La Voce DELLA COMPAGNIA DI SANT'ANGELA BRESCIA - numero unico / primo semestre 2021

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La Voce DELLA COMPAGNIA DI SANT'ANGELA BRESCIA - numero unico / primo semestre 2021
La Voce
DELLA COMPAGNIA
DI SANT’ANGELA
BRESCIA

numero unico / primo semestre 2021
La Voce DELLA COMPAGNIA DI SANT'ANGELA BRESCIA - numero unico / primo semestre 2021
in copertina: immagine della copertina
del numero unico della Compagnia di Sant’Orsola
istituto secolare di Sant’Angela di Caltanissetta
in occasione del novantesimo di Fondazione

La Voce
DELLA COMPAGNIA
DI SANT’ANGELA
BRESCIA

numero unico / primo semestre 2021

via F. Crispi, 23 - 25121 BRESCIA
Tel. 030 295675 - 030 3757965
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Aut. del Trib. di Brescia n. 24/69 del 5 settembre 1969
Direttore responsabile: Luciano Zanardini
Stampa: Com&Print srl - Brescia - www.com-print.it

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - DCB Brescia
La Voce DELLA COMPAGNIA DI SANT'ANGELA BRESCIA - numero unico / primo semestre 2021
La parola del Superiore

Ritiro alle Figlie
di S. Angela della Compagnia
di S. Orsola di Brescia
                                                                   Mons. Gaetano Fontana

26 gennaio 2021                                del 150° anniversario della dichiarazio-
                                               ne di San Giuseppe quale patrono del-
                                               la Chiesa universale, offre l’occasione,

