Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima

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Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima
Rapporto 2019
dell’Osservatorio di Legambiente CittàClima

cittaclima.it
Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima
Il clima è già cambiato                                                     03
1
Le aree urbane in uno scenario di cambiamento climatico                     15
2
Mappa del rischio climatico                                                 25
3
Eventi climatici estremi nelle città                                        39
4
Il dissesto idrogeologico nelle città italiane                              57
5
Buone pratiche di adattamento e mitigazione                                 69

Rapporto curato da:
Edoardo Zanchini
Gabriele Nanni
Andrea Minutolo

Progetto grafico:
Luca Fazzalari

Stampato da Stamperia Romana srl Industria Grafica Azzero CO2 per il 2019
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Il clima è già cambiato

Il clima                              ne media (estiva) del ghiac-
                                      cio marino nell’Artico, ben al di
                                                                                 2100. Le regioni che potrebbero
                                                                                 perdere quasi tutti i loro ghiac-
è già                                 sotto della media del 1981-2010,
                                      così come l’estensione media
                                                                                 ciai sono: Caucaso, Asia setten-
                                                                                 trionale, Scandinavia, Ande tro-
cambiato                              del ghiaccio marino invernale. I
                                      quattro record più bassi per l’in-
                                                                                 picali, Messico, Africa orientale
                                                                                 ed Indonesia. Questo porterà ad
                                      verno si sono verificati duran-            altre conseguenze immediate,
                                      te gli ultimi 5 anni. Allo stesso          quali frane e valanghe, perchè in
                                      modo i valori di estensione mi-            molte aree di alta montagna il ri-
                                      nima (estate) e massima di Set-            tiro dei ghiacciai e la fusione del
Il clima è davvero già cambiato.      tembre (inverno) dell’Antartico            permafrost diminuiranno ulte-
Le analisi confermano l’aumen-        sono scesi ben al di sotto della           riormente la stabilità dei pendii,
to della temperatura in ogni          media 1981-2010 e la quantità di           mentre il numero e l’estensione
parte del pianeta ed in parallelo     ghiaccio persa ogni anno dalla             dei laghi glaciali continueranno
il ripetersi con sempre maggiore      calotta antartica è aumentata              ad aumentare.
frequenza ed intensità di feno-       di almeno sei volte. Il contribu-          Tutti i dati indicano che le con-
meni atmosferici di una dimen-        to dello scioglimento dei ghiac-           centrazioni globali di CO2 po-
sione tale che nessuno può più        ci terrestri dai ghiacciai e dalle         tranno addirittura superare la
negare o far finta di non vede-       calotte polari è aumentato nel             soglia di 410 ppm entro la fine
re. L’accelerazione dei processi      tempo e, nel quinquennio ana-              del 2019.
e l’intensificarsi degli impatti      lizzato, il tasso di innalzamen-           Anche i mari diventano più caldi
devono portare quanto prima           to medio globale del livello del           e si riduce la capacità di assorbi-
a prepararsi ed adattarsi ad un       mare è stato di 5 mm all’anno,             mento di anidride carbonica. Il
clima che è già cambiato e che        rispetto a 4 mm all’anno nel de-           2018 ha registrato i più alti valori
cambierà ancora, con l’obiettivo      cennio 2007-2016.                          di contenuto di calore oceanico
di salvare le persone e ridurre       Secondo i dati del Cnr, nell’ulti-         nei primi 700 metri di profondi-
l’impatto economico, ambienta-        mo secolo, i ghiacciai delle Alpi          tà, con il 2017 al secondo posto
le e sociale dei danni provocati.     hanno perso il 50% della loro              ed il al 2015 terzo. Si è inoltre re-
                                      copertura. Di questo 50%, il 70%           gistrato un aumento complessi-
I dati sull’accelerazione dei         è sparito negli ultimi 30 anni. I          vo dell’acidità del 26% dall’inizio
cambiamenti climatici sono            ghiacciai delle Alpi sotto i 3.500         della rivoluzione industriale a
sempre più chiari ed allarman-        metri di quota sono destinati              causa della CO2 assorbita dall’ac-
ti. Il rapporto WMO sul clima         a sparire nel giro di 20-30 anni.          qua di mare. La cattiva notizia è
globale, che analizza il periodo      L’IPCC stima che nelle regioni             che i livelli di anidride carbonica
2015-2019, afferma che la tem-        del mondo con i ghiacciai meno             hanno raggiunto nuovi record,
peratura media è aumentata di         estesi, compresa l’Europa, per-            con tassi di crescita della CO2
1,1°C rispetto al periodo preindu-    deranno più dell’80% della loro            quasi del 20% superiori rispetto
striale e di 0,2°C rispetto al pe-    attuale massa di ghiaccio nel              ai cinque anni precedenti.
riodo 2011-2015. Anno dopo anno
si ripetono record, quanto mai
preoccupanti, che non possono
lasciare indifferenti: gli anni più
caldi, gli uragani più violenti di
sempre, le ondate di calore più
forti e prolungate. Mentre si de-
finiscono analisi sempre più at-
tente e approfondite delle mu-
tazioni atmosferiche in corso,
si rincorrono fenomeni sempre
più preoccupanti. In molte aree
del pianeta, ad esempio in Cali-
fornia, la siccità sta aumentan-
do in modo rilevante il rischio
di incendi. L’estate 2019 ha visto
incendi senza precedenti nella
regione artica. Solo a Giugno,
questi incendi hanno emesso
nell’atmosfera 50 milioni di ton-
nellate di anidride carbonica, più
di quanto sia stato rilasciato da-
gli incendi dell’Artico nello stes-
so mese dal 2010 al 2018 messi
insieme.
                                                        Il passaggio del tifone Hagibis in Giappone il 12 e 13 Ottobre 2019
In parallelo si riduce l’estensio-

                                                                                                                              3
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Il clima è già cambiato

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                                                                                     do in considerazione solamente
                                                                                     quegli eventi estremi collegati
                                                                                     dalla letteratura scientifica al
                                                                                     cambiamento climatico, come
                                                                                     tempeste, uragani, ondate di
                                                                                     calore, siccità, incendi e frane. I
                                                                                     risultati mostrano che l’impatto
                                                                                     economico di questo tipo di di-
                                                                                     sastri, quando particolarmente
                                                                                     nefasti (tra l’1% dei più dannosi),
                                                                                     è aumentato di circa 20 volte.

                                                                                     L’Osservatorio Cittàclima di Le-
                                                                                     gambiente è nato con l’obietti-
                                                                                     vo di capire la dimensione degli
                                                                                     impatti in corso nel territorio
Andamento delle temperature medie globali dal 1850 al 2018, Berkeley Earth           italiano. Il monitoraggio e la
                                                                                     marcatura dei fenomeni meteo-
                                                                                     rologici estremi hanno permes-
                                              India (il Tamil Nadu in particola-     so di individuare 350 Comuni
                                              re), dove dopo oltre 200 giorni        dove si sono registrati impatti
Aumentano                                     senza piogge i 4 maggiori bacini
                                              idrici sono stati prosciugati, e la
                                                                                     rilevanti, dal 2010 ad oggi, con
                                                                                     563 eventi registrati sulla map-
i fenomeni                                    Namibia con la peggiore siccità
                                              degli ultimi 90 anni che ha cau-
                                                                                     pa del rischio climatico. Chi vive
                                                                                     nelle aree urbane conosce bene
meteorologici                                 sato la morte di circa 61 mila capi
                                              di bestiame.
                                                                                     questa situazione, visto che ne-
                                                                                     gli ultimi 9 anni sono stati 73 i
estremi ed i                                  Le ripercussioni economiche            giorni di stop a metropolitane e

