Inquinamento atmosferico: le azioni per prevenire i rischi sulla salute e sull'ambiente
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QUALITÀ DELL’ARIA: GLI ATTORI, LA NORMATIVA E LE RESPONSABILITÀ SUL TERRITORIO 19 settembre 2018 / Comune di Torino, Sala Colonne Inquinamento atmosferico: le azioni per prevenire i rischi sulla salute e sull’ambiente Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
PARTIAMO DA QUI 29 settembre 2017 - ADNKRONOS L’Italia, con oltre 90.000 morti premature e 1.500 decessi per milione di abitanti (1.116 solo per il particolato Pm2,5) è maglia nera tra i grandi paesi europei per l’inquinamento atmosferico (1.100 in Germania, 800 in Francia e Regno unito, 600 in Spagna). I responsabili? Il traffico stradale, ma anche l’agricoltura e il riscaldamento a biomasse legnose. La qualità dell’aria nelle città italiane, nonostante i miglioramenti dovuti alle tecnologie, alle nuove regolamentazioni, a un mix energetico migliore e a carburanti più verdi, resta sempre critica soprattutto in alcune aree. Non solo il bacino padano, da Torino a Venezia, ma anche l’area metropolitana di Roma, quella di Napoli, l’area del frusinate, la Puglia, la costa sud est della Sicilia. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
PARTIAMO DA QUI Valutazione Integrata dell’Impatto Ambientale e Sanitario dell’inquinamento PROGETTO VIIAS – Ministero della Salute (2004) atmosferico • CLE (Current LEgislation), presuppone che da qui al 2020 la legislazione e il trend rimangano quelli attuali. • Lo scenario 2020 CLE Target 1 ipotizza che i limiti alle concentrazioni di inquinanti, imposti dalla legislazione europea e nazionale, vengano rigorosamente rispettate • Nello scenario 2020 CLE Target 2 viene ipotizzato che le concentrazioni medie annue subiscano una riduzione uniforme sul territorio nazionale pari al 20%. Concentrazioni medie 2020 2020 2020 di PM2,5 (μg/m3) 2005 CLE Target 1 Target 2 ITALIA 11,4 9,9 9,7 7,9 Nord 14,6 12,7 12,3 10,2 Centro 10,5 9 9 7,2 Sud e Isole 8,6 7,6 7,6 6,1 Aree urbane 23,9 21,9 19,2 17,5 Aree non urbane 11,1 9,6 9,5 7,7 Valore Limite (VL) annuale (25 μg/m3) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
PARTIAMO DA QUI Valutazione Integrata dell’Impatto Ambientale e Sanitario dell’inquinamento PROGETTO VIIAS – Ministero della Salute (2004) atmosferico Fonti di emissione PM2,5 • Settore trasporti: grazie alla progressiva riduzione delle emissioni dei veicoli Euro 4 e del passaggio agli Euro 5 nel 2009, si è osservata una forte riduzioni delle emissioni: - 24% per il PM10, -27% per il PM2.5 e -31% per NOX. • emissioni da riscaldamento, sostenute essenzialmente dall’incremento della combustione di biomassa legnosa (legna, pellet ecc) nel settore domestico. Emissioni nazionali di PM2,5 (Fonte: ISPRA, RT 203/2014) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
PARTIAMO DA QUI Valutazione Integrata dell’Impatto Ambientale e Sanitario dell’inquinamento PROGETTO VIIAS – Ministero della Salute (2004) atmosferico • CLE (Current LEgislation), presuppone che da qui al 2020 la legislazione e il trend rimangano quelli attuali. • Lo scenario 2020 CLE Target 1 ipotizza che i limiti alle concentrazioni di inquinanti, imposti dalla legislazione europea e nazionale, vengano rigorosamente rispettate • Nello scenario 2020 CLE Target 2 viene ipotizzato che le concentrazioni medie annue subiscano una riduzione uniforme sul territorio nazionale pari al 20%. Concentrazioni medie 2020 2020 2020 di NO2 (μg/m3) 2005 CLE Target 1 Target 2 ITALIA 9,4 6,0 6,0 4,8 Nord 13,0 8,2 8,2 6,6 Centro 9,2 5,9 5,9 4,7 Sud e Isole 5,7 3,9 3,8 3,2 Aree urbane 32,4 21,8 21,3 17,4 Aree non urbane 8,8 5,7 5,6 4,5 Valore Limite (VL) annuale (40 μg/m3) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
PARTIAMO DA QUI Valutazione Integrata dell’Impatto Ambientale e Sanitario dell’inquinamento PROGETTO VIIAS – Ministero della Salute (2004) atmosferico Fonti di emissione NOx • Per quanto riguarda gli ossidi di azoto (NOx), il settore trasporti al 2012 costituisce circa il 50% delle emissioni totali e di queste il 91% è dovuto ai veicoli diesel. Emissioni nazionali di NOx (Fonte: ISPRA, RT 203/2014) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
