Guida essenziale per la redazione della Tesi e della Tesina

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Guida essenziale per la redazione della Tesi e della Tesina
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1. TITOLAZIONE FILE
Il file word va titolato come segue: Cognome_Titolo elaborato (nel caso della tesi,
Cognome_CAP1, ecc)

2. TITOLAZIONE TESINA (per la tesi deve essere composto il frontespizio)
Nella prima riga, inserire il proprio nome e cognome in carattere tondo, Garamond o Times new roman
12.
Lasciare una riga di spazio.
Scrivere il titolo della tesina in corsivo, in carattere Garamond o Times new roman 14.
Sia il nome che il titolo vanno posti al centro della pagina, utilizzando il tasto “allineamento centrato”

                                        1
3. IMPAGINAZIONE DEL TESTO

      a. Impostazione della pagina e del formato
      Operazione preliminare è impostare i margini e il formato del testo.
      Andare su «Layout» > «Margini» e impostare tutti i margini a 2,5 o 3 cm
      Andare su «Inserisci» > «Numeri di pagina» > In basso a destra
      Premere più volte «Invio», selezionare col mouse le righe composte, Andare su «Formato» >
   «Paragrafo» e impostare:                       «Rientro a sinistra» 0,5;
                                                 «Speciale», «Prima riga», 0,5
                                                 «Spaziatura» «Prima 0 » e «Dopo» 0
                                                 «Interlinea» «Minima» 15/16

         b. Carattere e giustificazione del testo
         – Il testo deve essere scritto in un unico carattere, Times New Roman o Garamond.
         – Il nome dell’autore, in tondo 12, formattazione allineata al centro
         – Il titolo in corsivo, grandezza 14, formattazione allineata al centro
         – Il corpo del testo in carattere 12, giustificato su entrambi i lati

   1   Si fornisce, con questo file word, la pagina impostata secondo i parametri forniti: è dunque possibile utilizzarla.
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– La citazione breve (2/3 righe) va dentro il corpo del testo, tra virgolette caporali «» (per le
   virgolette caporali, andare su «Inserisci»> «Simbolo». È anche possibile impostare le virgolette sulla
   tastiera, in modo da averle sempre ‘a portata di mano: «Inserisci»> «Simbolo»> selezionare la
   virgoletta di apertura > cliccare su «Tasti di scelta rapida da tastiera» e impostare la combinazione che
   preferite – ad es. ALT 2 –; ripetere l’operazione per le virgolette di chiusura, naturalmente assegnando
   una combinazione diversa – ad es. ALT 2 –)
       – La citazione lunga va separata dal corpo del testo di una riga, in corpo minore (Times New
   Roman o Garamond 11 o 10), rientrata e in interlinea singola:
       andare su «Formato» > «Paragrafo» e impostare «Rientro a sinistra» 1;
                                                    «Speciale», «Prima riga», nessuno
                                                    «Spaziatura» «Prima 0 » e «Dopo» 0
                                                    «Interlinea» «singola»

NB: È possibile preimpostare gli stili utilizzati più di frequente, in modo da non dover intervenire
continuamente sulla formattazione. Si consiglia di compiere questa operazione soprattutto per la tesi, in
rapporto agli stili Normale, Citazione e note: Sulla barra di word, sono presenti vari “Stili”. Cliccare su
Normal (o su uno degli stili, a vostro piacimento) con il tasto destro del file; selezionare “Modifica”.

      Impostare carattere, allineamento, intrerlinea ecc… Poi, cliccare su “Formato” in basso a sinistra, e
   impostare il “Paragrafo”. Ripetere l’operazione per tutti gli stili necessari, naturalmente dando un nome
   diverso ai vari stili
ESEMPIO DI IMPAGINAZIONE

                                                       Autore autore autore

                                                          Titolo titolo titolo

     Testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo
  testo testo testo testo testo testo «citazione breve»

     citazione lunga citazione lunga citazione lunga citazione lunga citazione lunga citazione lunga citazione lunga
     citazione lunga