loro impatti                                  sono drammatiche; le stime
                                              evidenziano come il costo delle
                                                                                     treni urbani e 72 i giorni di black-
                                                                                     out elettrici dovuti al maltempo.
                                              catastrofi legate al clima sia pari    Rilevanti le conseguenze di al-
                                              ad almeno 520 miliardi di dollari      luvioni, trombe d’aria e piogge
                                              all’anno. Nel 2018 si sono conta-      intense nei confronti di case,
Il bilancio degli eventi climatici            ti 850 disastri naturali mondiali,     spazi pubblici ma anche del pa-
estremi ci mostra come, anche                 soprattutto alluvioni, inonda-         trimonio archeologico. Rilevante
per il 2019, non esistono regioni             zioni, frane (46%) ed uragani e        anche la contabilità dei danni.
del Mondo risparmiate dall’im-                tempeste (42%). In un confronto
patto dei cambiamenti. All’ini-               con gli ultimi 30 anni il 2018 è
zio della primavera sono stati                stato il quarto anno più oneroso
gli Stati Uniti e l’Iran a soffrirne          in termini di perdite assicurate. I
gli effetti, ed hanno seguito poi             Continenti più colpiti dai disastri
l’Argentina, Vietnam, Pakistan,               naturali sono stati l’Asia (43%),
India, Mozambico, Bahamas,                    il Nord America (20%), l’Europa
Giappone con migliaia di vittime              (14%) e l’Africa (13%).
e drammatiche perdite econo-                  Sono circa 10.400 le persone in
miche.                                        tutto il mondo che nel 2018 han-
                                              no perso la vita in disastri natu-
Le alluvioni che hanno colpito gli            rali ed il 35% delle vittime è stato
Stati Uniti hanno provocato una               causato da alluvioni ed inonda-
vera e propria separazione fisica,            zioni, soprattutto in Asia ed Afri-
in un’area di centinaia di chilo-             ca, una percentuale molto su-
metri, a causa dell’esondazione               periore alla media del periodo
di grandi fiumi come il Missis-               1980-2017 che era stata del 14%.
sippi, il Missouri e l’Arkansas. Ab-          L’organizzazione mondiale della
biamo assistito poi alle catastrofi           sanità ha stimato tra il 2030 e il
generate dal ciclone Idai in Mo-              2050 circa 250mila decessi l’an-
zambico, Zimbabwe e Malawi                    no correlati ai cambiamenti cli-
con oltre 1.000 vittime e da Ken-             matici. Una recente ricerca della
neth sempre in Mozambico con                  Scuola Superiore Sant’Anna di
ulteriori 52 morti; in totale i due           Pisa e dalla Pennsylvania State
eventi hanno procurato danni                  University ha analizzato i dati
per 2,3 miliardi di dollari. Ed in-           relativi ai danni determinati da       Mappa degli eventi climatici estremi dal
fine la siccità che ha afflitto l’est         disastri avvenuti in tutto il mon-     2010 ad Ottobre 2019. www.cittaclima.it

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Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima
Il clima è già cambiato

Nel 2018 sono state 32 le vittime       Nel Rapporto 2019 abbiamo                biamo trasformato il territorio
e 148 gli eventi estremi, con ol-       scelto di mettere al centro              e reso più fragile la capacità
tre 4.500 sfollati. Un bilancio di      dell’attenzione le aree urba-            di reagire a questi fenomeni.
molto superiore alla media cal-         ne, perché sono l’ambito più a           La ragione sta nell’incredibile
colata negli ultimi cinque anni.        rischio per le conseguenze dei           consumo di suolo ed imper-
Dal 2014 al 2018 le sole inonda-        cambiamenti climatici e perché           meabilizzazione delle aree
zioni hanno provocato in Italia la      è qui che vive la maggioranza            urbane realizzato negli ultimi
morte di 68 persone. Di fronte          della popolazione nel Mondo e            70 anni, da case, capannoni,
ad uno scenario di questo tipo è        dove l’andamento delle piogge,           strade e parcheggi.
evidente che abbiamo bisogno            gli episodi di trombe d’aria e on-
di un salto di scala nell’analisi, di   date di calore hanno oramai as-        2. Nelle città il caldo cresce di
informazione e sensibilizzazione        sunto caratteri che solo in parte         più e anche le conseguenze
rispetto ai fenomeni che riguar-        conoscevamo e che andranno                delle ondate di calore sulle
dano il territorio italiano ed a        ad aumentare.                             persone
quanto sta avvenendo nel Mon-                                                     Nelle città italiane la tempe-
do. Perché se oggi é condivisa l’i-     Perché in città si                        ratura media cresce sempre
dea che stiano aumentando fe-                                                     di più e a ritmi maggiori che
nomeni meteorologici estremi,           corrono maggiori                          nel resto del Paese. Secondo
abbiamo bisogno di capire dove          rischi rispetto al                        le elaborazioni dell’Osserva-
e come questi fenomeni sono                                                       torio meteorologico Milano
avvenuti, quali caratteri hanno
                                        passato?                                  Duomo, si tratta di un feno-
assunto e potrebbero assume-                                                      meno generale e rilevante
re in futuro. Per questo servono        1. Aumentano i fenomeni allu-             che riguarda tutte le città con
studi e monitoraggi, la condivi-           vionali con danni crescenti            picchi a Milano con +1,5 gra-
sione di informazioni e lo scam-           Nelle aree urbane italiane             di, a Bari (+1) e Bologna (+0,9)
bio di buone pratiche. L’Osserva-          sono avvenuti 211 casi di alla-        rispetto ad una media nazio-
torio di Legambiente ha come               gamenti da piogge intense              nale delle aree urbane di +0,8
obiettivo quello di raccogliere            e 75 esondazioni fluviali dal          gradi centigradi nel periodo
e mappare le informazioni sui              2010 ad oggi. La tendenza or-          2001-2018 rispetto alla media
danni provocati in Italia dai feno-        mai consolidata degli ultimi           del periodo 1971-2000. Ma le
meni climatici, di contribuire ad          eventi rilevanti è di una mag-         conseguenze più rilevanti nei
analisi e approfondimenti che              giore frequenza ed intensità           confronti della popolazione
riguardano le città ed il territorio       dei fenomeni meteorologici             dipendono da ondate di calo-
italiano, oltre a condividere ana-         estremi, spesso rapidi, seguiti        re più forti e prolungate. Nu-
lisi e studi internazionali e espe-        da periodi più lunghi di siccità.      merose ricerche hanno infatti
rienze di piani e progetti di città,       La rilevanza dei danni dipen-          dimostrato l’associazione tra
paesi, Regioni.                            de anche dal modo in cui ab-           elevate temperature e salute
                                                                                  della popolazione, in partico-
                                                                                  lare dei soggetti a rischio, so-
                                                                                  prattutto anziani che vivono
                                                                                  in ambiente urbano. In Italia
                                                                                  gli studi realizzati nell’ambito
                                                                                  del programma nazionale di
                                                                                  prevenzione, coordinati dal
                                                                                  Dipartimento di epidemiolo-
                                                                                  gia del servizio sanitario re-
                                                                                  gionale del Lazio, confermano
                                                                                  un rilevante aumento della
                                                                                  mortalità durante le ondate
                                                                                  di calore, ossia quando si han-
                                                                                  no per più giorni temperatu-
                                                                                  re elevate sia di giorno che di
                                                                                  notte, in particolare proprio
                                                                                  nelle aree urbane. I dati (re-
                                                                                  lativi a 23 città) mostrano che
                                                                                  gli effetti maggiori si hanno
                                                                                  negli anni a più elevata espo-
                                                                                  sizione al caldo, e mettono in
                                                                                  luce una riduzione dei numeri
                                                                                  negli ultimi anni attribuibile
                                                                                  agli interventi di allerta atti-
                                                                                  vati. Complessivamente, nel-
                                                                                  le città analizzate si possono
                                                                                  attribuire alle ondate di calo-

                                                                                                                      5
Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima
Il clima è già cambiato

