IL SISTEMA MUSEALE NAZIONALE: SPECIFICITÀ LOMBARDA E IPOTESI DI LAVORO - MIBAC, POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA

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IL SISTEMA MUSEALE NAZIONALE: SPECIFICITÀ LOMBARDA E IPOTESI DI LAVORO - MIBAC, POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA
IL SISTEMA MUSEALE NAZIONALE:
                        SPECIFICITÀ LOMBARDA E IPOTESI DI
                        LAVORO

                        Emanuela Daffra
                        MiBAC, Polo Museale della Lombardia
in collaborazione con
IL SISTEMA MUSEALE NAZIONALE: SPECIFICITÀ LOMBARDA E IPOTESI DI LAVORO - MIBAC, POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA
Un orizzonte contradditorio e un momento delicato

Italia 4889 musei ( Istat 2017)
119 milioni di ingressi : 57,8 milioni i musei, 15,5 milioni le aree archeologiche, 45,8 milioni
i monumenti
Ma: 75% dei visitatori per il 10% dei siti
Il 37% circa dei musei conta meno di 1000 visitatori l’anno

Con la creazione del Sistema Museale Nazionale :
- Movimento centripeto in parallelo a una costante crescita periferica
IL SISTEMA MUSEALE NAZIONALE: SPECIFICITÀ LOMBARDA E IPOTESI DI LAVORO - MIBAC, POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA
Un trend di crescita lombardo: Musei in provincia di
Bergamo
deliberazione di giunta regionale 14 giugno 2002, n. 7/9393 “L.r. 1/2000 art. 4 comma 134, lett. a) - Sviluppo dei sistemi museali locali

•   1999 : 42
•   2003 : 55
•   2019 : 73

•   Questa continua nascita di musei minuscoli deve essere letta come esito
    della specificità italiana
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Le « tre C» dell’eredità culturale italiana

Continuità
Contiguità
Contestualità
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Un esempio:
 Camerino
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Un esempio lombardo:
Olera

    10 km da Bergamo
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171 abitanti. Non arrivano le auto
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Nella Parrocchiale: polittico di
Cima da Conegliano
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Un altro esempio: Gandino, Museo della Basilica

Hans Jakob Il Baur, Christian Winter, Pietro Cereti,
Franz Moser
Augusta, 1676/77, Milano 1723, Bolzano,
Paramento d’altare,
Argento fuso sbalzato, in parte dorato, rame dorato,
fuso, sbalzato e cesellato.

Conservato al museo, ma normalmente utilizzato
durante le celebrazioni solenni
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Venezia, inizi XVI sec. Piviale in velluto cremisi
Anche questi ‘musei’ piccoli ma con oggetti
importanti contribuiscono a costruire la fisionomia
culturale della penisola

intreccio tra costruito e paesaggio
frequente compresenza di patrimonio e valori ambientali
uso continuo delle opere nel contesto di origine
Ma spesso non possiedono requisiti per essere
riconosciuti musei

Aperto sabato, domenica e festivi dalle ore 14.30 alle ore 19.
Da marzo a ottobre è visitabile la sezione Arte Sacra, (non riscaldata),
da novembre a febbraio la sezione Presepi e tessile (riscaldata)
Torniamo a Bergamo 2003:
1 Tipologie dei musei

I musei erano 55
Nove sono in città, ventinove nelle Valli ( 14 in Val Seriana, 10
nelle valli Brembana e Imagna, 3 in Val Cavallina, 2 in Valle
san Martino) diciassette in pianura.
 prevalgono quelli etnografici (15) seguiti da quelli artistici (11) e
da quelli storici (10). I musei naturalistici erano otto, quelli
archeologici due e nove o i musei legati a parrocchie, con
collezioni prevalentemente di tipo artistico.
2 Conoscenza e gestione delle collezioni

Ventiquattro non avevano completato la catalogazione dei materiali (alcuni
dovevano terminare anche l’inventariazione).
Parecchi mancavano di spazi indispensabili per una corretta gestione
museale quali i depositi.
3 Personale e orari di apertura