P
         apa Francesco ha donato, l’8 di-      gradita e necessaria, di volgere lo sguar-
         cembre dello scorso anno, una         do su colui che i Vangeli ci presentano
         lettera apostolica sulla figura di    come il padre di Gesù, colui cioè che lo
S. Giuseppe, lo sposo di Maria.                ha custodito, amato, educato, protetto,
Vorrei proporvi, in questo ritiro, un pa-      avviandolo, insieme alla madre Maria, a
rallelo tra la figura di Giuseppe, pre-        compiere l’opera di misericordia di Dio
sentata da Papa Francesco in “Patris           Padre.
Corde”, e la figura di S. Angela Merici,       San Giuseppe è l’uomo “servo” indi-
Madre vostra e compatrona della nostra         spensabile alla storia della salvezza,
Diocesi, perché mi sono reso conto che         il quale, senza mai apparire ed essere
nella sinossi di questi due santi trovia-      protagonista, è diventato colui che ha
mo i pilastri su cui fondare il cammino        iscritto il Figlio di Dio e di Maria nell’a-
spirituale che è, per me e per voi, care fi-   nagrafe dell’umanità: è lui che va con
glie di S. Angela, necessario nella situa-     Maria a Betlemme, nella casa del pane
zione esistenziale, che la Provvidenza         e lì, insieme alla sua famiglia, iscrive
ci fa vivere oggi, nella storia di questo      Gesù nell’anagrafe della storia.
anno 2021.                                     San Giuseppe è uomo, sposo, padre,
C’è bisogno di analizzare e di puntualiz-      lavoratore, credente nella modalità più
zare come stiamo camminando spiritual-         serena e più ricca, ma anche più respon-
mente, altrimenti rischiamo di vivere il       sabile.
nostro itinerario spirituale costruendolo      È l’uomo che ama con fedeltà, è lo spo-
individualmente e secondo delle carat-         so che accoglie il mistero, che è la ric-
teristiche che ci piacciono o che assor-       chezza di Maria sua sposa, è il padre che
biamo da tanti messaggi che oggi nella         esercita la paternità ubbidendo alla voce
Chiesa circolano.                              immateriale dell’Angelo, è il lavoratore
Serve fare un discernimento!                   che ha il compito di far vivere la fami-
Umilmente vi propongo alcuni punti             glia educando il figlio alla laboriosità, è
che colgo dalla figura di S. Giuseppe e        il credente che “fece come l’Angelo gli
da quella di S. Angela.                        aveva ordinato” (Mt 1,24) diventando
La Lettera apostolica “Patris Corde”           così collaboratore generoso e paziente         1
(“Con cuore di Padre”) che Papa Fran-          dell’opera di salvezza.
cesco ha offerto alla Chiesa in occasione      La Lettera di Papa Francesco rimette al
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    centro l’esercizio e il compito della pa-    Il Papa inizia la lettera apostolica con
    ternità.                                     queste parole: “Con cuore di padre:
    Da tempo si dice e si scrive che la nostra   così Giuseppe ha amato Gesù”.
    è una società senza padri! C’è da augu-      Possiamo dire: “con cuore di sposa e di
    rarsi che vengano ascoltate e vissute le     madre Angela ha amato Gesù”.
    parole con cui Papa Francesco ripro-
    pone seriamente la figura del “padre”        E noi?
    come persona presente ed indispensabi-       Il nostro cuore come ama Gesù?
    le nella crescita armonica e nell’educa-
    zione completa dei figli, che tanto oggi     Papa Francesco aggiunge: “Tutti posso-
    sembrano soffrire di punti di riferimen-     no trovare in San Giuseppe, l’uomo che
    to educativi affidabili e consapevoli.       passa inosservato, l’uomo della presen-
    C’è un altro aspetto della figura e della    za quotidiana, discreta e nascosta, un
    testimonianza di San Giuseppe che può        intercessore, un sostegno e una guida
    tornare utile alla cultura contempora-       nei momenti di difficoltà. San Giusep-
    nea: è il suo “silenzio” con cui dà ri-      pe ci ricorda che tutti coloro che stanno
    sposta al volere soprannaturale di Dio.      apparentemente nascosti o in “seconda
    Certamente il suo compito non facile         linea” hanno un protagonismo senza
    avrebbe potuto aprire le strade della        pari nella storia della salvezza. A tutti
    lamentela, della solitudine, di un certo     loro va una parola di riconoscimento e
    rimpianto umano. Non è così, egli offre      di gratitudine”.
    risposte, al centro delle quali regnano
    l’obbedienza, l’amore al sacrificio e la
                                                 Ognuno di noi è protagonista,
    responsabilità di non svicolare di fronte
    alle fatiche.
                                                 per ciò che è e come può, nella
    L’azione umana e paterna di San Giu-         storia della salvezza che è fatta
    seppe conosce i “limiti” imposti dalla       dalle nostre storie personali.
    vocazione del Figlio Gesù e contempo-        Ognuno di noi è persona
    raneamente mette insieme l’esercizio         speciale e importante, per Dio.
    di una presenza che si fa, unita a Maria,
    amabile rimprovero e rinnovata ubbi-         Nella lettera Apostolica, il Papa, pre-
    dienza alle parole del Figlio: “Non sa-      senta 7 caratteristiche di S. Giuseppe e
    pevate che mi devo occupare delle cose       io ritengo che siano 7 pilastri del nostro
    del Padre mio?” (Lc 2,49).                   cammino spirituale.
    Un’ultima nota che mi piace sottoline-
    are, e che è presente nella Lettera Apo-     Ecco:
    stolica, è il riferimento al suo essere
    custode di una famiglia esule, costretta     1 - PADRE AMATO
    ad abbandonare la propria terra per sal-
    vare il Bambino dalla stupida vanità di      “La grandezza di San Giuseppe con-
    un potente.                                  siste nel fatto che egli fu lo sposo di
    Questo aspetto dovrebbe aiutarci a sa-       Maria e il padre di Gesù....San Pao-
    per leggere i drammi attuali delle emi-      lo VI osserva che la sua paternità si è
2   grazioni, che rivelano sofferenze e pri-     espressa concretamente «nell’aver fat-
    vazioni di tante persone.                    to della sua vita un servizio, un sacrifi-
    Iniziamo la lettura della lettera:           cio, al mistero dell’incarnazione e alla
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missione redentrice che vi è congiunta;        stata data alla mia carne una spina, un
nell’aver usato dell’autorità legale, che      inviato di Satana per percuotermi, per-
a lui spettava sulla sacra Famiglia, per       ché io non monti in superbia. A causa di
farle totale dono di sé, della sua vita,       questo per tre volte ho pregato il Signo-
del suo lavoro; nell’aver convertito la        re che l’allontanasse da me. Ed egli mi
sua umana vocazione all’amore dome-            ha detto: “Ti basta la mia grazia; la for-
stico nella sovrumana oblazione di sé,         za infatti si manifesta pienamente nella
del suo cuore e di ogni capacità, nell’a-      debolezza”» (2 Cor 12,7-9).
more posto a servizio del Messia ger-          Se questa è la prospettiva dell’econo-
minato nella sua casa”.                        mia della salvezza, dobbiamo imparare
                                               ad accogliere la nostra debolezza con
Nel “Direttorio” n. 31 leggiamo: “La
                                               profonda tenerezza.[12]
verginità, accolta come stato di vita
                                               Il Maligno ci fa guardare con giudizio
sull’esempio di Cristo, vergine, obbliga
                                               negativo la nostra fragilità, lo Spirito
alla perfetta continenza nel celibato, e
                                               invece la porta alla luce con tenerezza.
si esprime in pienezza avendo “sempre
                                               È la tenerezza la maniera migliore per
nel cuore accesa la carità”, comporta
                                               toccare ciò che è fragile in noi. Il dito
le necessarie rinunce per non commet-
                                               puntato e il giudizio che usiamo nei
tere “cosa alcuna che sia indegna delle
Spose dell’Altissimo (RE cap.IX)”. Al          confronti degli altri molto spesso sono
n. 34: “Gli impegni che caratterizzano         segno dell’incapacità di accogliere den-
il fermo proposito di castità richiedono       tro di noi la nostra stessa debolezza, la
una appropriata attenzione al proprio          nostra stessa fragilità. Solo la tenerezza
equilibrio fisico e psichico, da curare        ci salverà dall’opera dell’Accusatore”
anche attraverso opportuni tempi di di-        (cfr Ap 12,10).
stensione e di riposo”.                        Nel Direttorio n. 35: “Il consiglio evan-
                                               gelico della povertà, a imitazione di
Dono di sé...                                  Cristo che, essendo ricco si è fatto po-
                                               vero per noi, oltre a una vita povera di
2 - PADRE NELLA                                fatto e di spirito da condursi in operosa
                                               sobrietà che non indulga alle ricchez-
TENEREZZA                                      ze terrene, comporta la limitazione e la
“Gesù ha visto la tenerezza di Dio in          dipendenza nell’usare nel disporre dei
Giuseppe: «Come è tenero un padre              beni tenendo conto delle esigenze della
verso i figli, così il Signore è tenero ver-   vita consacrata nel mondo”.
so quelli che lo temono» (Sal 103,13)...
                                               Al n. 36,2 si legge: “In spirito di povertà
La storia della salvezza si compie
                                               si rende disponibile a donare ai fratel-
«nella speranza contro ogni speranza»
                                               li tempo, consigli, preghiera e denaro,
(Rm 4,18) attraverso le nostre debolez-
                                               mantenendosi solidale e sensibile alle
ze. Troppe volte pensiamo che Dio fac-
                                               situazioni di povertà, alle esigenze della
cia affidamento solo sulla parte buona e
                                               Chiesa e ai bisogni della Compagnia”.
vincente di noi, mentre in realtà la mag-
gior parte dei suoi disegni si realizza
attraverso e nonostante la nostra debo-        Accogliere la nostra debolezza                3
lezza. È questo che fa dire a San Paolo:       con profonda tenerezza...
«Affinché io non monti in superbia, è
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    3° - PADRE NELL’OBBEDIENZA                   In ogni circostanza della sua vita, Giu-
                                                 seppe seppe pronunciare il suo “fiat”,
    “Analogamente a ciò che Dio ha fatto         come Maria nell’Annunciazione e Gesù
    con Maria, quando le ha manifestato il       nel Getsemani.
    suo piano di salvezza, così anche a Giu-     Giuseppe, nel suo ruolo di capo fami-
    seppe ha rivelato i suoi disegni; e lo ha    glia, insegnò a Gesù ad essere sottomes-
    fatto tramite i sogni, che nella Bibbia,     so ai genitori (cfr Lc 2,51), secondo il
    come presso tutti i popoli antichi, veni-    comandamento di Dio (cfr Es 20,12).
    vano considerati come uno dei mezzi con      Nel nascondimento di Nazaret, alla
    i quali Dio manifesta la sua volontà...      scuola di Giuseppe, Gesù imparò a fare
    • “Nel primo sogno l’angelo lo aiuta a       la volontà del Padre”.
    risolvere il suo grave dilemma: «Non         Nel Direttorio n. 26: “Il consiglio di ob-
    temere di prendere con te Maria, tua         bedienza rende partecipi, nella e con la
    sposa.... Con l’obbedienza egli superò       Chiesa, del mistero dell’obbedienza di
    il suo dramma e salvò Maria.                 Cristo, venuto nel mondo non per fare
    • Nel secondo sogno l’angelo ordina          la sua volontà, ma la volontà di Colui
    a Giuseppe: «Alzati, prendi con te il        che lo ha mandato. ... Fa crescere la fi-
    bambino e sua madre, fuggi in Egitto         glia nella fedeltà a Cristo, servo del Pa-
    e resta là finché non ti avvertirò: Erode    dre, secondo lo spirito e la Regola della
    infatti vuole cercare il bambino per uc-     Compagnia”.
    ciderlo» (Mt 2,13). Giuseppe non esitò
    ad obbedire, senza farsi domande sulle       Saper ascoltare la voce di Dio...
    difficoltà cui sarebbe andato incontro.      Come?
    • In Egitto Giuseppe, con fiducia e pa-
                                                 Obbedire e fare ciò che è stato
    zienza, attese dall’angelo il promesso       detto...
    avviso per ritornare nel suo Paese. Ap-
    pena il messaggero divino, in un terzo       4 - PADRE NELL’ACCOGLIENZA
    sogno, dopo averlo informato che era-
    no morti quelli che cercavano di ucci-       “Giuseppe accoglie Maria senza met-
    dere il bambino, gli ordina di alzarsi,      tere condizioni preventive. Si fida
    di prendere con sé il bambino e sua          delle parole dell’Angelo... Tante vol-
    madre e ritornare nella terra d’Israele      te, nella nostra vita, accadono avve-
    (cfr Mt 2,19-20), egli ancora una volta      nimenti di cui non comprendiamo il
    obbedisce senza esitare: «Si alzò, prese     significato.
    il bambino e sua madre ed entrò nella        La nostra prima reazione è spesso di
    terra d’Israele» (Mt 2,21).                  delusione e ribellione. Giuseppe lascia
                                                 da parte i suoi ragionamenti per fare
    • Ma durante il viaggio di ritorno, «quan-   spazio a ciò che accade e, per quan-
    do venne a sapere che nella Giudea re-       to possa apparire ai suoi occhi miste-
    gnava Archelao al posto di suo padre         rioso, egli lo accoglie, se ne assume
    Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito      la responsabilità e si riconcilia con la
    poi in sogno – ed è la quarta volta che      propria storia. Se non ci riconciliamo
4   accade – si ritirò nella regione della Ga-   con la nostra storia, non riusciremo
    lilea e andò ad abitare in una città chia-   nemmeno a fare un passo successivo,
    mata Nazaret» (Mt 2,22-23).                  perché rimarremo sempre in ostaggio
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delle nostre aspettative e delle conse-     abbiamo scelto eppure esiste. Acco-
guenti delusioni.                           gliere così la vita ci introduce a un si-
La vita spirituale che Giuseppe ci mo-      gnificato nascosto. La vita di ciascuno
stra non è una via che spiega, ma una       di noi può ripartire miracolosamente,
via che accoglie... Giuseppe non è un       se troviamo il coraggio di viverla se-
uomo rassegnato passivamente. Il suo        condo ciò che ci indica il Vangelo.
è un coraggioso e forte protagonismo.       E non importa se ormai tutto sembra
L’accoglienza è un modo attraverso          aver preso una piega sbagliata e se
cui si manifesta nella nostra vita il       alcune cose ormai sono irreversibili.
dono della fortezza che ci viene dal-       Dio può far germogliare fiori tra le
lo Spirito Santo. Solo il Signore può       rocce. Anche se il nostro cuore ci rim-
darci la forza di accogliere la vita così   provera qualcosa, Egli «è più grande
com’è, di fare spazio anche a quella        del nostro cuore e conosce ogni cosa»
parte contradditoria, inaspettata, delu-    (1 Gv 3,20).
dente dell’esistenza.                       Torna ancora una volta il realismo
La venuta di Gesù in mezzo a noi è          cristiano, che non butta via nulla di
un dono del Padre, affinché ciascuno        ciò che esiste. Lungi da noi allora il
si riconcili con la carne della propria     pensare che credere significhi trovare
storia anche quando non la compren-         facili soluzioni consolatorie. La fede
de fino in fondo. Come Dio ha detto         che ci ha insegnato Cristo è invece
al nostro Santo: «Giuseppe, figlio di       quella che vediamo in San Giuseppe,
Davide, non temere» (Mt 1,20), sem-         che non cerca scorciatoie, ma affron-
bra ripetere anche a noi: “Non abbiate      ta “ad occhi aperti” quello che gli sta
paura!”. Occorre deporre la rabbia e la     capitando, assumendone in prima per-
delusione e fare spazio, senza alcuna       sona la responsabilità.                     5
rassegnazione mondana ma con for-           L’accoglienza di Giuseppe ci invita ad
tezza piena di speranza, a ciò che non      accogliere gli altri, senza esclusione,
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    così come sono, riservando una predi-         che modo. Sono a volte proprio le diffi-
    lezione ai deboli, perché Dio sceglie         coltà che tirano fuori da ciascuno di noi
    ciò che è debole (cfr 1 Cor 1,27), è          risorse che nemmeno pensavamo di ave-
    «padre degli orfani e difensore delle         re... Dio interviene per mezzo di eventi e
    vedove» (Sal 68,6) e comanda di ama-          persone. Giuseppe è l’uomo mediante il
    re lo straniero.[20] Voglio immagina-         quale Dio si prende cura degli inizi del-
    re che dagli atteggiamenti di Giuseppe        la storia della redenzione. Egli è il vero
    Gesù abbia preso lo spunto per la pa-         “miracolo” con cui Dio salva il Bambino
    rabola del figlio prodigo e del padre         e sua madre. Il Cielo interviene fidandosi
    misericordioso (cfr Lc 15,11-32)”.            del coraggio creativo di quest’uomo, che
                                                  giungendo a Betlemme e non trovando
    Il Direttorio n. 44: “Gesù è realmen-         un alloggio dove Maria possa partorire,
    te presente nella sua Parola e nei Sa-        sistema una stalla e la riassetta, affinché
    cramenti che perciò sono considerati,         diventi quanto più possibile un luogo ac-
    da tutte, luoghi di incontro vitale con       cogliente per il Figlio di Dio che viene
    Colui che interpella, orienta e plasma        nel mondo (cfr Lc 2,6-7). Davanti all’in-
    l’esistenza”.                                 combente pericolo di Erode, che vuole
                                                  uccidere il Bambino, ancora una volta in
    Riconciliarci con la nostra                   sogno Giuseppe viene allertato per difen-
    storia...                                     dere il Bambino, e nel cuore della notte
    Avere coraggio ed essere                      organizza la fuga in Egitto (cfr Mt 2,13-
                                                  14)... la “buona notizia” del Vangelo
    protagonisti...
                                                  sta nel far vedere come, nonostante la
    Deporre la rabbia e la delusione              prepotenza e la violenza dei dominatori
    e dare spazio a ciò che esiste...             terreni, Dio trovi sempre il modo per re-
    Accogliere gli altri, senza                   alizzare il suo piano di salvezza. Anche
    esclusione....                                la nostra vita a volte sembra in balia dei
    Tutto questo è possibile se                   poteri forti, ma il Vangelo ci dice che ciò
                                                  che conta, Dio riesce sempre a salvarlo,
    incontriamo lo Sposo nella                    a condizione che usiamo lo stesso corag-
    Parola e nei Sacramenti...                    gio creativo del carpentiere di Nazaret,
                                                  il quale sa trasformare un problema in
    5 - PADRE DEL CORAGGIO                        un’opportunità anteponendo sempre
    CREATIVO                                      la fiducia nella Provvidenza.
                                                  Se certe volte Dio sembra non aiutarci,
    “Se la prima tappa di ogni vera guari-        ciò non significa che ci abbia abbando-
    gione interiore è accogliere la propria       nati, ma che si fida di noi, di quello che
    storia, ossia fare spazio dentro noi stessi   possiamo progettare, inventare, trova-
    anche a ciò che non abbiamo scelto nella      re... Alla fine di ogni vicenda che vede
    nostra vita, serve però aggiungere un’al-     Giuseppe come protagonista, il Vangelo
    tra caratteristica importante: il coraggio    annota che egli si alza, prende con sé il
    creativo.                                     Bambino e sua madre, e fa ciò che Dio
    Esso emerge soprattutto quando si in-         gli ha ordinato (cfr Mt 1,24; 2,14.21). In
6   contrano difficoltà. Infatti, davanti a una   effetti, Gesù e Maria sua Madre sono il
    difficoltà ci si può fermare e abbandona-     tesoro più prezioso della nostra fede...
    re il campo, oppure ingegnarsi in qual-       Dobbiamo sempre domandarci se stia-
La Voce DELLA COMPAGNIA DI SANT'ANGELA BRESCIA - numero unico / primo semestre 2021
La parola del Superiore

