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Honoré de Balzac
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Honoré de Balzac, nato Honoré Balzac (AFI: bal'zak; Tours, 20
maggio 1799 – Parigi, 18 agosto 1850) è stato uno scrittore,
drammaturgo, critico letterario, saggista, giornalista e stampatore
francese, considerato fra i maggiori della sua epoca, ed anche il
principale maestro del romanzo realista francese del XIX secolo.
Scrittore prolifico, ha elaborato un'opera monumentale: La
Commedia umana, ciclo di numerosi romanzi e racconti che hanno
l'obiettivo di descrivere in modo quasi esaustivo la società francese
contemporanea all'autore o, come disse più volte l'autore stesso, di
«fare concorrenza allo stato civile». La veridicità di quest'opera
colossale ha portato Friedrich Engels a dichiarare di aver imparato
più dal "reazionario" Balzac che da tutti gli economisti[1]. Di grande
influenza (da Flaubert a Zola, fino a Proust e a Giono, limitandosi
agli autori francesi), la sua opera è stata anche utilizzata per
moltissimi film e telefilm. A Balzac è stato intitolato il cratere
Balzac, sulla superficie di Mercurio.                                    Balzac in un dipinto tratto da un
                                                                         dagherrotipo del 1842

Indice
Biografia
   Matrimonio e vita sentimentale
Abitudini e metodi lavorativi
La Comédie humaine
Opere principali
   Teatro
Edizioni italiane
Filmografia
Onorificenze
Note
Bibliografia
    Edizioni di riferimento
    Testimonianze, biografie e bibliografia critica minima
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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Biografia

                                                                          Caricatura di Balzac disegnata da
                                                                          Benjamin Roubaud

Casa natale di Balzac a Tours                   Balzac proveniva da una famiglia borghese piuttosto agiata:
                                                il padre Bernard-François Balssa, di origine contadina, aveva
                                                raggiunto una posizione di rilievo nell'amministrazione dello
Stato. Sposò Anne-Charlotte-Laure Sallambier (quando lui aveva 51 e lei 19 anni[2]), dalla quale ebbe
quattro figli (Honoré, Laure[3], Laurence[4] e Henri[5]).

Il primogenito studiò in collegio, prima a Vendôme (1807-13) e a Tours (1814), poi a Parigi[6], dove si
trasferì con la famiglia nel 1815, nel quartiere del Marais. Iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza, lavorava
come scrivano nello studio notarile di tale Jules Janin, quando a vent'anni scoprì la sua vocazione letteraria.
In una mansarda del quartiere dell'Arsenale, al numero 9 della rue Lesdiguières, dal 1821 al 1829, dopo
aver tentato la strada del teatro con il dramma in versi Cromwell, scrisse opere di narrativa popolare
ispirandosi a Walter Scott, con gli pseudonimi di Horace de Saint-Aubin, Lord R'hoone (anagramma di
Honoré) o Viellerglé[7].

Le sue prime prove artistiche non furono molto apprezzate dalla critica, tanto che Balzac si diede ad altre
attività: divenne editore, stampatore e infine comprò una fonderia di caratteri da stampa, ma tutte queste
imprese si rivelarono fallimentari, indebitandolo pesantemente.

Nel 1822 conobbe Louise-Antoinette-Laure Hinner[8], una donna matura che gli rimase accanto
affettivamente fino alla morte. Louise Hinner ebbe molta influenza sull'autore, incoraggiandolo a continuare
a scrivere: nel 1829, Balzac pubblicò il suo primo romanzo (Gli Sciuani), utilizzando il suo vero nome e
ottenendo un certo successo.

Tra le tante esperienze amorose che Balzac ebbe con dame dell'aristocrazia nel corso della sua vita,[9] la più
importante fu quella con Évelyne Hańska (1803-82), una contessa polacca[10] conosciuta nel 1833. Évelyne
Hańska ebbe un ruolo importante nella stesura di Eugenia Grandet, e i due si sposarono nel 1850, cinque
mesi prima che lo scrittore morisse.
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A partire dal 1830, l'attività letteraria di Balzac divenne
                                                frenetica, tanto che in sedici anni scrisse circa novanta
                                                romanzi (sulla "Revue de Paris", sulla "Revue des Deux
                                                Mondes", ma anche in volumi e in tirature sempre più
                                                numerose, per non contare i continui racconti, aneddoti,
                                                caricature e articoli di critica letteraria). I suoi primi successi
                                                di pubblico furono La peau de chagrin (La pelle di zigrino,
                                                1831) e, tre anni più tardi, Le Père Goriot (Papà Goriot,
                                                1834).

