Le tecnologie cartografiche nella cooperazione allo sviluppo in Africa: strumenti per il recupero degli aspetti sociali e culturali del territorio

Pagina creata da Martina Capuano
 
CONTINUA A LEGGERE
Alessandra Ghisalberti

Le tecnologie cartografiche nella cooperazione
allo sviluppo in Africa: strumenti per il recupero
degli aspetti sociali e culturali del territorio

Summary: MAPPINGS IN THE PROJECTS OF COOPERATION FOR DEVELOPMENT IN AFRICA: SOME TOOLS FOR STUDYING THE
             SOCIAL AND CULTURAL ASPECTS OF TERRITORY

The essay shows mappings as tools for socio-territorial analysis within the projects of cooperation for development in Africa.
Starting from the research, based on field works and done by the geographers of the Diathesis Lab of the University of Bergamo
in Africa, it shows a method applying mappings in four steps: knowledge mappings for collecting data on social and
cultural aspects of space; planning mappings for creating indexes supporting the action; collaborative mappings for
the implication of local actors; capitalization mappings for the dissemination of results, showing specific competences on
the analysis of territory. Finally it illustrates a model of the latter in order to show how these technologies may valorize and
disseminate the operational results of field researches, enlightening the competences of Italian geographers in the analysis of
territory in Africa.

Keywords: Mapping technologies, Africa, local knowledges.

Africa, cooperazione e mapping                                    cifico, partendo dalle ricerche svolte dal gruppo
                                                                  di geografi del Laboratorio Cartografico Diathesis
   L’Africa contemporanea, nonostante l’eco co-                   dell’Università degli Studi di Bergamo che, tra-
stante di crisi ed eventi drammatici che riguarda-                mite studi di terreno e lunghe permanenze nei
no aree altamente problematiche1, mostra taluni                   contesti locali, hanno caratterizzato le proprie
dati positivi2 che possono essere in parte ricon-                 analisi per una profonda conoscenza del territo-
dotti a progetti di cooperazione decentrata inte-                 rio indagato4, si propone una metodologia basata
si a favorire processi di governance a scala locale3.             sull’applicazione delle tecnologie cartografiche
Il continente, dunque, si propone quale luogo                     in quattro fasi: il mapping di conoscenza, volto a in-
di sperimentazione di progetti di cooperazione                    dagare e visualizzare gli aspetti sociali e culturali
internazionale allo sviluppo, volti ad applicare                  del territorio; il mapping per la pianificazione terri-
metodologie di ricerca che recuperino il senso so-                toriale, inteso ad aggregare i dati, prospettando
ciale del territorio e creino strumenti cartografici              indici e indicatori che supportino l’intervento
per comunicarlo. Ma le tecnologie cartografiche                   sul terreno; il mapping di concertazione, finalizzato
sono in grado di supportare l’analisi territoriale                alla consultazione degli attori locali nei contesti
nei progetti di cooperazione internazionale? Fa-                  ad elevata competizione sulle medesime risorse; il
cilitano lo studio degli aspetti sociali e culturali              mapping di capitalizzazione, per una diffusione dei
del territorio, permettendo il recupero dei valori                risultati della ricerca che faccia emergere le com-
simbolici e dei saperi locali? E, ancora, possono                 petenze geografiche di analisi sociale e culturale
favorire la diffusione dei risultati di ricerca rag-              del territorio5.
giunti e dei prodotti operativi realizzati, metten-                  Viene, infine, presentato un modello cartogra-
do in luce le specificità dell’analisi geografica e               fico che esemplifica l’ultima fase della ricerca – il
rendendoli maggiormente accessibili per coloro                    mapping di capitalizzazione – per mostrare come
che si accingono ad agire in terra d’Africa?                      tali tecnologie possano contribuire a valorizzare
   Il presente contributo prospetta le tecnologie                 e diffondere i risultati operativi e di ricerca già
cartografiche quale piattaforma digitale a sup-                   raggiunti dai geografi italiani, mettendo in luce
porto dell’analisi socio-territoriale nei progetti di             le competenze di analisi socio-territoriale che essi
cooperazione allo sviluppo in Africa. Nello spe-                  hanno acquisito negli ultimi decenni in Africa. Si

