INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2023

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INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2023
PROCURA REGIONALE
PRESSO LA SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE SICILIANA

            INAUGURAZIONE
         DELL’ANNO GIUDIZIARIO
                 2023

      RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE
                PRES. PINO ZINGALE
INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2023
INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2023
PROCURA REGIONALE
PRESSO LA SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE SICILIANA

                          RELAZIONE
                 DEL PROCURATORE REGIONALE
                      PRES. PINO ZINGALE

           16 settembre 1807 - la creazione della Corte dei conti ad opera di Napoleone I
     Bassorilievo di Pierre-Charles Simart - Hôtel des Invalides – Tomba di Napoleone I - Parigi

                          INAUGURAZIONE
                       DELL’ANNO GIUDIZIARIO
                               2023

                                PALERMO 02 MARZO 2023
                                 STERI – AULA MAGNA
INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2023
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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

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I.          PREMESSA ..................................................................................................................... 3

II.         LA PROCURA REGIONALE SICILIANA ............................................................... 5

III.        L’ORGANIZZAZIONE ................................................................................................ 7

IV.         ATTIVITA’ SVOLTA DALLA PROCURA REGIONALE .................................. 12

       1. Attività e dati statistici. .......................................................................................................................... 12

       2. L’attività cautelare. ................................................................................................................................. 16

       3. Gli inviti a dedurre. ................................................................................................................................ 17

       4. Le citazioni a giudizio. ........................................................................................................................... 21

       5. Resa conti giudiziali. .............................................................................................................................. 28

       6. Le sentenze di primo grado................................................................................................................... 29

       7. Le impugnazioni. .................................................................................................................................... 32

       8. Le sentenze di secondo grado. .............................................................................................................. 33

       9. Le sentenze delle Sezioni Riunite della Corte dei conti. ................................................................. 34

       10. Le sentenze delle Sezioni Unite della Corte di cassazione. ............................................................ 35

       11. L’attività di esecuzione delle sentenze di condanna e i recuperi pre-esecutivi. ......................... 37

V.          CONCLUSIONI ........................................................................................................... 38

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PERSONALE DI MAGISTRATURA .................................................................................. 45

RAPPORTO PM PER ABITANTI........................................................................................ 46

RAPPORTO PM PER AMMINISTRAZIONI ................................................................... 46

FLUSSO GENERALE ............................................................................................................. 47

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

ATTIVITA’ IN FASE ISTRUTTORIA ................................................................................ 50

ATTIVITA’ IN FASE DI GIUDIZIO................................................................................... 53

        ESITO PROSPETTAZIONE ACCUSATORIA DELL’AZIONE DI RESPONSABILITA’ ........ 55

        RICONOSCIMENTO GIUDIZIALE IN RAPPORTO ALLA RICHIESTA RISARCITORIA
        DEL PM IN 1° GRADO ......................................................................................................................... 56

        ESITO PROSPETTAZIONE ACCUSATORIA DELL’AZIONE DI RESPONSABILITA’ ........ 57

        RICONOSCIMENTO GIUDIZIALE IN RAPPORTO ALLA RICHIESTA RISARCITORIA
        DEL PM IN 2° GRADO ......................................................................................................................... 58

ATTIVITA’ IN FASE DI ESECUZIONE ............................................................................ 59

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I.   PREMESSA

     Desidero, innanzitutto, rivolgere un sincero ringraziamento, a titolo
personale ed a nome di tutti coloro che lavorano presso la Procura siciliana,
magistrati ed amministrativi, al Presidente Vincenzo Lo Presti ed al Presidente
aggiunto Giuseppa Maneggio, che si apprestano a lasciare la Sezione
giurisdizionale Sicilia, il primo per andare a presiedere la Sezione giurisdizionale
d’appello per la Regione Siciliana e la seconda per la Presidenza della Sezione
centrale per il controllo dei contratti secretati. Resterà in noi tutti il senso di
equilibrio e di giustizia che ha costantemente guidato l’alta funzione ad essi
affidata e che per noi tutti è stato un costante punto di riferimento, anche per la
funzione inquirente affidata all’ufficio del Pubblico Ministero.
     Un saluto, inoltre, desidero rivolgere alla Presidente Anna Luisa Carra,
designata a succedere al Presidente Vincenzo Lo Presti nella titolarità della Sezione
giurisdizionale per la Sicilia: di essa sono note l’alta professionalità e la profondità
etica del suo agire. Siamo sicuri che saprà svolgere la sua funzione con equilibrio
e ponderatezza, in quel rapporto dialettico e sinergico con la parte pubblica e le
parti private che costituisce la vera essenza del giusto processo.
     Infine, un affettuoso saluto al Presidente Giuseppe Aloisio che si appresta a
lasciare il servizio attivo dopo avere presieduto per molti anni la Sezione
Giurisdizionale d’appello per la Regione Siciliana. A lui mi legano antichi rapporti
di amicizia e stima che resteranno per sempre vivi.
     Ringrazio di cuore il personale amministrativo e di magistratura della
Procura regionale, sempre eccellente e produttivo anche nelle non ottimali
condizioni strutturali ed ambientali nelle quali si deve operare in terra siciliana.
     Un ringraziamento particolare mi sia consentito rivolgere al personale di
supporto addetto alla mia segreteria particolare e, in specifico, a chi quella

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

struttura coordina: senza la loro collaborazione leale ed incondizionata molti dei
risultati organizzativi ed operativi raggiunti sarebbero rimasti nel libro dei sogni.
     Un saluto ed un augurio di buon lavoro anche al Presidente Salvatore Pilato
ed ai colleghi della Sezione di controllo che in terra siciliana, nella composizione
delle Sezioni Riunite, sono chiamati alla funzione di parifica del rendiconto della
Regione, attività che negli anni è divenuta sempre più complessa ed impegnativa,
oltre che di particolare esposizione sul piano mediatico, nonostante il suo carattere
costituzionale dichiaratamente collaborativo nei confronti del Parlamento, come
dimostrano le recenti vicende del rendiconto del 2019, ancora non del tutto
parificato, essendo tuttora pendente innanzi alle SS.RR. della Corte dei conti in
speciale composizione il giudizio di impugnativa proposto dall’Ufficio di Procura
Generale all’epoca da me diretto, dopo i passaggi, favorevoli alla posizione
istituzionale della magistratura contabile, in Corte Costituzionale e Corte Suprema
di Cassazione, con l’accoglimento, sino a questo momento, di tutte le censure
proposte dalla parte pubblica ricorrente, e con una sentenza di incostituzionalità,
come richiesto, della norma regionale che consentiva di attingere ai fondi della
sanità per il ripiano di situazioni debitorie pregresse estranee a quel settore.
     Un saluto, infine, al Procuratore Generale della Corte dei conti Angelo
Canale, oggi qui in rappresentanza del Consiglio di Presidenza della Corte dei
conti, figura umana e professionale che ha costantemente informato anche il mio
modo di interpretare ed esercitare la funzione inquirente, ed al Consigliere
Adriano Gribaudo, rappresentante dell’associazione magistrati.
     La relazione che segue è suddivisa in due parti, testuale e grafica.
     Nella parte grafica i dati statistici sono illustrati in aderenza alle tre fasi
(istruttoria-giudizio-esecuzione) in cui è ripartita l’attività del Pubblico Ministero
nel codice di giustizia contabile.

