La protezione delle Infrastrutture Critiche e la cyber security - Dott. Glauco Bertocchi CISM - Isaca Roma
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•La protezione delle Infrastrutture Critiche e la cyber security La protezione delle Infrastrutture Critiche e la cyber security Dott. Glauco Bertocchi CISM Roma 19/06/2014 1
Agenda • Presentazione relatore • La normativa nazionale ed europea • La sicurezza delle IC (fisica, logica,organizzativa, ambientale) • Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica • Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza • Il programma europeo H2020 • Le prossime sfide • Q&A • Bibliografia & sitografia G. Bertocchi -La protezione delle Infrastrutture Critiche e la cyber security 2
Agenda • Presentazione relatore • La normativa nazionale ed europea • La sicurezza delle IC (fisica, logica,organizzativa, ambientale) • Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica • Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza • Il programma europeo H2020 • Le prossime sfide • Q&A • Bibliografia & sitografia G. Bertocchi -La protezione delle Infrastrutture Critiche e la cyber security 3
Presentazione relatore Glauco Bertocchi Esperienza più che ventennale nel campo ICT Esperienza più che ventennale nel campo della security Numerose docenze universitarie e ad organizzazioni statali Autore o coautore di numerose pubblicazioni in campo ICT e security Ha svolto e svolge consulenze professionali in ambito sicurezza Valutatore dei progetti di ricerca ed innovazione FP7 (2007) e H2020 (2014) Certificato CISM dal 2003 Membro del Consiglio direttivo dell’AIIC (Associazione Italiana esperti Infrastrutture Critiche) G. Bertocchi -La protezione delle Infrastrutture Critiche e la cyber security 4
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La normativa nazionale ed europea Le infrastrutture critiche sono state definite da una direttiva europea che è stata recepita in Italia 2011 , n. 61 (GU n. 102 del 4-5-2011 ) DECRETO LEGISLATIVO 11 aprile 2011 , n. 61 Attuazione della Direttiva 2008/114/CE recante l'individuazione e la designazione delle infrastrutture critiche europee e la valutazione della necessita' di migliorarne la protezione. (11G0101) Entrata in vigore del provvedimento: 05/05/2011 Cosa è una infrastruttura critica secondo questa normativa? Il presente decreto stabilisce le procedure per l'individuazione e la designazione di Infrastrutture critiche europee (ICE), nei settori dell'energia e dei trasporti, nonche' le modalita' di valutazione della sicurezza di tali infrastrutture e le relative prescrizioni minime di protezione dalle minacce di origine umana, accidentale e volontaria, tecnologica e dalle catastrofi naturali. I sotto-settori riguardanti energia e trasporti sono indicati nell'allegato A al presente decreto 7
La normativa nazionale ed europea Art. 2 Definizioni 1. Ai fini del presente decreto, si intende per: a) infrastruttura: un elemento, un sistema o parte di questo, che contribuisce al mantenimento delle funzioni della societa', della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione; b) infrastruttura critica (IC): infrastruttura, ubicata in uno Stato membro dell'Unione europea, che e' essenziale per il mantenimento delle funzioni vitali della societa', della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione ed il cui danneggiamento o la cui distruzione avrebbe un impatto significativo in quello Stato, a causa dell'impossibilita' di mantenere tali funzioni; c) settore: campo di attivita' omogenee, per materia, nel quale operano le infrastrutture, che puo' essere ulteriormente diviso in sotto-settori; d) intersettoriale: che riguarda due o piu' settori o sotto-settori; e) infrastruttura critica europea (ICE): infrastruttura critica ubicata negli Stati membri dell'UE il cui danneggiamento o la cui distruzione avrebbe un significativo impatto su almeno due Stati membri. La rilevanza di tale impatto e' valutata in termini intersettoriali. Sono compresi gli effetti derivanti da dipendenze intersettoriali in relazione ad altri tipi di infrastrutture; G. Bertocchi -La protezione delle Infrastrutture Critiche e la cyber security 8
La normativa nazionale ed europea Allegato A (previsto dall'articolo 1, comma 2) Suddivisione dei settori energia e trasporti in sotto-settori Settore Energia Sottosettori: Elettricita', comprendente: infrastrutture e impianti per la produzione e la trasmissione di energia elettrica e per la fornitura di elettricita'; Petrolio, comprendente: produzione, raffinazione, trattamento,stoccaggio e trasporto di petrolio attraverso oleodotti; Gas, comprendente: produzione, raffinazione, trattamento, stoccaggio e trasporto di gas attraverso oleodotti e terminali GNL; Settore Trasporti Sottosettori: Trasporto stradale; Trasporto ferroviario; Trasporto aereo; Vie di navigazione interna; Trasporto oceanico, trasporto marittimo a corto raggio e porti. 9
La normativa nazionale ed europea Chi identifica le Infrastrutture Critiche Europee? Il decreto legislativo affida al Nucleo interministeriale situazione e pianificazione (NISP), istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 maggio 2010, le funzioni specificate , dallo stesso decreto, per l’individuazione e la designazione delle ICE. Per tali fini il NISP è integrato dai rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico, per il settore energia, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed enti vigilati, per il settore trasporti. L’individuazione di una struttura critica avviene secondo un’analisi della criticità del settore e delle problematiche derivanti da valutazioni intersettoriali . L’analisi è basata su criteri indicativi predefiniti in sede europea 10
La normativa nazionale ed europea I CRITERI DI VALUTAZIONE CRITERI SETTORIALI Sono riportati nelle linee guida emesse dalla Commissione Europea, sono riservati. (Art. 6 comma2) CRITERI INTER SETTORIALI Sono basati sulla valutazione delle seguenti tipologie di effetti negativi 1.le possibili vittime, in termini di numero di morti e di feriti; 2.le possibili conseguenze economiche, in termini di perdite finanziarie, di deterioramento del bene o servizio e di effetti ambientali; 3.le possibili conseguenze per la popolazione, in termini di fiducia nelle istituzioni, di sofferenze fisiche e di perturbazione della vita quotidiana, considerando anche la perdita di servizi essenziali. Poiché una Infrastruttura Critica Europea interessa almeno due stati membri , la valutazione delle soglie dei criteri si effettua con discussioni bilaterali o multilaterali con gli altri Stati Membri coinvolti dalla IC sotto esame. 11
