I calciatori savonesi che ce l'hanno fatta - Giovedì 18 gennaio 2018 - IVG.it

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I calciatori savonesi che ce l'hanno fatta - Giovedì 18 gennaio 2018 - IVG.it
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      I calciatori savonesi che ce l’hanno fatta
      Giovedì 18 gennaio 2018

      Nella storia dello sport italiano più popolare sono stati pochi i calciatori nati nella
      provincia di Savona ad arrivare fino alla serie A. Per la precisione sono 19 quelli che sono
      riusciti a raggiungere questo prestigioso palcoscenico, ma solo uno oggi disputa il
      massimo campionato calcistico italiano: è Stephan El Shaarawy. Un altro giocatore che
      milita attualmente in serie A può però essere considerato savonese a tutti gli effetti, anche
      se nato a Genova: si tratta di Andrea Barberis, calciatore forse non noto a molti.

      I primi savonesi a giocare in serie A, secondo quanto riportato da Franco Astengo nel blog
      “Storia del Calcio Savonese“, furono Bo (Alessandria), Borgo (Torino, Juventus, Genoa e
      Ambrosiana Inter), Pendibene (Palermo, Novara e Torino), Levratto (Genoa, Ambrosia
      Inter e Lazio, suo il gol che decise la finale di Coppa Italia vinta dal Vado nel 1922), Manlio
      Bacigalupo (Genoa e Venezia) e Valerio Bacigalupo, le cui carriere calcistiche si
      svilupparono nel periodo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale: Valerio Bacigalupo,
      nel ruolo di portiere, vinse quattro scudetti consecutivi con il “grande Torino”, prima di
      perdere la vita insieme agli altri componenti di quella formidabile squadra nella tragedia
      aerea di Superga. Negli anni ’50, ’60, ’70 e ’80 Brancaleoni (Torino e Bari), Recagno
      (Sampdoria), Teneggi (Torino), Turone (Milan, Catanzaro e Roma, con la quale sfiorò lo
      scudetto), Salvi (Sampdoria, Milan e Vicenza) e Gualco (Cremonese) calcarono i campi da
      gioco del principale campionato calcistico italiano; più recentemente Carparelli
      (Sampdoria, Empoli e Siena), Ponzo (Modena), Solari (Sampdoria), Marcolini (Bari,
      Atalanta e Chievo) e Panucci, hanno collezionato presenze in serie A tra gli anni ’90 e il
      nuovo secolo. Christian Panucci, attuale Commissario Tecnico dell’Albania, ha
      praticamente vinto tutto da giocatore, grazie alle esperienze con le maglie di Genoa,
      Milan, Real Madrid, Inter, Chelsea, Monaco, Roma e Parma, oltre a 57 presenze con la
      maglia della Nazionale.

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      Vorrei ora descrivere brevemente, con l’aiuto delle informazioni riportate da Wikipedia e
      da Transfermarkt, la carriera dei due atleti che attualmente giocano nella massima
      divisione del Campionato di Calcio Italiano per far conoscere un po’ di più il loro percorso
      sportivo.

      Stephan Kareem El Shaarawy. Nato a Savona il 27 ottobre 1992 da padre egiziano e
      mamma italiana, tira i suoi primi calci al pallone nelle giovanili del Legino; viene notato dal
      Genoa, squadra dove approda nel 2006, all’età di quattordici anni. Si capisce subito che il
      ragazzo è dotato di grande talento, tanto che a quindici anni gioca già stabilmente nella
      squadra Primavera. El Shaarawy brucia le tappe: nel 2008 viene chiamato con la Nazionale
      Under 16 e successivamente fa il suo esordio in serie A il 21 dicembre 2008 in Chievo-
      Genoa (0-1), entrando nella top ten degli esordienti più giovani del massimo campionato.
      In quella stessa stagione conquista la Coppa Italia e la Supercoppa italiana sempre nelle
      file della Primavera, mentre l’anno successivo (2009-2010) vince lo scudetto di categoria,
      segnando nella finale del Campionato e collezionando altre due presenze in serie A. Dopo

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      aver ottenuto il terzo posto ai Campionati Europei con la Nazionale Under 17 e aver
      partecipato al Campionato Mondiale di categoria, viene convocato anche con le Nazionali
      Under 18 e Under 19. Successivamente il Genoa, per far crescere il ragazzo, decide di
      mandarlo in prestito al Padova in serie B: con 25 presenze e 7 gol (più due nei play-off)
      contribuisce alla grande stagione dei veneti sfiorando la promozione in serie A. Questa
      splendida annata lo consacra a livello nazionale, tanto da ricevere la chiamata con gli
      Azzurrini Under 21 all’età di diciannove anni e l’attenzione del Milan, che in estate lo
      acquista dal Genoa.

