LINEE GUIDA SUGLI EVENTI CIRCOLARI NELLA CITTÀ DI TORINO
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LINEE GUIDA SUGLI EVENTI CIRCOLARI NELLA CITTÀ DI TORINO Documentazione curata da: Silvia Barbero Prof. Associato del D.A.D. al Politecnico di Torino Chiara Battistoni Dottoranda in Gestione, Produzione e Design del Politecnico di Torino Antonio Castagna Urban blogger di UrbanWINS Claudia Fasoglio Laureanda in Design Sistemico
Torino, 28 febbraio 2019 1. Le tappe del lavoro svolto Le linee guida che presentiamo, sotto for- vista culturale, uno degli aspetti maggior- ma di report scritto e di infografiche sinte- mente problematici del nostro sistema di tiche, sono frutto di un lavoro che è andato consumi. avanti dal giugno 2018 al febbraio 2019. Il lavoro di Claudia Fasoglio ha proceduto Il lavoro è stato condotto inizialmente da inizialmente a creare uno scenario più ap- un gruppo allargato, esito della fase di pro- profondito circa il tema degli eventi soste- gettazione partecipata e, dal novembre nibili in Piemonte. Le domande da cui par- 2018 da un gruppo ristretto di cui hanno tivamo erano: cosa cambia quando è attivo fatto parte: Chiara Battistoni, dottoranda in uno di questi vademecum? Che risultati Gestione, Produzione e Design del Politec- raggiunge? Quali sono i limiti? Qual è il mo- nico di Torino; Claudia Fasoglio, laureanda dello attuativo? in Design Sistemico del Politecnico di To- La ricognizione iniziale è stata condotta rino, che ha dedicato al tema la sua tesi di con interviste puntuali ai Comuni impegna- laurea; la professoressa Silvia Barbero, del ti in queste pratiche e ci ha permesso di Dipartimento di Architettura e Design del mappare con precisione le politiche am- Politecnico di Torino e Antonio Castagna, bientali connesse agli eventi nella Regione urban blogger di UrbanWINS. Piemonte e a scoprire che i vademecum attuati hanno tre punti di debolezza prin- Nella fase iniziale abbiamo esplorato qua- cipali: li fossero le azioni perseguite in Piemonte, 1. i documenti erano copie l’uno dell’altro, per comprendere quale fosse lo scenario in senza ulteriori approfondimenti, adatta- cui si andava a collocare questo intervento menti ai singoli contesti, analisi, studio, ri- e quali erano le esperienze già effettuate in cerca; questo ambito. Si è rilevato come le azio- 2. l’attuazione era affidata alla buona vo- ni attuate in regione Piemonte si potessero lontà degli organizzatori degli eventi e, tal- ricondurre principalmente allo sviluppo e volta, nei piccoli Comuni, alla presenza del applicazione di vademecum per la riduzio- Sindaco o dell’Assessore promotori dei va- ne dell’impatto ambientale di singoli eventi demecum stessi; e/o degli eventi in generale in piccole cit- 3. assenza di un monitoraggio che potes- tà e Comuni. Niente però di sistematico e se verificare l’effettiva efficacia delle azioni continuo nel tempo. Le soluzioni trovate, messe in atto nell’ottica di un miglioramen- inoltre, sono apparse sin da subito di corto to continuo. respiro. Ad esempio, nel campo della distri- buzione di cibo la soluzione praticata il più delle volte sembra essere quella della sosti- tuzione delle stoviglie in plastica monouso con altre biodegradabili e compostabili il cui smaltimento però ha ricadute proble- matiche, e che confermano l’attitudine all’usa e getta che costituisce, dal punto di 1