La normativa nazionale ed europea Quando una ICE è identificata chi lo viene a sapere? Art. 3 Tutela delle informazioni sensibili 1. Alle informazioni sensibili relative alle IC, nonche' ai dati ed alle notizie relativi al processo d'individuazione, di designazione e di protezione delle ICE, e' attribuita adeguata classifica di segretezza ai sensi dell'articolo 42 della legge 3 agosto Art. 8 Designazione delle ICE 5. Al provvedimento di designazione di un'infrastruttura come ICE e' attribuita adeguata classifica di segretezza ai sensi dell'articolo 42 della legge 3 agosto 2007, n. 124, e del relativo regolamento di attuazione. 6. La designazione di un'infrastruttura come ICE non determina deroghe alle ordinarie procedure di affidamento dei contratti pubblici, salvo le misure relative alla protezione delle informazioni Art. 15 Contributo degli organismi di informazione per la sicurezza 1. Le modalita' del concorso informativo degli organismi di cui agli articoli 4, 6 e 7 della legge 3 agosto 2007, n. 124, sono stabiliti con provvedimenti del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottarsi ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della stessa legge. 12
La normativa nazionale ed europea Il Piano di sicurezza dell’operatore Requisiti minimi del piano di sicurezza dell'operatore (PSO) (art.12 comma 4 e allegato B) Il piano di sicurezza dell'operatore (PSO) identifica gli elementi che compongono l'infrastruttura critica, evidenziando per ognuno di essi le soluzioni di sicurezza esistenti ovvero quelle che sono in via di applicazione. Il PSO comprende: l'individuazione degli elementi piu' importanti dell'infrastruttura; 1. l'analisi dei rischi che, basata sui diversi tipi di minacce piu' rilevanti, individua la vulnerabilita' degli elementi e le possibili conseguenze del mancato funzionamento di ciascun elemento sulla funzionalita' dell'intera infrastruttura; 2. l'individuazione, la selezione e la priorita' delle misure e procedure di sicurezza distinte in misure permanenti e misure ad applicazione graduata. 3. le misure permanenti sono quelle che si prestano ad essere utilizzate in modo continuativo e comprendono: - sistemi di protezione fisica (strumenti di rilevazione, controllo accessi, protezione elementi ed altre di prevenzione); - predisposizioni organizzative per allertamento comprese le procedure di gestione delle crisi; - sistemi di controllo e verifica; - sistemi di comunicazione; - addestramento ed accrescimento della consapevolezza del personale; - sistemi per la continuita' del funzionamento dei supporti informatici. 4. Le misure ad applicazione graduata da attivare in relazione al livello di minacce o di rischi esistenti in un determinato periodo di tempo. 13
La normativa nazionale ed europea Finora abbiamo visto un’architettura che ha poco di cyber e molto di strutturazione in uffici e procedure, c’è pero un cenno nei requisiti minimi - sistemi per la continuita' del funzionamento dei supporti informatici. Passa poco tempo, pochissimi anni per la velocità di evoluzione delle IC ma epoche per l’ICT, ed ecco la rivoluzione : l’Italia si dota di strumenti per la protezione nazionale dalle minacce cyber. DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 gennaio 2013 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dispone: 14
La normativa nazionale ed europea Art. 1 Oggetto 1. Il presente decreto definisce, in un contesto unitario e integrato, l'architettura istituzionale deputata alla tutela della sicurezza nazionale relativamente alle infrastrutture critiche materiali e immateriali, con particolare riguardo alla protezione cibernetica e alla sicurezza informatica nazionali, indicando a tal fine i compiti affidati a ciascuna componente ed i meccanismi e le procedure da seguire ai fini della riduzione della vulnerabilita‘, della prevenzione dei rischi, della risposta tempestiva alle aggressioni e del ripristino immediato della funzionalita' dei sistemi in caso di crisi. 2. I soggetti compresi nell'architettura istituzionale di cui al comma 1 operano nel rispetto delle competenze gia' attribuite dalla legge a ciascuno di essi. 3. Il modello organizzativo-funzionale delineato con il presente decreto persegue la piena integrazione con le attivita' di competenza del Ministero dello sviluppo economico e dell'Agenzia per l'Italia digitale, nonche' con quelle espletate dalle strutture del Ministero della difesa dedicate alla protezione delle proprie reti e sistemi nonche' alla condotta di operazioni militari nello spazio cibernetico, dalle strutture del Ministero dell'interno, dedicate alla prevenzione e al contrasto del crimine informatico e alla difesa civile, e quelle della protezione civile. 15
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La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) La sicurezza delle Ic ( e degli impianti industriali critici) nasce molto tempo prima delle direttive europee e nazionali. L’attuale normativa rende coerente e inquadra la materia in uno schema generale che uniforma terminologia e obiettivi. Naturalmente esistono direttive o norme omologhe di altri paesi (Usa, Giappone, ecc) ed organizzazioni (UN, OSCE, ecc.). E’ forse utile ripercorrere sinteticamente l’evoluzione di un settore che partendo dagli impianti industriali ha visto aumentare la consapevolezza della reale estensione delle infrastrutture critiche ,delle loro vulnerabilità e della necessità di rendere coerenti e possibili sia la difesa che sviluppo tecnologico. 21
La sicurezza delle IC (fisica, logica,organizzativa, ambientale) Da Bertocchi A.A. 2005-2006 Facoltà di Ingegneria D.I.N.C.E. Dipartimento di Ingegneria Nucleare e Conversioni di Energia MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO IN SICUREZZA E PROTEZIONE I primi apparati utilizzati per l’automazione industriale erano essenzialmente costituiti da attuatori, di natura elettromeccanica e/o pneumatica, controllati da centraline che utilizzavano lo stesso tipo di tecnologie. Con la diffusione dell’elettronica, e successivamente dei computer, è avvenuta una significativa evoluzione, sia nella complessità che nelle funzionalità dei sistemi di controllo, la cui diffusione ha anche beneficiato della continua riduzione dei costi degli apparati informatici. Negli ultimi anni tale differenziazione sta venendo meno a causa dell’adozione da parte “industriale” di tecnologie e metodi dell’IT che risultano economicamente convenienti, grazie alla loro capillare diffusione, rispetto agli strumenti informatici, “proprietari” e più costosi, già utilizzati in ambito industriale. Si assiste ad un progressivo trasferimento di architetture e tecnologie IT , specialmente nell’ambito delle comunicazioni e delle reti, verso le applicazioni industriali. Solo recentemente (4-5 anni) è aumentata la consapevolezza delle problematiche di sicurezza (informatica e non) che derivano dall’uso dei sistemi informatici e delle reti di comunicazione di tipo Information Technology, per il controllo degli impianti industriali. L’automazione industriale si considerava un’”isola” sicura in quanto dotata di sistemi che, a causa della loro collocazione e delle peculiarità tecniche, apparivano praticamente inattaccabili. I principali miti della sicurezza degli impianti industriali 22
