I vostri diritti con la polizia

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I vostri diritti con la polizia
Questa piccola brochure vi mostrera qualcuno dei vostri diritti piu fondamentali. L’osservatorio
delle pratiche della polizia (OPP) ha constatato che durante le proprie consulenze parecchie
persone non erano a conoscenza dei loro diritti, per questo motivo ci siamo detti che e’ di
primaria importanza far conoscere questi diritti.

A: CONTROLLO D’IDENTITA’
                                 La polizia deve legittimarsi?
L’uniforme serve a legittimare. L’agente in borghese deve legittimarsi presentando la propria
carta di servizio. A Ginevra, la gerarchia della polizia esige anche che i poliziotti in uniforme
comunichino agli/alle interpellati/e, se richiesto, il loro numero di matricola. Nei fatti lo faranno
solamente se questo non gli causera’ problemi.

                           Dove e quando si svolgono i controlli?
In qualsiasi luogo pubblico all’aperto, la polizia e’ autorizzata a domandare a qualsiasi persona di
presentare un documento d’identita’ se ha delle ragioni,fondate o no, di suppore che quest’
ultima abbia commesso un infrazione. La polizia non ha diritto a interrogare senza motivazione,
ma dall’altro lato non e’ tenuta a precisare il motivo del controllo. Noi raccomandiamo di
chiedere cortesemente il motivo del controllo e di non fissarsi troppo in caso di non-risposta o
di risposta scortese/aggressiva (del tipo: “Sapete benissimo perche’ vi stiamo perquisendo”). In
qualsiasi caso, la vostra semplice partecipazione ad una manifestazione al seguito della quale si
sviluppano violenza rappresenta un motivo piu’ che valido per richiedere l’identita’. Piu’ in
generale, se pensate che la polizia vi stia trattando in maniera illecita dovete dirlo/urlarlo ma
obbedire agli ordini illeciti e in seguito fare causa una volta liberi. Qualsiasi forma di resistenza
giustifichera’ l’uso della forza – che sappiamo spesso essere sproporzionata.

                                 Come si svolgono i controlli?
Si puo’ indicare l’identita’ tramite carta o passaporto ma anche la patente, carta studente o di
lavoro, abbonamento ai trasporti pubblici e altri documenti ufficiali.

In svizzera, nessuno e’ obbligato ad avere i documenti su di se’ a meno che non ne abbia
bisogno. Ogni volta che siete totalmente sprovvisti di documenti e le vostre dichiarazioni non
possono essere verificate via radio dovreste accettare di seguire la polizia in centrale per una
verifica.
La polizia puo’ anche portarvi in centrale per procedere ad un controllo , anche se siete in
possesso di un documento, nel caso in cui il luogo di controllo non sia adatto (scontri,
manifestazioni,ecc..)

Nel caso in cui siete portati in centrale siete obbligati “solamente” a indicare identita’ e
domicilio. La polizia deve liberarvi il prima possibile, vuol dire appena ha potuto verificare o stab
ilire la vostra identita’. Esigete di essere rilasciati immediatamente dopo questa formalita’.

Non esiste una regola precisa/ assoluta sulla durata massima di un controllo d’identita’ in
centrale. In genere, non dovrebbe durare piu’ di un’ ora. Comunque se voi rifiutate di
collaborare o se si interpellano un gran numero di persona simultaneamente, la durata del
controllo potrebbe prolungarsi di parecchio tempo.

Se si sospetta che stiate portando con voi oggetti pericolosi, la polizia ha diritto a perquisirvi,
tastandovi oppure chiedendovi di spogliarvi, questo anche se non siete sospettati di alcun
crimine o delitto (Cfr. Paragrafo perquisa)

B: LA DETENZIONE
                                   I motivi della detenzione
La polizia puo’ tenervi sotto chiave contro la vostra volonta’ se un ufficiale rilascia un mandato
ai vostri danni oppure se venite colti in flagrante durante un crimine. L’uso delle manette e’
autorizzato “solamente” se resistete, tentate di fuggire, proferite minacce o siete trasportati con
altri arrestati. Nella pratica gli sbirri usano sistematicamente le manette per imporre la loro
autorita’ in maniera illegale.

                                  La durata della detenzione
La detenzione dura al massimo 24 ore. La polizia deve, alla fine delle 24 ore, se non vi rilascia,
rimettervi a un giudice che ha altre 24 ore per ascoltarvi. Potete dunque essere detenuti/e 48
ore al massimo se non siete incolpati.