Eventi sostenibili in Piemonte VISIONE GENERALE DATI PRINCIPALI Mappa complessiva Quantità Si può notare quali Comuni hanno aderito nell’arco degli anni I Comuni con la maggiore partecipazione si trovano nel e quali Comuni hanno mantenuto queste tipologie di eventi novarese VC 1 86 VCO 10 76 vb TO 9 315 NO 11 88 CN 1 250 bi no BI 1 74 vc AT 1 118 190 to AL 3 at Comuni aderenti totale Comuni al Enti aprifila e promulgatori cn 26 Comuni sono entrati in contatto con il bando attraverso le province, 7 Comuni dall’Alcotra ed una minoranza da Enti terzi Comuni aderenti Comuni odierni aderenti Alcotra R2D2 19% Percentuale di Comuni aderenti inizial- 5,4% INFEA mente e quanti hanno continuato Ente 38% 70,2% Enti I Comuni che provinciale 2,7% Cooperativa Erika Su un totale di 3,1% 56,75% 33% 1197 comuni hanno deciso di 2,7% piemontesi, continuare con WWF solo 37 Comuni, queste buone equivalenti al pratiche sono 21 3,1%, hanno equivalenti al aderito alle 56,75%, su un totale ECOFESTE di 37 Comuni di 37 Comuni partenza. 21 Comuni su 26 7 2 1 1 su 1197 37 aderenti DATI COMPARATIVI Precursore delle ecofeste è la città di Asti seguita nel 2006 da Lessona e Fossano. Attualmente le città aderenti sono 21 1998 2006 2009 2010 2011 2012 2015 2016 2018 2019 VC 1 1 VCO 12 6 TO 3 7 1 1 NO 9 8 2 CN 1 BI 1 1 AT 1 1 AL 3 1 2
Eventi sostenibili in Piemonte ORGANIZZAZIONE GESTIONE DELL’EVENTO Periodo di svolgimento Adozione di stoviglie biodegradabili Su un totale di 21 Comuni, la maggioranza svolge gli 16 Comuni utilizzano stoviglie biodegradabili e compostabili ecoeventi nel periodo estivo ed autunnale rispetto ai mesi più freddi 5 Comuni si servono di materiale plastico usa e getta Nessun Comune si serve di stoviglie lavabili e riutilizzabili 19% 43% 33% 5% 4 Comuni 9 Comuni 7 Comuni 1 Comune Adozione di un vademecum Consumo di acqua 13 Comuni piemontesi hanno aderito e scritto le linee Nei Comuni piemotesi l’acqua viene assunta per il 70% da guida per questi eventi bottigliette d’acqua, il 20% da spillatori ed il 10% da caraffe in policarbonato 61,9% 13 Comuni 8 Comuni pur avendo adottato le linee guida, non hanno stilato un vademecum 38,1% 10% 2 Comuni 20% 4 Comuni 70% 14 Comuni 8 Comuni AMMINISTRAZIONE Mezzi di trasporto alternativi per Formazione all’interno dell’evento raggiungere l’evento Risulta essere poco importante la formazione per questi Comuni , solo il 24% dei responsabili ha 4 Comuni 21 mettono a disposizione delle Associazioni frequenato dei corsi annuali sulle varie tematiche aderenti all’iniziativa mezzi alternativi attraverso delle necessarie per l’evento convenzioni Referente con formazione annuale sulla sicurezza, antincendio, primo soccorso e controllo haccp 24% Referente servizio ferroviario servizio navetta bicicletta Referente con nessuna con poca 38% 5% formazione formazione: solo primo soccorso AL AT BI NO TO VB VC AL AT BI NO TO VB VC AL AT BI NO TO VB VC 33% Referente con formazione generale sulla sicurezza 8 5 1 7 3
Modelli di servizio in Europa Elena De Ambrogio, Emilia Obialero, Aldo Blandino, Alfonso Frangipane, con la pre- A questo punto abbiamo esplorato un al- senza, in qualità di osservatore, di Federico tro elemento di scenario, che erano inve- Cuomo. ce eventi e/o modelli di servizio, attivati da L’intervista di gruppo aveva tre obiettivi: privati in regioni e città del nord Europa, 1. Ricostruire il processo autorizzativo della più sensibili a questi temi. I servizi di risto- Città di Torino; razione definibili come circolari hanno al- 2. Individuare le variabili principali che ca- cune caratteristiche distintive che possono ratterizzano lo svolgimento di un evento fornire indicazioni significative anche su- pubblico ritenuto sostenibile; gli eventi. Ad esempio, le soluzioni attua- 3. Individuare le leve su cui è possibile agire te sono frutto di policy tradotte in azioni e per modificare il processo e dunque gli esi- in uno specifico modello di servizio; sono ti, in termini di consumo di materia, energia frutto di studio e ricerca circa la sosteni- e acqua. bilità ambientale, economica e