La sicurezza delle IC (fisica, logica,organizzativa, ambientale) Ma cosa sono gli SCADA? Da Wikipedia The term SCADA usually refers to centralized systems which monitor and control entire sites, or complexes of systems spread out over large areas (anything from an industrial plant to a nation). Most control actions are performed automatically by RTUs or by PLCs. Host control functions are usually restricted to basic overriding or supervisory level intervention. For example, a PLC may control the flow of cooling water through part of an industrial process, but the SCADA system may allow operators to change the set points for the flow, and enable alarm conditions, such as loss of flow and high temperature, to be displayed and recorded. The feedback control loop passes through the RTU or PLC, while the SCADA system monitors the overall performance of the loop. 23
La sicurezza delle IC (fisica, logica,organizzativa, ambientale) Gli SCADA non sono una novità Da Wikipedia SCADA systems have evolved through 3 generations as follows: First Generation: "Monolithic“ In the first generation computing was done by Mainframe systems. Networks didn’t exist at the time SCADA was developed. Thus SCADA systems were independent systems with no connectivity to other systems. Wide Area Networks were later designed by RTU vendors to communicate with the RTU. The communication protocols used were often proprietary at that time. The first generation SCADA System was redundant since a back-up mainframe system was connected at the bus level and was used in the event of failure of the main mainframe system. Second Generation: "Distributed” The processing was distributed across multiple stations which were connected through LAN and they shared information in real time. Each station was responsible for a particular task thus making the size and cost of each station less than the one used in First Generation. The network protocols used were still mostly proprietary. Third Generation: "Networked” These are the current generation SCADA systems which use open system architecture rather than a vendor controlled proprietary environment. The SCADA system utilizes open standard and protocols thus distributing functionality across a WAN rather than a LAN. It is easier to connect third party peripheral devices like printers, disk drives, tape drives due to the use of open architecture. WAN protocols such as Internet Protocol (IP) are used for communication between the master station and communications equipment. This on the other hand has put a question on the security of SCADA system which seems to be vulnerable to cyber-warfare and cyber terrorism attacks. 24
La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) I Da Bertocchi A.A. 2005-2006 Facoltà di Ingegneria D.I.N.C.E. Dipartimento di Ingegneria Nucleare e Conversioni di Energia I principali miti della sicurezza degli impianti industriali Il sistema di controllo è sicuro se non viene connesso a Internet Dobbiamo focalizzarci solo sui “terroristi” Tutti i “cattivi” sono su Internet Il dipartimento dei sistemi informativi controlla la sicurezza dei processi Gli hackers non capiscono SCADA/PLCs 25
La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) Da Bertocchi A.A. 2005-2006 Facoltà di Ingegneria D.I.N.C.E. Dipartimento di Ingegneria Nucleare e Conversioni di Energia Purtroppo l’esperienza ha dimostrato che tutti questi miti cadono alla verifica della realtà. I seguenti casi dimostrano quanto sia diversificata la tipologia dei rischi cui sono soggetti i sistemi informatici per il controllo degli impianti industriali. 2000 a Maroochy Shire (Australia) un ex addetto si introdusse nel sistema di telecontrollo di un impianto di depurazione e causò almeno 47 incidenti con perdita di alcuni milioni di litri di liquami direttamente nell’ambiente. 2001 un attacco di hacker ad una società di distribuzione dell’energia elettrica fu scoperto solo 17 giorni .Non si è riusciti a far luce sugli obiettivi dell’azione e sulla eventuale fuga di dati 2003-2004 alcuni worm diffusi via Internet hanno causato intasamento delle reti, provocando perdita di controllo tra i centri di controllo e le unità periferiche, sia sfruttato una vulnerabilità di Microsoft Windows per penetrare e bloccare dei sistemi informatici di controllo anche aeroportuale. 2003 il black-out che colpì il Canada e gli Stati Uniti , originato da cause accidentali, fu amplificato da alcuni guasti e malfunzionamenti ai server del sistema SCADA per la gestione degli allarmi. Gli operatori delle sale di controllo erano “ciechi” rispetto alla reale evoluzione dei problemi sulla rete. 26
La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) Da Bertocchi A.A. 2005-2006 Facoltà di Ingegneria D.I.N.C.E. Dipartimento di Ingegneria Nucleare e Conversioni di Energia Controllo fisico e logico degli accessi ai sistemi di controllo industriale (negligenza + carenze organizzative) La premessa Può succedere che la struttura aziendale che si occupa dei sistemi informativi sovrintenda le operazioni dei sistemi di controllo poiché queste sono nella responsabilità della struttura di produzione. Conseguentemente il controllo logico degli accessi dei sistemi di controllo può essere carente e se a ciò si aggiunge la carenza di controllo degli accessi fisici la situazione può essere a rischio. Il fatto: in una cartiera un impiegato “contrariato” utilizza la rete di connessione dei PLC per modificare la password di un PLC in un’altra locazione. Gli operatori perdono il controllo di alcuni apparati e sono costretti a fermare l’impianto per recuperare la situazione 27
La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) Da Bertocchi A.A. 2010-2011 Facoltà di Ingegneria D.I.N.C.E. Dipartimento di Ingegneria Nucleare e Conversioni di Energia Per fare danni non serve un cyber terrorist basta essere disorganizzati Lo scenario In una cartiera esiste un sistema di controllo del profilo della carta il cui scanner comunica con il computer di controllo tramite una connessione TCP/IP Il fatto Un certo giorno in amministrazione viene installata una nuova stampante cui, per errore, viene assegnato lo stesso indirizzo del computer di controllo. Le conseguenze Lo scanner che controlla il profilo della carta cerca di connettersi alla stampante invece che al computer di controllo, le conseguenze sono facili da immaginare 28
