcuni paesi sono stati prodotti dispositivi applicabili in modo
sostanzialmente ineliminabile alla persona anziana, in grado di attivarsi automaticamente

                                                                                   Pagina 9 di 19
in caso di allontanamento rispetto ad una fonte radio situata in casa. Una volta attivato, il
dispositivo comincia a trasmettere ogni 30 secondi la localizzazione della persona ad un
centro servizi che allarma parenti e polizia locale in modo da permettere un immediato
ritrovamento.

   Il supporto a persone a rischio di crisi con perdita di coscienza

Un altro dei casi in cui i Location Based Services si possono dimostrare estremamente
utili è quello in cui il fruitore del servizio sia cardiopatico, diabetico o comunque afflitto da
una malattia che lo pone a rischio di perdita di coscienza.

Anche in questo caso la possibilità di dare un allarme di propria iniziativa svanisce, e la
persona può essere aiutata solo dall’intervento di terzi.

Esistono già sul mercato dei corpetti che, indossati dal paziente, rilevano con
sistematicità dati come battito cardiaco, sudorazione, ecc, che permettono non solo di
inviare un allarme preventivo alla persona stessa qualora vi sia un rischio di crisi, ma
anche di fornire un ausilio nel momento in cui vengono prestati i soccorsi.

I fornitori di queste apparecchiature stanno oggi introducendo, nei paesi dove i Location
Based Services sono erogabili, dei rilevatori A-GPS che vengono accesi in caso di allarme,
permettendo quindi l’attivazione del soccorso anche a paziente incosciente e solo.

   La localizzazione degli animali domestici

Una delle applicazioni più bizzarre del Location Based Service è il ritrovamento di animali
domestici smarriti.

                                              Nella foto a lato si può vedere un esempio di
                                              dispositivo   commercializzato     in    Svizzera    e
                                              destinato ad essere collocato sul collare di un cane.

                                              In caso l’animale si smarrisse il padrone può

inviare un SMS con un testo speciale al
centro servizi del fornitore. Quest’ultimo
avvia    una       connessione         al     device
attivandone       il     dispositivo        GPS     di
localizzazione.         Le      coordinate          di
posizionamento         del   cane   vengono       così
restituite al padrone sempre via SMS,
facilitando il ritrovamento dell’animale.

                                                                                      Pagina 10 di 19
In ogni momento, comunque, il cane può essere localizzato da Internet, in modo da
poterne seguire gli spostamenti, e la comunicazione tra padrone e centro servizi può
avvenire anche tramite una semplice telefonata.

   2.2. Servizi di marketing “one-to-one”

La localizzazione del potenziale cliente apre possibilità nuove nel marketing one-to-one.

Supponiamo, ad esempio, che sia disponibile un servizio Location Based per amanti della
buona cucina. Una persona potrebbe iscriversi e, quando in viaggio, potrebbe chiedere al
service provider di indicargli un buon ristorante nelle vicinanze. Il provider, facendosi
dare dal telefono cellulare la localizzazione, potrebbe non solo indicargli l’indirizzo ed il
nome dei migliori locali della zona, ma anche mandargli sul video del telefonino una
mappa con l’indicazione del percorso da fare per raggiungere la destinazione a piedi, con
l’auto o con i mezzi pubblici.

Lo stesso principio può valere per l’offerta di spettacoli, di club specializzati o di
qualunque altro bene o servizio verso cui il potenziale cliente ha manifestato interesse. E’
evidente che ben diverso è cercare di capire dove ci si trova e poi provare, con strumenti
come le pagine gialle, ad individuare il servizio desiderato più vicino, dal lasciare che
questo compito lo assolva un computer dopo che è avvenuta una localizzazione
automatica.

Allo stesso tempo la risposta ad un’esigenza informativa, una volta localizzata, può
essere molto più utile in quanto già ottimizzata rispetto alle necessità di spostamento.

   2.3. Servizi di utilità generale e di intrattenimento basati
        sulla localizzazione

Svariati servizi sono stati pensati per l’intrattenimento o la semplice informazione tra
amici o parenti.

La società americana uLocate, con sede a Boston ha sviluppato un servizio di tracking
della localizzazione familiare. Ogni membro della famiglia può, accedendo al sito di
uLocate, venire a conoscenza dell’attuale localizzazione degli altri membri della stessa
famiglia. Inoltre il sistema, se adeguatamente programmato, può tenere traccia degli
spostamenti effettuati nell’ultima settimana o nell’ultimo mese, e può avvisare quando un
membro della famiglia lascia una determinata localizzazione (ufficio, scuola, casa, ecc.).

