La Voce DELLA COMPAGNIA DI SANT'ANGELA BRESCIA - numero unico / primo semestre 2021
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in copertina: immagine della copertina del numero unico della Compagnia di Sant’Orsola istituto secolare di Sant’Angela di Caltanissetta in occasione del novantesimo di Fondazione La Voce DELLA COMPAGNIA DI SANT’ANGELA BRESCIA numero unico / primo semestre 2021 via F. Crispi, 23 - 25121 BRESCIA Tel. 030 295675 - 030 3757965 angelamerici.it - info@angelamerici.it Aut. del Trib. di Brescia n. 24/69 del 5 settembre 1969 Direttore responsabile: Luciano Zanardini Stampa: Com&Print srl - Brescia - www.com-print.it Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - DCB Brescia
La parola del Superiore Ritiro alle Figlie di S. Angela della Compagnia di S. Orsola di Brescia Mons. Gaetano Fontana 26 gennaio 2021 del 150° anniversario della dichiarazio- ne di San Giuseppe quale patrono del- la Chiesa universale, offre l’occasione, P apa Francesco ha donato, l’8 di- gradita e necessaria, di volgere lo sguar- cembre dello scorso anno, una do su colui che i Vangeli ci presentano lettera apostolica sulla figura di come il padre di Gesù, colui cioè che lo S. Giuseppe, lo sposo di Maria. ha custodito, amato, educato, protetto, Vorrei proporvi, in questo ritiro, un pa- avviandolo, insieme alla madre Maria, a rallelo tra la figura di Giuseppe, pre- compiere l’opera di misericordia di Dio sentata da Papa Francesco in “Patris Padre. Corde”, e la figura di S. Angela Merici, San Giuseppe è l’uomo “servo” indi- Madre vostra e compatrona della nostra spensabile alla storia della salvezza, Diocesi, perché mi sono reso conto che il quale, senza mai apparire ed essere nella sinossi di questi due santi trovia- protagonista, è diventato colui che ha mo i pilastri su cui fondare il cammino iscritto il Figlio di Dio e di Maria nell’a- spirituale che è, per me e per voi, care fi- nagrafe dell’umanità: è lui che va con glie di S. Angela, necessario nella situa- Maria a Betlemme, nella casa del pane zione esistenziale, che la Provvidenza e lì, insieme alla sua famiglia, iscrive ci fa vivere oggi, nella storia di questo Gesù nell’anagrafe della storia. anno 2021. San Giuseppe è uomo, sposo, padre, C’è bisogno di analizzare e di puntualiz- lavoratore, credente nella modalità più zare come stiamo camminando spiritual- serena e più ricca, ma anche più respon- mente, altrimenti rischiamo di vivere il sabile. nostro itinerario spirituale costruendolo È l’uomo che ama con fedeltà, è lo spo- individualmente e secondo delle carat- so che accoglie il mistero, che è la ric- teristiche che ci piacciono o che assor- chezza di Maria sua sposa, è il padre che biamo da tanti messaggi che oggi nella esercita la paternità ubbidendo alla voce Chiesa circolano. immateriale dell’Angelo, è il lavoratore Serve fare un discernimento! che ha il compito di far vivere la fami- Umilmente vi propongo alcuni punti glia educando il figlio alla laboriosità, è che colgo dalla figura di S. Giuseppe e il credente che “fece come l’Angelo gli da quella di S. Angela. aveva ordinato” (Mt 1,24) diventando La Lettera apostolica “Patris Corde” così collaboratore generoso e paziente 1 (“Con cuore di Padre”) che Papa Fran- dell’opera di salvezza. cesco ha offerto alla Chiesa in occasione La Lettera di Papa Francesco rimette al
La parola del Superiore centro l’esercizio e il compito della pa- Il Papa inizia la lettera apostolica con ternità. queste parole: “Con cuore di padre: Da tempo si dice e si scrive che la nostra così Giuseppe ha amato Gesù”. è una società senza padri! C’è da augu- Possiamo dire: “con cuore di sposa e di rarsi che vengano ascoltate e vissute le madre Angela ha amato Gesù”. parole con cui Papa Francesco ripro- pone seriamente la figura del “padre” E noi? come persona presente ed indispensabi- Il nostro cuore come ama Gesù? le nella crescita armonica e nell’educa- zione completa dei figli, che tanto oggi Papa Francesco aggiunge: “Tutti posso- sembrano soffrire di punti di riferimen- no trovare in San Giuseppe, l’uomo che to educativi affidabili e consapevoli. passa inosservato, l’uomo della presen- C’è un altro aspetto della figura e della za quotidiana, discreta e nascosta, un testimonianza di San Giuseppe che può intercessore, un sostegno e una guida tornare utile alla cultura contempora- nei momenti di difficoltà. San Giusep- nea: è il suo “silenzio” con cui dà ri- pe ci ricorda che tutti coloro che stanno sposta al volere soprannaturale di Dio. apparentemente nascosti o in “seconda Certamente il suo compito non facile linea” hanno un protagonismo senza avrebbe potuto aprire le strade della pari nella storia della salvezza. A tutti lamentela, della solitudine, di un certo loro va una parola di riconoscimento e rimpianto umano. Non è così, egli offre di gratitudine”. risposte, al centro delle quali regnano l’obbedienza, l’amore al sacrificio e la Ognuno di noi è protagonista, responsabilità di non svicolare di fronte alle fatiche. per ciò che è e come può, nella L’azione umana e paterna di San Giu- storia della salvezza che è fatta seppe conosce i “limiti” imposti dalla dalle nostre storie personali. vocazione del Figlio Gesù e contempo- Ognuno di noi è persona raneamente mette insieme l’esercizio speciale e importante, per Dio. di una presenza che si fa, unita a Maria, amabile rimprovero e rinnovata ubbi- Nella lettera Apostolica, il Papa, pre- dienza alle parole del Figlio: “Non sa- senta 7 caratteristiche di S. Giuseppe e pevate che mi devo occupare delle cose io ritengo che siano 7 pilastri del nostro del Padre mio?” (Lc 2,49). cammino spirituale. Un’ultima nota che mi piace sottoline- are, e che è presente nella Lettera Apo- Ecco: stolica, è il riferimento al suo essere custode di una famiglia esule, costretta 1 - PADRE AMATO ad abbandonare la propria terra per sal- vare il Bambino dalla stupida vanità di “La grandezza di San Giuseppe con- un potente. siste nel fatto che egli fu lo sposo di Questo aspetto dovrebbe aiutarci a sa- Maria e il padre di Gesù....San Pao- per leggere i drammi attuali delle emi- lo VI osserva che la sua paternità si è 2 grazioni, che rivelano sofferenze e pri- espressa concretamente «nell’aver fat- vazioni di tante persone. to della sua vita un servizio, un sacrifi- Iniziamo la lettura della lettera: cio, al mistero dell’incarnazione e alla
