Le tecnologie cartografiche nella cooperazione allo sviluppo in Africa: strumenti per il recupero degli aspetti sociali e culturali del territorio
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Alessandra Ghisalberti Le tecnologie cartografiche nella cooperazione allo sviluppo in Africa: strumenti per il recupero degli aspetti sociali e culturali del territorio Summary: MAPPINGS IN THE PROJECTS OF COOPERATION FOR DEVELOPMENT IN AFRICA: SOME TOOLS FOR STUDYING THE SOCIAL AND CULTURAL ASPECTS OF TERRITORY The essay shows mappings as tools for socio-territorial analysis within the projects of cooperation for development in Africa. Starting from the research, based on field works and done by the geographers of the Diathesis Lab of the University of Bergamo in Africa, it shows a method applying mappings in four steps: knowledge mappings for collecting data on social and cultural aspects of space; planning mappings for creating indexes supporting the action; collaborative mappings for the implication of local actors; capitalization mappings for the dissemination of results, showing specific competences on the analysis of territory. Finally it illustrates a model of the latter in order to show how these technologies may valorize and disseminate the operational results of field researches, enlightening the competences of Italian geographers in the analysis of territory in Africa. Keywords: Mapping technologies, Africa, local knowledges. Africa, cooperazione e mapping cifico, partendo dalle ricerche svolte dal gruppo di geografi del Laboratorio Cartografico Diathesis L’Africa contemporanea, nonostante l’eco co- dell’Università degli Studi di Bergamo che, tra- stante di crisi ed eventi drammatici che riguarda- mite studi di terreno e lunghe permanenze nei no aree altamente problematiche1, mostra taluni contesti locali, hanno caratterizzato le proprie dati positivi2 che possono essere in parte ricon- analisi per una profonda conoscenza del territo- dotti a progetti di cooperazione decentrata inte- rio indagato4, si propone una metodologia basata si a favorire processi di governance a scala locale3. sull’applicazione delle tecnologie cartografiche Il continente, dunque, si propone quale luogo in quattro fasi: il mapping di conoscenza, volto a in- di sperimentazione di progetti di cooperazione dagare e visualizzare gli aspetti sociali e culturali internazionale allo sviluppo, volti ad applicare del territorio; il mapping per la pianificazione terri- metodologie di ricerca che recuperino il senso so- toriale, inteso ad aggregare i dati, prospettando ciale del territorio e creino strumenti cartografici indici e indicatori che supportino l’intervento per comunicarlo. Ma le tecnologie cartografiche sul terreno; il mapping di concertazione, finalizzato sono in grado di supportare l’analisi territoriale alla consultazione degli attori locali nei contesti nei progetti di cooperazione internazionale? Fa- ad elevata competizione sulle medesime risorse; il cilitano lo studio degli aspetti sociali e culturali mapping di capitalizzazione, per una diffusione dei del territorio, permettendo il recupero dei valori risultati della ricerca che faccia emergere le com- simbolici e dei saperi locali? E, ancora, possono petenze geografiche di analisi sociale e culturale favorire la diffusione dei risultati di ricerca rag- del territorio5. giunti e dei prodotti operativi realizzati, metten- Viene, infine, presentato un modello cartogra- do in luce le specificità dell’analisi geografica e fico che esemplifica l’ultima fase della ricerca – il rendendoli maggiormente accessibili per coloro mapping di capitalizzazione – per mostrare come che si accingono ad agire in terra d’Africa? tali tecnologie possano contribuire a valorizzare Il presente contributo prospetta le tecnologie e diffondere i risultati operativi e di ricerca già cartografiche quale piattaforma digitale a sup- raggiunti dai geografi italiani, mettendo in luce porto dell’analisi socio-territoriale nei progetti di le competenze di analisi socio-territoriale che essi cooperazione allo sviluppo in Africa. Nello spe- hanno acquisito negli ultimi decenni in Africa. Si AGEI - Geotema, 48 89