mo proteggendo con tutte le nostre forze      sacrano in modo speciale al Signore, e
Gesù e Maria, che misteriosamente sono        seguono Cristo vergine, povero e obbe-
affidati alla nostra responsabilità, alla     diente. Vivono per Lui e per il suo Cor-
nostra cura, alla nostra custodia. Il Fi-     po che è la Chiesa, abbracciando tutti
glio dell’Onnipotente viene nel mondo         quei mezzi e vie, che sono necessarie per
assumendo una condizione di grande de-        prosperare e perseverare sino alla fine
bolezza. Si fa bisognoso di Giuseppe per      e rispondendo con gratitudine all’amore
essere difeso, protetto, accudito, cresciu-   del Padre che rende loro possibile la fe-
to. Dio si fida di quest’uomo, così come      deltà quotidiana alla vocazione”.
fa Maria, che in Giuseppe trova colui che
non solo vuole salvarle la vita, ma che       Il bene più prezioso è Gesù
provvederà sempre a lei e al Bambino. In
questo senso San Giuseppe non può non
                                              insieme a Maria: difenderli con
essere il Custode della Chiesa, perché la     la nostra vita....
Chiesa è il prolungamento del Corpo di        Coraggio creativo: trasformare
Cristo nella storia, e nello stesso tempo     il problema in opportunità,
nella maternità della Chiesa è adombra-       anteponendo sempre la fiducia
ta la maternità di Maria.[23] Giuseppe,       nella Provvidenza...
continuando a proteggere la Chiesa,
continua a proteggere il Bambino e sua
madre, e anche noi amando la Chiesa           6 - PADRE LAVORATORE
continuiamo ad amare il Bambino e sua         San Giuseppe era un carpentiere che ha
madre... Da Giuseppe dobbiamo impa-           lavorato onestamente per garantire il so-
rare la medesima cura e responsabilità:
                                              stentamento della sua famiglia. Da lui
amare il Bambino e sua madre; amare i
                                              Gesù ha imparato il valore, la dignità e
Sacramenti e la carità; amare la Chiesa e
                                              la gioia di ciò che significa mangiare il
i poveri. Ognuna di queste realtà è sem-
                                              pane frutto del proprio lavoro.
pre il Bambino e sua madre.”
                                              La persona che lavora, qualunque sia il
Il Direttorio al n. 25: “Le figlie consape-   suo compito, collabora con Dio stesso,
voli di essere stare elette a essere vere     diventa un po’ creatore del mondo che ci
e intatte spose del Figlio di Dio si con-     circonda. La crisi del nostro tempo, che è