La parola del Superiore missione redentrice che vi è congiunta; stata data alla mia carne una spina, un nell’aver usato dell’autorità legale, che inviato di Satana per percuotermi, per- a lui spettava sulla sacra Famiglia, per ché io non monti in superbia. A causa di farle totale dono di sé, della sua vita, questo per tre volte ho pregato il Signo- del suo lavoro; nell’aver convertito la re che l’allontanasse da me. Ed egli mi sua umana vocazione all’amore dome- ha detto: “Ti basta la mia grazia; la for- stico nella sovrumana oblazione di sé, za infatti si manifesta pienamente nella del suo cuore e di ogni capacità, nell’a- debolezza”» (2 Cor 12,7-9). more posto a servizio del Messia ger- Se questa è la prospettiva dell’econo- minato nella sua casa”. mia della salvezza, dobbiamo imparare ad accogliere la nostra debolezza con Nel “Direttorio” n. 31 leggiamo: “La profonda tenerezza.[12] verginità, accolta come stato di vita Il Maligno ci fa guardare con giudizio sull’esempio di Cristo, vergine, obbliga negativo la nostra fragilità, lo Spirito alla perfetta continenza nel celibato, e invece la porta alla luce con tenerezza. si esprime in pienezza avendo “sempre È la tenerezza la maniera migliore per nel cuore accesa la carità”, comporta toccare ciò che è fragile in noi. Il dito le necessarie rinunce per non commet- puntato e il giudizio che usiamo nei tere “cosa alcuna che sia indegna delle Spose dell’Altissimo (RE cap.IX)”. Al confronti degli altri molto spesso sono n. 34: “Gli impegni che caratterizzano segno dell’incapacità di accogliere den- il fermo proposito di castità richiedono tro di noi la nostra stessa debolezza, la una appropriata attenzione al proprio nostra stessa fragilità. Solo la tenerezza equilibrio fisico e psichico, da curare ci salverà dall’opera dell’Accusatore” anche attraverso opportuni tempi di di- (cfr Ap 12,10). stensione e di riposo”. Nel Direttorio n. 35: “Il consiglio evan- gelico della povertà, a imitazione di Dono di sé... Cristo che, essendo ricco si è fatto po- vero per noi, oltre a una vita povera di 2 - PADRE NELLA fatto e di spirito da condursi in operosa sobrietà che non indulga alle ricchez- TENEREZZA ze terrene, comporta la limitazione e la “Gesù ha visto la tenerezza di Dio in dipendenza nell’usare nel disporre dei Giuseppe: «Come è tenero un padre beni tenendo conto delle esigenze della verso i figli, così il Signore è tenero ver- vita consacrata nel mondo”. so quelli che lo temono» (Sal 103,13)... Al n. 36,2 si legge: “In spirito di povertà La storia della salvezza si compie si rende disponibile a donare ai fratel- «nella speranza contro ogni speranza» li tempo, consigli, preghiera e denaro, (Rm 4,18) attraverso le nostre debolez- mantenendosi solidale e sensibile alle ze. Troppe volte pensiamo che Dio fac- situazioni di povertà, alle esigenze della cia affidamento solo sulla parte buona e Chiesa e ai bisogni della Compagnia”. vincente di noi, mentre in realtà la mag- gior parte dei suoi disegni si realizza attraverso e nonostante la nostra debo- Accogliere la nostra debolezza 3 lezza. È questo che fa dire a San Paolo: con profonda tenerezza... «Affinché io non monti in superbia, è
La parola del Superiore 3° - PADRE NELL’OBBEDIENZA In ogni circostanza della sua vita, Giu- seppe seppe pronunciare il suo “fiat”, “Analogamente a ciò che Dio ha fatto come Maria nell’Annunciazione e Gesù con Maria, quando le ha manifestato il nel Getsemani. suo piano di salvezza, così anche a Giu- Giuseppe, nel suo ruolo di capo fami- seppe ha rivelato i suoi disegni; e lo ha glia, insegnò a Gesù ad essere sottomes- fatto tramite i sogni, che nella Bibbia, so ai genitori (cfr Lc 2,51), secondo il come presso tutti i popoli antichi, veni- comandamento di Dio (cfr Es 20,12). vano considerati come uno dei mezzi con Nel nascondimento di Nazaret, alla i quali Dio manifesta la sua volontà... scuola di Giuseppe, Gesù imparò a fare • “Nel primo sogno l’angelo lo aiuta a la volontà del Padre”. risolvere il suo grave dilemma: «Non Nel Direttorio n. 26: “Il consiglio di ob- temere di prendere con te Maria, tua bedienza rende partecipi, nella e con la sposa.... Con l’obbedienza egli superò Chiesa, del mistero dell’obbedienza di il suo dramma e salvò Maria. Cristo, venuto nel mondo non per fare • Nel secondo sogno l’angelo ordina la sua volontà, ma la volontà di Colui a Giuseppe: «Alzati, prendi con te il che lo ha mandato. ... Fa crescere la fi- bambino e sua madre, fuggi in Egitto glia nella fedeltà a Cristo, servo del Pa- e resta là finché non ti avvertirò: Erode dre, secondo lo spirito e la Regola della infatti vuole cercare il bambino per uc- Compagnia”. ciderlo» (Mt 2,13). Giuseppe non esitò ad obbedire, senza farsi domande sulle Saper ascoltare la voce di Dio... difficoltà cui sarebbe andato incontro. Come? • In Egitto Giuseppe, con fiducia e pa- Obbedire e fare ciò che è stato zienza, attese dall’angelo il promesso detto... avviso per ritornare nel suo Paese. Ap- pena il messaggero divino, in un terzo 4 - PADRE NELL’ACCOGLIENZA sogno, dopo averlo informato che era- no morti quelli che cercavano di ucci- “Giuseppe accoglie Maria senza met- dere il bambino, gli ordina di alzarsi, tere condizioni preventive. Si fida di prendere con sé il bambino e sua delle parole dell’Angelo... Tante vol- madre e ritornare nella terra d’Israele te, nella nostra vita, accadono avve- (cfr Mt 2,19-20), egli ancora una volta nimenti di cui non comprendiamo il obbedisce senza esitare: «Si alzò, prese significato. il bambino e sua madre ed entrò nella La nostra prima reazione è spesso di terra d’Israele» (Mt 2,21). delusione e ribellione. Giuseppe lascia da parte i suoi ragionamenti per fare • Ma durante il viaggio di ritorno, «quan- spazio a ciò che accade e, per quan- do venne a sapere che nella Giudea re- to possa apparire ai suoi occhi miste- gnava Archelao al posto di suo padre rioso, egli lo accoglie, se ne assume Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito la responsabilità e si riconcilia con la poi in sogno – ed è la quarta volta che propria storia. Se non ci riconciliamo 4 accade – si ritirò nella regione della Ga- con la nostra storia, non riusciremo lilea e andò ad abitare in una città chia- nemmeno a fare un passo successivo, mata Nazaret» (Mt 2,22-23). perché rimarremo sempre in ostaggio