                                Le modalita’ della detenzione
Bisogna sapere che la detenzione e’ estremamente turbante e spiacevole. A ginevra, in genere si
e’ detenuti al vecchio hotel della polizia, 17-19 Boulevard Carl-Vogt, in locali privi di qualsiasi
luce naturale, spesso sporchi, con cibo scadente. Siete completamente nelle mani degli sbirri,
che approfitteranno di questo “corto” periodo per mettervi pressione, per esempio non
lasciandovi dormire, minacciandovi di violenze o di creare un caso contro di voi. I poliziotti
potrebbero anche mentirvi pretendendo di avere delle prove contro di voi.
La polizia cerca normalmente di ottenere delle confessioni in cambio di una promessa di rilascio.
In nessun caso si devono confessare crimini o delitti che non si sono comessi, altrimenti questo
comporterebbe un prolungamento della detenzione e anziche’ aiutarvi porterebbe a delle
conseguenze ancora peggiori.

Avete diritto di domandare la visita di un medico in qualsiasi istante durante la detenzione.
Dovete assolutamente esigere di vedere un medico si siete stati/e vittime di violenze nel corso
della detenzione o di un interrogatorio.

Avete anche il diritto di informare qualcuno a voi vicino, un famigliare o amico, della vostra
detenzione, salvo rischio di collusione o pericolo per il corso dell inchiesta. Potete anche far
informare il vostro avvocato – e’ importante poiche’ questo vi permettera’ di farvi assistere
durante la prima udienza con il giudice, se non avete un avvocato, potete farvene assegnare uno
– ma questa procedura prendere diversi giorni – oppure domandare a chi vi e’ vicino,
avvisandoli dell’interpello, di cercarne uno per voi. E’ meglio non scegliere un nome a caso nella
lista dei numerosi avvocati visto che molti non praticano diritto penle.

                                 La perquisizione in centrale
La perquisa puo’ essere praticata solamente se ci sono dei sospetti fondati di dissimulazione
d’oggetti pericolosi o di droghe. Nei fatti e’ semplicemente usata per umiliare le persone
detenute.

Il/la poliziotto/a che effettua la perquisa a nudo (vuol dire che il/la detenuto/a verra’
completamente svestito/a) deve imperativamente essere dello steso sesso del perquisito/a. La
perquisa deve avvenire in 2 tempi, per cominciare il busto, in seguito il basso, non dovreste mai
rimanere completamente svestiti/e. Inoltre, la perquisa anale o vaginale deve essere eseguita
unicamente da un medico.

                                         L’interrogatorio
A ginevra, all’inizio dell’interrogatorio, la polizia deve darvi un esemplare dell’articolo 107A del
Codice di procedua penale (Cfr. Annesso). Gli elementi essenziali sono i seguenti:

   -   La polizia deve, su domanda, informarvi delle accuse a vostro carico e dei fatti che vi
       sono attribuiti. Non deve darvi tutti i dettagli ma abbastanza per permettervi di
       difendervi. Dovete dunque domandare, ancora prima di iniziare l’interrogatorio, di
       essere informati/e al riguardo di accuse e fatti.

   -   Non potete essere costretti/e a deporre contro voi stessi. Avete dunque il diritto a
       restare in silenzio, o ancora il diritto di mentire (cosa che non e’ il caso fare se siete
ascoltati da un giudice in qualita’ di testimone giurato). Attenzione, e’ assurdo di restare
       in silezio o mentire se avete un argomento semplice che provi la vostra innocenza, per
       esempio: si eravate con un amico dell/la quale potete dare il nome, al lavoro, o a scuola
       al momento dei fatti. Attenzione ugualmente al fatto che, anche se potete mentire,
       questo ridurra’ la vostra credibilita’: e’ piuttosto mal visto di modificare la versione dei
       fatti durante l’interrogatorio e dopo, questo lascierebbe a pensare che avete
       effettivamente qualcosa da nascondere. Nel dubbio e’ meglio restare in silenzio.

Non sara’ parlando che verrete prosciolti e’ dunque meglio restare un po’ di piu’ in detenzione
preventiva piuttosto che rischiare una pena piu’ pesante per aver parlato. In oltre segnialiamo
che non esiste una legge d’amnistia per i delatori e che la polizia non ha il potere di
prosciogliervi. Attenzione, “si”, “non” o “non so”, sono gia’ delle risposte che possono essere
utilizzate contro di voi. Noi vi proponiamo di dire semplicemente: “ Non faro’ nessuna
dichiarazione in merito”.

In molti casi, i/le sospetti/e sono condannati/e unicamente sulla base delle loro accuse
durante l’interrogatorio. Non date confidenza ai poliziotti “buoni” quanto a quello cattivi. Avete
il diritto di tacere, utilizzatelo al massimo anche quando la polizia cerca di mettervi pressione.
Potra’ trattanervi al massimo 24 ore.

