Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima
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Il clima è già cambiato 03 1 Le aree urbane in uno scenario di cambiamento climatico 15 2 Mappa del rischio climatico 25 3 Eventi climatici estremi nelle città 39 4 Il dissesto idrogeologico nelle città italiane 57 5 Buone pratiche di adattamento e mitigazione 69 Rapporto curato da: Edoardo Zanchini Gabriele Nanni Andrea Minutolo Progetto grafico: Luca Fazzalari Stampato da Stamperia Romana srl Industria Grafica Azzero CO2 per il 2019
Il clima è già cambiato Il clima ne media (estiva) del ghiac- cio marino nell’Artico, ben al di 2100. Le regioni che potrebbero perdere quasi tutti i loro ghiac- è già sotto della media del 1981-2010, così come l’estensione media ciai sono: Caucaso, Asia setten- trionale, Scandinavia, Ande tro- cambiato del ghiaccio marino invernale. I quattro record più bassi per l’in- picali, Messico, Africa orientale ed Indonesia. Questo porterà ad verno si sono verificati duran- altre conseguenze immediate, te gli ultimi 5 anni. Allo stesso quali frane e valanghe, perchè in modo i valori di estensione mi- molte aree di alta montagna il ri- nima (estate) e massima di Set- tiro dei ghiacciai e la fusione del Il clima è davvero già cambiato. tembre (inverno) dell’Antartico permafrost diminuiranno ulte- Le analisi confermano l’aumen- sono scesi ben al di sotto della riormente la stabilità dei pendii, to della temperatura in ogni media 1981-2010 e la quantità di mentre il numero e l’estensione parte del pianeta ed in parallelo ghiaccio persa ogni anno dalla dei laghi glaciali continueranno il ripetersi con sempre maggiore calotta antartica è aumentata ad aumentare. frequenza ed intensità di feno- di almeno sei volte. Il contribu- Tutti i dati indicano che le con- meni atmosferici di una dimen- to dello scioglimento dei ghiac- centrazioni globali di CO2 po- sione tale che nessuno può più ci terrestri dai ghiacciai e dalle tranno addirittura superare la negare o far finta di non vede- calotte polari è aumentato nel soglia di 410 ppm entro la fine re. L’accelerazione dei processi tempo e, nel quinquennio ana- del 2019. e l’intensificarsi degli impatti lizzato, il tasso di innalzamen- Anche i mari diventano più caldi devono portare quanto prima to medio globale del livello del e si riduce la capacità di assorbi- a prepararsi ed adattarsi ad un mare è stato di 5 mm all’anno, mento di anidride carbonica. Il clima che è già cambiato e che rispetto a 4 mm all’anno nel de- 2018 ha registrato i più alti valori cambierà ancora, con l’obiettivo cennio 2007-2016. di contenuto di calore oceanico di salvare le persone e ridurre Secondo i dati del Cnr, nell’ulti- nei primi 700 metri di profondi- l’impatto economico, ambienta- mo secolo, i ghiacciai delle Alpi tà, con il 2017 al secondo posto le e sociale dei danni provocati. hanno perso il 50% della loro ed il al 2015 terzo. Si è inoltre re- copertura. Di questo 50%, il 70% gistrato un aumento complessi- I dati sull’accelerazione dei è sparito negli ultimi 30 anni. I vo dell’acidità del 26% dall’inizio cambiamenti climatici sono ghiacciai delle Alpi sotto i 3.500 della rivoluzione industriale a sempre più chiari ed allarman- metri di quota sono destinati causa della CO2 assorbita dall’ac- ti. Il rapporto WMO sul clima a sparire nel giro di 20-30 anni. qua di mare. La cattiva notizia è globale, che analizza il periodo L’IPCC stima che nelle regioni che i livelli di anidride carbonica 2015-2019, afferma che la tem- del mondo con i ghiacciai meno hanno raggiunto nuovi record, peratura media è aumentata di estesi, compresa l’Europa, per- con tassi di crescita della CO2 1,1°C rispetto al periodo preindu- deranno più dell’80% della loro quasi del 20% superiori rispetto striale e di 0,2°C rispetto al pe- attuale massa di ghiaccio nel ai cinque anni precedenti. riodo 2011-2015. Anno dopo anno si ripetono record, quanto mai preoccupanti, che non possono lasciare indifferenti: gli anni più caldi, gli uragani più violenti di sempre, le ondate di calore più forti e prolungate. Mentre si de- finiscono analisi sempre più at- tente e approfondite delle mu- tazioni atmosferiche in corso, si rincorrono fenomeni sempre più preoccupanti. In molte aree del pianeta, ad esempio in Cali- fornia, la siccità sta aumentan- do in modo rilevante il rischio di incendi. L’estate 2019 ha visto incendi senza precedenti nella regione artica. Solo a Giugno, questi incendi hanno emesso nell’atmosfera 50 milioni di ton- nellate di anidride carbonica, più di quanto sia stato rilasciato da- gli incendi dell’Artico nello stes- so mese dal 2010 al 2018 messi insieme. Il passaggio del tifone Hagibis in Giappone il 12 e 13 Ottobre 2019 In parallelo si riduce l’estensio- 3
Il clima è già cambiato do tra il 1960 ed il 2014, prenden- do in considerazione solamente quegli eventi estremi collegati dalla letteratura scientifica al cambiamento climatico, come tempeste, uragani, ondate di calore, siccità, incendi e frane. I risultati mostrano che l’impatto economico di questo tipo di di- sastri, quando particolarmente nefasti (tra l’1% dei più dannosi), è aumentato di circa 20 volte. L’Osservatorio Cittàclima di Le- gambiente è nato con l’obietti- vo di capire la dimensione degli impatti in corso nel territorio Andamento delle temperature medie globali dal 1850 al 2018, Berkeley Earth italiano. Il monitoraggio e la marcatura dei fenomeni meteo- rologici estremi hanno permes- India (il Tamil Nadu in particola- so di individuare 350 Comuni re), dove dopo oltre 200 giorni dove si sono registrati impatti Aumentano senza piogge i 4 maggiori bacini idrici sono stati prosciugati, e la rilevanti, dal 2010 ad oggi, con 563 eventi registrati sulla map- i fenomeni Namibia con la peggiore siccità degli ultimi 90 anni che ha cau- pa del rischio climatico. Chi vive nelle aree urbane conosce bene meteorologici sato la morte di circa 61 mila capi di bestiame. questa situazione, visto che ne- gli ultimi 9 anni sono stati 73 i estremi ed i Le ripercussioni economiche giorni di stop a metropolitane e loro impatti sono drammatiche; le stime evidenziano come il costo delle treni urbani e 72 i giorni di black- out elettrici dovuti al maltempo. catastrofi legate al clima sia pari Rilevanti le conseguenze di al- ad almeno 520 miliardi di dollari luvioni, trombe d’aria e piogge all’anno. Nel 2018 si sono conta- intense nei confronti di case, Il bilancio degli eventi climatici ti 850 disastri naturali mondiali, spazi pubblici ma anche del pa- estremi ci mostra come, anche soprattutto alluvioni, inonda- trimonio archeologico. Rilevante per il 2019, non esistono regioni zioni, frane (46%) ed uragani e anche la contabilità dei danni. del Mondo risparmiate dall’im- tempeste (42%). In un confronto patto dei cambiamenti. All’ini- con gli ultimi 30 anni il 2018 è zio della primavera sono stati stato il quarto anno più oneroso gli Stati Uniti e l’Iran a soffrirne in termini di perdite assicurate. I gli effetti, ed hanno seguito poi Continenti più colpiti dai disastri l’Argentina, Vietnam, Pakistan, naturali sono stati l’Asia (43%), India, Mozambico, Bahamas, il