La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) L’ambiente ( e gli umani) VULCANI: NEL MONDO OLTRE 300 MLN VIVONO AI LORO PIEDI, CONVENTION A PISA = ATTIVI 1.300 - SOLO IN ITALIA SONO 2 MILIONI TRA VESUVIO, ETNA, ISCHIA E ISOLE EOLIE Roma, 16 ago. (Adnkronos) - In tutto il mondo sono 1.300 i vulcani attivi, e intorno ad essi vivono oltre 300 mln di persone; tra questi, secondo i dati della Protezione civile, sono 2 milioni gli italiani, la massima parte sul Vesuvio, e poi nella cintura etnea, a Ischia e alle isole Eolie, dove i vulcani attivi sono due nello spazio di pochi chilometri. A parlare, anche, della "vita sotto un vulcano" sara' una convention, Geoitalia, organizzata a Pisa dal 16 al 18 settembre. La convention, biennale, e' organizzata dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra: ricercatori provenienti da tutto il mondo presenteranno alla stampa nuovi studi riguardanti i vulcani. "L'Italia -dice il vulcanologo dell'Osservatorio Vesuviano Sandro de Vita, tra i promotori- e' un esempio della convivenza tra uomini e vulcani che, attraverso i secoli, ha portato allo sviluppo di una civilta' che oggi pero' deve confrontarsi con la crescente esposizione al rischio, derivante soprattutto dall'inurbamento incontrollato. La societa' moderna, inoltre, con lo sviluppo di reti di comunicazione e di commerci a scala globale e' piu' vulnerabile rispetto al passato, anche riguardo a fenomeni eruttivi di bassa magnitudo, come ci ha dimostrato la recente eruzione dell'Eyjafjallajokull. A Pisa realizzeremo un esperimento innovativo ed interessante perche' uomini , scienziati , provenienti da vari Paesi cercheranno di dare vita ad un'interazione tra diverse discipline per migliorare la comprensione delle relazioni tra vulcanismo , l'ambiente e le comunita' umane". (segue) (Sin-Pab/Col/Adnkronos) 16-AGO-13 13:03 29
La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) L’ambiente ( e gli umani) GIAPPONE, FAGLIA ATTIVA SOTTO CENTRALE TSURUGA DA RAPPORTO AUTHORITY SICUREZZA EMERGE IPOTESI SMANTELLAMENTO (ANSA) - TOKYO, 29 GEN 2013 - La faglia sotto la centrale nucleare di Tsuruga, prefettura occidentale di Fukui, potrebbe essere attiva: le conclusioni del rapporto commissionato dall'Autorita' sulla sicurezza giapponese (Nra) porterebbero alla chiusura definitiva dell'impianto gestito dalla Japan Atomic Power. La struttura, una delle sei finite nel mirino nell'ambito dei piani di revisione delle norme sulla sicurezza dopo il disastro di Fukushima, rischia lo smantellamento poiche' la normativa vieta che i reattori siano costruiti su siti instabili. La Japan Atomic Power, partecipata dalle utility come Tepco (la stessa della centrale danneggiata di Fukushima) e Kansai Electric Power, potrebbe ora esporre le sue controdeduzioni attraverso ulteriori indagini e basate su ''dati oggettivi''. ''La spaccatura sotto la centrale di Tsuruga e' molto probabilmente una faglia attiva'', ha riportato la relazione finale condotta soprattutto sul reattore numero 2 (ultimato nel 1987) dal team guidato dal commissario della Nra, Kunihiko Shimazaki, e da quattro altri scienziati. Attualmente in Giappone, su un totale di 50 reattori, sono soltanto due quelli riattivati a seguito della crisi di Fukushima per scongiurare la scorsa estate il rischio di blackout nella ricca regione del Kansai.(ANSA). 30
La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) L’ambiente ++ SANDY: 3 CENTRALI NUCLEARI CHIUSE, TRA CUI NEW YORK ++ INDIAN POINT, SULLE RIVE DELL'HUDSON, RIFORNISCE GRANDE MELA (ANSA) - ROMA, 30 OTT 2012- A causa di Sandy, le autorità Usa hanno chiuso tre centrali nucleari, tra cui quella di Indian Point, nei pressi di New York. Di tre centrali chiuse scrive il Wall Street Journal online, citando fonti ufficiali del ministero dell'energia. Un'altra centrale parzialmente chiusa è quella di Hancock Bridge, nel New Jersey. (ANSA). ++ SANDY: 8,1 MILIONI DI AMERICANI SENZA ELETTRICITA' ++ (ANSA) - WASHINGTON, 30 OTT - Sono circa 8,1 gli americani tuttora senza elettricita', dopo il passaggio di Sandy lungo la East Coast. Lo ha reso noto il Dipartimento dell'Energia. (ANSA). 31
La sicurezza delle IC(fisica,logica,organizzativa,ambientale) 07/05/2013 C.N.R. Rischio: gli italiani temono più l’uomo che la natura Il 41% considera frane e alluvioni una minaccia, ma inquinamento e incidenti stradali sono temuti più delle calamità naturali, la responsabilità delle quali è attribuita soprattutto al fattore umano. A dirlo, un’indagine sulla percezione dei rischi commissionata dall’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr alla Doxa Dalle analisi delle risposte fornite, tra gennaio e febbraio 2013, da un campione di 3.126 persone, emerge come gli italiani mettano al primo posto tra i rischi percepiti quello derivante dall’inquinamento ambientale (il 67% si sente molto o abbastanza esposto); seguono quelli da incidenti stradali (55%), sismico (45%), da alluvioni (24%), frane (17%) ed eruzione vulcanica (12%). Chi: Istituto di ricerca per la protezione idrogeologia del Cnr e Dipartimento della protezione civile Che cosa: presentazione risultati indagine sulla percezione dei rischi ambientali Per informazioni: Fausto Guzzetti, direttore Irpi-Cnr, tel. 075.501.4402, e-mail: F.Guzzetti@irpi.cnr.it , Paola Salvati, Irpi-Cnr, tel. 075.5014427, e-mail: Paola.Salvati@irpi.cnr.it 32
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Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Le tecnologie ICT, dato il loro ottimo rapporto costo/prestazioni e la velocità di evoluzione, sono la risposta a molte esigenze di controllo ed automazione in ogni campo delle attività umane. I benefici sono evidenti in termini di funzionalità e di costi, la produzione hw e sw è ragionevolmente diversificata nel mondo. Il loro utilizzo aiuta a gestire in modo efficace ed efficiente fenomeni complessi e veloci, dalle transazioni finanziarie all’ABS della vostra auto passando per il treno automatico dell’aeroporto, alla metropolitana di Londra o Parigi al traffico aereo. Ma quante IC hanno un controllo e/o comando gestito da strutture ICT? La vita operativa degli impianti (IC) è spesso di decine di anni (pensate ai treni, agli aerei, alle turbine di una centrale elettrica, alle auto…..) Ma la vita operativa delle IC le porta a sopravvivere da un’era geologica all’altra in termini di evoluzione tecnologica ICT. 34
