La Porta dei Sogni Raimondo Galeano - 11 Gennaio - 8 Febbraio 2014
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La Porta dei Sogni Raimondo Galeano
La Porta dei Sogni | Raimondo Galeano La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta edella luce che ne è venuta fuori.” Alda Merini Il colore non esiste. E’ questa l’affermazione che ha spinto lo studio e la ricerca scientifica, artistica ed estetica di anni e anni dell’artista bolognese Raimondo Galeano. “La luce dà forma e colore a tutte le cose, io dò forma e colore alla luce”, queste le parole chiave L’artista supera i limiti della pittura e va oltre, si affida direttamente a qualcosa di più complesso e RAIMONDO GALEANO maestoso, all’uso della luce. Lo studio di “La bellezza Galeano non è chesiil disvelamento concretizza di inuna un tenebra sorta di camera caduta e oscura, un modus operandi affine alla Grafia della luce. della luce che ne è venuta fuori.” LuceAlda che scrive, luce che dipinge. Una luce attiva che disvela il suo fascino come la più bella e Merini seducente delle amanti. La pittura si spoglia del colore e si dona alla verità formale della luce. Appena il buio Il colore scende, non esiste. si viene E’ questa sedotti da che l’affermazione opere luminescenti ha spinto lo studio ee la ciricerca si trova dinnanziartistica scientifica, ad immagini ed che entrano in scena: estetica di anni el’immagine diventa anni dell’artista verbo, bolognese irrompeGaleano. Raimondo nell’apparire della visione, diventa protagonista galoppante e si fa attrice del momento. Come una diva, icona dell’immaginario collettivo. E proprio di icone si vestono le opere in esposizione, simboli cult dell’immaginario cinematografico fantastico e surreale. Peter Pan, Trilly, Mary Poppins, lo Stregatto e altri personaggi fantasy saranno i protagonisti di q Cosa di più fantastico di una pittura di luce? Cosa di ancor più fantastico, quando la fantasia dei personaggi del cinema brilla incandescente rendendo preziosa l’oscurità? Galeano “stilista”, veste di luce le icone del cinema ponendole letteralmente sotto il riflettore.
L’artista diviene faro, unico nel suo genere e unico nella storia dell’arte. Galeano si serve della luce per donarci immagini splendide e splendenti, quasi ritratti fotografici in negativo fluo. Di fronte ad una sua opera, come all'interno di una sala cinematografica buia, meraviglia e attesa ricordano momenti emozionanti di scene proiettate che possono cambiare la storia del cinema, commuoverci o farci sorridere. La pittura di Galeano è una pittura dialettica e performativa, attiva. Mai uguale a se stessa, nè di giorno, nè di notte. Come una scia di stelle, di giorno tele lattee quasi scremate e monocrome si trasformano di notte, al buio, in qualcosa d'altro, regalandoci le immagini che si nascondono alla luce. Ecco la trasformazione, la metamorfosi, il passaggio. Il bruco diventa farfalla, e la pittura si accende, si va in azione. Ciak si gira. La tela come un set cinematografico sfavillante. Una pittura quindi in costante rinnovo che si allinea straordinariamente all’ideologia contemporanea: luce quale soggetto informe, ineffabile e immateriale che richiama perfettamente la concezione di tecnologia. Una pittura quindi tecnologica quella di Galeano. Galeano artista, performer, drammaturgo, regista e scultore di quella creatura libera, bizzarra, indefinibile, priva di limiti che è la luce. Più che una mostra, una vera e propria esperienza sensoriale. Federica Fiumelli, Spazio San Giorgio
Raimondo Galeano C'è un personaggio in cui vive la speranza che un approccio nuovo salvi il bello e il buono di cui l'umanità è capace, prima che si isterilisca in una forma vuota. Si chiama Raimondo Galeano, vive a Bologna e il sogno che ci racconta Nietzsche, lui lo dipinge. Per dipingere, questo artista spegne la luce. Il maestro crea al buio i suoi quadri che emergono dalle tenebre come, nell'immaginazione nietzschiana, “la montagna incantata” dell'Olimpo si erge sulle sue “terribili radici”, come la serenità, quell'allegria diffusa e senza eccessi, rappresentativa del mondo greco e urgenza di quello contemporaneo, nasce dalla comprensione profonda del dolore. Senza essere disposti ad accettare il lato oscuro dell'esistenza, secondo Nietzsche, la felicità, la bellezza, la cultura, la religione, la morale, l'arte non saranno mai niente di più che un atteggiamento esteriore incapace di veicolare messaggi e di creare autenticità, empatia e condivisione. Lo sforzo di accettare il lato oscuro dell'esistenza vive soprattutto nell'interpretazione nietzschiana dell'idea greca di bellezza che assegna all'arte una funzione educativa rispetto al bene e al vero. L'arte svolge questa funzione proprio all'insegna del bello, inteso come approdo etico ed intellettuale ad un tempo, perchè è bella qualsiasi comprensione della realtà capace di rivelare o conferire senso al disordine inquietante e crudele che ci circonda e di farci agire alla luce di esso. In questa concezione estetica, accettare ciò che può essere simbolizzato dal “buio” serve per incontrare lo splendore dell'essere umano e instaura un indistruttibile legame tra l'arte, regno della creazione del bello da parte dell'uomo, e il bene, inteso come sovrano della verità che agli uomini è dato conquistare.