                                                Il 19 febbraio 1837 giunse a Milano, pare per sfuggire ai
                                                creditori parigini, ed ebbe modo di frequentare la vita
                                                meneghina per oltre un anno, recandosi regolarmente alla
                                                Scala e diventando un ospite ricorrente del Salotto Maffei. La
                                                tappa nella città italiana era ufficialmente dovuta a una
                                                questione relativa all'eredità che gli aveva lasciato la madre,
                                                ma le parole di una lettera alla contessa Hańska sembrano
                                                rivelare piuttosto una fuga da chi voleva riscuotere l'ingente
                                                somma di debiti accumulata negli anni precedenti: «J'ai plus
                                                de deux cent mille francs de dettes» («Ho più di
                                                duecentomila franchi di debiti»), confidava alla futura
Auguste Rodin, Monumento a Balzac, 1898,        moglie[11].
fusione in bronzo, New York, Museum of
Modern Art: Balzac fu uno dei primi narratori    Nel marzo del 1838 si imbarcò da Marsiglia alla volta della
di Parigi come metropoli                         Sardegna, dove sognava di coronare velleità di prosperità
                                                 economica attraverso lo sfruttamento di giacimenti
                                                 abbandonati nell'isola dagli antichi romani e dai sovrani
                                          locali medievali. Vana si dimostrò l'impresa: tarda nei tempi e
                                          velleitaria nei modi[12]. Ma è durante le fatiche del viaggio in terra
                                          sarda che, secondo la più accreditata storiografia critica
                                          internazionale, Balzac concepisce la sua commedia teatrale L'école
                                          des ménages[13].

                                          Charles Baudelaire chiamò la prosa di Balzac «réalisme
                                          visionnaire»; pare inoltre che il termine "surréalisme", coniato da
                                          Guillaume Apollinaire, sia stato ispirato al particolare punto di vista
                                          che caratterizza la produzione di Balzac.

                                      Nel 1842 Balzac decise di organizzare la sua opera monumentale in
                                      una specie di gerarchia piramidale con il titolo di La Comédie
                                      humaine (La commedia umana): alla base di essa c'è il gruppo degli
                                      Studi di costume del XIX secolo, diviso in Scene delle vita privata,
                                      Scene della vita di provincia, Scene della vita parigina, della
 Caricatura di Balzac disegnata da    politica, della vita militare, della vita di campagna; poi c'è il
 Nadar nel 1850                       gruppo degli Studi filosofici, ed infine quello progettato ma non
                                      realizzato degli Studi analitici. Si tratta di un grandioso progetto di
                                      analisi della vita sociale e privata nella Francia dell'epoca della
monarchia borghese di Luigi Filippo d'Orleans.

Accanito frequentatore di salotti, amante appassionato di diverse nobildonne che soddisfacevano il suo
snobismo e il bisogno di partecipare alla vita aristocratica, nonché perseguitato dai creditori per le troppe
speculazioni sbagliate, Balzac riuscì a realizzare solo per poco tempo il sogno di ricchezza e ascesa sociale
grazie al rapporto con la contessa polacca Ewelina Rzewuska (detta più frequentemente Évelyne Hańska),
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vedova di Wacław Hański
                                         (1791-1841), che Balzac
                                         sposò a solo il 14 marzo
                                         1850 (lei ne pubblicherà
                                         diversi inediti e, nel 1877,
                                         la prima raccolta di Oeuvres
                                         complètes, in 24 volumi).

                                         Honoré de Balzac morì per
                                         una peritonite complicatasi
                                         in gangrena. Venne sepolto,
                                         con orazione funebre tenuta
                                         da Victor Hugo, nel
                                         cimitero       di        Père-
 Ritratto della contessa Ewelina                  [14]
                                         Lachaise .            Furono
 Hańska, Holz von Sowgen, 1825,          erroneamente indicati come
 miniatura su avorio, Parigi, Casa       concause      del      rapido    La tomba di Honoré de Balzac
 Balzac                                  deterioramento della sua
                                         salma i suoi eccessi nel
                                         lavoro e il suo grande
                    [15]
consumo di caffè . Già il giorno dopo la morte la decomposizione
veloce, anche a causa della stagione estiva, impedì di fare il calco in
gesso per la maschera mortuaria[16].

Balzac pensava che ogni individuo ha a disposizione una riserva
limitata di energia e che vivendo intensamente l'uomo brucia la sua
vita[17]. Il suo destino sembra aver ricalcato il contenuto de La pelle
di zigrino (1831).

Durante la sua vita, Balzac viaggiò molto all'estero: in Ucraina,
Polonia, Germania, Russia, Prussia austriaca, Svizzera e Italia (che
appare spesso nei "racconti filosofici"), ma anche ampiamente nella
provincia francese e nei dintorni di Parigi, puntualmente ripresi
nella sua enorme mole di scritti.
                                                                          Busto di Balzac - opera di Auguste
                                                                          Rodin
Matrimonio e vita sentimentale

Nel 1833, come rivelò in una lettera a sua sorella, Balzac entrò in una relazione illecita[18] con la collega
scrittrice Marie Du Fresnay, che allora aveva 24 anni. Il suo matrimonio con un uomo molto più anziano
(Charles du Fresnay, sindaco di Sartrouville) era stato un fallimento fin dall'inizio. Nella lettera, Balzac
rivela anche che la giovane donna era appena venuta a comunicargli che era incinta di suo figlio. Nel 1834,
otto mesi dopo l'evento, nacque la figlia di Balzac, Marie-Caroline Du Fresnay. Tale rivelazione del
giornalista francese Roger Pierrot nel 1955 ha confermato ciò che era già stato sospettato da diversi storici:
la dedicataria del romanzo Eugénie Grandet, una certa "Maria", si rivela essere Maria Du Fresnay stessa.

