LA VALUTAZIONE a cura di ASPETE - GRECIA Presentazione: 21.01.2013
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LA VALUTAZIONE a cura di ASPETE GRECIA Presentazione: 21.01.2013 1
Moltissime sono le definizioni e i significati dati nel campo educativo al termine VALUTAZIONE. Per tutti è vero che: è sempre necessaria e che: inizia prima di qualunque attività di insegnamento/apprendimento si sviluppa durante tutta l’ l’attività attività continua fino alla fine dell’attività stessa. E non si identifica con “dare un voto” CIONONOSTANTE........ 2
la CULTURA DELLA VALUTAZIONE Occorre pensare ed ad agire “in modo valutativo” La valutazione come una vera e propria attività di formazione, come un percorso verso il cambiamento. La scuola come luogo in cui costruire opportunità formative, come “un’organizzazione che apprende” dalla propria esperienza, che modifica la propria strategia e le proprie linee di azione in funzione dell’apprendimento avvenuto. 3
I TRE LIVELLI DELLA VALUTAZIONE (dei sistemi scolastici, scolastici, delle scuole, scuole, degli studenti) studenti) *** la valutazione di sistema (per esempio quella dell'Invalsi) l'autovalutazione della scuola (quella delle autonomie scolastiche – vedi ValES, CAF..) la valutazione degli apprendimenti (è quella degli insegnanti) 4
Il quadro internazionale I sistemi di valutazione, a livello internazionale, sono i seguenti: P.I.S.A (Programme for International Student Assessment) dell’ OCSE. INES (Indicatori Internazionali dei Sistemi Educativi) anch’esso promosso dall’OCSE (primi anni ’90). TIMSS (Trends in International Mathematics and Science Study). PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study). Il programma che ha influenzato più di tutti le politiche nazionali dei paesi coinvolti è il primo: P.I.S.A (Programme for International Student Assessment) 5
SNV Servizio Nazionale Valutazione e PN Prova Nazionale a cura dell’INVALSI: ISTITUTO NAZIONALE PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE PISA 2012 è stata la quinta edizione di PISA. L’indagine promossa dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha l’obiettivo di misurare le competenze degli studenti in matematica, scienze, lettura e problem solving. Come in ogni ciclo di PISA, la popolazione oggetto di indagine è quella degli studenti quindicenni. 6
MIUR - Progetti sperimentali di valutazione: Progetto VALeS - Valutazione e Sviluppo Scuola – a.s. 2012/13 a seguito dell’esperienza del progetto VSQ – Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole – a.s. 2011/12 Per rispondere pienamente alle sollecitazioni dell'Unione Europea in tema di valutazione del sistema scolastico, e per definire un modello che prefiguri protocolli e procedure funzionali al Sistema Nazionale di Valutazione, con il nuovo percorso sperimentale VALeS – di durata triennale - si intende individuare un meccanismo complessivo di valutazione, in cui risultino organicamente inserite la valutazione delle scuole e la valutazione del dirigente scolastico, all'interno di un disegno integrato fra piano di miglioramento della scuola e obiettivi assegnati alla dirigenza scolastica. L'OCSE collaborerà con il Ministero in tutte le fasi del progetto, per assicurare l'allineamento delle esperienze italiane con il panorama internazionale. 7
CAF and EDUCATIONAL Il CAF (Common Assessment Framework) si presenta come uno strumento di facile utilizzo che assiste le organizzazioni del settore pubblico in Europa nell’uso di tecniche di gestione della qualità finalizzate al miglioramento delle performance. Il CAF è stato progettato per essere usato in qualsiasi settore della pubblica amministrazione. CAF Education è la versione creata per le istituzioni operanti nel campo dell’istruzione e della formazione a prescindere dall’ordine e dal grado (dalle scuole materne all’istruzione superiore) e applicabile perciò all’intero sistema dell’educazione permanente. CAF & Education è orientato al cliente, pertanto risponde alle esigenze del settore dell’istruzione 8
L’AUTOVALUTAZIONE CON IL MODELLO CAF: UN PROCESSO A 6 STEP Step 1 Decidere come organizzare e pianificare l’autovalutazione (AV) Step 2: Comunicare il processo di autovalutazione Step 3: Formare uno o più gruppi di autovalutazione Step 4: Organizzare la formazione Step 5: Condurre l’Autovalutazione Step 6: Stendere un report descrittivo dei risultati dell’Autovalutazione 9