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

II. LA PROCURA REGIONALE SICILIANA

      Il 23 maggio del 2022 lo scrivente ha assunto le funzioni di Procuratore
regionale, ed è la prima volta che, in applicazione del nuovo codice di giustizia
contabile, un Presidente di Sezione assume la titolarità della Procura Regionale
della Sicilia.
      L’organico di diritto della Procura regionale siciliana è fissato in 12
magistrati, incluso il Procuratore Regionale; al 1° gennaio 2022 risultavano
complessivamente in servizio 6 magistrati in assegnazione principale oltre uno in
aggiuntiva; quest’ultimo, a far data dal 30/09/2022, è stato sostituito da un
magistrato in assegnazione principale.
      Nel complesso, quindi, risultano in servizio 1 Presidente di Sezione con
funzioni di Procuratore Regionale, 1 Vice Procuratore Generale e 6 Sostituti
Procuratori Generali, con una scopertura di organico di 4 posti, che si attesta sulla
soglia critica del 42% (v. grafico pag. 45).
      La perdurante carenza di magistrati presso la Procura regionale siciliana
influenza negativamente l’impegno necessario a rispondere alle notevoli istanze
di giustizia alle quali è esposto l’Ufficio, in un territorio nel quale l’emergenza
sociale e di legalità appare ancora particolarmente viva.
      Quanto al personale amministrativo, il contesto numerico complessivo di 28
unità in servizio, di ruolo o in posizione di comando, su di un totale di 43 unità in
organico di diritto, presente nel primo semestre dell’anno 2022, è stato portato a
31 nel secondo, permanendo quindi alcune criticità per l’ottimale gestione di
alcuni servizi ordinari dell’Ufficio. Data la scopertura di 4 posti di area terza e 8 di
area seconda, ci si è prontamente attivati per la ricerca di personale, in linea con
le, seppur restrittive, politiche dettate dal Segretariato Generale, anche mediante
la possibilità di vagliare posizioni di comando che, però, ad oggi non hanno fatto
registrare ulteriori assegnazioni.

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     Va segnalata, poi, la presenza presso la Procura, di un piccolo contingente di
personale regionale distaccato dalla Regione: ad essi sono particolarmente
riconoscente per l’impegno e la professionalità che costantemente caratterizza la
loro attività e che contribuisce in modo sicuramente non secondario alla
funzionalità dell’Ufficio.
     In tema di personale, si è mantenuto un approccio prudenziale e
sperimentale in relazione al lavoro agile, ormai introdotto quale tipologia di
prestazione lavorativa non più straordinaria.
     Nella considerazione preminente del carattere spiccatamente operativo che
contraddistingue l’Ufficio di Procura, si è optato per un regime generalizzato di
lavoro “in presenza”, prediligendo invece i criteri ex lege, relativi alla sussistenza
di ragioni di salute o di care giving e/o ragioni di distanza dalla sede di lavoro, per
la concessione ponderata del lavoro a distanza.
     Si è confermata, poi, la proficua collaborazione con i militari della GdF,
operanti in distacco presso questa Procura, mediante i quali è stato possibile un
raccordo operativo, costante ed immediato con tutte le strutture investigative sul
territorio. Parimenti è stata confermata l’utilissima presenza di due militari
dell’Arma dei Carabinieri al fine di coordinare l’attività di delega su tutto il
territorio regionale.
     Per entrambe queste due realtà sono profondamente grato alle rispettive
scale gerarchiche a livello regionale che con grande disponibilità e sensibilità
istituzionale hanno assecondato, nel tempo, le esigenze rappresentate da questa
Procura.

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III. L’ORGANIZZAZIONE

     Nell’esposizione relativa all’organizzazione del lavoro dell’Ufficio, si
prendono le mosse da un significativo dato numerico: 10.790 nuove segnalazioni
di danno erariale registrate nel 2022 (v. grafico pag. 47), dati che sono
costantemente in crescita in considerazione della possibilità, sempre più ampia, di
trasmettere segnalazioni ed esposti nella modalità telematica.
     La maggiore richiesta di accesso alla giustizia, che oggi si estende ai più, ha
richiesto un maggiore impiego di energie nella gestione dei flussi della posta in
ingresso. Sono state quindi adottate direttive di coordinamento e disposizioni di
servizio per ottimizzare le risorse sempre in aderenza alle esigenze di
informatizzazione della gestione degli affari.
     A seguito di una iniziale riconsiderazione dei flussi di lavoro, è stata emanata
la direttiva di coordinamento 1/2022, alla quale hanno fatto seguito specifiche
disposizioni di servizio anche del Funzionario preposto alla segreteria della
Procura, relative all’organizzazione di dettaglio dei servizi ed il supporto al
Pubblico Ministero.
     Con la direttiva 1/2022 sono stati, in particolare, disciplinati alcuni momenti
nevralgici del flusso di attività della Procura.
     È seguita una fase di ricognizione del personale, volta a valorizzare le singole
professionalità presenti in ufficio e ad individuare i responsabili dei relativi servizi
che vi insistono. La struttura burocratica realizzata è stata articolata suddividendo
i servizi in linea con le fasi che attraversano codicisticamente l’attività tipica della
Procura erariale, dalla fase preprocessuale, all’apertura e incardinamento del
giudizio, nonché al monitoraggio della fase di esecuzione delle sentenze
(istruttoria-giudizio-esecuzione). Per ciascuna di esse il Pubblico Ministero è stato
dotato di un ufficio di supporto.
     Sono stati fissati criteri per l’assegnazione e la trattazione dei fascicoli
secondo parametri ancorati al valore ponderale in una scala di rilevanza e/o