Nord America (20%), l’Europa Giappone con migliaia di vittime (14%) e l’Africa (13%). e drammatiche perdite econo- Sono circa 10.400 le persone in miche. tutto il mondo che nel 2018 han- no perso la vita in disastri natu- Le alluvioni che hanno colpito gli rali ed il 35% delle vittime è stato Stati Uniti hanno provocato una causato da alluvioni ed inonda- vera e propria separazione fisica, zioni, soprattutto in Asia ed Afri- in un’area di centinaia di chilo- ca, una percentuale molto su- metri, a causa dell’esondazione periore alla media del periodo di grandi fiumi come il Missis- 1980-2017 che era stata del 14%. sippi, il Missouri e l’Arkansas. Ab- L’organizzazione mondiale della biamo assistito poi alle catastrofi sanità ha stimato tra il 2030 e il generate dal ciclone Idai in Mo- 2050 circa 250mila decessi l’an- zambico, Zimbabwe e Malawi no correlati ai cambiamenti cli- con oltre 1.000 vittime e da Ken- matici. Una recente ricerca della neth sempre in Mozambico con Scuola Superiore Sant’Anna di ulteriori 52 morti; in totale i due Pisa e dalla Pennsylvania State eventi hanno procurato danni University ha analizzato i dati per 2,3 miliardi di dollari. Ed in- relativi ai danni determinati da Mappa degli eventi climatici estremi dal fine la siccità che ha afflitto l’est disastri avvenuti in tutto il mon- 2010 ad Ottobre 2019. www.cittaclima.it 4
Il clima è già cambiato Nel 2018 sono state 32 le vittime Nel Rapporto 2019 abbiamo biamo trasformato il territorio e 148 gli eventi estremi, con ol- scelto di mettere al centro e reso più fragile la capacità tre 4.500 sfollati. Un bilancio di dell’attenzione le aree urba- di reagire a questi fenomeni. molto superiore alla media cal- ne, perché sono l’ambito più a La ragione sta nell’incredibile colata negli ultimi cinque anni. rischio per le conseguenze dei consumo di suolo ed imper- Dal 2014 al 2018 le sole inonda- cambiamenti climatici e perché meabilizzazione delle aree zioni hanno provocato in Italia la è qui che vive la maggioranza urbane realizzato negli ultimi morte di 68 persone. Di fronte della popolazione nel Mondo e 70 anni, da case, capannoni, ad uno scenario di questo tipo è dove l’andamento delle piogge, strade e parcheggi. evidente che abbiamo bisogno gli episodi di trombe d’aria e on- di un salto di scala nell’analisi, di date di calore hanno oramai as- 2. Nelle città il caldo cresce di informazione e sensibilizzazione sunto caratteri che solo in parte più e anche le conseguenze rispetto ai fenomeni che riguar- conoscevamo e che andranno delle ondate di calore sulle dano il territorio italiano ed a ad aumentare. persone quanto sta avvenendo nel Mon- Nelle città italiane la tempe- do. Perché se oggi é condivisa l’i- Perché in città si ratura media cresce sempre dea che stiano aumentando fe- di più e a ritmi maggiori che nomeni meteorologici estremi, corrono maggiori nel resto del Paese. Secondo abbiamo bisogno di capire dove rischi rispetto al le elaborazioni dell’Osserva- e come questi fenomeni sono torio meteorologico Milano avvenuti, quali caratteri hanno passato? Duomo, si tratta di un feno- assunto e potrebbero assume- meno generale e rilevante re in futuro. Per questo servono 1. Aumentano i fenomeni allu- che riguarda tutte le città con studi e monitoraggi, la condivi- vionali con danni crescenti picchi a Milano con +1,5 gra- sione di informazioni e lo scam- Nelle aree urbane italiane di, a Bari (+1) e Bologna (+0,9) bio di buone pratiche. L’Osserva- sono avvenuti 211 casi di alla- rispetto ad una media nazio- torio di Legambiente ha come gamenti da piogge intense nale delle aree urbane di +0,8 obiettivo quello di raccogliere e 75 esondazioni fluviali dal gradi centigradi nel periodo e mappare le informazioni sui 2010 ad oggi. La tendenza or- 2001-2018 rispetto alla media danni provocati in Italia dai feno- mai consolidata degli ultimi del periodo 1971-2000. Ma le meni climatici, di contribuire ad eventi rilevanti è di una mag- conseguenze più rilevanti nei analisi e approfondimenti che giore frequenza ed intensità confronti della popolazione riguardano le città ed il territorio dei fenomeni meteorologici dipendono da ondate di calo- italiano, oltre a condividere ana- estremi, spesso rapidi, seguiti re più forti e prolungate. Nu- lisi e studi internazionali e espe- da periodi più lunghi di siccità. merose ricerche hanno infatti rienze di piani e progetti di città, La rilevanza dei danni dipen- dimostrato l’associazione tra paesi, Regioni. de anche dal modo in cui ab- elevate temperature e salute della popolazione, in partico- lare dei soggetti a rischio, so- prattutto anziani che vivono in ambiente urbano. In Italia gli studi realizzati nell’ambito del programma nazionale di prevenzione, coordinati dal Dipartimento di epidemiolo- gia del servizio sanitario re- gionale del Lazio, confermano un rilevante aumento della mortalità durante le ondate di calore, ossia quando si han- no per più giorni temperatu- re elevate sia di giorno che di notte, in particolare proprio nelle aree urbane. I dati (re- lativi a 23 città) mostrano che gli effetti maggiori si hanno negli anni a più elevata espo- sizione al caldo, e mettono in luce una riduzione dei numeri negli ultimi anni attribuibile agli interventi di allerta atti- vati. Complessivamente, nel- le città analizzate si possono attribuire alle ondate di calo- 5
Il clima è già cambiato re 23.880 morti tra il 2005 e il ta l’anno entro il 2050, anche dell’aumento delle temperature 2016. se le barriere fisiche — dighe, globali, e di piogge ed alluvioni, sbarramenti, marine — che mettono in evidenza come gli 3. Aumentano i problemi di ac- erigono contro il mare, saran- impatti maggiori saranno nei cesso e gestione della risorsa no potenziate. Giacarta si sta Paesi più poveri del Pianeta e acqua in città già preparando a questo sce- nelle aree più fragili, dove vivono In uno scenario di cambia- nario, con il governo dell’In- milioni di persone in bidonville menti climatici l’accesso donesia che ha annunciato e baracche. Un recente studio all’acqua rappresenta una in questi mesi che sposterà di pubblicato dal Geophysical Re- questione strategica in ambi- 100 km la megalopoli capita- search Letters mostra come le to urbano. L’acqua può infatti le, che per le continue inon- aree del Mondo che inquinano diventare un pericolo per le dazioni e allagamenti affonda maggiormente, subiranno dan- persone e creare danni rile- di 15 centimetri l’anno, entro ni più limitati delle regioni po- vanti agli spazi urbani, ma al il 2050. A finire sommerse sa- vere del pianeta grazie alla mag- contempo l’accesso all’acqua rebbero Mumbai (18 milioni di giore ricchezza e conseguente rischia di diventare sempre abitanti), Dacca, Calcutta, Ho capacità di adattamento e mi- più difficile da garantire nelle Chi Minh City, con un terzo tigazione. L’innalzamento del li- aree urbane in una prospetti- di New York allagata almeno vello del mare metterà in enormi va di lunghi periodi di siccità. una volta l’anno. Sott’acqua difficoltà le città costruite lungo La situazione è già oggi com- Alessandria d’Egitto, Bassora, le coste, dove vive un miliardo plicata