Guerra democrat, De Luca con
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Guerra democrat, De Luca tenta l’approccio con Franceschini di Andrea Pellegrino Occhi puntati alla direzione nazionale del Partito democratico di oggi. Con molta probabilità parteciperà anche Vincenzo De Luca, in cerca di una casa, dopo lo strappo con Matteo Renzi. Il governatore, a quanto pare, dopo un primo approccio con il ministro Calenda, pare si stia spostando verso l’area, un tempo renziana, oggi critica nei confronti dell’ex premier. Si tratterebbe di quella facente capo a Franceschini, Orlando e Martina, tre esponenti del governo Renzi ed ora di quello Gentiloni, pronti anche a far cadere la maggioranza all’interno del partito democratico, costringendo così Matteo Renzi alla resa. Dalla loro il numero dei parlamentari è cospicuo e Vincenzo De Luca avrebbe, anche in questo caso, fiutato l’affare politico. E, tra gli apripista, dovrebbe esserci anche il deputato salernitano Tino Iannuzzi, vicino alle posizioni di Dario Franceschini. Ma l’ex sindaco di Salerno, naturalmente non si presenterà a mani vuote ma con il movimento, “Campania Libera”, che negli ultimi mesi si è imposto sui territori, imbarcando un po’ tutto. Si dice che, in vista delle amministrative, si stia lavorando già alle liste comunali. E’ il caso di molti comuni dell’area napoletana, dove Tommaso Casillo ha lanciato la sfida al Pd di Mario Casillo, ed anche nel salernitano, dove a Nocera Inferiore è pronto a scendere in campo l’ex consigliere regionale Salvatore Arena. Ma questa volta Vincenzo De Luca non sarà il solo a gestire il quadro politico del Pd e della sinistra in provincia di Salerno. La presenza di Emiliano a Nocera Inferiore, sabato sera, e quella dell’europarlamentare Paolucci ne sono la più ampia dimostrazione. Poi sullo sfondo c’è anche Luigi de Magistris pronto a ramificarsi anche a sud
di Napoli, e nel regno di De Luca. Tra breve il primo cittadino partenopeo potrebbe essere nuovamente ospite a Salerno del consigliere comunale Dante Santoro. Ancora la Sinistra Italiana pronta a formare le sue liste in vista delle amministrative, a partire proprio da Nocera Inferiore. La partita più delicata è comunque quella all’interno del Partito democratico in provincia di Salerno, smembrato, tra l’altro, dai deluchiani che “caricano” sempre più Campania Libera. Il tutto mentre un nuovo movimento interno (ed anche esterno, nel caso di scissione) sta crescendo. «Il Referendum ha rivitalizzato forze che per anni si erano allontanate e soprattutto ha portato all’impegno energie nuove – spiega Andrea De Simone, già senatore della Repubblica – Noi lavoriamo per consolidare un patrimonio fatto di vecchi militanti che avevano abbandonato e giovani interessati a partecipare, da protagonisti, ad una nuova stagione politica». «Nelle manifestazioni, come quella di Nocera Inferiore con Emiliano – prosegue – volti noti della politica sono una minoranza. Noi insistiamo sulla novità. Il bisogno di partecipazione che si avverte. La possibilità per una nuova generazione di impegnarsi in politica, senza passare per le segreterie dei capibastone. Dentro o fuori il Pd l’esigenza è quella di dar vita ad una esperienza politica lontana da quella che si è affermata dalle nostre parti. Fatta di subalternità al potente, paura di parlare. Da queste parti, mi hanno detto in tanti, quelli che incontro nelle riunioni, c’e’perfino timore di cliccare un mi piace sul post che si condivide. Si controlla anche questo e si contesta, si emargina. Si attuano rappresaglie verso chi si sottrae al pensiero unico. Io – prosegue De Simone -sto incontrando tantissime persone che vogliono respirare e tornare a esprimere opinioni in piena libertà senza che il “Kgb” possa denunciare e processare. Una cosa è certa: a Salerno siamo partiti in pochi ma oggi vedo tantissime persone in più. Ho richieste di incontro da più parti, ed io lavoro per parlare con tutti, raccordare ed organizzare con lo stesso entusiasmo di un tempo, quando erano all’organizzazione del Pci.
