I DIVERSI SISTEMI CONTABILI - Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti
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I DIVERSI SISTEMI CONTABILI Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti 1. Premessa In epoca “moderna” si sono susseguiti diversi “sistemi” contabili applicati al metodo della partita doppia. I più importanti sono sicuramente: - il sistema patrimoniale di Fabio Besta (fine ‘800, primi ‘900); - il sistema del reddito di Gino Zappa (anni ‘30). Essi si basano su presupposti totalmente differenti, potremmo dire “antitetici”. Il primo analizza e registra le operazioni di gestione in funzione della loro incidenza (o meno) sull’entità del patrimonio. Solo di riflesso si apprezzano gli effetti di tali operazioni sul reddito di esercizio. Il secondo analizza e registra le operazioni di gestione in funzione della loro incidenza (o meno) sul reddito di esercizio. Solo di riflesso si apprezzano gli effetti di tali operazioni sul patrimonio aziendale. Negli anni successivi il sistema del reddito, pur costituendo ancora oggi la struttura lo- gica di fondo delle rilevazioni contabili, è stato oggetto di rivisitazioni e di modifiche da parte di molti studiosi che hanno proposto aggiustamenti più o meno radicali del medesimo. In ordine cronologico ricordiamo, in particolare: - il sistema del capitale e del risultato economico di Aldo Amaduzzi (anni ‘50); - il sistema reddituale rettificato di Carlo Caramiello (anni ‘70). Come sappiamo, fra le regole della partita doppia vi è quella che ogni operazione di ge- stione deve essere riguardata secondo due aspetti: uno concreto o originario, l’altro astratto o derivato. Conseguentemente, si originano due serie di conti: i conti originari e quelli derivati. Proseguendo nell’analisi, vedremo che, fermo restando questa regola di fondo, si posso- no riscontrare alcune significative differenze di ragionamento da un sistema ad un altro. Inoltre, bisogna sottolineare che i sistemi di tipo “reddituale” (ovvero quello di Zappa ed i successivi che da questo derivano) a fronte delle stesse operazioni di gestione giungono in ogni caso alle medesime contabilizzazioni. Il sistema patrimoniale del Besta, invece, in alcuni casi comporta addirittura la rileva- zione di scritture diverse rispetto a quelle di stampo “reddituale”. 2. Il sistema patrimoniale di Fabio Besta Per il Besta la “ricchezza” (il patrimonio) è l’aspetto oggettivo comune a tutte le azien- de. Ha proposto pertanto di osservare e rilevare le operazioni aziendali in funzione delle va- 1
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti riazioni degli elementi patrimoniali da una parte e del fondo netto che li riassume, unitaria- mente ed astrattamente, dall’altra. Più precisamente, le variazioni degli elementi patrimoniali evidenziano l’aspetto originario, mentre le variazioni del fondo (capitale) netto evidenzia l’aspetto derivato. Se l’equazione patrimoniale è la seguente: Attivo – Passivo = Netto ai due termini di osservazione corrispondono i due aspetti di osservazione delle operazioni CONCRETO O ORIGINARIO ASTRATTO O DERIVATO Elementi patrimoniali Patrimonio netto (“aspetto elementare”) (“aspetto delle variazioni nette”) In definitiva, le operazioni aziendali nel sistema patrimoniale vengono quindi classifica- te in relazione al tipo di variazione che determinano sul patrimonio: Operazioni aziendali che comportano variazioni di pari im- Fatti permutativi porto e di segno opposto negli elementi patrimoniali (ad es. l’acquisto di merci con pagamento in contanti o a dilazione) Operazioni aziendali che comportano la variazione di un so- Fatti modificativi lo elemento patrimoniale e modificano il netto (ad es. il pa- gamento di fitti, di retribuzioni, ecc.) Operazioni aziendali che comportano variazioni non coinci- denti negli elementi del patrimonio e quindi modificano so- lo in parte il fondo netto (ad es. la vendita di merci per un Fatti misti importo diverso rispetto a quello di carico: la differenza – pari all’utile o alla perdita mercantile – è considerata varia- zione netta, aumentativa o diminutiva, del fondo