I DIRITTI DEI BAMBINI NELLA VITA DI OGNI GIORNO - La Convenzione Onu sui diritti dei bambini
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Che cos’è la Convenzione Onu sui diritti dei bambini? La Convenzione sui diritti dei bambini è un accordo delle Nazioni Unite (Onu). In 54 articoli sono stati stabiliti i diritti dei bambini e dei giovani da 0 a 18 anni. Al centro vi sono la protezione e il promovimento dei bambini, nonché la loro partecipazione alla nostra società. Come deve essere applicata la Convenzione? La Convenzione è parte del diritto svizzero. Ciò significa che lo Stato si impegna a sostenere le famiglie nei loro compiti educativi con relative leggi e proposte, senza limitare i diritti dei genitori. La Convenzione tuttavia, non richiede un’applicazione unicamente a livello legale. È bensì importante applicarla proprio nella quotidianità dei bambini: nella famiglia, nella scuola, nel Comune, nel quartiere. Chi ne fa parte? Tutti i Paesi del mondo – tranne gli USA e la Somalia – hanno ratificato gli accordi. La Svizzera è entrata a far parte della Convenzione il 24 febbraio 1997.
Tutti i bambini hanno gli stessi diritti (articolo 2) Ogni bambino è diverso dall’altro. Ma tutti hanno gli stessi diritti. Nessuno deve essere discriminato a causa del sesso, del colore della pelle, della provenienza, della lingua o della religione. Amir balla La famiglia di Amir proviene dalla Nigeria ed è immigrata in Svizzera alcuni anni fa. Quando Amir, insieme ai suoi amici, vuole andare alla discoteca dei bambini nel paese in cui abita, gli addetti alla sicurezza fanno entrare soltanto i suoi amici, affermando che il locale è già tutto pieno. Amir protesta. Pensa che l’argomento del locale pieno sia una scusa. I suoi amici lo sostengono fino a che anche Amir può entrare a ballare. La sera racconta ai suoi genitori d’accaduto e questi informano l’organizzatore della discoteca per i bambini. Una settimana dopo Amir riceve una lettera di scuse per quanto successo.
Il diritto a un nome e a una nazionalità (articolo 7) Ogni bambino ha diritto a un nome e ad essere cittadino di una nazione. Ha inoltre il diritto di conoscere i suoi genitori. Una famiglia, tre nomi Il postino ormai lo sa. Ma capita che altre persone si domandino perché questa famiglia abbia tre nomi. Il cognome di Adriano è Felicioni, come suo padre, che vive separato dalla famiglia. Sua madre si è risposata ed ha ripreso il cognome da nubile e ora si chiama Sala. Il patrigno di Adriano si chiama Francesco Alberti. Ad Adriano piace portare il cognome di suo padre. Così si sente vicino a lui anche se non vivono insieme.
Il diritto a non essere separati dai propri genitori (articolo 9) I bambini non possono essere separati dai loro genitori contro la loro volontà – tranne in casi di maltrattamento o di trascuratezza. Ogni bambino ha il diritto di mantenere i contatti con i propri genitori. E papà dov’è? I genitori di Giovanni e Caterina si stanno separando. Sono già d’accordo che i bambini resteranno con la mamma. I due fratelli sono preoccupati: potranno continuare a vedere il loro papà dopo la separazione dei genitori? Insieme a una mediatrice tutti e quattro trovano una soluzione per il futuro: i bambini potranno stare con il papà un week-end ogni due settimane e il mercoledì sera. Giovanni e Caterina sono sollevati, il loro papà non scompare dalla oro vita.
Il diritto a esprimere la propria opinione e ad essere ascoltati (articolo 12) Quando i genitori prendono delle decisioni, i bambini spesso ne sono toccati. È per questo motivo che ogni bambino ha il diritto ad essere ascoltato e che, nel limite del possibile, si tenga conto della sua opinione. Una situazione (poco) chiara Per i genitori di Simona la situazione è chiara: la loro figlia dovrà s volgere nell’azienda di famiglia l’apprendistato di commercio. Simona ha difficoltà ad accettare questa decisione. La sua passione sono i bambini piccoli e lei vorrebbe tanto diventare educatrice per la prima infanzia. I suoi genitori non ne sono entusiasti e, inoltre, non sono sicuri che riuscirà a trovare un posto d’apprendistato. Tuttavia prendono sul serio il desiderio della figlia e la invitano a prendere contatto con l’orientatrice professionale per un colloquio informativo.