PARTIAMO DA QUI PM10, I semestre 2017: superamenti XIII Rapporto (2017) ISPRA sullo Stato PM10, 2016: superamenti del valore del valore limite giornaliero nelle aree limite giornaliero. urbane dell’Ambiente PM10 Valore Limite (VL) giornaliero = 50 μg/m3 da non superare più di 35 volte in un anno Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
PARTIAMO DA QUI 16 maggio 2018 - ANSA La Commissione Ue ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia europea per aver violato le norme europee antismog. ………… la decisione si riferisce alla ripetuta violazione dei limiti Ue per il particolato Pm10. Con la stessa motivazione, a quanto si è appreso, l'esecutivo Ue ha deferito Ungheria e Romania e ha denunciato alla Corte anche Francia, Germania e Regno Unito per il superamento dei limiti di biossido di azoto (No2). Il deferimento arriva nell'ambito di una procedura di infrazione cominciata nel 2014. L'Italia ha una seconda procedura di infrazione in corso sulla qualità dell'aria, avviata nel 2015, per il superamento dei valori limite di biossido di azoto (NO2). Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
PARTIAMO DA QUI 16 maggio 2018 - ANSA Il 31 gennaio scorso il commissario Ue all'ambiente Karmenu Vella aveva convocato a Bruxelles i ministri di nove Paesi tra cui l'Italia, chiedendo l'adozione di misure per ridurre l'inquinamento atmosferico. A quanto si apprende da fonti europee, la documentazione fornita da Roma è stata sufficiente per evitare l'aggravamento della procedura di infrazione sull'NO2 ma non quella sul particolato, in quanto il piano italiano prevede una normalizzazione della situazione in tempi troppo lunghi. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO GLI OBIETTIVI DI GESTIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA D.Lgs 152/2000 - Art. 1 Principi e finalità 1. Il presente decreto recepisce la direttiva 2008/50/CE e sostituisce le disposizioni di attuazione della direttiva 2004/107/CE, istituendo un quadro normativo unitario in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente finalizzato a: a) individuare obiettivi di qualità dell'aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso; b) valutare la qualità dell'aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale; c) ottenere informazioni sulla qualità dell'aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l'inquinamento e gli effetti nocivi dell'inquinamento sulla salute umana e sull'ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine, nonché i miglioramenti dovuti alle misure adottate; d) mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi; e) garantire al pubblico le informazioni sulla qualità dell'aria ambiente; f) realizzare una migliore cooperazione tra gli Stati dell'Unione europea in materia di inquinamento atmosferico. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO GLI OBIETTIVI DI GESTIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA Dunque, per un processo di gestione della qualità dell'aria sono fondamentali i seguenti processi tecnici: Normazione dei valori limite (1.a) Monitoraggio (1.b) Saranno oggetto della Autorizzazione (1.d) nostra discussione Interventi di risanamento (1.c, 1.d) Informazione e Comunicazione (1.e) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO Le reti di monitoraggio della qualità dell'aria sono gestite dalle Regioni e dalle Provincie Autonome le quali, in caso di rischio di superamento dei limiti fissati normativamente dovrebbero allertare gli Enti Locali interessati, ai fini dell’adozione dei provvedimenti di carattere emergenziale. Inoltre, sempre sulla base dei dati di monitoraggio, le stesse Regioni dovrebbero normalmente gestire dei sistemi modellistici in grado di effettuare previsioni sia a breve che a medio termine, definendo il livello di gravità dell’inquinamento presunto, sempre allo scopo di fornire ai comuni indicazioni sulla necessità di adozione di provvedimenti di carattere emergenziale. UNA QUESTIONE È CRUCIALE DISPONIAMO DI UNA INFORMAZIONE DI BASE COERENTE CON QUESTE ESIGENZE DI VALUTAZIONE ? Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO REGIONALI Lombardia: 150 stazioni fisse Veneto: 40 stazioni fisse Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO REGIONALI Lazio: 41 stazioni fisse Campania: 42 stazioni fisse Centraline Traffico Background Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO 17 novembre 2017 – Repubblica.it GLI inquinanti dell'aria ……..possono essere visualizzati in tempo reale su una mappa europea. L'ha messa a punto l'Agenzia per l'Ambiente (AEA), che l'ha presentata in occasione del "Clean Air Forum" della Commissione europea che si è aperto ieri a Parigi. La mappa "Air Quality Index" raccoglie i dati di oltre 2mila centraline, ogni tre ore si aggiorna e misura i diversi inquinanti che danneggiano salute e ambiente: le micropolveri PM10 e PM2.5, Ozono, diossido di zolfo (SO2) e diossido di azoto (NO2). …….. Grande assente, ed è una mancanza che salta agli occhi, l'Italia, costellata di pallini grigi, ovvero spenti: le nostre centraline ancora non risultano, come quelle di Romania, Bulgaria e Grecia. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO 25 agosto 2018 http://airindex.eea.europa.eu/ Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO Disporre di reti di monitoraggio regionali "non adeguate" comporta delle conseguenze molto rilevanti perché, ai sensi del D.Lgs. 155/2010: Sulla base delle rilevazioni le Regioni producono una classificazione del territorio in relazione all’inquinamento atmosferico; La classificazione rappresenta la base per lo sviluppo di politiche di controllo e di strategie di risanamento e stabilisce degli obblighi per gli Enti Locali; Sulla base delle stesse misure vengo effettuate le valutazioni di efficacia delle misure adottate dagli Enti Locali. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO Disporre di reti di monitoraggio regionali "non adeguate" comporta delle conseguenze molto rilevanti perché, ai sensi del D.Lgs. 155/2010: Ad esempio, nel Lazio (DGR n. 164 del 05/03/2010) 1) I comuni delle zone 1 e 2, qualora siano previste situazioni di superamento dei limiti della concentrazione di inquinanti in atmosfera stabiliti dalla norma, devono assumere provvedimenti preventivi di contrasto. A tal fine ARPA Lazio, sulla base dei modelli previsionali, valuta la possibilità di eventi di superamento dei limiti, stimandone la gravità, e comunica ai comuni interessati dal rischio di superamento la necessità di assumere provvedimenti di carattere emergenziale per i giorni successivi. ………… 4) I Comuni predispongono un Piano di Intervento Operativo che prevede le modalità di progressiva attuazione dei provvedimenti da adottare in relazione al persistere o all’aggravarsi delle condizioni di inquinamento. Copia del Piano deve essere trasmessa alla Regione. 5) Le misure adottate per il contenimento dell’inquinamento sono soggette a verifica della loro effettiva efficacia anche sulla base sulla base dei valori dei margini di tolleranza stabiliti dal Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 2 aprile 2002, n. 60 Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO REGIONALI – CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CENTRALINE Traffico e industrie Background Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO REGIONALI – CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO Classi di popolazione (2016) Classi di quota < 5000 > 600 5.000 - 10.000 300 - 600 10.000 – 50.000 100 - 300 > 50.000 < 300 CLASSE 1 CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 2 Centraline Centraline Traffico Traffico Background Background Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO REGIONALI – CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO Densità di popolazione (ab/ha 2016) < 20 CONSEGUENZE: 20 - 30 30 – 50 Necessità di implementazione di interventi "in > 50 emergenza" in funzione delle valutazioni regionali CLASSE 1 relative all'andamento delle concentrazioni (non CLASSE 2 sempre possibili) Centraline Traffico Comunicazione alla popolazione (non sempre Background corrispondente alla realtà) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO URBANO LE MISURE SONO SIGNIFICATIVE DEL REALE STATO DI CONCENTRAZONE DEI CONTAMINANTI ? Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO URBANO Verifica mediante l'uso di un modello di dispersione alla microscala Via Arenula TREFIC (Trafic Emission Improved Calculation) Dati di ingresso Territorio: • DTM • Uso del suolo Via Magnagrecia Meteorologia: • Vento MODELLO DI Concentrazioni in • Temperatura aria e deposizione • Pressione DISPERSIONE al suolo • Umidità • Radiazione solare Emissioni • Portata NO Concentrazioni in • Concentrazione VALIDAZIONE aria e deposizione • Temperatura al suolo validate • Velocit à di uscita Dati di misura delle centraline Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO URBANO Campo medio giornaliero di concentrazione al suolo di benzene. Campo medio giornaliero di concentrazione al suolo di NOx. Valori in µg/m3 Valori in µg/m3 Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO URBANO Campo medio giornaliero di concentrazione al suolo di PM10. Campo medio giornaliero di concentrazione al suolo di CO. Valori in µg/m3 Valori in µg/m3 Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO URBANO Campo medio giornaliero di concentrazione al suolo di benzene. Campo medio giornaliero di concentrazione al suolo di NOx. Valori in µg/m3 Valori in µg/m3 Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO LE RETI DI MONITORAGGIO URBANO Campo medio giornaliero di concentrazione al suolo di PM10. Campo medio giornaliero di concentrazione al suolo di CO. Valori in µg/m3 Valori in µg/m3 Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
IL MONITORAGGIO Le reti di monitoraggio urbano I CONCLUSIONE PARZIALE È NECESSARIO CHE VENGANO SVILUPPATE E RESE DISPONIBILI NUOVE TECNOLOGIE CHE CONSENTANO DI OPERARE MISURE DI CONCENTRAZIONE DEI DIVERSI CONTAMINANTI ATMOSFERICI IN MANIERA: AFFIDABILE DINAMICA DIFFUSA CONFRONTABILE SOSTENIBILE ECONOMICAMENTE SENSORI TRASPORTATI DA DRONI ? Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO PREMESSA INQUINAMENTO ATMOSFERICO - DEFINIZIONE "ogni modificazione della normale composizione chimica o dello stato fisico dell'aria dovuta alla presenza di una o più sostanze, in quantità e con caratteristiche tali da alterare la salubrità e da costituire pericolo per la salute pubblica" (D.P.R. 203/88) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO NATURA DEL FENOMENO L’inquinamento atmosferico dipende certamente dalla natura, dall’entità e dalla distribuzione delle emissioni (principalmente antropiche) MA Se le sostanze inquinanti si distribuissero uniformemente in atmosfera, la loro presenza non contribuirebbe a variarne in modo rilevante le caratteristiche. DUNQUE Il problema dell’inquinamento atmosferico (principalmente in area urbana) è quindi anche legato alla scarsa diffusione degli inquinanti. Questi rimangono concentrati in aree limitate sia a causa di barriere geomorfologiche o artificiali che ne limitano la diffusione laterale, sia per le caratteristiche meteoclimatiche della diverse aree urbane. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO NATURA DEL FENOMENO Complessivamente il fenomeno della contaminazione atmosferica è distinguibile, dal punto di vista fisico, in tre componenti, ciascuna influenzata da parametri specifici. Fonti Emissive Meteorologia (natura e caratteristiche) Struttura Urbana EMISSIONE TRASPORTO CONCENTRAZIONE Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO NATURA DEL FENOMENO Canyon urbano SULLA STRUTTURA URBANA CANYON Interferenza della S.U. con i flussi di vento (canopy layer) SEMI-CANYON NO CANYON a 10 m Ioannilli, Zingaretti (2006) a 20 m a 30 m Ioannilli, Rocchi (2006) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO LO SCHEMA D.P.S.I.R Drivers Response Per dare ordine ai nostri ragionamenti sugli interventi di risanamento è utile dotarsi di uno schema concettuale che ci aiuti a tenere sotto controllo tutte le complesse variabili che intervengono sul fenomeno Pressure Impact Schema sviluppato dall’Organization for Economic Co-operation and Development (OECD) nel 1999, utilizzato inizialmente per organizzare le informazioni sullo stato dell’ambiente e, più recentemente, per valutare e analizzare le strategie di sviluppo sostenibile State Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO LO SCHEMA D.P.S.I.R I Determinanti (Drivers) consistono nelle attività e processi umani, quali ad esempio la crescita demografica, l’urbanizzazione, la produzione industriale, gli spostamenti di merci e di