netto) Il sistema patrimoniale, per come era strutturato, si adattava bene alle aziende di tipo pa- trimoniale/agricolo/artigianale tipiche di un’economia chiusa, modesta e con combinazioni produttive di dimensioni medie limitate e costituite sotto forma di aziende individuali o socie- tà con un numero ridotto di soci. Con la piena affermazione della rivoluzione industriale, lo sviluppo dei mercati e, so- prattutto, della crescita delle dimensioni medie e del numero dei soci delle aziende il sistema patrimoniale è diventato rapidamente desueto in quanto poneva l’accento sul patrimonio, mentre nelle moderne società per azioni con molti soci l’interesse di questi ultimi veniva ad incentrarsi sul reddito prodotto e distribuibile. Inoltre, l’aumento della complessità dei processi produttivi e del numero delle operazio- ni mediante poste in essere ha reso il sistema patrimoniale obsoleto anche da un altro punto di vista. Infatti, la sua concreta applicazione comportava la rilevazione dei fatti interni di gestio- 2
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti ne attinenti ai processi tecnici di produzione ed ai movimenti interni di materie, semilavorati e prodotti, per seguire, su quella base, le permutazioni e le modificazioni del capitale. Ciò com- portava un’inevitabile inserimento nei conti di valori di stima più o meno incerti e rallentava ed appesantiva il sistema delle scritture. Non si deve poi trascurare il fatto che la determinazione isolata delle singole variazioni “elementari” e “nette” era spesso resa difficile, se non impossibile, dalla interdipendenza e complementarietà economica delle operazioni aziendali. 3. Il sistema del reddito di Gino Zappa Gino Zappa capì per primo che la fisiologica evoluzione delle aziende richiedeva un ra- dicale mutamento anche della logica contabile che conduceva alla rilevazione delle operazioni di gestione. Erano infatti mutati gli interessi dei proprietari (imprenditore e soci), maggiormente at- tratti dalle informazioni sul reddito ed erano diventate molto più numerose e complesse le o- perazioni aziendali, tanto da richiedere un “sistema” contabile che consentisse una maggiore snellezza nelle rilevazioni. Zappa raggiunse entrambi i risultati mettendo al centro del proprio sistema la liquidità, o, meglio, le sue variazioni. In questo modo, l’aspetto originario veniva a coincidere con l’aspetto numerario, ovvero quello rappresentato dal movimento del denaro e dei suoi assimilati. In altre parole, l’ aspetto numerario riguarda la liquidità attuale (cassa, banca, posta) e differita (debiti e i crediti di funzionamento): per questo motivo i conti relativi sono denomi- nanti conti numerari. L’ aspetto derivato si riferisce invece a grandezze economiche, cioè a conti economici, che a loro volta si distinguono in conti economici di capitale (o “di netto”) e in conti econo- mici di reddito (comprensivi dei crediti e dei debiti di finanziamento). I conti economici di reddito sono a loro volta distinti in costi e ricavi di esercizio (che vanno a Conto Economico), conti di reddito con funzionamento bifase (immobilizzazioni, titoli, partecipazioni e crediti e debiti di finanziamento – che vanno a Stato Patrimoniale) e costi e ricavi di differita imputa- zione (rimanenze e risconti – che vanno a stato patrimoniale). Nel sistema del reddito, i conti numerari si dividono a loro volta in tre sottocategorie: certi, assimilati e presunti: Certi certi nell’ammontare e nel periodo di disponibilità (“Cassa” e conti stret- tamente assimilati come “banca c/c”, “posta c/c”) Assimilati incerti nell’ammontare o nel periodo di disponibilità (debiti e crediti di funzionamento come “deb. v/fornitori”, “cred. v/clienti”, ecc.) Presunti incerti nell’ammontare e nel periodo di disponibilità (fondi rischi, fondi spese future, ratei, ecc.) 3