                                                                                           7
La Voce DELLA COMPAGNIA DI SANT'ANGELA BRESCIA - numero unico / primo semestre 2021
La parola del Superiore

    crisi economica, sociale, culturale e spi-     volte che qualcuno si assume la respon-
    rituale, può rappresentare per tutti un ap-    sabilità della vita di un altro, in un certo
    pello a riscoprire il valore, l’importanza     senso esercita la paternità nei suoi con-
    e la necessità del lavoro per dare origine     fronti. Nella società del nostro tempo,
    a una nuova “normalità”, in cui nessuno        spesso i figli sembrano essere orfani di
    sia escluso. Il lavoro di San Giuseppe ci      padre. Anche la Chiesa di oggi ha biso-
    ricorda che Dio stesso fatto uomo non ha       gno di padri.
    disdegnato di lavorare.                        Essere padri significa introdurre il figlio
    La perdita del lavoro che colpisce tanti       all’esperienza della vita, alla realtà. Non
    fratelli e sorelle, e che è aumentata negli    trattenerlo, non imprigionarlo, non pos-
    ultimi tempi a causa della pandemia di         sederlo, ma renderlo capace di scelte, di
    Covid-19, dev’essere un richiamo a ri-         libertà, di partenze. Forse per questo, ac-
    vedere le nostre priorità.                     canto all’appellativo di padre, a Giusep-
                                                   pe la tradizione ha messo anche quello
    Il Direttorio al n. 49: La preghiera non
                                                   di “castissimo”. Non è un’indicazione
    solo alimenta la vita di intimità con Cri-
                                                   meramente affettiva, ma la sintesi di un
    sto, ma influisce pure sull’impegno di
                                                   atteggiamento che esprime il contrario
    testimonianza e di carità, poiché “ Egli
                                                   del possesso. La castità è la libertà
    è presente nel quotidiano della vita, ... è
                                                   dal possesso in tutti gli ambiti della
    di fronte a noi in ogni persona...in ogni
                                                   vita. Solo quando un amore è casto, è
    avvenimento lieto o triste, nella prova
                                                   veramente amore. L’amore che vuole
    e nella gioia” (“Ripartire da Cristo”,
                                                   possedere, alla fine diventa sempre pe-
    Istruzione della Congregazione per gli
                                                   ricoloso, imprigiona, soffoca, rende in-
    Istituti di vita consacrata e le Società di
                                                   felici. Dio stesso ha amato l’uomo con
    vita apostolica 18.05.2002, n.23). Cia-
                                                   amore casto, lasciandolo libero anche di
    scuna attua un equilibrato rapporto tra
                                                   sbagliare e di mettersi contro di Lui. La
    la preghiera e l’attività, tra vita interio-
                                                   logica dell’amore è sempre una logica di
    re e testimonianza, in modo che la pre-
                                                   libertà, e Giuseppe ha saputo amare in
    ghiera non si appaghi di un adempimen-
                                                   maniera straordinariamente libera. Non
    to formale e la testimonianza non scada
                                                   ha mai messo sé stesso al centro. Ha sa-
    a livello di attivismo senza anima.
                                                   puto decentrarsi, mettere al centro della
                                                   sua vita Maria e Gesù.
    Rapporto preghiera e lavoro...                 La felicità di Giuseppe non è nella lo-
    Il “fare” non scada in un                      gica del sacrificio di sé, ma del dono di
    attivismo senza anima...                       sé. Non si percepisce mai in quest’uomo
                                                   frustrazione, ma solo fiducia. Il suo per-
                                                   sistente silenzio non contempla lamente-
    7 - PADRE NELL’OMBRA
                                                   le ma sempre gesti concreti di fiducia. Il
    Giuseppe, nei confronti di Gesù, è l’om-       mondo ha bisogno di padri, rifiuta i pa-
    bra sulla terra del Padre Celeste: lo cu-      droni, rifiuta cioè chi vuole usare il pos-
    stodisce, lo protegge, non si stacca mai       sesso dell’altro per riempire il proprio
    da Lui per seguire i suoi passi.               vuoto; rifiuta coloro che confondono
    Padri non si nasce, lo si diventa. E non       autorità con autoritarismo, servizio con
8   lo si diventa solo perché si mette al mon-     servilismo, confronto con oppressione,
    do un figlio, ma perché ci si prende re-       carità con assistenzialismo, forza con
    sponsabilmente cura di lui. Tutte le           distruzione. Ogni vera vocazione nasce
La parola del Superiore

dal dono di sé, che è la maturazione del       al ... carisma” ( RDC n.33) di S. Ange-
semplice sacrificio. Anche nel sacerdo-        la si traduce nella vita delle sue figlie
zio e nella vita consacrata viene chiesto      con le caratteristiche della diocesanità
questo tipo di maturità. Lì dove una vo-       e della secolarità.
cazione, matrimoniale, celibataria o ver-
                                               Al n. 55: La diocesanità è espressa nel-
ginale, non giunge alla maturazione del
                                               la partecipazione consapevole e attiva
dono di sé fermandosi solo alla logica
                                               alla vita della comunità ecclesiale in cui
del sacrificio, allora invece di farsi segno
                                               ciascuna vive, si relaziona e in cui col-
della bellezza e della gioia dell’amore ri-
                                               labora secondo le proprie possibilità e
schia di esprimere infelicità, tristezza e
                                               peculiarità, riconoscendo e valorizzan-
frustrazione.
                                               do i carismi presenti, in comunione con
La paternità che rinuncia alla tentazione
                                               tutti. Particolarmente con i pastori, con-
di vivere la vita dei figli spalanca sem-
                                               dividendo lo spirito e le indicazioni che
pre spazi all’inedito. Ogni figlio porta
                                               il Vescovo diocesano propone nel piano
sempre con sé un mistero, un inedito che
                                               pastorale e in altri documenti.
può essere rivelato solo con l’aiuto di un
padre che rispetta la sua libertà. Un pa-      Al n. 57: La condizione secolare quali-
dre consapevole di completare la propria       fica la Compagnia come famiglia spiri-
azione educativa e di vivere pienamente        tuale di vergini consacrate nel mondo.
la paternità solo quando si è reso “inu-       Tale caratteristica è determinante per
tile”, quando vede che il figlio diventa       un’adeguata formazione delle figlie alla
autonomo e cammina da solo sui sentieri        testimonianza nel contesto della vita
della vita, quando si pone nella situazio-     professionale e sociale. Sapendo di esse-
ne di Giuseppe, il quale ha sempre sa-         re nel mondo ma non del mondo ciascu-
puto che quel Bambino non era suo, ma          na è chiamata a vivere consapevolmente
era stato semplicemente affidato alle sue      “il luogo” della propria esistenza come
cure. In fondo, è ciò che lascia intendere     “realtà teologica..., via per realizzare e
Gesù quando dice: «Non chiamate “pa-           testimoniare la salvezza”.
dre” nessuno di voi sulla terra, perché        Al n. 58: L’equilibrio tra l’esigenza del-
uno solo è il Padre vostro, quello cele-       la consacrazione assunta con i fermi
ste» (Mt 23,9).                                propositi e le esigenze della condizione
Tutte le volte che ci troviamo nella con-      secolare è continuamente verificato e
dizione di esercitare la paternità, dob-       alimentato alla luce della Parola di Dio
biamo sempre ricordare che non è mai           e del magistero della Chiesa, nella pre-
esercizio di possesso, ma “segno” che          ghiera e nel dialogo coi Superiori.
rinvia a una paternità più alta. In un cer-
to senso, siamo tutti sempre nella con-
                                               Essere l’ombra sulla terra del
dizione di Giuseppe: ombra dell’unico
Padre celeste, che «fa sorgere il sole sui     Padre celeste, che è anche
cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti   madre...
e sugli ingiusti» (Mt 5,45); e ombra che       Essere trasparenza dello Sposo,
segue il Figlio.                               “dono di sé”...
Il Direttorio n. 54: Il desiderio di “segui-   Togliere il proprio “io” vivendo             9
re Cristo sulle vie della storia dell’uomo,    la diocesanità e la secolarità
con...una testimonianza di vita coerente       attraverso i fermi propositi...
La parola della Superiora