        AGEI - Geotema, 48                                                                                                 89
tratta della mappa sensibile Afri-Map pubblicabi-       ok, ecc.)8. Questi ultimi, in particolare, hanno
le on line che, tramite query spaziali all’interno      contribuito allo sviluppo dell’ubiquitous mapping 9
dei singoli Paesi, può rendere accessibili i prodot-    inteso quale ambito cartografico di applicazio-
ti di ricerca quale base per l’attivazione di nuovi     ne dell’ubiquitous computing, vale a dire un siste-
progetti di sviluppo, facilitando l’incontro tra ri-    ma computazionale che abbina una rete internet
cercatori, referenti diplomatico-istituzionali, nuo-    wireless e dei dispositivi mobili miniaturizzati10.
vi imprenditori e operatori della cooperazione.         Tale tipologia cartografica, dunque, può essere
L’obiettivo è di fare tesoro delle competenze ac-       costruita e consultata in tempo reale e in ogni
quisite, prospettando uno strumento user-friendly       luogo, permettendo a chiunque di reperire istan-
di conoscenza e diffusione dei risultati ottenuti, a    taneamente preziose informazioni per l’accessibi-
supporto della progettazione di nuovi interventi        lità del territorio e diventando uno strumento a
in Africa.                                              supporto della presa di decisione quotidiana indi-
                                                        viduale e collettiva.
                                                            La diffusione delle tecnologie cartografiche
Tecnologie cartografiche per lo studio degli            è possibile, poi, grazie alla semplificazione della
aspetti sociali e culturali del territorio              loro struttura che tenta di renderle fruibili a qual-
                                                        siasi utente. Sotto il profilo tecnico, infatti, tali
   Le tecnologie cartografiche costituiscono una        sistemi cartografici diventano sempre più user-
specifica declinazione delle TIC (Tecnologie            friendly poiché privilegiano simili funzioni di base
dell’Informazione e della Comunicazione) atta a         (per esempio, il pan per lo spostamento del focus
restituire analisi di grandi quantità di informazio-    all’interno di un riquadro, lo zoom-in/out per il
ni raccolte e organizzate in database a partire dal-    cambio di scala o i layer per la stratificazione delle
la geo-referenziazione. Nate in ambito governati-       informazioni); si avvalgono sempre meno di ap-
vo in Canada negli anni Sessanta, successivamen-        plicativi da scaricare in remoto, restando spesso
te sviluppate dalla NASA nel settore militare e         consultabili e interrogabili direttamente on line;
infine diffuse a scala mondiale tramite internet6,      e, da ultimo, non necessitano di competenze di
nel corso di un cinquantennio hanno visto cresce-       programmazione informatica per un utilizzo di
re in maniera esponenziale la quantità dei propri       base.
fruitori, oltre che gli ambiti di applicazione, dalla       Ha contribuito, infine, alla diffusione delle
protezione ambientale all’amministrazione, dalla        tecnologie cartografiche il processo di istituzio-
pianificazione territoriale all’utilizzo individuale,   nalizzazione del loro impiego all’interno delle
etc.                                                    strutture di pianificazione territoriale. Le tecno-
   Si tratta di strumenti di raccolta, archiviazione,   logie cartografiche, per esempio, in Italia sono
analisi e gestione di dati spaziali che fanno con-      state alla base dei primi processi di conoscenza
vergere interessi tecnici di programmazione in-         dei territori attivati dalle Regioni che, a partire
formatica, tramite la costruzione di software car-      dagli anni Settanta, si sono avvalse del telerile-
tografici e la loro applicazione on line, e interessi   vamento da immagini satellitari per produrre
sociali di studio territoriale, tramite l’inserimento   mappature a grande scala, propedeutiche alla
e l’aggregazione di dati quantitativi e qualitativi     successiva pianificazione territoriale11. All’inizio
inerenti il dimensionamento e gli aspetti culturali     del Terzo Millennio, poi, la Comunità Europea ha
di una molteplicità di luoghi. Articolate in diffe-     emanato una direttiva (2007/2/EC del 14 marzo
renti tipologie – dai SIT-Sistemi Informativi Ter-      2007) che, tramite il progetto INSPIRE (Infra-
ritoriali ai GIS-Geographic Information System,         structure for Spatial Information in Europe, di-
dalle TIG-Tecnologie dell’Informazione Geogra-          rettiva), ha intrapreso un processo volto a rendere
fica agli webGIS pubblicati on line –, da anni co-      interoperabili le infrastrutture di dati spaziali dei
stituiscono un ambito di ricerca, riflessione e spe-    Paesi membri, nel rispetto di specifici standard
rimentazione anche in Italia, volto a metterne in       di costruzione dei dati. Tale azione è finalizzata
rilievo non solo i contenuti tecnici, ma anche – e      a creare database omogenei tra gli Stati europei
soprattutto – le potenzialità comunicative a sup-       per attivare le politiche comunitarie, a partire dal
porto dell’analisi socio-territoriale7.                 settore ambientale.
   Esse vedono oggi una diffusione capillare per            Le tecnologie cartografiche, dunque, costitui-
diverse ragioni. Innanzitutto in virtù della loro       scono strumenti comunicativi di grande portata
presenza – e preminenza – in internet che le ren-       poiché permettono, sul piano comunicativo, di
de accessibili a qualsiasi internauta tramite com-      sperimentare innovative forme di rappresenta-
puter o sistemi mobili (smartphone, tablet, netbo-      zione – tridimensionali, anamorfiche, interattive

