Le operazioni da fare per la raccolta firme per i Referendum
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Le operazioni da fare per la raccolta firme per i Referendum Qual è la legge sui referendum? La legge che regola la raccolta firme sui referendum è la n.352 del 1970; recepisce il diritto al Referendum previsto dall’art.75 della Costituzione. La vidimazione La prima operazione da fare, una volta ricevuti i moduli per la raccolta, è quella della vidimazione. Senza vidimazione su un modulo le firme raccolte su quello sono nulle, e non possono essere sanate. Chi esegue la vidimazione? Per legge: • la Corte d’Appello • il Cancelliere Capo di Tribunale o funzionario delegato • il Segretario Comunale Capo, o un impiegato comunale da lui delegato In quale parte del modulo si vidima? La vidima va apposta nella prima pagina del modulo in alto a destra, nel riquadro indicato. La vidimazione deve avvenire per ogni referendum inserito nel pacchetto. Dunque un pacchetto con 5 referendum, dovrà essere sfogliato e vidimato 5 volte. Quali sono le regole per cui una vidimazione sia valida? La vidimazione è valida se c’è il timbro dell’ufficio, cioè il timbro del cancelliere o del segretario comunale, con la firma e la data di vidimazione. Entro quando devono mettere a disposizione i moduli vidimati? La vidimazione deve essere apposta dagli uffici, dice la legge, entro due giorni da quando i moduli vengono consegnati. Dove possono essere utilizzati i moduli vidimati? I fogli vidimati nella segreteria generale di un qualsiasi comune in Italia possono essere utilizzati per la raccolta firme ovunque in Italia. Se li ha vidimati il segretario comunale del comune di Bologna, i moduli potranno essere utilizzati per la raccolta firme tanto a Palermo quanto a Varese.
Quanti moduli vidimare? La vidimazione è opportuno farla su un numero limitato di moduli, quelli che si ritiene di dovere utilizzare nella settimana o due settimane successive; bisogna evitare di raccogliere il mese successivo su un modulo vidimato il mese precedente. Questo perché il termine per la raccolta delle firme (90 giorni) scatta a partire dalla data della prima vidimazione del primo modulo utile; lo slittamento eventuale della data di fine (e dunque di inizio della validità della raccolta) potrebbe annullare le firme raccolte su moduli vidimati oltre i 90 giorni. L’autenticatore Quando si raccolgono le firme deve essere presente un autenticatore. Chi sono gli autenticatori? Per legge sono autenticatori le seguenti figure: notai, cancellieri di Corte d’appello, cancellieri di Tribunale, collaboratori di cancellaria di corte di Appello o di Tribunale, Giudice di pace, segretario della Procura della Repubblica, Presidente della Provincia, Sindaco, Assessore comunale o Provinciale, segretario comunale, Segretario provinciale, funzionario comune incaricato dal Sindaco o funzionario della provincia incaricato dal Presidente della Provincia, Consigliere provinciale, Consigliere comunale, Presidente di Circoscrizione, Vice Presidente di Circoscrizione. (Nota: i consiglieri provinciali e comunali devono prima comunicare la loro disponibilità rispettivamente al presidente della provincia e al sindaco. Si tratta solo diuna comunicazione che non comporta autorizzazione. I Cancellieri possono autenticare le firme dentro i loro uffici in orario di lavoro, per uscire fuori dagli uffici (fuori orario di lavoro) devono essere autorizzati dal presidente del tribunale o della Corte di Appello. I Giudici di Pace, per poter autenticare le firme, devono essere autorizzati dal coordinatore dei giudici di pace. I funzionari comunali e provinciali devono essere autorizzati, rispettivamente, dal Sindaco e dal Presidente della Provincia.) Dove possono autenticare, qual è il territorio di competenza? Ogni autenticatore ha competenza ad autenticare le firme di tutti i cittadini italiani purchè lo faccia all’interno del territorio di sua competenza. Un consigliere comunale, per esempio, può autenticare le firme di tutti i cittadini italiani solo nel suo Comune; un consigliere provinciale, in tutta la sua provincia. In quale parte del modulo si autentica? Lo spazio per l’autenticazione sta alla fine del modulo e deve essere compilato in tutte le sue parti: controllate che ci sia il timbro dell’ufficio, il timbro (o il nome e la carica scritti in stampatello) e la firma dell’autenticatore e che il numero delle firme autenticate corrisponda alle firme effettivamente presenti nel modulo. Il numero delle firme va indicato in cifra e poi, fra parentesi, va scritto in lettere. Prestate attenzione anche alla data, che non può essere precedente a quella della vidimazione. Se c’è un errore nella autenticazione delle firme, che fare? Se vi accorgete di un errore dovete farlo correggere dallo stesso autenticatore, non potete farlo voi. Se non ci accorgiamo di errori di questo tipo il modulo viene annullato per intero.