nel nostro Paese, in parti di New Orleans. Ed in di persone in tutto il Pianeta a particolare al Sud, per quanto Europa Amsterdam, Anversa, meno di 10 metri sul livello del riguarda la qualità del servizio Gent, Londra, dove 3,5 milio- mare; con 250 milioni di persone idrico. Nel 2016 in Italia il 9,4% ni di persone vivono in zone che vivono a meno di uno. Le on- delle famiglie ha lamentato «vulnerabili». date di calore determinano già irregolarità nell’erogazione Sono 40 le aree a maggior ri- oggi rilevanti conseguenze sulla dell’acqua. A Roma la crisi è schio in Italia, secondo le ela- salute delle persone, e secondo già scoppiata nel 2017, e ne borazioni di Enea: l’area nord una ricerca del progetto “Coper- ha pagato le conseguenze il adriatica tra Trieste, Venezia nicus european health” su 9 città Lago di Bracciano che ha avu- e Ravenna; la foce del Pesca- europee, nel periodo 2021-2050 to un abbassamento di 160 ra, del Sangro e del Tronto in vi sarà un incremento medio dei centimetri; ma sempre di più Abruzzo; l’area di Lesina (Fog- giorni di ondate di calore tra il saranno le città a rischio nei gia) e di Taranto in Puglia; La 370 e il 400%, con un ulteriore prossimi anni. Perché, in una Spezia in Liguria, tratti del- aumento nel periodo 2050-2080 prospettiva di cambiamento la Versilia, Cecina, Follonica, fino al 1100%. Questo porterà, ad nelle precipitazioni stagionali, Piombino, Marina di Campo esempio a Roma, da 2 a 28 gior- il rischio è che si avranno ba- sull’Isola d’Elba e le aree di ni di ondate di calore in media cini di raccolta e laghi sem- Grosseto e di Albinia in To- all’anno. La conseguenza sul nu- pre più vuoti, torrenti e fiumi scana; la piana Pontina, di mero di decessi legati alle onda- in secca, con impatti sia su Fondi e la foce del Tevere nel te di calore sarà molto rilevante, colture e allevamenti sia nel- Lazio; la piana del Volturno e passando da una media di 18 a le città. Nel 2017, nei quattro del Sele in Campania; l’area 47-85 al 2050, fino a 135-388 al principali bacini idrografici di Cagliari, Oristano, Fertilia, 2080. L’impatto sarà maggiore italiani (Po, Adige, Arno e Te- Orosei, Colostrai (Muravera) sulle fasce di popolazione più vere) le portate medie annue e di Nodigheddu, Pilo, Plata- povere che non dispongono di hanno registrato una ridu- mona e Valledoria (Sassari), di sistemi di raffrescamento. In zione media complessiva del Porto Pollo e di Lido del Sole Italia il fenomeno della povertà 39,6% rispetto alla media del (Olbia) in Sardegna; Metapon- energetica riguarda già oggi ol- trentennio 1981-2010. to in Basilicata; Granelli (Sira- tre 4 milioni di famiglie, che non cusa), Noto (Siracusa), Panta- dispongono delle risorse econo- 4. Le aree urbane costiere ri- no Logarini (Ragusa) e le aree miche per scaldarsi d’inverno e, schiano di subire rilevanti di Trapani e Marsala in Sicilia; di conseguenza, anche di raf- danni e di scomparire con Gioia Tauro (Reggio Calabria) freddare gli spazi in cui vivono l’innalzamento del livello dei e Santa Eufemia (Catanzaro) durante le ondate di calore esti- mari in Calabria. ve. Le conseguenze sulla salute E’ lo scenario descritto in una di questi fenomeni sono note recente indagine pubblicata A pagare il conto più da tempo, e per questo bisogna sulla rivista Nature, realizzata preparare le città italiane ad uno da Climate Central. Se i ghiac- salato degli impatti dei scenario che può avere rilevanti ciai continueranno a scioglier- cambiamenti climatici impatti sanitari e sociali. L’esatta si a questo ritmo, 300 milioni conoscenza delle zone urbane a di persone che vivono in aree saranno i poveri. maggior rischio sia rispetto alle costiere saranno sommerse piogge che alle ondate di calo- dall’oceano almeno una vol- Le proiezioni sulle conseguenze re è fondamentale per salvare 6
Il clima è già cambiato vite umane e limitare i danni. mente soggette alle conseguen- La seconda questione è In modo da pianificare ed otti- ze del climate change, per via mizzare gli interventi durante dell’aumento della temperatura che viviamo in uno dei le emergenze e per indirizzare e della diminuzione delle preci- Paesi più delicati dal l’assistenza (in particolare per le pitazioni, che potrebbe provo- punto di vista idrogeo- persone a basso reddito che non care conseguenze imprevedibili dispongono di condizionatori nel rapporto tra temperatura dei logico del mondo. d’aria per le giornate più calde), mari, venti, precipitazioni e ful- Lo raccontano i numeri del Rap- ma anche per realizzare inter- mini. A dimostrare che non stia- porto sul dissesto idrogeologi- venti di adattamento che favo- mo parlando di un futuro remo- co in Italia di Ispra: sono 7.275 i riscano l’utilizzo dell’acqua, della to, sono gli scienziati del clima Comuni (91% del totale) a rischio biodiversità, delle ombre per ri- che già da tempo hanno messo per frane e/o alluvioni; il 16,6% durre l’impatto delle temperatu- in guardia per l’aumento di ci- del territorio nazionale è a mag- re estreme negli spazi pubblici e cloni inediti per questa parte del giore pericolosità; 1,28 milioni nelle abitazioni. Le elaborazioni Mondo (denominati “medica- di abitanti sono a rischio frane su immagini satellitari realizza- ne”, mediterranean tropical-like e oltre 6 milioni di abitanti a ri- te da e-Geos per Legambiente ciclone). In un recente studio schio alluvioni. Dal dopoguerra relative alle città di Milano e di pubblicato su Environment in- ad oggi, il forte incremento delle Roma hanno messo in eviden- ternational vengono stimati gli aree urbanizzate, a volte in as- za come disponiamo di tutte le impatti nei diversi Paesi in una senza di una corretta pianifica- informazioni per capire i quar- prospettiva al 2100 in assenza zione territoriale, ha prodotto un tieri a maggior rischio durante le di interventi di mitigazione, e aumento del rischio e quindi un ondate di calore e incrociando i l’Italia risulta tra quelli dove av- aumento degli elementi esposti dati con analisi sullo stato di sa- verrebbe uno dei maggiori au- a frane e alluvioni. Dagli anni ’50 lute e le condizioni economiche menti di mortalità associata al al 2017 le superfici artificiali sono delle famiglie, degli strumenti caldo, superata solo da Filippine passate dal 2,7% al 7,65%, inol- per prevenire e ridurre gli impat- e Vietnam. tre l’abbandono delle aree rurali ti sulle famiglie. Di sicuro abbiamo bisogno di montane e collinari ha provo- accelerare nelle politiche di mi- cato una mancata salvaguardia tigazione del clima, per inver- e conservazione del territorio. tire la curva delle emissioni di Il rapporto Ecosistema Rischio gas serra come previsto dall’Ac- di Legambiente, l’indagine sul- L’Italia cordo di Parigi, ma in parallelo dobbiamo preparare i territori, le le attività nelle amministrazio- ni comunali per la mitigazione di fronte aree agricole e le città ad impat- ti senza precedenti. Sono infatti del rischio idrogeologico, mette in evidenza come il 69,7% dei al nuovo impressionanti gli scenari che gli scienziati, con sempre mag- Comuni che ha risposto al que- stionario ha dichiarato di avere scenario giore definizione, stanno prefi- gurando