Personalmente – conclude – non devo fare carriera, ho già avuto. Ho meno tempo disponibile che sottraggo al mio nuovo lavoro. Tra casa editrice e struttura ricettiva ho meno tempo di allora ma cerco di utilizzarlo al meglio. Per la sinistra, per affermare una classe dirigente autonoma dai poteri forti, dai capibastone, e dai signori delle tessere». Intanto ad aprile è atteso a Salerno, Massimo D’Alema: sarà l’occasione per presentare qui il suo “Consenso”. Nervi tesi in maggioranza, saltano le commissioni di Andrea Pellegrino Nervi tesi in maggioranza. Il caso Campania Libera, pare che abbia provocato non pochi malumori in Consiglio regionale. Al punto che da giorni ormai si verificano assenze mirate nell’ambito di commissioni consiliari. L’ultimo episodio ieri mattina, quando la commissione bilancio è stata sospesa per assenza di numero legale. All’ordine del giorno c’era la discussione sul collegato alla finanziaria con la relazione dell’assessore regionale al bilancio. «Persino su di un provvedimento importante come il Collegato alla manovra 2017 il governatore Vincenzo De Luca non riesce a mettere insieme una maggioranza. Oggi, in Commissione Bilancio, mi è bastato chiedere il numero legale per averne conferma. Assente la maggioranza – afferma il Presidente del gruppo di Forza Italia del Consiglio regionale della Campania, Armando Cesaro – Che il centrosinistra fosse in fibrillazione perenne non è una novità, ma che neppure su atti di governo fondamentali ritrovi un minimo di senso di responsabilità è davvero grave». «Il presidente della giunta De Luca piuttosto che dedicarsi alle
sue performance televisive e radiofoniche – conclude il capogruppo campano di Forza Italia – meglio farebbe a dedicarsi al governo di questa regione, ai bisogni concreti dei suoi cittadini». A creare fibrillazioni, dunque, il nuovo gruppo di Tommaso Casillo. Il vicepresidente del Consiglio regionale mirerebbe, infatti, alla costituzione del gruppo autonomo di “Campania Libera”, chiudendo così le porte agli attuali alleati. Tra questi al socialista Enzo Maraio, promotore della protesta silenziosa nell’ambito delle commissioni consiliari. Il salernitano, infatti, pare che stia lanciando non pochi segnali politici, sia agli alleati che allo stesso governatore della Campania Vincenzo De Luca. De Luca assente da Renzi e D’Alema, Fortini, Servalli e Volpe a Rimini di Andrea Pellegrino Non si vedono da D’Alema e non si vedono da Renzi. I deluchiani disertano ogni appuntamento politico, mantenendo il loro isolamento forzato e portando avanti la guerra politica contro il resto del mondo. I salernitani, fino al referendum renziani di ferro, non si vedono. Neppure il sindaco Enzo Napoli che la mattina aveva disertato anche l’inaugurazione dell’anno giudiziario, per i soliti motivi personali che contraddistinguono le numerose assenze durante le già poche occasioni istituzionali. E non c’è neppure il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi, alle prese con il problema “Campania Libera”. Non è escluso che Landolfi, così come fu durante le primarie tra Bersani e Renzi (costretto a