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complessità crescente da 1 a 4 abbinata alla lettera “R” (“R1”, “R2”, “R3” e “R4”).
      I rapporti con la stampa sono stati riservati al Procuratore regionale.
      Con la direttiva 4/2022 sono stati poi disciplinati gli aspetti applicativi che
riguardano: la tutela del pubblico dipendente denunciante (art. 1), l’accesso al fascicolo
istruttorio ai sensi dell’art. 71 c.g.c. (art. 2), la tutela “interna” del segreto istruttorio (art.
3), e la tutela “esterna” del segreto istruttorio (art. 4).
      Sul punto, con la direttiva di Coordinamento n. 6/2022 relativa all’art. 52
c.g.c, in aderenza al parere di cui alla nota n. 1057 del 5 agosto 2022 della Procura
Generale è stata valorizzata la posizione dell’amministrazione danneggiata,
consentendo la possibilità motivata e, previa richiesta, di accedere ad alcune
informazioni sullo stato dell’istruttoria. Ciò non equivale ad un temperamento del
segreto istruttorio, che permane in capo a chiunque abbia accesso ad informazioni
per natura riservate, ma è finalizzato ad un maggior grado di tutela degli interessi
erariali a più livelli. L’amministrazione potrà, su richiesta, anche conoscere l’esito
conclusivo del singolo procedimento al fine di adottare eventuali provvedimenti
di sua competenza.
      È stata inoltre emanata la direttiva di coordinamento 2/2022, per una
adeguata raccolta e gestione dei dati statistici in un’ottica di stretta necessarietà e
tempestività nella loro registrazione. È stato così adottato un modello statistico che
rispecchia tutte le singole attività giudiziarie del Pubblico Ministero.
      La gestione del flusso di lavoro è interamente dematerializzata e tutti,
magistrati e collaboratori, operano su piattaforma sharepoint, oltre che nel nuovo
sistema GiuDiCo.
      Il 2022 è stato un anno di svolta in tema di informatizzazione dei processi. È
stato fatto un enorme passo avanti nel sistema telematico della Corte dei conti che
oggi consente ufficialmente l’accesso al fascicolo telematico mediante la specifica
funzionalità FOL ed il deposito della documentazione difensiva, potendo gli
avvocati riversare direttamente al fascicolo informatico gli atti e le difese anche
nella fase preprocessuale (DAeD).
      È stata diramata apposita nota informativa sull’utilizzo delle tecnologie

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dell’informazione e della comunicazione nell’ambito dei giudizi dinanzi alla Corte
dei conti, ai Consigli dell’Ordine degli Avvocati, al fine della massima diffusione
dell’innovativo sistema di accesso, il quale consentirà una maggiore efficienza dei
flussi di lavoro ma, soprattutto, una maggiore facilità nell’esercitare i diritti di
difesa, contribuendo sempre più alla realizzazione del giusto processo.
     Al fine di un migliore coordinamento, inoltre, con direttiva n. 3/2022 è stata
disposta l’assegnazione automatica al Procuratore regionale dei fascicoli istruttori
concernenti i riconoscimenti di debiti fuori bilancio, fattispecie, in passato, non
oggetto di particolare attenzione da parte dell’Ufficio. Conseguentemente, è stata
inviata agli EE.LL. siciliani apposita nota in materia di comunicazione delle
delibere di riconoscimento di debito fuori bilancio, mediante la quale si è inteso
rendere più fluida l’attività istruttoria in materia.
     Il debito fuori bilancio è stato preso particolarmente in esame da questo
Ufficio in quanto, sia nella fase della relativa genesi del debito che in quella del
pagamento, l’insorgere dell’obbligazione è spesso non adeguatamente soppesata
dagli Enti pubblici.
     Oggi più che mai, alla luce della contabilità armonizzata, ci si è resi conto di
quanto incida, sulla salute finanziaria dell’Ente pubblico, una corretta gestione dei
debiti contratti al di fuori delle ordinarie regole di contabilità; ma, vi è di più, in
quanto spesso la contrazione di un debito fuori dal sistema di programmazione
contabile finanziaria è frutto di una grave disfunzione gestoria a monte della fase
dell’ordinazione, che richiede una analisi più attenta. Ecco che, con la circolare in
parola, si è richiesto una più fattiva collaborazione istruttoria alle amministrazioni
danneggiate nella trasmissione di informazioni quanto più complete e
ricostruttive della fattispecie a monte e delle circostanze che hanno determinato
l’insorgere del debito.
     È stata inoltre operata la scelta di attribuire il giusto rilievo alle
comunicazioni ex art. 140, comma 4, c.g.c., con le quali il Magistrato relatore della
Sezione Giurisdizionale comunica al P.M. l’omessa presentazione dei conti
giudiziali; con ciò si è dato adeguato valore ad una delle attività più risalenti e

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tipiche della giurisdizione contabile, il che ha dato la stura all’avvio di
procedimenti, tra gli altri, per la omessa presentazione di conti relativi alla
riscossione di entrate collegate a parcheggi e strisce blu in concessione, con i
correlati accertamenti sugli effettivi importi.
     Maggiore attenzione si è, pure, riservata alla gestione dei fascicoli dei giudizi
già incardinati e che, però, avevano vissuto vicende interruttive e/o sospensive e
che, quindi, vertevano in uno stato di perdurante pendenza processuale. Il carico
è stato riassegnato al Procuratore regionale al fine di provocare una rapida
prosecuzione/riassunzione dei giudizi, facendosi spesso “parte diligente” anche
ai fini dell’estinzione processuale, ove ne ricorrevano i presupposti, promuovendo
una più ordinata e razionale vita o morte di giudizi da troppo tempo pendenti.
     Infine, sono state adeguatamente attenzionate le comunicazioni previste
dalla legge n. 89/2001, in ordine ai giudizi di equa riparazione, prevalentemente
concentrate sulla Corte d’appello di Messina, per un valore complessivo, riferito a
tutte e quattro le Corti d’appello siciliane, di € 12.971.385,75, un importo che è
indice di significative disfunzioni nella macchina giudiziaria e che sottraggono
rilevanti risorse alla legittima richiesta di giustizia, giusta e tempestiva, da parte
dei cittadini contribuenti (v. grafico a pag. 49), oltre a recare un vulnus alla fiducia
generale verso il sistema giustizia complessivamente considerato.
     Tutte le direttive adottate sono state tempestivamente trasmesse al
Procuratore Generale, titolare del superiore livello di coordinamento generale
previsto dal comma 3 dell’articolo 12 c.g.c.
     Da ultimo, è stata diramata una nota di aggiornamento sulle Linee guida per
l’applicazione dell’art.17-bis, comma 9-bis, del D. Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546 con
la quale, intercettato un nuovo indirizzo legislativo, si è sensibilizzato anche il
settore della giustizia tributaria, oltre che quello delle amministrazioni pubbliche
interessate, stimolando nuove forme di collaborazione non solo al fine di
recuperare eventuali danni erariali, ma anche, e ciò è quello che preme di più, per
l’innegabile effetto deterrente che la segnalazione di una elevata soglia di
attenzione da parte della Procura immancabilmente produce nei destinatari.