                                                                              Pagina 11 di 19
Circa 1000 famiglie, al momento, hanno sottoscritto il servizio, che comprende, tra
l’altro, la possibilità di sapere a che velocità sta guidando la persona chiamata, con il
chiaro scopo di prevenire comportamenti pericolosi da parte dei figli al volante. Un video
su questo servizio, che sarebbe sicuramente impopolare tra i nostri ragazzi, è
esaminabile all’indirizzo http://easylink.playstream.com/taa/taanextel0820.wvx

Un servizio più semplice, basato sostanzialmente sullo stesso principio, consiste nel dare
la possibilità ad un gruppo di amici di aprire, presso un service provider, una cosiddetta
“buddy list”, cioè una lista di conoscenti. Una volta membro della buddy list, l’utente
potrà avvisare ed essere avvisato circa la vicinanza di persone appartenenti alla stessa
lista.

Immaginiamo, ad esempio, che un gruppo di soci dello stesso circolo di scacchi decidano
di creare una loro buddy list. Se per caso due di loro si dovessero trovare, per motivi di
lavoro, nella stessa città verrebbero automaticamente avvisati della loro vicinanza, in
modo tale da potersi incontrare e giocare tra di loro.

Questo servizio, nei paesi dove è già erogato (prevalentemente USA e Nord Europa)
raccoglie un notevole interesse da parte soprattutto dei teen-ager, che amano ritrovarsi
appena possibile e fare gruppo in ogni circostanza.

Qualcuno, ad esempio in Islanda, ha provato anche ad organizzare giochi di ruolo basati
sul fatto che, in certe fasi del gioco, le possibili mosse di un giocatore dovessero
obbligatoriamente avvenire in una certa zona della città, in modo da favorire l’incontro
tra i giocatori e la loro socializzazione.

Un altro servizio di utilità generale sperimentato in USA è legato al traffico. Gli utenti del
servizio sono avvisati qualora, in loro prossimità si fosse verificato un incidente stradale
o, comunque, un intasamento nella rete stradale. Gli utenti, prevalentemente persone
che viaggiano molto per motivi di lavoro, possono così prendere percorsi diversi rispetto
a quelli abituali.

3. La problematica della privacy

Il   lettore   sarà   probabilmente,   a     questo   punto,   preoccupato   dalla   prospettiva
dell’emergere di un’offerta di servizio che, potenzialmente, potrebbe costituire una
costante e fastidiosa violazione della privacy.

                                                                                 Pagina 12 di 19
L’idea che i propri movimenti possano essere tracciati è irritante, e potrebbe portare ad
un rifiuto a priori dell’idea stessa di Location Based Service.

E’ importante, al riguardo, fare tre considerazioni:

La prima è che SIAMO GIÀ TUTTI TRACCIATI, che lo si voglia o no. Chiunque possieda un
cellulare (e chi non lo possiede?) lascia una indelebile traccia sui computer del proprio
provider telefonico, che, al momento, è utilizzabile solo dall’autorità giudiziaria. Se la
preoccupazione è di natura “politica”, quindi, siamo rischio da almeno dieci anni. Chi
frequenta luoghi inopportuni con il cellulare in tasca è già oggi potenzialmente ricattabile
dal potere costituito (sempre che questa sia una prospettiva plausibile nell’Italia del
2000). Quindi, visto che i dati che ci riguardano sono già disponibili per polizia e
carabinieri, perché non utilizzarli per qualcosa che sia utile anche a noi stessi?

Se invece la preoccupazione è di tipo pratico, allora vale la seconda considerazione. Il
quadro normativo Europeo prevede che i servizi di questo tipo, che trattano dati
sicuramente sensibili, siano erogabili solo sulla base di una esplicita richiesta da parte
dell’utente stesso.

Si tratta del cosiddetto “opt-in”, termine di derivazione americana che sta ad indicare
l’accettazione di un servizio come scelta attiva e frutto di un atto di volontà. L’opt-in è
normalmente anteposto all’opt-out, che prevede che l’utente debba indicare il desiderio
di essere escluso da un servizio che, altrimenti, gli verrebbe automaticamente erogato.