La parola del Superiore delle nostre aspettative e delle conse- abbiamo scelto eppure esiste. Acco- guenti delusioni. gliere così la vita ci introduce a un si- La vita spirituale che Giuseppe ci mo- gnificato nascosto. La vita di ciascuno stra non è una via che spiega, ma una di noi può ripartire miracolosamente, via che accoglie... Giuseppe non è un se troviamo il coraggio di viverla se- uomo rassegnato passivamente. Il suo condo ciò che ci indica il Vangelo. è un coraggioso e forte protagonismo. E non importa se ormai tutto sembra L’accoglienza è un modo attraverso aver preso una piega sbagliata e se cui si manifesta nella nostra vita il alcune cose ormai sono irreversibili. dono della fortezza che ci viene dal- Dio può far germogliare fiori tra le lo Spirito Santo. Solo il Signore può rocce. Anche se il nostro cuore ci rim- darci la forza di accogliere la vita così provera qualcosa, Egli «è più grande com’è, di fare spazio anche a quella del nostro cuore e conosce ogni cosa» parte contradditoria, inaspettata, delu- (1 Gv 3,20). dente dell’esistenza. Torna ancora una volta il realismo La venuta di Gesù in mezzo a noi è cristiano, che non butta via nulla di un dono del Padre, affinché ciascuno ciò che esiste. Lungi da noi allora il si riconcili con la carne della propria pensare che credere significhi trovare storia anche quando non la compren- facili soluzioni consolatorie. La fede de fino in fondo. Come Dio ha detto che ci ha insegnato Cristo è invece al nostro Santo: «Giuseppe, figlio di quella che vediamo in San Giuseppe, Davide, non temere» (Mt 1,20), sem- che non cerca scorciatoie, ma affron- bra ripetere anche a noi: “Non abbiate ta “ad occhi aperti” quello che gli sta paura!”. Occorre deporre la rabbia e la capitando, assumendone in prima per- delusione e fare spazio, senza alcuna sona la responsabilità. 5 rassegnazione mondana ma con for- L’accoglienza di Giuseppe ci invita ad tezza piena di speranza, a ciò che non accogliere gli altri, senza esclusione,
La parola del Superiore così come sono, riservando una predi- che modo. Sono a volte proprio le diffi- lezione ai deboli, perché Dio sceglie coltà che tirano fuori da ciascuno di noi ciò che è debole (cfr 1 Cor 1,27), è risorse che nemmeno pensavamo di ave- «padre degli orfani e difensore delle re... Dio interviene per mezzo di eventi e vedove» (Sal 68,6) e comanda di ama- persone. Giuseppe è l’uomo mediante il re lo straniero.[20] Voglio immagina- quale Dio si prende cura degli inizi del- re che dagli atteggiamenti di Giuseppe la storia della redenzione. Egli è il vero Gesù abbia preso lo spunto per la pa- “miracolo” con cui Dio salva il Bambino rabola del figlio prodigo e del padre e sua madre. Il Cielo interviene fidandosi misericordioso (cfr Lc 15,11-32)”. del coraggio creativo di quest’uomo, che giungendo a Betlemme e non trovando Il Direttorio n. 44: “Gesù è realmen- un alloggio dove Maria possa partorire, te presente nella sua Parola e nei Sa- sistema una stalla e la riassetta, affinché cramenti che perciò sono considerati, diventi quanto più possibile un luogo ac- da tutte, luoghi di incontro vitale con cogliente per il Figlio di Dio che viene Colui che interpella, orienta e plasma nel mondo (cfr Lc 2,6-7). Davanti all’in- l’esistenza”. combente pericolo di Erode, che vuole uccidere il Bambino, ancora una volta in Riconciliarci con la nostra sogno Giuseppe viene allertato per difen- storia... dere il Bambino, e nel cuore della notte Avere coraggio ed essere organizza la fuga in Egitto (cfr Mt 2,13- 14)... la “buona notizia” del Vangelo protagonisti... sta nel far vedere come, nonostante la Deporre la rabbia e la delusione prepotenza e la violenza dei dominatori e dare spazio a ciò che esiste... terreni, Dio trovi sempre il modo per re- Accogliere gli altri, senza alizzare il suo piano di salvezza. Anche esclusione.... la nostra vita a volte sembra in balia dei Tutto questo è possibile se poteri forti, ma il Vangelo ci dice che ciò che conta, Dio riesce sempre a salvarlo, incontriamo lo Sposo nella a condizione che usiamo lo stesso corag- Parola e nei Sacramenti... gio creativo del carpentiere di Nazaret, il quale sa trasformare un problema in 5 - PADRE DEL CORAGGIO un’opportunità anteponendo sempre CREATIVO la fiducia nella Provvidenza. Se certe volte Dio sembra non aiutarci, “Se la prima tappa di ogni vera guari- ciò non significa che ci abbia abbando- gione interiore è accogliere la propria nati, ma che si fida di noi, di quello che storia, ossia fare spazio dentro noi stessi possiamo progettare, inventare, trova- anche a ciò che non abbiamo scelto nella re... Alla fine di ogni vicenda che vede nostra vita, serve però aggiungere un’al- Giuseppe come protagonista, il Vangelo tra caratteristica importante: il coraggio annota che egli si alza, prende con sé il creativo. Bambino e sua madre, e fa ciò che Dio Esso emerge soprattutto quando si in- gli ha ordinato (cfr Mt 1,24; 2,14.21). In 6 contrano difficoltà. Infatti, davanti a una effetti, Gesù e Maria sua Madre sono il difficoltà ci si può fermare e abbandona- tesoro più prezioso della nostra fede... re il campo, oppure ingegnarsi in qual- Dobbiamo sempre domandarci se stia-
La parola del Superiore mo proteggendo con tutte le nostre forze sacrano in modo speciale al Signore, e Gesù e Maria, che misteriosamente sono seguono Cristo vergine, povero e obbe- affidati alla nostra responsabilità, alla diente. Vivono per Lui e per il suo Cor- nostra cura, alla nostra custodia. Il Fi- po che è la Chiesa, abbracciando tutti glio dell’Onnipotente viene nel mondo quei mezzi e vie, che sono necessarie per assumendo una condizione di grande de- prosperare e perseverare sino alla fine bolezza. Si fa bisognoso di Giuseppe per e rispondendo con gratitudine all’amore essere difeso, protetto, accudito, cresciu- del Padre che rende loro possibile la fe- to. Dio si fida di quest’uomo, così come deltà quotidiana alla vocazione”. fa Maria, che in Giuseppe trova colui che non solo vuole salvarle la vita, ma che Il bene più prezioso è Gesù provvederà sempre a lei e al Bambino. In questo senso San Giuseppe non può non insieme a Maria: difenderli con essere il Custode della Chiesa, perché la la nostra vita.... Chiesa è il prolungamento del Corpo di Coraggio creativo: trasformare Cristo nella storia, e nello stesso tempo il problema in opportunità, nella maternità della Chiesa è adombra- anteponendo sempre la fiducia ta la maternità di Maria.[23] Giuseppe, nella Provvidenza... continuando a proteggere la Chiesa, continua a proteggere il Bambino e sua madre, e anche noi amando la Chiesa 6 - PADRE LAVORATORE continuiamo ad amare il Bambino e sua San Giuseppe era un carpentiere che ha madre... Da Giuseppe dobbiamo impa- lavorato onestamente per garantire il so- rare la medesima cura e responsabilità: stentamento della sua famiglia. Da lui amare il Bambino e sua madre; amare i Gesù ha imparato il valore, la dignità e Sacramenti e la carità; amare la Chiesa e la gioia di ciò che significa mangiare il i poveri. Ognuna di queste realtà è sem- pane frutto del proprio lavoro. pre il Bambino e sua madre.” La persona che lavora, qualunque sia il Il Direttorio al n. 25: “Le figlie consape- suo compito, collabora con Dio stesso, voli di essere stare elette a essere vere diventa un po’ creatore del mondo che ci e intatte spose del Figlio di Dio si con- circonda. La crisi del nostro tempo, che è 7