     Carissime vorrei raccontare
     il viaggio di un dono

                                                                       Maria Teresa Fenaroli

     Q
              uando il Concilio Vaticano II       lumi sono partiti per la Baviera quando
              ha voluto la riforma della Li-      lei è ritornata nella sua terra. Ma non si
              turgia tramite la Costituzione      sono fermati lì. Dopo alcuni anni eccoli
     Sacrosantum Concilium ero così felice        di rientro a Brescia perché a Rosmary
     che ho regalato la serie dei quattro volu-   non importa più pregare in italiano..
     mi della Liturgia delle ore a tantissime     Ne ho aperto uno a caso rivivendo i trat-
     persone che sapevo amanti di preghie-        ti di questa vicenda umana e spirituale a
     ra, o che la potevano scoprire. Mi dava      più voci e tra le pagine del testo e qual-
     grande gioia fare questo regalo!             che santino vi trovo un foglio sgualcito
     Una serie di questi volumi è arrivata        dall’uso ma portentoso.
     nelle mani di Virginia, una nostra con-      Eccolo è un dono per ciascuna di noi..
     sorella dolcissima, che a quei tempi era     Riporta le caratteristiche dell’anima
     ancora in buona salute, quando ancora        consacrata che rende visibile la Rego-
     la sua vita si snodava tra casa e chiesa,
     tra servizio ed accoglienza, ma col cuo-
     re sempre in adorazione.. e la Liturgia
     delle Ore era davvero lo strumento che
     cadenzava la sua giornata...
     Ma poi è arrivata la febbre alta, e il ri-
     covero in ospedale, e l’ictus, e con la
     paraplegia la perdita di tutte le funzioni
     motorie; le sue giornate ormai trascor-
     revano nel silenzio, perché anche la pa-
     rola era andata perduta, in un unico per-
     corso tra letto e poltrona ma nell’amore
     dei suoi cari che l’accudivano con cura.
     Quando però Rosmary ed io siamo an-
     date a trovarla, la nipote ha voluto ri-
     darmi il dono dei volumi della liturgia
     delle ore che a lei non servivano più..
     la sofferenza silenziosa era la sua pre-
     ghiera.
     E dove avrebbero dovuto andare? Nel-
     le mani di una nuova orante... di Ro-
10   smary... la giovane tedesca innamorata
     della spiritualità di Sant’Angela che da
     Monaco si era stabilita tra noi... E i vo-
La parola della Superiora

la, ma sembra redatto nello stile di 1°       19 Quando deve correggere
Corinzi 13, quello dell’Inno alla Carità:        non si irrita e non inasprisce.
“La Carità è paziente, è benigna la ca-       20 Tira al bene con mano
rità... non è invidiosa.. non si vanta...”       soave e dolce.
e così è per l’anima che ha assorbito lo
spirito della Regola e lo restituisce nella   21 «Non vuole ottenere niente
sua luminosissima espressione di vita.           per forza».
                                              22 Usa «ogni piacevolezza
Ecco il testo:                                   possibile».
La Figlia di Sant’Angela...                   23 Ha «bel modo» cioè bella
                                                 maniera con tutti.
1   È sempre di buon umore, perché
    vive lieta, piena di fede e di            24 Cerca sempre di andare
    speranza in Dio.                             d’accordo.
2   Non invidia nessuno.                      25 Tiene tutti per buoni, perciò non
                                                 disprezza nessuno, ma è prudente.
3   Non vuole male a nessuno.
                                              26 Con «doni e limosine» cerca
4   Non è in discordia con nessuno.
                                                 di tirare le persone alla virtù
5   Non sospetta di nessuno.                     e al benfare.
6   Non risponde superbamente.                27 Ottiene tutto, perché è pronta a
7   Non fa le cose malvolentieri.                farsi piccola e si ritiene minore
                                                 di tutti in tutto.
8   Non resta adirata, cioè irritata
    o arrabbiata.                             28 Non si perde mai d’animo
                                                 e di speranza.
9   Non mormora di nessuno.
                                              29 Mantiene la pace.
10 Non riporta niente di male.
                                              30 Giubila e fa festa ogni giorno,
11 Tiene sempre acceso nel cuore                 perciò, persevera allegramente
   il fuoco della carità.                        anche in mezzo alle difficoltà,
12 Non si mostra mai affannata.                  per la gloria che aspetta in cielo.
13 In casa è con tutti piena di carità                  dalle “Massime di S. Angela”
   e piacevolezza.
14 Parla a tutti con molto rispetto.
                                              Da dove è partito? Da un corso di Eser-
15 Dice parole ragionevoli e                  cizi? Da una maestra di formazione?
   modeste, perciò è di poche parole          Certo da Virginia che abitava a Peschie-
   e prima di dirle ci pensa.                 ra Maraglio... poi tra i libri dei salmi è
16 Non dice parole aspre e dure,              arrivato in Baviera...
   ma parole soavi e inducenti                Ora è ritornato nella sua Brescia solo
   alla concordia e carità.                   per riprendere il viaggio e fermarsi nel
                                              cuore e nella vita di tutte quelle donne
17 Domanda scusa con umiltà.                  che si trovano innamorate della mistica
18 Non resta mal soddisfatta                  evangelica di Angela perché possa dire       11
   nelle conclusioni contrarie                qualcosa di Gesù in ogni presente, in
   al suo parere.                             ogni incontro.
1
         Cronaca

     In preparazione alla solennità
     di Sant’Angela

                                                                                 Giusy Pelucchi

     24 gennaio 2021                                 e ne erano per alcuni aspetti garanti di
                                                     fronte all’autorità civile e religiosa. E