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     È noto come il nostro legislatore si stia sempre più avvicinando al mondo del
cd. alternative dispute resolution (ADR), con l’introduzione di forme di definizione
anticipata, concordata, semplificata delle controversie. Il modello della
mediazione, così, è stato introdotto pure nella fase giustiziale nelle controversie
tributarie di valore non superiore a cinquantamila euro, contestualmente
dichiarando        la     responsabilità         amministrativa         del       funzionario
dell’amministrazione che abbia immotivatamente rigettato il reclamo o non
accolto la proposta di mediazione che conteneva invece ragioni poi recepite nella
fase giudiziale dal Giudice della Corte di Giustizia Tributaria.
     Non si tratta, va subito detto, della volontà di trovare a tutti i costi un capro
espiatorio dei maggiori costi sopportati dall’Amministrazione Finanziaria, ma
solo di richiamare, con pacato equilibro, i pubblici funzionari, che talora svolgono
l’attività di accertamento non con la dovuta attenzione e ponderatezza, a più
motivate valutazioni e decisioni nel rapporto con il cittadino-contribuente, che va
trattato non da suddito ma in linea con il dettato costituzionale sulla capacità
contributiva.
     Infine, in esecuzione della disposizione di servizio n. 1/2022, è stato istituito
un osservatorio permanente sulla giurisprudenza, cui è stato preposto un
Magistrato ed una unità di personale amministrativo, osservatorio che ha iniziato
una proficua attività di informazione anche nei confronti dei vari enti pubblici
siciliani in ordine agli indirizzi giurisprudenziali più recenti.

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IV. ATTIVITA’ SVOLTA DALLA PROCURA REGIONALE

      1. Attività e dati statistici.

      Dall’analisi della tipologia di segnalazioni emerge un totale di denunce
pervenute di 10.790, a seguito del quale è stata aperta istruttoria in numero pari a
1032. Di questo dato si segnala che una cospicua parte perviene da denuncianti
privati con una percentuale del 14%, ed il 7% perviene da fonte anonima; altro
bacino rilevante, pari al 33%, proviene dal settore della Giurisdizione ordinaria, ex
art. 129 disp. att. c.p.p. (v. grafico a pag.48 e 50).
      Altro rilevante numero è costituito da atti trasmessi in adempimento di
obblighi di legge e, in particolare, dalla trasmissione di delibere di riconoscimento
di debito fuori bilancio, ex art. 23 della legge 289/2022. In relazione a queste
ultime, si segnala il massiccio riconoscimento che annualmente avviene nelle
amministrazioni della nostra Regione, per un importo che si aggira a 185 milioni
di euro.
      Le segnalazioni di danno trasmesse dalle amministrazioni, nonostante gli
obblighi di denuncia connessi, costituiscono una limitata parte del flusso totale
(5% dalla Regione e 12 % dagli Enti Locali).
      Sia sul piano delle indagini avviate che dei giudizi incardinati continuano a
 registrarsi, come negli anni passati, un numero significativo di illeciti presso il
 variegato mondo degli enti regionali, ivi incluse le società partecipate: in atto
 risultano aperte ben 59 istruttorie, limitandoci ai soli enti di maggiore rilevanza.
      Le Sezioni Riunite regionali, e lo stesso Ufficio di Procura generale per la
 Sicilia, hanno segnalato ed espressamente richiesto, fin dalla parifica del
 rendiconto generale della Regione dell’esercizio finanziario 2016, e reiterato negli
 anni successivi, l’adempimento dell’obbligo statutario e, quindi, costituzionale,
 derivante dall’art. 23 dello Statuto regionale, in relazione alla creazione di una
 apposita Sezione di controllo sugli enti regionali, con tale definizione

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intendendosi anche le società partecipate dalla Regione, a somiglianza di quanto
previsto dalla legislazione nazionale per lo Stato.
    Sottolineo, obbligo costituzionalmente previsto (“Gli organi giurisdizionali
centrali avranno in Sicilia le rispettive sezioni per gli affari concernenti la
Regione. Le Sezioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti svolgeranno
altresì̀ le funzioni, rispettivamente, consultive e di controllo amministrativo e
contabile”) e, quindi, non suscettibile di un diverso apprezzamento da parte del
legislatore ordinario, individuato, per le norme di attuazione dello Statuto, nella
Commissione paritetica Stato- Regione.
    La presenza di una simile Sezione e delle diverse forme di controllo da essa
esercitate, non necessariamente identiche a quella nazionale, ed occorrendo
anche più penetranti, avrebbe sicuramente evitato vicende come quella,
attualmente      all’attenzione   dei   media,     dell’Azienda      Siciliana      Trasporti,
stimolando tempestivamente in termini di prevenzione gli opportuni interventi
sia degli organi di governo regionali che dell’Assemblea Regionale Siciliana,
naturale destinatario di una delle forme più collaudate di controllo referto
collaborativo.
    A tal riguardo non posso esimermi dal sottolineare come l’Ufficio di Procura
Generale all’epoca da me diretto, in occasione del giudizio di parifica sul
rendiconto della Regione del 2019, attingendo e valorizzando le risultanze
dell’istruttoria condotta dalle Sezioni Riunite, aveva già rilevato la grave
situazione debitoria di quella società, alla quale non faceva seguito un adeguato
accantonamento da parte della Regione nel fondo perdite società partecipate.
    A tal riguardo non si può non esprimere apprezzamento per l’iniziativa
assunta dal governo regionale, pur privo di poteri deliberativi in materia, ma solo
propositivi, nella scorsa legislatura, di approvare, in parallelo con lo schema che
prevedeva l’istituzione di una Sezione civile della Corte di cassazione e della
correlata Procura Generale per la Regione Siciliana, uno schema di norme di
attuazione che prevedeva la creazione di una Sezione della Corte dei conti di
controllo sugli enti regionali, da inviare, poi, alla Commissione Paritetica per le