 Undici istituzioni avevano direttori o conservatori (in qualche
caso volontari) in possesso di conoscenze specialistiche.
Quasi del tutto assente era il personale fisso di custodia
Media bassa di ore di apertura, ma situazione varia:
in città i musei superano le trenta ore settimanali ed alcune
anche le quaranta,
Gandino contava sei ore mensili di apertura, altrove si oscilla tra
le due o tre ore settimanali.
4 Tipologia e numero visitatori

Sporadica presenza di scolaresche.
Prevalenza dei gruppi organizzati ( scarso radicamento territoriale delle
singole istituzioni).
Carattere stagionale di molte realtà, legate alla presenza di turisti in zona o
a particolari ricorrenze (Museo del Presepio).
Più della metà con meno di 1000 visitatori annui.
Dopo 16 anni

Effettivo percorso di crescita.
Musei riconosciuti in Provincia di Bg: 25
Rete dei Musei ecclesiastici.

Ma dobbiamo preoccuparci della galassia, cresciuta, dei musei minimi
Uno sguardo allo Stato: I musei del Polo

SIRMIONE, ROCCA SCALIGERA
         AREA ARCHEOLOGICA DELLE GROTTE DI CATULLO E MUSEO
DESENZANO DEL GARDA, VILLA ROMANA
MILANO, MUSEO DEL CENACOLO VINCIANO
MONZA, CAPPELLA ESPIATORIA
TEGLIO, PALAZZO BESTA E MUSEO ARCHEOLOGICO
VIGEVANO, MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA LOMELLINA
CERTOSA DI PAVIA, MUSEO DELLA CERTOSA DI PAVIA
CIVIDATE CAMUNO, MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA VALLE CAMONICA
CAPO DI PONTE, MUPRE – MUSEO NAZIONALE DELLA PREISTORIA DELLA VALLE CAMONICA
               PARCO NAZIONALE DELLE INCISIONI RUPESTRI –NAQUANE
                PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DEI MASSI DI CEMMO
Dal modello di statuto proposto dal MiBAC

Nell'amministrazione dei musei statali è assicurata la presenza delle
seguenti aree funzionali, ognuna assegnata a una o più unità di personale
responsabile:
a) Direzione
b) cura e gestione delle collezioni, studio, didattica e ricerca
c) biblioteca, marketing, fundraising, servizi per i rapporti con il pubblico,
   pubbliche relazioni
d) amministrazione, finanze e gestione delle risorse umane
e) strutture allestimenti e sicurezza
Figure professionali previste dagli standard minimi

DIRETTORE
CURATORE
RESPONSABILE SERVIZI ECUCATIVI
RESP.PROCEDURE AMMINISTRATIVE ED ECONOMICO FINANZIARIE
RESP.PUBBLICHE RELAZIONI MARKETING, FUNDRAISING
VIGILANZA E ACCOGLIENZA
COMUNICAZIONE
RESP. GESTIONE RISORSE UMANE
Il Polo, un esperimento in vitro?

Attualmente nessuno dei musei del polo, singolarmente presi, possiede
queste professionalità

E’ necessario immaginare e organizzare un centro che metta a
disposizione servizi trasversali ai singoli musei
Per un’agenda dei passi da intraprendere (l.c.i*)

Tesaurizzare il già fatto (moltissimo).
Istituire, anche se non obbligatorio l’Organismo regionale di accreditamento.
Mappare l’esistente.
Stendere protocolli di accordo per i compiti realisticamente attribuibili ai singoli
musei appartenenti al Sistema.
Moltiplicare strumenti di supporto e occasioni di crescita professionale per i piccoli
Investire sul personale.
Scommettere sulla differenza
*leale collaborazione interistituzionale
Non dimenticare che è indispensabile

Ridurre isolamento e ripetitività delle strutture museali
 sostenere una più ricca lettura dei singoli beni in rapporto al
contesto territoriale
 puntare a integrazione tra servizi culturali ed altri tipi di servizi
necessari al territorio
 ragionare con ampiezza di sguardo, politico e amministrativo
Buon lavoro a tutti noi
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