Nel febbraio del 1832, Balzac ricevette una lettera anonima di critica dalla città di Odessa, senza alcun
indirizzo di ritorno, firmata semplicemente "L'Étrangère" ("La Straniera"). In essa si esprimeva tristezza per
il cinismo e l'ateismo di La Peau de Chagrin e per il ritratto negativo delle donne che viene fatto nel
romanzo. Balzac, in risposta, fece collocare un annuncio pubblicitario nella Gazette de France, nella
speranza che la critica anonima lo vedesse. Fu così che iniziò una corrispondenza quindicennale tra Balzac
e "l'oggetto dei [suoi] sogni più dolci": Ewelina Hańska.
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Ewelina (nata Rzewuska) era sposata con un nobile di vent'anni più anziano, il maresciallo Wacław
Hański, un ricco proprietario terriero polacco che viveva vicino a Kiev. Si trattava di un matrimonio di
convenienza, teso a preservare la fortuna della famiglia. In Balzac, la contessa Ewelina trovò uno spirito
affine, con l'ulteriore vantaggio di poter stringere, grazie allo scrittore, un legame con la capitale glamour
della Francia, Parigi. La loro corrispondenza rivela un intrigante equilibrio di passione, correttezza e
pazienza; Il critico Robb afferma che è "come un romanzo sperimentale in cui la protagonista femminile
cerca sempre di attirare realtà estranee ma che l'eroe è determinato a continuare, qualunque sia il trucco
che deve usare".[19]

Marshal Hański morì nel 1841 e la sua vedova e Balzac ebbero finalmente la possibilità di perseguire i
propri affetti. Rivale del compositore ungherese Franz Liszt, Balzac visitò la contessa Hańska a San
Pietroburgo nel 1843 e la conquistò. Dopo una serie di battute d'arresto finanziarie, problemi di salute e
obiezioni da parte dello zar Nicola I, la coppia ebbe finalmente il permesso di sposarsi. Il 14 marzo 1850,
con la salute di Balzac in grave declino, viaggiarono in carrozza dalla residenza di famiglia della donna nel
Parco di Verhivnya in Volinia, alla Chiesa cattolica di Santa Barbara a Berdychiv (l'ex città bancaria russa,
nell'odierna Ucraina), dove furono sposati dall'abate Ożarowski. Il viaggio di dieci ore per la cerimonia
ebbe un effetto negativo su entrambi i coniugi: i piedi di lei erano troppo gonfi per camminare, mentre
Balzac ne ricavò gravi problemi cardiaci.

                                         Benché si fosse sposato tardi, Balzac aveva già scritto due trattati
                                         sul matrimonio: Physiologie du Mariage e Scènes de la Vie
                                         Conjugale. A questi lavori mancava la conoscenza di prima mano;
                                         Saintsbury sottolinea che "i coniugi non possono parlare di
                                         [matrimonio] con molta autorità". Alla fine di aprile, gli sposi
                                         partirono per Parigi. La salute del marito si andava deteriorando e
                                         Ewelina scrisse alla propria figlia che Balzac era "in uno stato di
                                         estrema debolezza" e "sudava copiosamente". Arrivarono nella
                                         capitale francese il 20 maggio, al cinquantunesimo compleanno
                                         dello scrittore.
Casa di Balzac a Parigi, in Rue
Fortunée, Paul Joseph Victor
                                         Cinque mesi dopo il suo matrimonio, domenica 18 agosto 1850,
Dargaud, 1880
                                         Balzac morì in presenza di sua madre; Eve de Balzac (ex contessa
                                         Hańska) era andata a letto. Quel giorno era stato visitato da Victor
                                         Hugo, che in seguito servì da paladino e elogiatore del funerale di
Balzac.

Balzac è sepolto nel cimitero di Père-Lachaise a Parigi. Nel suo elogio funebre, Victor Hugo ha dichiarato
"Oggi abbiamo gente in nero a causa della morte di un uomo di talento, una nazione in lutto per un uomo
di genio".[20] Al funerale hanno partecipato "quasi tutti gli scrittori di Parigi", tra cui Frédérick Lemaître,
Gustave Courbet, Dumas padre e Dumas figlio, e rappresentanti della Légion d'honneur e di altri dignitari.
Più tardi, una statua (chiamata Monumento a Balzac) è stata creata dal famoso scultore francese Auguste
Rodin. Eretto in bronzo, il monumento a Balzac si erge dal 1939 nei pressi dell'incrocio tra Boulevard
Raspail e Boulevard Montparnasse in Place Pablo-Picasso. Rodin ha caratterizzato Balzac anche in alcune
delle sue sculture minori.

Abitudini e metodi lavorativi
Le abitudini di lavoro di Balzac sono leggendarie. Scriveva dall'1 di notte alle 8 del mattino e talvolta anche
di più. Balzac riusciva a scrivere molto rapidamente; alcuni dei suoi romanzi, scritti con una piuma, erano
scritti in un ritmo pari a trenta parole al minuto su una macchina da scrivere moderna.[21] Il suo metodo
preferito era mangiare un pasto leggero alle cinque o sei del pomeriggio, poi dormire fino a mezzanotte. Poi
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si alzava e scriveva per molte ore, alimentato da innumerevoli tazze
                                          di caffè nero. Lavorava spesso per quindici ore o più di seguito; ha
                                          affermato di aver lavorato una volta per 48 ore con solo tre ore di
                                          riposo nell'intermezzo.[22]