  90                                                                                AGEI - Geotema, 48
e multimediali – e, su quello informativo, di in-         specifiche di ognuna di tali fasi. Infatti, le tecno-
tegrare dati statistico-quantitativi con analisi ine-     logie cartografiche restituiscono una rappresen-
renti gli aspetti culturali e sociali del territorio      tazione visiva dei risultati raggiunti, prospettando
realizzate con il coinvolgimento degli attori. Esse,      analisi sintetiche e dettagliate del territorio che
inoltre, si rivolgono a differenti interpreti, trovan-    rendono fruibili grandi quantità di dati; ma costi-
do applicazione in numerosi ambiti e diventando           tuiscono anche strumenti interpretativi in grado
strumenti imprescindibili per la progettazione            di generare informazioni aggiuntive e incidere
territoriale, anche nei progetti di cooperazione          sulla presa di decisione.
allo sviluppo.                                               Nello specifico, esse si articolano in quattro
                                                          strumenti: 1) il mapping di conoscenza; 2) il map-
                                                          ping per la pianificazione territoriale; 3) il map-
Dalla ricerca all’azione: le tecnologie cartografiche     ping di concertazione; 4) il mapping di capitaliz-
a supporto dei progetti di cooperazione in Africa         zazione.
                                                             Il mapping di conoscenza è realizzato tramite
    Nell’ambito dei progetti di cooperazione allo         applicativi GIS e fornisce un quadro informati-
sviluppo in Africa, le tecnologie cartografiche           vo del territorio indagato a diverse scale (locale,
possono costituire piattaforme utili a far emerge-        nazionale, regionale, etc.), dando la possibilità di
re gli aspetti sociali e culturali del territorio, tra-   costruire prodotti intermedi e finali della ricerca.
mite il loro impiego nelle fasi di raccolta, analisi,     Esso viene realizzato tramite la creazione di ban-
elaborazione e capitalizzazione dei dati.                 che dati geo-riferite che integrano i dati statisti-
    Esse, infatti, costituiscono sistemi comunicativi     co-quantitativi, scarsi e spesso poco attendibili in
utili a tradurre i concetti teorici sui quali si fonda    Africa, con quelli qualitativi prodotti tramite in-
la ricerca in strumenti operativi a supporto dell’in-     dagini di terreno. Mediante l’osservazione diretta
tervento, un passaggio imprescindibile nell’ambi-         del territorio, l’inchiesta ad interlocutori privi-
to di ricerche applicate che vengono integrate in         legiati e a campione e la cartografia partecipati-
progetti di cooperazione allo sviluppo di più am-         va, si raccolgono dati che, completando l’incerto
pio respiro. In particolare, tale passaggio si è reso     quadro fornito dall’analisi dei dati statistici, fan-
prioritario per rispondere alle esigenze espresse         no emergere la complessità dell’organizzazione
dalla cooperazione allo sviluppo di comprendere           socio-territoriale, oltre che una quantificazione
appieno termini quali “partecipazione”, “svilup-          del fenomeno in base a specifiche aree campione.
po sostenibile” o “governance” che, proliferati dai       Ne emerge una mappatura delle interrelazioni
primi anni Novanta, hanno richiamato i concetti           funzionali tra popolazione e risorse naturali così
innovativi introdotti dalla Conferenza di Rio del         come la ricostruzione dei valori simbolici utili a
1992, ma non sempre sono stati in grado di espri-         comprendere il senso culturale del territorio, vol-
merne chiaramente le modalità pratiche di appli-          te a mostrare sia il dimensionamento dei fenome-
cazione. Il supporto fornito dalla ricerca dunque         ni che le dinamiche territoriali evidenziandone
ha l’obiettivo di sostanziare l’azione intrapresa         stabilità o cambiamenti in atto.
dal progetto di cooperazione principalmente sot-             Il mapping per la pianificazione territoriale permet-
to tre profili: esplicitando il significato dei concet-   te di giungere ad un’interpretazione più appro-
ti che stanno alla base del progetto di cooperazio-       fondita del sistema territoriale, dal momento che
ne allo sviluppo, tramite l’utilizzo dei più avanzati     aggrega i dati secondo indicatori relativi a singoli
impianti teorici nel panorama internazionale;             nuclei problematici consentendo un dimensiona-
indicando in maniera trasparente le fasi di ana-          mento comparativo dei fenomeni e la connessio-
lisi degli aspetti sociali e culturali del territorio     ne delle dinamiche territoriali. Tale mappatura,
tramite l’applicazione di metodologie di ricerca          inoltre, viene costruita per progettare interventi
partecipative; individuando gli strumenti comuni-         sul terreno in base: alla temporalità, individuan-
cativi map-based in grado di veicolare il significato     do come prioritari nel breve periodo quelli legati
sociale del territorio indagato, tramite la ricostru-     a pressioni territoriali già esistenti e conclamate,
zione dei valori culturali e dei saperi locali.           nel medio periodo quelli legati a dinamiche tra-
    La necessità di dare applicazione concreta ai         sformative in atto che identificano un rischio ter-
risultati della ricerca realizzando sistemi operativi     ritoriale ma non ancora una situazione esplosa, e
in grado di supportare e orientare l’azione sul ter-      infine quelli nel lungo periodo laddove emergono
ritorio, induce infatti a riflettere sugli aspetti co-    caratteri di stabilità territoriale; alla prospettiva
municativi delle fasi in cui si articola la ricerca per   spaziale, mettendo in luce le aree ad intervento
proporre strumenti atti a rispondere alle esigenze        prioritario, secondo un’analisi comparativa delle