    re 23.880 morti tra il 2005 e il      ta l’anno entro il 2050, anche      dell’aumento delle temperature
    2016.                                 se le barriere fisiche — dighe,     globali, e di piogge ed alluvioni,
                                          sbarramenti, marine — che           mettono in evidenza come gli
3. Aumentano i problemi di ac-            erigono contro il mare, saran-      impatti maggiori saranno nei
   cesso e gestione della risorsa         no potenziate. Giacarta si sta      Paesi più poveri del Pianeta e
   acqua in città                         già preparando a questo sce-        nelle aree più fragili, dove vivono
   In uno scenario di cambia-             nario, con il governo dell’In-      milioni di persone in bidonville
   menti      climatici    l’accesso      donesia che ha annunciato           e baracche. Un recente studio
   all’acqua rappresenta una              in questi mesi che sposterà di      pubblicato dal Geophysical Re-
   questione strategica in ambi-          100 km la megalopoli capita-        search Letters mostra come le
   to urbano. L’acqua può infatti         le, che per le continue inon-       aree del Mondo che inquinano
   diventare un pericolo per le           dazioni e allagamenti affonda       maggiormente, subiranno dan-
   persone e creare danni rile-           di 15 centimetri l’anno, entro      ni più limitati delle regioni po-
   vanti agli spazi urbani, ma al         il 2050. A finire sommerse sa-      vere del pianeta grazie alla mag-
   contempo l’accesso all’acqua           rebbero Mumbai (18 milioni di       giore ricchezza e conseguente
   rischia di diventare sempre            abitanti), Dacca, Calcutta, Ho      capacità di adattamento e mi-
   più difficile da garantire nelle       Chi Minh City, con un terzo         tigazione. L’innalzamento del li-
   aree urbane in una prospetti-          di New York allagata almeno         vello del mare metterà in enormi
   va di lunghi periodi di siccità.       una volta l’anno. Sott’acqua        difficoltà le città costruite lungo
   La situazione è già oggi com-          Alessandria d’Egitto, Bassora,      le coste, dove vive un miliardo
   plicata nel nostro Paese, in           parti di New Orleans. Ed in         di persone in tutto il Pianeta a
   particolare al Sud, per quanto         Europa Amsterdam, Anversa,          meno di 10 metri sul livello del
   riguarda la qualità del servizio       Gent, Londra, dove 3,5 milio-       mare; con 250 milioni di persone
   idrico. Nel 2016 in Italia il 9,4%     ni di persone vivono in zone        che vivono a meno di uno. Le on-
   delle famiglie ha lamentato            «vulnerabili».                      date di calore determinano già
   irregolarità    nell’erogazione        Sono 40 le aree a maggior ri-       oggi rilevanti conseguenze sulla
   dell’acqua. A Roma la crisi è          schio in Italia, secondo le ela-    salute delle persone, e secondo
   già scoppiata nel 2017, e ne           borazioni di Enea: l’area nord      una ricerca del progetto “Coper-
   ha pagato le conseguenze il            adriatica tra Trieste, Venezia      nicus european health” su 9 città
   Lago di Bracciano che ha avu-          e Ravenna; la foce del Pesca-       europee, nel periodo 2021-2050
   to un abbassamento di 160              ra, del Sangro e del Tronto in      vi sarà un incremento medio dei
   centimetri; ma sempre di più           Abruzzo; l’area di Lesina (Fog-     giorni di ondate di calore tra il
   saranno le città a rischio nei         gia) e di Taranto in Puglia; La     370 e il 400%, con un ulteriore
   prossimi anni. Perché, in una          Spezia in Liguria, tratti del-      aumento nel periodo 2050-2080
   prospettiva di cambiamento             la Versilia, Cecina, Follonica,     fino al 1100%. Questo porterà, ad
   nelle precipitazioni stagionali,       Piombino, Marina di Campo           esempio a Roma, da 2 a 28 gior-
   il rischio è che si avranno ba-        sull’Isola d’Elba e le aree di      ni di ondate di calore in media
   cini di raccolta e laghi sem-          Grosseto e di Albinia in To-        all’anno. La conseguenza sul nu-
   pre più vuoti, torrenti e fiumi        scana; la piana Pontina, di         mero di decessi legati alle onda-
   in secca, con impatti sia su           Fondi e la foce del Tevere nel      te di calore sarà molto rilevante,
   colture e allevamenti sia nel-         Lazio; la piana del Volturno e      passando da una media di 18 a
   le città. Nel 2017, nei quattro        del Sele in Campania; l’area        47-85 al 2050, fino a 135-388 al
   principali bacini idrografici          di Cagliari, Oristano, Fertilia,    2080. L’impatto sarà maggiore
   italiani (Po, Adige, Arno e Te-        Orosei, Colostrai (Muravera)        sulle fasce di popolazione più
   vere) le portate medie annue           e di Nodigheddu, Pilo, Plata-       povere che non dispongono di
   hanno registrato una ridu-             mona e Valledoria (Sassari), di     sistemi di raffrescamento. In
   zione media complessiva del            Porto Pollo e di Lido del Sole      Italia il fenomeno della povertà
   39,6% rispetto alla media del          (Olbia) in Sardegna; Metapon-       energetica riguarda già oggi ol-
   trentennio 1981-2010.                  to in Basilicata; Granelli (Sira-   tre 4 milioni di famiglie, che non
                                          cusa), Noto (Siracusa), Panta-      dispongono delle risorse econo-
4. Le aree urbane costiere ri-            no Logarini (Ragusa) e le aree      miche per scaldarsi d’inverno e,
   schiano di subire rilevanti            di Trapani e Marsala in Sicilia;    di conseguenza, anche di raf-
   danni e di scomparire con              Gioia Tauro (Reggio Calabria)       freddare gli spazi in cui vivono
   l’innalzamento del livello dei         e Santa Eufemia (Catanzaro)         durante le ondate di calore esti-
   mari                                   in Calabria.                        ve. Le conseguenze sulla salute
   E’ lo scenario descritto in una                                            di questi fenomeni sono note
   recente indagine pubblicata          A pagare il conto più                 da tempo, e per questo bisogna
   sulla rivista Nature, realizzata                                           preparare le città italiane ad uno
   da Climate Central. Se i ghiac-      salato degli impatti dei              scenario che può avere rilevanti
   ciai continueranno a scioglier-      cambiamenti climatici                 impatti sanitari e sociali. L’esatta
   si a questo ritmo, 300 milioni                                             conoscenza delle zone urbane a
   di persone che vivono in aree
                                        saranno i poveri.                     maggior rischio sia rispetto alle
   costiere saranno sommerse                                                  piogge che alle ondate di calo-
   dall’oceano almeno una vol-          Le proiezioni sulle conseguenze       re è fondamentale per salvare

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Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima
Il clima è già cambiato