per il Mediterraneo ed abitazioni in aree a rischio. Nel 26,8% dei casi sono presenti in- climatico il Nord Africa, i Paesi del Medio Oriente, ma anche l’area sud del teri quartieri, mentre in 737 am- ministrazioni (50,4%) sorgono continente europeo. In una pro- addirittura impianti industriali. spettiva di questo tipo diventerà Strutture sensibili come scuole o sempre più complicato vivere in ospedali sono presenti in aree a Il nostro Paese deve decidere di contesti dove si accelera la de- affrontare le inedite sfide che lo rischio nel 14,6% dei casi, mentre sertificazione e si riduce la pos- l’espansione urbanistica che ha scenario climatico che stiamo sibilità di accesso all’acqua, per vivendo ci pone di fronte, e di visto sorgere strutture ricettive cui risulterà impossibile conti- o commerciali in aree a rischio è affrontarle con politiche nuove nuare alcune colture o garantire per evitare che gli impatti siano del 20,5%. la sicurezza delle persone, come ancora più rilevanti nei territori. durante le ondate di calore. Po- chi Paesi come l’Italia avrebbero Come si sta attrezzan- La prima questione è interesse a guardare ai problemi do l’Italia per far fronte di quei territori dove questi feno- legata ai cambiamenti meni si stanno già determinan- a questo nuovo scena- in corso nel mar Medi- do e da cui tante persone sono rio? terraneo. costrette a partire, perché asso- migliano drammaticamente a Nel 2014 è stata istituita l’Unità di L’Italia si trova infatti al centro di quelli che soffriamo da tempo missione contro il dissesto idro- un’area considerata dagli scien- anche noi. Ossia di terreni diven- geologico presso la Presidenza ziati un “hot spot” del cambia- tati aridi a Gabes nel sud della del Consiglio dei Ministri chia- mento climatico, ossia una delle Tunisia come nel Salento, in Li- mata “italiasicura”. La struttura aree più sensibili e prevedibil- bano o nel ragusano. di missione aveva il compito di 7
Il clima è già cambiato coordinare tutte le strutture del- lo Stato (Ministeri, Protezione ci- Isola di calore di Milano vile, Regioni, Enti locali, Consorzi Anomalia termica notturna al suolo (C°), 2015-2018 di bonifica, Provveditorati alle opere pubbliche, Genio Civile ed enti e soggetti locali), per tra- sformare in cantieri oltre 2,4 mi- liardi di euro non spesi dal 1998 per ridurre gli stati di emergen- za territoriali. Nei suoi quattro anni di vita, italiasicura ha pro- dotto le “Linee guida per la pro- gettazione in materia di dissesto idrogeologico” ed ha pubblicato il “Piano nazionale di opere e in- terventi e il piano finanziario per la riduzione del rischio idrogeo- logico”. Nel 2018 la struttura di missione è stata chiusa riportan- do in carico al Ministero dell’Am- biente il tema del dissesto idro- Anomalia geologico. Nell’Aprile del 2019 termica notturna è stato pubblicato in Gazzetta Isola di calore (+7 °C) Ufficiale il Piano contro il disse- sto denominato “Proteggi Italia” (DPCM del 20 Febbraio 2019). Il Assenza di anomalia Piano verte su 4 tematiche por- termica (0 °C) Fonte: e-GEOS tanti quali: le misure di emer- genza, quelle di prevenzione, quelle di manutenzione e ripri- stino, quelle di semplificazione e Bambini nella città che scotta rafforzamento della governance. Incrocio mappa isole di calore con indicatori numerosità 0-14enni Nel piano Proteggi Italia inoltre e indice di vulnerabilità sociale e materiale. è rientrato anche il disegno di Legge “Cantiere Ambiente” che vede lo stanziamento di 12 mi- lioni per la progettazione degli interventi di mitigazione del ri- schio idrogeologico e introduce “un apparato organizzativo per la progettazione l’affidamen- to dei lavori”. Ad Agosto infine è arrivato il Piano stralcio 2019 che ha individuato e finanziato le opere immediatamente can- tierizzabili nell’anno, scelte in base agli elenchi forniti in con- ferenza dei servizi dalle Regioni interessate, coinvolgendo anche i Commissari per l’emergenza, quelli straordinari per il dissesto (ovvero i Presidenti di Regione) e le Autorità di Distretto. Il Piano Valutazione della criticità Bassa criticità lavora in continuità con gli anni in base alla somma degli precedenti riguardo il recepi- Medio-bassa criticità mento e la stabilizzazione delle indicatori relativi Medio-alta criticità risorse necessarie alla pianifica- a numero di minori, zione contro il dissesto idrogeo- indice di vulnerabilità e Alta criticità logico, ma ancora non è riuscito anomalie termiche Valore di uno o più indicatori non disponibile ad uscire della logica di una vi- sione puntuale ed emergenziale Fonte: Elaborazione Save the Children su dati e-GEOS (2015-2018) e Istat (2011) del problema. Di fatto si confer- Si ringrazia e-GEOS per la concessione della mappa realizzata nell’ambito del progetto europeo Life e del ma una programmazione per progetto Metro-Adapt della città metropolitana di Milano Regioni che solo per sommato- 8
Il clima è già cambiato ria diverrebbe di “bacino” e non importo di oltre 5,6 miliardi di importante per le ricerche e i il contrario. Inoltre nel Piano non euro (Fonte Ispra, piattaforma monitoraggi climatici dei pros- viene mai menzionata la neces- Rendis), con una media di 266 simi anni. sità che gli interventi di mitiga- milioni di Euro l’anno, in un rap- A livello europeo i costi degli zione del rischio debbano essere porto di 1 a 4 tra spese per la pre- impatti climatici rischiano di rivisti (specialmente se vecchi) venzione e quelle per riparare i essere drammatici, con stime in funzione del cambiamento danni. Eppure sappiamo che 1 che arrivano a calcolare come, climatico che stiamo vivendo ed euro speso in prevenzione fa ri- in assenza di azioni di adatta- agli effetti che si manifestano sui sparmiare fino a 100 euro in ripa- mento, le ondate di calore po- territori. Importante sottolineare razione dei danni. trebbero provocare entro la fine come nel Piano non venga con- del secolo circa 200mila morti siderata, al di fuori delle opere Purtroppo il nostro Paese non all’anno nella sola Europa, men- strutturali, la necessità di impor- dispone di alcun indirizzo stra- tre i costi delle alluvioni fluviali re lo stop al consumo di suolo tegico che individui l’adatta- potrebbero superare i 10 miliar- come misura efficace per miti- mento come priorità delle po- di di euro all’anno. gare gli effetti del rischio, men- litiche di intervento. Nel 2014 tre è indispensabile rafforzare e è stata approvata la “Strategia Occorre considerare che anche rendere estremamente cogenti nazionale di adattamento ai il non intervento per fermare gli i vincoli di inedificabilità nelle cambiamenti climatici” e, per impatti del clima è una scelta, aree a rischio. Infine l’approccio dargli attuazione, doveva esse- le cui conseguenze oggi si inizia- del disegno di Legge rimane re approvato il “Piano nazionale no a conoscere. Secondo alcune ancora troppo “emergenziale”, di adattamento ai cambiamenti stime in Italia i danni economi- come confermato dai poteri climatici”. Dopo cinque anni sia- ci potrebbero arrivare a ridur- speciali destinati ai commissa- mo ancora in attesa che si passi re fino al 7% il PIL procapite ri straordinari, ossia