LEONARDO DA VINCI E IL TERRITORIO ITALIANO - LAVORO DI SCIENZE PRESENTATO DA: MISHEL JAYAMANNA E SOFIA PUZZO CLASSE II B - Ecomuseo ...
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LEONARDO DA VINCI E IL TERRITORIO ITALIANO LAVORO DI SCIENZE PRESENTATO DA: MISHEL JAYAMANNA E SOFIA PUZZO CLASSE II B
INTRODUZIONE La professoressa Balsofiore ci ha chiesto di dividerci in gruppi e di occuparci di alcuni argomenti di Leonardo: ● I ponti, macchine idrauliche ● Il rapporto tra Leonardo e l’acqua ● La funzione dei Navigli ● Topografia, i Navigli prima e dopo Leonardo e le loro trasformazioni Noi ci occupiamo in particolare della topografia dei corsi d’acqua. Il giorno 31 marzo siamo andati al museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci e abbiamo scattato delle foto dei disegni di Leonardo sulla topografia del territorio e sui corsi d’acqua.
LA STELLA DI BETLEMME In questo studio raffigurante la Stella di Betlemme, Leonardo disegna con attenzione i moti ondulatori dell'erba che sembrano scorrere fluenti come in un vortice. Leonardo tende a ricercare analogie tra le diverse manifestazioni della natura, che attraverso il moto ondoso rivela la sua forza generatrice: dai moti vorticosi dell'acqua a un cielo in tempesta, dai grovigli delle piante alle spirali delle conchiglie, dalla ramificazione dei vasi sanguigni fino ai capelli intrecciati della Leda, uno dei suoi dipinti più celebrati, putroppo andato perduto, ma di cui ci rimangono interessanti disegni preparatori.
Leonardo disegna questa veduta della Toscana Marittima e del suo retroterra, da Lucca e Campiglia, probabilmente in occasione della guerra tra Firenze e Pisa nel 1503. Per rappresentare il corso dell'Arno utilizza vedute zenitali in cui il territorio è come osservato dall'alto. Adotta invece le visioni prospettiche per realizzare il paesaggio e l'antico sistema a monticelli per descrivere l'orografia, ossia i rilievi terrestri. È molto attento alla resa fedele della loro altezza e al rispetto delle caratteristiche idrografiche.
I numerosi disegni contenuti nei codici provano il grande interesse di Leonardo per le opere idrauliche e per l'acqua. Leonardo osserva e rappresenta il paesaggio considerando molteplici aspetti sia tecnici che artistici. Affascinato dall'opera degli idraulici lombardi, dà un contributo straordinario per comprendere la natura e il comportamento dell'acqua. Tutte le conoscenze accumulate in Lombardia e poi sviluppate con il ritorno in Toscana saranno raccolte in modo organico nel trattato DEL MOTO E MISURA DELL'ACQUA per opera di Francesco Arconati nel XVII secolo.
Questa carta rappresenta la Toscana e l' appennino tosco-emiliano con una grande precisione nella descrizione dei rilievi e delle vie d'acqua. Leonardo estende la veduta al bacino del fiume Po e alla città della costa adriatica come Rimini, Pesaro e Fano. I dettagli nella definizione dell'idrografia, che si estende anche agli affluenti secondari, fa pensare che Leonardo avesse in mente uno studio sistematico del sistema idrico delle regioni dell'Italia centrale.
Nel 1500 Leonardo è al servizio della Repubblica di Venezia che, preoccupata per l’avanzare dell’esercito turco, lo invia in Friuli. A scopo difensivo, Leonardo pensa a uno sbarramento di corsi d’acqua per allagare una parte della valle dell’Isonzo tra Gorizia e Gradisca. Tornato in Toscana, descrive questo territorio nei pressi di Vinci tratteggiando la superficie di un bacino artificiale di raccolta delle acque portate a valle da tre ruscelli confluenti. Si tratta forse di un progetto per lo sfruttamento dell’energia idraulica accumulata grazie a una diga costruita nel punto più basso di confluenza dei tre ruscelli.
Leonardo studia la risoluzione di molti problemi relativi ai corsi d’acqua, sia in Lombardia che in Toscana; a questo dedica numerosi e importanti disegni. Descrive il corso dell’Adda proponendo la costruzione di un naviglio all’altezza di Paderno per rendere navigabile il tratto torrentizio del fiume e permettere così la navigazione dal lago di Lecco fino a Milano. È interessato al problema di rendere più lineare il corso dell’Arno, riducendone l’eccessiva ramificazione a monte e a valle di Firenze.
Tra il 1502 e il 1503 Leonardo è al servizio del condottiero Cesare Borgia in qualità di ingenere militare con il compito di studiare le fortezze della Romagna. In questa occasione disegna la piante di Imola dividendola in otto settori circolari e rilevando con precisione la Rocca, probabilmente interessata da lavori di ristrutturazione. Secondo gli ultimi studi, Leonardo apporta correzioni a una pianta già realizzata trent’anni prima da Danesio Maineri, ingegnere del ducato di Milano. Si spiegherebbe così la definizione di strade ed edifici interni che di solito Leonardo tralascia per dedicarsi al tracciato delle mura e delle porte.
FINE
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