vite umane e limitare i danni.           mente soggette alle conseguen-         La seconda questione è
In modo da pianificare ed otti-          ze del climate change, per via
mizzare gli interventi durante           dell’aumento della temperatura
                                                                                che viviamo in uno dei
le emergenze e per indirizzare           e della diminuzione delle preci-       Paesi più delicati dal
l’assistenza (in particolare per le      pitazioni, che potrebbe provo-         punto di vista idrogeo-
persone a basso reddito che non          care conseguenze imprevedibili
dispongono di condizionatori             nel rapporto tra temperatura dei       logico del mondo.
d’aria per le giornate più calde),       mari, venti, precipitazioni e ful-     Lo raccontano i numeri del Rap-
ma anche per realizzare inter-           mini. A dimostrare che non stia-       porto sul dissesto idrogeologi-
venti di adattamento che favo-           mo parlando di un futuro remo-         co in Italia di Ispra: sono 7.275 i
riscano l’utilizzo dell’acqua, della     to, sono gli scienziati del clima      Comuni (91% del totale) a rischio
biodiversità, delle ombre per ri-        che già da tempo hanno messo           per frane e/o alluvioni; il 16,6%
durre l’impatto delle temperatu-         in guardia per l’aumento di ci-        del territorio nazionale è a mag-
re estreme negli spazi pubblici e        cloni inediti per questa parte del     giore pericolosità; 1,28 milioni
nelle abitazioni. Le elaborazioni        Mondo (denominati “medica-             di abitanti sono a rischio frane
su immagini satellitari realizza-        ne”, mediterranean tropical-like       e oltre 6 milioni di abitanti a ri-
te da e-Geos per Legambiente             ciclone). In un recente studio         schio alluvioni. Dal dopoguerra
relative alle città di Milano e di       pubblicato su Environment in-          ad oggi, il forte incremento delle
Roma hanno messo in eviden-              ternational vengono stimati gli        aree urbanizzate, a volte in as-
za come disponiamo di tutte le           impatti nei diversi Paesi in una       senza di una corretta pianifica-
informazioni per capire i quar-          prospettiva al 2100 in assenza         zione territoriale, ha prodotto un
tieri a maggior rischio durante le       di interventi di mitigazione, e        aumento del rischio e quindi un
ondate di calore e incrociando i         l’Italia risulta tra quelli dove av-   aumento degli elementi esposti
dati con analisi sullo stato di sa-      verrebbe uno dei maggiori au-          a frane e alluvioni. Dagli anni ’50
lute e le condizioni economiche          menti di mortalità associata al        al 2017 le superfici artificiali sono
delle famiglie, degli strumenti          caldo, superata solo da Filippine      passate dal 2,7% al 7,65%, inol-
per prevenire e ridurre gli impat-       e Vietnam.                             tre l’abbandono delle aree rurali
ti sulle famiglie.                       Di sicuro abbiamo bisogno di           montane e collinari ha provo-
                                         accelerare nelle politiche di mi-      cato una mancata salvaguardia
                                         tigazione del clima, per inver-        e conservazione del territorio.
                                         tire la curva delle emissioni di       Il rapporto Ecosistema Rischio
                                         gas serra come previsto dall’Ac-       di Legambiente, l’indagine sul-
L’Italia                                 cordo di Parigi, ma in parallelo
                                         dobbiamo preparare i territori, le
                                                                                le attività nelle amministrazio-
                                                                                ni comunali per la mitigazione
di fronte                                aree agricole e le città ad impat-
                                         ti senza precedenti. Sono infatti
                                                                                del rischio idrogeologico, mette
                                                                                in evidenza come il 69,7% dei
al nuovo                                 impressionanti gli scenari che
                                         gli scienziati, con sempre mag-
                                                                                Comuni che ha risposto al que-
                                                                                stionario ha dichiarato di avere
scenario                                 giore definizione, stanno prefi-
                                         gurando per il Mediterraneo ed
                                                                                abitazioni in aree a rischio. Nel
                                                                                26,8% dei casi sono presenti in-
climatico                                il Nord Africa, i Paesi del Medio
                                         Oriente, ma anche l’area sud del
                                                                                teri quartieri, mentre in 737 am-
                                                                                ministrazioni (50,4%) sorgono
                                         continente europeo. In una pro-        addirittura impianti industriali.
                                         spettiva di questo tipo diventerà      Strutture sensibili come scuole o
                                         sempre più complicato vivere in        ospedali sono presenti in aree a
Il nostro Paese deve decidere di         contesti dove si accelera la de-
affrontare le inedite sfide che lo                                              rischio nel 14,6% dei casi, mentre
                                         sertificazione e si riduce la pos-     l’espansione urbanistica che ha
scenario climatico che stiamo            sibilità di accesso all’acqua, per
vivendo ci pone di fronte, e di                                                 visto sorgere strutture ricettive
                                         cui risulterà impossibile conti-       o commerciali in aree a rischio è
affrontarle con politiche nuove          nuare alcune colture o garantire
per evitare che gli impatti siano                                               del 20,5%.
                                         la sicurezza delle persone, come
ancora più rilevanti nei territori.      durante le ondate di calore. Po-
                                         chi Paesi come l’Italia avrebbero      Come si sta attrezzan-
La prima questione è                     interesse a guardare ai problemi       do l’Italia per far fronte
                                         di quei territori dove questi feno-
legata ai cambiamenti                    meni si stanno già determinan-         a questo nuovo scena-
in corso nel mar Medi-                   do e da cui tante persone sono         rio?
terraneo.                                costrette a partire, perché asso-
                                         migliano drammaticamente a             Nel 2014 è stata istituita l’Unità di
L’Italia si trova infatti al centro di   quelli che soffriamo da tempo          missione contro il dissesto idro-
un’area considerata dagli scien-         anche noi. Ossia di terreni diven-     geologico presso la Presidenza
ziati un “hot spot” del cambia-          tati aridi a Gabes nel sud della       del Consiglio dei Ministri chia-
mento climatico, ossia una delle         Tunisia come nel Salento, in Li-       mata “italiasicura”. La struttura
aree più sensibili e prevedibil-         bano o nel ragusano.                   di missione aveva il compito di

                                                                                                                        7
Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima
Il clima è già cambiato

coordinare tutte le strutture del-
lo Stato (Ministeri, Protezione ci-    Isola di calore di Milano
vile, Regioni, Enti locali, Consorzi
                                       Anomalia termica notturna al suolo (C°), 2015-2018
di bonifica, Provveditorati alle
opere pubbliche, Genio Civile
ed enti e soggetti locali), per tra-
sformare in cantieri oltre 2,4 mi-
liardi di euro non spesi dal 1998
per ridurre gli stati di emergen-
za territoriali. Nei suoi quattro
anni di vita, italiasicura ha pro-
dotto le “Linee guida per la pro-
gettazione in materia di dissesto
idrogeologico” ed ha pubblicato
il “Piano nazionale di opere e in-
terventi e il piano finanziario per
la riduzione del rischio idrogeo-
logico”. Nel 2018 la struttura di
missione è stata chiusa riportan-
do in carico al Ministero dell’Am-
biente il tema del dissesto idro-                                                                                 Anomalia
geologico. Nell’Aprile del 2019                                                                                   termica notturna
è stato pubblicato in Gazzetta
                                                                                                                        Isola di calore (+7 °C)
Ufficiale il Piano contro il disse-
sto denominato “Proteggi Italia”
(DPCM del 20 Febbraio 2019). Il                                                                                         Assenza di anomalia
Piano verte su 4 tematiche por-                                                                                         termica (0 °C)
                                       Fonte: e-GEOS
tanti quali: le misure di emer-
genza, quelle di prevenzione,
quelle di manutenzione e ripri-
stino, quelle di semplificazione e
                                       Bambini nella città che scotta
rafforzamento della governance.        Incrocio mappa isole di calore con indicatori numerosità 0-14enni
Nel piano Proteggi Italia inoltre      e indice di vulnerabilità sociale e materiale.
è rientrato anche il disegno di
Legge “Cantiere Ambiente” che
vede lo stanziamento di 12 mi-
lioni per la progettazione degli
interventi di mitigazione del ri-
schio idrogeologico e introduce
“un apparato organizzativo per
la progettazione l’affidamen-
to dei lavori”. Ad Agosto infine
è arrivato il Piano stralcio 2019
che ha individuato e finanziato
le opere immediatamente can-
tierizzabili nell’anno, scelte in
base agli elenchi forniti in con-
ferenza dei servizi dalle Regioni
interessate, coinvolgendo anche
i Commissari per l’emergenza,
quelli straordinari per il dissesto
(ovvero i Presidenti di Regione)
e le Autorità di Distretto. Il Piano
                                       Valutazione della criticità                         Bassa criticità
lavora in continuità con gli anni
                                       in base alla somma degli
precedenti riguardo il recepi-                                                             Medio-bassa criticità
mento e la stabilizzazione delle       indicatori relativi
                                                                                           Medio-alta criticità
risorse necessarie alla pianifica-     a numero di minori,
zione contro il dissesto idrogeo-      indice di vulnerabilità e                           Alta criticità

logico, ma ancora non è riuscito       anomalie termiche                                   Valore di uno o più indicatori non disponibile
ad uscire della logica di una vi-
sione puntuale ed emergenziale         Fonte: Elaborazione Save the Children su dati e-GEOS (2015-2018) e Istat (2011)
del problema. Di fatto si confer-      Si ringrazia e-GEOS per la concessione della mappa realizzata nell’ambito del progetto europeo Life e del
ma una programmazione per              progetto Metro-Adapt della città metropolitana di Milano
Regioni che solo per sommato-