Dal buio emerge qualcosa di bello: una pittura perfettamente raffigurativa, raffinatamente insospettabile, qualcosa di vero. Perchè le immagini sono dipinte non col colore, che non esiste al di là del nostro modo di percepire il mondo, ma con la luce che è il linguaggio della manifestazione dell'universo. Dal buio emerge qualcosa di buono: poiché capace di accettare una paura esistenziale e di accogliere all'interno di essa un gioco che si potrebbe non esitare a definire addirittura interattivo col quadro, che ospita e permette una preziosa relazione tra l'uomo e il cosmo. I quadri di Galeano ci chiedono di affrontare il buio per incontrare la luce con cui parla l'universo e così ci invitano ad accettare la paura e lo smarrimento per poi sorprenderci con una bellezza in cui rivivono la “nobile semplicità e la quieta grandezza” con cui Winckelmann ha definito la classicità. Lo spegnere la luce coincide con il dire sì alla vita che Nietzsche propone come pratica di saggezza e atto d'amore e la rivelazione del quadro nell'oscurità diventa testimonianza del fatto che l'uomo ha gli strumenti per assegnare a ciò che spaventa o inquieta una ragion d'essere che lo trasforma nel presupposto per la creazione di qualcosa che lo appaga e lo emoziona, che crea un lieto fine che è a un tempo la sua rivincita emotiva e il suo riscatto intellettuale. Chiara Milano
Mary – day and night 180x220 Luce su Tela
Mary – night 180x220 Luce su Tela
Peter – day and night 170x210 Luce su Tela
Peter – night 170x210 Luce su Tela
Il Ballo – day and night 200x200 Luce su Tela
Il Ballo – night 200x200 Luce su Tela
Biancaneve – day and night 200x200 Luce su Tela
Biancaneve – night 200x200 Luce su Tela
Fantasia – day and night _______ Luce su Tela
Fantasia – night _______ Luce su Tela
Ballicine – day and night _______ Luce su Tela
Ballicine – night _______ Luce su Tela
Luna – night and day 200x200 Luce su Tela
Luna – night 200x200 Luce su Tela
Marylin 118x73 Luce su Tela
Audrey – day and night 60x80 Luce su Tela
Audrey – night ______ Luce su Tela
Aurora – day and night 70x70 Luce su Tela
Ritratto – day and night ______ Luce su Tela
Raimondo Galeano Classe 1948 Galeano, inizia il suo percorso artistico con la scuola di Piazza del Popolo, ma se ne discosta velocemente per un particolarissimo uso della fosforescenza e di vernici luminescenti reattive alla luce. Galeano è stato definito il pittore della luce per la prerogativa di ribaltare il concetto tradizionale di pittura a luce riflessa ad una pittura a luce trasmessa grazie ad un sapiente uso di vernici luminescenti. In concomitanza alla mostra presso Spazio San Giorgio verrà presentata la retrospettiva dell'artista Raimondo Galeano presso Palazzo Reale e Castel Dell'Ovo a Napoli, mostra posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. In particolare, a Palazzo Reale verranno esposte una trentina di opere che vanno dagli anni '60-'70 ai giorni nostri, mentre a Castel Dell'Ovo verrà installato un uovo luminoso di grandi dimensioni ispirato alla celebre leggenda di Virgilio.
La Porta dei Sogni Raimondo Galeano LUIGI LEONIDI dal 11 Gennaio al 8 Febbraio 2014 A cura di Spazio San Giorgio Ufficio Stampa: Marta Menegon | Spazio San Giorgio Finito di stampare a Bologna nel mese di Gennaio 2014 © Spazio San Giorgio tutti i diritti di riproduzione del catalogo e delle immagini riservati
Gennaio Spazio San Giorgio Via San Giorgio 12/A Bologna www.spaziosangiorgio.it info@spaziosangiorgio.it 3495509403
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