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti In definitiva, i due aspetti di osservazione condurranno ai seguenti conti: CONTI ORIGINARI CONTI DERIVATI (NUMERARI) (ECONOMICI) DI REDDITO DI CAPITALE - Liquidità attuale (certi) - Costi e ricavi d’esercizio - Conti economici inerenti (cassa, banca c/c, posta c/c) il capitale di rischio - Conti di reddito con fun- (capitale di rischio, riser- - Liquidità differita (assimilati) zionamento bifase ve) (crediti verso clienti, debiti ver- (immobilizzazioni, titoli e so fornitori, altri crediti e debiti partecipazioni, crediti e di regolamento) debiti di finanziamento) - Ratei, fondi spese e rischi - Costi e ricavi di differita (presunti) imputazione (rimanenze e risconti) Si sottolinea in particolare il fatto che i conti accesi ai crediti e debiti di finanziamento, secondo il sistema del reddito vengono considerati conti economici perché “funzionano”, ri- spettivamente, come “costi” e come “ricavi” (in quanto, all’atto della loro accensione, i primi originano uscite di liquidità e i secondi entrate di liquidità). Questo punto di vista è senza dubbio una forzatura concettuale (da molti definito come un elemento di “degrado” del siste- ma) che poi spinse numerosi autori, Amaduzzi in primis, a proporre degli aggiustamenti del sistema stesso. 4. Il sistema del capitale e del risultato economico di Aldo Amaduzzi Aldo Amaduzzi ha ideato il “sistema del capitale e del risultato economico”, proprio con lo scopo di rendere più semplici le rilevazioni e, soprattutto, di risolvere l’annosa questione della logica “perversa” dei crediti e dei debiti di finanziamento. Seconda tale impostazione, i conti originari e quelli derivati sono rispettivamente conti finanziari e conti economici. Tra i primi rientrano i conti numerari: la liquidità i debiti ed i crediti di funzionamento (commerciali) ed i valori accesi ai debiti ed ai crediti di finanziamento connessi al capitale di credito (esclusi pertanto quelli accesi al capitale di rischio). I conti economici, invece, comprendono, tutti i conti reddituali e di capitale della prece- dente impostazione, meno, ovviamente, i crediti ed i debiti di finanziamento. Lo schema, secondo questa interpretazione, assume pertanto la seguente configurazione (in rosso le differenze rispetto all’impostazione zappiana). 4
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti CONTI ORIGINARI CONTI DERIVATI (FINANZIARI) (ECONOMICI) DI REDDITO DI CAPITALE - Liquidità attuale (certi) - Costi e ricavi d’esercizio - Conti economici inerenti (cassa, banca c/c, posta c/c) il capitale di rischio - Conti di reddito con fun- (capitale di rischio, riser- - Liquidità differita (assimilati) zionamento bifase ve) (crediti verso clienti, debiti ver- (immobilizzazioni, titoli e so fornitori, altri crediti e debiti partecipazioni) di regolamento) - Costi e ricavi di differita - Ratei, fondi spese e rischi imputazione (presunti) (rimanenze e risconti) - Conti inerenti i crediti e i debi- ti di finanziamento In ogni caso la rilevazione delle scritture ed il collocamento dei conti nel bilancio è i- dentico rispetto alla fattispecie precedente. Questa impostazione ha avuto ampia diffusione grazie alla sua semplicità ed è pertanto quella attualmente seguita dalla maggioranza dei libri di testo, sia delle scuole superiori che delle università. Tuttavia, lo si deve rilevare, con lo spostamento dei crediti e dei debiti di finanziamento nell’area dei valori “finanziari” (originari), Amaduzzi ha operato una scissione di un fenome- no – il finanziamento – che ha una sua intima unitarietà. Tale sistema risulta quindi meno coe- rente rispetto al modello zappiano. 5. Il sistema reddituale rettificato di Carlo Caramiello La crescente rilevanza dell’aspetto finanziario nella gestione delle aziende ha spinto Ca- ramiello a riconsiderare l’impostazione zappiana relativa al trattamento delle fonti di finan- ziamento, forse anche per “correggere” l’impostazione amaduzziana che aveva spezzato l’unitarietà dell’operazione di finanziamento in due parti (una da riferirsi ai conti originari, l’altra ai conti derivati). Tale impostazione considera infatti unitariamente i finanziamenti a titolo di capitale proprio ed i finanziamenti a titolo di capitale di credito (come nell’impostazione zappiana). Di seguito si riporta quindi l’impostazione logica di Caramiello (in rosso le differenze rispetto all’impostazione precedente). 5