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Da Wikipedia The Boeing B-52 Stratofortress is a long-range bomber . The B-52 was designed and built by Boeing , which has continued to provide support and upgrades. It has been operated by the United States Airforce (USAF) since the 1950s. The B-52 completed 50 years of continuous service with its original operator in 2005; after being upgraded between 2013 and 2015, it is expected to serve into the 2040s In automotive electronics, electronic control unit (ECU) is a generic term for any embedded system that controls one or more of the electrical system or subsystems in a motor vehicle. Some modern motor vehicles have up to 80 ECUs. Embedded software in ECUs continue to increase in line count, complexity, and sophistication.[Managing the increasing complexity and number of ECUs in a vehicle has become a key challenge for original equipments manufacturers (OEMs). 35
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica In questo mondo di vecchi impianti aggiornati e nuovi impianti sempre più complessi da tempo si concretizzano le classiche minacce del cyber space. Tutte le classiche anche recenti : zero day exploit, virus,attacchi (DoS), spionaggio industriale e non, social engineering, APT , ecc. Alle classiche minacce si aggiungono alcune specializzate per le IC , nell’ambito di “guerre” non dichiarate. Gli impianti ICT delle IC sono “fortunati” anche se sono legacy : sono soggetti a minacce sempre aggiornate e a tutte le vulnerabilità scoperte sui loro sistemi nel corso degli anni 36
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Come è composta logicamente un’Infrastruttura Critica? Spesso è un sistema molto complesso composto da sottosistemi di controllo ICT appartenenti a generazioni diverse e connessi a device “intelligenti”con proprio indirizzo IP e sw di controllo. Un esempio di attacco a un device per sabotaggio AP Exclusive: Experts say hackers hit major Israeli roadway, a sign cyber warfare now reality 27 0ct 2013 ,HADERA, Israel (AP) — When Israel's military chief delivered a high-profile speech this month outlining the greatest threats his country might face in the future, he listed computer sabotage as a top concern, warning a sophisticated cyberattack could one day bring the nation to a standstill. Lt. Gen. Benny Gantz was not speaking empty words. Exactly one month before his address, a major artery in Israel's national road network in the northern city of Haifa was shut down because of a cyberattack, cybersecurity experts tell. One expert, speaking on condition of anonymity because the breach of security was a classified matter, said a Trojan horse attack targeted the security camera system in the Carmel Tunnels toll road on Sept. 8. 37
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica •Il più noto attacco specializzato a un sistema di controllo industriale è Stuxnet ed è stato trattato in tutti i modi . Il fatto più rilevante è che da quel momento si parla sempre di più di cyber war. Alcuni ricercatori hanno seguito le orme degli sviluppatori di Stuxnet Fonte WIRED - Threat level section By Kim Zetter · April 5, 2012 |· 1:30 pm | Researchers have released two new exploits that attack common design vulnerabilities in a computer component used to control critical infrastructure, such as refineries and factories. The exploits would allow someone to hack the system in a manner similar to how the Stuxnet worm attacked nuclear centrifuges in Iran, a hack that stunned the security world with its sophistication and ability to use digital code to create damage in the physical world. The exploits attack the Modicon Quantum programmable logic controller made by Schneider-Electric, which is a key component used to control functions in critical infrastructures around the world, including manufacturing facilities, water and wastewater management plants, oil and gas refineries and pipelines, and chemical production plants. The Schneider PLC is an expensive system that costs about $10,000. 38
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Un altro esempio di imitazione sulla scia Stuxnet Antivirus Evasion: the making of a full, undectectable USB dropper/spreader Usually when we talk about bypassing antivirus software, and especially when we talk about antivirus programs like NOD32, Kaspersky, BitDefender… We automatically think about deep coding knowledge, using undocumented APIs or using Zero days exploits, but this is not always true, since by applying some “very” basics approaches we will be able to bypass most of (if not all) antivirus programs, at least for doing some basic things. Basically, all antivirus programs detect malicious files the same way, either by checking for a digital signature inside of the files (which explains the importance of keeping your antivirus up to date) or by a technique called heuristic detection. This (and of course other criteria) usually makes the difference between a good and a bad antivirus. Let’s start by making a basic USB spreader. If you want to make tests, just create a new project under Microsoft Visual Studio, and make sure you import System.Threading and System.IO then copy and paste this code:http://resources.infosecinstitute.com/antivirus- evasions-the-making-of-a-full-undetectable-usb-dropper-spreader/ 39
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica I successori (?) di Stuxnet (Ansa)WASHINGTON (USA) - Si chiama «Flame», fiamma, ed è un super-virus informatico che ha colpito i network in diversi Paesi mediorientali. Tra questi l’Iran, l’Arabia Saudita, la Siria, il Libano, il Sudan, l’Egitto e i territori palestinesi. Un «baco» che ruba qualsiasi tipo di informazione, registra comunicazioni e dialoghi, intercetta Skype. Qualcosa - affermano gli esperti - che deve essere stato messo a punto da un apparato statale. Ossia da un servizio segreto o da una struttura militare di alto livello. . La compagnia petrolifera nazionale ha denunciato problemi alla rete Internet e ai computer. Il virus - hanno specificato da Teheran - si sta impadronendo dei nostri dati. Un laboratorio russo è allora intervenuto per esaminare il caso. La risposta è stata chiara: l’attacco rappresenta una nuova fase ed è molto insidioso. «Flame» è qualcosa di più «letale» dei due virus, «Stuxnet» e «Duqu», che sono stati usati per colpire in è passato diversi impianti strategici in Iran. Chi ha messo a punto «Gauss»? Il laboratorio Kasperky, diventato ormai famoso per dare la caccia ai virus e offrire risposte, ritiene che appartenga alla stessa famiglia dello «Stuxnet» e di «Flame». Entrambi – secondo diverse ricostruzioni – sono stati creati per colpire l’Iran. Gli americani si sono attribuiti