i Presidenti dal campo degli studi a una vera se l’Accordo di Parigi non sarà di Regione, che spesso sono gli e propria pianificazione capace rispettato. Ancora peggio per artefici di leggi devastanti per il di fissare le priorità ed orientare altre nazioni, con la Russia che consumo di suolo e per i corsi in modo efficace le politiche. Ol- segnerebbe un -8,93% ed addi- d’acqua. tretutto questi documenti sono rittura gli Stati Uniti -10,52% ed il parte della strategia europea in Canada oltre il 13%. In particolare Una montagna di soldi per rin- materia di adattamento che dà lo studio ”Long-Term Macroeco- correre i danni, poche risorse seguito all’Accordo di Parigi sul nomic Effects of Climate Chan- per la prevenzione. Dal secondo clima. Uno degli articoli fonda- ge: A Cross-Country Analysis”, dopoguerra ad oggi sono sta- mentali dell’accordo, entrato in pubblicato dal National Bureau te oltre 5.500 le vittime di oltre vigore il 4 Novembre 2016, ri- of Economic Research, mostra 4.000 tra frane e alluvioni. E se- guarda proprio il rafforzamento come anche i Paesi ricchi, tra condo le stime di Legambiente, della capacità adattativa dei ter- cui l’Italia, vedranno colpite le su dati del Ministero dell’Am- ritori, per aumentare la resilienza proprie economie a causa della biente, sono stati spesi 75,9 mi- e ridurre la vulnerabilità ai cam- crisi climatica. I ricercatori han- liardi di euro dal 1944 al 2018 biamenti climatici. È previsto un no preso in esame dati prove- per far fronte ai danni provocati impegno a proteggere le perso- nienti da 174 Paesi a partire dal dagli eventi estremi nel terri- ne e gli ecosistemi dagli impatti 1960, proiettandoli al 2030, 2050 torio italiano. Secondo i dati di già in atto, particolarmente gravi e 2100 per determinare la perdi- “Italiasicura”, l’Italia è tra i primi in alcune aree del mondo, e ad ta o il guadagno di PIL procapite Paesi al mondo per risarcimenti individuare strumenti di coope- sulla base di due scenari: tempe- e riparazioni di danni da eventi razione, finanziamento, condivi- rature globali medie in aumento di dissesto: dal 1945 l’Italia paga sione di conoscenze, buone pra- di 4°C entro la fine del secolo (in in media circa 3,5 miliardi all’an- tiche ed esperienze. Un Paese caso di non contrasto alla crisi) e no. Dal 2013 ad oggi sono stati con un quadro così complesso rispetto dell’Accordo di Parigi sul aperti 92 stati di emergenza a di rischi e impatti in corso avreb- clima (ovvero con temperature seguito di eventi alluvionali, per be tutto l’interesse a individuare entro i +2°C rispetto all’era prein- un danno totale rilevato di circa le aree prioritarie di interven- dustriale al 2100). Nello scenario 11,42 miliardi di euro, mentre ai to, in modo da organizzare una senza interventi, i cambiamenti commissari incaricati è stato as- sempre maggiore e più efficace climatici tagliano il PIL procapi- segnato solo 1,15 miliardi di euro. collaborazione con le strutture te italiano dello 0,89% nel 2030, Ma quanto spende lo Stato ita- di protezione civile. Una buona del 2,56% nel 2050 e del 7,01% liano per la prevenzione? Se notizia è che procedono i lavori nel 2100. Lo studio mostra che guardiamo alla spesa realizzata per la costruzione della sede del rispettando l’Accordo di Parigi in questi anni per gli interven- nuovo data center dell’ECMWF sul clima le perdite di PIL pro- ti programmati di messa in si- a Bologna, il centro europeo per capite sarebbero praticamente curezza e prevenzione emerge le previsioni meteo a medio ter- azzerate per l’Italia, riducendosi come dal 1998 al 2018 siano stati mine. Nell’area del Tecnopolo a -0,01%, -0,02% e -0,05%. 5.661 gli interventi programmati sorgerà infatti una struttura che lungo tutta la penisola per un potrà diventare un riferimento 9
Il clima è già cambiato produttività economica e dell’in- per assicurare al proprio territo- novazione tecnologica, dato che rio una politica responsabile. Il Accelerare le gli investimenti riguarderebbero infrastrutture con strumenti mi- piano riguarda principalmente la gestione delle acque in casi di politiche di gliori e più moderni. Senza que- sti investimenti i cambiamenti eventi estremi. Il governo dane- se ha inoltre creato una Task For- adattamento climatici potrebbero abbattere la crescita dell’agricoltura glo- ce nazionale per l’adattamento in cui coordinare tutti i Comuni ad un clima bale fino al 30% entro il 2050, il che hanno elaborato delle pro- che cambia numero di persone che potreb- bero non disporre di acqua suf- prie linee guida, e garantisce una rapida attuazione del piano, ficiente per almeno un mese assicurando che tutti i comuni all’anno, salirebbe dai 3,6 miliar- abbiano una forte collaborazio- di di oggi a oltre 5 miliardi entro ne con le autorità per la prepara- Investire nell’adattamento cli- il 2050. L’aumento del livello del zione dei propri piani di adatta- matico può generare notevoli mare potrebbe costringere cen- mento. La Francia ha approvato vantaggi economici. Un rappor- tinaia di milioni di persone nel- la sua strategia nel 2006 e nel to pubblicato dal Global Center le città costiere a lasciare le loro 2011 un piano di adattamento of Adaptation stima che se in- case, con un costo totale per le (attualmente si sta elaborando vestissimo 1,8 trilioni di dollari a aree urbane costiere di oltre un quello nuovo) che prevede 240 livello globale dal 2020 al 2030 trilione di dollari annui entro misure concrete che riguardano per misure di adattamento, po- il 2050. Infine, da qui al 2030 i le 20 aree tematiche, con sche- tremmo trarne un ritorno 4 volte cambiamenti climatici potreb- mi e piani di adattamento regio- maggiore: 7,1 trilioni di dollari in bero spingere oltre 20 milioni nali e locali. A livello regionale termini di benefici netti totali. Le di persone dai paesi in via di svi- sono stati approvati tutti i 26 pia- indicazioni più importanti elen- luppo al di sotto della soglia di ni, mentre a livello locale il nu- cate dalla relazione vengono povertà, a migrare in zone più mero di piani previsti è di circa raggruppate in 3 principali fa- interne, le quali si troverebbero 400. In Francia, l’adattamento è miglie di interventi. Innanzitut- quindi sempre meno attrezzate anche indirettamente promosso to potenziare le infrastrutture: a far fronte alla povertà. attraverso un meccanismo che litorali, strade, fognature, sistemi coinvolge gli assicuratori nel fi- energetici. Questa misura pro- La Commissione Europea ha nanziamento di politiche di pre- durrebbe un ritorno economi- adottato nel 2013 la comunica- venzione del rischio. I contributi co di 4 trilioni di dollari (sem- zione “Strategia di adattamen- riscossi dagli assicuratori privati pre a livello globale). Il secondo to ai cambiamenti climatici contribuiscono al finanziamen- aspetto è quello di migliorare i dell’UE”, al fine di aiutare i Paesi to di azioni preventive, come gli bacini idrici naturali e le loro in- a pianificare le proprie attività investimenti per la riduzione dei frastrutture per ridurre i rischi di in questo senso, e per raffor- rischi da parte delle persone e alluvione e garantire l’approvvi- zare la