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Il clima è già cambiato

ria diverrebbe di “bacino” e non         importo di oltre 5,6 miliardi di       importante per le ricerche e i
il contrario. Inoltre nel Piano non      euro (Fonte Ispra, piattaforma         monitoraggi climatici dei pros-
viene mai menzionata la neces-           Rendis), con una media di 266          simi anni.
sità che gli interventi di mitiga-       milioni di Euro l’anno, in un rap-     A livello europeo i costi degli
zione del rischio debbano essere         porto di 1 a 4 tra spese per la pre-   impatti climatici rischiano di
rivisti (specialmente se vecchi)         venzione e quelle per riparare i       essere drammatici, con stime
in funzione del cambiamento              danni. Eppure sappiamo che 1           che arrivano a calcolare come,
climatico che stiamo vivendo ed          euro speso in prevenzione fa ri-       in assenza di azioni di adatta-
agli effetti che si manifestano sui      sparmiare fino a 100 euro in ripa-     mento, le ondate di calore po-
territori. Importante sottolineare       razione dei danni.                     trebbero provocare entro la fine
come nel Piano non venga con-                                                   del secolo circa 200mila morti
siderata, al di fuori delle opere        Purtroppo il nostro Paese non          all’anno nella sola Europa, men-
strutturali, la necessità di impor-      dispone di alcun indirizzo stra-       tre i costi delle alluvioni fluviali
re lo stop al consumo di suolo           tegico che individui l’adatta-         potrebbero superare i 10 miliar-
come misura efficace per miti-           mento come priorità delle po-          di di euro all’anno.
gare gli effetti del rischio, men-       litiche di intervento. Nel 2014
tre è indispensabile rafforzare e        è stata approvata la “Strategia        Occorre considerare che anche
rendere estremamente cogenti             nazionale di adattamento ai            il non intervento per fermare gli
i vincoli di inedificabilità nelle       cambiamenti climatici” e, per          impatti del clima è una scelta,
aree a rischio. Infine l’approccio       dargli attuazione, doveva esse-        le cui conseguenze oggi si inizia-
del disegno di Legge rimane              re approvato il “Piano nazionale       no a conoscere. Secondo alcune
ancora troppo “emergenziale”,            di adattamento ai cambiamenti          stime in Italia i danni economi-
come confermato dai poteri               climatici”. Dopo cinque anni sia-      ci potrebbero arrivare a ridur-
speciali destinati ai commissa-          mo ancora in attesa che si passi       re fino al 7% il PIL procapite
ri straordinari, ossia i Presidenti      dal campo degli studi a una vera       se l’Accordo di Parigi non sarà
di Regione, che spesso sono gli          e propria pianificazione capace        rispettato. Ancora peggio per
artefici di leggi devastanti per il      di fissare le priorità ed orientare    altre nazioni, con la Russia che
consumo di suolo e per i corsi           in modo efficace le politiche. Ol-     segnerebbe un -8,93% ed addi-
d’acqua.                                 tretutto questi documenti sono         rittura gli Stati Uniti -10,52% ed il
                                         parte della strategia europea in       Canada oltre il 13%. In particolare
Una montagna di soldi per rin-           materia di adattamento che dà          lo studio ”Long-Term Macroeco-
correre i danni, poche risorse           seguito all’Accordo di Parigi sul      nomic Effects of Climate Chan-
per la prevenzione. Dal secondo          clima. Uno degli articoli fonda-       ge: A Cross-Country Analysis”,
dopoguerra ad oggi sono sta-             mentali dell’accordo, entrato in       pubblicato dal National Bureau
te oltre 5.500 le vittime di oltre       vigore il 4 Novembre 2016, ri-         of Economic Research, mostra
4.000 tra frane e alluvioni. E se-       guarda proprio il rafforzamento        come anche i Paesi ricchi, tra
condo le stime di Legambiente,           della capacità adattativa dei ter-     cui l’Italia, vedranno colpite le
su dati del Ministero dell’Am-           ritori, per aumentare la resilienza    proprie economie a causa della
biente, sono stati spesi 75,9 mi-        e ridurre la vulnerabilità ai cam-     crisi climatica. I ricercatori han-
liardi di euro dal 1944 al 2018          biamenti climatici. È previsto un      no preso in esame dati prove-
per far fronte ai danni provocati        impegno a proteggere le perso-         nienti da 174 Paesi a partire dal
dagli eventi estremi nel terri-          ne e gli ecosistemi dagli impatti      1960, proiettandoli al 2030, 2050
torio italiano. Secondo i dati di        già in atto, particolarmente gravi     e 2100 per determinare la perdi-
“Italiasicura”, l’Italia è tra i primi   in alcune aree del mondo, e ad         ta o il guadagno di PIL procapite
Paesi al mondo per risarcimenti          individuare strumenti di coope-        sulla base di due scenari: tempe-
e riparazioni di danni da eventi         razione, finanziamento, condivi-       rature globali medie in aumento
di dissesto: dal 1945 l’Italia paga      sione di conoscenze, buone pra-        di 4°C entro la fine del secolo (in
in media circa 3,5 miliardi all’an-      tiche ed esperienze. Un Paese          caso di non contrasto alla crisi) e
no. Dal 2013 ad oggi sono stati          con un quadro così complesso           rispetto dell’Accordo di Parigi sul
aperti 92 stati di emergenza a           di rischi e impatti in corso avreb-    clima (ovvero con temperature
seguito di eventi alluvionali, per       be tutto l’interesse a individuare     entro i +2°C rispetto all’era prein-
un danno totale rilevato di circa        le aree prioritarie di interven-       dustriale al 2100). Nello scenario
11,42 miliardi di euro, mentre ai        to, in modo da organizzare una         senza interventi, i cambiamenti
commissari incaricati è stato as-        sempre maggiore e più efficace         climatici tagliano il PIL procapi-
segnato solo 1,15 miliardi di euro.      collaborazione con le strutture        te italiano dello 0,89% nel 2030,
Ma quanto spende lo Stato ita-           di protezione civile. Una buona        del 2,56% nel 2050 e del 7,01%
liano per la prevenzione? Se             notizia è che procedono i lavori       nel 2100. Lo studio mostra che
guardiamo alla spesa realizzata          per la costruzione della sede del      rispettando l’Accordo di Parigi
in questi anni per gli interven-         nuovo data center dell’ECMWF           sul clima le perdite di PIL pro-
ti programmati di messa in si-           a Bologna, il centro europeo per       capite sarebbero praticamente
curezza e prevenzione emerge             le previsioni meteo a medio ter-       azzerate per l’Italia, riducendosi
come dal 1998 al 2018 siano stati        mine. Nell’area del Tecnopolo          a -0,01%, -0,02% e -0,05%.
5.661 gli interventi programmati         sorgerà infatti una struttura che
lungo tutta la penisola per un           potrà diventare un riferimento

                                                                                                                        9
Cittaclima.it - Rapporto 2019 dell'Osservatorio di Legambiente CittàClima
Il clima è già cambiato

                                          produttività economica e dell’in-       per assicurare al proprio territo-
                                          novazione tecnologica, dato che         rio una politica responsabile. Il
Accelerare le                             gli investimenti riguarderebbero
                                          infrastrutture con strumenti mi-
                                                                                  piano riguarda principalmente
                                                                                  la gestione delle acque in casi di
politiche di                              gliori e più moderni. Senza que-
                                          sti investimenti i cambiamenti
                                                                                  eventi estremi. Il governo dane-
                                                                                  se ha inoltre creato una Task For-
adattamento                               climatici potrebbero abbattere
                                          la crescita dell’agricoltura glo-
                                                                                  ce nazionale per l’adattamento
                                                                                  in cui coordinare tutti i Comuni
ad un clima                               bale fino al 30% entro il 2050, il      che hanno elaborato delle pro-