       AGEI - Geotema, 48                                                                                    91
aree campione; a specifiche tematiche quali, per           solo aggrega e implementa la mappatura GIS co-
esempio, la conservazione delle risorse naturali,          stituita dai singoli shapefile, ma integra documen-
la gestione delle migrazioni o la valorizzazione tu-       ti fotografici, testuali e video, rendendo accessibi-
ristica. Di fatto, il mapping per la pianificazione        le a chiunque i risultati delle ricerche conseguiti.
territoriale restituisce un’interpretazione dei dati       Il mapping di capitalizzazione infine è pensato
utile ad individuare una gerarchia di priorità per         come sistema leggero e pubblicabile on line, che
l’intervento.                                              rende agile la consultazione ad una pluralità di
   Il mapping di concertazione è finalizzato alla con-     utenti in qualità, al contempo, di costruttori e fru-
sultazione degli attori locali tramite l’attivazione       itori cartografici.
di processi partecipativi12. Una volta individuati             Esso, dunque, come andiamo ad esemplificare
gli stakeholders, vale a dire gli attori portatori di      nel paragrafo successivo, costituisce un prezioso
interesse su una specifica posta in gioco (una             mezzo per la diffusione capillare dei prodotti di
risorsa naturale, un’area funzionale, un luogo             ricerca perché non solo può integrare in un uni-
sacro, uno spazio pubblico, etc.), si attiva il loro       co sito internet l’esito di tutte le fasi di mapping,
coinvolgimento nella presa di decisione. Si parte          ma permette anche l’accessibilità di tutti i risultati
con un’attività di sensibilizzazione volta a rendere       conseguiti. Infatti, il mapping di capitalizzazione
noto alla popolazione locale il progetto di coo-           costituisce uno strumento di particolare interesse
perazione allo sviluppo attraverso l’intermedia-           per valorizzare le esperienze già acquisite nella
zione di alcuni interlocutori privilegiati, vale a         cooperazione allo sviluppo, ove la circolazione
dire degli attori autorevoli che, aldilà di eventuali      delle informazioni risulta ancora piuttosto limi-
ruoli istituzionali, risultano rappresentativi della       tata15.
popolazione locale, come nel caso dei referenti
politici, fondiari o religiosi o dei rappresentan-
ti di associazioni tradizionali. Segue l’attività di       Verso la capitalizzazione delle competenze
consultazione tramite mapping con l’organizza-             geografiche: una mappa sensibile per la coo-
zione di incontri, focus group e udienze pubbli-           perazione allo sviluppo in Africa
che volti a redigere una cartografia collaborativa
che permetta agli attori locali di rappresentare               Nell’ambito della cooperazione allo sviluppo il
il proprio territorio. La mappatura ricostruirà            mapping di capitalizzazione risulta cruciale per
le dinamiche territoriali mostrando le pratiche            valorizzare i risultati di ricerca conseguiti che,
funzionali e simboliche svolte all’interno del ter-        sebbene spesso ancora poco diffusi e accessibi-
ritorio rappresentato ed evidenziando le critici-          li, potrebbero sostanziare l’attivazione di nuovi
tà, i luoghi da valorizzare, le competizioni sulle         progetti di intervento. Il presente contributo pro-
medesime risorse o le dinamiche conflittuali. Si           pone un modello di mappa sensibile denominato
procede, infine, all’attivazione della concertazio-        AfriMap che permette di capitalizzare e diffon-
ne vera e propria tramite l’organizzazione di ta-          dere le esperienze già acquisite tramite il moni-
voli che riuniscono in Comitati di concertazione gli       toraggio e la valorizzazione dei progetti e degli
stakeholders implicati nella gestione delle singole        studi realizzati da ricercatori italiani in Africa16.
poste in gioco. La mappatura costruita, in que-            L’obiettivo è duplice: da un lato, mostrare le com-
sto caso, comprenderà proposte di gestione della           petenze italiane nella cooperazione allo svilup-
competitività e conflittualità secondo un approc-          po; dall’altro, censire progetti e studi (realizzati
cio win-win13 volto a concedere o escludere di vol-        e in corso).
ta in volta l’accesso degli attori locali alle singole         Il modello AfriMap è una mappa sensibile on
poste in gioco.                                            line in grado di mostrare la distribuzione di pro-
   Il mapping di capitalizzazione è volto alla diffusio-   getti di cooperazione allo sviluppo e studi nei
ne dei risultati della ricerca tramite la valorizza-       Paesi africani, prevedendo una possibilità di ag-
zione delle competenze geografiche di analisi so-          giornamento on line tramite accreditamento con
ciale e culturale del territorio14. Esso è costituito      login (Fig. 1).
da sistemi cartografici interattivi e multimediali             Sotto il profilo tecnico si tratta di una mappa
che forniscono una visione d’insieme del territo-          sensibile costruita tramite l’open source mapping
rio rappresentato ma fanno emergere anche le               CartoDB, inserito all’interno di un sito. La mappa
singole specificità locali. Tramite pop-up e sistemi       è posta al centro e può essere zoomata o sposta-
a finestra di interrogazione delle banche dati, si         ta mediante le funzioni di zoom-in/out e pan, ma
giunge a elevati livelli di dettaglio delle informa-       anche ricentrata, visualizzata in full-screen o ripri-
zioni. Si tratta di un strumento di sintesi che non        stinata all’interno del riquadro con le funzioni di

