Il restauro del Castello dei Doria a Dolceacqua a firma - LDA+SR

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Il restauro del Castello dei Doria a Dolceacqua a firma - LDA+SR
Il restauro del Castello dei
Doria a Dolceacqua a firma
LDA+SR
Il Castello di Dolceacqua, in Liguria, nato come castrum
fortificato nell’XII secolo, divenne in età moderna la
residenza signorile della casata dei Doria, i quali ampliarono
la struttura originaria con l’aggiunta delle due torri
quadrate di facciata e del bastione orientale. Abbandonato per
più di due secoli (circa dalla metà del settecento), il
castello è stato oggetto di diffusi interventi di restauro
avviati solo a partire dagli anni ‘90 con l’intento di
migliorare lo stato di conservazione e fruizione. L’ultimo
restauro, realizzato tra il 2012 e il 2015, porta la firma
dello studio genovese LDA+SR (Luca Dolmetta Silvia Rizzo
architetti) ed è volto al consolidamento strutturale delle
murature esterne, alla rifunzionalizzazione del castello a
fini museali, al recupero dei principali spazi aperti che
circondano l’edificio e alla creazione di un sistema di
percorsi e passerelle che permettono ai visitatori di rivivere
il rudere del castello e scoprire diversi belvedere. Ogni
necessità strutturale o statica è stata tramutata dallo studio
LDA+SR in un progetto di architettura atto a valorizzare gli
aspetti più significativi delle stratificazioni storiche, a
partire dal suggestivo rapporto che lega il castello al suo
contesto, immortalato anche dal pittore Claude Monet in uno
dei suoi dipinti.
Il restauro del Castello dei Doria a Dolceacqua a firma - LDA+SR
Il restauro del Castello dei Doria a Dolceacqua trasforma ogni necessità di
consolidamento strutturale in un progetto architettonico che valorizza la storia con
una serie di interventi contemporanei © Andrea Bosio

Molteplici sono gli interventi effettuati sulla muratura
esistente degradata e in parte lesionata per eliminare ogni
segno di dissesto, disgregazione della pietra o erosione dei
giunti di malta. Diffusi anche gli attacchi biologici con
efflorescenze, depositi e patine superficiali; frequenti i
fenomeni di imbarcamento, fessurazioni e crolli che hanno
richiesto un intervento di consolidamento più importante,
soprattutto nel bastione superiore e nel perimetro esterno del
castello (“vela nord”). Frutto della stratificazione storica,
le murature, prevalentemente in pietra a spacco o mista,
presentano ampie porzioni in ciottoli, in mattoni pieni e in
Il restauro del Castello dei Doria a Dolceacqua a firma - LDA+SR
malta di calce.

Scale e passerelle sospese permettono ai visitatori di rivivere il rudere del castello
e scoprire diversi belvedere © Andrea Bosio

L’utilizzo dell’acciaio corten identifica invece la nuova
aggiunta con elementi sempre riconoscibili e reversibili,
affiancati all’esistente in forma evidente ed elegante. Nuovi
percorsi e scale, infissi e ringhiere in sostituzione di
quelli esistenti, superfici di chiusura e parapetti sono stati
realizzati unicamente in acciaio corten, sfruttando una
lamiera stirata che rende il sistema leggero e trasparente e
lascia percepire le parti retrostanti della muratura pur
ricomponendo il rudere senza invadere lo spazio.
Approfondimenti

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edifici storici, ed in particolare per i tecnici che devono
affrontare i problemi strutturali, affrontando i più
significativi aspetti strutturali del recupero degli edifici
in muratura e legno.

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Un rete di percorsi sospesi regala infatti ai visitatori la
possibilità di scoprire quelle porzioni di edificio
sopravvissute ai diversi bombardamenti ed incendi che si sono
susseguiti nel tempo, esplorando contemporaneamente i diversi
punti di controllo del territorio dal castello.
L’integrazione tra nuovo ed esistente avviene con eleganza attraverso la realizzazione
di elementi in acciaio corten sempre riconoscibili e reversibili © Andrea Bosio

Entrando nello specifico, i nuovi collegamenti in acciaio
corten permettono di raggiungere la sommità del bastione
esterno e di scendere verso il bastione sabaudo (recuperato
sotto forma di terrazza), di camminare sopra il portico
affacciato verso il cortile d’onore e di percorrere la “vela
nord” su una passerella che interrompe la parete esistente a
causa di necessarie opere di consolidamento. Anche la scala,
addossata alla muratura, funge da elemento strutturale per far
fronte ai fenomeni di spanciamento e disgregazione di quella
parte di fortificazione. L’ingresso al castello è stato
rinnovato con la sostituzione delle ringhiere esistenti, la
collocazione di un nuovo portone e la chiusura di due
finestre; infissi e parapetti in legno diventano anch’essi in
corten, un materiale che mira a caratterizzare in chiave
contemporanea il monumento e l’intervento di restauro. Gli
ambienti interni sono stati riadattati per collocare sale
espositive e multimediali.
Un giardino pubblico è stato infine realizzato ex novo per
riqualificare uno spazio ormai abbandonato ai piedi del
castello. Regalando grande attrattività al complesso storico,
questo giardino abbraccia parzialmente la fortificazione con
ampie aree verdi e valorizza il rapporto tra l’edificio e il
suo contesto.

Photogallery

Una scala di nuova costruzione, in acciaio corten, permette di
raggiungere diversi punti di osservazione e allo stesso tempo
funge da elemento strutturale per la muratura cui è addossata
© Andrea Bosio

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Dettaglio della scala, dei montanti strutturali         e   dei
parapetti in lamiera stirata © Andrea Bosio

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L’integrazione tra nuovo ed esistente avviene con eleganza
attraverso la realizzazione di elementi in acciaio corten
sempre riconoscibili e reversibili© Andrea Bosio

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Scale e passerelle sospese permettono ai visitatori di
rivivere il rudere del castello e scoprire diversi belvedere ©
Andrea Bosio

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Il nuovo portone d’ingresso, anch’esso in acciaio corten ©
Andrea Bosio
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Gli spazi abbandonati ai piedi del castello diventano giardini
pubblici che abbracciano la fortificazione con ampie aree
verdi © Andrea Bosio

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innovazione: intervista a Francesco Doglioni

Approfondimenti

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