                                          Balzac revisionava in modo ossessivo, ricoprendo le prove scritte a
                                          macchina di modifiche e aggiunte da ripristinare. A volte ripeteva
                                          questo processo durante la pubblicazione di un libro, causando
                                          notevoli spese sia per se stesso che per l'editore. Di conseguenza, il
                                          volume finito, abbastanza spesso, era diverso dal testo originale.
                                          Sebbene alcuni dei suoi libri non abbiano mai raggiunto il
                                          completamento, alcuni, come Les employés (Gli impiegati, 1840),
                                          sono tuttavia presi in considerazione dalla critica.[22]

                                          Benché Balzac fosse "di volta in volta eremita e vagabondo",[23]
                                          riuscì a rimanere in sintonia con le sfere sociali che alimentavano la
 Ritratto di Honoré de Balzac,            sua scrittura. Era amico di Théophile Gautier e Pierre-Marie-
 disegnato un'ora dopo la sua morte       Charles de Bernard du Grail de la Villette, e conosceva Victor
                                          Hugo. Tuttavia, non ha trascorso tanto tempo nei salotti e nei club
                                          di Parigi come molti dei suoi personaggi. "In primo luogo era
troppo occupato" - spiega Saintsbury- "in secondo, non si sarebbe sentito a casa lì ....e sentiva che era suo
compito non frequentare la società ma crearla".[22] Trascorreva comunque spesso lunghi periodi nel
castello di Saché, vicino a Tours, la casa del suo amico Jean de Margonne, amante di sua madre e padre del
figlio più piccolo di lei. Molti dei tormentati personaggi di Balzac furono concepiti nella piccola camera da
letto del secondo piano del castello. Oggi il castello è un museo dedicato alla vita dell'autore.[24]

La Comédie humaine
È stata definita "la più grande costruzione letteraria di tutta la storia
dell'umanità"[25] ed è certamente una perfetta rappresentazione di
quell'invenzione del XIX secolo che fu il romanzo moderno
europeo. Tra tutti i romanzieri francesi, il nome di Balzac (con la
sua Comédie humaine) è quello più fortemente associato a questa
forma di narrazione[26].

Tessuto di ragionamenti interessanti e a volte bizzarri, pervaso da
uno spiritualismo fumoso e a tratti come interrotto per proseguire
oltre, il suo pensiero corre lungo la penna quasi senza riuscire a
seguirne la velocità. Pare che non abbia tempo di riflettere mentre si
occupa di costruire e nutrire un mondo che però rappresenta in
chiave quasi "sociologica" i posti, i tipi e le persone reali della
propria vita.

Così come Gogol', Balzac è convinto che ciò su cui l'artista non
pone il suo sguardo rivela solamente l'aspetto vegetativo della vita,
e invece è solo nell'opera d'arte che il reale assume significato[27]

Complice la pubblicazione a puntate che impone la fidelizzazione            Incisione di Henry Monnier per Il
del lettore - il sistema di distribuzione in allegato ai giornali che si    Curato di Tours.
andava sperimentando per la prima volta - il romanzo di Balzac ha
Honoré de Balzac - audiobookgratis.it
la tendenza di girare attorno a personaggi forti (come per esempio Goriot, Rastignac, o Eugènie, ormai
leggendari), a loro volta circondati da molte comparse che ne amplificano l'energia.

La precisione dei termini, la tessitura delle frasi, la scelta delle descrizioni e la ricchezza di parole
"enciclopediche", nonché le molte correzioni, mostrano quanto fosse ambizioso e ricercato il progetto che
sta dietro al suo lavoro, spesso considerato solo vulcanico e istintivo o biecamente realistico, e invece
scoperto dalla critica più recente addirittura come "fantastico" e legato al desiderio di fare moderna
"epopea".

Si dice che descriva l'umanità come la vede, senza consolazioni o incantamenti arbitrari, ma lo slancio
stesso della scrittura finisce con il superare la mera realtà.

La Comédie humaine (titolo trovato da Balzac nel 1840) comprende 137 opere che includono 95 romanzi,
novelle, saggi realistici, fantastici o filosofici, oltre a racconti e a 25 studi analitici (piano da lui dettagliato
nel 1842).