organiz- zativa; gli attori protagonisti dei processi Infine, in un momento di restituzione, le sono indicati con precisione, così come i stesse persone sono state incontrate una loro compiti e responsabilità; esistono si- seconda volta, per presentare loro la rico- stemi incentivanti sufficienti a determinare struzione del processo e validarne la rap- un cambio di comportamento negli uten- presentazione e per condividere delle pro- ti. In simili contesti a fare la differenza non poste di cambiamento sia di breve che di sono le soluzioni specifiche, vale a dire che medio/lungo periodo. nessuno dei casi da noi esplorati presenta soluzioni miracolose o prive di punti deboli, ma il modo in cui le soluzioni sono articola- te in un servizio e governate. Altri elementi che hanno contribuito a co- struire lo scenario sono stati: le linee guida dell’UNEP1 e il processo di certificazione in corso per le Pubbliche Amministrazioni ita- liane denominato “Green Fest”, finanziato con un progetto Life2 . Costruito lo scenario ci siamo chiesti dun- que come procedere e abbiamo scelto di spostare la riflessione soprattutto sui pro- cessi e sui sistemi di governo degli eventi nella città di Torino. Il punto critico, ci sia- mo detti, non sono le soluzioni specifiche, di cui esiste un largo catalogo disponibile, ma come queste rientrano in un frame e in un sistema di governo unitario e coerente. Abbiamo dunque realizzato un focus group che ha coinvolto funzionari e dirigenti della Città di Torino e della Fondazione Torino Cultura: Luca Dolino, Marco Ferrero, Fabio Lo Cicero, Chiara Bobbio, Laura Ribotta, 1 UNEP, Green Meeting guide 2009: Roll out the Green Carpet for your Participants. 2 Green Fest, Green Festivals and events through Soustainable Tenders. 4
2. Il focus group del 29 gennaio 2019 Dall’intervista in gruppo abbiamo ricostru- meno decidere di concedere il patrocinio ito il processo autorizzativo, individuando consultando anche gli assessori compe- gli attori, le variabili e le leve su cui è pos- tenti dei servizi. Normalmente si tratta dei sibile agire. vigili urbani, del patrimonio, dell’ambiente, per la gestione degli spazi, per la regolazio- Gli attori ne del traffico, per la concessione delle sedi e così via; 1. I promotori degli eventi. 2. Una volta autorizzato il promotore dell’e- 2.Gli assessori competenti responsabili per vento paga la concessione del suolo pub- la concessione del patrocinio e per le risor- blico, la tariffa sui rifiuti, gli allacci dei servi- se messe a disposizione: sicurezza, pulizia zi (luce e acqua); dell’area, concessione degli spazi. 3. Quando si tratta di un evento commer- 3.La Fondazione Torino Cultura che ope- ciale o promozionale non c’è la richiesta di ra per quegli eventi direttamente promossi patrocinio, il promotore paga il suolo pub- dalla Città. blico, i rifiuti, i servizi ed è tutto. Descrizione del processo autorizzativo L’unico vincolo alla concessione dell’auto- Una parte degli eventi sono organizzati di- rizzazione a realizzare qualsiasi evento è il rettamente dalla Città: per questo tipo di rispetto dei regolamenti che riguardano le eventi è attualmente in corso la certifica- seguenti variabili: zione 20121. Gli eventi della Città vengono •Rumore decisi a novembre con delibera di Giunta. •Rifiuti •Conservazione dell’ambiente naturale Gli eventi promossi da privati devono com- •Mobilità/Trasporti piere un iter autorizzativo formale per ri- cevere l’autorizzazione all’utilizzo del suo- Altri strumenti attivati lo pubblico. L’unico vincolo da rispettare Nel caso degli eventi promossi direttamen- è il rispetto dei regolamenti comunali sul te dalla Città, finanziati dagli sponsor, viene rumore, sul rispetto ambientale, sui