Informazione e comunicazione - Cosa dobbiamo pretendere - Palermo

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Informazione e comunicazione - Cosa dobbiamo pretendere - Palermo
Informazione
       e
comunicazione
  Cosa dobbiamo pretendere
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Incentivazione, attraverso l’abbattimento dell’IVA o altro mezzo,
di prodotti riparabili, durevoli, aggiornabili, come il Fairphone.
Informazione e comunicazione - Cosa dobbiamo pretendere - Palermo
Tassazione progressiva, crescente con i MB consumati in
ingresso e in uscita, sul traffico dati
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Moda

Cosa dobbiamo fare
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Dal 2000 al 2015 il numero di capi di vestiario venduti all’anno nel mondo si è
raddoppiato, passando da circa 50 a 100 miliardi, per l’effetto combinato della
espansione della classe media nei paesi in via di sviluppo e della pressione
della pubblicità che induce a cambiare guardaroba continuamente

Nel 2015 la produzione di tessuti ha comportato emissioni per 1,2 miliardi di
tonnellate di CO2-eq, superiori a quelle di tutti i voli internazionali e del traffico
marittimo messi insieme o pari a quasi tre volte le emissioni di tutto il parco
automobilistico europeo nel 2016.
Fonte: Ellen McArthur Foundation, A New Textiles Economy: Redesigning Fashion’s Future, 2017
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Nel 2015 il settore tessile ha consumato 93 miliardi di m3
(qualcosa come 8 volte il consumo di acqua per irrigazione in
Italia), così tanta non solo per il processo industriale ma anche
per quella occorrente per le piantagioni di cotone, che ne
richiedono molta

              Per produrre

                                                 Occorrono
                                                  20.000
                                                 litri di acqua
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L’industria tessile, a causa dei trattamenti chimici che i tessuti
richiedono, è responsabile per il 20% dell'inquinamento idrico
                  industriale a livello mondiale

    La produzione di 1 kg          Vengono usate 12.000
    di indumenti di cotone         sostanze chimiche, di cui 2.000
    comporta l’uso di 3 kg         nocive alla salute
    di prodotti chimici
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Sfruttamento
Condizioni di lavoro
inaccettabili e rischio della
vita nei paesi più poveri.
3 dollari al giorno in
Bangladesh
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Comprare meno abiti. Usare i capi di vestiario fino alla fine della loro
vita, non fino a quando lo dice la moda. Non comprare scarpe non
riparabili o non riciclabili. Verificare la provenienza del prodotto.
Rivolgersi sempre di più ai sarti e ai calzolai per aggiornare, modificare
e riusare.
Rifiutare il condizionamento consumistico.
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Moda

Cosa dobbiamo pretendere
Abbattimento dell’IVA e detrazioni fiscali

                                             Impronta ecologica
Alimentazione

   Cosa dobbiamo fare
Ridurre drasticamente il consumo di carne
Fonte: BioScience, biz088

L’impronta di carbonio degli alimenti
L’impronta idrica degli alimenti
Ortaggi, legumi, frutta di produzione e varietà locale e biologici,
per ridurre l’impatto sul cambiamento climatico, i cicli
biogeochimici e la perdita di biodiversità e, soprattutto, ridurre
fortemente la carne e i latticini.
Ciò che fa bene alla salute del pianeta fa anche bene alla salute dell’uomo

Studi epidemiologici suggeriscono che piccoli aumenti del rischio di diversi
tumori possono essere associati ad un elevato consumo di carni rosse o di
carni trasformate.
Fonte: OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità
Ridurre lo spreco di cibo
Tutto il cibo sprecato (oltre il 30% del totale prodotto) è quattro volte quello che
occorrerebbe per sfamare tutti gli 800 milioni di persone che soffrono la fame.
Per produrre gli alimenti sprecati si usa il 30% di tutto il terreno agricolo del
mondo e, per l’irrigazione, 250 km3 di acqua, tanta quanta ne contiene il lago di
Ginevra.
Un terzo delle emissioni del settore agricolo è dovuto alla produzione di cibo
che viene sprecato.
Ridurre l’uso di cibo surgelato e dei forni a microonde