La parola del Superiore crisi economica, sociale, culturale e spi- volte che qualcuno si assume la respon- rituale, può rappresentare per tutti un ap- sabilità della vita di un altro, in un certo pello a riscoprire il valore, l’importanza senso esercita la paternità nei suoi con- e la necessità del lavoro per dare origine fronti. Nella società del nostro tempo, a una nuova “normalità”, in cui nessuno spesso i figli sembrano essere orfani di sia escluso. Il lavoro di San Giuseppe ci padre. Anche la Chiesa di oggi ha biso- ricorda che Dio stesso fatto uomo non ha gno di padri. disdegnato di lavorare. Essere padri significa introdurre il figlio La perdita del lavoro che colpisce tanti all’esperienza della vita, alla realtà. Non fratelli e sorelle, e che è aumentata negli trattenerlo, non imprigionarlo, non pos- ultimi tempi a causa della pandemia di sederlo, ma renderlo capace di scelte, di Covid-19, dev’essere un richiamo a ri- libertà, di partenze. Forse per questo, ac- vedere le nostre priorità. canto all’appellativo di padre, a Giusep- pe la tradizione ha messo anche quello Il Direttorio al n. 49: La preghiera non di “castissimo”. Non è un’indicazione solo alimenta la vita di intimità con Cri- meramente affettiva, ma la sintesi di un sto, ma influisce pure sull’impegno di atteggiamento che esprime il contrario testimonianza e di carità, poiché “ Egli del possesso. La castità è la libertà è presente nel quotidiano della vita, ... è dal possesso in tutti gli ambiti della di fronte a noi in ogni persona...in ogni vita. Solo quando un amore è casto, è avvenimento lieto o triste, nella prova veramente amore. L’amore che vuole e nella gioia” (“Ripartire da Cristo”, possedere, alla fine diventa sempre pe- Istruzione della Congregazione per gli ricoloso, imprigiona, soffoca, rende in- Istituti di vita consacrata e le Società di felici. Dio stesso ha amato l’uomo con vita apostolica 18.05.2002, n.23). Cia- amore casto, lasciandolo libero anche di scuna attua un equilibrato rapporto tra sbagliare e di mettersi contro di Lui. La la preghiera e l’attività, tra vita interio- logica dell’amore è sempre una logica di re e testimonianza, in modo che la pre- libertà, e Giuseppe ha saputo amare in ghiera non si appaghi di un adempimen- maniera straordinariamente libera. Non to formale e la testimonianza non scada ha mai messo sé stesso al centro. Ha sa- a livello di attivismo senza anima. puto decentrarsi, mettere al centro della sua vita Maria e Gesù. Rapporto preghiera e lavoro... La felicità di Giuseppe non è nella lo- Il “fare” non scada in un gica del sacrificio di sé, ma del dono di attivismo senza anima... sé. Non si percepisce mai in quest’uomo frustrazione, ma solo fiducia. Il suo per- sistente silenzio non contempla lamente- 7 - PADRE NELL’OMBRA le ma sempre gesti concreti di fiducia. Il Giuseppe, nei confronti di Gesù, è l’om- mondo ha bisogno di padri, rifiuta i pa- bra sulla terra del Padre Celeste: lo cu- droni, rifiuta cioè chi vuole usare il pos- stodisce, lo protegge, non si stacca mai sesso dell’altro per riempire il proprio da Lui per seguire i suoi passi. vuoto; rifiuta coloro che confondono Padri non si nasce, lo si diventa. E non autorità con autoritarismo, servizio con 8 lo si diventa solo perché si mette al mon- servilismo, confronto con oppressione, do un figlio, ma perché ci si prende re- carità con assistenzialismo, forza con sponsabilmente cura di lui. Tutte le distruzione. Ogni vera vocazione nasce
La parola del Superiore dal dono di sé, che è la maturazione del al ... carisma” ( RDC n.33) di S. Ange- semplice sacrificio. Anche nel sacerdo- la si traduce nella vita delle sue figlie zio e nella vita consacrata viene chiesto con le caratteristiche della diocesanità questo tipo di maturità. Lì dove una vo- e della secolarità. cazione, matrimoniale, celibataria o ver- Al n. 55: La diocesanità è espressa nel- ginale, non giunge alla maturazione del la partecipazione consapevole e attiva dono di sé fermandosi solo alla logica alla vita della comunità ecclesiale in cui del sacrificio, allora invece di farsi segno ciascuna vive, si relaziona e in cui col- della bellezza e della gioia dell’amore ri- labora secondo le proprie possibilità e schia di esprimere infelicità, tristezza e peculiarità, riconoscendo e valorizzan- frustrazione. do i carismi presenti, in comunione con La paternità che rinuncia alla tentazione tutti. Particolarmente con i pastori, con- di vivere la vita dei figli spalanca sem- dividendo lo spirito e le indicazioni che pre spazi all’inedito. Ogni figlio porta il Vescovo diocesano propone nel piano sempre con sé un mistero, un inedito che pastorale e in altri documenti. può essere rivelato solo con l’aiuto di un padre che rispetta la sua libertà. Un pa- Al n. 57: La condizione secolare quali- dre consapevole di completare la propria fica la Compagnia come famiglia spiri- azione educativa e di vivere pienamente tuale di vergini consacrate nel mondo. la paternità solo quando si è reso “inu- Tale caratteristica è determinante per tile”, quando vede che il figlio diventa un’adeguata formazione delle figlie alla autonomo e cammina da solo sui sentieri testimonianza nel contesto della vita della vita, quando si pone nella situazio- professionale e sociale. Sapendo di esse- ne di Giuseppe, il quale ha sempre sa- re nel mondo ma non del mondo ciascu- puto che quel Bambino non era suo, ma na è chiamata a vivere consapevolmente era stato semplicemente affidato alle sue “il luogo” della propria esistenza come cure. In fondo, è ciò che lascia intendere “realtà teologica..., via per realizzare e Gesù quando dice: «Non chiamate “pa- testimoniare la salvezza”. dre” nessuno di voi sulla terra, perché Al n. 58: L’equilibrio tra l’esigenza del- uno solo è il Padre vostro, quello cele- la consacrazione assunta con i fermi ste» (Mt 23,9). propositi e le esigenze della condizione Tutte le volte che ci troviamo nella con- secolare è continuamente verificato e dizione di esercitare la paternità, dob- alimentato alla luce della Parola di Dio biamo sempre ricordare che non è mai e del magistero della Chiesa, nella pre- esercizio di possesso, ma “segno” che ghiera e nel dialogo coi Superiori. rinvia a una paternità più alta. In un cer- to senso, siamo tutti sempre nella con- Essere l’ombra sulla terra del dizione di Giuseppe: ombra dell’unico Padre celeste, che «fa sorgere il sole sui Padre celeste, che è anche cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti madre... e sugli ingiusti» (Mt 5,45); e ombra che Essere trasparenza dello Sposo, segue il Figlio. “dono di sé”... Il Direttorio n. 54: Il desiderio di “segui- Togliere il proprio “io” vivendo 9 re Cristo sulle vie della storia dell’uomo, la diocesanità e la secolarità con...una testimonianza di vita coerente attraverso i fermi propositi...