rifiuti. svolto un monitoraggio degli eventi rispet- Alcuni di questi eventi possono ricevere il to all’affluenza e all’impatto sui media. Patrocinio del Comune, che è un atto sim- I promotori autonomi si regolano come bolico di riconoscimento del valore cultu- preferiscono. rale e/o sociale della proposta. Alcuni eventi come CioccolaTo vengono affidati alla gestione di privati attraverso Per gli eventi non direttamente promossi bandi. I capitolati, al momento, non con- dalla Città il processo autorizzativo segue tengono nessun riferimento specifico alle il processo descritto sotto: politiche ambientali. 1. L’ideatore o promotore dell’evento pro- pone all’assessore competente che può o 5
Procedura eventi nel Comune di Torino EVENT EVENT EVENT Promosso e gestito Da chi viene dalla città Promosso e gestito Evento di tipo promosso l’even- OPPURE da Enti privati commerciale o Promosso dalla città to? e gestito da privati promozionale Quando fare la richiesta autoriz- novembre zativa ? RATO di com TA COMUNA OMUNA SO TE C S p IUN LE EN LE E G et S AS en Richiesta di Richiesta di za Coordinamento patrocinio patrocinio Comunicazione agli Chi altri assessorati e L’Ente organizzato- L’Ente organizzato- re dovrà pagare il re dovrà solo autorizza? regolamento plateatico pagare il plateatico Quali regole? •Rumore •Rifiuti •Rumore •Rifiuti •Rumore •Rifiuti REGOLAMENTI •Conservazione •Conservazione •Conservazione degli eventi della dell’ambiente dell’ambiente dell’ambiente naturale naturale naturale città di Torino •Mobilità/Tras- •Mobilità/Tras- •Mobilità/Tras- porti porti porti EVENT EVENT EVENT POLIZIA MUNICIPALE e FONDAZIONE POLIZIA TORINO CULTURA MUNICIPALE quando questo è Chi controlla l’ente organizzatore dopo l’evento? Monitoraggio Monitoraggio Stesura di un report e, in Stesura di un report caso di sponsor, monitoraggio: - sull’affluenza persone; 6
Variabili che incidono sulla sostenibilità Quali le leve a disposizione verso la rea- di un evento lizzazione di eventi più sostenibili? Ci siamo chiesti quali sono gli elementi che Alla luce degli elementi emersi è stato pos- incidono sulla sostenibilità di un evento. sibile mappare le leve a disposizione per Dall’incrocio tra questi elementi e le leve a generare un cambiamento nella direzione disposizione abbiamo poi immaginato po- auspicata: tessero emergere le azioni concrete: 1. I regolamenti, modificabili dal Consiglio •La catena di fornitura di materiali di uti- comunale; lizzo; 2. La creazione di soglie differenziate con •Gli allestimenti; valenza premiante per gli eventi maggior- •La carta e altri materiali utilizzati per la mente sostenibili: promozione; a.riconoscimenti simbolici (es. il patroci- •La mobilità (di pubblico e organizzatori); nio); •L’acqua; b.pratici (es. snellimento degli iter) forma- •L’energia; zione e sostegno alla progettazione degli •I rumori; eventi; •La conservazione degli ambienti naturali. c.riconoscimenti materiali (pagamento del- la concessione del suolo pubblico e degli spazi); sconti collegati all’utilizzo di mezzi pubblici; sconti sui rifiuti; 3. Promozione, reportistica, comunicazio- ne (ad esempio il calcolo del risparmio di CO2). VARIABILI LEVE Certificazioni attestanti l’origine del prodotto alimentare e dei materiali utilizzati (marchi FSC, Catena di fornitura (materiali di utilizzo, Ecolabel...) cibo a km0, processo di realizzazione e comunicazione...) Collaborare con le Utenze speciali e con gli operatori privati (UFFICIO TARI) Condizioni fornitori di energia elettrica Formazione ambientale per il responsabile Abbattimento dell’ inquinamento organizzatore dell’evento acustico Modifica al regolamento del verde pubblico (Allegato 8 e 9 del Regolamento n˚317) Conservazione