che cambia                                numero di persone che potreb-
                                          bero non disporre di acqua suf-
                                                                                  prie linee guida, e garantisce
                                                                                  una rapida attuazione del piano,
                                          ficiente per almeno un mese             assicurando che tutti i comuni
                                          all’anno, salirebbe dai 3,6 miliar-     abbiano una forte collaborazio-
                                          di di oggi a oltre 5 miliardi entro     ne con le autorità per la prepara-
Investire nell’adattamento cli-           il 2050. L’aumento del livello del      zione dei propri piani di adatta-
matico può generare notevoli              mare potrebbe costringere cen-          mento. La Francia ha approvato
vantaggi economici. Un rappor-            tinaia di milioni di persone nel-       la sua strategia nel 2006 e nel
to pubblicato dal Global Center           le città costiere a lasciare le loro    2011 un piano di adattamento
of Adaptation stima che se in-            case, con un costo totale per le        (attualmente si sta elaborando
vestissimo 1,8 trilioni di dollari a      aree urbane costiere di oltre un        quello nuovo) che prevede 240
livello globale dal 2020 al 2030          trilione di dollari annui entro         misure concrete che riguardano
per misure di adattamento, po-            il 2050. Infine, da qui al 2030 i       le 20 aree tematiche, con sche-
tremmo trarne un ritorno 4 volte          cambiamenti climatici potreb-           mi e piani di adattamento regio-
maggiore: 7,1 trilioni di dollari in      bero spingere oltre 20 milioni          nali e locali. A livello regionale
termini di benefici netti totali. Le      di persone dai paesi in via di svi-     sono stati approvati tutti i 26 pia-
indicazioni più importanti elen-          luppo al di sotto della soglia di       ni, mentre a livello locale il nu-
cate dalla relazione vengono              povertà, a migrare in zone più          mero di piani previsti è di circa
raggruppate in 3 principali fa-           interne, le quali si troverebbero       400. In Francia, l’adattamento è
miglie di interventi. Innanzitut-         quindi sempre meno attrezzate           anche indirettamente promosso
to potenziare le infrastrutture:          a far fronte alla povertà.              attraverso un meccanismo che
litorali, strade, fognature, sistemi                                              coinvolge gli assicuratori nel fi-
energetici. Questa misura pro-            La Commissione Europea ha               nanziamento di politiche di pre-
durrebbe un ritorno economi-              adottato nel 2013 la comunica-          venzione del rischio. I contributi
co di 4 trilioni di dollari (sem-         zione “Strategia di adattamen-          riscossi dagli assicuratori privati
pre a livello globale). Il secondo        to ai cambiamenti climatici             contribuiscono al finanziamen-
aspetto è quello di migliorare i          dell’UE”, al fine di aiutare i Paesi    to di azioni preventive, come gli
bacini idrici naturali e le loro in-      a pianificare le proprie attività       investimenti per la riduzione dei
frastrutture per ridurre i rischi di      in questo senso, e per raffor-          rischi da parte delle persone e
alluvione e garantire l’approvvi-         zare la resilienza ha previsto lo       le attività di valutazione del ri-
gionamento idrico, una misura             stanziamento di specifici fondi.        schio e di gestione del rischio da
che porterebbe un benefico di             Prevede che tutti i Paesi mem-          parte delle autorità locali. Simile
1,4 trilioni di dollari. Infine la ter-   bri approvino strategie e piani         alla Francia è l’approccio al pia-
za area su cui investire è il ripri-      nazionali. In questa fase non si è      no d’azione della Germania, che
stino di foreste di mangrovie in          ancora arrivati, purtroppo, ad un       ha redatto la strategia nel 2008
grado di proteggere le comuni-            accordo politico tra i Paesi per        e che ha posto le basi per un
tà costiere durante le tempeste,          una Direttiva in materia di adat-       processo a medio termine per
che si tradurrebbe in un ritorno          tamento. Intanto, in attuazione         individuare progressivamente
di investimento di 1 trilione di          della strategia tutti i Paesi eu-       gli effetti del cambiamento cli-
dollari. A queste misure vanno            ropei si sono messi in moto per         matico globale, valutare i rischi
aggiunti interventi di migliora-          arrivare ad approvare strategie o       e sviluppare e attuare misure di
mento delle pratiche per la col-          piani nazionali di adattamento          adattamento, concretizzate con
tivazione di colture nelle regioni        ai cambiamenti climatici.               il piano nel 2011 con un impegno
aride che produrrebbero 700                                                       concreto per lo sviluppo e l’at-
milioni di dollari di guadagni;           Sono 17 i Paesi europei che han-        tuazione delle stesse misure. Nel
mentre la costruzione di siste-           no adottato un piano nazionale          caso tedesco sono i 16 Länder
mi di allerta precoce significhe-         o settoriale di adattamento e           ad avere definito le proprie stra-
rebbe un ritorno di 100 milioni           tra questi non vi è l’Italia. In Sve-   tegie di adattamento, ognuna
di dollari. I vantaggi economici          zia tutte le Regioni sono dotate        delle quali messa in rete su una
includono le perdite che non si           di Piani di azione, mentre tra le       piattaforma per la condivisione
verificano quando le città sono           esperienze interessanti si segna-       e la collaborazione.
meglio attrezzate per resistere           la la Danimarca, che si è munita
ad eventi meteorologici estremi,          di una strategia già nel 2008 e,
ma ci sarebbero anche benefici            in seguito all’alluvione del 2011,
positivi come l’aumento della             ha approvato un piano d’azione

10
Il clima è già cambiato

Strategie e Piani nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici in Europa, European Environment Agency

                                              di questi fenomeni senza prece-                   per la prevenzione sono po-
                                              denti, di competenze e tecnolo-                   che e suddivise in un elenco
Il clima è già                                gie per aiutare i territori e le città
                                              ad adattarsi ai cambiamenti del
                                                                                                di interventi che rincorrono le
                                                                                                emergenze e spesso pensati
cambiato,                                     clima e a mettere in sicurezza le
                                              persone. Dobbiamo solo decide-
                                                                                                con logiche superate. L’obiet-
                                                                                                tivo di ripensare le politiche
ora è il tempo                                re di farlo.                                      attraverso la chiave dell’adat-
                                                                                                tamento non è ancora entra-
di nuove                                      1. Approvare subito il                            to nelle scelte di Ministeri, Re-

politiche                                        piano di adattamen-
                                                                                                gioni e Comuni. Questo modo
                                                                                                di procedere deve cambiare,
                                                 to climatico e rivede-                         a partire dall’approvazione
                                                                                                di un Piano di adattamento
                                                 re le priorità di inve-                        climatico che definisca chia-
E’ oramai evidente che ci tro-                   stimento                                       ramente le priorità di inter-
viamo di fronte a processi che                                                                  vento per le aree a maggior
si ripetono con maggiore for-                     Le politiche italiane in mate-                rischio nel nostro Paese, e
za, frequenza, imprevedibilità                    ria di clima e messa in sicu-                 diventi il riferimento per i fi-
nel territorio italiano e in tutto                rezza del territorio continua-                nanziamenti (quelli europei
il Mondo. Oggi non esistono                       no ad essere frammentate e                    per l’azione climatica saran-
più alibi o scuse per rimanere a                  contraddittorie, inadeguate                   no rilevanti nei prossimi anni)
guardare e, oltretutto, disponia-                 rispetto allo scenario clima-                 e gli interventi di messa in si-
mo in Italia di sistemi di analisi                tico in atto. Le risorse spese                curezza del territorio italiano

                                                                                                                                    11
Il clima è già cambiato

     nei prossimi anni. In modo             andrà peggiorando. Non si           bini, dall’adattamento al cli-
     da avere una chiara focalizza-         può continuare a procede-           ma dei quartieri a quello dei
     zione sul clima come chiave            re con scogliere artificiali e      fiumi, fino alla delocalizzazio-
     per superare un approccio al           pennelli frangiflutti, oltre a      ne degli edifici a rischio. Per
     dissesto che troviamo anco-            cemento sulle spiagge e pre-        superare questa situazione
     ra troppo spesso nella realiz-         lievo di sabbia e ghiaia dai        occorre prevedere specifi-
     zazione di progetti pensati            fiumi. Occorrono politiche          che risorse per le politiche
     molti anni fa, e oramai inade-         nuove che tengano conto             e i piani di adattamento e
     guati di fronte a processi di          di processi complessi che ri-       di messa in sicurezza delle
     questa portata. Questo cam-            guardano gli ecosistemi, per i      aree urbane. Come avviene
     bio è fondamentale perché              quali serve una attenta tutela      per i PUMS (i piani urbani di
     la complessità dei fenomeni            e progettazione degli inter-        mobilità sostenibile), il Go-
     impone una lettura che ten-            venti di adattamento al clima       verno deve definire le Linee
     ga conto sia dei processi in           delle aree costiere. Interventi     guida per elaborare i pia-
     corso nel territorio italiano          non più rinviabili riguarda-        ni urbani di adattamento e
     che degli scenari che riguar-          no la delocalizzazione degli        vincolare le risorse all’appro-
     deranno il Mediterraneo, per           edifici in aree a rischio, im-      vazione di questi e per inter-
     capire come i problemi e i             pegni in teoria scritti in Leggi    venti di messa in sicurezza e
     rischi potrebbero evolversi.           e provvedimenti a seguito di        manutenzione coerenti con
     Serve poi una più forte regia          emergenze (come per l’area          le Linee guida. Solo in questo
     e indirizzo sulle strategie cli-       di Olbia) rimasti, fino ad ora,     modo diventa possibile supe-
     matiche, da mettere in capo            sulla carta.                        rare una programmazione a
     al Governo, con un coordina-                                               macchia di leopardo e dare
     mento forte delle strategie          2. Le città devono di-                ai Sindaci strumenti certi e
     dei Ministeri (e che coinvolga                                             strutturali per affrontare l’e-
     anche quello della Salute) e            ventare la priorità                mergenza climatica.
     dei diversi Enti che si occupa-         degli interventi di
     no di prevenzione e di inter-                                              Nel Rapporto abbiamo rac-
     vento. In particolare occorre
                                             adattamento al cli-                colto diverse esperienze di
     rafforzare il monitoraggio              ma                                 piani che hanno permesso di
     degli impatti sanitari dei                                                 comprendere i rischi e di fis-
     cambiamenti climatici. Sono            L’Italia non è tutta uguale di      sare le priorità di intervento,
     evidenti i risultati degli studi       fronte ai rischi del cambia-        con l’obiettivo di mettere in
     italiani ed internazionali nella       mento climatico, esistono           sicurezza e al contempo ri-
     correlazione tra fenomeni cli-         infatti situazioni e rischi dif-    qualificare gli spazi delle cit-
     matici e impatti sulla salute          ferenti nelle diverse parti del     tà. Serve infatti un approccio
     delle persone, e dunque oc-            Paese e tra le città, anche
     corre rafforzare e ampliare le         perché uno stesso fenome-
     indagini epidemiologiche in            no - da una pioggia violenta
     tutte le città italiane e utiliz-      ad un’ondata di calore - può
     zare questi studi per piani di         provocare impatti diversi in
     allerta e interventi di riqualifi-     funzione delle caratteristiche
     cazione che riducano i rischi          idrogeologiche dei territori
     per le persone. In parallelo si        coinvolti e anche di quanto e
     devono avviare monitoraggi             come si è costruito. Tutti i dati
     e piani di adattamento e tu-           confermano che sono le città
     tela degli ecosistemi più de-          gli spazi più a rischio, ed è qui
     licati rispetto ai cambiamenti         che occorre intervenire con
     climatici nel territorio italia-       nuove strategie, risorse ed
     no. Dai ghiacciai alpini a quel-       un coordinamento naziona-
     lo del Calderone, dagli stagni         le per salvare vite umane. In
     di Molentargius a Cagliari alla        questi anni abbiamo assistito
     Laguna di Venezia, alcuni              ad un rimpallo di responsabi-
     ambienti devono essere stu-            lità tra Governi e Sindaci, che
     diati e monitorati, rafforzati         dipende dalla mancanza di
     perché da un lato sono un              una idea condivisa di come
     indicatore dei cambiamenti             si debbano affrontare le pro-
     del clima e dall’altro potreb-         blematiche nelle aree urba-
     bero essere a rischio per gli          ne e quindi che permetta di
     impatti climatici. Si deve poi         mettere in campo risorse per
     stabilire una regia unica per          gli articolati strumenti oggi
     gli interventi sulla costa, dove       necessari: dagli allertamen-
     circa un terzo è a rischio ero-        ti della Protezione Civile alla
     sione con una situazione che           messa in sicurezza dei tom-