tratta della mappa sensibile Afri-Map pubblicabi- ok, ecc.)8. Questi ultimi, in particolare, hanno le on line che, tramite query spaziali all’interno contribuito allo sviluppo dell’ubiquitous mapping 9 dei singoli Paesi, può rendere accessibili i prodot- inteso quale ambito cartografico di applicazio- ti di ricerca quale base per l’attivazione di nuovi ne dell’ubiquitous computing, vale a dire un siste- progetti di sviluppo, facilitando l’incontro tra ri- ma computazionale che abbina una rete internet cercatori, referenti diplomatico-istituzionali, nuo- wireless e dei dispositivi mobili miniaturizzati10. vi imprenditori e operatori della cooperazione. Tale tipologia cartografica, dunque, può essere L’obiettivo è di fare tesoro delle competenze ac- costruita e consultata in tempo reale e in ogni quisite, prospettando uno strumento user-friendly luogo, permettendo a chiunque di reperire istan- di conoscenza e diffusione dei risultati ottenuti, a taneamente preziose informazioni per l’accessibi- supporto della progettazione di nuovi interventi lità del territorio e diventando uno strumento a in Africa. supporto della presa di decisione quotidiana indi- viduale e collettiva. La diffusione delle tecnologie cartografiche Tecnologie cartografiche per lo studio degli è possibile, poi, grazie alla semplificazione della aspetti sociali e culturali del territorio loro struttura che tenta di renderle fruibili a qual- siasi utente. Sotto il profilo tecnico, infatti, tali Le tecnologie cartografiche costituiscono una sistemi cartografici diventano sempre più user- specifica declinazione delle TIC (Tecnologie friendly poiché privilegiano simili funzioni di base dell’Informazione e della Comunicazione) atta a (per esempio, il pan per lo spostamento del focus restituire analisi di grandi quantità di informazio- all’interno di un riquadro, lo zoom-in/out per il ni raccolte e organizzate in database a partire dal- cambio di scala o i layer per la stratificazione delle la geo-referenziazione. Nate in ambito governati- informazioni); si avvalgono sempre meno di ap- vo in Canada negli anni Sessanta, successivamen- plicativi da scaricare in remoto, restando spesso te sviluppate dalla NASA nel settore militare e consultabili e interrogabili direttamente on line; infine diffuse a scala mondiale tramite internet6, e, da ultimo, non necessitano di competenze di nel corso di un cinquantennio hanno visto cresce- programmazione informatica per un utilizzo di re in maniera esponenziale la quantità dei propri base. fruitori, oltre che gli ambiti di applicazione, dalla Ha contribuito, infine, alla diffusione delle protezione ambientale all’amministrazione, dalla tecnologie cartografiche il processo di istituzio- pianificazione territoriale all’utilizzo individuale, nalizzazione del loro impiego all’interno delle etc. strutture di pianificazione territoriale. Le tecno- Si tratta di strumenti di raccolta, archiviazione, logie cartografiche, per esempio, in Italia sono analisi e gestione di dati spaziali che fanno con- state alla base dei primi processi di conoscenza vergere interessi tecnici di programmazione in- dei territori attivati dalle Regioni che, a partire formatica, tramite la costruzione di software car- dagli anni Settanta, si sono avvalse del telerile- tografici e la loro applicazione on line, e interessi vamento da immagini satellitari per produrre sociali di studio territoriale, tramite l’inserimento mappature a grande scala, propedeutiche alla e l’aggregazione di dati quantitativi e qualitativi successiva pianificazione territoriale11. All’inizio inerenti il dimensionamento e gli aspetti culturali del Terzo Millennio, poi, la Comunità Europea ha di una molteplicità di luoghi. Articolate in diffe- emanato una direttiva (2007/2/EC del 14 marzo renti tipologie – dai SIT-Sistemi Informativi Ter- 2007) che, tramite il progetto INSPIRE (Infra- ritoriali ai GIS-Geographic Information System, structure for Spatial Information in Europe, di- dalle TIG-Tecnologie dell’Informazione Geogra- rettiva), ha intrapreso un processo volto a rendere fica agli webGIS pubblicati on line –, da anni co- interoperabili le infrastrutture di dati spaziali dei stituiscono un ambito di ricerca, riflessione e spe- Paesi membri, nel rispetto di specifici standard rimentazione anche in Italia, volto a metterne in di costruzione dei