La parola della Superiora Carissime vorrei raccontare il viaggio di un dono Maria Teresa Fenaroli Q uando il Concilio Vaticano II lumi sono partiti per la Baviera quando ha voluto la riforma della Li- lei è ritornata nella sua terra. Ma non si turgia tramite la Costituzione sono fermati lì. Dopo alcuni anni eccoli Sacrosantum Concilium ero così felice di rientro a Brescia perché a Rosmary che ho regalato la serie dei quattro volu- non importa più pregare in italiano.. mi della Liturgia delle ore a tantissime Ne ho aperto uno a caso rivivendo i trat- persone che sapevo amanti di preghie- ti di questa vicenda umana e spirituale a ra, o che la potevano scoprire. Mi dava più voci e tra le pagine del testo e qual- grande gioia fare questo regalo! che santino vi trovo un foglio sgualcito Una serie di questi volumi è arrivata dall’uso ma portentoso. nelle mani di Virginia, una nostra con- Eccolo è un dono per ciascuna di noi.. sorella dolcissima, che a quei tempi era Riporta le caratteristiche dell’anima ancora in buona salute, quando ancora consacrata che rende visibile la Rego- la sua vita si snodava tra casa e chiesa, tra servizio ed accoglienza, ma col cuo- re sempre in adorazione.. e la Liturgia delle Ore era davvero lo strumento che cadenzava la sua giornata... Ma poi è arrivata la febbre alta, e il ri- covero in ospedale, e l’ictus, e con la paraplegia la perdita di tutte le funzioni motorie; le sue giornate ormai trascor- revano nel silenzio, perché anche la pa- rola era andata perduta, in un unico per- corso tra letto e poltrona ma nell’amore dei suoi cari che l’accudivano con cura. Quando però Rosmary ed io siamo an- date a trovarla, la nipote ha voluto ri- darmi il dono dei volumi della liturgia delle ore che a lei non servivano più.. la sofferenza silenziosa era la sua pre- ghiera. E dove avrebbero dovuto andare? Nel- le mani di una nuova orante... di Ro- 10 smary... la giovane tedesca innamorata della spiritualità di Sant’Angela che da Monaco si era stabilita tra noi... E i vo-
La parola della Superiora la, ma sembra redatto nello stile di 1° 19 Quando deve correggere Corinzi 13, quello dell’Inno alla Carità: non si irrita e non inasprisce. “La Carità è paziente, è benigna la ca- 20 Tira al bene con mano rità... non è invidiosa.. non si vanta...” soave e dolce. e così è per l’anima che ha assorbito lo spirito della Regola e lo restituisce nella 21 «Non vuole ottenere niente sua luminosissima espressione di vita. per forza». 22 Usa «ogni piacevolezza Ecco il testo: possibile». La Figlia di Sant’Angela... 23 Ha «bel modo» cioè bella maniera con tutti. 1 È sempre di buon umore, perché vive lieta, piena di fede e di 24 Cerca sempre di andare speranza in Dio. d’accordo. 2 Non invidia nessuno. 25 Tiene tutti per buoni, perciò non disprezza nessuno, ma è prudente. 3 Non vuole male a nessuno. 26 Con «doni e limosine» cerca 4 Non è in discordia con nessuno. di tirare le persone alla virtù 5 Non sospetta di nessuno. e al benfare. 6 Non risponde superbamente. 27 Ottiene tutto, perché è pronta a 7 Non fa le cose malvolentieri. farsi piccola e si ritiene minore di tutti in tutto. 8 Non resta adirata, cioè irritata o arrabbiata. 28 Non si perde mai d’animo e di speranza. 9 Non mormora di nessuno. 29 Mantiene la pace. 10 Non riporta niente di male. 30 Giubila e fa festa ogni giorno, 11 Tiene sempre acceso nel cuore perciò, persevera allegramente il fuoco della carità. anche in mezzo alle difficoltà, 12 Non si mostra mai affannata. per la gloria che aspetta in cielo. 13 In casa è con tutti piena di carità dalle “Massime di S. Angela” e piacevolezza. 14 Parla a tutti con molto rispetto. Da dove è partito? Da un corso di Eser- 15 Dice parole ragionevoli e cizi? Da una maestra di formazione? modeste, perciò è di poche parole Certo da Virginia che abitava a Peschie- e prima di dirle ci pensa. ra Maraglio... poi tra i libri dei salmi è 16 Non dice parole aspre e dure, arrivato in Baviera... ma parole soavi e inducenti Ora è ritornato nella sua Brescia solo alla concordia e carità. per riprendere il viaggio e fermarsi nel cuore e nella vita di tutte quelle donne 17 Domanda scusa con umiltà. che si trovano innamorate della mistica 18 Non resta mal soddisfatta evangelica di Angela perché possa dire 11 nelle conclusioni contrarie qualcosa di Gesù in ogni presente, in al suo parere. ogni incontro.
1 Cronaca In preparazione alla solennità di Sant’Angela Giusy Pelucchi 24 gennaio 2021 e ne erano per alcuni aspetti garanti di fronte all’autorità civile e religiosa. E S Angela le istruisce sulla missione che ant’Angela ci ha lasciato la te- affida loro... stimonianza della sua amabilità Quelli che Angela Merici ci ha lascia- e della sua profonda esperienza to non sono testi accademici, né trattati spirituale, in tre brevi scritti, indirizzati di teologia..., conservano lo stile delle originariamente a tre diversi nuclei di lettere, di un linguaggio parlato, che ha persone. l’intento di entrare in sintonia con chi si Il primo scritto è la Regola, è indiriz- accosta ad essi e in questo suo linguag- zata alle “figlie e sorelle della Compa- gio così empatico emergono forti alcu- gnia di sant’Orsola”, e ha uno scopo, ne parole-chiave che si ripetono diverse quello di indicare alle donne che come volte (come a dire che nessuno può far lei rispondono alla vocazione della vita finta di non capire..), queste parole in- consacrata a Dio nel mondo, la strada da troducono l’orizzonte degli impegni che seguire per diventare ciò che devono es- le vergini della Compagnia di s. Orsola sere “vere ed intatte spose del Figliol di si assumono e qualificano il loro cam- Dio” lo scrive loro da subito Angela, nel mino umano e spirituale: queste parole prologo alla Regola esortandole a voler: sono, SPOSA, MADRE, FIGLIA, SO- “... per prima cosa conoscere che cosa RELLA, ... comporta una tal elezione e che nuova e Quello di Angela è il linguaggio tipico di stupenda dignità essa sia...”. una fraternità umana che trae immediata Il secondo scritto si intitola Ricordi, ed ispirazione dalle relazioni familiari. è diretto a chi - tra queste figlie e sorelle Penso che sant’Angela, con queste pa- - ha una specifica responsabilità di ac- role, che sono evidenti parole di relazio- compagnamento e di guida per tutte le ne, intenda trasmettere un’imprinting, altre appartenenti alla Compagnia. un carattere speciale alle donne CUI SI Il terzo è conosciuto come Testamento, RIVOLGE; quello di essere, come lei è è uno scritto col quale Angela si rivolge stata, DONNE DI RELAZIONE. An- alle matrone, nobili vedove di Brescia gela vuole che le sue figlie siano donne che non appartenevano alla Compagnia, di relazione. non avevano scritto il loro nome nel li- C’è una relazione però che – sant’An- bro delle “coronate” come lo erano le gela lo mette subito in chiaro – precede 12 figlie spirituali di Angela Merici, ma e fonda tutte le altre. Quella dell’essere erano donne che erano state coinvolte SPOSE, ...SPOSE del FIGLIOLO DI da lei, si interessavano alla Compagnia DIO.