cambiare schieramento dalla sera alla mattina), si possa ritrovare a doversi trasferire nell’associazione di Ciccio D’Acunto, Nello Mastursi e Mena Arcieri. Tra i «coraggiosi» salernitani che hanno preso parte all’appuntamento con Matteo Renzi c’erano, invece, due sindaci della provincia: Mimmo Volpe (Bellizzi) e Vincenzo Servalli (Cava de’ Tirreni). Tra i presenti, invece, anche un assessore della giunta De Luca. Si tratta di Lucia Fortini, approdata a Rimini, insieme alla segretaria regionale del Pd, Assunta Tartaglione ed il capogruppo regionale Mario Casillo. A dimostrazione, questo, che la componente renziana, con o senza De Luca, in Campania è ancora viva. Dalla sua, il governatore, in attesa di tempi migliori, avrebbe congelato ogni rimpasto. Così alla porta resterebbero proprio i renziani che stanno facendo sentire il loro peso (o meglio la loro assenza) in seno alle commissioni regionali. Ricca la pattuglia di salernitani che sostiene il «Consenso» di Massimo D’Alema. Tra l’altro l’ex premier ha annunciato che a marzo sarà a Salerno e lancerà anche qui la sua associazione. All’appuntamento romano c’erano Andrea De Simone, Federico Conte ed un gruppo di Giovani Democratici guidati da Roberta D’Amico. Intorno alla cinquantina i salernitani che guardano con interesse al nuovo progetto politico di Massimo D’Alema. Tra questi, ancora, Polichetti di Roccapiemonte, Iannone di Fisciano, Soriente di Nocera, Gravano e Tavella della Cgil. Ed anche questo gruppo potrebbe essere una ulteriore spina nel fianco per Vincenzo De Luca. Campania Libera, ecco come si ricicla il centrodestra di Andrea Pellegrino
In Regione Campania il Partito democratico ha messo la retromarcia. Attende le prossime mosse del governatore e soprattutto della nascente Campania Libera. Si dice che anche le commissioni consiliari vadano a rilento. Poche sedute, molte delle quali annullate per assenza di numero legale. Si guarda a Roma e a Matteo Renzi e s’attendono le nomine della segreteria nazionale, programmando poi quella regionale del Partito democratico. Con il possibile rimpasto che resta congelato a Palazzo Santa Lucia. Giorni di attesa, dunque, e di riposizionamento, in vista delle prossime scadenze elettorali. A partire dai territori impegnati nel voto amministrativo della prossima primavera. Ed anche in questo caso il Pd guarda Campania Libera. Per ora fanno sapere il presidente dell’associazione Francesco (Ciccio) D’Acunto ed il tesoriere Matteo Picardi che «nei prossimi giorni, opportunamente, saremo impegnati ad individuare riferimenti nei territori, guardando innanzitutto alla società civile ed alla rappresentanza di associazioni giovanili. Intendiamo valorizzare ogni disponibilità ad un impegno con caratteristiche civiche e di militanza assolutamente libera». A Salerno il Pd è quasi tutto Campania Libera. Basti pensare che nell’assise consiliare del capoluogo il simbolo del Partito democratico non ci è mai entrato. Qui si lavora intensamente per la crescita del movimento nato proprio in città e fondato da deluchiani doc. La prima operazione sarebbe targata Nello Fiore. Il consigliere regionale e presidente dell’Asis, con tanto di placet di Fulvio Bonavitacola (vice di De Luca in Regione), starebbe lavorando ad una fusione con “Scelta Civica” di Sebastiano Odierna. La prima prova è stata già compiuta alle Provinciali con l’elezione del sindaco di Angri Cosimo Ferraioli. Ma Odierna, un tempo esponente di centrodestra, potrebbe, ora, coinvolgere anche il suo gruppo di Sarno. A Pagani, Campania Libera potrebbe essere utile a Salvatore Bottone ed al suo gruppo di (ex) centristi di destra. Ma anche ad un possibile avvicinamento di Massimo D’Onofrio verso Vincenzo De Luca. Si dice che i due, tra l’altro, bazzicavano nei pressi del Genio Civile venerdì
