I BISOGNI EDUCATIVI: DIFFERENZE CULTURALI - I Centri Albatros per l'accoglienza dei MSNA
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Premessa Definizione di minore straniero non accompagnato Per minore straniero non accompagnato presente nel territorio dello Stato si intende “il minorenne avente cittadinanza italiana o di altri stati dell’unione Europea che, non avendo presentato domanda di asilo, si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano” (8 art.1, comma 2, DPCM535/99)
Rete Nazionale • Ministero del lavoro • ONG • Associazioni di tutela • Ministero di giustizia • Ministero degli interni • Ministero del lavoro • Consolati e ambasciate
Rete territoriale • Procura della Repubblica presso il TM di Bologna • Questura di Piacenza • Comune di Piacenza
Rete territoriale Piacenza Centro di Centro di Prima Accoglienza Seconda Accoglienza o o Comunità di Pronto Comunità Intervento Socio Educativa Via Scalabrini 19 Via Campagna 157 Piacenza Piacenza
Percorso del minore verso il centro di accoglienza
LA RELAZIONE • Percezione • Emozioni • Ascolto • Comunicazione • Contrasto e conflitto • Negoziazione
PERCEZIONE La percezione è quella funzione psicologica che ci permette di ricevere ed interpretare le informazioni provenienti dal mondo esterno. Percepire visivamente vuol dire assegnare un significato agli stimoli provenienti dagli organi di senso e attribuire a loro proprietà fisiche. Questa attività è indispensabile per la sopravvivenza nell’ambiente, poiché ci permette di analizzare e decodificare gli innumerevoli stimoli a cui siamo quotidianamente esposti
EMOZIONI In psicologia, le emozioni sono spesso definite come uno stato complesso di sentimenti che si traducono in cambiamenti fisici e psicologici che influenzano il pensiero e il comportamento. L’emotività è associata a una serie di fenomeni psicologici tra cui il temperamento, la personalità , l’umore e la motivazione
ASCOLTO Dal dizionario l'ascolto è l'atto dell'ascoltare. È l'arte dello stare a sentire attentamente, del prestare orecchio. Ascoltatore è chi ascolta; ascoltare la lezione, un oratore; ascoltare con interesse tutto ciò che il professore dice. In Psicologia l’ascolto è uno strumento dei nostri cinque sensi per apprendere, conoscere il tempo e lo spazio che ci circonda e comunicare con noi stessi e il mondo circostante. L'ascolto è un processo psicologico e fisico del nostro corpo per comunicare ai nostri neuroni, al cervello che li traduce in emozioni e nozioni.
COMUNICAZIONE La comunicazione è un processo volontario di trasmissione di informazioni di varia natura che avviene tramite segnali codificati secondo regole note sia al mittente che ai destinatari; i segnali, una volta decodificati attivano una serie di processi interpretativi e portano a comprensione. Il codice, dunque, è un elemento fondante della comunicazione
CONTRASTO/CONFLITTO il conflitto indica uno scontro tra ciò che una persona, o il proprio gruppo di appartenenza desidera e un'istanza interiore, interpersonale o sociale che impedisce la soddisfazione del bisogno o dell'obiettivo connessi a tale desiderio.
NEGOZIAZIONE Negoziare, in generale, significa avere un'interazione con un altro soggetto al fine di conseguire i reciproci obiettivi.
Cosa osservare nel MSNA: - ASPETTI CINESTETICI - AMBITO RELAZIONALE FAMILIARE - ASPETTI COMPORTAMENTALI E SOCIALI - SESSUALITA’ - RAPPORTO CON IL CIBO - SOCIALIZZAZIONE - RAPPORTO CON LE FIGURE ADULTE - POTENZIALITA’ EVIDENZIATE
Che cos’è il BISOGNO? Il bisogno è la mancanza totale o parziale di uno o più elementi che costituiscono il benessere della persona
I bisogni del minore in comunità
Progettiamo Progetto di vita: la storia di M. M ha 16 anni, nel suo paese di origine, la sua famiglia l’ha obbligata a prostituirsi. Una zia alla lontana è riuscita ad organizzare la sua fuga con l’aiuto di un intermediario. Quest’ultimo prevedeva di venderla a scopo di prostituzione. La Polfer individua la minorenne sul territorio Piacentino, ne accerta la minore età e la colloca presso la nostra struttura. M. parla discretamente la lingua italiana, manifesta la non volontà di vivere in comunità ed esplicita al personale educativo di voler abbandonare la struttura.