dati. Tale azione è finalizzata rilievo non solo i contenuti tecnici, ma anche – e a creare database omogenei tra gli Stati europei soprattutto – le potenzialità comunicative a sup- per attivare le politiche comunitarie, a partire dal porto dell’analisi socio-territoriale7. settore ambientale. Esse vedono oggi una diffusione capillare per Le tecnologie cartografiche, dunque, costitui- diverse ragioni. Innanzitutto in virtù della loro scono strumenti comunicativi di grande portata presenza – e preminenza – in internet che le ren- poiché permettono, sul piano comunicativo, di de accessibili a qualsiasi internauta tramite com- sperimentare innovative forme di rappresenta- puter o sistemi mobili (smartphone, tablet, netbo- zione – tridimensionali, anamorfiche, interattive 90 AGEI - Geotema, 48
e multimediali – e, su quello informativo, di in- specifiche di ognuna di tali fasi. Infatti, le tecno- tegrare dati statistico-quantitativi con analisi ine- logie cartografiche restituiscono una rappresen- renti gli aspetti culturali e sociali del territorio tazione visiva dei risultati raggiunti, prospettando realizzate con il coinvolgimento degli attori. Esse, analisi sintetiche e dettagliate del territorio che inoltre, si rivolgono a differenti interpreti, trovan- rendono fruibili grandi quantità di dati; ma costi- do applicazione in numerosi ambiti e diventando tuiscono anche strumenti interpretativi in grado strumenti imprescindibili per la progettazione di generare informazioni aggiuntive e incidere territoriale, anche nei progetti di cooperazione sulla presa di decisione. allo sviluppo. Nello specifico, esse si articolano in quattro strumenti: 1) il mapping di conoscenza; 2) il map- ping per la pianificazione territoriale; 3) il map- Dalla ricerca all’azione: le tecnologie cartografiche ping di concertazione; 4) il mapping di capitaliz- a supporto dei progetti di cooperazione in Africa zazione. Il mapping di conoscenza è realizzato tramite Nell’ambito dei progetti di cooperazione allo applicativi GIS e fornisce un quadro informati- sviluppo in Africa, le tecnologie cartografiche vo del territorio indagato a diverse scale (locale, possono costituire piattaforme utili a far emerge- nazionale, regionale, etc.), dando la possibilità di re gli aspetti sociali e culturali del territorio, tra- costruire prodotti intermedi e finali della ricerca. mite il loro impiego nelle fasi di raccolta, analisi, Esso viene realizzato tramite la creazione di ban- elaborazione e capitalizzazione dei dati. che dati geo-riferite che integrano i dati statisti- Esse, infatti, costituiscono sistemi comunicativi co-quantitativi, scarsi e spesso poco attendibili in utili a tradurre i concetti teorici sui quali si fonda Africa, con quelli qualitativi prodotti tramite in- la ricerca in strumenti operativi a supporto dell’in- dagini di terreno. Mediante l’osservazione diretta tervento, un passaggio imprescindibile nell’ambi- del territorio, l’inchiesta ad interlocutori privi- to di ricerche applicate che vengono integrate in legiati e a campione e la cartografia partecipati- progetti di cooperazione allo sviluppo di più am- va, si raccolgono dati che, completando l’incerto pio respiro. In particolare, tale passaggio si è reso quadro fornito dall’analisi dei dati statistici, fan- prioritario per rispondere alle esigenze espresse no emergere la complessità dell’organizzazione dalla cooperazione allo sviluppo di comprendere socio-territoriale, oltre che una quantificazione appieno termini quali “partecipazione”, “svilup- del fenomeno in base a specifiche aree campione. po sostenibile” o “governance” che, proliferati dai Ne emerge una mappatura delle interrelazioni primi anni Novanta, hanno richiamato i concetti funzionali tra popolazione e risorse naturali così innovativi introdotti dalla Conferenza di Rio del come la ricostruzione dei valori simbolici utili a 1992, ma non sempre sono stati in grado di espri- comprendere il senso culturale del territorio, vol- merne chiaramente le modalità pratiche di appli- te a mostrare sia il dimensionamento dei fenome- cazione. Il supporto fornito dalla ricerca dunque ni che le dinamiche territoriali evidenziandone ha l’obiettivo di sostanziare l’azione intrapresa stabilità o cambiamenti in atto. dal progetto