la paternità di aver ideato Stuxnet in collaborazione con Israele. Ma da Gerusalemme hanno precisato che sono stati loro a crearlo e solo in seguito lo hanno condiviso con l’alleato. È probabile che con «Gauss» i servizi segreti vogliano ricostruire i flussi finanziari in favore di movimenti (come l’Hezbollah libanese) o di gruppi estremisti che ricevono aiuti da Teheran. Oppure puntino a monitorare eventuali transazioni legate ai traffici d’armi che coinvolgono attori mediorientali. (Guido Olimpio 10 agosto 2012 | 11:54) (Symantec) On October 14, 2011, ….appeared very similar to the Stuxnet worm from June of 2010. This threat has been named W32.Duqu [because it creates files with the file name prefix “~DQ”. ..We have confirmed Duqu is a threat nearly identical to Stuxnet, but with a completely different purpose. Duqu is essentially the precursor to a future Stuxnet-like attack. The threat was written by the same authors, or those that have access to the Stuxnet source code, and appears to have been created after the last Stuxnet file we recovered. Duqu’s purpose is to gather intelligence data and assets from entities such as industrial control system manufacturers in order to more easily conduct a future attack against another third party. Duqu does not contain any code related to industrial control systems and is primarily a remote access Trojan (RAT). The threat does not self-replicate. s. 40
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica La protezione cyber delle IC non è un problema solo di virus, anche se sono i più sofisticati mai realizzati. Le IC sono strutture molto complesse e la loro protezione cyber richiede una strategia. Le IC presentano un serio problema di legacy. Le IC presentano un serio problema di complessità crescente in quanto sono interconnesse (effetto domino) non solo settorialmente ma anche intersettorialmente. 41
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Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Ciber strategy:Enisa e le Infrastrutture Critiche Recent deliberate disruptions of critical automation systems prove that cyber-attacks have a significant impact on critical infrastructures and services. Disruption of these ICT capabilities may have disastrous consequences for the EU Member States’ governments and social wellbeing. The need to ensure ICT robustness against cyber-attacks is thus a key challenge at national and pan-European level. Critical infrastructures, such as electricity generation plants, transportation systems, manufacturing facilities are controlled and monitored by Industrial Control Systems (ICS), including SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition) systems. Today ICS products are mostly based on standard embedded systems platforms and they often use commercial off-the-shelf software. This results in the reduction of costs and improved ease of use but at the same time increases the exposure to computer network-based attacks. 43
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Ciber strategy:Enisa e le Infrastrutture Critiche Smart Grids will substantially improve control over electricity consumption and distribution to the benefit of consumers, electricity suppliers and grid operators. Vulnerabilities of communication networks and information systems may be exploited for financial or political motivation to shut off power to large areas or directing cyber-attacks against power generation plants. The maritime sector is critical for the European society. Statistics show the augmenting trend of maritime transport share in the overall goods traffic, which in 2010 reached 52%. As it can be observed in other economic sectors, maritime activity increasingly relies on ICT in order to optimize its operations. ICT is increasingly used to enable essential maritime operations, from navigation to propulsion, from freight management to traffic control communications, etc. To address these issues, in 2011 ENISA launched new activities in the three areas: Industrial Control Systems/SCADA Smart Grids and Smart Metering Dependencies of Maritime Transport to ICTs 44
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Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Cyber strategy :Enisa e le smart grids :una metodologia difensiva 6 Appropriate security measures for smart grids . Defining a common approach to addressing smart grid cyber security measures will help achieve this. This technical document provides guidance to smart grid stakeholders by providing a set of minimum security measures which might help in improving the minimum level of their cyber security services. The proposed security measures are organised into three (3) sophistication levels and ten (10) domains, namely: 1. Security governance & risk management; 2. Management of third parties; 3. Secure lifecycle process for smart grid components/systems and operating procedures; 4. Personnel security, awareness and training; 5. Incident response & information knowledge sharing; 6. Audit and accountability; 7. Continuity of operations; 8. Physical security; 9. Information systems security; and 10. Network security. 46
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Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Cyber strategy : la strategia USA February 12, 2014 Cybersecurity Framework Version 1.0 1 Executive Summary The national and economic security of the United States depends on the reliable functioning of critical infrastructure. Cybersecurity threats exploit the increased complexity and connectivity of critical infrastructure systems, placing the Nation’s security, economy, and public safety and health at risk. .. To better address these risks, the President issued Executive Order 13636, “Improving Critical Infrastructure Cybersecurity,” on February 12, 2013, which established that “[i]t is the Policy of the United States to enhance the security and resilience of the Nation’s critical infrastructure and to maintain a cyber environment that encourages efficiency, innovation, and economic prosperity while promoting safety, security, business confidentiality, privacy, and civil liberties.” In enacting this policy, the Executive Order calls for the development of a voluntary risk-based Cybersecurity Framework – a set of industry standards and best practices to help organizations manage cybersecurity risks. The resulting Framework, created through collaboration between government and the private sector, uses a common language to address and manage cybersecurity risk in a cost-effective way based on business needs without placing additional regulatory requirements on businesses. The Framework focuses on using business drivers to guide cybersecurity activities and considering cybersecurity risks as part of the organization’s risk management processes. The Framework consists of three parts: the Framework Core, the Framework Profile, and the Framework Implementation Tiers….. The Executive Order also requires that the Framework include a methodology to protect individual privacy and civil liberties when critical infrastructure organizations conduct cybersecurity activities. While processes and existing needs will differ, the Framework can assist organizations in incorporating privacy and civil liberties as part of a comprehensive cybersecurity program. 50