Cronaca È il motivo fondamentale per cui esiste “...siete state elette...” dice sant’Angela la Compagnia da lei fondata; che non , nessuna lo ha meritato, non ci siamo ha specifiche finalità di apostolato, non auto-candidate ....abbiamo scoperto gra- ha scopo di opere particolari (la concre- dualmente nella nostra vita la presenza tezza del servizio, che dovrebbe essere di un Dio che ha fatto il primo passo pro- connaturale nella vita cristiana, rimane prio verso di noi, di me, si è reso miste- affidata alla risposta della singola figlia riosamente presente e non ha guardato di sant’Angela, che quanto più amerà, alle nostre virtù umane, o morali, o spi- tanto più vedrà le necessità particolari rituali, o intellettuali....che rimangono del mondo e della comunità ecclesia- sempre molto modeste. le in cui vive e cercherà di offrire una È semplicemente che all’interno di un se- qualche possibile risposta). Il fine ulti- rio percorso di ricerca e di fede ci siamo mo e specifico della Compagnia fonda- sentite accolte e guardate con amore dal ta da Angela è quello di accompagnare Signore Gesù, e questo Amore col quale ciascuna delle sue figlie all’unione nu- ci siamo sentite accolte e che si esplici- ziale con Cristo Sposo, col Figliolo di ta nella dimensione nuziale - è una pre- Dio. senza che rimane viva e costante nella Sant’Angela, in questo è madre e ma- nostra vita, ce la portiamo dentro nelle estra. diverse realtà in cui siamo e operiamo, là SI potrebbe pensare e dire: ah però, che dove intessiamo legami...anche là dove pretesa...! ...ma ci sono le condizioni non siamo – per i più diversi motivi – ap- umane per poter aspirare a un idea- prezzate o accolte. Questo Amore è una le così grande, da vivere oltretutto nel presenza che si alimenta alla fonte del mondo? Queste donne hanno i numeri Vangelo, dell’Eucaristia, della preghiera per farcela? personale e liturgica; è una presenza che Me lo sono chiesta tante volte anch’io, accompagna le scelte che facciamo che per quanto riguarda me stessa... leggiamo anche negli eventi della nostra Se si trattasse di un progetto nostro, sa- concreta storia personale, ma anche in rebbe certamente oltre la nostra portata: quella più ampia del contesto sociale ed la questione è che il progetto “nuziale” ecclesiale a noi contemporanei... non è il nostro, non è il mio, non se lo Ed è una presenza che non ci fa collas- è inventato la Compagnia, potremmo sare in una ripiega intimista, non ci rin- dire che non se lo è inventato neppure chiude nelle nostre case e non ci allonta- sant’Angela, che ha tergiversato tanto na dagli altri, dai problemi e dal mondo, prima di decidersi a proporre questa al contrario, ci immerge in esso con la esperienza alle donne del suo tempo, consapevolezza che è amato da Dio e anzi, se stiamo alla testimonianza del che è guardato da Lui – sin dalla creazio- suo fedele segretario Gabriele Cozza- ne - come realtà bella, ci rende partecipi no, Dio per farla decidere ha dovuto delle questioni che lo agitano e ci chia- “gridarle nel cuore” .... il progetto è di ma a corresponsabilità nella sua storia. Dio, lo dice bene sant’Angela “Dio vi Tutto prende luce da questa relazione ha concesso la GRAZIA”, questo pro- che si chiama “sponsalità”. getto è un dono, è GRATIS, ed è pro- Il sapersi amate è la fonte viva, con- prio la consapevolezza di questa gratu- tinuamente zampillante della spiritualità 13 ità che dispone ad una risposta ricono- mericiana... scente e amorosa. Questa vocazione per certi versi così
Cronaca “singolare” è però anche espressione donne e uomini che in Angela hanno di una vocazione “comune , è espres- trovato un modello evangelico di vita sione della vocazione di tutta la Chiesa, cristiana e dai suoi scritti ne hanno trat- infatti lo abbiamo sentito dire tante vol- to una spiritualità che sostiene a stare te che “la Chiesa è la sposa di Cristo”. da credenti nel mondo, oltre che un Allora la spiritualità mericiana ha da metodo pedagogico ancora così attuale, offrire alla comunità cristiana una par- fondato sulla centralità della persona. ticolare testimonianza della dimensio- Non è una forzatura perciò immaginare ne nuziale, che si realizza appieno nella che nel carisma di Angela Merici, nella risposta alla vocazione universale alla sua spiritualità e nei suoi valori, anche santità. Tutti siamo chiamati ad entrare le famiglie e i cristiani di oggi possano 2 nella dinamica della “mistica nuziale” trovare un modello di vita evangelico perché tutti siamo chiamati ad acco- umanizzante e fecondo. gliere il primato dell’Amore. Non è un caso allora che fin dai suoi inizi, la proposta mericiana abbia anche contagiato una cerchia amicale fatta di 25 gennaio 2021 nell’ottica mericiana - è la DIMENSIO- NE MATERNA. Questa sì, ha una sua S concretezza anche esteriore. È ricono- ant’Angela, attraverso i suoi scibile. Non per nulla Angela anche da scritti, offre alle sue “figlie spi- viva era considerata e chiamata “Ma- rituali” gli strumenti più adatti dre” non solo dalle figlie che – con la per diventare donne di relazione, a par- consacrazione a Dio nel mondo - con- tire dalla relazione che rimane fonte e dividevano il suo percorso di vita, ma vertice di qualsiasi altra, l’essere SPO- anche da tutte le persone che per i più SE DEL FIGLIOLO DI DIO. diversi motivi la incontravano o la cer- La relazione “sponsale” che è al fonda- cavano. Ha consolato, ha pacificato, ha mento della spiritualità mericiana, non è consigliato, ha aiutato a cambiar vita, un’esperienza visibile, non ha elementi ha generato la Compagnia, una realtà esterni di riconoscibilità, rimane per lo nuova nella chiesa e nella società, e che più nascosta perché tocca la dimensione era impensabile per quei tempi. più profonda di ciascuna di noi: il “cuo- Lei, per tutti era la Madre. re”, la coscienza. (..le viscere, si dice Don Divo Barsotti, un autore spiritua- nella sacra scrittura...) le che ha approfondito diverse figure di Ma poiché si tratta di una relazione che, santità, è arrivato a scrivere di lei “..non se accettata e corrisposta pur con tutti trovo in nessun’altra donna, nella Chie- 14 i nostri limiti, è feconda perché il pro- sa italiana, così evidente il carisma della tagonista principale è Gesù, la normale maternità come in questa nostra santa...”. evoluzione della relazione sponsale – Questa maternità trasuda dai suoi scritti
Cronaca e dalle testimonianze che di lei ci hanno Noi non possiamo perciò prescindere lasciato i suoi contemporanei, e giunge da un rapporto vivo e personale con fino a noi oggi per coinvolgerci in una lei, nessuna di noi può sostituire la sua dimensione che sia e filiale e materna presenza di Madre, è per questo che nello stesso tempo. è necessario assimilare i suoi insegna- Filiale, perché rimane lei la Madre del- menti per declinarli nel nostro tempo la Compagnia. Nel terzo ricordo lo af- storico e nel nostro contesto di vita. ferma con una sicurezza che per certi Sant’Angela Ci coinvolge nella sua versi potrebbe apparire sconcertante.... propensione Materna perché attra- “Gesù Cristo mi ha eletta ad essere verso le sue esortazioni ci chiede di madre e viva e morta di questa nobi- educare il nostro cuore allo stile del- 15 le compagnia, benchè dal canto mio ne la sua maternità...ma che significa per fossi indegnissima”. noi?