Qualsiasi errore può essere sanato apponendo a fianco della correzione il timbro tondo dell’ufficio e la firma del funzionario autenticante che ha commesso l’errore e ha provveduto alla correzione. Alla fine del tavolo viene fatta subito l’autentica? Alla fine della raccolta di firme l’autenticatore può fare l’operazione di autenticazione immediatamente, oppure tenersi i moduli per fare l’autenticazione nel suo ufficio e poi riconsegnarveli. In quest’ultimo caso bisogna tenere nota dei moduli lasciati all’autenticatore, segnandovi data ora e luogo di raccolta, oltre le firme raccolte. La certificazione Di ogni firmatario va certificata l’iscrizione alle liste elettorali da parte del comune di competenza. Chi fa la certificazione? La certificazione è effettuata dall’ufficio elettorale del comune di residenza dei firmatari. ll modulo va consegnato all’ufficio elettorale che scriverà in ogni modulo accanto alla firma il numero di iscrizione alle liste elettorali del firmatario. Se un firmatario è di altro comune? Se l’ufficio elettorale di un comune riscontra che il firmatario è effettivamente elettore di quel Comune scrive il numero di iscrizione alle liste elettorali del firmatario di fianco alla firma nell’apposito spazio, e compila, firma e timbra l’apposito spazio posto alla fine del modulo. Può succedere che uno dei firmatari non risulti residente in quel comune. Se l’ufficio elettorale è efficiente e disponibile può dirvi dove si è trasferito (ma non è tenuto a farlo). Nel caso vi comunichino il nuovo indirizzo potete far fare la certificazione nel nuovo Comune di Residenza. Se un firmatario non si trova? Nel caso non sia possibile certificare una firma, viene annullata solo quella firma e non tutto il modulo. Dovete, come sempre, controllare che lo spazio per la certificazione sia compilato in tutte le sue parti e ci siano tutti i timbri. Controllate la data della certificazione, non può essere antecedente alla data dell’autenticazione e della vidimazione. Se la certificazione non viene fatta? Se la certificazione non viene fatta le firme non valgono, se non vengono certificate alcune firme, saranno solo queste a non valere. Se in un modulo vi è la presenza di firmatari di diversi comuni? In caso di firme di residenti in diversi comuni si trascrivono su un modulino apposito i nomi dei residenti in un singolo comune. Esempio: su uno stesso modulo ci sono firme di residenti a Frascati, Valmontone, Frosinone. Verrà fatto un modulino con i dati (nome, cognome, luogo e data di nascita, comune di iscrizione liste elettorali) dei residenti a Frascati, un modulino con i dati di Valmontone, uno con quelli di Frosinone. Poi si consegnano ai rispettivi comuni, che consegneranno i certificati elettorali singoli, o collettivi, che andranno allegati al modulo.