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Cyber strategy : la strategia USA February 12, 2014 Cybersecurity Framework Version 1.0 1 Executive Summary The Framework enables organizations – regardless of size, degree of cybersecurity risk, or cybersecurity sophistication – to apply the principles and best practices of risk management to improving the security and resilience of critical infrastructure. The Framework provides organization and structure to today’s multiple approaches to cybersecurity by assembling standards, guidelines, and practices that are working effectively in industry today. Moreover, because it references globally recognized standards for cybersecurity, …..used by organizations located outside the United States and can serve as a model for international cooperation on strengthening critical infrastructure cybersecurity. The Framework is not a one-size-fits-all approach to managing cybersecurity risk for critical infrastructure. Organizations will continue to have unique risks – different threats, different vulnerabilities, different risk tolerances – and how they implement the practices in the Framework will vary. Organizations can determine activities that are important to critical service delivery and can prioritize investments to maximize the impact of each dollar spent. Ultimately, the Framework is aimed at reducing and better managing cybersecurity risks. The Framework is a living document and will continue to be updated and improved as industry provides feedback on implementation. As the Framework is put into practice, lessons learned will be integrated into future versions. This will ensure it is meeting the needs of critical infrastructure owners and operators in a dynamic and challenging environment of new threats, risks, and solutions. Use of this voluntary Framework is the next step to improve the cybersecurity of our Nation’s critical infrastructure – providing guidance for individual organizations, while increasing the cybersecurity posture of the Nation’s critical infrastructure as a whole. 51
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Legacy: una peculiarità delle CI 52
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Legacy: una peculiarità delle CI CPNI.NL è la struttura olandese per la protezione cyber , sta passando le consegne al centro nazionale olandese per il contrasto al crimine cyber In theory, there is not a whole lot of difference between the security of legacy process control systems and current (ICT) systems. … Based on this, we can consider accepting the risk or taking additional measures. Looking at legacy systems, decisions from the past may haunt us today. Sometimes it is sensible to go to the root of the problem, for instance, by reinstalling the system from scratch. This may prevent problems with unnecessarily elevated user rights and often solves instability issues caused by uncontrolled installation of extra software. Usually other less costly measures suffice. These may be technical, like a redesign of the network where the legacy systems are connected to or implementing firewalls. But it may also be procedural, e.g., by implementing a mandatory training for the use of legacy systems. As usual, protecting legacy systems starts with reducing the risk of undesirable effects on the availability or integrity of these systems or the processes controlled by these systems….. Hardening minimises the number of vulnerabilities of the system. Training, or a warning in the form of an explicit label, makes users aware of the specific risk of using these legacy systems. Completely removing risks to the availability or integrity of systems is often impossible. A tested backup and trained administrators will reduce the damage created by disruptions. Good and tested procedures, documentation and recording configuration data are essential. Also consider a safe and, in case of an emergency, accessible location to store backups. As a complementary corrective measure it may be wise to keep your own stock of spare parts or complete (if possible for installed and configured) redundant systems. CPNI. 53
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Interdipendenze tra IC e cyber sec 54
Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Interdipendenze tra IC e cyber sec Adattamento e flessibilità: c’è la necessità di riconoscere l’incertezza insita nei sistemi complessi che sono una parte fondamentale della nostra società. E’ scomparsa la distinzione tra infrastructure e information infrastructure. Attribuire le priorità: considerare I punti della catena del valore che sono soggetti al maggior rischio . Resistere alla tentazione di non rimuovere nulla dalla lista delle criticità ed espandere continuamente l’elenco delle cose considerate critiche. Non è saggio dal punto di vista strategico e aumenta il rischio di dispersione delle risorse. La crescente dipendenza delle infrastrutture critiche dal cyber spazio rende necessario attribuire priorità chiare e provvedimenti adeguati. Sono anche necessari dei metodi per analizzare un settore e valutarne le dipendenze anche a livello globale. Tutto deve essere accompagnato da misure per accrescere la consapevolezza pubblica e quindi il consenso ed il supporto per l’uso di risorse pubbliche a tal fine. Incentivare: comprendere I meccanismi che possano incoraggiare gli stakeholder ad investire in protezione e non solo in “velocità”. Livelli maggiori di sicurezza comportano costi maggiori ma la riduzione delo spionaggio industriale e del cyber crime puossono divenire un obiettivo primario se si valutano I danni prodotti alla società. Naturalmente il tutto unito all’azione internazionale che rende efficaci tali contrasti. Investire in resilienza : il focus sulla protezione delle dipendenze contribuisce ad aumentare la resilienza della società, nonché quella fisica e cyber. Esempio le energie alternative, la produzione diffusa può aumentare la resilienza della rete e della popolazione. I vantaggi all’aumento di resilenza possono essere economici, pubblici e privati, politici e sociali. 55