persone, lo sviluppo tecnologico, che nel loro svolgimento interagiscono con l’ambiente naturale creando Pressioni (Pressures) sui sistemi bio-fisici (misurate ad esempio in termini di emissioni nocive, o consumo di risorse naturali). A seguito delle Pressioni lo Stato (State) dell’ecosistema si modifica, in genere allontanandosi dalle iniziali condizioni favorevoli alla vita umana, causando così Impatti (Impacts) per lo più negativi sulla popolazione, sull’economia e sugli stessi ecosistemi. La società reagisce a tali impatti attraverso opportune Risposte (Respones), consistenti in strategie volte ad intervenire sia sulle cause immediate (i cambiamenti dello stato), sia sulle cause implicite, operando sulle pressioni e sulle attività che le generano, allo scopo di proteggere gli ecosistemi naturali e migliorare la qualità della vita Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO LO SCHEMA D.P.S.I.R Cause Risposte Primarie Drivers Regolano Response Leggi (Ambiente umano) Piani Demografia Prescrizioni Sviluppo tecnologico Ecc. Comportamenti sociali ……… Agricoltura Generano Industria Richiedono Riducono Trasporti Ecc. Riducono Secondarie (Ambiente naturale) Eventi climatici Impatti Eventi Migliorano Deterioramento della Ecc. Pressure Impact qualità della vita Impatti sanitari Desertificazione Alterazione climatica Pericolosità territoriale Pressioni Perdita di Emissioni in atmosfera Alterano Producono Ecc. Rifiuti Inquinamento corpi idrici Salinizzazione State Stato Consumo di suolo Qualità dell’aria Deforestazione Qualità dell’acqua Ecc. Qualità dei suoli Biodiversità Ecc. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO LO SCHEMA D.P.S.I.R Cause Risposte INTERVENTI STRUTTURALI Leggi Primarie Drivers Response Piani (Ambiente umano) Prescrizioni Demografia Ecc. Sviluppo tecnologico Comportamenti sociali INTERVENTI FISICI ……… Agricoltura Industria Trasporti Ecc. Secondarie (Ambiente naturale) Eventi climatici Impatti Eventi Deterioramento della Ecc. Pressure Impact qualità della vita Impatti sanitari Desertificazione Alterazione climatica Pericolosità territoriale Pressioni Perdita di Emissioni in atmosfera Ecc. Rifiuti Inquinamento corpi idrici Salinizzazione State Stato Consumo di suolo Qualità dell’aria Deforestazione Qualità dell’acqua Ecc. Qualità dei suoli Biodiversità Ecc. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO I DRIVERS Il quadro delle emissioni settoriali in Italia nel 2015 Fonte: Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ENEA (2015), "La sfida della qualità dell’aria nelle città italiane" SPOSTAMENTO PERSONE MERCI RISCALDAMENTO LE FONTI ED I PROCESSI EMISSIVI INDUSTRIA ENERGIA AGRICOLTURA RIFIUTI Saranno oggetto della nostra discussione Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO I RESPONSES SPOSTAMENTO DI PERSONE DPSIR OBIETTIVI AZIONI FATTIBILITÀ SOGGETTI Sviluppo del telelavoro e della didattica a distanza B S/R Ridurre i flussi di DRIVERS Sviluppo della telematizzazione dei servizi B S/R spostamento sistematici Modifica degli orari della città B C Favorire l'uso dei mezzi pubblici mediante l'incremento e il miglioramento B R/C dell'offerta Favorire l'uso di sistemi collettivi di spostamento (car-sharing, car-pooling, taxi Cambiare i modi di A R/C collettivi) spostamento Sostenere lo sviluppo della mobilità ciclabile e pedonale mediante la realizzazione M C di piste ciclabili, cicloparcheggi, percorsi sicuri casa-scuola PPRESSURES Favorire l'intermodalità del TPL con integrazione sistemi tariffari A R Sostituzione delle flotte di mezzi del pubblico locale e regionale a favore di mezzi B S/R non inquinanti Cambiare i vettori dello Vietare l'uso delle motorizzazioni private più inquinanti M S/R spostamento Incentivi all’acquisto o conversione di veicoli elettrici, a metano o GPL M S/R Erogazione di incentivi destinati alla l’apertura o implementazione di distributori di M S/R metano per autotrazione e ai punti di ricarica elettrica Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO I RESPONSES SPOSTAMENTO DI PERSONE DPSIR OBIETTIVI AZIONI FATTIBILITÀ SOGGETTI Istituzione di isole pedonali e di aree a traffico limitato A C Tariffazione degli ingressi nelle aree urbane più dense A C Limitare l'uso dello