La salute intestinale: dalle intolleranze alimentari ai nuovi test diagnostici sul Microbiota.

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La salute intestinale: dalle intolleranze alimentari ai nuovi test diagnostici
                                        sul Microbiota.
     Prof. Di Fede Giuseppe - Direttore sanitario dell’Istituto di Medicina Biologica –
                                            IMBio -Milano.

         Il nostro organismo è biologicamente predisposto a sopportare un tipo di
infiammazione di tipo acuto, alla quale reagisce liberando in breve tempo e in grandi quantità
una serie di molecole atte a contrastare la causa di tale infiammazione.
         Negli ultimi anni, tuttavia, si è diffuso un secondo tipo di stimolo infiammatorio,
definito “silente”, che, a differenza di quello acuto, si manifesta con sintomi meno apparenti e
in alcuni casi nulli. Per misurare il grado di infiammazione silente, le ultime ricerche
scientifiche suggeriscono di effettuare l’analisi di alcuni marker infiammatori intestinali, tra i
quali:
            a) ELASTASI PANCREATICA: enzima prodotto dal pancreas. Il suo dosaggio
                ridotto nelle feci permette di evidenziare pancreatite cronica, patologia subdola
                che se individuata è facile da curare.
            b) CALPROTECTINA: importante per diagnosticare le Malattie Infiammatorie
                Croniche Intestinali (MICI) come morbo di Crohn e Rettocolite ulcerosa.
            c) SANGUE OCCULTO NELLE FECI: rimane il test di screening più importante
                per la prevenzione del Cancro del Colon.
            d) ZONULINA: proteina prodotta dalle cellule della mucosa intestinale. Ha il
                compito di allargare gli interstizi fra le cellule enteriche, aumentando quindi la
                permeabilità intestinale.
            e) COPROCOLTURA PER GERMI PATOGENI, PARASSITI E CANDIDA:
                può individuare la presenza di batteri patogeni, parassiti e Candida capaci di
                esprimere patologie ricorrenti e alterazione della flora intestinale.
            f) DISBIOSI TEST: dosa su urine l’indicano e lo scatolo, metaboliti molto
                presenti in caso di un’alterazione della flora batterica intestinale.

         Alcuni alimenti possono attivare nel nostro organismo una risposta immunitaria
costante, che non si manifesta fino al momento in cui si supera un certo valore di soglia,
differente da individuo ad individuo, dando il tempo alle sostanze infiammatorie e agli
anticorpi prodotti di raggiungere differenti organi e tessuti, tra cui:
a) SISTEMA        NERVOSO         CENTRALE:       Cefalee    ricorrenti,   Depressione,
               Iperattività specie nei bambini, Umore variabile, Astenia ricorrente.
           b) APPARATO GENITOURINARIO: Cistiti croniche, Ciclo doloroso, Enuresi.
           c) APPARATO RESPIRATORIO: Congestione nasale, Rinite, Asma, Sinusite,
               Bronchiti ricorrenti, Sinusiti, Otiti.
           d) PELLE: Eczema, Dermatiti, Orticatia, Acne e Psoriasi.
           e) APPARATO MUSCOLARE: Crampi muscolari, Mialgie, Dolenzia articolare
               ricorrente.
           f) APPARATO GASTROENTERICO: Nausea, Aerofagia, Meteorismo, Diarrea,
               Sindrome del Colon Irritabile.

       Per verificare la presenza di intolleranze alimentari il test d’elezione è il test
ALCAT® (ANTIGEN LEUKOCYTE CELLULAR ANTIBODY TEST), l’unico test
approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana e che, a differenza degli altri
test, presenta pubblicazioni su PubMed, la più grande banca dati di articoli scientifici.
       La concordanza tra il risultato del test ALCAT® e il sintomo clinico è pari all’83,4%
per quanto concerne i test sugli alimenti, ed è pari al 96% per gli additivi alimentari.

       Per approfondire la composizione intestinale è infine possibile effettuare l’analisi della
composizione batterica intestinale. Il microbiota intestinale è il nome con il quale viene
identificato l’insieme dei microorganismi presenti nel tubo digerente dell’uomo che hanno un
ruolo fondamentale per la vita umana.
       Recenti studi dimostrano che i batteri possono addirittura incidere sugli stati d’animo e
i comportamenti umani, stimolando a livello intestinale la produzione di sostanze che
raggiungono e condizionano il Sistema Nervoso Centrale. Esistono 2 diverse tipologie di
analisi del microbiota, in base alla sintomatologia presentata dal paziente:

           A. INFLAMMATORY: l’esame analizza la composizione genetica della flora
               batterica intestinale, alla ricerca di specifici batteri patogeni che, da letteratura
               scientifica, provocano infiammazione intestinale.
           B. ANALISI MICROBIOTA CON NGS: permette di verificare il rapporto tra
               FRIMICUTES e BACTEROIDETES (utile per andare ad identificare possibili
               predisposizioni all’aumento di peso), fornisce uno SCORE di salute intestinale
               e identifica il proprio ENTEROTIPO. Esistono 3 tipi di enterotipi: il primo
enterotipo    è     caratterizzato   dall’abbondanza     di   batteri   del   genere
                BACTEROIDES e da una maggior produzione di vitamine del gruppo B e
                acido ascorbico (vitamina C) ed è correlato ad un aumentato stato di
                infiammazione che può coinvolgere non solo l’intestino ma anche altri organi;
                il secondo Enterotipo è caratterizzato dall’abbondanza di batteri del genere
                PREVOTELLA e da una maggior produzione di tiamina (vitamina B1) e acido
                folico (vitamina B9). E’ correlato anche ad un aumentato rischio di sviluppare
                candidosi intestinale, una situazione infiammatoria causata dal fungo Candida,
                capace di dare sintomatologie diverse come prurito perianale o genitale,
                bruciore, cistite, alito cattivo, patina bianca sulla lingua, onicomicosi, prurito
                del cuoio capelluto, alopecia, stanchezza cronica, sbalzi di umore, desiderio di
                dolci, alcol e prodotti lievitati, etc.; il terzo e ultimo enterotipo è caratterizzato
                dall’abbondanza di batteri del genere RUMINOCOCCUS e dalla produzione di
                sostanze coinvolte nella modulazione del sistema immunitario, chiamate
                citochine. Questo enterotipo è correlato ad un maggior rischio di aumento di
                peso e di sviluppo di sindrome metabolica. Chi presenta questo enterotipo ha
                spesso un’alimentazione ricca in zuccheri semplici e dolci.

      Alimentazione e stili di vita corretti possono tuttavia garantire la presenza di un
microbiota fisiologico sano e funzionale a mantenere in buona salute l’intero organismo
umano.

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