di cooperazione principalmente sot- Il mapping per la pianificazione territoriale permet- to tre profili: esplicitando il significato dei concet- te di giungere ad un’interpretazione più appro- ti che stanno alla base del progetto di cooperazio- fondita del sistema territoriale, dal momento che ne allo sviluppo, tramite l’utilizzo dei più avanzati aggrega i dati secondo indicatori relativi a singoli impianti teorici nel panorama internazionale; nuclei problematici consentendo un dimensiona- indicando in maniera trasparente le fasi di ana- mento comparativo dei fenomeni e la connessio- lisi degli aspetti sociali e culturali del territorio ne delle dinamiche territoriali. Tale mappatura, tramite l’applicazione di metodologie di ricerca inoltre, viene costruita per progettare interventi partecipative; individuando gli strumenti comuni- sul terreno in base: alla temporalità, individuan- cativi map-based in grado di veicolare il significato do come prioritari nel breve periodo quelli legati sociale del territorio indagato, tramite la ricostru- a pressioni territoriali già esistenti e conclamate, zione dei valori culturali e dei saperi locali. nel medio periodo quelli legati a dinamiche tra- La necessità di dare applicazione concreta ai sformative in atto che identificano un rischio ter- risultati della ricerca realizzando sistemi operativi ritoriale ma non ancora una situazione esplosa, e in grado di supportare e orientare l’azione sul ter- infine quelli nel lungo periodo laddove emergono ritorio, induce infatti a riflettere sugli aspetti co- caratteri di stabilità territoriale; alla prospettiva municativi delle fasi in cui si articola la ricerca per spaziale, mettendo in luce le aree ad intervento proporre strumenti atti a rispondere alle esigenze prioritario, secondo un’analisi comparativa delle AGEI - Geotema, 48 91
aree campione; a specifiche tematiche quali, per solo aggrega e implementa la mappatura GIS co- esempio, la conservazione delle risorse naturali, stituita dai singoli shapefile, ma integra documen- la gestione delle migrazioni o la valorizzazione tu- ti fotografici, testuali e video, rendendo accessibi- ristica. Di fatto, il mapping per la pianificazione le a chiunque i risultati delle ricerche conseguiti. territoriale restituisce un’interpretazione dei dati Il mapping di capitalizzazione infine è pensato utile ad individuare una gerarchia di priorità per come sistema leggero e pubblicabile on line, che l’intervento. rende agile la consultazione ad una pluralità di Il mapping di concertazione è finalizzato alla con- utenti in qualità, al contempo, di costruttori e fru- sultazione degli attori locali tramite l’attivazione itori cartografici. di processi partecipativi12. Una volta individuati Esso, dunque, come andiamo ad esemplificare gli stakeholders, vale a dire gli attori portatori di nel paragrafo successivo, costituisce un prezioso interesse su una specifica posta in gioco (una mezzo per la diffusione capillare dei prodotti di risorsa naturale, un’area funzionale, un luogo ricerca perché non solo può integrare in un uni- sacro, uno spazio pubblico, etc.), si attiva il loro co sito internet l’esito di tutte le fasi di mapping, coinvolgimento nella presa di decisione. Si parte ma permette anche l’accessibilità di tutti i risultati con un’attività di sensibilizzazione volta a rendere conseguiti. Infatti, il mapping di capitalizzazione noto alla popolazione locale il progetto di coo- costituisce uno strumento di particolare interesse perazione allo sviluppo attraverso l’intermedia- per valorizzare le esperienze già acquisite nella zione di alcuni interlocutori privilegiati, vale a cooperazione allo sviluppo, ove la circolazione dire degli attori autorevoli che, aldilà di eventuali delle informazioni risulta ancora piuttosto limi- ruoli istituzionali, risultano rappresentativi della tata15. popolazione locale, come nel caso dei referenti politici, fondiari o religiosi o dei rappresentan- ti di associazioni tradizionali. Segue l’attività di Verso la capitalizzazione delle competenze consultazione tramite mapping con l’organizza- geografiche: una mappa sensibile per la coo- zione di incontri, focus group e udienze pubbli- perazione allo sviluppo in Africa che volti a redigere una cartografia