scorso, proprio nel giorno di ricevimento salernitano del governatore. A Nocera Inferiore, si pensa ad una adesione di Salvatore Arena (ex consigliere regionale) nonché del gruppo di riferimento di Guido Verderosa. Anche gli ex di Pasquale Aliberti (ex primo cittadino) a Scafati, guarderebbero con interesse il movimento di Vincenzo De Luca. Insomma non si esclude che Campania Libera possa essere un contenitore di forze eterogenee, utile solo all’ennesima prova di forza del governatore. O, in alternativa, a candidature alle prossime politiche. E non è un caso che i deluchiani stiano cercando di rafforzarsi nell’Agro Nocerino Sarnese. A sud, invece, il maggior attivista pare che sia Vittorio Esposito di Sanza. Tempi duri, invece, per il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi, stretto ancora una volta tra partito e deluchiani. Alfieri scarica De Luca e tratta con De Mita di Andrea Pellegrino I renziani ormai non vogliono sentirne parlare. L’argomento De Luca per il giglio magico è cosa chiusa. E, naturalmente, lo stesso vale per Matteo Renzi che stavolta non ha ceduto di un passo rispetto alla vicenda De Luca. Il governatore, dall’altro lato, tenta di mostrare ancora i muscoli. Battezza il movimento “Campania Libera” per poi tirarsi fuori e lasciare allo scoperto Tommaso Casillo e Luigi Bosco. Da giorni ribadisce che non lascerà il Partito democratico. E di questo sono certi al Nazareno dove l’operazione “Campania Libera” è stata marchiata come semplice scialuppa di salvataggio e, in questo momento, prova muscolare del
presidente della Regione Campania. A Roma, però, De Luca è isolato. Perso Renzi, pare che pure l’approccio con Franceschini sia alquanto complicato. Peggio ancora con Emiliano che seppur intento nella scalata nazionale, non vorrebbe incrociare De Luca sulla sua strada.Intanto il gruppo democrat campano si mobilita. Qui il riferimento di Matteo Renzi sarà Ciro Bonajuto che ben presto entrerà nella segreteria nazionale del Pd. Intanto sono stati già diversi i contatti e gli incontri che i consiglieri regionali Topo e Casillo hanno avuto con Matteo Renzi ed il suo staff. Per ora, giunta regionale a parte, si lavora per la segreteria regionale del partito. Quasi certamente non ci sarà il bis per la Tartaglione, così come sono in netto calo le quotazioni di Nicola Landolfi, che, tra l’altro, qui a Salerno è combattuto tra le posizioni di Vincenzo De Luca e quelle del Partito democratico. Tra i nomi si fa spazio quello di Vincenza Amato. A Salerno, invece, il governatore rischia di perdere una fetta importante del partito, e quindi del suo gruppo. Franco Alfieri, sindaco di Agropoli, starebbe dialogando con i centristi. In particolare, direttamente con Ciriaco De Mita. Nonostante abbia dimostrato la sua forza alle provinciali, pare che nessun segnale sia arrivato da Palazzo Santa Lucia. Inoltre, proprio in Provincia, il suo candidato Luca Cerretani (che ha superato perfino il sindaco di Salerno Enzo Napoli) resterebbe a bocca asciutta. La vicepresidenza, infatti, sarebbe stata congelata in attesa di un confronto politico. Così non si esclude che Alfieri possa traslocare al centro ed abbandonare definitivamente Vincenzo De Luca. Quanto a Campania Libera, in provincia di Salerno, c’è poca roba. L’unico gruppo è quello al Comune di Salerno che è, tra l’altro, in poca sintonia con il primo cittadino Napoli. Tant’è che ognuno viaggerebbe per conto suo. L’unica cosa salernitana di Campania Libera, sono i suoi eccellenti fondatori. Tra cui Ciccio D’Acunto, Mena Arcieri, Nello Mastursi e Matteo Picardi.