   -   La polizia redigera’ un processo verbale del vostro interrogatorio,sara’ il poliziotto stesso
       che vi interroga a scriverlo oppure un altro sotto dettato, nell’ultimo caso bisogna
       intervenire se vi accorgete che cio’ che viene dettato non corrisponde al vero. Se non
       siete d’accordo con il contenuto del processo verbale, potete rifiutarvi di firmarlo, ma e’
       meglio se esigete che si proceda alla correzione che richiederete e solamente in seguito
       firmarlo. Eventualmente potete aggiungere qualche commento a mano in basso.
       Approfittate di questa occasione per segnarvi il numero di matricola dell agente che via
       ha interrogati/e - spesso questo numero di matricola e’ marcato in fondo al processo
       verbale. Attenzione, spesso i processi verbali cominciano con frasi del tipo : “Accetto di
       dimorare liberamente nei vostri locali”. Se vi ci trovate contro la vostra’ volonta, dovete
       esigere che questa frase venga cancellata.

                                   Il prelevamento di DNA
Il prelevamento di DNA si esegue tramite strofinamento delle mucose utilizzando un piccolo
tampone, spesso in bocca. Potete opporvi ma spesso la polizia ottiene l’autorizzazione dal
procuratore generale di procedere contro la vostra volonta’. Un ricordo contro la decisione del
procuratore e’ possibile, ma non c’e’ effetto sospensivo, il che implica che la polizia puo’
procedere al prelevamente malgrado il ricorso.
Le misure d’identificazione
Per misure di identificazione si intendono: la presa di fotografie o delle impronte o altre misure
proprie a stabilire la vostra identita’ o colpevolezza. Tali misure posso essere richeste solamente
per : le persone prevenute o sospettate di aver commesso un crimine o un delitto, le persone
nel caso delle quali l’identita’ e dubbia e non puo’ essere stabilita in nessun altro modo, in
particolare nel caso in cui queste persone sono sospettate di dare informazioni false.

C : LA CONVOCAZIONE IN CENTRALE

Bisogna distinguere tra convocazione “normale” e tramite mandato. Tramite mandato siete
obbligati/e a presentarvi, invece se venite convocati per esempio per un “affare che vi
concerne” o per un “inchiesta” NON siete obbligati/e. Se vi presenterete si considerera’ che vi
mettete spontaneamente a loro disposizione. Esigete come minimo una convocazione scritta
che vi permettera’ di conoscere il poliziotto coinvolto. Consegnate la convocazione ad un/a
amico/a prima di andare in centrale di modo che possa intervenire nel caso in cui non siate
rilasciati/e.

D: LA PROCEDURA PENALE
Se la polizia vi mette a disposizione di un giudice, questo avra’ a sua volta 24 ore per ascoltarvi
dopo le quali dovra’ rilasciarvi. Se il giudice vi ascoltera’ vi chiedera’ si vorrete essere assistiti da
un avvocato e se accetterete di rispondere alle domande senza la sua presenza.

Esattamente come con la polizia avete diritto a tacere. Non biosgna usare questo diritto
inutilmente! Se potete cancellare i sospetti a vostro carico e’ meglio parlare! Inoltre non bisogna
esitare a dare i nomi delle persone che possono testimoniare a vostro favore.

Potete in qualsiasi caso dire al giudice che volete essere assistiti giuridicamente.

E’ fortemente consigliato di richiedere l’assistenza di un avvocato IN PARTICOLARE SE NON
AVETE NULLA DA RIMPROVERARVI. Sarebbe da ingenui pensare di non venir condannati/e
anche se non avete nulla da rimproverarvi. E’ inutile fidarsi troppo della “giustizia”!

E: LA QUERELA CONTRO LA POLIZIA
Se pensate che la polizia a violato i vostri diritti (abuso d’autorita’, lesioni corporali o vie di fatto)
potete sporgere querela contro di essa, scrivendo direttamente ( per il Canton Ginevra) al
procuratore generale o al capo della polizia.

E’ preferibile non lanciarsi soli in questo processo. Cominciate cercando sostegno alla LAVI
(indirizzo in fondo al fascicolo) poi andate a consultare un avvocato. In caso di lesioni corporali
e’ indispensabile farvi esaminare da un medico al quale racconterete tutto quelli che vi e’
successo in modo che possa stabilire un certificato medico. Scattate regolarmente delle foto alle
vostre ferite.

In fine, se volete che la vostra querela abbia successo e’ indispensabile che menzioniate i nomi e
gli indirizzi delle persone che possono testimoniare quello che hanno visto

Il limite per la querela e’ di tre mesi. Appena sarete liberi, mettete per iscritto l’ordine dei fatti,
in modo da non dimenticare nessun dettaglio in seguito ( la data, l’ora, il luogo, le circostanze, il
numero di poliziotti coinvolti, il loro numero di matricola, il nome dei testimoni)

E’ indispensabile di sporgere querela penale e amministrativa contro la polizia. A ginevra potete
redigere un solo documento, ma dovete esplicitamente indicare in testa : querela penale e
querela contro la polizia ai sensi dell’ art. 114° del Codice di procedura penale.