Il diritto alla libertà dipensiero, di coscienza e di religione (art. 14) La preghiera di Anna Nella famiglia di Anna la preghiera a tavola è un rituale affermato. Nella famiglia diurna che la ospita, invece, non si prega prima di mangiare. Anna è disorientata e non sa come comportarsi. Anna vorrebbe poter pregare prima del pranzo anche quando è dalla famiglia diurna, ma non osa esprimere questo desiderio. Teme che gli altri bambini la prendano in giro. Quando il suo papà la va a prendere, parla con la famiglia diurna del problema di sua figlia. La mamma diurna fa una proposta: domani mattina, tutti insieme – con gli altri bambini – cercheranno una soluzione per far sì che Anna possa pregare in tranquillità prima di mangiare. Ad Anna piace l’idea. Già sulla strada di casa pensa come potrebbe fare.
Il diritto alla libertà di associazione (articolo 15) I bambini hanno il diritto di incontrarsi con altri bambini e di riunirsi pacificamente. Paola vuole partecipare Tutti i mercoledì c’è l’incontro delle ragazze al centro giovanile. Paola vorrebbe andarci con le sue amiche ma suo padre è contrario. Non gli piace l’idea che sua figlia frequenti un centro giovanile che lui non conosce. Paola allora gli spiega perché ci tiene così tanto ad andare: il gruppo delle ragazze sta preparando uno spettacolo teatrale. La prossima settimana iniziano le prove e proprio oggi vengono assegnati i ruoli! Ora suo padre capisce perché per Paola è così importante partecipare. Inoltre, adesso ha un’idea più concreta di cosa sia un punto d’incontro per ragazze. Dopo aver stabilito insieme a Paola l'orario in cui deve rientrare, la lascia andare senza più preoccuparsi. Il diritto alla sfera privata (articolo 16) I bambini hanno diritto ad avere segreti e hanno diritto alla propria vita privata: nessuno può andare a frugare di nascosto nelle loro cose, ascoltare le loro conversazioni, leggere i loro diari o la loro corrispondenza. La mailbox di Nina è tabù! Nina ha 12 anni e da un po’ di tempo è molto taciturna. Si chiude in camera scrive e invia e-mails. La sua mamma è preoccupata e pensa che un’occhiata nella mailbox di sua figlia le permetterebbe di capire cosa sta succedendo. Tuttavia non vuole interferire nella sfera privata di sua figlia. Una sera si fa coraggio e affronta l’argomento. Nina dapprima è titubante e risponde a monosillabi, ma infine si confida con la mamma e le racconta della grande lite scoppiata tra le ragazze della sua classe.
Il diritto ad essere protetti dai maltrattamenti (articolo 19) I bambini devono essere protetti dalle violenze, dai maltrattamenti, dallo sfruttamento e dalla trascuratezza, attraverso leggi e servizi di consulenza e di aiuto per bambini e adulti. La paura di Pascal Quando il papà di Pascal beve troppo, si arrabbia e sgrida Pascal, a volte addirittura lo picchia. Una sera in cui la situazione è particolarmente difficile, Pascal corre dalla vicina di casa. In un primo momento la signora Mauri si spaventa e non sa bene cosa fare. Sta accanto a Pascal che piange e poi, quando si è tranquillizzato un po’, lo lascia raccontare. Pascal è sollevato; finalmente può parlare liberamente di quello che è successo. Ma ha ancora paura. Come andare avanti? La signora Mauri promette a Pascal di parlare con la sua mamma. E poi lo incoraggia a chiamare il telefono 147 e chiedere un aiuto professionale. La paura di Pascal non è ancora passata. Ma per la prima volta è fiducioso che qualcosa cambierà.
Il diritto di godere del migliore stato di salute possibile (art. 24) Ogni bambino ha il diritto di vivere in buona salute. Di ciò fanno parte una buona alimentazione, riposo sufficiente, l’assistenza medica, la prevenzione degli infortuni e la consapevolezza di ciò che giova e ciò che nuoce alla propria salute. Robin e Raul soli a casa Robin e Raul durante la settimana pranzano da soli. Di solito mangiano patatine e hamburger davanti alla televisione. La loro mamma a pranzo non può lasciare il posto di lavoro e al momento non si prospetta un altro impiego. Di solito la mamma cucina alla sera per i ragazzi, ma il fatto che i bambini a pranzo debbano arrangiarsi da soli la preoccupa molto. Il loro comune non dispone né di una mensa né di un doposcuola. Alla riunione dei genitori organizzata dalla scuola affronta l’argomento. Con sua grande sorpresa, si rende conto che è un argomento che interessa molto anche gli altri genitori.