     S
                                                     Angela le istruisce sulla missione che
               ant’Angela ci ha lasciato la te-      affida loro...
               stimonianza della sua amabilità       Quelli che Angela Merici ci ha lascia-
               e della sua profonda esperienza       to non sono testi accademici, né trattati
     spirituale, in tre brevi scritti, indirizzati   di teologia..., conservano lo stile delle
     originariamente a tre diversi nuclei di         lettere, di un linguaggio parlato, che ha
     persone.                                        l’intento di entrare in sintonia con chi si
     Il primo scritto è la Regola, è indiriz-        accosta ad essi e in questo suo linguag-
     zata alle “figlie e sorelle della Compa-        gio così empatico emergono forti alcu-
     gnia di sant’Orsola”, e ha uno scopo,           ne parole-chiave che si ripetono diverse
     quello di indicare alle donne che come          volte (come a dire che nessuno può far
     lei rispondono alla vocazione della vita        finta di non capire..), queste parole in-
     consacrata a Dio nel mondo, la strada da        troducono l’orizzonte degli impegni che
     seguire per diventare ciò che devono es-        le vergini della Compagnia di s. Orsola
     sere “vere ed intatte spose del Figliol di      si assumono e qualificano il loro cam-
     Dio” lo scrive loro da subito Angela, nel       mino umano e spirituale: queste parole
     prologo alla Regola esortandole a voler:        sono, SPOSA, MADRE, FIGLIA, SO-
     “... per prima cosa conoscere che cosa          RELLA, ...
     comporta una tal elezione e che nuova e         Quello di Angela è il linguaggio tipico di
     stupenda dignità essa sia...”.                  una fraternità umana che trae immediata
     Il secondo scritto si intitola Ricordi, ed      ispirazione dalle relazioni familiari.
     è diretto a chi - tra queste figlie e sorelle   Penso che sant’Angela, con queste pa-
     - ha una specifica responsabilità di ac-        role, che sono evidenti parole di relazio-
     compagnamento e di guida per tutte le           ne, intenda trasmettere un’imprinting,
     altre appartenenti alla Compagnia.              un carattere speciale alle donne CUI SI
     Il terzo è conosciuto come Testamento,          RIVOLGE; quello di essere, come lei è
     è uno scritto col quale Angela si rivolge       stata, DONNE DI RELAZIONE. An-
     alle matrone, nobili vedove di Brescia          gela vuole che le sue figlie siano donne
     che non appartenevano alla Compagnia,           di relazione.
     non avevano scritto il loro nome nel li-        C’è una relazione però che – sant’An-
     bro delle “coronate” come lo erano le           gela lo mette subito in chiaro – precede
12   figlie spirituali di Angela Merici, ma          e fonda tutte le altre. Quella dell’essere
     erano donne che erano state coinvolte           SPOSE, ...SPOSE del FIGLIOLO DI
     da lei, si interessavano alla Compagnia         DIO.
Cronaca

È il motivo fondamentale per cui esiste       “...siete state elette...” dice sant’Angela
la Compagnia da lei fondata; che non          , nessuna lo ha meritato, non ci siamo
ha specifiche finalità di apostolato, non     auto-candidate ....abbiamo scoperto gra-
ha scopo di opere particolari (la concre-     dualmente nella nostra vita la presenza
tezza del servizio, che dovrebbe essere       di un Dio che ha fatto il primo passo pro-
connaturale nella vita cristiana, rimane      prio verso di noi, di me, si è reso miste-
affidata alla risposta della singola figlia   riosamente presente e non ha guardato
di sant’Angela, che quanto più amerà,         alle nostre virtù umane, o morali, o spi-
tanto più vedrà le necessità particolari      rituali, o intellettuali....che rimangono
del mondo e della comunità ecclesia-          sempre molto modeste.
le in cui vive e cercherà di offrire una      È semplicemente che all’interno di un se-
qualche possibile risposta). Il fine ulti-    rio percorso di ricerca e di fede ci siamo
mo e specifico della Compagnia fonda-         sentite accolte e guardate con amore dal
ta da Angela è quello di accompagnare         Signore Gesù, e questo Amore col quale
ciascuna delle sue figlie all’unione nu-      ci siamo sentite accolte e che si esplici-
ziale con Cristo Sposo, col Figliolo di       ta nella dimensione nuziale - è una pre-
Dio.                                          senza che rimane viva e costante nella
Sant’Angela, in questo è madre e ma-          nostra vita, ce la portiamo dentro nelle
estra.                                        diverse realtà in cui siamo e operiamo, là
SI potrebbe pensare e dire: ah però, che      dove intessiamo legami...anche là dove
pretesa...! ...ma ci sono le condizioni       non siamo – per i più diversi motivi – ap-
umane per poter aspirare a un idea-           prezzate o accolte. Questo Amore è una
le così grande, da vivere oltretutto nel      presenza che si alimenta alla fonte del
mondo? Queste donne hanno i numeri            Vangelo, dell’Eucaristia, della preghiera
per farcela?                                  personale e liturgica; è una presenza che
Me lo sono chiesta tante volte anch’io,       accompagna le scelte che facciamo che
per quanto riguarda me stessa...              leggiamo anche negli eventi della nostra
Se si trattasse di un progetto nostro, sa-    concreta storia personale, ma anche in
rebbe certamente oltre la nostra portata:     quella più ampia del contesto sociale ed
la questione è che il progetto “nuziale”      ecclesiale a noi contemporanei...
non è il nostro, non è il mio, non se lo      Ed è una presenza che non ci fa collas-
è inventato la Compagnia, potremmo            sare in una ripiega intimista, non ci rin-
dire che non se lo è inventato neppure        chiude nelle nostre case e non ci allonta-
sant’Angela, che ha tergiversato tanto        na dagli altri, dai problemi e dal mondo,
prima di decidersi a proporre questa          al contrario, ci immerge in esso con la
esperienza alle donne del suo tempo,          consapevolezza che è amato da Dio e
anzi, se stiamo alla testimonianza del        che è guardato da Lui – sin dalla creazio-
suo fedele segretario Gabriele Cozza-         ne - come realtà bella, ci rende partecipi
no, Dio per farla decidere ha dovuto          delle questioni che lo agitano e ci chia-
“gridarle nel cuore” .... il progetto è di    ma a corresponsabilità nella sua storia.
Dio, lo dice bene sant’Angela “Dio vi         Tutto prende luce da questa relazione
ha concesso la GRAZIA”, questo pro-           che si chiama “sponsalità”.
getto è un dono, è GRATIS, ed è pro-          Il sapersi amate è la fonte viva, con-
prio la consapevolezza di questa gratu-       tinuamente zampillante della spiritualità     13
ità che dispone ad una risposta ricono-       mericiana...
scente e amorosa.                             Questa vocazione per certi versi così
Cronaca

     “singolare” è però anche espressione             donne e uomini che in Angela hanno
     di una vocazione “comune , è espres-             trovato un modello evangelico di vita
     sione della vocazione di tutta la Chiesa,        cristiana e dai suoi scritti ne hanno trat-
     infatti lo abbiamo sentito dire tante vol-       to una spiritualità che sostiene a stare
     te che “la Chiesa è la sposa di Cristo”.         da credenti nel mondo, oltre che un
     Allora la spiritualità mericiana ha da           metodo pedagogico ancora così attuale,
     offrire alla comunità cristiana una par-         fondato sulla centralità della persona.
     ticolare testimonianza della dimensio-           Non è una forzatura perciò immaginare
     ne nuziale, che si realizza appieno nella        che nel carisma di Angela Merici, nella
     risposta alla vocazione universale alla          sua spiritualità e nei suoi valori, anche
     santità. Tutti siamo chiamati ad entrare         le famiglie e i cristiani di oggi possano

2
     nella dinamica della “mistica nuziale”           trovare un modello di vita evangelico
     perché tutti siamo chiamati ad acco-             umanizzante e fecondo.
     gliere il primato dell’Amore.
     Non è un caso allora che fin dai suoi
     inizi, la proposta mericiana abbia anche
     contagiato una cerchia amicale fatta di

     25 gennaio 2021                                  nell’ottica mericiana - è la DIMENSIO-
                                                      NE MATERNA. Questa sì, ha una sua