Negli USA il quadro normativo è normalmente orientato verso l’opt-out, che favorisce lo
sviluppo del business in quanto è molto più facile sviluppare un servizio quando il
destinatario deve chiedere di esserne escluso, rispetto a quando il destinatario deve
chiedere di esserne ammesso.

Nel caso dei servizi Location Based, invece, anche negli USA si è preferito andare verso
l’opt-in, in quanto gli stessi fornitori di servizio si sono resi conto che, altrimenti, il rifiuto
sarebbe stato radicale e di massa.

La terza considerazione è che la mancanza di un quadro normativo adatto al
contenimento degli effetti negativi di una determinata pratica non deve distogliere dal
valutare con attenzione le potenzialità in essere.

Quando in Italia furono fatti i primi trapianti d’organo, la normativa non prevedeva il
concetto di morte cerebrale, per cui i medici dovettero muoversi in un contesto legale
contraddittorio. Fu proprio lo sviluppo della pratica del trapianto a far nascere un nuovo
concetto di morte, grazie al quale si può garantire una cura a chi ha bisogno di un organo
senza ledere i diritti di chi la vita sta abbandonando.

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Allo stesso modo è plausibile che lo sviluppo del Location Based Services conduca alla
nascita di uno specifico impianto legislativo che tuteli la privacy di chi non vuole alcun
servizio, permettendo allo stesso tempo, a chi desidera poterne fruire, di poterlo far
senza subire abusi o sciocche limitazioni.

In conclusione, è interesse di tutti che i servizi basati sulla localizzazione si sviluppino in
un clima di serenità e senza polemiche.       Saranno quindi gli stessi fornitori, come sta
succedendo in tutti i paesi dove qualcosa già si muove, a preoccuparsi che il tutto
avvenga nel rispetto della privacy.

4. Le infrastrutture necessarie per lo sviluppo dei servizi
   Location Based

Perché possa svilupparsi adeguatamente un mercato di Location Based Services non
sempre basta la volontà e la fantasia dei fornitori di servizi. Alcuni servizi, in particolare
quelli dove il posizionamento è basato su GPS, hanno bisogno, per poter essere erogati in
modo rapido, economico ed efficiente, di una infrastruttura di antenne che permetta di
realizzare il cosiddetto A-GPS (Assisted GPS).

Negli USA questa struttura è presente in quanto necessaria per poter effettuare in modo
efficace la localizzazione E911, ed è stata realizzata dagli stessi carrier. In Europa, in
mancanza di una legislazione simile in termini di sicurezza, è improbabile che qualcuno
investa solo in vista delle prospettive legate al business normale.

Rimane quindi il posizionamento basato su sulle celle telefoniche a cui, nel tempo,
potrebbe affiancarsi la rete Wi-Fi che, da noi, è in ritardo di circa cinque anni.

5. Prospettive di mercato

Già a inizio del decennio si era sviluppato un dibattito inteso a stimare le potenzialità di
questo mercato. La frase più gettonata era “le possibilità sono così tante che solo la
fantasia può esserne il limite” . In realtà le cose non sono andate come molti speravano.

Le ragioni delle difficoltà sono diverse, e possono essere così elencate:

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•   Le infrastrutture necessarie per poter erogare i servizi basati su A-GPS sono
       disponibili solo in pochi paesi al mondo

   •   La tecnologia GPS solo recentemente ha permesso la produzione di ricevitori con
       dimensioni, consumi e peso adeguati al loro uso con applicazioni riguardanti le
       persone, gli animali ed i piccoli oggetti. Nel passato un apparato GPS era invece
       utilizzabile solo per la localizzazione di grandi oggetti, come le auto e i camion.

   •   Solo in alcuni stati degli USA (California in testa), nelle grandi città è disponibile
       una rete Wi-Fi così fitta da poter essere utilizzata per la localizzazione. Questa
       prospettiva è la più interessante in termini di costo/beneficio/validità tecnologica,
       ma si deve ancora sviluppare in tutti gli altri paesi.

   •   La localizzazione basata sul tracciamento dei telefoni cellulari, che per certe
       applicazioni è l’unica utilizzabile, richiede la disponibilità da parte dei carrier.
       Purtroppo, il tipo di servizio erogabile è così innovativo da essere di difficile
       individuazione e comprensione anche da parte loro, che non sono per nulla attivi
       al riguardo.