Opere principali
    1824 - Argow il pirata (Argow le Pirate)
    1829 - Gli Sciuani (Les Chouans)
    1830 - La fisiologia del matrimonio (La Physiologie du mariage)
    1830 - Scene della vita privata (Scènes de la vie privée)
    1830 - Sarrasine (Sarrasine)
    1830 - Il ballo di Sceaux (Le Bal de Sceaux, ou le Pair de France)
    1831 - La pelle di zigrino (La Peau de chagrin)
    1831 - L'albergo rosso (L'Auberge rouge)
    1831 - Il capolavoro sconosciuto (Le Chef-d'oeuvre inconnu)
    1832 - Due Contes bruns (Une conversation entre onze heures et minuit e Le Grand
    d'Espagne)
    1832 - Il curato di Tours (Le Curé de Tours)
    1832 - Pierina
    1832 - Louis Lambert (L'histoire intellectuelle de Louis Lambert)
    1832 - Il Colonnello Chabert (Le Colonel Chabert)
    1833 - Il medico di campagna (Le médecin de campagne)
    1833 - Eugenia Grandet (Eugénie Grandet)
    1834 - La ricerca dell'assoluto (La recherche de l'absolu)
    1834 - Papà Goriot (Le Père Goriot)
    1835 - Séraphîta (Séraphîta)
    1835 - Storia dei tredici (Histoire des Treize)
       Ferragus
       La duchessa de Langeais (La Duchesse de Langeais)
       La ragazza dagli occhi d'oro (La Fille aux yeux d'or)
    1836 - Giovanna la pallida (Jeanne la pâle o Wann-Chlore)
    1836 - Il giglio della valle (Le Lys dans la vallée)
    1837 - Storia della grandezza e della decadenza di Cesare Birotteau (César Birotteau)
    1837 - Le sollazzevoli istorie (Contes drolatiques)
    1837 - Il Centenario (Le Centenaire, ou les deux Béringheld)
1838 - Gli impiegati (Les Employés)
  1838 - Voyage en Sardaigne
  1839 - Béatrix
  1839 - Il curato del villaggio (Le Curé de village) pubblicato a puntate su La Presse, poi in
  volume, nel 1841;
  1841 - Un tenebroso affare (Une ténébreuse affaire)
  1842 - Memorie di due giovani spose (Mémoires de deux jeunes mariées)
  1842 - Casa da scapolo (La Rabouilleuse)
  1842 - La donna di trent'anni (La Femme de trente ans)
  1842 - Il colonnello Bridau (Un menage de garçon)
  1842 - La finta amante (La Fausse Maîtresse)
  1843 - Illusioni perdute (Illusions perdues)
  1843 - La musa del dipartimento (La Muse du département)
  1844 - Onorina (Honorine)
  1844 - Un principe della Bohéme (Un prince de la bohème)
  1844 - Un agente d'affari (Esquisse d'homme d'affaires d'après nature)
  1844 - Gaudissart II
  1846 - La cugina Bette (La Cousine Bette)
  1846 - Piccole miserie della vita coniugale (Petites miseres de la vie conjugale)
  1847 - Il cugino Pons (Le cousin Pons)
  1847 - Splendori e miserie delle cortigiane (Splendeurs et misères des courtisanes)
  1847 - L'ultima incarnazione di Vautrin (La Dernière incarnation de Vautrin)
  1854 - Il deputato d'Arcis (Le Député d'Arcis)
  1855 - I contadini (Les Paysans) - incompiuto, portato a termine dalla vedova
  1856 - I piccoli borghesi (Les Petits bourgeois) - incompiuto, portato a termine da Charles
  Rabou

Teatro
  Mercadet l'affarista (Le Faiseur) (1840)

Edizioni italiane
  La finta amante, in Piccola Collezione Amena, prefazione di Émile Zola, Napoli, Casa
  Editrice E. Pietrocola, 1888, SBN IT\ICCU\NAP\0234383.
  Gli Sciuani, Milano, Cino Del Luca, 1964.
  Memorie di due giovani spose, Introduzione e trad. di Paola Dècina Lombardi, Milano,
  Mondadori, 1982 e 1989, ISBN 88-04-32998-X
  La Commedia Umana, Racconti e novelle, a cura di Paola Dècina Lombardi, 2 voll, Milano,
  Mondadori, 1988 e 1996
  La donna di trent'anni, Introduzione di Paola Dècina Lombardi, trad. di Gianna Tornabuoni,
  Milano, Mondadori, 1984 e 1992, ISBN 88-04-35054-7
  Memorie di Sanson, Introduzione e traduzione di Paola Dècina Lombardi, Milano,
  Mondadori, 2004, ISBN 88-04-52574-6

  Sarrasine; trad. Elina Klersy Imberciadori; introduzione di Lanfranco Binni; coll. "I grandi libri
  Garzanti" n. 832, Milano: Garzanti, 2000, ISBN 88-11-58832-4
La pelle di zigrino, trad. Cosimo Ortesta, introduzione di Lanfranco Binni, Collana i grandi
    libri, Garzanti, Milano, 1995, ISBN 978-88-11-36557-0.

    Il medico di campagna, trad. Andrea Zanzotto, introduzione di Ferdinando Camon, Garzanti,
    Milano 1977 ISBN 9788811365341

    Eugénie Grandet, trad. Antonio Necchi, Milano: Dalai, 2011 ISBN 9788860739476
    La trentenne, trad. it. M. Cristallo, Milano, Frassinelli, 1995. 88-04-32998-X

    Illusioni perdute, trad. it. P. Minsenti, Milano, Frassinelli, 1999.
    Viaggio da Parigi a Giava; Trattato degli eccitanti moderni (Voyage de Paris à Java; Traité
    des excitants modernes), a cura di Graziella Martina, Como, Ibis, 2002, ISBN 88-7164-123-
    X.
    Il padre Goriot, traduzione e cura di Cesare De Marchi, Milano, Feltrinelli, 2004, ISBN 88-07-
    82171-0.
    Un tenebroso affare, traduzione e cura di Felice Bonalumi, Milano, Edizioni Paginauno,
    2014, ISBN 9788890926303.
    Louis Lambert, traduzione di Paola Dècina Lombardi, Roma, L'orma editore, 2017, ISBN
    978-88-997-9320-3.
    L'albergo rosso, traduzione e cura di Felice Bonalumi, Milano, Edizioni Paginauno, 2018,
    ISBN 9788899699222.
    "Séraphîta", traduzione di Lydia Magliano con un saggio di Franco Rella, Biblioteca
    Reverdito Editore Trento 1986, ISBN 88-342-0153-1

Filmografia
Film tratti o ispirati dai suoi romanzi.