4. NOTE A PIÈ DI PAGINA

     Le note vanno in carattere 10, interlinea singola.
     Per inserire le Note a piè di pagina: Inserisci > Nota a piè di pagina (solitamente le impostazioni di
  default sono ‘giuste’:
     «Formato numero»: 1, 2, 3
     «Comincia da» 1
     «Numerazione»: continua – ma nel caso della tesi di laurea è meglio impostare «Numerazione» >
  «Ricomincia ad ogni sezione», in modo che la numerazione riparta da 1 ad ogni nuovo capitolo. In tal
  caso, tra un capitolo e l’altro non basterà inserire l’«interruzione di pagina», ma si dovrà andare su
  «Inserisci»> «Interruzione di sezione (pagina successiva)».
     Il numero di nota va inserito dopo la punteggiatura.
     Una corretta citazione bibliografica in nota va così composta:

2.1. Citazione di un volume (romanzo, raccolta poetica, monografia, ecc…)

  - Autore (nome e congnome) in tondo o maiuscoletto (NB: il MAIUSCOLETTO non è il MAIUSCOLO.
  Per il Maiuscoletto: Selezionare il nome dell’autore col mouse> Formato > Carattere> Maiuscoletto)
  - Titolo in corsivo
  - Luogo di pubblicazione
  - Casa editrice
  - Anno di pubblicazione
  - eventuali pagine di riferimento (obbligatorie nel caso di una citazione testuale, breve o lunga che sia; o
  nel caso di un saggio contenuto all’interno di un volume più esteso)

         Casi specifici

     2.1.1. Rimando ‘esteso’: Il rimando ‘esteso’, all’intero volume e senza numeri di pagina, si usa quando
     questo è stato citato nel corpo del testo, per fornirne le indicazioni bibliografiche

     ES:         EDWARD SAID, Nel segno dell’esilio. Riflessioni, letture e altri saggi, traduzione di Massimiliano Guareschi e Federico
     Rahola, Milano, Feltrinelli, 2008.
2.1.2. Rimando dopo citazione: nel caso di una citazione testuale inserita nel corpo del testo (sia essa breve,
       tra virgolette caporali; o lunga, rientrata e in corpo minore), va indicato il preciso numero di pagina da cui è
       tratta:

       ES:         ITALO CALVINO, Il sentiero dei nidi di ragno, Torino, Einaudi, 1964, p. 9.

2.2. Citazione di un’edizione critica

Un’edizione critica va citata con il riferimento al curatore:

         GALILEO GALILEI, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano, edizione critica e
         commento a cura di Ottavio Besomi e Mario Helbing, Padova, Antenore, 1989.

2.3. Citazione di saggi contenuti in volumi e volumi collettanei

       2.3.1. Citazione di un saggio contenuto entro un volume dello stesso autore: vanno indicati,
       in nota, sia il titolo del saggio sia le pagine in cui è contenuto (ID. sta per ‘Idem’, e significa “Dello
       stesso autore”; se è donna EAD. ‘Eadem’)

       ES:       EDWARD SAID, Riflessioni sull’esilio, in ID. Nel segno dell’esilio. Riflessioni, letture e altri saggi, traduzione di
       Massimiliano Guareschi e Federico Rahola, Milano, Feltrinelli, 2008, pp. 216-231.

       2.2.2. Citazione di un saggio contenuto entro un volume di diversi autori (collattaneo): in
       questo caso ci si comporta come nel caso precedente, ma invece di usare la sigla ID./EAD., si
       inseriscono i nomi dei curatori del volume collettaneo

       ES:         MASSIMO FUSILLO, Il romanzo: un genere “cannibale” e polimorfico, in «Lector, intende, laetaberis». Il
       romanzo dei Greci e dei Romani, a cura di Renato Uglione, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2010, pp. 27-56.

2.4. Citazione di saggio in rivista

   - Autore in tondo o maiuscoletto
   - Titolo in corsivo
   - Nome della rivista (tra virgolette caporali)
   - Numero della rivista (in cifre romane se è presente anche il numero del fascicolo; viceversa in arabe)
   - Numero del fascicolo (se presente)
   - Anno di pubblicazione
   - Pagine di riferimento

       ES:       PAOLO LUPARIA, Tra Napoli e Roma: la genesi e la composizione del «Mondo creato», in «Giornale storico
                 della letteratura italiana», 594, 2004, p. 161-223

                 MARIO SACCENTI, La gran ‘macchina del mondo’ e la congiura Tasso-Marchetti, in «Italianistica», XXIV, 2-
                 3, magg-dic 1995, p. 618 (o pp. 609-642, se si cita genericamente il saggio).