degli ambienti naturali Modifica alla normativa V.I.A. che si occupa del calcolo della CO2 V.I.A. (Valutazione dell’Impatto Ambientale) Educazione ambientale: comportamenti Monitoraggio per valutare la recuperabilità e la che è necessario seguire in un evento riutilizzabilità; in modo da dare nuova vita ai Fornitura energia elettrica da fonti materiali utilizzati rinnovabili Possibile modifiche a normative e regolamenti presenti all’interno della città(art. 6 della Legge 26 Mobilità di un evento sia per gli organiz- ottobre 1995, n. 447 e art. 5 della Legge Regionale 20 ottobre 2000, zatori con i vari fornitori sia per i visitato- n. 52) ri Riutilizzo degli imballaggi e del cibo Prevenzione sull’inquinamento e sui rifiuti attraverso scelte che includano una comunicazione smart ed il paper less Servizio di doggy bag all’interno dell’evento Raccolta differenziata dei rifiuti Sviluppo di applicazioni e siti internet che contribuiscono alla dematerializzazione della carta Riutilizzo delle strutture utilizzate (con Verifica di collaborazione con Enti terzi che stessa o diversa finalità) possono collaborare nella generazione di un sistema premiante 7
3. Le proposte di azione Descrizione del processo autorizzativo già citata sono già disponibili ed adattabili). In tal modo sarebbe possibile segmentare Alla luce di quanto osservato, la proposta è gli eventi per grado di sostenibilità attri- di dar vita a un processo di apprendimen- buendo dei pesi, sotto forma di punteggio, to continuo finalizzato a costruire e cristal- alle scelte dei promotori. lizzare un sapere della Città di Torino sul tema della sostenibilità degli eventi e di Ad esempio, la variabile allestimenti po- mettere a punto strumenti che favorisca- trebbe contenere delle specifiche del tipo: no, incentivino, sollecitino la creatività dei stand espositivi, materiali di arredo, attrez- soggetti proponenti. L’ipotesi è di comin- zature per il servizio di ristorazione, ecc. ciare a sperimentare da uno o più eventi La variabile promozione potrebbe conte- promossi e gestiti direttamente dalla Città. nere delle specifiche del tipo: promozione In concreto possiamo distinguere un’azio- realizzata esclusivamente attraverso siste- ne realizzabile nel breve periodo e una sul mi digitali senza l’utilizzo di carta e altri ma- medio e lungo. teriali (banner ecc.) oppure realizzata con Il primo passo, tuttavia, è quello, a nostro banner in fibra naturale per cui è già previ- avviso, di utilizzare i regolamenti come leva sta la destinazione d’uso per una seconda per il cambiamento, introducendo qualche vita; oppure realizzata con banner in pvc norma cogente. Come? o altri materiali di origine fossile, realizzati con materiali per cui è già prevista la desti- Ipotesi 1 di immediata realizzabilità nazione d’uso per una seconda vita. La variabile allestimenti potrebbe conte- Costruire una griglia da mettere a disposi- nere delle specifiche del tipo: riuso di ma- zione dei promotori degli eventi nella qua- teriale già esistente, utilizzo di materiali di le sono mappate le variabili che incidono arredo provenienti dal circuito dell’usato, sulla sostenibilità di un evento, identificare sotto forma di locazione/comodato d’uso le tipologie di evento: sportivo, espositivo, o altro; esclusione di uso di materiale de- con somministrazione di cibo o meno, e peribile come moquette, ecc. Per rendere così via. Le diverse variabili possono essere effettiva la proposta bisognerebbe preve- declinate in un processo: Programmazione, dere nei regolamenti l’obbligo, per coloro Realizzazione, Smontaggio e post-vita dei che chiedono una autorizzazione all’uso di materiali. Per ognuna delle variabili indivi- suolo pubblico, di allegare un programma