12
Il clima è già cambiato

nuovo che possa offrire rispo-             sure di vincolo, con l’obietti-        corre uscire dal campo delle
ste più adeguate alle sfide                vo di evitare l’insediamento           promesse, della contabilità
complesse che riguardano                   di nuovi elementi a rischio in         dei danni e dei morti e inter-
gli spazi urbani. Perché non               aree allagabili. Gli esempi di         venire per cambiare le regole
è continuando ad intubare                  interventi e Piani di adatta-          di intervento con un patto tra
o deviare i fiumi, ad alzare               mento, Regolamenti Edilizi             Governo, Regioni e Comuni.
argini o asfaltare altre aree              che si trovano in questo Rap-          Serve approvare una Legge
urbane che possiamo dare ri-               porto, dimostrano come sia             dello Stato che permetta di
sposta ad equilibri climatici e            possibile realizzare progetti          assumere alcune decisioni
ecologici complessi che han-               capaci di affrontare i rischi le-      oramai non più rinviabili per
no bisogno di analisi nuove                gati ai cambiamenti climatici          la messa in sicurezza del ter-
e strategie di adattamento.                in una prospettiva di miglio-          ritorio e delle persone. Che la
Ad esempio per introdurre                  ramento della vita nelle città.        situazione sia di estremo pe-
la chiave dell’adattamento                                                        ricolo lo dimostrano i dati del
al clima negli interventi di           3. Tutelare il territorio                  Rapporto Ecosistema Rischio
messa in sicurezza dei fiumi                                                      di Legambiente, che met-
nelle aree urbane. Perché la              e riqualificare gli                     tono in evidenza come il 9%
sicurezza si garantisce non               spazi pubblici per                      delle amministrazioni che ha
attraverso opere di ingegne-                                                      risposto al questionario abbia
ria e ulteriori intubamenti,
                                          mettere in sicurezza                    dichiarato di aver “tomba-
ma restituendo spazi al natu-             le persone                              to” tratti di corsi d’acqua sul
rale deflusso nei momenti di                                                      proprio territorio, con una
piena in aree dove si possano              Nel nostro Paese si continua           conseguente urbanizzazione
continuare negli altri periodi             a morire perché le persone si          delle aree sovrastanti, men-
dell’anno usi pubblici, e quin-            trovano a vivere o a passare           tre solo il 4% ha eseguito la
di parchi o boschi, o anche                in aree a rischio idrogeolo-           delocalizzazione di abitazio-
agricoli. I piani dovrebbero               gico. Non è accettabile che            ni costruite in aree a rischio
servire anche ad introdurre il             tutto questo continui ad av-           e il 2% la delocalizzazione di
tema dell’adattamento nella                venire quando abbiamo tut-             fabbricati industriali. Eppu-
progettazione, valutazione e               te le informazioni sui luoghi          re si continua a costruire in
gestione delle infrastruttu-               e edifici in pericolo e sulle          aree a rischio idrogeologico!
re, sempre più a rischio per               aree dove non si dovrebbe              Ad aggravare la situazione
le temperature estreme o                   realizzare interventi perché a         già critica, frutto di una urba-
eventi climatici come piog-                rischio alluvione, frane e dis-        nizzazione scellerata della se-
ge intense e nevicate. E per               sesto idrogeologico. Per su-           conda metà del secolo scor-
monitorare e tutelare le mi-               perare questa situazione oc-           so, il 9,3% dei Comuni (136
                                                                                  amministrazioni) ha dichia-
                                                                                  rato di aver edificato in aree
                                                                                  a rischio anche nell’ultimo
                                                                                  decennio, quando – in teoria
                                                                                  (ai sensi dell’art 65, comma 4
                                                                                  del D.Lgs. 152/06) - sarebbero
                                                                                  dovute essere vietate.

                                                                                  Va vietato di costruire nei
                                                                                  territori a rischio, e cambiato
                                                                                  il modello di gestione dell’ac-
                                                                                  qua in città, a partire dalla
                                                                                  progettazione e intervento
                                                                                  negli spazi pubblici. Perché
                                                                                  non si deve più puntare ad
                                                                                  espellere l’acqua velocemen-
                                                                                  te dalle città attraverso ca-
                                                                                  nali interrati, ma adattare gli
                                                                                  spazi urbani alla nuova situa-
                                                                                  zione climatica, in modo da
                                                                                  far filtrare l’acqua nei suoli,
                                                                                  trattenerla in serbatoi con
                                                                                  l’obiettivo di garantire la sicu-
                                                                                  rezza nei momenti di massi-
                                                                                  me precipitazioni e averla a
                                                                                  disposizione nei momenti di
                                                                                  siccità.
                                  Alluvione a Vernazza (SP) del 25 Ottobre 2011

                                                                                                                      13
Il clima è già cambiato

      I 10 obiettivi                                       6. Vietare l’intubamento dei corsi
      del provvedimento                                       d’acqua. La ragione dei rischi che si corrono
      di Legge:                                               nelle città italiane e dell’aumento del caldo di-
                                                              pende dall’impermeabilizzazione dei suoli con
                                                              l’intubamento dei corsi d’acqua, che con le al-
                                                              luvioni esondano e mettono in pericolo perso-
1.    Vietare qualsiasi edificazione nel-                     ne e aree pubbliche. In una prospettiva di adat-
      le aree a rischio idrogeologico e in                    tamento al clima vanno vietati gli intubamenti
      quelle individuate da Enea come                         dei corsi d’acqua e recuperati alla naturalità
      aree di esondazione al 2100 per l’in-                   ovunque possibile fiumi e fossi, creando spazi
                                                              per il naturale deflusso in sicurezza delle acque
      nalzamento del livello dei mari. Occorre rive-          durante le piogge e la ricarica delle falde.
      dere i piani urbanistici per stralciare qualsiasi
      previsione urbanistica in luoghi dove è solo         7. Recuperare, riutilizzare, risparmiare
      una questione di tempo prima che avvenga
      il prossimo episodio di maltempo con danni              l’acqua in tutti gli interventi edilizi.
      alle persone e alle cose.                               Stabilendo l’obbligo sia di recupero delle ac-
                                                              que piovane per tutti gli usi compatibili, che di
2. Delocalizzare gli edifici in aree                          installazione di sistemi di risparmio idrico, ma
                                                              anche introducendo incentivi per il trattamen-
      classificate ad elevato rischio                         to e recupero delle acque grigie. Come si fa già
      idrogeologico. Lo Stato deve prevedere                  in oltre 750 Comuni con regolamenti che ob-
      risorse per demolire e trasferire le volumetrie         bligano questi interventi.
      degli edifici legali posti in aree di grande pe-
      ricolo idrogeologico e per la demolizione di         8. Utilizzare materiali capaci di ridurre
      quelli abusivi in aree a rischio idrogeologico,         l’effetto isola di calore nei quartieri.
      sismico o lungo le coste.
                                                              Attraverso obblighi che riguardino i materiali
3.    Salvaguardare la permeabilità dei                       da utilizzare per le pavimentazioni negli spazi
                                                              pubblici e privati, in modo che non superino
      suoli nelle aree urbane. Fissando del-                  determinati coefficienti di riflessione, e miti-
      le percentuali obbligatorie di terreni perme-           gando così l’incidenza delle radiazioni solari
      abili negli spazi privati e pubblici (parcheggi,        estivi, e incentivando l’utilizzo di materiali e
      cortili, piazze). Una decisione che risulta indi-       colorazioni con prestazioni certificate, di tetti
      spensabile per una corretta e sicura gestione           verdi, vasche e fontane, che contribuiscono a
      delle acque, ricaricando la falda, e per ridur-         ridurre l’aumento delle temperature esterne.
      re l’effetto isola di calore. Basta riprendere          Basta riprendere quanto già si prevede nei re-
      quanto già si prevede nei regolamenti dei               golamenti dei Comuni di Rivoli, Poirino, Pavia,
      Comuni di Bolzano, Scandiano e Mortara.                 Zinasco.