resilienza ha previsto lo le attività di valutazione del ri- gionamento idrico, una misura stanziamento di specifici fondi. schio e di gestione del rischio da che porterebbe un benefico di Prevede che tutti i Paesi mem- parte delle autorità locali. Simile 1,4 trilioni di dollari. Infine la ter- bri approvino strategie e piani alla Francia è l’approccio al pia- za area su cui investire è il ripri- nazionali. In questa fase non si è no d’azione della Germania, che stino di foreste di mangrovie in ancora arrivati, purtroppo, ad un ha redatto la strategia nel 2008 grado di proteggere le comuni- accordo politico tra i Paesi per e che ha posto le basi per un tà costiere durante le tempeste, una Direttiva in materia di adat- processo a medio termine per che si tradurrebbe in un ritorno tamento. Intanto, in attuazione individuare progressivamente di investimento di 1 trilione di della strategia tutti i Paesi eu- gli effetti del cambiamento cli- dollari. A queste misure vanno ropei si sono messi in moto per matico globale, valutare i rischi aggiunti interventi di migliora- arrivare ad approvare strategie o e sviluppare e attuare misure di mento delle pratiche per la col- piani nazionali di adattamento adattamento, concretizzate con tivazione di colture nelle regioni ai cambiamenti climatici. il piano nel 2011 con un impegno aride che produrrebbero 700 concreto per lo sviluppo e l’at- milioni di dollari di guadagni; Sono 17 i Paesi europei che han- tuazione delle stesse misure. Nel mentre la costruzione di siste- no adottato un piano nazionale caso tedesco sono i 16 Länder mi di allerta precoce significhe- o settoriale di adattamento e ad avere definito le proprie stra- rebbe un ritorno di 100 milioni tra questi non vi è l’Italia. In Sve- tegie di adattamento, ognuna di dollari. I vantaggi economici zia tutte le Regioni sono dotate delle quali messa in rete su una includono le perdite che non si di Piani di azione, mentre tra le piattaforma per la condivisione verificano quando le città sono esperienze interessanti si segna- e la collaborazione. meglio attrezzate per resistere la la Danimarca, che si è munita ad eventi meteorologici estremi, di una strategia già nel 2008 e, ma ci sarebbero anche benefici in seguito all’alluvione del 2011, positivi come l’aumento della ha approvato un piano d’azione 10
Il clima è già cambiato Strategie e Piani nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici in Europa, European Environment Agency di questi fenomeni senza prece- per la prevenzione sono po- denti, di competenze e tecnolo- che e suddivise in un elenco Il clima è già gie per aiutare i territori e le città ad adattarsi ai cambiamenti del di interventi che rincorrono le emergenze e spesso pensati cambiato, clima e a mettere in sicurezza le persone. Dobbiamo solo decide- con logiche superate. L’obiet- tivo di ripensare le politiche ora è il tempo re di farlo. attraverso la chiave dell’adat- tamento non è ancora entra- di nuove 1. Approvare subito il to nelle scelte di Ministeri, Re- politiche piano di adattamen- gioni e Comuni. Questo modo di procedere deve cambiare, to climatico e rivede- a partire dall’approvazione di un Piano di adattamento re le priorità di inve- climatico che definisca chia- E’ oramai evidente che ci tro- stimento ramente le priorità di inter- viamo di fronte a processi che vento per le aree a maggior si ripetono con maggiore for- Le politiche italiane in mate- rischio nel nostro Paese, e za, frequenza, imprevedibilità ria di clima e messa in sicu- diventi il riferimento per i fi- nel territorio italiano e in tutto rezza del territorio continua- nanziamenti (quelli europei il Mondo. Oggi non esistono no ad essere frammentate e per l’azione climatica saran- più alibi o scuse per rimanere a contraddittorie, inadeguate no rilevanti nei prossimi anni) guardare e, oltretutto, disponia- rispetto allo scenario clima- e gli interventi di messa in si- mo in Italia di sistemi di analisi tico in atto. Le risorse spese curezza del territorio italiano 11
Il clima è già cambiato nei prossimi anni. In modo andrà peggiorando. Non si bini, dall’adattamento al cli- da avere una chiara focalizza- può continuare a procede- ma dei quartieri a quello dei zione sul clima come chiave re con scogliere artificiali e fiumi, fino alla delocalizzazio- per superare un approccio al pennelli frangiflutti, oltre a ne degli edifici a rischio. Per dissesto che troviamo anco- cemento sulle spiagge e pre- superare questa situazione ra troppo spesso nella realiz- lievo di sabbia e ghiaia dai occorre prevedere specifi- zazione di progetti pensati fiumi. Occorrono politiche che risorse per le politiche molti anni fa, e oramai inade- nuove che tengano conto e i piani di adattamento e guati di fronte a processi di di processi complessi che ri- di messa in sicurezza delle questa portata. Questo cam- guardano gli ecosistemi, per i aree urbane. Come avviene bio è fondamentale perché quali serve una attenta tutela per i PUMS (i piani urbani di la complessità dei fenomeni e progettazione degli inter- mobilità sostenibile), il Go- impone una lettura che ten- venti di adattamento al clima verno deve definire le Linee ga conto sia dei processi in delle aree costiere. Interventi guida per elaborare i pia- corso nel territorio italiano non più rinviabili riguarda- ni urbani di adattamento e che degli scenari che riguar- no la delocalizzazione degli vincolare le risorse all’appro- deranno il Mediterraneo, per edifici in aree a rischio, im- vazione di questi e per inter- capire come i problemi e i pegni in teoria scritti in Leggi venti di messa in sicurezza e rischi potrebbero evolversi. e provvedimenti a seguito di manutenzione coerenti con Serve poi una più forte regia emergenze (come per l’area le Linee guida. Solo in questo e indirizzo sulle strategie cli- di Olbia) rimasti, fino ad ora, modo diventa possibile supe- matiche, da mettere in capo sulla carta. rare una programmazione a al Governo, con un coordina- macchia di leopardo e dare mento forte delle strategie 2. Le città devono di- ai Sindaci strumenti certi e dei Ministeri (e che coinvolga strutturali per affrontare l’e- anche quello della Salute) e ventare la priorità mergenza climatica. dei diversi Enti che si occupa- degli interventi di no di prevenzione e di inter- Nel Rapporto abbiamo rac- vento. In particolare occorre adattamento al cli- colto diverse esperienze di rafforzare il monitoraggio ma piani che hanno permesso di degli impatti sanitari dei comprendere i rischi e di fis- cambiamenti climatici. Sono L’Italia non è tutta uguale di sare le priorità di intervento, evidenti i risultati degli studi fronte ai rischi del cambia- con l’obiettivo di mettere in italiani ed internazionali nella mento climatico, esistono sicurezza e al contempo ri- correlazione tra fenomeni cli- infatti situazioni e rischi dif- qualificare gli spazi delle cit- matici e impatti sulla salute ferenti nelle diverse parti del tà. Serve infatti un approccio delle persone, e dunque oc- Paese e tra le città, anche corre rafforzare e ampliare le perché uno stesso fenome- indagini epidemiologiche in no - da una pioggia violenta tutte