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

 valutazioni e decisioni di sua competenza, iniziativa che, però, non ha poi trovato
 sbocco in atti normativi.
     Una considerazione a parte meritano, poi, i finanziamenti del Pnrr.
     Ammonta a 72,84 miliardi di euro il totale delle risorse finora assegnate in
 attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Circa il 10% di queste
 andranno alla Sicilia. Ciò emerge dai dati presenti al 17 febbraio 2023 in Regis, il
 sistema sviluppato dalla Ragioneria generale dello Stato per il monitoraggio e la
 rendicontazione dei progetti Pnrr.
     Si tratta di importi rilevantissimi che, oltre ad attrarre, come è quasi naturale,
 l’interesse della criminalità organizzata, potrebbero anche fallire l’obiettivo se
 non tempestivamente impiegati, attesi i termini rigorosi imposti dall’Unione
 Europea per il loro concreto utilizzo.
     A tal riguardo è necessario che le varie amministrazioni si sappiano
 attrezzare adeguatamente dal punto di vista operativo e delle risorse umane e
 professionali dedicate, evitando di accampare la ricorrente giustificazione della
 paura della firma che, in presenza dell’attuale disciplina, dichiaratamente (e
 realmente, si spera) transitoria, che prevede la perseguibilità dei danni erariali
 solo in caso di dolo, per le ipotesi di comportamenti commissivi, e di colpa grave
 per quelli omissivi, dovrebbe stimolare al fare piuttosto che all’inerzia.
     Si tratta di una normativa (art. 21, D.L. n. 76/2020, convertito in L. n.
 120/2020), però, che se può trovare giustificazione nel particolare momento
 storico, si porrebbe oltre quel punto di equilibrio, nel bilanciamento degli
 interessi, indicato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 371/1998) per la
 disciplina della responsabilità amministrativa, se trasformata a regime, con un
 grave vulnus per il pubblico erario.
     Serve coerenza sulle norme sulla responsabilità dei funzionari pubblici, come
sottolineato dal Procuratore generale della Corte dei Conti nel suo intervento alla
cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario nazionale, affermando che "la
coerenza" del Governo "fa ben sperare in una seria riflessione sui temi della
responsabilità patrimoniale e più in generale delle responsabilità e del ruolo dei

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pubblici funzionari: una riflessione che certamente non sarà dettata da calcoli
contingenti e considererà gli eventi del passato come li consideriamo noi: preziosi
insegnamenti". "Sono convinto ‐ ha osservato il P.G. ‐ che la cosiddetta paura della
firma, sia piuttosto 'fuga' dalla firma, cioè timore o più spesso incapacità di
assumersi responsabilità, una incapacità alle cui radici bisognerebbe andare". Ma
"la soluzione non può essere quella di abbassare al di sotto di un certo livello lo
standard di diligenza che si deve comunque esigere dal pubblico funzionario”.
     Va segnalato al riguardo che, finora, non sono pervenute a questa Procura
 significative segnalazioni in ordine ad eventuali illeciti riconducibili ai fondi del
 Pnrr.
     Di particolare rilievo l’attività di controllo concomitante che sarà svolta, a
 livello centrale, dall’apposita sezione di controllo, che si concentrerà su
 digitalizzazione, transizione ecologica, inclusione sociale, salute, istruzione e
 ricerca, innovazione, sport e infrastrutture. Saranno oltre 120 gli interventi legati
 al Pnnr esaminati dalla Sezione entro i prossimi tre anni, con una media di 30
 all'anno riferita al quadriennio 2022‐2025.
     Mi sia consentito di esprimere l’auspicio che per nessuno dei progetti
 predisposti si realizzino i presupposti per una segnalazione di danno alla Procura
 siciliana, e ciò lo dico nell’esclusivo interesse della nostra Regione e dei suoi
 cittadini, perché questo significherà che i fondi sono stati utilizzati in conformità
 alla legge e con criteri di efficienza ed efficacia.
     Un’ultima considerazione sulle principali tipologie di danno emerse e
 perseguite nel 2022.
     Per quanto riguarda le istruttorie aperte, abbiamo avuto n. 55 istruttorie in
 tema di contributi pubblici, rappresentanti il 5% del totale, n. 22 in tema di
 contrattualistica pubblica, rappresentanti il 2% del totale, e n. 91 in tema di reati
 contro la pubblica amministrazione, rappresentanti il 9% del totale. Gran parte
 delle istruttorie rimanenti si riferiscono, poi, a debiti fuori bilancio (10%) e giudizi
 di equa riparazione (23%), mala sanità (6%), gestione del personale (5%), oltre
 che, da ultimo, l’illecita percezione del reddito di cittadinanza (3%), sui quali,

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

 però, oltre a perseguire l’indebito percettore occorrerà approfondire eventuali
 profili di omesso controllo e vigilanza da parte dei soggetti preposti a tale attività.
     Per i giudizi attivati nel 2022, invece, ne sono stati incardinati n. 37 in materia
 di indebita percezione di contributi pubblici, per un totale di 8.514.665, 50 euro,
 rappresentanti il 45% del totale, n. 8 in materia di reati contro la pubblica
 amministrazione, per un totale di 512.466,27 euro, rappresentanti il 9% del totale.
     Per una visione analitica dell’attività tutta ci si riporta alla sezione grafica
della presente relazione.
     In base ad un criterio di significatività e di rilevanza giuridica e/o di tutela
patrimoniale (di cui alla Tabella A allegata alla Direttiva di Coordinamento
n.1/2022), si individuano, qui di seguito, alcuni contenuti dell’attività d’Ufficio,
paragrafandoli seguendo le fasi fondamentali del codice di giustizia contabile.
     Si riportano in allegato i relativi grafici.

     2. L’attività cautelare.

     Il Pubblico Ministero contabile, in quanto organo di giustizia che agisce
nell’interesse del diritto oggettivo, deve assicurare un ricorso non solo efficace ma
anche ragionevole alla tutela cautelare.
     L’orientamento restrittivo nella valutazione del periculum in mora, rassegnato
negli anni dalla locale Sezione giurisdizionale, ha indotto anche nel 2022, a limitare
drasticamente le richieste di tutela cautelare, che non è una fase processuale
autonoma ma è accessoria al giudizio principale che deve fungere da parametro
per l’ottimale gestione delle scelte processuali. Il ricorso efficace alla tutela
cautelare può ritenersi tale solo quando si accompagna ad una prognosi fausta
sulla valutazione di merito.

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

         3. Gli inviti a dedurre.

         Sono stati depositati n. 88 inviti a dedurre, per un importo complessivo di
presunto danno erariale per euro 60.745.636,84 (v. grafico pag. 51 e pag. 52),
rispetto ai 107 del 2021, flessione che non va letta come diminuita produttività
dell’Ufficio ma come il risultato di una più attenta valutazione delle singole
fattispecie, anche in ragione dei pregressi esiti di altri giudizi, e del profondo
convincimento manifestato dal Calamandrei, e che mi è proprio, secondo cui “Il
segreto della giustizia sta in una sua sempre maggior umanità, e in una sempre
maggiore vicinanza umana tra avvocati e giudici nella lotta comune contro il
dolore: infatti, il processo, e non solo quello penale, di per sé è una pena, che
giudici e avvocati debbono abbreviare rendendo giustizia”. E abbreviare significa
anche evitare, quando gli elementi di colpevolezza non siano più che evidenti e
certi.