Cronaca • Significa capire innanzitutto che noi, così ingombrante (.... non inutilmen- da sole, possiamo fare nulla perciò te né senza motivo il cuore di un vero questa missione è da mettere nelle e prudente servo di Dio si umilia ed mani del Signore. Mi limito a ricorda- annienta interiormente la considera- re solo alcune delle molte espressioni zione di sé e il gusto della propria re- “... abbiate speranza e ferma fede in putazione...) (Ricordi, primo ricordo). Dio: lui vi aiuterà in ogni cosa ... pre- • Poi, secondo Angela l’affabilità, l’u- gatelo, umiliatevi sotto la sua gran- manità, la piacevolezza creano il cli- de potenza....gridate a Lui col vostro ma ideale alla buona relazione che cuore...” (Ricordi, prologo). alimenta lo star bene INSIEME (sia- • Poi che non si può lasciare l’esito del- te umili ed affabili...siate affabili ed le relazioni alla spontaneità dei nostri umane... vi dovete sforzare... di fare sentimenti, confidando in un tratto for- ed usare ogni possibile piacevolez- tunato del nostro carattere, o in tem- za...) (Testamento, Terzo legato). peramento più o meno socievole....È • Lo stile materno – nella rappresenta- rivelatore il fatto che vi siano diversi zione mericiana – agisce secondo la imperativi che Angela, pur con tutto qualità delle persone, usa la discre- il suo tratto delicato e affabile, usa ri- zione, praticando la correzione (se volgendosi a noi: dovete, guardatevi, necessaria) con tatto e con rispetto, sforzatevi, muovetevi, fate... questi (...la carità, che dirige ogni cosa a imperativi (tra l’altro sono detti così onor di Dio e al bene delle anime, bene che non sembrano neanche co- ben insegna tal discrezione e muove il mandi...) ci dicono che c’è un’ascesi, cuore ad essere, a luogo e tempo, ora importante, nella quale incamminarsi affabili e ora aspre, e poco o molto per una più matura qualità delle no- secondo il bisogno...) (Secondo ricor- stre relazioni... do). • Educare il cuore alla maternità se- • Per questo motivo è richiesto un assi- condo lo stile di S. Angela, presuppo- duo e attivo discernimento per capire ne l’impegno a coltivare la stima per i comportamenti e le vere necessità le sorelle e per le persone, tenendo spirituali ed umane di chi ci sta di conto della loro singolarità (...dovete fronte. (...quanto dovete pregare Id- anche pensare come le dovete apprez- dio che vi illumini, vi diriga, e vi in- zare perché quanto più le apprezzere- segni quello che dovete fare per amor te, tanto più le amerete...e quanto più suo) (Ricordi, prologo). le amerete tanto più cura e attenzione avrete per loro...e sarà cosa impossi- • Suppone anche la presenza fisica, il bile che giorno e notte non le abbia- superamento della distanza, facendo- te a cuore, e scolpite nel cuore, tutte, si vicine anche solo con un saluto (... una per una, perché il vero amore fa e vogliate spesso - secondo che avrete opera così) (Ricordi, prologo). tempo e possibilità - ...andare a tro- vare le vostre care figlie e sorelle, e • Ma un cuore in cui sono scolpite tan- salutarle, vedere come stanno, con- 16 te presenze non può essere pieno di fortarle, animarle...stringere loro la sé, per questo è richiesta l’umiltà, lo mano anche da parte mia...) (siamo spogliamento dal proprio io sempre nel quinto ricordo).