Il diritto alla formazione (articolo 28) Tutti i bambini hanno diritto ad una formazione e a pari opportunità: tutti i bambini devono poter frequentare la scuola dell’obbligo e la frequenza deve essere gratuita. Chi ha le capacità deve poter proseguire gli studi, indipendentemente dalle disponibilità economiche della famiglia. Chi deve pagare? Amir ha superato l’esame d’ammissione al liceo con buoni risultati. La sua mamma tuttavia non riesce a gioirne pienamente. Infatti lei è sola con il figlio e ha pochi mezzi a disposizione. Con quali soldi potrà pagare l’abbonamento del treno, la mensa, le gite scolastiche e i libri? Amir però vuole frequentare il liceo, assolutamente. Il suo docente di classe, che lo sostiene in questo desiderio, in occasione dell’incontro con le famiglie, spiega alla mamma di Amir come richiedere una borsa di studio.
Il diritto al tempo libero, al gioco e al riposo (articolo 31) Ogni bambino ha diritto al tempo libero, al gioco e al riposo. E ogni bambino deve poter partecipare liberamente alla vita culturale e artistica. Luca arriva più tardi Tutti i bambini del quartiere giocano fuori. Manca soltanto Luca: sta sparecchiando la tavola e deve riempire la lavastoviglie. Questo è il suo «lavoretto» dopo il pranzo. Anche per Luca vale il diritto al tempo libero. Ma in questo momento deve rispettare un impegno. Brontolare non serve a niente, sa quali sono gli accordi: prima la cucina e poi il gioco. Dopo un quarto d’ora ha finito: il tavolo è pulito, le stoviglie sono sistemate e Luca può finalmente mettere le scarpe da ginnastica.
Il diritto alla protezione dallo sfruttamento sessuale (articolo 34) Ogni bambino ha diritto a essere protetto dallo sfruttamento sessuale. La prostituzione e le immagini pornografiche sono proibite. Andrea, l’amico su internet Laila chatta ogni giorno. In internet ha conosciuto Andrea. Dopo un intenso scambio per iscritto ora lui vuole conoscerla di persona. Laila non sa molto di Andrea. Sa soltanto che ha la passione della fotografia e che vorrebbe fotografarla. Questo non piace ai genitori di Laila e le spiegano quali possono essere i pericoli delle conoscenze fatte attraverso Internet. La ragazza comincia a sentirsi insicura. Accetta dunque la proposta di suo padre di accompagnarla all’appuntamento con Andrea e glielo comunica. Andrea sembra non essere d’accordo, infatti da allora non si fa più sentire. Fotografie titolo, pagine 8, 13: Alessandro Della Bella Fotografie altre pagine: Barbara Keller
Come possiamo impegnarci noi adulti per i diritti dei bambini nella vita di tutti i giorni? Coinvolgiamo • I progetti per le vacanze o le passeggiate li fanno i bambini nelle i bambini – poi decidiamo insieme. decisioni che li • Teniamo conto delle proposte per l’arredamento delle riguardano: loro camere e li sosteniamo nella realizzazione. • A scuola elaboriamo insieme il nuovo regolamento dell’istituto oppure la pianificazione del nuovo cortile scolastico. • Nelle associazioni possiamo pianificare e organizzare il programma delle attività insieme ai bambini. Informando • Tematizzare i diritti dei bambini nella scuola, in famiglia i bambini: o presso le associazioni. • Informare i bambini delle proposte culturali esistenti. • Informare i bambini sull’esistenza di consultori e sportelli. Impegnandoci a • Nell’ambito della politica dell’infanzia sostenere richieste livello politico per come mense scolastiche, offerte per l’accudimento dei il bene dei bambini: bambini, soluzioni per il doposcuola e le vacanze. • Richiedere spazi di vita a misura di bambino. Dando «spazio» • Dare ai bambini spazio e possibilità di gioco nel loro ai bambini: ambiente di vita. • Richiedere una pagina dei bam bini nei giornali locali.
Ci diamo da fare. Per i bambini e i giovani in Svizzera Pro Juventute s’impegna per rispondere ai bisogni dei bambini e dei giovani in Svizzera e per l’applicazione dei loro diritti. Chiunque dovrebbe avere la possibilità di diventare una persona sana, capace di farsi un’opinione e in grado di assumersi la responsabilità per sé e per la società. Pro Juventute è una fondazione privata, politicamente indipendente e aconfessionale che nel 2012 avrà il piacere di celebrare il proprio centenario. PRO JUVENTUTE Thurgauerstrasse 39 Casella postale 8050 Zurigo Tel. 044 256 77 77 Fax 044 256 77 78 info@projuventute.ch projuventute.ch PC 80-3100-6
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