spazio pubblico al Istituzione di zone 30 A C trasporto privato Blocco del traffico A C Scoraggiare l'uso del mezzo privato mediante una politica della tariffazione della A C sosta a costi crescenti (verso le aree centrali) STATE Vie di scorrimento, sottopassi ed altri interventi sulla rete viaria B C Intervenire sulla Realizzazione di filovie, tramvie B C infrastruttura stradale Istituzione di corsie preferenziali per il trasporto pubblico A C Domeniche ecologiche, settimana della mobilità, campagne di informazione e A C Misure complementari sensibilizzazione Controllo traffico, controllo mezzi pubblici, pannelli a messaggio variabile A C Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO I RESPONSES SPOSTAMENTO DI MERCI DPSIR OBIETTIVI AZIONI FATTIBILITÀ SOGGETTI Ridurre i flussi di Azioni a sostegno del consumo di prodotti a km 0 M S/R/C DRIVERS spostamento delle merci Azioni a sostegno del consumo di prodotti a basso contenuto di imballaggi M S/R/C Cambiare i modi di Aumentare l'offerta di rete ferrata per il trasporto merci anche in ambito urbano B S/R spostamento Realizzazione di nodi per lo scambio gomma - ferro - nave B S/R Realizzazione di piattaforme logistiche urbane per lo stoccaggio delle merci (ultimo M R/C/P miglio urbano sostenibile) Ridurre PPRESSURES l'attraversamento Realizzazione di Centri di Distribuzione Urbana (logistica di prossimità) M C/P urbano Diminuire il numero di mezzi circolanti mediante l'ottimizzazione dei volumi trasportati (restrizione degli accessi in area urbana in funzione dei carichi A C trasportati) Agevolare il rinnovamento del parco veicolare con alimentazione alternativa al Limitare le emissioni B S diesel (LNG – CNG – ENERGIA ELETTRICA) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO I RESPONSES SPOSTAMENTO DI MERCI DPSIR OBIETTIVI AZIONI FATTIBILITÀ SOGGETTI Regolamentare gli orari di accesso alle aree urbane e quelli di carico/scarico A C Limitare le interferenze Isolare il trasporto merci dal trasporto persone e pedonale mediante realizzazione A C STATE del trasporto merci con di corsie preferenziali per il trasporto merci la città Realizzazione di aree adibite a carico/scarico M C Imporre restrizioni all'accesso di mezzi di date dimensione alle aree urbane A C Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
INTERVENTI DI RISANAMENTO I RESPONSES RISCALDAMENTO DOMESTICO DPSIR OBIETTIVI AZIONI FATTIBILITÀ SOGGETTI Sostegno alla riqualificazione energetica degli edifici B S/R Ridurre il bisogno di DRIVERS riscaldamento Modifica dei regolamenti edilizi con l'introduzione di norme di progettazione A C obbligatorie per il miglioramento energetico dei fabbricati Rinnovo delle caldaie e verifica della corretta manutenzione M S/R/C Divieto di utilizzo di fonti fossili per il riscaldamento B R/C PPRESSURES Ridurre le emissioni Diffusione di meccanismi di contabillazzione del calore consumato A R/C Sostegno alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili M S/R Sostituzione dei sistemi per la climatizzazione con tecnologie ad alta efficienza M S/R Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
LA RISPOSTA ITALIANA ALL'INFRAZIONE COMUNITARIA LE RISPOSTE DI GALLETTI ALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE COMUNITARIA (2018) Trasporto pubblico/commerciale Misure previste: Rinnovo del parco degli autobus dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, ed alla promozione e al miglioramento della qualità dell’aria con tecnologie innovative: 3,7 miliardi di Euro, in via di approvazione. 100 milioni di Euro all’anno per progetti su mobilità’ sostenibile (fino al 2033). Iniziativa “mare bonus” + “ferro bonus” su trasporto intermodale. Trasporto privato Misura prevista: Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro (74 milioni in 2016 +20 milioni in 2018). In tutti i comuni capoluogo italiani sono ad oggi vigenti strette regolamentazioni che non consentono l’utilizzo dei veicoli più inquinanti e limitazioni coercitive. Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