De Luca: “Ci ricandideremo e vinceremo” di Andrea Pellegrino Sfida a de Magistris ed al Pd: «Ci ricandidiamo e vinciamo». Vincenzo De Luca presenta il suo partito e pensa già al 2020. Ad Afragola il battesimo del movimento “Campania Libera”. Una iniziativa promossa da Tommaso Casillo, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e condivisa dall’intero gruppo regionale. Sala piena, con tanti amministratori della Regione pronti ad aderire al progetto di Vincenzo De Luca. «Un movimento aperto agli amministratori di centrodestra e di centrosinistra», ha dichiarato Vincenzo De Luca: «Campania Libera vuole offrire una occasione per chi si vuole impegnare in politica senza aderire ad un partito tradizionale. Oggi nasce un movimento con sani principi come la legalità, la correttezza, l’onestà e la concretezza. Espressione della gente normale, dei territori e dei quartieri, non della politica politicante. Un movimento di volontariato politico e civile aperto ai giovani, ai professionisti, agli imprenditori e alle famiglie. La nostra politica seria è quella che risolve i problemi dei cittadini. Siamo qui per fare una rivoluzione democratica. Questo è un movimento nato in una sala stracolma di cittadini, di giovani e di professionisti in un lunedì freddo e piovoso». Tra gli interventi anche quello di Franco Moxedano che dall’Idv dovrebbe aderire ufficialmente a Campania Libera: «Con tanti amici guardiamo a questo proposta politica». Una mossa, quella di Moxedano, che potrebbe consentire la costituzione del gruppo regionale “Campania Libera”, oggi stretto tra Psi e Verdi. Non c’è fisicamente il consigliere regionale di Salerno, Nello Fiore, in viaggio di piacere con la famiglia. Critiche, invece, dal Movimento 5
Stelle: «La Campania diventerà veramente Libera quando personaggi della peggior politica dei sistemi di potere come Vincenzo De Luca e amici smetteranno di occupare con le clientele e le fritturine di pesce le istituzioni, come abbondantemente dimostra l’inchiesta della Procura di Napoli – dice Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle – Scaricato persino da Renzi, ecco che al teatro Gelsomino di Afragola il presidente De Luca ha messo in scena il solito copione da Prima Repubblica, dove annuncia di cambiare tutto per non cambiare niente e per nascondere i fallimenti del suo governo regionale. De Luca è disperato, è incapace di governare e di risolvere i problemi veri dei cittadini, e lo dimostra ogni giorno: Liberi la Campania una volta per tutte e faccia tornare i cittadini al voto». Gruppo Fiore e Campania Libera: Le incognite per Enzo Napoli di Andrea Pellegrino Enzo Napoli è preoccupato. Le elezioni provinciali rischiano davvero di minare il suo percorso politico ed amministrativo. Soprattutto ora che il malcontento interno ed esterno aumenta giorno dopo giorno. E a Palazzo di Città pare che non si faccia nulla per tenere unita la maggioranza. I casi Criscuolo (nominato nel comitato di gestione dell’Autorità Portuale) e Ferrazzano (a capo del Consorzio aeroportuale) hanno accesso ancora di più il clima all’interno della maggioranza consiliare. Napoli ha fissato a quindici la soglia sotto la quale non dovrà scendere. Già così perderebbe quattro