Step 1 Decidere come organizzare e pianificare l’autovalutazione L’indagine sugli utenti CAF 2005 mostra che i maggiori benefici di un’autovalutazione includono: – efficace identificazione dei punti di forza e delle aree da migliorare di un’organizzazione; – identificazione di azioni di miglioramento pertinenti; – aumento del livello di consapevolezza e di comunicazione in tutta l’organizzazione; – aumento della consapevolezza e dell’interesse del personale rispetto ai temi della qualità. Rispetto agli altri strumenti di TQM, gli utenti CAF in genere considerano il CAF facile da usare, a basso costo e adeguato al settore pubblico. (vedi questionario) 30 novembre 2012 10
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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 giugno 2009, n. 122 Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa. 12
Dal 1°settembre 2007 è entrato in vigore l’obbligo d’istruzione elevato a 10 anni in base alla legge 26 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622. La Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente invitava gli Stati membri a sviluppare, nell’ambito delle loro politiche educative, strategie per assicurare l’acquisizione di competenze chiave per preparare tutti i giovani alla vita adulta e offrire loro un metodo per continuare ad apprendere per tutto il corso della loro esistenza. 13
Esempi di valutazione delle competenze di cittadinanza 14
COMPETENZE & VALUTAZIONE Nel passaggio da una scuola delle conoscenze (di tipo trasmissivo) a una scuola delle competenze (apprendimento attivo learning by doing) come cambia la valutazione? Cambia principalmente l’oggetto della valutazione: nel campo delle competenze tecnico professionali (materie di indirizzo) ciò che si valuta sono le PERFORMANCES 15
Esempio di performance Performance = Area di Attività = Unità di Competenza (Dal RRTFP Operatore amministrativo segretariale) UC 1639 Gestione dei flussi informativi PERFORMANCE: Acquisire e registrare la corrispondenza in entrata ed in uscita; gestire la comunicazione telefonica in entrata ed in uscita. Dunque …… cosa deve fare il docente per valutare se l’alunno è in grado di presidiare la performance / prestazione, ovvero se raggiunge il risultato atteso? 16
Per valutare una performance • CONOSCERE GLI STANDARD PROFESSIONALI DI RIFERIMENTO • DEFINIRE GLI STANDARD MINIMI DI PRESTAZIONE • INDIVIDUARE UNA SERIE DI INDICATORI **Indicatori = definiscono ciò che deve essere messo in atto (dall’alunno) e preso in considerazione (dall’insegnante) per valutare i livelli di padronanza di una determinata prestazione. L’indicatore è il “segno” che utilizzo per affermare che è presente il comportamento desiderato o atteso, L’indicatore si riferisce ai comportamenti che sono considerati le “ evidenze” attraverso cui si esprimerà la valutazione. 17
COMPETENZA: UNA DEFINIZIONE “ Un insieme integrato di capacità e conoscenze che assicurano l’esercizio di comportamenti adeguati a produrre i risultati previsti all’interno delle diverse situazioni** in cui un soggetto può essere chiamato ad operare “ ** Stage, Alternanza Scuola/Lavoro.... 18
I luoghi di apprendimento delle competenze **(prof. Sarchielli) ESPERIENZE FORMAZIONE LAVORO DI VITA (hobby, volontariato, formal learning non formal learning etc.) Informal learning COMPETENZE …gli apprendimenti non sono più limitati ai soli contesti formali (la formazione, la scuola), ma anche in quelli lavorativi (dove ha luogo soprattutto il non formal learning), e in quelli della vita personale e del tempo libero e ‘volontario’ (dove si sviluppa l’informal learning).
Ai 4 livelli ‘tradizionali’ della valutazione (D. Kirkpatrick, Hamblin, Rae, Quaglino e Fraccaroli - Vergani…), a seguito del rilievo assunto dal concetto di ‘competenza’ nell’ambito della formazione, è necessario aggiungere quello relativo alla valutazione delle competenze **(Prof. V. Sarchielli) I cinque livelli della valutazione valutazione delle reazioni verifica (in itinere e finale) della misura in cui i diversi aspetti dell’intervento formativo (obiettivi, docenti, metodi, materiali, attrezzature, sedi, organizzazione, etc.) generano apprezzamento e soddisfazione valutazione dell’apprendimento verifica (in itinere: ‘formativa’; finale: ‘sommativa’ o ‘consuntiva’) della misura in cui le singole conoscenze e le capacità che costituiscono altrettanti ‘obiettivi’ del progetto formativo (finalità, ‘traguardi formativi’, scopi, etc.) sono state effettivamente raggiunte 20