    La locanda rossa (L'Auberge rouge), regia di Camille de Morlhon - da L'albergo rosso
    (1910)
    La figlia dell'avaro, prodotto dalla Roma Film - da Eugenia Grandet (1913)
    The Magic Skin, regia di Richard Ridgely - da La pelle di zigrino (1915)
    La storia dei tredici, regia di Carmine Gallone - dal romanzo omonimo (1917)
    La figlia dell'avaro Eugenia Grandet: la figlia dell'avaro, regia di Roberto Roberti - da
    Eugenia Grandet (1918)
    Slave of Desire, regia di George D. Baker - da La pelle di zigrino (1923)
    L'artiglio rosa (Honor of the Family), regia di Lloyd Bacon - da Il cugino Pons (1931)
    L'uomo senza nome (Mensch ohne Namen), regia di Gustav Ucicky - da un racconto (1932)
    Eugenia Grandet, regia di Mario Soldati - dal romanzo omonimo
    I ribelli della Vandea (Les Chouans), regia di Henri Calef - da Gli Sciuani (1947)
    L'amabile ingenua (The Lovable Cheat), regia di Richard Oswald - da Mercadet Le Falseur
    (1949)
    Mio figlio il forzato (Der Bagnosträfling), regia di Gustav Fröhlich - da un racconto (1949)
    La ragazza dagli occhi d'oro (La Fille aux yeux d'or) - da La Fille aux yeux d'or (1961)
    1964 - Illusioni perdute (Illusions perdues) - da Illusioni perdute
    Il grande amore di Balzac (1973)
    La bella scontrosa (La Belle Noiseuse), regia di Jacques Rivette - dal racconto Le Chef-
    d'oeuvre inconnu (1991)
Il Colonnello Chabert (Le Colonel Chabert), regia di Yves Angelo - dal romanzo omonimo
    (1994)
    La cugina Bette (Cousin Bette), regia di Des McAnuff - dal romanzo omonimo (1998)
    La duchessa di Langeais (Ne touchez pas la hache), regia di Jacques Rivette - dal romanzo
    omonimo (2007)
    Illusioni perdute, regia di Xavier Giannoli - dal romanzo omonimo (2021)

Onorificenze
          Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore
          — 1845[28]

Note
 1. ^ Balzac «ci offre nella Comédie humaine una prodigiosa storia realistica della "società"
    francese, descrivendo in una guisa di cronaca, quasi anno per anno, dal 1816 al 1848, la
    progressiva irruzione della nascente borghesia nella società nobiliare che, dopo il 1815, si
    era ricostituita (…). E intorno a questo quadro centrale, raggruppa una storia completa della
    società francese, dalla quale, persino nei dettagli economici (per esempio il riordinamento
    dei beni mobili e immobili dopo la rivoluzione), ho imparato di più che da tutti gli storici
    dichiarati, gli economisti e gli studiosi di statistica di quel periodo messi insieme». Lettera di
    Friedrich Engels a Margaret Harkness.
 2. ^ Il matrimonio si celebrò il 30 gennaio 1797; Balssa era nato il 22 luglio 1746 e la moglie il
    22 ottobre 1778; sarebbero morti rispettivamente lui il 19 giugno 1829, a 82 anni, e lei il 1º
    aprile 1854, a 75 anni.
 3. ^ Nata il 29 settembre 1800 e morta il 4 gennaio 1871.
 4. ^ Nata il 18 aprile 1802 e morta l'11 agosto 1825, tre anni dopo aver sposato tale Amand-
    Désiré Michaut de Montzaigle, dal quale ebbe due figli.
 5. ^ Nato il 21 dicembre 1807, probabilmente illegittimo, e morto l'11 marzo 1858. Prima di tutti
    loro il piccolo Louis-Daniel morì a circa un mese di vita. Tra le due sorelle e il fratello,
    Honoré non ha mai negato di preferire Laure, poi sposata Surville. Anche lei scrittrice,
    avrebbe lasciato anche una biografia del fratello nel 1857.