le città italiane e utiliz- ad un’ondata di calore - può zare questi studi per piani di provocare impatti diversi in allerta e interventi di riqualifi- funzione delle caratteristiche cazione che riducano i rischi idrogeologiche dei territori per le persone. In parallelo si coinvolti e anche di quanto e devono avviare monitoraggi come si è costruito. Tutti i dati e piani di adattamento e tu- confermano che sono le città tela degli ecosistemi più de- gli spazi più a rischio, ed è qui licati rispetto ai cambiamenti che occorre intervenire con climatici nel territorio italia- nuove strategie, risorse ed no. Dai ghiacciai alpini a quel- un coordinamento naziona- lo del Calderone, dagli stagni le per salvare vite umane. In di Molentargius a Cagliari alla questi anni abbiamo assistito Laguna di Venezia, alcuni ad un rimpallo di responsabi- ambienti devono essere stu- lità tra Governi e Sindaci, che diati e monitorati, rafforzati dipende dalla mancanza di perché da un lato sono un una idea condivisa di come indicatore dei cambiamenti si debbano affrontare le pro- del clima e dall’altro potreb- blematiche nelle aree urba- bero essere a rischio per gli ne e quindi che permetta di impatti climatici. Si deve poi mettere in campo risorse per stabilire una regia unica per gli articolati strumenti oggi gli interventi sulla costa, dove necessari: dagli allertamen- circa un terzo è a rischio ero- ti della Protezione Civile alla sione con una situazione che messa in sicurezza dei tom- 12
Il clima è già cambiato nuovo che possa offrire rispo- sure di vincolo, con l’obietti- corre uscire dal campo delle ste più adeguate alle sfide vo di evitare l’insediamento promesse, della contabilità complesse che riguardano di nuovi elementi a rischio in dei danni e dei morti e inter- gli spazi urbani. Perché non aree allagabili. Gli esempi di venire per cambiare le regole è continuando ad intubare interventi e Piani di adatta- di intervento con un patto tra o deviare i fiumi, ad alzare mento, Regolamenti Edilizi Governo, Regioni e Comuni. argini o asfaltare altre aree che si trovano in questo Rap- Serve approvare una Legge urbane che possiamo dare ri- porto, dimostrano come sia dello Stato che permetta di sposta ad equilibri climatici e possibile realizzare progetti assumere alcune decisioni ecologici complessi che han- capaci di affrontare i rischi le- oramai non più rinviabili per no bisogno di analisi nuove gati ai cambiamenti climatici la messa in sicurezza del ter- e strategie di adattamento. in una prospettiva di miglio- ritorio e delle persone. Che la Ad esempio per introdurre ramento della vita nelle città. situazione sia di estremo pe- la chiave dell’adattamento ricolo lo dimostrano i dati del al clima negli interventi di 3. Tutelare il territorio Rapporto Ecosistema Rischio messa in sicurezza dei fiumi di Legambiente, che met- nelle aree urbane. Perché la e riqualificare gli tono in evidenza come il 9% sicurezza si garantisce non spazi pubblici per delle amministrazioni che ha attraverso opere di ingegne- risposto al questionario abbia ria e ulteriori intubamenti, mettere in sicurezza dichiarato di aver “tomba- ma restituendo spazi al natu- le persone to” tratti di corsi d’acqua sul rale deflusso nei momenti di proprio territorio, con una piena in aree dove si possano Nel nostro Paese si continua conseguente urbanizzazione continuare negli altri periodi a morire perché le persone si delle aree sovrastanti, men- dell’anno usi pubblici, e quin- trovano a vivere o a passare tre solo il 4% ha eseguito la di parchi o boschi, o anche in aree a rischio idrogeolo- delocalizzazione di abitazio- agricoli. I piani dovrebbero gico. Non è accettabile che ni costruite in aree a rischio servire anche ad introdurre il tutto questo continui ad av- e il 2% la delocalizzazione di tema dell’adattamento nella venire quando abbiamo tut- fabbricati industriali. Eppu- progettazione, valutazione e te le informazioni sui luoghi re si continua a costruire in gestione delle infrastruttu- e edifici in pericolo e sulle aree a rischio idrogeologico! re, sempre più a rischio per aree dove non si dovrebbe Ad aggravare la situazione le temperature estreme o realizzare interventi perché a già critica, frutto di una urba- eventi climatici come piog- rischio alluvione, frane e dis- nizzazione scellerata della se- ge intense e nevicate. E per sesto idrogeologico. Per su- conda metà del secolo scor- monitorare e tutelare le mi- perare questa situazione oc- so, il 9,3% dei Comuni (136 amministrazioni) ha dichia- rato di aver edificato in aree a rischio anche nell’ultimo decennio, quando – in teoria (ai sensi dell’art 65, comma 4 del D.Lgs. 152/06) - sarebbero dovute essere vietate. Va vietato di costruire nei territori a rischio, e cambiato il modello di gestione dell’ac- qua in città, a partire dalla progettazione e intervento negli spazi pubblici. Perché non si deve più puntare ad espellere l’acqua velocemen- te dalle città attraverso ca- nali interrati, ma adattare gli spazi urbani alla nuova situa- zione climatica, in modo da far filtrare l’acqua nei suoli, trattenerla in serbatoi con l’obiettivo di garantire la sicu- rezza nei momenti di massi- me precipitazioni e averla a disposizione nei momenti di siccità. Alluvione a Vernazza (SP) del 25 Ottobre 2011 13
Il clima è già cambiato I 10 obiettivi 6. Vietare l’intubamento dei corsi del provvedimento d’acqua. La ragione dei rischi che si corrono di Legge: nelle città italiane e dell’aumento del caldo di- pende dall’impermeabilizzazione dei suoli con l’intubamento dei corsi d’acqua, che con le al- luvioni esondano e mettono in pericolo perso- 1. Vietare qualsiasi edificazione nel- ne e aree pubbliche. In una prospettiva di adat- le aree a rischio idrogeologico e in tamento al clima vanno vietati gli intubamenti quelle individuate da Enea come dei corsi d’acqua e recuperati alla naturalità aree di esondazione al 2100 per l’in- ovunque possibile fiumi e fossi, creando spazi per il naturale deflusso in sicurezza delle acque nalzamento del livello dei mari. Occorre rive- durante le piogge e la ricarica delle falde. dere i piani urbanistici per stralciare qualsiasi previsione urbanistica in luoghi dove è solo 7. Recuperare, riutilizzare, risparmiare una questione di tempo prima che avvenga il prossimo episodio di maltempo con danni l’acqua in tutti gli interventi edilizi. alle persone e alle cose. Stabilendo l’obbligo sia di recupero delle ac- que piovane per tutti gli usi compatibili, che di 2. Delocalizzare gli edifici in aree installazione di sistemi di risparmio idrico, ma anche introducendo incentivi per il trattamen- classificate ad elevato rischio to e recupero delle acque grigie. Come si fa già idrogeologico. Lo Stato deve prevedere in oltre 750 Comuni con regolamenti che ob- risorse per demolire e trasferire le volumetrie bligano questi interventi. degli edifici legali posti in aree di grande pe- ricolo idrogeologico e per la demolizione di 8. Utilizzare materiali capaci di ridurre quelli abusivi in aree a rischio idrogeologico, l’effetto isola di calore nei quartieri. sismico o lungo le coste. Attraverso obblighi che riguardino i materiali 3. Salvaguardare la permeabilità dei da utilizzare per le pavimentazioni negli spazi pubblici e privati, in modo che non superino suoli nelle aree urbane. Fissando del- determinati coefficienti di riflessione, e miti- le percentuali obbligatorie di terreni perme- gando così l’incidenza delle radiazioni solari abili negli spazi privati e pubblici (parcheggi, estivi, e incentivando l’utilizzo di materiali e cortili, piazze). Una decisione che risulta indi- colorazioni con prestazioni certificate, di tetti spensabile per una corretta e sicura gestione verdi, vasche e fontane, che contribuiscono a delle acque, ricaricando la falda, e per ridur- ridurre l’aumento delle temperature esterne. re l’effetto isola di calore. Basta riprendere Basta riprendere quanto già si prevede nei re- quanto già si prevede nei regolamenti dei golamenti dei Comuni di Rivoli, Poirino, Pavia, Comuni di Bolzano, Scandiano e Mortara. Zinasco. 