  92                                                                                   AGEI - Geotema, 48
Reset Map, fullscreen e esc. AfriMap rende visibili in         Conclusioni
maniera immediata la presenza e la distribuzione
di progetti o studi, colorando i singoli Paesi, come              Le tecnologie cartografiche costituiscono
nel caso di Benin, nell’esempio in Figura 1. Pos-              strumenti fondamentali per l’analisi del territo-
siede inoltre funzioni di interrogazione dei dati              rio nei progetti di cooperazione allo sviluppo,
tramite menù a tendina posti nella barra laterale              giacché non solo consentono di raccogliere, ar-
sinistra che permettono ricerche-tipo per visualiz-            chiviare e interpretare i dati ma, tramite l’abbi-
zare i dati sulla mappa e creare statistiche relative          namento di visioni sintetiche e focus di dettaglio
alle Università, alla Tematica17 o allo Stato del pro-         delle informazioni su base spaziale, producono
getto (in corso o concluso).                                   informazioni aggiuntive utili ad una gestione e
    È possibile poi giungere ad un maggiore gra-               pianificazione del territorio fondata sul recupe-
do di dettaglio attivando dei pop-up in grado di               ro e la valorizzazione dei suoi aspetti sociali e
mostrare le Università che agiscono in ogni Pae-               culturali.
se e alcuni dettagli delle attività di cooperazione               Lungi dal costituire meri strumenti tecnici ba-
svolte: la localizzazione del progetto (Nazione; re-           sati sui più avanzati programmi di mappatura,
gione/dipartimento; città/villaggio/parco); le in-             esse diventano strumenti facilitatori della comu-
formazioni di base (titolo, responsabile, obiettivo,           nicazione tra gli attori implicati nel progetto di
anno di avvio/fine, beneficiari, finanziamento);               cooperazione e consentono di attivare processi
gli elementi qualificanti (specificità geografico-             inclusivi con gli attori locali. Inoltre, una volta
territoriali); lo stato del progetto (in corso/con-            pubblicate on line per la capitalizzazione dei ri-
cluso); i partner implicati (istituzioni universita-           sultati delle ricerche, diventano strumenti di fa-
rie, organismi di cooperazione internazionale o                cile consultazione e aggiornamento, che rendono
istituzioni africane).                                         fruibili le informazioni sulle attività dei ricerca-
    Complessivamente Afri-Map è pensato come                   tori, evidenziando le specifiche competenze dei
un sistema leggero, funzionale e di agile consul-              singoli gruppi di ricerca. In tale prospettiva, esse
tazione, mentre per i dettagli delle informazioni              costituiscono degli strumenti utili al rafforzamen-
prevede il rinvio – tramite link – ai siti delle singo-        to delle connessioni tra attori che agiscono in am-
le università. La mappa sensibile, infine, è un si-            biti differenti (universitari, diplomatici, imprendi-
stema aperto in quanto aggiornabile direttamen-                tori, religiosi, etc.), consolidando reti esistenti e
te on line attraverso l’inserimento di nuovi studi/            diffondendo la conoscenza delle attività di ricerca
progetti tramite login.                                        italiane in Africa.