collaborativa che permetta agli attori locali di rappresentare Nell’ambito della cooperazione allo sviluppo il il proprio territorio. La mappatura ricostruirà mapping di capitalizzazione risulta cruciale per le dinamiche territoriali mostrando le pratiche valorizzare i risultati di ricerca conseguiti che, funzionali e simboliche svolte all’interno del ter- sebbene spesso ancora poco diffusi e accessibi- ritorio rappresentato ed evidenziando le critici- li, potrebbero sostanziare l’attivazione di nuovi tà, i luoghi da valorizzare, le competizioni sulle progetti di intervento. Il presente contributo pro- medesime risorse o le dinamiche conflittuali. Si pone un modello di mappa sensibile denominato procede, infine, all’attivazione della concertazio- AfriMap che permette di capitalizzare e diffon- ne vera e propria tramite l’organizzazione di ta- dere le esperienze già acquisite tramite il moni- voli che riuniscono in Comitati di concertazione gli toraggio e la valorizzazione dei progetti e degli stakeholders implicati nella gestione delle singole studi realizzati da ricercatori italiani in Africa16. poste in gioco. La mappatura costruita, in que- L’obiettivo è duplice: da un lato, mostrare le com- sto caso, comprenderà proposte di gestione della petenze italiane nella cooperazione allo svilup- competitività e conflittualità secondo un approc- po; dall’altro, censire progetti e studi (realizzati cio win-win13 volto a concedere o escludere di vol- e in corso). ta in volta l’accesso degli attori locali alle singole Il modello AfriMap è una mappa sensibile on poste in gioco. line in grado di mostrare la distribuzione di pro- Il mapping di capitalizzazione è volto alla diffusio- getti di cooperazione allo sviluppo e studi nei ne dei risultati della ricerca tramite la valorizza- Paesi africani, prevedendo una possibilità di ag- zione delle competenze geografiche di analisi so- giornamento on line tramite accreditamento con ciale e culturale del territorio14. Esso è costituito login (Fig. 1). da sistemi cartografici interattivi e multimediali Sotto il profilo tecnico si tratta di una mappa che forniscono una visione d’insieme del territo- sensibile costruita tramite l’open source mapping rio rappresentato ma fanno emergere anche le CartoDB, inserito all’interno di un sito. La mappa singole specificità locali. Tramite pop-up e sistemi è posta al centro e può essere zoomata o sposta- a finestra di interrogazione delle banche dati, si ta mediante le funzioni di zoom-in/out e pan, ma giunge a elevati livelli di dettaglio delle informa- anche ricentrata, visualizzata in full-screen o ripri- zioni. Si tratta di un strumento di sintesi che non stinata all’interno del riquadro con le funzioni di 92 AGEI - Geotema, 48
Reset Map, fullscreen e esc. AfriMap rende visibili in Conclusioni maniera immediata la presenza e la distribuzione di progetti o studi, colorando i singoli Paesi, come Le tecnologie cartografiche costituiscono nel caso di Benin, nell’esempio in Figura 1. Pos- strumenti fondamentali per l’analisi del territo- siede inoltre funzioni di interrogazione dei dati rio nei progetti di cooperazione allo sviluppo, tramite menù a tendina posti nella barra laterale giacché non solo consentono di raccogliere, ar- sinistra che permettono ricerche-tipo per visualiz- chiviare e interpretare i dati ma, tramite l’abbi- zare i dati sulla mappa e creare statistiche relative namento di visioni sintetiche e focus di dettaglio alle Università, alla Tematica17 o allo Stato del pro- delle informazioni su base spaziale, producono getto (in corso o concluso). informazioni aggiuntive utili ad una gestione e È possibile poi giungere ad un maggiore gra- pianificazione del territorio fondata sul recupe- do di dettaglio attivando dei pop-up in grado di ro e la valorizzazione dei suoi aspetti sociali e mostrare le Università che agiscono in ogni Pae- culturali. se e alcuni dettagli delle attività di cooperazione Lungi dal costituire meri strumenti tecnici ba- svolte: la localizzazione del progetto (Nazione; re- sati sui più avanzati programmi di mappatura, gione/dipartimento; città/villaggio/parco); le in- esse diventano strumenti facilitatori della comu- formazioni di base (titolo, responsabile, obiettivo, nicazione tra gli attori implicati