consiglieri comunale per strada. Sotto questa soglia il caso politico inesorabilimente scoppierà. Attenzione massima, dunque, ai franchi tiratori. Ufficialmente il no alla candidatura di Enzo Napoli è arrivato nel corso dell’ultimo vertice di maggioranza solo dai consiglieri comunali Sara Petrone ed Ermanno Guerra. Ma nelle stanze i numeri dei dissidenti sono molto più alti. A partire dal “gruppo Fiore” (che conta due consiglieri comunali, forse anche tre) pronto a sostenere le indicazioni del consigliere regionale – e presidente dell’Asis – Nello, ispiratore della lista “Cittadini per la provincia” composta da Scelta Civica. Naturalmente sempre a supporto di Giuseppe Canfora presidente. A quanto pare voti dall’assise del capoluogo dovrebbero uscire per il sindaco di Angri Cosimo Ferraioli. Ieri, intanto, si è visto anche il sindaco di Cava de’ Tirreni Enzo Servalli girare intorno – in compagnia di un consigliere regionale – a Palazzo di Città. Anche il primo cittadino metelliano vorrebbe almeno un voto di Salerno città. Più probabile che il suo nome esca tra le fila del gruppo socialista. Antonio Cammarota, invece, consigliere d’opposizione e già consigliere provinciale (quando venivano scelti dai cittadini) ha annunciato che non si recherà alle urne domenica a Palazzo Sant’Agostino. Acque agitate, invece, all’interno dei Moderati. Stasi non avrebbe sciolto ancora la riserva, mentre il collega Gallo forse sarà ancora in viaggio di nozze. Indiscrezioni però, parlano di una rottura tra Gallo ed il segretario provinciale dell’Udc Luigi Cobellis. Quest’ultimo, inoltre, dovrebbe abbandonare De Mita per abbracciare Alfano e spuntare un assessorato regionale (o la riconferma di Matera) a Palazzo Santa Lucia. I Verdi, invece, saranno con Antonio Anastasio, seppur la lista contempli Antonio Carbonaro, consigliere comunale di Salerno che dovrà pur autovotarsi per non uscire a zero voti. Campania Libera il gruppo più dubbioso. Non tutti, infatti, potrebbero sostenere la candidatura di Enzo Napoli. I dissidi sono sempre più accesi tra il primo cittadino ed i componenti del gruppo consiliare rimasto a bocca asciutta sia per quanto riguarda il governo
che il sottogoverno. Più che una elezione provinciale, dunque, all’orizzonte si prevede una nuova e vera e propria prova di forza. Psicodramma Napoli: «Se esce un voto in meno vado via» di Andrea Pellegrino “Non un voto in meno, o vado via”. Il sindaco Enzo Napoli, prima di accettare la candidatura alle provinciali (lista Pd), ha riunito ieri mattina la sua maggioranza. O meglio i tre gruppi (Progressisti, Campania Libera e Salerno per i giovani) che dovranno sostenerlo alle elezioni dell’8 gennaio. Conti alla mano dovranno venir fuori 19 voti per Enzo Napoli. Senza se e senza ma. Al massimo – si dice – la soglia da raggiungere (considerato qualche franco tiratore) dovrà essere almeno di 16 preferenze. In caso contrario, avrebbe dichiarato il sindaco Napoli ai consiglieri, prenderà tutte le decisioni politiche del caso. Un patto d’onore quello che ha chiesto Napoli alla sua maggioranza, pur nella consapevolezza che alcuni consiglieri – anche se velatamente – hanno fatto capire che il loro sostegno non ci sarà. L’aria è tesa. Al punto che alcuni consiglieri pare che abbiano chiesto le dimissioni degli assessori Gaetana Falcone e Mariarita Giordano, i cui gruppi politici e consiliari di riferimento sostengono altri candidati alle Provinciali. Come i Verdi che addirittura voteranno Antonio Anastasio di Pontecagnano Faiano. Bocciata la linea di alcuni arrabbiati consiglieri che avevano proposto, invece, un voto unanime (quindi compresi i gruppi dei Verdi, Socialisti e Moderati) intorno al primo cittadino. O tutti o nessuno, in pratica. Ma i gruppi satelliti alla
