Il Teatro ritrova la voce, il pubblico riscopre l'ascolto al Ghirelli

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Il Teatro ritrova la voce, il
pubblico riscopre l’ascolto
al Ghirelli
Torna a far sentire la propria voce, il centro di produzione
Casa del Contemporaneo, e lo fa insieme ad artisti, attori,
registi, musicisti, autori, danzatori che, dopo il silenzio
cui sono stati costretti dall’emergenza pandemica, finalmente
riprendono fiato. Da sempre casa abitata da più artisti,
espressione di sensibilità molteplici dei processi culturali
della contemporaneità, CdC, riprende appieno la sua attività e
riapre le sue sale con una programmazione ricca di “produzioni
proprie” e ospitalità proponendo al pubblico un teatro di
poesia, per tutti, dove si alternano prosa, musica, danza,
formazione ed informazione, incontri critici, performance,
grandi interpreti e nuovi talenti. Il programma del Teatro
Ghirelli nella stagione 2021/22 comincia con una doppia
anteprima: una in prosa e una in danza. Il 26 ottobre, sul
palco del Lungoirno ci saranno Riccardo Barbera e Roberto
D’Alessandro ovvero gli “Emigranti” di Mrożek una produzione
Golden Show realizzata con il sostegno Ambasciata della
Repubblica di Polonia in Roma con il patrocinio del Consolato
Onorario della Repubblica di Polonia per la Regione Campania e
la collaborazione dell’Associazione Italo Polacca di Salerno
AIPSAP. Il 29 ottobre sarà la volta di “Giuda” parte del
progetto Na-Sa, un progetto Regione Campania/Scabec; Teatro
Pubblico Campano; Casa del contemporaneo; Comune di Salerno
con la direzione artistica di Michele Mele – che mette al
centro delle sue attenzioni la danza contemporanea e che
quest’anno si concentra sul coreografo e performer
\salernitano Michele Di Stefano – dove il pubblico, dotato di
cuffie audio, fruisce individualmente un paesaggio sonoro
composto da Lorenzo Bianchi Hoesch che sembra anticipare,
sottolineare o irridere le azioni del performer, che agisce in
realtà nel silenzio più assoluto. La proposta degli
abbonamenti e delle card della stagione 2021/2022 del Teatro
Ghirelli prende il via con lo spettacolo “Luparella” di e con
Enzo Moscato, una produzione Casa del Contemporaneo, la prima
delle produzioni e coproduzioni della casa, nella sua lingua
“babelica” e informale, una vicenda che parla di amore, morte
e di dignità. A seguire “Dov’è la vittoria”, in coproduzione
con il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale; “Gli amanti di
Verona” testo tratto dalla novella di Matteo Bandello,
scrittore italiano del Cinquecento che ispirò il capolavoro
shakespeariano; “Migliore” di Mattia Torre; “La donna albero”,
liberamente tratta da Camilleri; “Museo del popolo estinto”,
l’ultimo dei capolavori corali di Enzo Moscato. “Luparella”
racconta un episodio immaginario che potrebbe essere accaduto
nel 1943, nella ricchezza del suo dialetto napoletano e
nell’informalità del parlato, una vicenda che parla di amore,
morte e di dignità. Secondo appuntamento, “Poetica” di Enzo
Marangelo, ovvero un viaggio a ritroso nella poesia classica,
dove, con l’ausilio di diversi linguaggi espressivi, dalla
parola al canto, dal corpo alla musica, Piera De Piano rivive
i ventuno mondi fabbricati da altrettante poesie. Il terzo
appuntamento della stagione è l’8 dicembre con “Gli amanti di
Verona” con Manuela Mandracchia e Fabio Cocifoglia e le
musiche eseguite dal vivo dagli Agricantus. La formula
racconto-concerto permette, attraverso l’utilizzo di generi e
repertori musicali diversi e la fusione di parola e musica, di
creare una partitura globale con intrecci contrappuntistici e
concertazioni che diventano uno straordinario veicolo di
fruizione da parte del pubblico della storia di Giulietta e
Romeo, secondo la novella del Bandello che non ha nulla da
invidiare all’opera shakespeariana per potenza emotiva,
intreccio, alternanza di climi. “Dov’è la vittoria”, della
giovanissima formazione BEstand: Agnese Ferro, Dario
Postiglione e Giuseppe Maria Martino, attore capaccese che ne
firma anche la regia, è l’ultimo appuntamento in programma nel
2021 e andrà in scena il 19 dicembre. Il 2022 si apre con
“Migliore”, testo dell’indimenticato ed indimenticabile Mattia
Torre, prodotto in collaborazione con Nest Napoli Est Teatro,
dal 15 al 16 gennaio con Giovanni Ludeno e la regia di
Giuseppe Miale di Mauro. Un testo comico che racconta una
storia al limite del paradosso in cui viene fuori l’idea
malsana della società contemporanea: per farcela bisogna
essere cinici, spregiudicati, violenti. Un omaggio ad Andrea