Cronaca • Richiede il presupposto della testimo- intessiamo nei nostri luoghi di vita, di nianza (...voi vivete e comportatevi in lavoro, nelle nostre comunità parroc- modo che le vostre figliole possano chiali. specchiarsi in voi... e quel che volete Sono esortazioni che potrebbero sem- che loro facciano, fatelo voi per pri- brare semplici, ma sono efficaci e vere, me... (avverte nel sesto ricordo). e sono anche molto feconde, visto che costituiscono la pedagogia cui si sono • E poi la considerazione, il grande ri- rifatte molte famiglie religiose Orsoli- spetto della libertà dell’altra persona, ne che esercitano il peculiare carisma e qua è veramente straordinaria. Il dell’educazione e dell’insegnamento. terzo legato è chiarissimo (...guarda- Sono utili anche per le famiglie cristia- tevi dal voler far fare per forza, per- ne, che nell’intuizione mericiana posso- ché Dio ha dato il libero arbitrio ad no trovare un giusto sostegno nella dif- ognuno, e non vuol forzare nessuno, ficile arte dell’educare. ma solamente dimostra, invita, consi- Se poi ci chiediamo dove - in S. Ange- glia). la - nasca la maternità come capacità di Sono solo alcune delle parole che costi- generare una realtà nuova, penso che tuiscono il filo conduttore del pensiero dobbiamo rifarci alla Regola, al capito- e del magistero di Angela. Che non ri- lo dell’obbedienza, dove (tra le altre ob- mane solo la modalità per vivere bene i bedienze) ce ne chiede una difficile ma rapporti interni alla Compagnia. straordinariamente generativa; l’obbe- Ma è anche lo stile da assumere per il dienza alle ispirazioni dello Spirito san- nostro essere presenti ed operanti nel to: ..ognuna voglia obbedire ....sopra mondo, caratterizzando le relazioni che tutto ai consigli e alle ispirazioni che di continuo ci suscita nel cuore lo Spi- rito Santo, la cui voce sentiremo tanto più chiaramente quanto più purificata e monda avremo la coscienza... (Regola, cap. VIII dell’obbedienza). È la docilità allo Spirito Santo e la tra- sparenza della coscienza che creano dentro di noi lo spazio umano e spiritua- le, il grembo, necessario per accogliere le novità dello Spirito. È lui che ci rende disponibili a gene- rare ciò che il Signore più desidera da ciascuna di noi e dalla Compagnia, e ci può far accogliere una missione aperta al futuro, una novità di vita che potrebbe però anche rivelarsi diversa dalle nostre aspettative od attese. Ma le sorprese del Signore sono sempre portatrici di vita e di gioia profonda. 17
Cronaca CIM: Incontro con le Giovani in formazione Suor Paola Paganoni o.s.c. 28 gennaio 2021 nuta dopo la soppressione napoleonica abbiamo sempre riavuto tra le mani la C sua Regola e i suoi scritti considerandola arissime, buona sera a tutte. Mi nostra Fondatrice. Madre Serena fu una sento un po’ confusa ad essere delle firmatarie della nascita della CIM! stata chiamata stasera... Vi pre- Da quando ero giovane juniore ho par- sento l’intervento: farò due premesse, tecipato al gruppo studio della CIM con una riguardante me, l’altra per situare Tarolli, Senayve e Mariani... È stato un proprio nella nostra vita questa serata, grande dono conoscerle perchè sono sta- uno sguardo sull’oggi per poi riscoprire te tra le migliori studiose di Sant’Angela e rileggere la profezia mericiana. Avevo del XX secolo - oltre alla Ledokovska –. preparato tutto l’incontro sugli scritti di In particolare, poi, ho avuto la gioia di sant’Angela, ma una esplicita richiesta partecipare al gruppo Studio tenuto per di una delle vostre formatrici perché te- anni, a Brescia, da Elisa Tarolli che, con nessi presente stasera questo tempo di la passione e la competenza che la con- Covid, mi ha fatto modificare tutto l’im- traddistinsero ci fece sentire più viva la pianto generale ed anche i riferimenti Madre comune facendoci maggiormente testuali. conoscere gli scritti del suo segretario: il Cozzano. PREMESSA Nei 18 anni di generalato ho poi cercato di studiare la nostra Madre per poterLa Sr Silvia mi ha invitato a intrattenermi conoscere meglio, per sentirmi più in un poco questa sera con voi su sant’An- comunione con lei, per imparare da lei gela, ancora nell’eco della sua festa. ad amare meglio Sua Divina Maestà ed Premetto che io non sono una teologa, essere, pur con tutti i miei limiti, madre nè una esperta. Ho imparato ad amare delle mie figlie. Durante la Novena pre- sant’Angela, da giovane studente delle paratoria credo che ciascuna di noi ab- Orsoline, dalla mia Preside e dalle suore bia ripreso in mano, i testi di Sant’An- a Saronno. Poi, in Noviziato dalla mia gela, per riscoprire sempre di più la sua madre maestra divenuta poi mia genera- maternità, l’originalità profetica della le per 12 anni madre Serena Cabella: è sua santità e soprattutto la sua attualità merito suo se dopo il Vaticano II, è stato di donna di Dio che ha seguito con pas- riscoperto nella sua genuina freschezza sione il Signore Gesù. Questa sera mi 18 innovativa e profetica il carisma fondan- soffermerò maggiormente, allora, sulle te di Angela nella nostra Congregazio- testimonianze di chi l’ha incontrata, co- ne. In verità, nella ricostituzione avve- nosciuta dal vivo.
Cronaca PER ENTRARE NEL CLIMA UNO SGUARDO SULL’OGGI Senza dubbio, dal momento in cui siamo Una vostra Formatrice mi ha chiesto di entrate in Congregazione, sant’Angela tenere presente nel nostro incontro le ci ha accompagnato qui fino ad oggi, difficoltà del tempo di Covid-19... anche se non ne abbiamo avuto sempre Non posso, allora, prescindere dal mo- piena consapevolezza. mento storico che stiamo vivendo ....La Lei ci ha voluto qui...e questo è un pen- pandemia che abbiamo-ahimè- impara- siero per noi consolante e liberatorio. to a conoscere, ha risvolti nella nostra Andiamo, con la memoria, a quei mo- vita da un anno ormai...viviamo come se menti... vicini per voi giovani, più datati fossimo in un tempo di guerra. E come per le vostre formatrici, momenti in cui tale, in un tempo dilatato di cui si intrav- abbiamo deciso, tra le tante possibilità vede il termine e poi, a fasi cicliche, la aperte, di farci Orsoline. quasi ineluttabilità... Non mi dilungo: Che cosa ci ha indotto, tra le tante scelte tanti studi sociologici, psicologici, eco- possibili di consacrazione “speciale” a nomici, di costume, stanno evidenzian- scegliere questa famiglia religiosa e ad do i risvolti problematici di questa nuo- entrare nel Noviziato della nostra Com- va “ pestilenza” che ci sta accomunando pagnia o Congregazione? alle generazioni passate. Un momento di silenzio e di commos- Ci sono, d’altro canto, anche risvolti, sa preghiera per riandare con la memo- impensati e positivi: tra i tanti il diffu- ria e l’affetto a quei momenti, a quelle so desiderio di andare maggiormente persone che ci hanno fatto conoscere il in profondità. In tante persone si è fatto carisma delle Orsoline, forse più con la sempre più strada, con lo scorrere del testimonianza della vita che con tante tempo dallo scorso febbraio, il rientra- parole, sorelle o suore ora già in Cie- re in sé, lo scoprire la non onnipotenza lo o ancora vive (per le più giovani di dell’uomo, la sua fragilità ed il ricorso voi). filiale a Dio. Dobbiamo chiedere allo Mi piace stasera proporvi anche questa Spirito luce per poter meglio scoprire suggestione all’inizio dell’incontro: questi semi gettati dal Signore, semi Lei, sant’Angela, ha a cuore ciascuna pronti al germoglio! di noi, di voi; da quell’istante della vo- Ecco una sollecitazione particolare a stra scelta, ha iniziato ad intercedere e voi, giovani in formazione: siate deli- continua ad intercedere per voi presso catamente attente, con” piacevolezza il trono di suo divina Maestà. “a cogliere questi segnali nelle persone Lei ci accompagna, nelle vicissitudi- accostate che hanno bisogno di un aiuto ni della nostra vita e ci aiuta ad esse- dal carisma Orsolino; incominciate ad re “Orsoline vere” perché vuole pre- essere, pur giovani, Madri spirituali. sentare, ciascuna di noi, una ad una, La lettera ultima del Dicastero della Vita al Signore Gesù, come una sua perla Consacrata in occasione del prossimo 2 preziosa nel momento in cui entreremo febbraio p.v. ci dice: nelle celesti allegrezze del cielo. “Seguiamo da mesi le notizie che giun- “In cielo vorremmo vedervi in mezzo a gono dalle comunità delle diverse nazio- noi” Ultimo Legato “...allora special- ni: parlano di smarrimento, di contagi, 19 mente conoscerete che io vi sono fedele di morti, di difficoltà umane ed econo- amica” Ultimo Ricordo. miche, di istituti che diminuiscono, di
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