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti CONTI ORIGINARI CONTI DERIVATI (NUMERARI) (ECONOMICI) REDDITUALI FINANZIARI (DI REDDITO) - Liquidità attuale (certi) - Costi e ricavi d’esercizio - Conti economici inerenti (cassa, banca c/c, posta c/c) il capitale di rischio - Conti di reddito con fun- (capitale di rischio, riser- - Liquidità differita (assimilati) zionamento bifase ve) (crediti verso clienti, debiti ver- (immobilizzazioni, titoli e - Debiti di finanziamento so fornitori, altri crediti e debiti partecipazioni) di regolamento) - Costi e ricavi di differita - Ratei, fondi spese e rischi imputazione (presunti) (rimanenze e risconti) Come si nota, Caramiello, nel tentativo di semplificare la questione, lascia praticamente inalterato il dato di fondo dell’impostazione zappiana, adottando però una differente classifi- cazione ed una terminologia, più intuitiva. Ferma restando la distinzione fra i conti originari e quelli derivati, l’aspetto originario coincide con quello zappiano: è pertanto aspetto numerario, ovvero quello rappresentato dal movimento del denaro e dei suoi assimilati. Ancora una volta, l’aspetto numerario riguarda la liquidità attuale (cassa, banca, posta) e differita (debiti e i crediti di tipo commerciale, ossia derivanti da operazioni di investimento e di vendita): per questo sono denominanti conti numerari. L’aspetto derivato si riferisce invece a grandezze finanziarie o reddituali, a seconda che si giustifichino entrate o uscite di moneta – attuale o differite – connesse ad operazioni di fi- nanziamento o ad operazioni di investimento e di vendita. Ciò che Caramiello non considera nel suo schema sono i crediti di finanziamento. Si può tuttavia, per estensione, ipotizzare che intendesse considerarli alla stregua dei debiti di finan- ziamento (quindi da inserire nei conti finanziari). Questa impostazione “pecca” però del fatto di suddividere i conti derivati in due catego- rie ben distinte (finanziari e reddituali). Anche in questo caso le rilevazioni contabili ed il collocamento dei conti nel bilancio sono identiche alla fattispecie precedente. 6. Considerazioni conclusive I diversi sistemi contabili che si sono susseguiti a partire dalla fine dell’ottocento sono stati suscitati dalla speranza, di ogni studioso, di creare un sistema più semplice, intuitivo e 6
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti rigoroso rispetto a quello di chi lo ha preceduto. Ognuno di essi ha, ad evidenza, punti di forza e punti di debolezza rispetto agli altri. Dal sistema del reddito di Zappa in poi, lo si è rilevato, il problema fondamentale è rap- presentato dai crediti e debiti di finanziamento, che ogni impostazione tratta in maniera diver- sa. In ogni caso, pur in presenza di una differente base concettuale, le scritture in partita dop- pia (tranne che per alcune scritture del sistema patrimoniale) coincidono utilizzando qualsivo- glia sistema. In chiusura si riportano alcune registrazioni contabili per far apprezzare le differenze di ragionamento e di scritturazione secondo le quattro impostazioni sopra illustrate (per sempli- cità non si riporta l’IVA). Operazione n° 1 (acquisto di merci/materie in contanti per 100) Sistema patrimoniale (Besta) Merci (Materie) a Cassa 100 Il conto Merci (Materie) è un conto originario “patrimoniale”(che va a stato patrimoniale tra le atti- vità) e l’operazione è puramente “permutativa” tra elementi del patrimonio (diminuisce la cassa e aumentano le merci). Sistema del reddito (Zappa), sistema del capitale e del risultato economico (Amaduzzi), si- stema reddituale rettificato (Caramiello) Merci (Materie) a Cassa 100 c/acquisti Il conto Merci c/acquisti (Materie) c/acquisti) è un conto derivato economico di reddito e va a conto economico tra i costi. NOTA BENE: se invece che in contanti l’acquisto fosse avvenuto a dilazione si sarebbe in- serito il conto “Debiti verso fornitori” al posto del conto “Cassa”. La natura del conto e la tipologia di operazione rimangono comunque immutate. Operazione n° 2 (vendita delle merci precedenti in contanti per 120) Sistema patrimoniale (Besta) Cassa a Diversi 120 Merci 100 Utile su merci 20 Il conto Merci è un conto originario “patrimoniale” che funziona a costi e costi e quindi la differenza (20) tra il costo di acquisto e il prezzo di vendita costituisce un utile. Si tratta di un’operazione “mista”, 7