         - Indebita percezione finanziamenti pubblici

         V2017/00525/VL. L'istruttoria riguarda l’illecito utilizzo di fondi pubblici,
 destinati a soggetti extracomunitari aventi diritto di asilo, per un importo di euro
 6.188.678,90, in pregiudizio del Ministero dell’Interno-Fondo Nazionale per le
 Politiche e i Servizi di Asilo, del Comune di Modica (RG), del Comune di Ragusa,
 della Provincia di Ragusa e della Prefettura di Ragusa. Il danno è stato contestato
 agli amministratori di una cooperativa sociale onlus che svolgeva, nella realtà,
 attività con finalità di lucro; dall’attività istruttoria è anche emerso che gli
 amministratori utilizzavano le somme ricevute per private utilità personali,
 grazie anche al concorso di consulenti compiacenti ai quali è stata parimenti
 contestata la responsabilità a titolo di dolo e con vincolo di solidarietà.

         V2016/00738/VL. L’istruttoria ha ad oggetto multipli profili di responsabilità
 nella gestione di una società in house del Comune di Catania. Sono stati

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

individuati tre profili di danno: il danno da tangente; l’indebita percezione di
emolumenti da parte del presidente del consiglio di amministrazione della
società; il danno all’immagine. Il disegno illecito ha visto come protagonisti il
presidente del consiglio di amministrazione della società e un suo consulente
esterno nonché, quali compartecipi, il RUP e il responsabile del servizio
manutenzione della società, che ne hanno assecondato le richieste. Il danno
erariale è stato contestato nella misura di euro 778.745,15 in pregiudizio della
società in house, per pagamenti illeciti percepiti dagli amministratori a fronte
degli affidamenti in favore di imprese compiacenti; ed euro 370.430,00 per il
danno all’immagine in pregiudizio del Comune.

    I00254/2020/TN. Con invito a dedurre è stata contestata l’indebita erogazione
di cospicui contributi al Consorzio APAM Società Cooperativa a r.l., da parte
dell’AGEA. Il danno erariale, quantificato complessivamente in € 1.498.476,84, è
stato ritenuto eziologicamente imputabile alla condotta del legale rappresentante
dell’APAM, gli illeciti posti in essere dal Consorzio e dal suo rappresentante si
sono concretizzati nell’indicazione di un valore di produzione commercializzato
fittizio e basato, per gli anni dal 2012 al 2016, sulla contabilizzazione e l’utilizzo
di fatture per operazioni inesistenti dal punto di vista oggettivo.
    Considerato che la misura del contributo era direttamente proporzionale al
valore   della    produzione       commercializzata        dichiarata,     l’utilizzo,   per
l’approvvigionamento e la successiva vendita delle merci, di fatture fittizie, non
corrispondenti alla quantità di prodotto effettivamente acquistato e rivenduto,
ha evidenziato l’indebita percezione di contributi pubblici nonché lo sviamento
dalle finalità perseguite dal programma imposto dall’Amministrazione.

    - Mala gestio amministrativo-contabile

    I00046/2020/TN. Con invito a dedurre è stato contestato un danno erariale
nella misura di euro 540.437,95, in pregiudizio della Regione Siciliana, per il

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

mancato introito di sanzioni amministrative contestate negli anni 2013 e 2014; in
relazione alle suddette sanzioni, infatti, pur essendo pervenuto all’Ispettorato il
rapporto di cui all’art. 17 della L. 689/81, quest’ultimo non aveva effettuato
alcuna istruttoria e, pertanto, non aveva emesso l’ordinanza-ingiunzione nel
termine di prescrizione quinquennale, di cui all’art. 28 della stessa legge, con
conseguente decadenza dal potere di riscossione delle relative pretese creditorie.
    Il danno erariale è stato ritenuto eziologicamente riconducibile alla inerzia
gravemente colposa di quei dirigenti che, in ragione della loro posizione,
avrebbero dovuto porre in essere tutte le azioni necessarie per il corretto e
tempestivo esercizio del potere sanzionatorio della Regione, impedendo la
rilevante perdita dei proventi contravvenzionali per decorrenza dei termini
prescrizionali.

    V2018/00535/TN. Con invito a dedurre è stata contestata l’indebita
erogazione di cospicui contributi all’IRSAP, da parte della Regione, finalizzati a
sostenere i costi dei servizi e delle infrastrutture, utilizzati dalle imprese insediate
nelle aree gestite dall’IRSAP e che, invece, dovevano gravare sulle imprese stesse,
onerate per legge a corrisponderne le relative quote.
    Il danno erariale, quantificato in € 1.360.592,08, è stato ritenuto
eziologicamente imputabile al Presidente della Regione pro-tempore e
all’Assessore Regionale per le Attività Produttive pro-tempore, che, con le loro
condotte omissive gravemente colpose, hanno determinato la mancata
approvazione del Regolamento disciplinante le modalità di riparto dei costi di
gestione fra le imprese, già adottato dal Consiglio di Amministrazione
dell’IRSAP e la cui approvazione definitiva da parte della Giunta Regionale,
necessaria ai fini della sua applicazione, veniva ripetutamente, ma invano,
sollecitata.
    La mancata approvazione del suddetto Regolamento non ha consentito
all’IRSAP      di   beneficiare     di   entrate     certe    e   dovute,      comportando
conseguentemente, da parte della Regione, ingenti esborsi al fine di finanziare le

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

spese correlate a tali entrate.

     V2018/00395/R2 SI. È stato contestato il danno di euro 33.615,00 quale somma
erogata dal Comune di Pozzallo (RG) a titolo di compenso per l’affidamento
reiterato e senza preventiva congruità per lo svolgimento di corsi di formazione
presso l’Ente comunale. L’istruttoria ha messo in luce la disutilità integrale degli
esborsi, liquidati dalla Responsabile del settore competente, in assenza di verifica
della relativa effettività nonché dell’utilità della prestazione.

     V2015/01389/MT/CM. Avente ad oggetto l’ipotesi di danno da revoca di
finanziamento comunitario per la realizzazione di opera pubblica. Il
procedimento di indagine aveva ad oggetto l’ipotesi di danno erariale derivante
da   revoca     di finanziamento         comunitario      attinente    la   Misura   226        -
ammodernamento tecnologico e potenziamento operativo del sistema di
radiocomunicazione del Corpo Forestale, compresa l’installazione di una dorsale
digitale pluricanale e la realizzazione di un sistema di videosorveglianza di
nuova generazione a tutela del patrimonio boschivo e delle aree naturali protette;
le criticità riscontrate nella gestione e affidamento dell’appalto a seguito di gara
a soggetto privo di requisiti (SISTET) (che) hanno causato la perdita del
finanziamento comunitario con un conseguente danno alle casse della Regione
siciliana di € 36.446.400.00.