     S
                                                      concretezza anche esteriore. È ricono-
               ant’Angela, attraverso i suoi          scibile. Non per nulla Angela anche da
               scritti, offre alle sue “figlie spi-   viva era considerata e chiamata “Ma-
               rituali” gli strumenti più adatti      dre” non solo dalle figlie che – con la
     per diventare donne di relazione, a par-         consacrazione a Dio nel mondo - con-
     tire dalla relazione che rimane fonte e          dividevano il suo percorso di vita, ma
     vertice di qualsiasi altra, l’essere SPO-        anche da tutte le persone che per i più
     SE DEL FIGLIOLO DI DIO.                          diversi motivi la incontravano o la cer-
     La relazione “sponsale” che è al fonda-          cavano. Ha consolato, ha pacificato, ha
     mento della spiritualità mericiana, non è        consigliato, ha aiutato a cambiar vita,
     un’esperienza visibile, non ha elementi          ha generato la Compagnia, una realtà
     esterni di riconoscibilità, rimane per lo        nuova nella chiesa e nella società, e che
     più nascosta perché tocca la dimensione          era impensabile per quei tempi.
     più profonda di ciascuna di noi: il “cuo-        Lei, per tutti era la Madre.
     re”, la coscienza. (..le viscere, si dice        Don Divo Barsotti, un autore spiritua-
     nella sacra scrittura...)                        le che ha approfondito diverse figure di
     Ma poiché si tratta di una relazione che,        santità, è arrivato a scrivere di lei “..non
     se accettata e corrisposta pur con tutti         trovo in nessun’altra donna, nella Chie-
14   i nostri limiti, è feconda perché il pro-        sa italiana, così evidente il carisma della
     tagonista principale è Gesù, la normale          maternità come in questa nostra santa...”.
     evoluzione della relazione sponsale –            Questa maternità trasuda dai suoi scritti
Cronaca

e dalle testimonianze che di lei ci hanno   Noi non possiamo perciò prescindere
lasciato i suoi contemporanei, e giunge     da un rapporto vivo e personale con
fino a noi oggi per coinvolgerci in una     lei, nessuna di noi può sostituire la sua
dimensione che sia e filiale e materna      presenza di Madre, è per questo che
nello stesso tempo.                         è necessario assimilare i suoi insegna-
Filiale, perché rimane lei la Madre del-    menti per declinarli nel nostro tempo
la Compagnia. Nel terzo ricordo lo af-      storico e nel nostro contesto di vita.
ferma con una sicurezza che per certi       Sant’Angela Ci coinvolge nella sua
versi potrebbe apparire sconcertante....    propensione Materna perché attra-
“Gesù Cristo mi ha eletta ad essere         verso le sue esortazioni ci chiede di
madre e viva e morta di questa nobi-        educare il nostro cuore allo stile del-     15
le compagnia, benchè dal canto mio ne       la sua maternità...ma che significa per
fossi indegnissima”.                        noi?
Cronaca

     • Significa capire innanzitutto che noi,         così ingombrante (.... non inutilmen-
       da sole, possiamo fare nulla perciò            te né senza motivo il cuore di un vero
       questa missione è da mettere nelle             e prudente servo di Dio si umilia ed
       mani del Signore. Mi limito a ricorda-         annienta interiormente la considera-
       re solo alcune delle molte espressioni         zione di sé e il gusto della propria re-
       “... abbiate speranza e ferma fede in          putazione...) (Ricordi, primo ricordo).
       Dio: lui vi aiuterà in ogni cosa ... pre-
                                                    • Poi, secondo Angela l’affabilità, l’u-
       gatelo, umiliatevi sotto la sua gran-
                                                      manità, la piacevolezza creano il cli-
       de potenza....gridate a Lui col vostro
                                                      ma ideale alla buona relazione che
       cuore...” (Ricordi, prologo).                  alimenta lo star bene INSIEME (sia-
     • Poi che non si può lasciare l’esito del-       te umili ed affabili...siate affabili ed
       le relazioni alla spontaneità dei nostri       umane... vi dovete sforzare... di fare
       sentimenti, confidando in un tratto for-       ed usare ogni possibile piacevolez-
       tunato del nostro carattere, o in tem-         za...) (Testamento, Terzo legato).
       peramento più o meno socievole....È          • Lo stile materno – nella rappresenta-
       rivelatore il fatto che vi siano diversi       zione mericiana – agisce secondo la
       imperativi che Angela, pur con tutto           qualità delle persone, usa la discre-
       il suo tratto delicato e affabile, usa ri-     zione, praticando la correzione (se
       volgendosi a noi: dovete, guardatevi,          necessaria) con tatto e con rispetto,
       sforzatevi, muovetevi, fate... questi          (...la carità, che dirige ogni cosa a
       imperativi (tra l’altro sono detti così        onor di Dio e al bene delle anime,
       bene che non sembrano neanche co-              ben insegna tal discrezione e muove il
       mandi...) ci dicono che c’è un’ascesi,         cuore ad essere, a luogo e tempo, ora
       importante, nella quale incamminarsi           affabili e ora aspre, e poco o molto
       per una più matura qualità delle no-           secondo il bisogno...) (Secondo ricor-
       stre relazioni...                              do).
     • Educare il cuore alla maternità se-          • Per questo motivo è richiesto un assi-
       condo lo stile di S. Angela, presuppo-         duo e attivo discernimento per capire
       ne l’impegno a coltivare la stima per          i comportamenti e le vere necessità
       le sorelle e per le persone, tenendo           spirituali ed umane di chi ci sta di
       conto della loro singolarità (...dovete        fronte. (...quanto dovete pregare Id-
       anche pensare come le dovete apprez-           dio che vi illumini, vi diriga, e vi in-
       zare perché quanto più le apprezzere-          segni quello che dovete fare per amor
       te, tanto più le amerete...e quanto più        suo) (Ricordi, prologo).
       le amerete tanto più cura e attenzione
       avrete per loro...e sarà cosa impossi-       • Suppone anche la presenza fisica, il
       bile che giorno e notte non le abbia-          superamento della distanza, facendo-
       te a cuore, e scolpite nel cuore, tutte,       si vicine anche solo con un saluto (...
       una per una, perché il vero amore fa e         vogliate spesso - secondo che avrete
       opera così) (Ricordi, prologo).                tempo e possibilità - ...andare a tro-
                                                      vare le vostre care figlie e sorelle, e
     • Ma un cuore in cui sono scolpite tan-          salutarle, vedere come stanno, con-
16     te presenze non può essere pieno di            fortarle, animarle...stringere loro la
       sé, per questo è richiesta l’umiltà, lo        mano anche da parte mia...) (siamo
       spogliamento dal proprio io sempre             nel quinto ricordo).
Cronaca

• Richiede il presupposto della testimo-     intessiamo nei nostri luoghi di vita, di
  nianza (...voi vivete e comportatevi in    lavoro, nelle nostre comunità parroc-
  modo che le vostre figliole possano        chiali.
  specchiarsi in voi... e quel che volete    Sono esortazioni che potrebbero sem-
  che loro facciano, fatelo voi per pri-     brare semplici, ma sono efficaci e vere,
  me... (avverte nel sesto ricordo).         e sono anche molto feconde, visto che
                                             costituiscono la pedagogia cui si sono
• E poi la considerazione, il grande ri-
                                             rifatte molte famiglie religiose Orsoli-
  spetto della libertà dell’altra persona,
                                             ne che esercitano il peculiare carisma
  e qua è veramente straordinaria. Il
                                             dell’educazione e dell’insegnamento.
  terzo legato è chiarissimo (...guarda-
                                             Sono utili anche per le famiglie cristia-
  tevi dal voler far fare per forza, per-
                                             ne, che nell’intuizione mericiana posso-
  ché Dio ha dato il libero arbitrio ad
                                             no trovare un giusto sostegno nella dif-
  ognuno, e non vuol forzare nessuno,
                                             ficile arte dell’educare.
  ma solamente dimostra, invita, consi-
                                             Se poi ci chiediamo dove - in S. Ange-
  glia).
                                             la - nasca la maternità come capacità di
Sono solo alcune delle parole che costi-     generare una realtà nuova, penso che
tuiscono il filo conduttore del pensiero     dobbiamo rifarci alla Regola, al capito-
e del magistero di Angela. Che non ri-       lo dell’obbedienza, dove (tra le altre ob-
mane solo la modalità per vivere bene i      bedienze) ce ne chiede una difficile ma
rapporti interni alla Compagnia.             straordinariamente generativa; l’obbe-
Ma è anche lo stile da assumere per il       dienza alle ispirazioni dello Spirito san-
nostro essere presenti ed operanti nel       to: ..ognuna voglia obbedire ....sopra
mondo, caratterizzando le relazioni che      tutto ai consigli e alle ispirazioni che
                                             di continuo ci suscita nel cuore lo Spi-
                                             rito Santo, la cui voce sentiremo tanto
                                             più chiaramente quanto più purificata e
                                             monda avremo la coscienza... (Regola,
                                             cap. VIII dell’obbedienza).
                                             È la docilità allo Spirito Santo e la tra-
                                             sparenza della coscienza che creano
                                             dentro di noi lo spazio umano e spiritua-
                                             le, il grembo, necessario per accogliere
                                             le novità dello Spirito.
                                             È lui che ci rende disponibili a gene-
                                             rare ciò che il Signore più desidera da
                                             ciascuna di noi e dalla Compagnia, e ci
                                             può far accogliere una missione aperta
                                             al futuro, una novità di vita che potrebbe
                                             però anche rivelarsi diversa dalle nostre
                                             aspettative od attese.
                                             Ma le sorprese del Signore sono sempre
                                             portatrici di vita e di gioia profonda.
                                                                                          17
Cronaca

     CIM: Incontro con le Giovani
     in formazione

                                                                    Suor Paola Paganoni o.s.c.