LA RISPOSTA ITALIANA ALL'INFRAZIONE COMUNITARIA LE RISPOSTE DI GALLETTI ALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE COMUNITARIA (2018) Riscaldamento domestico Misura prevista Rinnovo caldaie: 800 milioni di fondo per sostituire stufa a biomassa con una più efficiente stufa a biomassa, Divieto combustione legna ad uso civile, da 1 Novembre a 31 Marzo. Energia Misura prevista Uscita dal carbone dal 2025. Ridimensionamento uso biomassa per raggiungimento obiettivi uso energie rinnovabili. Fondo nazionale efficienza energetica (incremento budget). Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
II CONCLUSIONE PARZIALE LE RISPOSTE ITALIANE ALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE SONO TUTTE DI TIPO NON STRUTTURALE, TRANNE QUELLA CHE CONCERNE L'USCITA DELL'ITALIA DAL CARBONE. QUINDI NON INTERVENIAMO SUI DRIVERS DELL'INQUINAMENTO MA ANCHE LE RISPOSTE REGIONALI/LOCALI AL PROBLEMA SONO PRINCIPALMENTE ORIENTATE A RIDURRE LE PRESSIONI (QUANDO POSSIBILE) O A MIGLIORARE LE FUNZIONALITÀ O IL COMPORTAMENTO DELLO STATO DELL'AMBIENTE FISICO È SUFFICIENTE ? Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
FINIAMO QUI …….. INFINE ……. GLI INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DEI FLUSSI DI DISPERSIONE Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
FINIAMO QUI …….. Nella risposta fornita dall'allora Ministro Galletti alla Commissione Europea nulla è stato detto in merito ……. all'URBANISTICA. Eppure, nuove regole in questo ambito potrebbero radicalmente cambiare diversi parametri e diverse condizioni strutturali particolarmente rilevanti per la tematica della qualità dell'aria. In particolare: Nuove regole di progettazione urbanistica potrebbero portare alla riduzione delle cause di emissione Nuovi modi di organizzazione dello spazio pubblico potrebbero: favorire l'assorbimento delle emissioni migliorare i flussi di dispersione dei contaminanti Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
FINIAMO QUI …….. Qualche esempio Nuovi regolamenti edilizi con l'introduzione di norme di progettazione obbligatorie per il miglioramento energetico dei fabbricati (orientamenti, rapporti dimensionali relativi, tecniche costruttive …) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
FINIAMO QUI …….. Qualche esempio Nuovi rapporti dimensionali tra gli spazi pedonali e 55.000 m di rilievo quelli carrabili 15.757 oggetti rilevati Un oggetto ogni 3,5 m CNR 2001 - NORME FUNZIONALI E GEOMETRICHE PER LA COSTRUZIONE DELLE STRADE 3.4.6 Larghezza del marciapiede La larghezza del marciapiede va considerata al netto sia di strisce erbose o di alberature che di dispositivi di ritenuta. Tale larghezza non può essere inferiore a metri 1,50. Sul marciapiede possono, comunque, trovare collocazione alcuni servizi di modesto impegno, quali centralini semaforici, colonnine di chiamata di soccorso, idranti, pali e supporti per l'illuminazione e per la segnaletica verticale, nonché‚ eventualmente per cartelloni pubblicitari (questi ultimi da ubicare, comunque, in senso longitudinale alla strada). In presenza di occupazioni di suolo pubblico localizzate e impegnative (edicole di giornali, cabine telefoniche, cassonetti ecc.) la larghezza minima del passaggio pedonale dovrà comunque essere non inferiore a metri 2,00. Ioannilli (2000) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
FINIAMO QUI …….. Qualche esempio Separazione dei flussi di mobilità (veicolare privata, pubblica, di trasporto merci e pedonale) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
FINIAMO QUI …….. Qualche esempio Progettazione di supporti logisti per il funzionamento dei servizi urbani a rete (piazzole di fermata degli autobus, golfi per il posizionamento e lo svuotamento dei cassonetti, cavidotti per i sottoservizi ecc.) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
FINIAMO QUI …….. Qualche esempio Realizzazione di corridoi vegetati per il miglioramento della dispersione dei contaminanti Vitoria-Gasteiz (Spagna) Rotaie verdi (Milano) Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
FINIAMO QUI …….. Qualche esempio Realizzazione di interventi di riforestazione per aumentare l'assorbimento della CO2 Senigallia Bosco del Fauno (Tivoli) 2,5 ettari, 2800 alberi, Stima TONN. di CO2 ASSORBITA 2000 Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE Maria Ioannilli, Università di Tor Vergata Roma
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