     - Incarichi e consulenze

     I00383/2020/VL. Il danno erariale, nella misura di euro 157.625,06, derivante
dalla gestione personalistica dell'ente in ragione dell’illecito conferimento di
incarichi ai componenti dello staff del sindaco del Comune di Palazzolo Acreide
(SR), ex art. 90 del D.Lgs. n. (d.lgs.) 267/2000, è stato contestato al Sindaco, al
Responsabile del Settore Finanziario, al sostituto Ragioniere del Servizio
Finanziario nonché al sostituto del Responsabile del Settore Finanziario.

                                                                                           20
INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

     - Violazione regime incompatibilità e accesso al pubblico impiego

     V2017/00358/TN. Con invito a dedurre è stato contestato il danno erariale,
 pari a € 119.942,12, in pregiudizio del Comune di Mazara del Vallo (TP).
     Il danno è stato imputato al Sindaco del prefato Comune, per aver attribuito
 l’incarico di dirigente Comandante della Polizia Municipale, fino alla scadenza
 del mandato elettorale, pur avendo già proceduto all’assunzione di altri due
 dirigenti a tempo determinato, ex art. 110, co. 1, del D.Lgs. 267/2000 (T.U.E.L.),
 violando così il limite del 30% previsto dallo stesso TUEL, peraltro riportato nel
 Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi del Comune.

     - Reati contro la pubblica amministrazione/danno all’immagine

     V2016/00414/GS. Invito a dedurre emesso in relazione al danno
 all’immagine, nella misura di euro 60.000,00, oltre rivalutazione e interessi, a carico
 di due medici dell’Azienda Ospedaliera, Ospedali Riuniti “Papardo-Piemonte”
 di Messina, che inducevano alcune donne ad abortire illegalmente presso lo
 studio privato di uno di questi, struttura non abilitata e priva delle idonee
 garanzie di sicurezza per le pazienti. I due medici, inoltre, per effettuare
 illecitamente gli aborti, si appropriavano di strumenti e farmaci sottratti al
 presidio ospedaliero. Per i fatti in argomento, i due medici sono stati condannati
 con sentenza irrevocabile per i reati di cui agli articoli 314 e 317 c.p.

     4. Le citazioni a giudizio.

     Nell’anno 2022 sono state convenute n. 214 persone per un danno
complessivo di euro 21.447.033,12, contestato nelle n. 82 citazioni depositate (v.
grafici pagg. 53 e 54), rispetto alle 100 del 2021.
     In base ad un criterio di rilevanza giuridica e/o di tutela patrimoniale si

                                                                                      21
INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

segnalano le seguenti citazioni per materia e tipologia di danno.

     - Mala gestio e disfunzione amministrativa

     Giudizio n. 68765. Il danno di euro 98.693,22, in pregiudizio dell’ARPA, è
 stato contestato al Direttore generale dell’ente per aver proceduto all’assunzione
 di personale in violazione del c.d. blocco delle assunzioni previsto dal legislatore
 siciliano. L’udienza di discussione si è tenuta il 12 ottobre 2022.

     Giudizio n. 68688. Il danno erariale di euro 6.305.353,38, in pregiudizio del
 Comune di Giarre (CT), riguarda la gestione del servizio idrico in frontale
 violazione dei principi di buon andamento, economicità ed efficienza; ciò in
 quanto l’ente acquistava, per integrare quella delle fonti di proprietà, rilevanti
 volumi di acqua da società private sebbene gran parte dell’acqua immessa nella
 rete finisse inutilizzata nella rete fognaria. Sono stati convenuti i due dirigenti
 pro-tempore che si sono succeduti nella direzione del servizio. La sentenza n.
 704/2022 ha dichiarato prescritto il danno contestato a uno dei due dirigenti ed
 ha dichiarato esente da responsabilità l’altro dirigente. La sentenza verrà
 impugnata da questa Procura nei termini di legge.

     Giudizio n. 68938. Il danno erariale di euro 425.917,46, in pregiudizio del
 Libero consorzio comunale di Agrigento, derivante dall’indebito pagamento
 dell’indennità di risultato, è stato contestato al Presidente e ai componenti della
 Giunta provinciale, ai Commissari straordinari, al Direttore generale dell’ente
 nonché ai componenti del nucleo di valutazione. L’attività istruttoria ha
 permesso di accertare che l’intero ciclo della performance costituiva un mero
 simulacro per fornire l’apparente giustificazione per il pagamento di somme non
 spettanti.

     Giudizio n. 68796. Il danno erariale di euro 110.450,20, in pregiudizio

                                                                                     22
INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023| RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE

dell’Agenzia delle Dogane, deriva dal pagamento di canoni di locazione di
immobile non più utilizzato in conseguenza dell’omesso esercizio del diritto di
recesso dal contratto di locazione. Il giudizio è stato definito con la sentenza
804/2022 che ha parzialmente accolto la domanda attorea, statuendo
l’assoluzione del Direttore Regionale e rimodulando la percentuale delle
responsabilità del Dirigente del Distretto, nella misura del 60% e del titolare del
servizio acquisti, nella misura del 20%. È stata, altresì, individuata una quota
residua di responsabilità a carico di soggetto non convenuto.

    Giudizio n. 68965. Con atto di citazione è stato contestato il danno erariale,
derivante dalla prescrizione del diritto di credito tributario del Comune di
Castelvetrano (TP), in relazione ai seguenti tributi locali: ICI, TIA, TARES e TARI;
il danno è stato ritenuto eziologicamente riconducibile alla inerzia, gravemente
colposa, di quei funzionari che, in ragione della loro posizione, in qualità di
Responsabili dei Tributi e in qualità di Responsabili del SUAP, avrebbero dovuto
porre in essere tutte le azioni necessarie per il corretto e tempestivo esercizio del
potere impositivo dell’ente locale, impedendo la rilevante perdita delle entrate
tributarie con una seria e attenta azione di contrasto all’evasione.
    Il danno contestato è risultato pari a € 366.960,12 e addebitato a sei convenuti.