E’ possibile spedire per posta i moduli per la certificazione ai comuni più lontani? Sì, indirizzandoli all’Ufficio Elettorale, con una lettera allegata; i Comuni saranno tenuti a rispondere, ovviamente c’è da tenere con gli stessi comuni anche dei contatti telefonici. Questa modalità di certificazione comporta un tempo congruo. Quindi è consigliato eseguire l’operazione non nell’ultimo periodo della campagna, ma quanto prima. E’ importante fare la certificazione un po’ per volta. Man mano che completate la certificazione dei moduli controllateli attentamente per verificare che non ci siano errori, se riscontrate degli errori riportateli al vidimatore/trice o certificatore/trice o autenticatore/trice per la correzione. Come è meglio far firmare i non residenti? Un modo per semplificare la raccolta firme, in vista della certificazione, è usare possibilmente un modulo per ogni comune di residenza dei cittadini che firmano più frequentemente, e riservare un modulo a parte per i comuni non frequenti. (A Roma per esempio un modulo per i residenti nella città, uno per quelli della provincia, uno per quelli della regione). Una volta certificate le firme, cosa devo fare? Comunica al comitato promotore il numero di firme in tuo possesso. Ti verrà comunicato dove e quando inviarle al Comitato. Per fare un tavolo ci vuole... 1) La richiesta di occupazione di suolo pubblico: Per installare un tavolo in una Piazza o in una strada, occorre chiedere al Comune l’Autorizzazione per l’Occupazione di Suolo Pubblico (vedi schema allegato), tenendo presente che, in base alla legge N. 549 del 28-12-95, se lo spazio occupato è inferiore ai 10 metri quadrati, non si paga la relativa tassa (LEGGE N. 549 del 28-12-95 - art. 3 comma 67: "Sono esonerati dall'obbligo al pagamento della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico, purché l'area occupata non ecceda i 10 metri quadrati."). Alcuni Comuni fanno pagare le marche da bollo. L’autorizzazione deve essere portata al tavolo perché può essere chiesta dai Vigili Urbani. 2) Autenticatore, volontari, militanti referendari Persone al tavolo: a seconda delle occasioni e delle disponibilità, quello minimo dovrebbe essere fatto da 3-4 persone, oltre l’autenticatore, che avvicinano i cittadini con un volantino e aiutano l’autenticatore a raccogliere le firme. Le persone al tavolo devono organizzarsi in modo da raccogliere i dati più velocemente possibile sui moduli di raccolta firme di tutti e referendum. I dati anagrafici, da scrivere con cura in stampatello, sono copiativi, la firma no. La firma deve essere apposta per ciascun referendum, sfogliando il modulo.
3) materiale Per organizzare una raccolta firme sono indispensabili tavoli pieghevoli e trasportabili. I tavoli devono essere sufficientemente grandi da permettere a più persone di scrivere e contemporaneamente tenere materiale della campagna e una scatola per chiedere contributi a sostegno della campagna. 4) Fantasia Il tavolo dovrà essere reso adeguatamente visibile con manifesti, volantini, altro materiale; addobbate con fantasia (striscioni, palloncini ecc.) per renderlo visibile! SCHEMA DELLA DOMANDA PER L’OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO Comitato Promotore Iniziative Popolari Referendarie e legislative VIA DI TORRE ARGENTINA, 76 – 00186 ROMA – TEL. (06)689791 – FAX (06)68805396 Al Sindaco di................................…. Ufficio Occupazione Suolo Pubblico …......................................…..lì……..........…. Il/La sottoscritto/a …………...........................................…..nato/a a…………….................……….. residente a ……………...........................................………………………………………................... ai sensi dell’art.75 della Costituzione, della Legge n.352/70 e della legge n. 549 del 28-12-95 - art. 3 comma 67, avanza richiesta per l’occupazione di suolo pubblico dal ........................ al ................... dalle ore ........... alle ore ........... nelle sotto indicate località: - ……………………………….. - ……………………………….. - …………………........……….. Grazie per la collaborazione, distinti saluti firma PER EVENTUALI COMUNICAZIONI, TELEFONARE AL NUMERO ........................
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