                                                         I 136 milioni di forni a
                                                         microonde in Europa
                                                         consumano circa 10
                                                         TWh/anno di elettricità per
                                                         produrre la quale si emette
                                                         tanta CO2 quanta ne emettono
                                                         7 milioni di automobili per il
                                                         loro funzionamento e
                                                         costruzione.
                                                         E poi ci sono le emissioni
                                                         causate dalla catena del
                                                         freddo (2,5% delle emissioni
                                                         globali).
Fonti: - A. G. Gallego Schmid, J. M. F. Mendoza, Environmental assessment of microwaves and the effect of
European energy efficiency and waste management legislation, Science of The Total Environment · March 2018
- https://ec.europa.eu/energy/intelligent/projects/sites/iee-projects/files/projects/documents/ice-
e_ice_e_publishable_report_en.pdf
Alimentazione

 Cosa dobbiamo pretendere
Tassare gli alimenti in proporzione alla loro impronta di carbonio e
idrica o, per tenere conto di tutto, della loro impronta ecologica.

Con la carne bisogna fare come con le sigarette: tasse elevatissime.
Poi destinare il ricavato alla detassazione dei prodotti biologici.
Oppure, come scrivono nel loro programma di governo i verdi tedeschi,
eliminare completamente tutti gli allevamenti intensivi entro i prossimi 20 anni.
Carbon tax sui surgelati
Introdurre incentivi fiscali per la transizione ecologica
dell’agricoltura, alzando l’aliquota IVA per i prodotti fitosanitari e
per i fertilizzanti chimici, incentivando allo stesso tempo il
consumo di prodotti da agricoltura biologica fissando per tutti i
prodotti certificati un’aliquota IVA molto bassa.
Avviare politiche che tendano al recupero delle aree marginali,
collinari, inadatte all’agricoltura industriale, intensiva…

                                              …anche
                                              valorizzando la
                                              risorsa migranti
Promuovere gli orti urbani
Plastica

Cosa dobbiamo fare
L’impatto ambientale degli oggetti di plastica a perdere è
elevatissimo, anche se ancora non esattamente quantificato.
Investe, al minimo, il cambiamento climatico, per le emissioni di
CO2 della produzione, e la biodiversità.
Cercare di riusare le bottiglie e i
                              contenitori di plastica, invece di
                              buttarle nella differenziata.
                              Non usare piatti, bicchieri, posate di
                              plastica, a perdere, e neanche i piatti
                              di carta, di fatto non riciclabili.

Non usare sacchetti di plastica, o altro materiale di plastica o di
carta a perdere, anche se dichiarati biodegradabili e/o riciclabili:
Spesso riciclabili non sono e per farli, o rifarli, si usano risorse
Fonte: S. Kersten-Johnston et al. (2019), The bridge to circularity - Putting the new plastics economy into practice
in the U.S., The recycling Partnership
Comprare prodotti sfusi, non confezionati

https://www.theguardian.com/sustainable-business/2014/sep/16/berlin-duo-supermarket-no-packaging-food-waste
Plastica

Cosa dobbiamo pretendere
Obbligare il riuso bottiglie e contenitori di
liquido (contenitori a rendere).
Detassare la vendita dei prodotti sfusi.
Proibire i prodotti usa-e-getta e i
sacchetti di plastica, biodegradabili o no.
In conclusione
Il consumismo compulsivo mette a rischio il futuro delle
nuove generazioni. Deve contare di più il loro benessere del
soddisfacimento di bisogni indotti che bisogni non sono.
Occorre diminuire la quantità di beni superflui ed effimeri che
entrano nel sistema economico, aderendo allo spirito della
economia circolare. Beni durevoli, riparabili e riciclabili e,
soprattutto, veramente utili e a basso impatto ambientale,
diretto e indiretto.
Sviluppo invece di crescita

                                     Più artigiani meno operai
                                                                     No al consumismo
Accesso invece di possesso
Condivisione: dal trapano all’auto

                                                Economia circolare

                            Agroecologia
                                                                     Città a misura d’uomo

 Meno carne
                                        Rinnovabili
Rimuovere le cause e/o rivederne il funzionamento

Il consumismo e l’obsolescenza programmata
                                                        La globalizzazione

                                    I valori distorti
Un’arma fatale: il greenwashing
Cambiare il modello
                                   economico, il modello culturale,
                                   il modello istituzionale

La prospettiva di una catastrofe
planetaria come occasione per
trasformare e migliorare la
nostra società.
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