4. Vietare l’utilizzo dei piani inter-                     9. Creare, in tutti gli interventi che ri-
      rati per abitazioni. Ad Olbia come a                    guardano gli spazi pubblici, come
      Livorno, tante persone sono morte in questi             piazze e parcheggi, vasche sotterra-
      anni perché vivevano in appartamenti sotto              nee di recupero e trattenimento del-
      il livello della strada che, in caso di alluvioni,
      diventano pericolosissimi. Si deve stabilire il         le acque piovane. Un intervento sempre
      divieto di utilizzo dei piani interrati (mentre         più diffuso nelle città europee, che ha la doppia
      in alcune Regioni è addirittura incentivato!)           funzione di sicurezza, perché consente di indi-
      e realizzare monitoraggi nelle città più a ri-          rizzare l’acqua nei momenti di pioggia estrema
      schio per scongiurare altre tragedie.                   verso i serbatoi, e di recupero di acqua da uti-
                                                              lizzare per tutti gli usi negli spazi pubblici utile
5. Mettere in sicurezza le infrastrut-                        in particolare nei periodi estivi.
      ture urbane dai fenomeni mete-
                                                           10. Prevedere risorse statali per l’attua-
      reologici estremi. Nelle città si muore
                                                              zione dei piani urbani di adattamen-
      dentro sottopassi progettati male e con una
      cattiva manutenzione, mentre le metropo-                to che prevedono la piantumazione
      litane si fermano perché si allagano stazioni           di alberi e la creazione di boschi per la ridu-
      che hanno scale all’aperto (come la nuova               zione delle temperature in città e l’assorbimen-
      Metro C a Roma). Occorre fissare nuove re-              to dei gas serra, di interventi che riguardino la
      gole per la progettazione e introdurre finan-           sostituzione delle pavimentazione e la deim-
      ziamenti per la messa in sicurezza di questi            permeabilizzazione, l’utilizzo di pitture che con-
      spazi per evitare che si continuino a pagare            sentano di ridurre l’incidenza delle radiazioni
      le conseguenze di progetti sbagliati.                   solari estive.

14
1
  Le aree urbane
 in uno scenario
di cambiamento
        climatico
Il clima è già cambiato

Le aree                                Africa e Asia, che si concentra-
                                       no le maggiori minacce perchè
                                                                                 milioni di persone soffriranno di
                                                                                 povertà idrica nell’area a causa
urbane in uno                          oltre alla drammaticità degli
                                       eventi, uragani e siccità in pri-
                                                                                 della siccità. Queste sono alcune
                                                                                 delle conclusioni provvisorie del
scenario di                            mo luogo, sono scarse le risorse
                                       in grado di mettere in sicurezza
                                                                                 primo rapporto di valutazione
                                                                                 scientifica sul cambiamento cli-
cambiamento                            aree urbane e raccolti. Nel 2019
                                       in Mozambico l’impatto dei ci-
                                                                                 matico e ambientale nel Medi-
                                                                                 terraneo, presentato dall’Unione
climatico                              cloni Idai e Kenneth, ha porta-           per il Mediterraneo, che mira a
                                       to oltre 2 milioni di persone             sviluppare ed attuare politiche
                                       sull’orlo della carestia, aumen-          efficaci basate su dati scientifici.
                                       tando a dismisura il rischio di           In un’area del mondo dove le
                                       diffusione di malattie come il            migrazioni già oggi sono fonte
                                       colera e causando danni per               di forti scontri sociali e politici è
Sono impressionanti gli scena-         3,2 miliardi di dollari, pari ad ol-      evidente l’urgenza di attrezzarsi
ri che sembrano delinearsi per         tre un quinto del PIL nazionale.          per adattare i territori e aiutare
le aree urbane in una prospet-         Sempre nell’ultimo anno, la sic-          le comunità.
tiva di cambiamenti climatici.         cità nel Corno d’Africa ha por-           Questo effetto della crisi climati-
I processi a cui guardare con          tato allo stremo oltre 15 milioni
maggiore attenzione riguarda-          di persone tra Somalia, Etiopia
no l’impatto delle piogge, l’au-       e Kenya. Per quanto riguarda
mento del caldo nelle aree ur-         gli aiuti internazionali destinati
bane, l’innalzamento del livello       a ridurre l’impatto della crisi cli-
dei mari. 2 miliardi di persone        matica nelle nazioni più povere
ed oltre la metà delle megalo-         al Mondo la cifra che ogni anno
poli del mondo sono in grave           viene stanziata si aggira tra i 2,4
pericolo se non agiamo imme-           ed i 3,4 miliardi di dollari. Se si di-
diatamente, da un lato nel fer-        vide la spesa per la popolazione
mare l’aumento delle emissioni         che vive nei 48 Paesi coinvolti, si
e dall’altro nel salvare le perso-     tratta però di meno di 1 centesi-
ne adattando infrastrutture e          mo di dollaro al giorno. I dati pro-
città. La sopravvivenza di intere      vengono da una ricerca Oxfam,
popolazioni nel globo è legata         organizzazione che lotta contro
alla capacità di adattarsi al cam-     le disuguaglianze, e pongono
biamento climatico e ad eventi         l’accento in particolare sulla ca-
sempre più estremi. Uno studio         tastrofe climatica che sta deva-
di Climate Central, pubblicato         stando il Mozambico ed il Corno
su Nature Communications a             d’Africa. Secondo le stime delle
fine Ottobre, prevede che entro        Nazioni Unite l’adattamento ai
il 2050, l’innalzamento del livel-     cambiamenti climatici e la ge-
lo del mare causato dal riscal-        stione dei danni causati dai suoi
damento del pianeta potrebbe           effetti costeranno ai Paesi in via
portare inondazioni costiere an-       di sviluppo tra 140 e 300 miliardi
nuali su terre che ospitano circa      di dollari entro il 2030. Per que-
150 milioni di persone; la stima di    sto i Paesi ricchi devono ridurre
persone a rischio sale a 480 mi-       drasticamente le loro emissioni
lioni entro il 2100. Il sud del Vie-   di CO2 e stanziare veri aiuti per i
tnam potrebbe quasi scompari-          Paesi meno sviluppati.
re, inclusa gran parte di Ho Chi
Minh City, in Tailandia è in peri-     Il Mediterraneo rischia di subire
colo Bangkok mentre in Cina è          cambiamenti ambientali e so-
Shanghai ad essere minacciata          ciali enormi con l’aumento del-
dall’avanzata dell’acqua. Le nuo-      la temperatura. Già oggi è cre-
ve proiezioni suggeriscono pure        sciuta di 1,5 gradi rispetto ai livelli
che gran parte della capitale          preindustriali, ciò significa che il
finanziaria dell’India, Mumbai,        riscaldamento in questo bacino
rischia di essere spazzata via. A      è del 20% più veloce rispetto
rischio poi c’è il patrimonio cul-     alla media del pianeta. Se non
turale in città come Alessandria,      verranno prese misure drastiche
in Egitto, che potrebbe finire         per ridurre i gas serra entro il
sott’acqua.                            2040 tale aumento raggiungerà
                                       i 2,2 gradi e forse supererà i 3,8 in
Ma in particolare è nei Paesi più      alcune aree del bacino nel 2100.
poveri, primi fra tutti quelli di      Inoltre, in soli due decenni, 250

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