 6. ^ Presso l'istituto Ganser, che si trovava dove oggi è il Museo Picasso.
 7. ^ L'ultimo condiviso con l'amico Auguste Lepoitevin detto Le Poitevin de Saint-Alme.
 8. ^ Nata il 23 maggio 1777, sposata l'8 aprile 1793, a 15 anni, con Gabriel de Berny, di cui
    avrebbe conservato sempre il cognome.
 9. ^ Vanno ricordate, oltre alle nominate Laure de Berny e alla contessa Hańska, almeno Marie
    du Fresnay, la duchessa d'Abrantès (vedova Junot), la marchesa de Castries, Caroline
    Marbouty, la contessa Frances Sarah Guidoboni-Visconti (nata Lovell), Olympe Pélissier e
    Zulma Carraud.
10. ^ . I quattro volumi di lettere a lei furono pubblicati con il titolo Lettres à l'étrangère (1899-
    1950), ma si veda la Correspondance intégrale (1960-69)
11. ^ R. Barbiera, Il salotto della contessa Maffei, Milano, 1925, pp. 37 e segg.
12. ^ Corrado Piana, A due passi dalla bella Italia, in Balzac, voyage en Sardaigne, Cargeghe,
    Documenta, 2010.
13. ^ Balzac, L'école des ménages, Cargeghe, Documenta, 2011.
14. ^ È interrato nel settore 48 di fronte a Gérard de Nerval.
15. ^ Bennet A. Weinberg e Bonnie K. Bealer, Caffeina. Storia, cultura e scienza della sostanza
    più famosa del mondo, Donzelli Editore, 2002, ISBN 88-7989-724-1.
16. ^ Lo racconta, tra gli altri, Octave Mirbeau nel 1907 in La 628-E8, un libro a cui si oppose la
    figlia della contessa Hańska riuscendo a far eliminare il capitolo su Balzac.
17. ^ Davide Mauro, Elapsus - Il diario dei Goncourt ovvero le avventure erotiche dei grandi
    scrittori, su www.elapsus.it. URL consultato il 9 gennaio 2017.
18. ^ (FR) La Revue de Paris, Bureau de la Revue de Paris., 1960, p. 122. URL consultato il 14
    marzo 2019.
19. ^ Robb, Graham (1958-), Balzac: A Life, 1ª ed., Norton, 1994, ISBN 0393036790,
    OCLC 30436965. URL consultato il 14 marzo 2019.
20. ^ Victor Hugo - Eulogy for Balzac, su www.gavroche.org. URL consultato il 14 marzo 2019.
21. ^ (EN) Graham Robb, Balzac, A biography, Pan Macmillan, 18 maggio 2017, p. 243,
    ISBN 9781509855674. URL consultato il 23 gennaio 2019.
22. Saintsbury George, Honoré de Balzac, in The works of Honoré de Balzac and other stories,
    Vol. I, University ed., Philadelphia, 1901, OCLC 6314807. URL consultato il 23 gennaio 2019.
23. ^ (EN) Saintsbury, George, Balzac, Honoré de., in Hugh Chisholm, The Encyclopaedia
    Britannica : a dictionary of arts, sciences, literature and general information, Vol. 3, 11ª ed.,
    New York, Encyclopaedia Britannica, 1910-1922, p. 299. URL consultato il 23 gennaio 2019.
24. ^ (FR) Musée Balzac | Les chateaux de la Loire, su web.archive.org, 30 settembre 2015. URL
    consultato il 23 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2015).
25. ^ Franco Rella, Notizia, in Balzac, Teoria dell'andatura, Cluva, Venezia, 1986, p. 81.
26. ^ François Taillandier, Balzac, Gallimard, Paris 2005 p. 14.
27. ^ Taillandier, cit., p. 99.
28. ^ (FR) Grande chancellerie de la Légion d'honneur, Portraits de décorés Honoré de Balzac,
    su legiondhonneur.fr. URL consultato il 14 novembre 2021 (archiviato il 7 ottobre 2021).
         «Honoré de Balzac, né en 1799 Honoré Balzac, noue une relation durable avec le
         succès en 1829, grâce à son roman Les Chouans dont la notoriété dépasse rapidement
         les frontières.»
    .[ Portraits de décorés Honoré de Balzac].