   •   La redditività del servizio può avvenire solo con un elevato numero di utenti. Ciò
       significa che dovrebbero essere necessari investimenti in grado di garantire alcuni
       anni di sopravvivenza in perdita. Sfortunatamente, dal 2001 in poi il capital
       venture si è     allontanato    da tutto ciò che ha sapore di Internet e di
       Telecomunicazioni, scottato dai bagni di sangue fatti alla fine degli anni 90. Ancor
       più difficile è quindi lo sviluppo di un’offerta articolata e convincente.

Gli analisti, che devono già farsi perdonare un eccesso di ottimismo mostrato cinque anni
fa, sono oggi molto cauti nel valutare le prospettive di questo mercato.

Una serie di novità fa però pendere la bilancia verso l’ottimismo:

   a) la generazione di cellulari che ha dominato la scienza negli anni 90 è in lenta ma
       progressiva sostituzione con la generazione dei cellulari UMTS, più facili da
       localizzare e molto più vicini ad un computer per quanto riguarda dimensione del
       video e software disponibile.

   b) la richiesta di una infrastruttura A-GPS comincia ad essere propria di diversi
       settori dell’industria e dei servizi, che cercano l’ottimizzazione della logistica come
       strada per il recupero della redditività

   c) la futura disponibilità del sistema satellitare Galileo, totalmente Europeo, aprirà
       nuove prospettive per l’utilizzazione del tradizionale GPS.

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d) l’accumularsi di esperienza nei contesti stranieri porterà ad un’accresciuta
       consapevolezza da parte dei carrier nazionali, alcuni dei quali sono già coinvolti in
       servizi di questo tipo in paesi stranieri non lontani dall’Italia.

   e) La necessità di trovare nuovi segmenti che sostituiscano gli ormai asfittici mercati
       tradizionali porterà molte società di software a sviluppare e sperimentare
       applicazioni Location Based

In conclusione, è plausibile che la seconda metà dei questo decennio veda il sorgere di
un’offerta LBS anche in Italia, probabilmente, all’inizio, essenzialmente concentrata sulle
problematiche attinenti alla sicurezza.

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6. Glossario

 LBS (Location Based Services)
Servizi basati sulla localizzazione. Si tratta di servizi che, per poter essere erogati,
richiedono la disponibilità dell’informazione sul luogo in cui, in quel momento, si trova una
persona (normalmente l’utente stesso), un animale o un oggetto. Questa informazione è
normalmente acquisita tramite posizionamento GPS o un carrier telefonico.

   GPS
Global Positioning System. E’ a sua volta abbreviazione di NAVSTAR GPS, acronimo di
NAVigation System with Time And Ranging Global Positioning System) Si basa su un
sistema satellitare a copertura globale e continua della superficie terrestre. Un dispositivo
di ricezione GPS, ricevendo il segnale proveniente da almeno 3 satelliti, può determinare
la propria posizione con elevata precisione.

   A-GPS
Assisted-GPS. Sistema di antenne posizionate sulla terra (normalmente in prossimità di
strade e città) utilizzabili da dispositivi riceventi GPS per accelerare e semplificare il
calcolo del proprio posizionamento

   SIM
Subscriber Identity Module - Modulo identificativo Abbonato - è la carta intelligente
inserita in ogni telefono GSM e contiene i protocolli di connessione alle linee del gestore
telefonico, i dati personali dell'abbonato, i messaggi SMS e la rubrica telefonica.

   Galileo
Si tratta di un sistema di posizionamento satellitare indipendente da quello GPS del
Dipartimento della Difesa degli USA e, al contrario di questo, prevalentemente dedicato ad
usi civili. La sua entrata in funzione, che prevede il lancio in orbita di una costellazione di
30 satelliti, è stata fissata per il 2008.

A differenza del GPS, con cui è comunque compatibile e interoperabile, Galileo

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trasmetterà i segnali ad almeno due diverse frequenze: in questo modo, secondo gli
esperti, i ricevitori terrestri potranno correggere con più accuratezza i disturbi atmosferici
e calcolare la posizione con una precisione di circa 1 metro, contro i 10-20 metri del GPS.

  Wi-Fi
Tecnologia di collegamento wireless (senza fili) basata sulla classe di protocolli IEEE
802.11; consente la realizzazione di reti locali nelle quali i computer sono collegati fra loro
(o tramite un access point che garantisce il collegamento a Internet) via radio.

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Documento reperibile, assieme ad altre monografie, nella sezione Dossier del sito
                       http://www.sanpaoloimprese.com/

                Documento pubblicato su licenza MATE s.r.l.

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