Fig. 1. Afri-Map: un modello di mappa sensibile per la valorizzazione di studi africanistici e progetti di cooperazione in
Africa (Fonte: Laboratorio Cartografico Diathesis, Università degli Studi di Bergamo).

        AGEI - Geotema, 48                                                                                           93
Bibliografia                                                               Pitte J.R., Atlas de l’Afrique, Les éditions du Jaguar, Paris, 2011.
                                                                           Roche S., Impiego sociale delle tecnologie d’informazione geografica
African Development Bank, Annual Report 2013, Boards of                        e partecipazione territoriale, in: Casti E. (a cura di), Cartogra-
   Governors, Tunisi, 2014, sito internet: http://www.afdb.                    fia e progettazione territoriale. Dalle carte coloniali alle carte di
   org/fileadmin/uploads/afdb/Documents/Publications/                          piano, Utet, Torino, 2007, pp. 164-177.
   Annual_Report_2013.pdf.                                                 Sessa S., Sistemi informativi territoriali. Varie applicazioni per la
Bianchin A., L’ubiquitous mapping, in: Casti E., Lévy J. (a cura               gestione e il governo del territorio, Aracne, 2009.
   di), Le sfide cartografiche: movimento, partecipazione, rischio,        Smith S., Levasseur C., Atlas de l’Afrique, Editions Autrement,
   Ancona, Il lavoro editoriale/Università, 2009, pp. 131-143.                 Parigi, 2009.
Bignante E., Dansero E., Scarpocchi C. (a cura di), Geografia              UN, World Population Prospetcs, The 2012 Revision. Key Findings
   e cooperazione allo sviluppo. Temi e prospettive per un approccio           and Advance Tebles, New York, 2013, sito internet: http://
   territoriale, Franco Angeli, Milano, 2008.                                  esa.un.org/wpp.
Bozzato S. (a cura di), GIS tra natura e tecnologia. Strumento per
   la didattica e la diffusione della cultura scientifica, Carocci,
   Roma, 2010.                                                             Note
Burini F., Sistemi cartografici partecipativi e governance: dalla
   carta partecipativa ai PPGIS, in: Casti E. (a cura di), Carto-          1
                                                                              Informazioni sulle dinamiche in atto nei Paesi africani si pos-
   grafia e progettazione territoriale. Dalle carte coloniali alle carte   sono reperire in Italia tramite la rivista mensile Nigrizia, specia-
   di piano, Utet, Torino, 2007, pp. 178-192.                              lizzata negli avvenimenti di attualità del mondo nero, e in par-
Cardone B., Di Martino F., Sessa S. (a cura di), GIS Day 2012,             ticolare tramite i dossier che dedica alle tematiche calde oltre
   Il GIS per il governo e la gestione del territorio, Aracne, 2012.       che le brevi ma incisive analisi geopolitiche che cura. Inoltre,
Casti E., Geografia e partecipazione: la strategia SIGAP nella RBT         per approfondimenti sull’attualità africana a livello internazio-
   W (Africa Occidentale), in: Bollettino della Società Geografica         nale, si rinvia al sito internet della rivista Jeune Afrique (www.jeu-
   Italiana, Serie XII, vol. XI, 2006, pp. 949-975.                        neafrique.com/); mentre per un inquadramento territoriale
Casti E., Tecnologie Cartografiche per la governance territoriale, in:     dei singoli Paesi, si vedano: Smith, Levasseur, 2009; Pitte, 2011.
   Casti E., Lévy J. (a cura di), Le sfide cartografiche: movimento,       2
                                                                              Si evidenzia, per esempio, un consistente sviluppo demografi-
   partecipazione, rischio, Ancona, Il lavoro editoriale/Univer-           co, esito delle migliorate condizioni di vita e di salute pubblica,
   sità, 2009, pp. 33-46.                                                  specialmente infantile – cui corrisponde una crescita economi-
Casti E., Cartografia critica. Dal topos alla chora, Guerini e as-         ca sostenuta. Per un’analisi dei dati demografici dell’Africa, si
   sociati, Milano, 2013.                                                  rinvia al rapporto annuale dell’UN (2013) sulla popolazione
Casti E., Reflexive cartography and environmental conservation: a          mondiale, che mette in evidenza come i primi cinquant’anni
   model of participatory zoning, in: Global Bioethics, ed. elettron-      del Terzo Millennio vedranno il Continente Nero protagonista
   ica 16 May 2014, http://www.tandfonline.com/eprint/                     della crescita demografica a scala mondiale. Infine, per i dati