Bibliografia

Edizioni di riferimento
    La Comédie humaine, a cura di Pierre-Georges Castex, 12 voll., «Bibliothèque de la
    Pléiade», Gallimard, Paris 1976-81.
    La Comédie humaine, 23 voll., Éd. classiques Garnier-Le Monde, Paris 2008-09.
    Correspondance générale, a cura di Roger Pierrot, 5 voll., «Bibliothèque de la Pléiade»,
    Gallimard, Paris 1960-69.
    Correspondance générale, a cura di Roger Pierrot e Hervé Yon, nuova ed. in 3 voll.,
    «Bibliothèque de la Pléiade», Gallimard, Paris 2006-11 (in uscita il terzo).
    Nouvelles et contes, a cura di Isabelle Tournier, 2 voll., «Quarto», Gallimard, Paris 2005-06.
    Œuvres diverses, a cura di Pierre-Georges Castex, 3 voll., Bibliothèque de la Pléiade»,
    Gallimard, Paris 1990-96 (in uscita il terzo).

Testimonianze, biografie e bibliografia critica minima
    Laure Surville, Balzac, sa vie et ses oeuvres (1857), tr. di Roberta Ferrara, Balzac mio
    fratello, introduzione di Daria Galateria, Sellerio, Palermo 2008 ISBN 88-389-2310-8 ISBN 978-88-
    389-2310-4
(FR) Léon Gozlan, Balzac en pantoufles (1862)
(FR) Léon Gozlan, Balzac chez lui (1863)
Théophile Gautier, Balzac (1858), tr. di Antonio Crimi, Rizzoli, Milano 1952
Henry James, Tre saggi su Balzac, tr. di Luisa Villa, Il melangolo, Genova 1988 ISBN 88-
7018-080-8
Stefan Zweig, Tre Maestri: Balzac, Dickens, Dostojevskij (1919), tr. di Berta Burgio Ahrens,
Sperling & Kupfer, Milano 1938; tr. di Enrico Rocca, ivi 1945
Ernst Robert Curtius, Balzac (1923), tr. di Vincenzo Loriga, Il Saggiatore, Milano 1969;
Bompiani Milano 1998 ISBN 88-452-3560-2
Pierre Abraham, Balzac, Rieder, 1929
Charles Augustin de Sainte-Beuve, Contro Balzac, tr. di Ida Porfido, Graphis, Bari 2007
ISBN 978-88-7581-077-1
(FR) Alain, En lisant Balzac (1937)
(FR) Maurice Bardèche, Balzac romancier (1940)
(FR) Albert Béguin, Balzac visionnaire (1946)
Stefan Zweig, Balzac. Il romanzo della sua vita, tr. di Lavinia Mazzucchetti, Mondadori,
Milano 1950
(FR) André Wurmser, La Comédie inhumaine (1964 e 1970)
(FR) Maurice Bardèche, Une lecture de Balzac (1964)
(FR) André Maurois, Prométhée ou la vie de Balzac (1965)
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Mario Bonfantini, Balzac e il suo tempo, Casini, Roma 1966
(FR) Gaétan Picon, Balzac par lui-même (1967)
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Roland Barthes, S/Z: una lettura di «Sarrasine» di Balzac (1970), tr. di Lidia Lonzi, Einaudi,
Torino 1973 ISBN 88-06-52027-X
Paola Dècina Lombardi, "La Commedia umana ovvero "il vasto imbroglio quotidiano",
introduzione a "Balzac. La Commedia umana, racconti e novelle, 2 voll. Oscar classici,
Mondadori Milano, 1988.
Francesco Fiorentino, Introduzione a Balzac, Laterza, Bari 1989 ISBN 88-420-3443-6
(FR) Roger Pierrot, Balzac (1994)
(FR) Henri Troyat, Balzac (1995)
(FR) Félicien Marceau, Balzac et son monde (1955, 1970 e 1986)
Paola Dècina Lombardi, "Mosaico Balzacchiano. La donna e la norma nella Commedia
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Mariolina Bongiovanni Bertini, Honoré de Balzac e papà Goriot, Loescher, Torino 1989
ISBN 88-201-1747-9
Mariolina Bongiovanni Bertini, Introduzione a Balzac, La commedia umana, vol. I,
Mondadori, Milano 1994, pp. I-XCVIII ISBN 88-04-36554-4
Mario Lavagetto, La macchina dell'errore: storia di una lettura, Einaudi, Torino 1996 ISBN
88-06-14260-7
(FR) Michel Butor, Improvisations sur Balzac (1998)
Paola Decina Lombardi, Balzac e l'Italia, con interventi di P. Brunel, M. Butor, G. Macchia, M.
Volpi, e una bibliografia delle traduzioni di Balzac in Italia, 1832-1999, Donzelli, Roma 1999
ISBN 88-7989-491-9
(FR) François Taillandier, Balzac (2005)
(FR) José-Luis Diaz, Devenir Balzac. L'invention de l'écrivain par lui-même (2007)
Voci correlate
  Realismo (letteratura)
  Naturalismo (letteratura)
  Verismo

Altri progetti
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Collegamenti esterni

  Balzac, Honoré de, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  Ferdinando Neri, BALZAC, Honoré, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia
  Italiana, 1930.
  (EN) Honoré de Balzac, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  (EN) Honoré de Balzac, su The Encyclopedia of Science Fiction.
  Honoré de Balzac, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
  Opere di Honoré de Balzac, su Liber Liber.
  Opere di Honoré de Balzac / Honoré de Balzac (altra versione) / Honoré de Balzac (altra
  versione), su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
  (EN) Opere di Honoré de Balzac, su Open Library, Internet Archive.
  (EN) Opere di Honoré de Balzac, su Progetto Gutenberg.
  (EN) Audiolibri di Honoré de Balzac, su LibriVox.
  (FR) Pubblicazioni di Honoré de Balzac, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur,
  de la Recherche et de l'Innovation.
  (EN) Opere riguardanti Honoré de Balzac, su Open Library, Internet Archive.
  (EN) Bibliografia di Honoré de Balzac, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
  (EN) Honoré de Balzac, su Goodreads.
  Bibliografia italiana di Honoré de Balzac, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica,
  Fantascienza.com.
  (EN) Honoré de Balzac, su MyAnimeList.
  (EN) Honoré de Balzac, su Internet Movie Database, IMDb.com.
  (EN) Honoré de Balzac, su AllMovie, All Media Network.
  (EN) Honoré de Balzac / Honoré de Balzac (altra versione), su Internet Broadway Database,
  The Broadway League.
  (DE, EN) Honoré de Balzac, su filmportal.de.
  Greta Garbo & Balzac, su beepworld.de. URL consultato il 12 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il
  30 novembre 2007).
  Frasi di Honoré de Balzac, su frasidautore.it.
Papà Goriot, riduzione radiofonica di Radio 3 Rai (https://web.archive.org/web/2006043009
    2431/http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/archivio_2005/eventi/2005_06_01
    _goriot/index.cfm) (Il Terzo Anello - Ad alta voce): 22 puntate, formato.ram
    Opere di Honoré de Balzac (http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/AUT38.HTM): testi con
    concordanze e liste di frequenza
    La còmedie humaine texte intégral de l'édition originale (http://www.paris-france.org/MUSEE
    S/balzac/furne/presentation.htm): l'intero testo in francese della commedia umana con
    riferimenti e materiali
    Il Colonnello Chabert (http://www.booksopen.org/index.php?view=article&catid=41%3Aracc
    olta-di-romanzi-in-italiano&id=76%3Ail-colonnello-chabert-balzac&option=com_content&Ite
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                       entities/lccn-n79071094)

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