"Il verde non è solo un colore" - Alla scoperta di VerdeCittà a Palermo - Verdecittà

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"Il verde non è solo un colore" - Alla scoperta di VerdeCittà a Palermo - Verdecittà
“Il verde non è solo un colore”
 Alla scoperta di VerdeCittà a Palermo
"Il verde non è solo un colore" - Alla scoperta di VerdeCittà a Palermo - Verdecittà
La location
• La gente di Palermo chiama “Piazza
  Politeama” l’intero spazio che
  comprende Piazza Castelnuovo e
  Piazza Ruggero Settimo, identificando
  le due piazze come un insieme
  unitario.

• Piazza Ruggero Settimo intitolata al
  capo del governo provvisorio in Sicilia
  nel 1848, ospita il monumentale
  Teatro Politeama Garibaldi, pensato
  inizialmente come un circo stabile e
  divenuto poi lo splendido teatro cui si
  accede     attraversando      l’ingresso
  costituito da un arco di trionfo
  sormontato da uno splendido gruppo
  scultoreo in bronzo, con una quadriga
  con Apollo al centro, opera di Mario
  Rutelli, tra una coppia di cavalli
  realizzati da Benedetto Civiletti.
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La location (2)
• La vera e propria Piazza Castelnuovo
  è dedicata a Carlo Cottone(Palermo
  1776-1829), principe di Castelnuovo.
  E’ stato il primo dei baroni siciliani
  che rinunciò ai propri diritti feudali a
  favore dei diritti del Parlamento
  siciliano e a cui si deve una riforma
  del sistema tributario siciliano.
  Fortemente osteggiato, venne poi
  arrestato ed esiliato a Favignana.
• Al centro della piazza si erge la
  statua a Lui dedicata mentre altre
  opere scultoree sono disposte lungo il
  perimetro della piazza, fino ad
  arrivare infine al Palchetto della
  Musica, monumento ottocentesco che,
  oltre ad aver ospitato numerosi
  concerti all’aperto, ha ospitato
  importanti figure politiche del
  calibro di De Gasperi e di Moro.
"Il verde non è solo un colore" - Alla scoperta di VerdeCittà a Palermo - Verdecittà
“Il verde non è
 un colore”: le
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"Il verde non è solo un colore" - Alla scoperta di VerdeCittà a Palermo - Verdecittà
Cosa vedrà il visitatore   L’installazione “Il verde non è
                           solo un colore” è divisa in
                           settori tematici legati fra
                           loro, in modo da condurre il
                           visitatore in un percorso
                           multisensoriale per conoscere
                           e comprendere quanto il
                           mondo delle piante sia
                           meravigliosamente complesso
                           e variegato nonchè la sua
                           importanza per la vita sul
                           pianeta, grazie ai molteplici
                           ruoli che svolge.
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Cosa vedrà il visitatore (2)   Il viaggio comincia con la
                               rappresentazione di due “cicli
                               vegetativi”, quello della Cycas e
                               quello della Washingtonia, in cui si
                               rappresenta il “tempo” necessario
                               perché partendo dai semi si arrivi
                               a piante di dimensioni intorno ai 2
                               mt. Questo “viaggio nel tempo”,
                               necessario affinché le specie
                               arboree possano diventare gli
                               alberi adulti che solitamente
                               conosciamo, vuol far comprendere
                               le difficoltà legate allo sviluppo di
                               un albero, in termini di tempo e di
                               costi, sia come economie che come
                               pazienza per l’attesa. L’obiettivo è
                               far acquisire più rispetto per
                               l'albero come essere vivente e non
                               solo arredo di uno spazio.
"Il verde non è solo un colore" - Alla scoperta di VerdeCittà a Palermo - Verdecittà
Il viaggio prosegue con “il florovivaismo
Cosa vedrà il visitatore (3)   per la produzione al servizio
                               dell’agricoltura”, ovvero la produzione di
                               piante che arricchiscono le nostre tavole
                               ed      entrano    a      far    parte     o
                               dell’alimentazione o dei prodotti
                               nutraceutici: frutti, olii essenziali, con
                               una ricchezza di varietà che cambia
                               anche tra zone limitrofe. Fondamentale in
                               tal senso, la conoscenza del territorio,
                               della storia delle specie che lo hanno
                               abitato e caratterizzato, per poterne
                               rispettare e tutelare la biodiversità.
                               I vivai - se operano con la selezione dei
                               semi, delle marze e se producono anche
                               attraverso la micropropagazione -
                               aiutano a custodire il patrimonio
                               genetico delle specie e delle loro cultivar
                               che si traduce anche nel preservare
                               l’identità dei luoghi sia dal punto di vista
                               naturale e della biodiversità, sia dal
                               punto di vista della cultura locale e delle
                               tradizioni.
                               .
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Cosa vedrà il visitatore (4)
                               Il visitatore verrà condotto attraverso un
                               corridoio in cui da un lato vi è la sezione “il
                               florovivaismo per il verde ornamentale” e
                               dall’altro, invece, il “florovivaismo per le
                               specie autoctone ed endemiche”: si passerà così
                               attraverso un parallelismo tra due attività
                               apparentemente distinte, ma che in realtà si
                               possono anche intrecciare, ottenendo risultati
                               di mirabile bellezza e grande valore.
                               Da una parte, infatti, nel verde ornamentale si
                               ricorre a specie esotiche o comunque non
                               sempre appartenenti alle specie dei nostri
                               ambienti, dall’altra, invece, si utilizzano le
                               specie endemiche ed autoctone, proprio per
                               l’elevato valore in termini di tutela della
                               biodiversità o per ricostituire la flora di
                               ambienti naturali oppure per ricreare
                               paesaggi danneggiati ad esempio dal fuoco, o,
                               non ultimo, per recuperare la fertilità e la
                               stabilità di suoli danneggiati dall’erosione o da
                               agenti inquinanti. In realtà, le specie qui
                               rappresentate potrebbero anche scambiarsi
                               alcuni ruoli: è innegabile l’alto valore
                               ornamentale delle specie autoctone/endemiche
                               come il carrubo, il corbezzolo, il melograno o la
                               ginestra.
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Cosa vedrà il visitatore (5)   Siamo quasi alla fine del viaggio: il visitatore
                               percorrerà un viale alberato, con diverse
                               tipologie di alberi, in modo da stimolare
                               l’attenzione verso le caratteristiche che
                               rendono ogni specie diversa dalle altre.
                               Quando si vuole progettare un viale
                               alberato, infatti, è necessario capire quale
                               sia la specie che meglio si adatta a quel
                               viale e al suo uso. Tra una specie e l’altra
                               cambiano i ritmi di accrescimento, gli
                               apparati radicali, la capacità di resistere ad
                               alcuni inquinanti (ad esempio i gas di
                               scarico). Scegliere la pianta con le giuste
                               caratteristiche eviterà i danni ai
                               marciapiedi, al manto stradale o la
                               pavimentazione scivolosa. Se si presentano
                               danni di questo tipo, la colpa non è delle
                               piante, ma di chi le ha scelte, per questo è
                               necessario avvalersi dei professionisti di
                               settore: i Dottori Agronomi e i Dottori
                               Forestali.
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La visita si conclude con lo spazio
Cosa vedrà il visitatore (6)   dedicato ad alcune delle specie
                               che meglio si adattano alla
                               creazione delle “siepi”:

                               •   utilissime     per      ridurre
                                   l’inquinamento acustico;
                               •   per proteggere l'intimità di
                                   un luogo, ad esempio un
                                   angolo di un giardino
                                   destinato alla lettura;
                               •   e a molto altro!

                               Infine possono farci anche dono
                               di profumi con le loro
                               infiorescenze, oppure di “odori”
                               come l’alloro, le cui foglie sono
                               spesso presenti in moltissime
                               ricette.
Concept
• rinnovare l’equilibrio tra la natura e il
  mondo costruito, in particolare le
  città: sarà possibile se i cittadini si
  riappropriano dell’interesse verso le
  piante, facendo rinascere in loro la cultura
  del verde, che diventerà poi cura e
  rispetto per le aree a verde.
• L’installazione si compone di più di 40
  specie, ognuna con il suo habitus naturale,
  distribuite in modo da rappresentare
  alcune delle possibili combinazioni e/o per
  ricordarne gli usi; i vasi di coltivazione in
  cui verranno lasciate le piante richiamano
  l’attività vivaistica, che è la fonte di
  produzione delle piante.
• L’infografica creata dagli studenti di
  alcuni istituti della Città, completano
  l’installazione spiegandone l’allestimento
  ed aiutando, attraverso le schede
  botaniche, l’identificazione delle stesse
Concept (2)
•   Nel percorso si percepiscono e si apprezzano la
    varietà di specie con cui le piante si presentano in
    natura: varietà quindi di forme, colori, profumi,
    dimensioni, ruoli svolti.
•   Vogliamo sensibilizzare il visitatore sull’importanza
    della biodiversità che è alla base dell’equilibrio degli
    ecosistemi e degli ambienti naturali, sul benessere
    che ci viene donato grazie al ruolo che le piante
    svolgono nella purificazione dell’aria e dell’acqua,
    nella riduzione dei rumori e nella regolazione del
    microclima, regalandoci temperature più gradevoli
    tanto in estate quanto in inverno.
•   Al tempo stesso però occorre essere consapevoli che
    “le piante sono essere viventi complessi”, hanno
    esigenze specifiche dei giusti spazi, di climi specifici,
    si ammalano, soprattutto nell’abito del verde
    urbano, dove devomno fare i conti con la pressione
    antropica traffico, gli spazi spesso ridotti, la
    disponibilità di acqua … Servono perciò competenze
    specifiche, professionisti del verde come i Dottori
    Agronomi e dei Dottori Forestali.
•   Allo stesso tempo si vuol far conoscere il ruolo dei
    florovivaisti, che, con le loro attività di selezione,
    certificazione e produzione delle specie ci aiutano
    ad ottenere prodotti di qualità sia per la tutela della
    biodiversità che per la prevenzione di problemi
    fitosanitari quando legati alla selezione delle piante.
“Il verde non è solo un colore”
 Chi lo ha realizzato:

Mi chiamo Francesca Virgilio, mi sono laureata in Scienze
Forestali e dopo la laurea ho conseguito il Dottorato di
ricerca in “trattamento dei reflui e risanamento
ambientale”. Ho lavorato quasi sempre per enti pubblici
ed Università, occupandomi soprattutto di
fitodepurazione (uso delle piante per depurare). Negli
ultimi anni ho collaborato con un ente pubblico per la
raccolta e conservazione del germoplasma.
“ Sono cresciuta passando molte estati a passeggiare nei
boschi. Mio padre, una ex guardia forestale, portava
spesso me e i miei fratelli in giro per i boschi della Sicilia
e non solo. Quando ho dovuto scegliere cosa studiare e
che lavoro fare, mi sono ricordata del senso di libertà e
benessere che traevo dallo stare nei boschi. ”
Grazie per l’attenzione!
              Testo di Francesca Virgilio
  a cura di Cristina Giannetti e Francesco Ambrosini

           Un ringraziamento speciale a :
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