   C6pIzXtYCeMPeeEQdIa6/full.                                              economici si veda il rapporto dell’African Development Bank
Casti E., Lévy J. (a cura di), Le sfide cartografiche: movimento,          del 2013 (African Development Bank, 2014), che mostra una
   partecipazione, rischio, Il lavoro editoriale/Università, An-           positiva crescita economica dei Paesi africani, supportata an-
   cona, 2009.                                                             che dalle rimesse degli emigrati e dagli investimenti stranieri.
Casti E., Yonkeu S. (a cura di), Le Parc National d’Arly et la falaise     3
                                                                              Da diversi anni si assiste ad un crescente interesse a livello
   du Gobnangou (Burkina Faso), Paris, L’Harmattan, 2008.                  internazionale per le pratiche di governance attivate in Africa
Cetraro F., 2011, Gis e WebGis a confronto. Cartografia applicata          che mostrano un andamento positivo, indirizzato verso il ri-
   ai sistemi informativi territoriali, EPC Editore, Roma, 2010.           spetto dei diritti umani e la partecipazione della società civile.
Faggi P., Turco A. (a cura di), Conflitti ambientali. Genesi, svi-         Tale miglioramento viene misurato attraverso innovativi indici
   luppo, gestione, Unicopli, Milano, 1999.                                che, come quello di Ibrahim (IIAG-Ibrahim Index of African
Favretto A., Strumenti per l’analisi geografica G.I.S e telerilevamen-     Governance) messo a punto dalla Fondazione Mo Ibrahim in
   to, Pàtron, Bologna, 2006.                                              collaborazione con la Scuola Kennedy dell’Università di Har-
Ghisalberti A., Mapping West Africa’s Migration and Land-Man-              vard, valuta annualmente la governance in Africa, quantifican-
   agement Crisis, in: Migration Information Source, Migration             do realtà complesse e interdipendenti attraverso 57 indicatori
   Policy Institute, Washington, 2013, sito internet: http://              raggruppati in quattro ambiti principali: sicurezza e ruolo del
   www.migrationpolicy.org/article/mapping-west-africas-                   diritto, partecipazione e diritti umani, opportunità economi-
   migration-and-land-management-crisis.                                   che sostenibili e sviluppo umano. Per un approfondimento,
Goodchild M., Longley P. A., Maguire D.J., Rhind D. W.,                    si vedano: Pagotto, 2008 e il sito internet http://www.moibra-
   Geographic Information Systems and Science, John Wiley and              himfoundation.org/interact/.
   Sons, New York, 2010.                                                   4
                                                                              Per un approfondimento sulle attività svolte in Africa dal
Léry J. (a cura di), L’invention du monde, Sciences Po. Les Press-         gruppo di ricerca, si veda il sito internet: www.unibg.it/diathe-
   es, Parigi, 2008.                                                       sis.
Montanari A., Turismo e sistemi di informazione geografica, Bruno          5
                                                                              Si fa riferimento alla Strategia SIGAP, una metodologia di
   Mondadori, Milano, 2010.                                                ricerca partecipativa elaborata presso il citato laboratorio car-
Morita T., Theory and Development of Research in Ubiquitous                tografico, che si basa sulle indagini di terreno e sull’utilizzo
   Mapping, in: G. Gartner, Cartwright W.E., Peterson M.P.                 della cartografia per la raccolta dei dati, la loro analisi e inter-
   (a cura di), Location Based Services and TeleCartography, Lec-          pretazione, e la comunicazione dei risultati raggiunti. Per un
   ture Notes in Geoinformation and Cartography, Springer, New             approfondimento, si vedano: Casti, 2006; Id., 2014.
   York, 2007, pp. 89-106.                                                 6
                                                                              Una breve ricostruzione diacronica dello sviluppo delle TIG
Pagotto B., Africa: aumenta la “buona governance”. Il rapporto             e specialmente dei GIS è offerta da: Favretto, 2006, pp. 29-32.
   2008 della fondazione Mo Ibrahim sulla corretta amministra-             7
                                                                              In ambito nazionale sono sorti, infatti, luoghi di riflessione e
   zione in Africa, 2008, in: Nigrizia.it, http://www.nigrizia.it/         innovazione cartografica che, come il Laboratorio Cartografi-
   stampa/africa-aumenta-la-8220buona-governance8221.                      co Diathesis, studiano e sperimentano le tipologie di dati terri-