maggioranza starebbero al lavoro per comporre le proprie liste e mettere in campo i propri candidati. Insomma, nulla da fare, avrebbe annunciato Napoli suscitando malumori tra i presenti. Impossibile anche l’accordo interno alla maggioranza, con Napoli che avrebbe dovuto fare un passo indietro a favore di due candidature condivise. Sul tavolo c’era il nome di Felice Santoro. Anche in questo caso le consultazioni non avrebbero portato a nulla. Tra l’altro, pare che la discesa in campo di Napoli sia voluta dallo stesso governatore Vincenzo De Luca che avrebbe indicato al Pd salernitano la strada da percorrere per le elezioni provinciali. Ma l’aria all’interno dei tre gruppi di maggioranza è tesa e preoccupa non poco lo stesso primo cittadino Napoli, chiamato ad una prova di forza in un momento delicato della vita politica e partitica della città di Salerno e della Regione Campania. Ieri pomeriggio il vertice nella sede provinciale del Pd. Oltre Napoli confermata la presenza dei sindaci della provincia di Salerno. Ma anche in questo caso non sarebbero mancate le sorprese. A sfilarsi sono stati, infatti, Gianfranco Valiante (sindaco di Baronissi) e Franco Alfieri (Agropoli). In particolare Valiante, conti alla mano, avrebbe riscontrato l’impossibilità di una elezione sicura. Il comuni della Valle dell’Irno avrebbero già stretto accordi con altri candidati. E’ il caso di Fisciano dove l’amministrazione (Pd) è a sostegno di Antonio Rescigno, primo cittadino di Bracigliano e consigliere provinciale uscente. Inoltre in lista compare anche il sindaco di Pellezzano Giuseppe Pisapia. Via anche Franco Alfieri che avrebbe confermato la sua indisponibilità nonostante la candidatura d’ufficio da parte del Pd. In Costiera Amalfitana ci sarà Paolo Vuilleumier, ex sindaco Ravello, da sempre vicino al presidente della provincia Giuseppe Canfora. Restano confermate le indiscrezioni dei giorni scorsi. In campo ci saranno Enzo Servalli (sindaco di Cava de’ Tirreni), Michele Strianese (primo cittadino di San Valentino Torio), Giorgio Marchese (Siano), oltre i cinque i consiglieri provinciali uscenti. Da Nocera Inferiore arriva Guido Tafuro (presidente del consiglio comunale) indicato da Manlio Torquato.
All’appello mancherebbe una donna ma la casella potrebbe essere riempita nelle prossime ore. Confusione al centro, dove si prospetta la scissione di Ncd ed Udc. A superare l’ostacolo dovrebbe essere la nascita di una nuova formazione “Cittadini per la provincia” che dovrebbe comprendere Scelta Civica e dissidenti centristi, oltre l’uscente Milo. In bilico la posizione del sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica che per ora non conferma il suo impegno ma neppure il suo partito di appartenenza. L’area dell’Udc di Cobellis dovrebbe confluire tutta in Ncd che dovrebbe far sintesi con i Verdi di Michele Ragosta. Il deputato del Pd, ispiratore di Verdi Davvero metterebbe in campo il consigliere comunale (ex Fratelli d’Italia) di Pontecagnano Faiano Antonio Anastasio. C’è da capire la posizione di Massimo Cariello che attraverso l’Udc si avvicinerebbe a Vincenzo De Luca e si garantirebbe la riconferma all’interno del consiglio dell’Asi. Altri nomi in campo nella formazione centrista sono Ametrano e Paolillo. Quasi fatta anche per i socialisti. Da definire c’è la candidatura di Matteo Bottone, assessore al Comune di Amalfi ed ex assessore provinciale della giunta Cirielli. Certe, invece, al momento le candidature di Pasquale Sorrentino, vicesindaco di San Giovanni a Piro; Angelo Rizzo, presidente della comunità montana Calore Salernitano; Enzo Passa consigliere comunale di Cava de’ Tirreni) ed Antonio Zarrella, consigliere comunale di Nocera Inferiore. Nel centrodestra la curiosità è il doppio simbolo che sfoggerà Forza Italia. All’interno della bandiera italiana ci sarà anche il garafalo del Nuovo Psi di Antonio Fasolino. In campo ci saranno (al momento): Buonfiglio, consigliere comunale di Nocera Inferiore che sarà in quota Nuovo Psi; Gregorio Fiscina, Mimmo Di Giorgio, gli uscenti Francesco Marrazzo e Flavio Vitagliano, Ciro Troccoli (Camerota) e Luigi Morello (Teggiano).