F: DELITTO DI SOMMOSSA
Il delitto di sommossa (art. 260 del Codice penale) e’ punito con 3 anni piu’ una pena privativa
di liberta’. E’ rivoltoso “colui che avra’ preso parte a un raggruppamento pubblico al seguito del
quale delle violenze saranno state commesse colletivamente contro delle persone o delle
proprieta’”. Le violenze devono apparire come fatto commesso dal gruppo e non dall’individuo.

G: FONTI E INDIRIZZI UTILI
Che si tratti di casi isolati di violenze, della repressione di gruppi mirati (quali squatters,
movimenti politici,ecc..) o dell’infiltrazioni dei movimenti sociali, noi pensiamo che sia utile
testimoniare di cio’ che vediamo e/o subiamo. Gli abusi polizieschi non sono delle “storie
private”. Ogni aggressione poliziesca, minaccia o mira direttamente alla liberta’ di tutti e tutte.
Per rompere la repressione bisogna essere solidari!

Indirizzi utili

    -   OPP Ginevra, Osservatorio delle pratiche della polizia, Rue de Savoises 15, 078 862 75 10
        (Presenza il lunedi’ dalle 18 alle 19 , bureau LSDH, Maison des Associations, quarto
        piano) www.opp-ge.ch
-   Centro LAVI Ginevra, 72 Bd Saint-Georges, 1205 Ginevra, 022 320 01 02 (Lavi = Legge sull
    aiuto alle vittime d’infrazioni)

Fonti

-   Vos droits face à la police et au Juge d’instruction, Jean-Pierre Garbade, 1995, Editions
    d’En Bas

-   Manifester : vos droits, MM. Dolivo et Tafelmacher, 2003, Edition d’En Bas

-   Face à la police, GAR Lausanne, 2003

-   Guide juridique et pratique pour le manifestantEs et les citoyenNEs, Permanenace
    Juridique G8, 2003
Annesso: Articolo 107A CPP (Ginevra): diritti della persona con la
polizia

  1- Nel quadro delle audizioni, la polizia indica alla persona soggetta che essa deve
     sottoporsi alle misure necessarie al fine di stabilirne l'identità. Essa deve portarla a
     conoscenza, senza ritardo, se é ascoltata a titolo di ragguaglio o come autore/rice
     presunto/a d'infrazione.
  2- Nel caso in cui una persona è ascoltata a titolo di ragguaglio, gli articoli 46 e 49 sono
     applicabili per analogia.
  3- Nel caso in cui una persona è ascoltata come presunto/a autore/rice di un infrazione
     e ciò è stato portato alla sua attenzione, senza ritardo, tramite consegna di una copia
     del presente articolo in una lingua per esso/a comprensibile, segue :

  A) Che esso/a deve, nelle 24 ore o più, se non è rilasciato/a, essere messo/a a
     disposizione di un giudice istruttore che dispone di ulteriori 24 ore o più per
     interrogarla/o e rilasciarla/o o discernere contro di esso/a un mandato d’arresto.
  B) Che essa/o può domandare in qualsiasi momento durante la durata del suo
     interrogatorio e al momento di lasciare i locali della polizia di essere oggetto di un
     esame medico e che tale esame ha ugualmente luogo su richiesta della pol izia.
  C) Che essa/o può prende re conoscenza delle accuse dirette contro essa/o e
     dei fatti che le sono imputati.
  D) Che essa/o non può esse re forzata/o a deporre contro sé stessa o accusa rsi
     colpevole.
  E) Che essa/o può informare uno/a suo/a prossimo/a, un famiglia re o datore di
     lavoro, salvo rischio di collusione o pericolo per il corso dell’inchiesta, così come far
     prevenire un avvocato.
  F) Che essa/o può informare il consolato della propria detenzione, se essa/o è
     straniero/a
  G) Che essa/o ha diritto a ottenere la visita di un avvocato e parlare liberamente con
     esso, a partire dalla fine dell’interrogatorio, ma al più tardi alla prima ora disponibile
     alla fine delle 24 ore seguenti l’inizio dell’audizione della polizia, salvo rischio di
     collusione o di pericolo per il c orso dell’inchiesta, gli orari delle visite degli avvocati in
     prigione possono essere limitati a 2 ore il sabato, la domenica e i giorni feriali.
  H) Che essa/o può, se non conosce avvocati, farsene assegnare uno/a.
  I) Che essa/o può, all’occorrenza, fare appello all’assistenza giuridica, secondo le
     condizioni prescritte dalla legge.
  4- Menzione è fatta delle comunicazioni del rapporto di polizia.
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