      Durante la prima stagione tra le fila del Milan, colleziona 28 presenze (tra Campionato,
      Coppa Italia e Champions League) con 4 reti (2 in Campionato e 2 in Coppa Italia),
      sfiorando lo scudetto. In estate (2012) fa il suo esordio con la Nazionale maggiore, con cui
      gioca stabilmente fino alla Confederations Cup del 2013, anche perché la stagione
      2012/2013 in rossonero è quella della consacrazione: diventa titolare fisso e con 46
      presenze e 19 gol (anche in Champions League) più 8 assist, realizza la miglior annata,
      fino ad ora, della sua carriera. Nelle due stagioni successive gioca poco (28 partite e 4 gol)
      a causa di continui e “misteriosi” infortuni che purtroppo gli fanno perdere il posto in
      Nazionale. L’esperienza di sei mesi al Monaco in Ligue 1 è altrettanto negativa (solo 3 gol
      di cui 1 in Champions e 2 in Europa League, senza trovare continuità di prestazioni): molti
      lo danno ormai per finito già all’età di 23 anni, ma lui non si arrende e cerca riscatto con il
      trasferimento alla Roma nel Gennaio del 2016.

      Il ritorno in Italia è esaltante: in sei mesi colleziona 18 presenze e 8 gol più due assist,
      meritandosi la chiamata del Commissario Tecnico Antonio Conte per gli Europei del 2016.
      Nelle ultime due stagioni alla Roma non ha sempre avuto il posto da titolare, ma quando
      ha giocato ha dimostrato tutto il suo valore (2016/2017: 44 presenze e 12 gol più 10 assist,
      mentre nella stagione in corso ha realizzato 6 gol e sette assist in 24 partite). Con la
      Nazionale ha totalizzato 23 gettoni e 3 gol. La sua posizione preferita è attaccante esterno
      a sinistra, ruolo che esalta le sue doti migliori: corsa e grande tecnica. È diventato celebre
      per la sua cresta, il numero 92 e i diversi spot pubblicitari a cui si è prestato.

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      Andrea Barberis. Nato a Genova l’11 novembre 1993, cresce nel settore giovanile del
      Finale dove esordisce in Promozione nel Campionato 2010/2011. A gennaio il grande salto
      di categoria: si trasferisce al Varese dove colleziona 16 presenze nel campionato

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      Primavera e 3 nella fase conclusiva del torneo, dove perde la finale scudetto con la Roma.
      In estate passa in prestito al Palermo: anche qui gioca il campionato Primavera, realizza i
      suoi primi gol (2 in 21 partite) e partecipa alla fase finale della competizione: purtroppo
      però la squadra è eliminata negli ottavi. Le prestazioni sono buone tanto da collezionare
      diverse presenze con le Nazionali Under 18 e Under 19, ma non abbastanza per poter
      prendere parte al campionato di serie B con il Varese. Allora viene dato in prestito al Pisa
      in Lega Pro: esperienza positiva con 31 partite e 5 gol tra campionato, Coppa Italia e
      Coppa Italia Lega Pro; il tutto impreziosito da un gol nella finale play-off contro il Latina,
      che però non è sufficiente per ottenere la promozione in serie B.

      Terminato il prestito annuale, ritorna al Varese dove partecipa al campionato di serie B
      per due stagioni consecutive: il primo anno colleziona 20 presenze tra campionato e play-
      out (dove fornisce un assist decisivo per la permanenza nella serie cadetta), oltre a 1
      partita in Coppa Italia e 3 presenze con un gol nella Primavera; il secondo anno gioca 24
      volte tra Campionato e Coppa Italia trovando un gol e un assist, ma il Varese retrocede e
      poco dopo la società fallisce. Si ritrova così svincolato e coinvolto nelle inchieste sul calcio
      scommesse per alcune partite truccate dal Catania.

      È il Crotone a offrirgli un contratto nell’estate del 2015, sempre in serie B: e così
      contribuisce con 26 presenze e 1 gol alla storica promozione dei pitagorici in serie A.
      Finalmente il 18 Settembre 2016, a ventidue anni, esordisce in serie A contro il Palermo
      (1-1). La sua prima stagione nella massima categoria è tutt’altro che negativa: gioca un
      totale di 26 partite arricchite da tre assist, con un grande finale di stagione che permette
      al Crotone di salvarsi all’ultima giornata, mantenendo inaspettatamente la categoria.

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      Nell’attuale campionato ha giocato tutte le 20 partite finora disputate. Il 10 rossoblù
      predilige giocare in mezzo al campo come centrale o mezz’ala: è un buon incontrista e
      discreto tiratore di calci piazzati.

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