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti ovvero di un’operazione dove la permutazione patrimoniale è solo parziale (per 100) e la differenza ori- gina una variazione netta che incide sul patrimonio (per 20), in questo caso incrementandolo. Una registrazione analoga si ha in caso di vendita di Prodotti, cambiando il nome del conto. Sistema del reddito (Zappa), sistema del capitale e del risultato economico (Amaduzzi) e si- stema reddituale rettificato (Caramiello) Cassa a Merci c/vendite 120 Il conto Merci c/vendite è un conto derivato economico di reddito e va a conto economico tra i ricavi. Una registrazione analoga si ha in caso di vendita di Prodotti, cambiando il nome del conto. NOTA BENE: se invece che in contanti la vendita fosse avvenuta a dilazione si sarebbe in- serito il conto “Crediti verso clienti” al posto del conto “Cassa”. La natura del conto e la tipologia di operazione rimangono comunque immutate. Operazione n° 3 (accensione di un mutuo bancario per 200) Sistema patrimoniale (Besta) Banca a Mutui passivi 200 Il conto Mutui bancari è un conto originario “patrimoniale” che va a stato patrimoniale tra le passi- vità. Si tratta di un’operazione puramente “permutativa” tra elementi del patrimonio (aumenta la banca e aumentano i debiti verso la banca). Sistema del reddito (Zappa) Banca a Mutui passivi 200 Il conto Mutui bancari è un conto derivato reddituale che però va a stato patrimoniale tra le passività. Sistema del capitale e del risultato economico (Amaduzzi) Banca a Mutui passivi 200 Il conto Mutui bancari è un conto originario di carattere finanziario che va a stato patrimoniale tra le passività. Si tratta di un’operazione che configura una “permutazione finanziaria” 8
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti Sistema reddituale rettificato (Caramiello) Banca a Mutui passivi 200 Il conto Mutui bancari è un conto derivato di carattere finanziario che va a stato patrimoniale tra le passività. Operazione n° 4 (creazione di un semilavorato/prodotto del valore di 80 da una materia pagata 50) Sistema patrimoniale (Besta) Semilavorati a Diversi 80 Materie 50 Utile di lavorazione 30 Il conto Semilavorati è un conto originario “patrimoniale” che funziona a costi e costi e quindi viene chiuso con il passaggio della merce a semilavorato. Quest’ultimo incorpora anche l’utile di lavora- zione di 30. Si tratta di un’operazione “mista”, ovvero di un’operazione dove la permutazione patri- moniale è solo parziale (per 50) e la differenza origina una variazione netta che incide sul patrimonio (per 30), in questo caso incrementandolo. Per la rilevazione dei prodotti è sufficiente cambiare il nome al conto (Prodotti). Sistema del reddito (Zappa), sistema del capitale e del risultato economico (Amaduzzi), si- stema reddituale rettificato (Caramiello) Secondo le regole di questi sistemi non si effettua nessuna rilevazione perché non c’è stato movimento di liquidità ma solo un passaggio “interno” (dovuta ad un’operazione di trasfor- mazione). Ovviamente, secondo questi sistemi a fine anno occorrerà valutare le rimanenze fi- nali di magazzino ed effettuare la relativa scrittura contabile di fine esercizio. Nel sistema pa- trimoniale, invece, la scrittura delle rimanenze finali non viene effettuata in quanto i relativi valori delle rimanenze sono già inseriti nello stato patrimoniale, adeguato di volta in volta du- rante l’esercizio. Operazione n° 5 (pagamento di salari e stipendi per 150 in contanti) NOTA BENE: in tutti i sistemi qualsiasi costo “di esercizio” (oltre ai salari e stipendi, ad es: fitti passivi, contributi per i dipendenti, spese di consulenza, costi telefoniche, interessi passivi, ecc.) si registra analogamente (è sufficiente cambiare il nome del conto). La scrit- tura è esattamente speculare per i ricavi “di esercizio” (esclusi i beni di magazzino), come interessi attivi, vendita di servizi, consulenze prestate, ecc. Sistema patrimoniale (Besta) Salari e stipendi a Cassa 150 Il conto Salari e stipendi è un conto derivato che va a conto economico tra i costi. Si tratta di un’operazione modificativa in quanto quel costo incide integralmente sul patrimonio netto. 9