duate si troveranno da 1 a 3 indicatori che di riduzione di impatti e definire una soglia si riferiscono alla qualità dei prodotti utiliz- oltre la quale si può dare il patrocinio, un’al- zati (testimoniata come nei CAM dalla loro tra oltre la quale il Comune può fare uno certificazione) e alla loro recuperabilità e sconto sull’uso del suolo pubblico e facili- riutilizzabilità; in modo da dare vita a una tare l’iter e l’accesso ai servizi delle muni- rapida check list a uso sia del promotore cipalizzate. dell’evento che dell’ente che autorizza l’u- so del suolo pubblico (nella guida UNEP1 8
La prima soglia può sostanzialmente con- In generale, ogni promotore di eventi dovrà sistere nel rispetto degli attuali regolamen- avere l’obbligo di presentare un breve dos- ti, con la seconda si attiva la possibilità del sier, che contenga le scelte relativamente patrocinio e infine lo sconto sull’uso dello agli elementi contenuti nella check list. Tali spazio pubblico. scelte devono essere facilmente monitora- Corollario a questa proposta è la tradu- bili e controllabili. zione, verso i cittadini e i promotori degli Attraverso una disposizione interna, inol- eventi, dei regolamenti in check list scari- tre, andrebbero inseriti elementi di atten- cabili e di facile utilizzo. zione all’ambiente e al consumo sostenibile nei capitolati di eventi dati in gestione dalla Città. Proposte d’azione potenziali EVENT Modifiche a breve termine IPOTESI 1 STRUMENTI Modificare i regolamenti in REGOLAMENTI degli eventi Consiglio Comunale della città di Torino Sviluppare un sistema premiante che permetta: +Concessione di Patroci- +Sistemi di applicazioni nio; online +Snellimento dell’iter +Preparazione di un dossier burocratico; di progettazione +Benefici sui servizi di +Stilare un report sull’impa- trasporto meno inquinan- tto ambientale sui consumi ti. di CO2, che comprenda i seguenti punti: +PROGRAMMAZIONE +REALIZZAZIONE +SMONTAGGIO +POST-VITA DEI MATERIALI tive n giu Allaccio acqua AZIONI ag Allaccio alla rete elettrica o altra forma di energia La catena di fornitura di materiali di utilizzo La recuperabilità e riutilizzabilità degli allestimenti in altri contesti 9
Ipotesi 2 a medio/lungo termine Un’altra possibile evoluzione del ruolo del gruppo di lavoro sugli eventi sostenibili, Realizzazione di un marchio di eventi so- sarebbe quello di facilitare il contatto con stenibili che garantisca: ricerca di sponsor altri stakeholder quali: SMAT, IREN, GTT ad hoc; comunicazione dedicata; utilizza- per facilitare scelte sostenibili e mettere a zione, per le attività di promozione, di una punto servizi dedicati (es. allaccio acqua app messa a disposizione dal Comune di per l’installazione di lavastoviglie mobili in Torino con conseguente risparmio di carta eventi dedicati alla ristorazione). (dematerializzazione); ricerca di soluzioni da condividere con i soggetti proponenti; L’obiettivo a medio e lungo termine può snellimento delle pratiche e lavoro di con- essere raggiunto avviando una fase inter- tatto con altri stakeholder: GTT, AMIAT, media nella quale si sperimenta la proget- SMAT, IREN, monitoraggio e reportistica tazione sostenibile su un numero limitato sugli eventi per trarne indicazioni di miglio- di eventi che si candidano volontariamen- ramento; finanziamento specifico, grazie al te a seguito dell’emissione di un bando, in fund raising del marchio. Il marchio dovreb- modo da ritagliare le check list alla luce be essere di proprietà della Città di Torino dell’esperienza fatta e come frutto di un e gestito dalla Fondazione Torino Cultura. lavoro di ricerca e accompagnamento sul Si dovrebbe inoltre dar vita a un gruppo di campo. lavoro permanente che potrebbe coinvol- gere