  94                                                                                                              AGEI - Geotema, 48
toriali e le modalità rappresentative più consone alla restituzio-   condo tipo, in contesto italiano, nell’ambito della Candidatura
ne dei fenomeni della contemporaneità all’interno di network         di Bergamo Capitale Europea della Cultura 2019. Per i dettagli
internazionali di scambio interuniversitario che, come il réseau     si rinvia rispettivamente a: Casti, 2006; Id. 2014 e al sito inter-
Eidolon (www.eidolon.ch), confrontano approcci teorici, im-          net www.bgopenmapping.it.
pianti metodologici e strumenti applicativi. Per un approfon-        13
                                                                        Sull’analisi degli attori e lo studio della loro conflittualità
dimento sotto il profilo teorico, metodologico e sperimentale,       ambientale, con esempi in territorio africano e italiano, si rin-
si vedano: Casti, 2009; Id. 2013. Per un’introduzione tecnica        via a: Faggi, Turco, 1999.
all’utilizzo delle tecnologie cartografiche, si rinvia a: Cetraro,   14
                                                                        Esempio ne sia il sistema Multimap consultabile sul sito in-
2011. Infine, per un’applicazione a specifici contesti come la       ternet: www.multimap-parcw.org.
didattica o il turismo, si vedano rispettivamente: Bozzato, 2010;    15
                                                                        Da un monitoraggio dell’applicazione delle tecnologie car-
Montanari, 2010.                                                     tografiche alla capitalizzazione dei risultati di progetti di coo-
8
   È noto il loro vasto impiego on line tramite software carto-      perazione allo sviluppo che hanno coinvolto gli Atenei italiani,
grafici open source come QGIS, che sta sempre più sostituendo i      a fronte di una ridotta accessibilità dell’esistente, è emerso un
tradizionali programmi con licenza a pagamento quali ArcGIS          sistema di particolare interesse, vale a dire il database DABA-
e MapInfo, sistemi di mappatura collaborativa come OpenStre-         CU creato dal CUCS-Coordinamento Universitario per la Co-
etMap, strumenti cartografici tridimensionali come GoogleE-          operazione allo Sviluppo, in collaborazione con la Direzione
arth, mapping per la ricerca di informazioni come Bing o geo-        Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero de-
localizzazioni a supporto dei social network.                        gli Affari Esteri italiano. Per la consultazione del database e il
9
   Proprio la diffusione dell’ubiquitous mapping ha portato nel      reperimento di ulteriori dettagli, si rinvia al relativo sito inter-
2003 alla costituzione di una Commissione ad hoc all’interno         net: http://www.dabacu.polimi.it/cucs.
dell’ICA-International Cartographic Association che, come            16
                                                                        Ci si riferisce ad un “modello” dal momento che il sistema
specificato dal suo primo coordinatore Takashi Morita (2007),        cartografico interattivo AfriMap è stato creato presso il Labo-
nasce con l’obiettivo di abbinare una riflessione teorica all’ap-    ratorio Cartografico Diathesis dell’Università degli Studi di Ber-
plicazione tecnica di tali strumenti.                                gamo in una versione demo, all’interno della quale la fase di
10
    Per un approfondimento sull’ubiquitous computing a suppor-       programmazione informatica è terminata, mentre deve essere
to del mapping, si veda: Bianchin, 2009.                             ancora completato il popolamento del dababase informativo.
11
    Un approfondimento sul ruolo delle Regioni nella diffusio-       Tale modello potrebbe sfociare in un vero sistema on line, in
ne delle tecnologie cartografiche in Italia è offerto in: Monta-     seguito ad un processo partecipativo di raccolta delle informa-
nari, 2010, pp. 60-65.                                               zioni presso i gruppi di geografi e territorialisti italiani specia-
12
    Sotto il profilo tecnico, la concertazione può avvenire trami-   lizzati in studi africanistici.
te mappature cartacee o digitali pubblicate on line. Un esem-        17
                                                                        Nella versione demo realizzata, le tematiche di base sono
pio del primo tipo è stato realizzato in contesto africano dal       quelle prevalenti tra le attività di geografi e territorialisti in
team del Laboratorio Cartografico Diathesis nell’ambito della        Africa, e precisamente: Protezione ambientale, Acqua, Sistemi
Riserva della Biosfera Transfrontaliera W; un esempio del se-        agrari, Migrazioni, Community Conservation e Formazione.

         AGEI - Geotema, 48                                                                                                        95
Puoi anche leggere