Kálida Barcelona: i Maggie's Centre conquistano l'Europa
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Kálida Barcelona: i Maggie’s Centre conquistano l’Europa Due donne per il primo Maggie’s Centre realizzato nell’Europa continentale: Benedetta Tagliabue, a capo dello studio italo- catalano Miralles Tagliabue EMBT, e Patricia Urquiola firmano nella capitale catalana Kálida Barcelona, che è anche il primo centro spagnolo. Il grande progetto dei Maggie’s Centre avviato nel 1995 con la costituzione di una charity dallo storico, critico e architetto Charles Jencks in memoria della moglie Maggie Keswick, scomparsa dopo anni di cure infruttuose per combattere un tumore al seno, si arricchisce così di un nuovo punto di supporto e altri due prestigiosi nomi della progettazione internazionale. La Tagliabue e la Urquiola seguono infatti l’architetto nordamericano Steven Holl, che nel 2018 ha completato nelle vicinanze del St. Bartholomew’s Hospital il terzo Maggie’s Centre di Londra, quello di Barts. Renzo Piano firma l’hospice pediatrico della Fondazione Seràgnoli Anche il design e' terapeutico Dentro l’Hospital de Sant Pau di Lluís Domènech i Montaner Il piccolo edificio in mattoni a vista materializza personali interpretazioni. Il riferimento è ad un tema ormai modulato nel Regno Unito e nel mondo dai diversi linguaggi dei molti architetti. Costoro si sono cimentati nella progettazione di edifici mediamente piccoli accomunati dalla funzione. L’idea è di offrire spazi e servizi gratuiti di supporto alla cura dei pazienti oncologici aperti a malati, famiglie e caregiver. La vicinanza ai luoghi di cura è fondamentale. E Kálida
Barcelona, commissionato da un gruppo di stakeholder che comprende la Kálida Foundation, la Fundació Privada de l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau e la charity Maggie’s Centre, non costituisce un’eccezione. Il centro sorge all’interno dell’area occupata dal magnificente complesso dell’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau. Costruito tra 1902 e 1930 su progetto dell’architetto modernista Lluís Domènech i Montaner (1850-1923), l’ospedale è sia luogo di cura, formazione e ricerca. Oggi queste funzioni si svolgono nei nuovi edifici sorti vicino al nucleo originario di inizio Novecento. Questo è davvero un monumento storico da visitare. I padiglioni decorati e rivestiti di mattoni a vista sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco. Un’architettura organica per Kálida Barcelona La grande area esterna e i curati giardini sono alcuni dei caratteri principali dell’ospedale fin dalla sua costruzione. E vengono ripresi da un progetto che Benedetta Tagliabue ha voluto “inondato dalla luce”. In cui anche “la bellezza si prenda cura e cerchi di dare pace” e la gente veda “solo il giardino e i fiori”. Il centro è una piccola costruzione a due piani che consente di accedere in modo diretto al reparto oncologico dell’ospedale. Si sviluppa dentro una planimetria organica. Questa si apre come un ventaglio e si estende per 400 mq circondati da quasi 1.000 mq di giardino animati da verde, pergolati e un patio. Sorretto da una struttura portante in cemento armato, l’idea è di instaurare un dialogo con l’importante preesistenza storica. Realizza a copertura di alcuni degli spazi comuni una versione contemporanea e aggiornata dei tradizionali solai in voltine di mattoni lasciati a vista. Queste ultime all’esterno si armonizzano con le scelte che definiscono l’involucro
esterno. Questo è completamente rivestito di mattoni a vista e non rinuncia alla decorazione, presente sotto forma di inserti di ceramica bianca posata secondo disegni lineari o a nido d’ape, che nascondono una parte delle finestre. Approfondimenti eBook - L'acustica nella progettazione architettonica: Edilizia pubblica Denise Borsoi L’eBook - il primo della collana L’acustica nella progettazione architettonica - affronta in dettaglio il recente aggiornamento normativo in tema di criteri ambientali minimi recepiti obbligatoriamente dal nuovo codice appalti e il tema delle migliorie sempre più richieste nelle gare di appalto. Wolters Kluwer Italia Acquista su shop.wki.it Interni domestici e flessibili La planimetria di Kálida Barcelona, chiusa verso la strada e completamente aperta verso il giardino, distribuisce gli ambienti in modo flessibile e dinamico. E li imposta tutti attorno a uno spazio centrale a doppia altezza. Quest’ultimo è destinato a sala da pranzo comune e dotato di grandi finestre
che, aperte verso il giardino, letteralmente inondano il Centro di luce naturale. Al piano terra predominano le aree comuni polifunzionali. Sono servite da una cucina e da una piccola biblioteca, mentre al primo piano c’è lo spazio degli uffici per i counselor e gli psicologi, tutti affacciati sull’ambito centrale. Il progetto di Patricia Urquiola nasce per creare un’atmosfera il più possibile domestica e familiare. In un luogo che deve aiutare ad alleviare le sofferenze al di fuori di casa. Attenta è stata quindi la scelta di materiali in cui predominante è la presenza di legno, ceramica e terracotta che si affiancano all’utilizzo di colori caldi e tenui sugli intonaci. Le forniture degli arredi e dei complementi hanno avuto il grande sostegno di importanti aziende italiane, che, da tempo collaboratrici con la progettista spagnola basata a Milano, hanno messo gratuitamente a disposizione paralumi e lampadari, divani patchwork, tappeti e finiture. Photogallery © Lluc Miralles Chiudi © Lluc Miralles Chiudi © Lluc Miralles Chiudi © Lluc Miralles Chiudi
© Lluc Miralles Chiudi © Lluc Miralles Chiudi © Jason Keith Chiudi © Jason Keith Chiudi © Jason Keith Chiudi © Jason Keith Chiudi Kàlida Barcelona, piano terra Chiudi Kàlida Barcelona, piano primo Chiudi Kàlida Barcelona, sezione Chiudi
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