Progettiamo Progetto di vita: la storia di I. I. ha 12 anni, arriva in Italia accompagnato dalla madre e da 3 fratelli, una storia di maltrattamenti alle spalle, prima causati dal padre alcolizzato e poi dallo zio che lo obbligava a lavorare duramente facendogli trascorrere le sue notti in una cuccia per cani. Arrivato in Italia, I. vive per un periodo in una casa abbandonata insieme ad un nuovo compagno della madre, in un secondo momento la madre di I. decide di lasciare questo compagno per mettersi con un signore Egiziano, sposato e con prole. I. vive 5 mesi allo sbaraglio sino a quando una sera spontaneamente si presenta dai Carabinieri per denunciare la madre per averlo buttato fuori di casa. Viene cosi inserito presso la nostra struttura. Il minore, al suo arrivo in comunità, è esagitato, iperattivo, alla ricerca di attenzione da parte di tutti. Dopo pochi giorni dall’inserimento in comunità risulta capace di creare relazioni positive sia con gli ospiti che con il personale educativo. È stato iscritto alla classe 1 media, ed anche a scuola manifesta comportamenti oppositivi e aggressivi.
Come siamo intervenuti Progetto di vita: la storia di M. -Inserimento della minore in un progetto di protezione -Iniziale periodo di osservazione -Lavoro di rete con il servizio per identificare il percorso scolastico più idoneo -Inserimento in un gruppo sportivo (Tennis) -Valorizzazione della persona attraverso colloqui mirati -Proiezione all’esterno della comunità (Biblioteca, gruppo di amici) per favorire forme di integrazione -Assistenza nella ricerca di lavoro
Come siamo intervenuti Progetto di vita: la storia di I. -Inserimento del minore in un progetto di protezione -Iniziale periodo di osservazione -Lavoro di rete con il servizio per identificare il percorso scolastico più idoneo -Inserimento in un gruppo sportivo (Rugby) -Valorizzazione della persona attraverso colloqui mirati -Collaborazione con UONPIA Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza -Inserimento in gruppi di lavoro estivo (Coop “La Magnana”, Spazio 4)
I minori oggi… Progetto di vita: la storia di M. M. oggi ha 18 anni, ha ottenuto la licenza media, ha frequentato un Istituto Professionale, ha vissuto due anni in comunità ed ora si trova in un programma di formazione all’autonomia per neo maggiorenni. M. ha trovato lavoro come babysitter. Progetto di vita: la storia di I. I. oggi ha 15 anni, sta frequentando la III media con buoni risultati, dopo un periodo di un anno e mezzo presso la nostra struttura in accordo con il Servizio Sociale competente si è deciso di collocarlo presso una struttura più adatta a lui. Il minore è stato seguito dall’UONPIA di Piacenza che ne ha riscontrato un disturbo del comportamento dovuto ad un disagio ambientale. Il minore ha scelto di non vedere più sua madre.
Termine del progetto educativo Raggiungimento Collocamento in Affidamento della maggiore altro Centro di età Accoglienza
Progetto Neo-Maggiorenni • Inserimento presso Centri di Accoglienza per Adulti (Centro per Adulti Maschi di Via Buffalari, Centro per Adulti Donne presso Ca’ Torricelle) • Consolidamento del percorso lavorativo • Aiuto per disbrigo pratiche (Perm di Sogg, residenza) • Aiuto nella ricerca di collocazione abitativa nel privato
Regolarizzazione Permesso di Soggiorno Studio conv.in lavoro fuori Minore età quota flussi DPR334 art.28 Affidamento 18 ANNI Attesa occupazione durata 6 mesi Lavoro subordinato Motivi familiari
Il Progetto Educativo diventa Progetto di Vita
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