Agenda Presentazione relatore La normativa nazionale ed europea La sicurezza delle IC (fisica, logica,organizzativa, ambientale) Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza Il programma europeo H2020 Le prossime sfide Q&A Bibliografia & sitografia 56
Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza Un esempio europeo 57
Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza Un esempio europeo 58
Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza Un esempio europeo RECIPE è uno studio commissionato da EU e svolto da un consorzio guidato da TNO (Olanda). (http:/www.tno.nl/recipereport) E’ destinato ai policy makers ma è utile per comprendere lo scenario internazionale, con numerosi esempi e comparazioni, relativo alle norme e organizzazioni nazionale che regolamentano la protezione delle IC e la gestione delle crisi derivanti da IC. Affronta il tema della gestione della crisi e del recovery evidenziando con casi concreti come le risorse delle IC possono contribuire, anche in modo non convenzionale, all’azione di mitigazione e di recupero. Evidenzia in modo molto efficace la necessità di un partenariato e cooperazione pubblico-privato per la gestione delle crisi. 59
Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza L’approccio USA 60
Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza L’approccio USA Federal Emergency Management Agency Homeland sec National Preparedness Report Main content Presidential Policy Directive 8: National Preparedness, requires an annual National Preparedness Report (NPR) that summarizes national progress in building, sustaining and delivering the 31 core capabilities outlined in the National Preparedness Goal…. 2013 NPR focuses on accomplishments either achieved or reported on during 2012. … In 2012 the nation faced a diverse set of threats and hazards that challenged collective security and resilience and confirmed the need to enhance preparedness. …across the five mission area outlined in the Goal—Prevention, Protection, Mitigation, Response and Recovery. Of particular note was Hurricane Sandy.. The 2013 National Preparedness Report identified areas of national strength in the following core capabilities: Planning: The nation continues to expand upon the foundation for an integrated, all-hazards planning architecture that considers routine emergencies and catastrophic events and increasingly integrates whole community perspectives. At the federal level, interagency partners made significant progress in finalizing National Plannig Frameworks and Federal Interagency Operational Plans across preparedness mission areas. 61
Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza L’approccio USA Federal Emergency Management Agency Homeland sec National Preparedness Report Operational Coordination: The National Incident Management System (NIMS) provides a common doctrine for incident management, allowing the whole community to use shared language and principles. Nationwide adoption of NIMS increased in 2012, with an additional 900,000 completions of introductory NIMS and Incident Command System courses. Intelligence and Information Sharing: The national network of fusion centers and Joint Terrorism Task Forces continued to mature. In addition, new national strategies and federal interagency governance structures emerged to provide a consistent and unified approach to guide the implementation of fusion center policies and standards. Operational Communications: States and territories continue to develop State Emergency Communications Plans. In addition, the nation began facilitating a transition to a nationwide public safety broadband system for emergency communications and continued development of Next Generation 9-1-1 systems. OPPORTUNITIES FOR IMPROVEMENT The nation has made important progress in the national areas for improvement identified in the 2012 NPR—Cybersecurity, Recovery-focused core capabilities and integration of individuals with disabilities . Enhancing the resilience of infrastructure systems and maturing the role of public-private partnerships are newly identified national areas for improvement. 62
Agenda Presentazione relatore La normativa nazionale ed europea La sicurezza delle IC (fisica, logica,organizzativa, ambientale) Cyber sec delle IC ed evoluzione tecnologica Cyber sec nella gestione della crisi e nel recovery dell'emergenza Il programma europeo H2020 Le prossime sfide Q&A Bibliografia & sitografia 63
Il programma europeo H2020 Nella call Secure Societies HORIZON 2020 – WORK PROGRAMME 2014-2015 Secure societies – Protecting freedom and security of Europe and its citizens 14. Call - Disaster-resilience: safeguarding and securing society, including adapting to climate change I. Crisis management DRS-1-2015: Crisis management topic 1: Potential of current and new measures and technologies to respond to extreme weather and climate events ....... DRS-2-2014 Crisis management topic 2: Tools for detection, traceability, triage and individual monitoring of victims after a mass CBRN contamination and/or exposure DRS-3-2015: Crisis management topic 3: Demonstration activity on large scale disasters and crisis management and resilience of EU external assets against major identified threats or causes of crisis DRS-4- 2014: Crisis management topic 4: Feasibility study for strengthening capacity-building for health and security protection in case of large-scale pandemics – Phase I Demo DRS-5-2014: Crisis management topic 5: Situation awareness of Civil Protection decision-making solutions – preparing the ground for a Pre-commercial Procurement (PCP) DRS-6-2015: Crisis management topic 6: Addressing standardisation opportunities in support of increasing disaster resilience in Europe DRS-7-2014: Crisis management topic 7: Crises and disaster resilience – operationalizing resilience concepts DRS-8-2014: Crisis management topic 8: Trans-national co-operation among National Contact Points (NCPs) for Security .. II. Disaster Resilience & Climate Change DRS-9-2014/2015: Disaster Resilience & Climate Change topic 1: Science and innovation for adaptation to climate change: from assessing costs, risks and opportunities to demonstration of options and practices DRS-10-2015: Disaster Resilience & Climate Change topic 2: Natural Hazards: Towards risk reduction science and innovation plans at national and European level . DRS-11-2015: Disaster Resilience & Climate Change topic 3: Mitigating the impacts of climate change and natural hazards on cultural heritage sites, structures and artefacts . 64
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