nel progetto di anno di avvio/fine, beneficiari, finanziamento); cooperazione e consentono di attivare processi gli elementi qualificanti (specificità geografico- inclusivi con gli attori locali. Inoltre, una volta territoriali); lo stato del progetto (in corso/con- pubblicate on line per la capitalizzazione dei ri- cluso); i partner implicati (istituzioni universita- sultati delle ricerche, diventano strumenti di fa- rie, organismi di cooperazione internazionale o cile consultazione e aggiornamento, che rendono istituzioni africane). fruibili le informazioni sulle attività dei ricerca- Complessivamente Afri-Map è pensato come tori, evidenziando le specifiche competenze dei un sistema leggero, funzionale e di agile consul- singoli gruppi di ricerca. In tale prospettiva, esse tazione, mentre per i dettagli delle informazioni costituiscono degli strumenti utili al rafforzamen- prevede il rinvio – tramite link – ai siti delle singo- to delle connessioni tra attori che agiscono in am- le università. La mappa sensibile, infine, è un si- biti differenti (universitari, diplomatici, imprendi- stema aperto in quanto aggiornabile direttamen- tori, religiosi, etc.), consolidando reti esistenti e te on line attraverso l’inserimento di nuovi studi/ diffondendo la conoscenza delle attività di ricerca progetti tramite login. italiane in Africa. Fig. 1. Afri-Map: un modello di mappa sensibile per la valorizzazione di studi africanistici e progetti di cooperazione in Africa (Fonte: Laboratorio Cartografico Diathesis, Università degli Studi di Bergamo). AGEI - Geotema, 48 93
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(a cura di), GIS Day 2012, ticolare tramite i dossier che dedica alle tematiche calde oltre Il GIS per il governo e la gestione del territorio, Aracne, 2012. che le brevi ma incisive analisi geopolitiche che cura. Inoltre, Casti E., Geografia e partecipazione: la strategia SIGAP nella RBT per approfondimenti sull’attualità africana a livello internazio- W (Africa Occidentale), in: Bollettino della Società Geografica nale, si rinvia al sito internet della rivista Jeune Afrique (www.jeu- Italiana, Serie XII, vol. XI, 2006, pp. 949-975. neafrique.com/); mentre per un inquadramento territoriale Casti E., Tecnologie Cartografiche per la governance territoriale, in: dei singoli Paesi, si vedano: Smith, Levasseur, 2009; Pitte, 2011. Casti E., Lévy J. 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Infine, per i dati C6pIzXtYCeMPeeEQdIa6/full. economici si veda il rapporto dell’African Development Bank Casti E., Lévy J. (a cura di), Le sfide cartografiche: movimento, del 2013 (African Development Bank, 2014), che mostra una partecipazione, rischio, Il lavoro editoriale/Università, An- positiva crescita economica dei Paesi africani, supportata an- cona, 2009. che dalle rimesse degli emigrati e dagli investimenti stranieri. Casti E., Yonkeu S. (a cura di), Le Parc National d’Arly et la falaise 3 Da diversi anni si assiste ad un crescente interesse a livello du Gobnangou (Burkina Faso), Paris, L’Harmattan, 2008. internazionale per le pratiche di governance attivate in Africa Cetraro F., 2011, Gis e WebGis a confronto. Cartografia applicata che mostrano un andamento positivo, indirizzato verso il ri- ai sistemi informativi territoriali, EPC Editore, Roma, 2010. spetto dei diritti umani e la partecipazione della società civile. Faggi P., Turco A. (a cura di), Conflitti ambientali. Genesi, svi- Tale miglioramento viene misurato attraverso innovativi indici luppo, gestione, Unicopli, Milano, 1999. che, come quello di Ibrahim (IIAG-Ibrahim Index of African Favretto A., Strumenti per l’analisi geografica G.I.S e telerilevamen- Governance) messo a punto dalla Fondazione Mo Ibrahim in to, Pàtron, Bologna, 2006. collaborazione con la Scuola Kennedy dell’Università di Har- Ghisalberti A., Mapping West Africa’s Migration and Land-Man- vard, valuta annualmente la governance in Africa, quantifican- agement Crisis, in: Migration Information Source, Migration do realtà complesse e interdipendenti attraverso 57 indicatori Policy Institute, Washington, 2013, sito internet: http:// raggruppati in quattro ambiti principali: sicurezza e ruolo del www.migrationpolicy.org/article/mapping-west-africas- diritto, partecipazione e diritti umani, opportunità economi- migration-and-land-management-crisis. che sostenibili e sviluppo umano. Per un approfondimento, Goodchild M., Longley P. 