anche Università e/o Politecnico, che abbia come obiettivo quello di monitora- re l’efficacia degli strumenti e individuare i possibili miglioramenti in un’ottica di ap- prendimento continuo. Il monitoraggio, che attualmente riguarda solo la rassegna stampa e i rapporti dei vigi- li urbani, diventerebbe una risorsa proget- tuale finalizzata al continuo miglioramento della proposta. Rispetto alle questioni am- bientali la Città non sarebbe solo un ente autorizzativo o un fornitore di servizi ma un vero e proprio partner di progetto. Il marchio andrebbe concesso solo al rag- giungimento di una soglia minima stabilita dalla Fondazione Cultura in quanto ente delegato. Per stare nel gruppo degli eventi sostenibili il proponente avrebbe l’obbligo di formazione specifica per il responsabi- le organizzativo dell’evento sui temi della sostenibilità connessa agli eventi. La for- mazione e il miglioramento continuo degli eventi, l’aggiornamento delle check list e di un catalogo dinamico di soluzioni presenti sul mercato e di buone pratiche, andreb- bero finanziati attraverso gli sponsor del marchio. 10
Proposte d’azione potenziali EVENT Modifiche a medio-lungo termine STRUMENTI GRUPPO DI LAVORO PERMANEN- Sviluppo catalogo TE che potrebbe essere all’interno di soluzioni della Fondazione Torino Cultura IPOTESI 2 +Realizzazione del M ARCHIO Avvio di un PROGETTO PILOTA GETTO PILO RO per la sperimentazione di 10 eventi per gli eventi sostenibili volontari; Ricerca di sponsor ad T P A hoc e finanziamenti; +Sviluppo di una comunicazio- Sistemi di applicazioni online e Con formazione del referente ne dedicata a tutti gli eventi dematerializzazione delle attività organizzatore dell’evento promozionale attraverso app effettuata dal gruppo di sostenibili; dedicata; lavoro o dal Comune; +Stilare documentazione per i e restituzione al gruppo di Disponibilità di un esperto o lavoro permantente la soggetti proponenti supporto di una documentazione documentazione obbligatoria adeguata. formata da check-list. +Snellimento delle pratiche e lavoro di contatto degli stake- Gestione d i uno sportello fisico e holders(GTT, AMIAT, SMAT, IREN) virtuale sostenuto dal gruppo di +Creazione di check list lavoro. REGOLAMENTI degli eventi della città di Torino 11
Conclusioni Le check list sono da intendersi come stru- menti dinamici, che sarà possibile aggior- nare e modificare ogni anno a seconda di quanto emergerà dall’esperienza e dalle ri- sorse disponibili, e delle soluzioni e buone pratiche che si affacceranno sul mercato e nel contesto sociale. L’obiettivo del marchio e dell’intero pro- cesso qui rappresentato è di costruire un sapere comune. Check list, attività di mo- nitoraggio, ricerca di finanziamenti ad hoc, sono da intendersi al servizio degli eventi e di chi li propone e non come forme di con- trollo degli stessi. Comune e Fondazione Torino Cultura met- tono a disposizione anche attività di facili- tazione, ad esempio nell’incontro con altri stakeholder, la realizzazione di un catalogo dinamico di soluzioni green per gli eventi con l’animazione di una pagina social, del sito e una app specificamente dedicata a promuovere gli eventi green della città di Torino. Ringraziamenti Si ringrazia chi ha partecipato ai focus group, avvenuti rispettivamente nelle date del 29 gennaio e del 15 febbraio, che hanno visto coinvolti i funzionari e i dirigenti della Città di Torino e della Fondazione Torino Cultura, in particolare: Luca Dolino, Marco Ferrero, Fabio Lo Cicero, Chiara Bobbio, Laura Ribotta, Elena De Ambrogio, Emilia Obialero, Aldo Blandi- no, Alfonso Frangipane e Federico Cuomo. 12
LINEE GUIDA SUGLI EVENTI CIRCOLARI NELLA CITTÀ DI TORINO
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