    Giudizio n. 68844. Con atto di citazione è stato contestato il danno indiretto
di € 249.937,88, derivante dall’illecito nonché reiterato e fittizio ricorso, da parte
dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, a forme contrattuali
flessibili (borse di studio e co.co.co.) che celavano rapporti di lavoro subordinato
utilizzate per lo svolgimento di funzioni ordinarie dell’istituto ed estranee ai
progetti di ricerca oggetto dei vari incarichi. In particolare, il danno è stato
addebitato, a titolo di dolo o, in subordine, di colpa grave, a otto soggetti, e cioè:
al Direttore Generale dell’istituto che, di volta in volta, assegnava le varie borse
di studio o sottoscriveva i diversi contratti di collaborazione coordinata e
continuativa; ai vari Responsabili dei progetti di ricerca, che avrebbero dovuto

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utilizzare il collaboratore e al Direttore dell’unità operativa che, di fatto, lo
utilizzava.

    Giudizio n. 68945. È stato contestato, al Responsabile del Settore e al RUP
competenti del Comune di Agrigento, un danno erariale pari a euro 120.000,00,
per avere utilizzato un finanziamento concesso, con fondi statali, per finalità
estranee a quelle a cui era destinato. Lo scopo del finanziamento statale era quello
indicato nell’art. 63, rubricato “Misure per favorire le opportunità e per il
contrasto alla povertà educativa”, del D.L. n. 73/2021, contenente “Misure
urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani,
la salute e i servizi territoriali”. In buona sostanza, nell’ambito della normativa
emergenziale dovuta alla pandemia, il Governo aveva inteso incentivare gli Enti
locali allo svolgimento di nuove iniziative socioeducative o all’implementazione
di quelle già esistenti, con specifico riferimento all’organizzazione di centri estivi,
servizi socioeducativi territoriali e centri con funzione educativa e ricreativa. Il
Comune di Agrigento, invece, ha destinato la quasi totalità della somma
finanziata all’acquisto di quattro SUV, per una spesa di 120.000,00 euro,
apparentemente destinati ad una iniziativa ricreativa rivelatasi irrisoria sia sotto
il profilo della sua durata (neanche due ore), sia con riguardo alla platea dei
minori coinvolti. Il danno erariale è stato contestato a titolo di dolo, nella nuova
accezione stabilita dall’art. 21 del D.L. n. 76/2020, applicabile ratione temporis.

    Giudizio n. 68883. Atto di citazione, avente ad oggetto la mala gestio del
Consorzio di Bonifica per la Sicilia Orientale. La responsabilità amministrativa è
stata contestata agli amministratori che hanno cagionato un danno erariale, per
omessa riscossione di contributi consortili, a partire dagli anni 2012 e, dunque,
prescritti. La condotta contestata è di natura omissiva e l’elemento psicologico
che ha sorretto l’omissione è da individuarsi nella colpa grave dei Direttori
Generali del Consorzio di bonifica, succedutisi nel tempo.
    A seguito della contestazione preliminare, mossa con l’invito a dedurre,

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inizialmente pari a 1.352.107,62 euro, l’importo del danno si è stato ridotto a €
614.498,79.

    - Violazione rapporto di esclusività nella P.A. violazione art. 53 d.lgs 165/2001

    Giudizio n. 68849. Il danno erariale nella misura di euro 239.909,70, in
pregiudizio di un’azienda ospedaliera, è stato contestato ad un Dirigente medico
a tempo indeterminato ed in rapporto di esclusività il quale, benché autorizzato
ad espletare attività libero professionale interna, svolgeva presso la struttura
pubblica attività libero professionale occulta. Le voci di danno sono state
determinate nelle somme percepite a fronte dell’opzione per il rapporto esclusivo
(pur a fronte dell’esercizio occulto di attività libero professionale privata), nei
compensi percepiti per l’attività professionale assolutamente incompatibile e non
riversati al datore di lavoro nonché nelle somme derivanti dallo svolgimento di
attività intramoenia durante l’orario di servizio.

    - Incarichi e consulenze ingiustificati

    Giudizio n. 69049. L'istruttoria ha per oggetto un danno erariale, in
pregiudizio del CNR, per un importo di euro 124.919,83 a seguito del
conferimento di plurimi incarichi contestati al Direttore dell’istituto di calcolo e
reti ad alta prestazione (ICAR, istituto di ricerca del già menzionato CNR),
disposti per lo svolgimento di attività di comunicazione, in violazione dell’art. 7,
comma 6, del D.lgs. n. 165/2001 e della disciplina organizzativa del CNR.
Udienza celebrata il 21.12.2022.

    - Distrazione e mala gestio contributi pubblici

    Giudizio n. 68993. L’istruttoria riguarda l’indebita percezione di contributi
dell’Unione Europea, per un importo prossimo a euro 2 milioni, attraverso

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operazioni fraudolente basate sulla cessione circolare e meramente cartolare di
prodotti agricoli. L’illecito è consistito nella dolosa preordinazione di una serie
di atti finalizzati all’indebita percezione dei contributi. È stato disposto il
sequestro conservativo sino alla concorrenza del danno erariale di euro
1.900.099,00 sui beni immobili e sulle partecipazioni dell’amministratore di fatto
dei consorzi coinvolti. Il danno è stato contestato: al predetto amministratore di
fatto; a tre consorzi attivi nel settore degli agrumi; al Presidente del consiglio
direttivo e legale rappresentante, che ha richiesto i contributi in discorso nonché
alle società beneficiarie effettive delle sovvenzioni illecitamente percepite,
controllate dall’amministratore di fatto dei consorzi ed estranee all’attività nel
settore degli agrumi.

    Giudizio n. 68729. Il giudizio concerne una fattispecie di duplicazione di
pagamenti da parte del Comune di Palermo a favore di una cooperativa sociale.
È emersa nella fattispecie la macroscopica superficialità del Dirigente del Settore
competente della P.A., per non aver effettuato le necessarie verifiche in ordine
all’eventuale opposizione a decreto ingiuntivo notificato dalla cooperativa
sociale per somme già erogate, con conseguente duplicazione di pagamento di
fatture pari all’importo di €. 146.101,67.

    - Danni erariali conseguenti a reati contro la pubblica amministrazione

    Giudizio n. 68958. È stato contestato il nocumento cagionato all’immagine
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato alle Opere
Pubbliche     Interregionale       delle    regioni      Sicilia    e    Calabria,   dalla
strumentalizzazione illecita delle proprie funzioni da parte di un dipendente.
    Il dipendente infedele veniva condannato per avere, in qualità di geometra e
Direttore dei lavori, ricevuto tra l’altro, in più occasioni, utilità consistite anche
in somme di denaro, che le imprese aggiudicatarie dei lavori gli consegnavano
per omettere o per compiere atti contrari ai doveri di ufficio, secondo una prassi

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