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toriali e le modalità rappresentative più consone alla restituzio- condo tipo, in contesto italiano, nell’ambito della Candidatura ne dei fenomeni della contemporaneità all’interno di network di Bergamo Capitale Europea della Cultura 2019. Per i dettagli internazionali di scambio interuniversitario che, come il réseau si rinvia rispettivamente a: Casti, 2006; Id. 2014 e al sito inter- Eidolon (www.eidolon.ch), confrontano approcci teorici, im- net www.bgopenmapping.it. pianti metodologici e strumenti applicativi. Per un approfon- 13 Sull’analisi degli attori e lo studio della loro conflittualità dimento sotto il profilo teorico, metodologico e sperimentale, ambientale, con esempi in territorio africano e italiano, si rin- si vedano: Casti, 2009; Id. 2013. Per un’introduzione tecnica via a: Faggi, Turco, 1999. all’utilizzo delle tecnologie cartografiche, si rinvia a: Cetraro, 14 Esempio ne sia il sistema Multimap consultabile sul sito in- 2011. Infine, per un’applicazione a specifici contesti come la ternet: www.multimap-parcw.org. didattica o il turismo, si vedano rispettivamente: Bozzato, 2010; 15 Da un monitoraggio dell’applicazione delle tecnologie car- Montanari, 2010. tografiche alla capitalizzazione dei risultati di progetti di coo- 8 È noto il loro vasto impiego on line tramite software carto- perazione allo sviluppo che hanno coinvolto gli Atenei italiani, grafici open source come QGIS, che sta sempre più sostituendo i a fronte di una ridotta accessibilità dell’esistente, è emerso un tradizionali programmi con licenza a pagamento quali ArcGIS sistema di particolare interesse, vale a dire il database DABA- e MapInfo, sistemi di mappatura collaborativa come OpenStre- CU creato dal CUCS-Coordinamento Universitario per la Co- etMap, strumenti cartografici tridimensionali come GoogleE- operazione allo Sviluppo, in collaborazione con la Direzione arth, mapping per la ricerca di informazioni come Bing o geo- Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero de- localizzazioni a supporto dei social network. gli Affari Esteri italiano. Per la consultazione del database e il 9 Proprio la diffusione dell’ubiquitous mapping ha portato nel reperimento di ulteriori dettagli, si rinvia al relativo sito inter- 2003 alla costituzione di una Commissione ad hoc all’interno net: http://www.dabacu.polimi.it/cucs. dell’ICA-International Cartographic Association che, come 16 Ci si riferisce ad un “modello” dal momento che il sistema specificato dal suo primo coordinatore Takashi Morita (2007), cartografico interattivo AfriMap è stato creato presso il Labo- nasce con l’obiettivo di abbinare una riflessione teorica all’ap- ratorio Cartografico Diathesis dell’Università degli Studi di Ber- plicazione tecnica di tali strumenti. gamo in una versione demo, all’interno della quale la fase di 10 Per un approfondimento sull’ubiquitous computing a suppor- programmazione informatica è terminata, mentre deve essere to del mapping, si veda: Bianchin, 2009. ancora completato il popolamento del dababase informativo. 11 Un approfondimento sul ruolo delle Regioni nella diffusio- Tale modello potrebbe sfociare in un vero sistema on line, in ne delle tecnologie cartografiche in Italia è offerto in: Monta- seguito ad un processo partecipativo di raccolta delle informa- nari, 2010, pp. 60-65. zioni presso i gruppi di geografi e territorialisti italiani specia- 12 Sotto il profilo tecnico, la concertazione può avvenire trami- lizzati in studi africanistici. te mappature cartacee o digitali pubblicate on line. Un esem- 17 Nella versione demo realizzata, le tematiche di base sono pio del primo tipo è stato realizzato in contesto africano dal quelle prevalenti tra le attività di geografi e territorialisti in team del Laboratorio Cartografico Diathesis nell’ambito della Africa, e precisamente: Protezione ambientale, Acqua, Sistemi Riserva della Biosfera Transfrontaliera W; un esempio del se- agrari, Migrazioni, Community Conservation e Formazione. AGEI - Geotema, 48 95
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