Camilleri è “La donna albero”, in scena il 29 e 30 gennaio,
una produzione CdC, con Antonella Romano, Luca Iervolino e
Rosario Sparno (anche regista). La pièce completa un dittico
sulla metamorfosi cominciato con “La donna pesce”. “A ciascuno
il duo”, al Ghirelli il 5 e 6 febbraio, racconta la storia
dell’opera usando il tramite della risata. Ne sono
protagonisti Luca De Lorenzo e Ivan Dalia (arrivato secondo in
una delle passate edizioni di “Italia’s got talent”). Lo
spettacolo è proposto anche nella rassegna Young per le
scuole. Dal 23 al 24 febbraio sarà la volta di “Sorelle”, di
Pascal Rambert, la storia di due donne fragili, interpretate
da Sara Bertella e Anna Della Rosa, che si rinfacciano ogni
tipo di violenza e tutti i possibili sensi di colpa, in una
lotta all’ultimo sangue, parola contro parola, corpo contro
corpo, in una sorta di duello emotivo combattuto su di un
metaforico ring. Il 19 e 20 marzo, poi, a Salerno arriva
“Museo del popolo estinto”, il nuovo progetto scenico di Enzo
Moscato che ha debuttato il 29 e 30 giugno a Capodimonte per
il Campania Teatro Festival. Composto da vari frammenti
testuali, autonomi e nello stesso tempo interdipendenti tra di
loro. “Il bacio della vedova” di Hisrael Horovitz, con Diletta
Acquaviva, Alessandro Lussiana/Mario Cangiano e Michele
Schiano di Cola e diretto da Teresa Ludovico racconterà agli
spettatori, il 26 e 27 marzo, la fine di un’amicizia nata sui
banchi di scuola, di una complicità fra uomini. Il sagace
divertissement parodistico di Giuseppe Patroni Griffi,
ispirato alla tragica fine della principessa Diana e alla
reazione convulsa e aspra della Regina – che qui si esprime in
un napoletano sguaiato – è “Una tragedia reale”, che andrà in
scena il 2 e 3 aprile. A dirigerlo Francesco Saponaro, ad
interpretarlo Lara Sansone, Andrea Renzi, Ingrid Sansone e
Luciano Saltarelli, la produzione è di Teatri Uniti con il
Teatro Sannazaro, Centro di Produzione. Spazio anche al
pubblico di giovanissimi al Teatro Ghirelli con la rassegna
Young: una selezione di cinque titoli, per i piccoli dai 3
anni e le loro famiglie, il sabato pomeriggio ore 17 e otto
appuntamenti riservati alle scuole nelle matinée delle ore
9:30. Si inizia a dicembre con “Jack e il fagiolo magico”,
produzione ‘Tra il dire e il fare’, ispirata a una fiaba della
tradizione orale inglese interpretata da un’attrice,
burattinaia e macchinista, che la restituisce al pubblico
attraverso il gioco della narrazione (+3 anni). A gennaio
spazio a “Il Grande Gioco”, di ATGTP di Jesi, che mette in
scena la vicenda di due fratelli interpretati dalla coppia
Silvano Fiordelmondo, storico attore del Teatro Pirata, e
Fabio Spadoni, attore con sindrome di Down (+ 8 anni, solo per
la scuola) e a “Semino”, un progetto di “La luna nel letto e
Arti scena Scuola di danza” che nasce dalla ricerca di forme
alternative di educazione ambientale che diventano ‘forme di
educazione sentimentale’ (+3 anni). A febbraio, ancora per la
scuola, è tempo di “A ciascuno il duo”, un dialogo tra canto e
piano, con Luca De Lorenzo e Ivan Dalia, per raccontare con
linguaggio comico le storie e la musica dei compositori del
passato (+ 8 anni). Per tutti dai 3 anni è, sempre a febbraio,
“Di segno in segno” di Giallo Mare Minimal Teatro, in cui la
narrazione e il disegno dal vivo si incontrano per raccontare
questo nostro strano mondo fin dalla sua nascita (+ 3 anni) Il
teatro d’ombre, a marzo, porta sul palcoscenico del Ghirelli
“Il cielo degli orsi” di Teatro Gioco Vita, sulle difficoltà
delle relazioni umane e l’indifferenza che il mondo sembra
riservare ai piccoli o grandi dolori degli uomini (+ 3 anni).
Riservata alle scuole la produzione in lingua inglese di Casa
del Contemporaneo, “The Strange Case of Hotel… Morgue. A
Homage To Edgar Allan Poe” di The Play Group che prende
ispirazione dai classici della letteratura gotica e dal genere
poliziesco che si rifà a Arthur Conan Doyle, Edgar Allan Poe e
Agatha Christie (+ 8 anni) per fare luce su alcuni misteriosi
omicidi. Infine, ad aprile, Accademia Perduta/Tanti Cosi
Progetti chiude la rassegna con “Zuppa di Sasso”, una fiaba di
parole ed oggetti sulla condivisione e la capacità di essere
accoglienti (+3 anni). Si confermano inoltre gli incontri di
aggiornamento per docenti (Ente accreditato MIUR) e il
progetto speciale di teatro fatto in classe Teatro Scuola
Vedere Fare in collaborazione con Agita e Casa dello
Spettatore, già vincitore dell’Eolo Award 2020 come Miglior
Progetto.
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