     28 gennaio 2021                               nuta dopo la soppressione napoleonica
                                                   abbiamo sempre riavuto tra le mani la

     C
                                                   sua Regola e i suoi scritti considerandola
               arissime, buona sera a tutte. Mi    nostra Fondatrice. Madre Serena fu una
               sento un po’ confusa ad essere      delle firmatarie della nascita della CIM!
               stata chiamata stasera... Vi pre-   Da quando ero giovane juniore ho par-
     sento l’intervento: farò due premesse,        tecipato al gruppo studio della CIM con
     una riguardante me, l’altra per situare       Tarolli, Senayve e Mariani... È stato un
     proprio nella nostra vita questa serata,      grande dono conoscerle perchè sono sta-
     uno sguardo sull’oggi per poi riscoprire      te tra le migliori studiose di Sant’Angela
     e rileggere la profezia mericiana. Avevo      del XX secolo - oltre alla Ledokovska –.
     preparato tutto l’incontro sugli scritti di   In particolare, poi, ho avuto la gioia di
     sant’Angela, ma una esplicita richiesta       partecipare al gruppo Studio tenuto per
     di una delle vostre formatrici perché te-     anni, a Brescia, da Elisa Tarolli che, con
     nessi presente stasera questo tempo di        la passione e la competenza che la con-
     Covid, mi ha fatto modificare tutto l’im-     traddistinsero ci fece sentire più viva la
     pianto generale ed anche i riferimenti        Madre comune facendoci maggiormente
     testuali.                                     conoscere gli scritti del suo segretario: il
                                                   Cozzano.
     PREMESSA                                      Nei 18 anni di generalato ho poi cercato
                                                   di studiare la nostra Madre per poterLa
     Sr Silvia mi ha invitato a intrattenermi      conoscere meglio, per sentirmi più in
     un poco questa sera con voi su sant’An-       comunione con lei, per imparare da lei
     gela, ancora nell’eco della sua festa.        ad amare meglio Sua Divina Maestà ed
     Premetto che io non sono una teologa,         essere, pur con tutti i miei limiti, madre
     nè una esperta. Ho imparato ad amare          delle mie figlie. Durante la Novena pre-
     sant’Angela, da giovane studente delle        paratoria credo che ciascuna di noi ab-
     Orsoline, dalla mia Preside e dalle suore     bia ripreso in mano, i testi di Sant’An-
     a Saronno. Poi, in Noviziato dalla mia        gela, per riscoprire sempre di più la sua
     madre maestra divenuta poi mia genera-        maternità, l’originalità profetica della
     le per 12 anni madre Serena Cabella: è        sua santità e soprattutto la sua attualità
     merito suo se dopo il Vaticano II, è stato    di donna di Dio che ha seguito con pas-
     riscoperto nella sua genuina freschezza       sione il Signore Gesù. Questa sera mi
18   innovativa e profetica il carisma fondan-     soffermerò maggiormente, allora, sulle
     te di Angela nella nostra Congregazio-        testimonianze di chi l’ha incontrata, co-
     ne. In verità, nella ricostituzione avve-     nosciuta dal vivo.
Cronaca

PER ENTRARE NEL CLIMA                         UNO SGUARDO SULL’OGGI
Senza dubbio, dal momento in cui siamo        Una vostra Formatrice mi ha chiesto di
entrate in Congregazione, sant’Angela         tenere presente nel nostro incontro le
ci ha accompagnato qui fino ad oggi,          difficoltà del tempo di Covid-19...
anche se non ne abbiamo avuto sempre          Non posso, allora, prescindere dal mo-
piena consapevolezza.                         mento storico che stiamo vivendo ....La
Lei ci ha voluto qui...e questo è un pen-     pandemia che abbiamo-ahimè- impara-
siero per noi consolante e liberatorio.       to a conoscere, ha risvolti nella nostra
Andiamo, con la memoria, a quei mo-           vita da un anno ormai...viviamo come se
menti... vicini per voi giovani, più datati   fossimo in un tempo di guerra. E come
per le vostre formatrici, momenti in cui      tale, in un tempo dilatato di cui si intrav-
abbiamo deciso, tra le tante possibilità      vede il termine e poi, a fasi cicliche, la
aperte, di farci Orsoline.                    quasi ineluttabilità... Non mi dilungo:
Che cosa ci ha indotto, tra le tante scelte   tanti studi sociologici, psicologici, eco-
possibili di consacrazione “speciale” a       nomici, di costume, stanno evidenzian-
scegliere questa famiglia religiosa e ad      do i risvolti problematici di questa nuo-
entrare nel Noviziato della nostra Com-       va “ pestilenza” che ci sta accomunando
pagnia o Congregazione?                       alle generazioni passate.
Un momento di silenzio e di commos-           Ci sono, d’altro canto, anche risvolti,
sa preghiera per riandare con la memo-        impensati e positivi: tra i tanti il diffu-
ria e l’affetto a quei momenti, a quelle      so desiderio di andare maggiormente
persone che ci hanno fatto conoscere il       in profondità. In tante persone si è fatto
carisma delle Orsoline, forse più con la      sempre più strada, con lo scorrere del
testimonianza della vita che con tante        tempo dallo scorso febbraio, il rientra-
parole, sorelle o suore ora già in Cie-       re in sé, lo scoprire la non onnipotenza
lo o ancora vive (per le più giovani di       dell’uomo, la sua fragilità ed il ricorso
voi).                                         filiale a Dio. Dobbiamo chiedere allo
Mi piace stasera proporvi anche questa        Spirito luce per poter meglio scoprire
suggestione all’inizio dell’incontro:         questi semi gettati dal Signore, semi
Lei, sant’Angela, ha a cuore ciascuna         pronti al germoglio!
di noi, di voi; da quell’istante della vo-    Ecco una sollecitazione particolare a
stra scelta, ha iniziato ad intercedere e     voi, giovani in formazione: siate deli-
continua ad intercedere per voi presso        catamente attente, con” piacevolezza
il trono di suo divina Maestà.                “a cogliere questi segnali nelle persone
Lei ci accompagna, nelle vicissitudi-         accostate che hanno bisogno di un aiuto
ni della nostra vita e ci aiuta ad esse-      dal carisma Orsolino; incominciate ad
re “Orsoline vere” perché vuole pre-          essere, pur giovani, Madri spirituali.
sentare, ciascuna di noi, una ad una,         La lettera ultima del Dicastero della Vita
al Signore Gesù, come una sua perla           Consacrata in occasione del prossimo 2
preziosa nel momento in cui entreremo         febbraio p.v. ci dice:
nelle celesti allegrezze del cielo.           “Seguiamo da mesi le notizie che giun-
“In cielo vorremmo vedervi in mezzo a         gono dalle comunità delle diverse nazio-
noi” Ultimo Legato “...allora special-        ni: parlano di smarrimento, di contagi,        19
mente conoscerete che io vi sono fedele       di morti, di difficoltà umane ed econo-
amica” Ultimo Ricordo.                        miche, di istituti che diminuiscono, di
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