valutazione delle competenze verifica della misura in cui i diversi tipi di apprendimenti (conoscenze, capacità), acquisiti ed eventualmente verificati al termine di un percorso di formazione, riescano ad essere utilizzati in modo integrato per l’esercizio efficace di specifiche aree di attività (unità di competenza) riferite a figure professionali definite valutazione dei comportamenti (TRASFERIMENTO SUL LAVORO) verifica della misura in cui avviene il trasferimento e l’utilizzo effettivo delle competenze nelle pratiche di lavoro reali, e quindi delle condotte lavorative dei soggetti coinvolti valutazione dei risultati (RISULTATI DI BUSINNES) verifica della misura in cui i cambiamenti dei comportamenti ad opera della formazione generano effettivamente un impatto nell’ambito della organizzazione di provenienza dei partecipanti oppure del mercato del lavoro locale (a tal proposito va osservato che il R.O.I. - Return On Investment, ritorno dell’investimento - costituisce uno dei possibili risultati) Per altri definizioni su valutazione cliccare qui 21
DALLE PROVE ‘OGGETTIVE’ ALLA VALUTAZIONE ‘ALTERNATIVA’ Oggi si esprime una maggiore cautela (quando non una critica esplicita) nei confronti delle c.d. ‘prove oggettive’ e un orientamento decisamente più positivo verso forme di valutazione diverse, basate (anche) su prove più ‘aperte’. A questo ‘movimento di opinione’ a favore di una diversificazione delle metodologie e degli strumenti di valutazione vengono assegnati nel dibattito nomi differenti, in qualche modo sinonimi: performance assessment authentic assessment alternative assessment 22
La VALUTAZIONE ‘ALTERNATIVA’ si riferisce alla valutazione di capacità ‘di ordine superiore’ si riferisce a compiti reali, ‘autentici’, ‘taken from life’ implica attenzione al processo di produzione della performance (prestazione), e non solo al prodotto in termini di performance; e quindi alla strategia cognitiva adottata, al ‘comportamento cognitivo’ che conduce alla performance é centrata sulle caratteristiche che veramente contano ai fini di ciò che si intende verificare 23
APPROFONDIMENTI DI ASPETTI SPECIFICI 1): TIPOLOGIA IN BASE AL PERIODO IN CUI SI EFFETTUA LA VALUTAZIONE **(Prof. V. Sarchielli) Valutazione ex- ante: avviene ‘prima’ dell’avvio della attività formativa vera e propria e riguarda in genere la qualità dei progetti di formazione, oppure la qualità dei soggetti che si candidano ad erogarla Valutazione in itinere: avviene ‘durante’ lo sviluppo del processo di formazione e può riguardare numerose dimensioni/variabili (dalla organizzazione manageriale o tecnico-metodologica dell’attività ai risultati di apprendimento perseguiti in progress: nel primo caso si parla di ‘verifiche di qualità’, nel secondo caso di valutazione ‘formativa’) Valutazione finale: avviene immediatamente ‘al termine’ del percorso formativo e riguarda prevalentemente la soddisfazione dei partecipanti con riferimento ai diversi aspetti del percorso (‘valutazione delle reazioni’ o ‘customer satisafction’) e i risultati di apprendimento complessivi effettivamente perseguiti, in relazione ai contenuti tratti nel corso (valutazione ‘sommativa’ o ‘consuntiva’) Valutazione ex-post: avviene ‘a distanza di tempo’ dalla conclusione del percorso formativo e può riguardare numerose dimensioni/variabili (valutazione dei comportamenti professionali effettivamente agiti a seguito della formazione; valutazione dell’impatto organizzativo che tali comportamenti professionali hanno generato; rendicontazione amministrativo-contabile della formazione) Per altri definizioni su valutazione cliccare qui 24
APPROFONDIMENTI DI ASPETTI SPECIFICI 2): LA VALUTAZIONE ‘ALTERNATIVA’ performance assessment per indicare che ciò che si valuta non è esclusivamente la risposta ad un test standardizzato, magari a risposte chiuse, ma è invece la capacità (di ordine superiore) di programmare ed eseguire compiti complessi, particolarmente ‘vicini’ a quelli presenti nel lavoro e nella vita reale authentic assessment per indicare che le prove di valutazione hanno un forte grado di ‘realismo’ rispetto ai problemi che si presentano nel lavoro e nella vita ‘veri’ alternative assessment per indicare che tale modalità di valutazione si deve intendere come ‘alternativa programmatica’ rispetto ad un orientamento culturale volto invece alla valorizzazione dell’approccio ‘tutto oggettivo’, basato su prove strutturate e ‘chiuse’ 25
APPROFONDIMENTI DI ASPETTI SPECIFICI 3): Tipici errori di osservazione che si possono manifestare in particolare nel colloquio valutativo: ** (Prof. Sarchielli) • Effetto alone • Effetto sandwich • Effetto tendenza centrale • Effetto severità/indulgenza • Pregiudizio • Stereotipo • Identificazione-proiezione • Errore logico 26
Bibliografia e sitografia: nei documenti collegati alla presentazione Grazie per l’attenzione! Carla Favilli 30 novembre 2012 27
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