4. Vietare l’utilizzo dei piani inter- 9. Creare, in tutti gli interventi che ri- rati per abitazioni. Ad Olbia come a guardano gli spazi pubblici, come Livorno, tante persone sono morte in questi piazze e parcheggi, vasche sotterra- anni perché vivevano in appartamenti sotto nee di recupero e trattenimento del- il livello della strada che, in caso di alluvioni, diventano pericolosissimi. Si deve stabilire il le acque piovane. Un intervento sempre divieto di utilizzo dei piani interrati (mentre più diffuso nelle città europee, che ha la doppia in alcune Regioni è addirittura incentivato!) funzione di sicurezza, perché consente di indi- e realizzare monitoraggi nelle città più a ri- rizzare l’acqua nei momenti di pioggia estrema schio per scongiurare altre tragedie. verso i serbatoi, e di recupero di acqua da uti- lizzare per tutti gli usi negli spazi pubblici utile 5. Mettere in sicurezza le infrastrut- in particolare nei periodi estivi. ture urbane dai fenomeni mete- 10. Prevedere risorse statali per l’attua- reologici estremi. Nelle città si muore zione dei piani urbani di adattamen- dentro sottopassi progettati male e con una cattiva manutenzione, mentre le metropo- to che prevedono la piantumazione litane si fermano perché si allagano stazioni di alberi e la creazione di boschi per la ridu- che hanno scale all’aperto (come la nuova zione delle temperature in città e l’assorbimen- Metro C a Roma). Occorre fissare nuove re- to dei gas serra, di interventi che riguardino la gole per la progettazione e introdurre finan- sostituzione delle pavimentazione e la deim- ziamenti per la messa in sicurezza di questi permeabilizzazione, l’utilizzo di pitture che con- spazi per evitare che si continuino a pagare sentano di ridurre l’incidenza delle radiazioni le conseguenze di progetti sbagliati. solari estive. 14
1 Le aree urbane in uno scenario di cambiamento climatico
Il clima è già cambiato Le aree Africa e Asia, che si concentra- no le maggiori minacce perchè milioni di persone soffriranno di povertà idrica nell’area a causa urbane in uno oltre alla drammaticità degli eventi, uragani e siccità in pri- della siccità. Queste sono alcune delle conclusioni provvisorie del scenario di mo luogo, sono scarse le risorse in grado di mettere in sicurezza primo rapporto di valutazione scientifica sul cambiamento cli- cambiamento aree urbane e raccolti. Nel 2019 in Mozambico l’impatto dei ci- matico e ambientale nel Medi- terraneo, presentato dall’Unione climatico cloni Idai e Kenneth, ha porta- per il Mediterraneo, che mira a to oltre 2 milioni di persone sviluppare ed attuare politiche sull’orlo della carestia, aumen- efficaci basate su dati scientifici. tando a dismisura il rischio di In un’area del mondo dove le diffusione di malattie come il migrazioni già oggi sono fonte colera e causando danni per di forti scontri sociali e politici è Sono impressionanti gli scena- 3,2 miliardi di dollari, pari ad ol- evidente l’urgenza di attrezzarsi ri che sembrano delinearsi per tre un quinto del PIL nazionale. per adattare i territori e aiutare le aree urbane in una prospet- Sempre nell’ultimo anno, la sic- le comunità. tiva di cambiamenti climatici. cità nel Corno d’Africa ha por- Questo effetto della crisi climati- I processi a cui guardare con tato allo stremo oltre 15 milioni maggiore attenzione riguarda- di persone tra Somalia, Etiopia no l’impatto delle piogge, l’au- e Kenya. Per quanto riguarda mento del caldo nelle aree ur- gli aiuti internazionali destinati bane, l’innalzamento del livello a ridurre l’impatto della crisi cli- dei mari. 2 miliardi di persone matica nelle nazioni più povere ed oltre la metà delle megalo- al Mondo la cifra che ogni anno poli del mondo sono in grave viene stanziata si aggira tra i 2,4 pericolo se non agiamo imme- ed i 3,4 miliardi di dollari. Se si di- diatamente, da un lato nel fer- vide la spesa per la popolazione mare l’aumento delle emissioni che vive nei 48 Paesi coinvolti, si e dall’altro nel salvare le perso- tratta però di meno di 1 centesi- ne adattando infrastrutture e mo di dollaro al giorno. I dati pro- città. La sopravvivenza di intere vengono da una ricerca Oxfam, popolazioni nel globo è legata organizzazione che lotta contro alla capacità di adattarsi al cam- le disuguaglianze, e pongono biamento climatico e ad eventi l’accento in particolare sulla ca- sempre più estremi. Uno studio tastrofe climatica che sta deva- di Climate Central, pubblicato stando il Mozambico ed il Corno su Nature Communications a d’Africa. Secondo le stime delle fine Ottobre, prevede che entro Nazioni Unite l’adattamento ai il 2050, l’innalzamento del livel- cambiamenti climatici e la ge- lo del mare causato dal riscal- stione dei danni causati dai suoi damento del pianeta potrebbe effetti costeranno ai Paesi in via portare inondazioni costiere an- di sviluppo tra 140 e 300 miliardi nuali su terre che ospitano circa di dollari entro il 2030. Per que- 150 milioni di persone; la stima di sto i Paesi ricchi devono ridurre persone a rischio sale a 480 mi- drasticamente le loro emissioni lioni entro il 2100. Il sud del Vie- di CO2 e stanziare veri aiuti per i tnam potrebbe quasi scompari- Paesi meno sviluppati. re, inclusa gran parte di Ho Chi Minh City, in Tailandia è in peri- Il Mediterraneo rischia di subire colo Bangkok mentre in Cina è cambiamenti ambientali e so- Shanghai ad essere minacciata ciali enormi con l’aumento del- dall’avanzata dell’acqua. Le nuo- la temperatura. Già oggi è cre- ve proiezioni suggeriscono pure sciuta di 1,5 gradi rispetto ai livelli che gran parte della capitale preindustriali, ciò significa che il finanziaria dell’India, Mumbai, riscaldamento in questo bacino rischia di essere spazzata via. A è del 20% più veloce rispetto rischio poi c’è il patrimonio cul- alla media del pianeta. Se non turale in città come Alessandria, verranno prese misure drastiche in Egitto, che potrebbe finire per ridurre i gas serra entro il sott’acqua. 2040 tale aumento raggiungerà i 2,2 gradi e forse supererà i 3,8 in Ma in particolare è nei Paesi più alcune aree del bacino nel 2100. poveri, primi fra tutti quelli di Inoltre, in soli due decenni, 250 16
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