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti Sistema del reddito (Zappa), Sistema del capitale e del risultato economico (Amaduzzi) e Si- stema reddituale rettificato (Caramiello) Salari e stipendi a Cassa 150 Il conto Salari e stipendi è un conto derivato reddituale che va a conto economico tra i costi. Operazione n° 6 (pagamento di un debito di 200 con uno sconto di 10) NOTA BENE: in caso di incasso di un credito riconoscendo uno sconto al cliente l’operazione è esattamente speculare Sistema patrimoniale (Besta) Debiti v/fornitori a Diversi 200 a Cassa 190 a Sconti attivi 10 Il conto Debiti verso fornitori è un conto originario che va a stato patrimoniale tra le attività. Il conto Cassa è un conto originario. Il conto Sconti attivi è un conto derivato. Si tratta di un’operazione mista in quanto in parte è permutativa (per 190) e in parte modificativa (per 10)in quanto parzialmente incidente sul patrimonio netto. Sistema del reddito (Zappa), Sistema del capitale e del risultato economico (Amaduzzi) e Si- stema reddituale rettificato (Caramiello) Debiti v/fornitori a Diversi 200 a Cassa 190 a Sconti attivi 10 Il conto Debiti verso fornitori è un conto originario (numerario) che va a stato patrimoniale tra le at- tività. Il conto Cassa è un conto originario (numerario). Il conto Sconti attivi è un conto derivato eco- nomico (di reddito). Operazione n° 7 (Assestamento delle merci/materie/semilavorati/prodotti- il costo di acqui- sto o di produzione è pari a 170) Sistema patrimoniale (Besta) Secondo le regole di questo sistema non si effettua nessuna rilevazione perché il valore delle rimanenze è già inserito in contabilità generale a livello patrimoniale (nello stato patrimonia- le) o come valore delle merci/materie per il prezzo pagato all’atto dell’acquisto, o come valore dei semilavorati/prodotti che incorporano l’utile di lavorazione rilevato all’atto della lavora- zione stessa. 10
Dispensa a cura del Prof. Stefano Coronella ad uso esclusivo degli studenti Sistema del reddito (Zappa), Sistema del capitale e del risultato economico (Amaduzzi) e Si- stema reddituale rettificato (Caramiello) Merci a Rimanenze finali 170 di merci Il conto Merci è un conto derivato reddituale di differita imputazione (acceso ai costi sospesi) che va a stato patrimoniale tra le attività. Il conto Rimanenze finali di merci è un conto derivato reddituale acceso ai ricavi di esercizio (meglio: alle rettifiche di costi di esercizio) che va a conto economico tra i ricavi. Per la rilevazione delle altre tipologie di rimanenza (materie, semilavorati, prodotti) è sufficiente cambiare il nome al conto (Materie a Rimanenze finali di Materie, e così via). Operazione n° 8 (Ammortamento degli impianti per 50) Sistema patrimoniale (Besta) Quota di ammor- a Fondo ammorta- 50 tamento mento impianti Il conto Quota di ammortamento è un conto derivato, che incide sul patrimonio aziendale. Va a conto economico tra i costi. Il conto Fondo ammortamento impianti è un conto originario (patrimoniale) di rettifica del conto Impianti che va a stato patrimoniale tra le passività. L’operazione è quindi modifi- cativa. Sistema del reddito (Zappa), Sistema del capitale e del risultato economico (Amaduzzi) e Si- stema reddituale rettificato (Caramiello) Quota di ammor- a Fondo ammorta- 50 tamento mento impianti Il conto Quota di ammortamento è un conto derivato reddituale che va a conto economico tra i costi. Il conto Fondo ammortamento impianti è un conto derivato reddituale acceso alla rettifica dei costi pluriennali (del conto Impianti) che va a stato patrimoniale tra le passività. Secondo questi sistemi in- fatti i conti di rettifica prendono la natura del conto che rettificano. 11
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