2.5.Principali abbreviazioni

– Cit.
Un’opera o un saggio si cita con i riferimenti bibliografici completi una volta e una soltanto, nel corso della
tesi o tesina. Tutte le volte successive alla prima, si cita solo il cognome, l’inizio del titolo dell’opera o del saggio,
seguito dalla sigla cit.:

                   LUPARIA, Tra Napoli e Roma, cit., p. 168.

                   SACCENTI, La gran ‘macchina del mondo’, cit., p. 618
– Ivi e Ibidem

Nel caso due o più note successive rimandino allo stesso testo, non è necessario ripetere le informazioni ad ogni
nota: Si usano le sigle “Ivi” (se il numero di pagina della citazione o del riferimento è diverso) e Ibidem (se il numero
di pagina è uguale.

       Dunque NON:
         1 ANTONIO TABUCCHI, Prefazione, in «Il libro dell’inquietudine» di Fernando Pessoa, a cura di Maria José de

         Lancastre, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore, 2017, p. 11
         1 ANTONIO TABUCCHI, Prefazione, in «Il libro dell’inquietudine» di Fernando Pessoa, a cura di Maria José de

         Lancastre, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore, 2017, p. 12
         1 ANTONIO TABUCCHI, Prefazione, in «Il libro dell’inquietudine» di Fernando Pessoa, a cura di Maria José de

         Lancastre, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore, 2017, p. 12

       Ma:
           1 ANTONIO TABUCCHI, Prefazione, in «Il libro dell’inquietudine» di Fernando Pessoa, a cura di Maria José de
           Lancastre, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore, 2017, p. 11
           1 Ivi, p. 12
           1 Ibidem.

– ID. E EAD. Stanno per ‘Idem’ ed Eadem: dello stesso autore/della stessa autrice (per l’uso, vedi 2.2. Si possono
usare anche nel caso in cui alcuni saggi o opere dello stesso autore vengano citati in sequenze, nella stessa nota))

5. BIBLIOGRAFIA

   Per la bibliografia seguire le indicazioni di citazione già indicate per le Note a piè di pagina
   Va redatta in ordine cronologico (e, in caso di opere pubblicate in prima edizione nello stesso anno, in
ordine alfabetico)
   Si citano non solo gli studi a cui si è esplicito fatto riferimento nel testo (e che, dunque, sono stati già
inseriti in nota), ma anche i volumi e i saggi che sono studiati per redigere la tesi o il saggio.

    La bibliografia può essere organizzata in due diverse sezioni, soprattutto nel caso in cui la tesi di laurea
verta su un unico autore. Dunque ci sarà una Bibliografia delle opere dell’autore studiato; e una
Bibliografia critica nella quale si inseriranno gli studi sull’autore e su specifici problemi sollevati all’interno
della tesi (è possibile anche organizzarla per temi, ma sempre in ordine alfabetico)

   È preferibile utilizzare una formattazione con rientro sporgente e spaziatura: «Formato» > «Paragrafo»
> «Speciale», «Sporgente», 0,5
> «Spaziatura» «Prima 0 » e «Dopo» 6

ES:
 MICHAIL BACHTIN, Estetica e romanzo, Un contributo fondamentale alla «scienza della letteratura» (1975), trad. it. Clara
     Strada Janovič, Torino, Einaudi, 2001.
 PASCALE CASANOVA, La République mondiale des lettres, Paris, Editions du Seuil, 1999.
 STEFANO CALABRESE, www.letteratura.global. Il romanzo dopo il postmoderno, Torino, Einaudi, 2005.
 GIUSEPPE ANTONELLI, Lingua ipermedia: la parola di scrittore oggi in Italia, San Cesario di Lecce, Manni, 2006.
 VITTORIO COLETTI, Romanzo mondo. La letteratura nel villaggio globale. Bologna, Il Mulino, 2011.
 DAVIDE DALMAS, Postmoderno, nuova epica, ritorno alla realtà. Questioni e problemi del romanzo italiano contemporaneo, in
     «Cosmo», 1 (2012), pp. 121-127.
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