Naddeo bacchetta l’assessore: «Il centro non diventi un Far West» di Brigida Vicinanza Mentre Dario Loffredo lavora “alla Salerno di domani con progetti che prevedono una riduzione della Tosap ed una nuova regolamentazione della musica nei locali che abbia rispetto per i residenti, senza criminalizzare però la musica di qualità, che ha un enorme valore d’intrattenimento e di offerta turistica”, Corrado Naddeo consigliere comunale di Campania Libera storce il naso. In un post su Facebook l’assessore all’annona e al commercio presenta infatti i progetti in cantiere: “Perché facciamo tutto questo? Perché la rinascita della Movida salernitana passa attraverso il rispetto delle regole, la semplificazione amministrativa, nuovi parcheggi e soprattutto attraverso un’offerta culturale di qualità, non più slegata e scoordinata, ma adeguata e pensata per la Salerno “città del buon vivere” che stiamo costruendo, un pezzo per volta.” A risponderlo è proprio Naddeo, che ha rilaciato non proprio contento delle iniziative che l’assessore sta sponsorizzando, sottolineando che così facendo Salerno potrebbe essere trasformata in un Far West senza precedenti: “Non sfuggono le lodevoli motivazioni al fine di migliorare l’accoglienza in città dell’assessore Loffredo ma mi corre l’obbligo di esprimere la mia personale posizione in merito. Si può discutere su tutto, ma alcune cose vanno chiarite: il diritto a fare impresa nel settore intrattenimento non può prescindere dal diritto dei cittadini a non essere espropriati delle parti più belle della nostra Salerno o privati del sacrosanto diritto di vedere rispettate
le più elementari regole del vivere civile”. Poi il consigliere ha continuato, puntando i riflettori sulle reali mancanze della città, che non permetterebbero comunque di dare vita a dei progetti degni di una città turistica: “Pensare di trasformare una grande parte del centro di Salerno in un far- west dove non si possono fare rispettare le regole per carenza cronica di uomini della polizia municipale realmente operativi in strada, oppure per la limitazione del loro orario di lavoro (visto che dalle 23.30 circa la città non ha più presidio di forze dell’ordine significativo in termini numerici per arginare ogni forma di abuso che va dal parcheggio auto criminale, agli schiamazzi di ogni genere, musicali e non, senza trascurare l’alcool che si dispensa a go-go a tutti, compresi ubriachi e minorenni). Pensare poi di agevolare qualunque forma di trasformazione di micro-locali in pizzerie, friggitorie, pub, discoteche per distruggere la vita normale delle persone non mi troverà mai d’accordo. Se parliamo poi del nostro meraviglioso centro storico coi suoi magnifici palazzi lo sono ancora meno. Su questo sarò intransigente e chiaro, sempre. Essere al fianco degli operatori del settore, come voglio essere anche io, «Riattivate l’ambulatorio veterinario»: l’appello dei cittadini al sindaco Napoli non può prescindere dalla tutela dei cittadini tutti”. Ma il consigliere non si ferma, mostrando sempre sui social e sulla sua bacheca (in attesa di un confronto) il suo disappunto tra i commenti: “Purtroppo non è ipotizzabile che, a Salerno, chiunque possa avviare qualsiasi tipo di attività. D’altronde anche nel campo dei negozi di abbigliamento e’ successo un vero e proprio terremoto che ha lasciato macerie ovunque, complice la perdurante crisi economica. Penso quindi che una riflessione profonda ed una ripartenza diversa possa rilanciare una città come Salerno baciata dal mare, collegata a due coste che il mondo conosce per unicità”. Naddeo infine serve uno spunto di riflessione e un paragone significativo con Cava: “Qualche mese fa ho passato, dopo circa 20 anni, una serata (sabato) al borgo antico di Cava: piacevole, accogliente, pulizia, gusto ed educazione che mi hanno
colpito. Mi pare che anche altre persone hanno avuto le medesime impressioni. Insomma lavoriamo per migliorare la qualità della nostra accoglienza”. L’idea di Loffredo comunque rimane quella di dare a tutti i commercianti tempo ed opportunità, semplificando la burocrazia, idea che potrebbe comunque trovare d’accordo il consigliere Naddeo, che probabilmente ha “criticato” alcune modalità messe in campo. Comune, riparte l’attività: convocati i capigruppo di Andrea Pellegrino Commissioni e gettoni di presenza, Piero De Luca e Nicola Landolfi convocano per questo pomeriggio i capigruppo consiliari di maggioranza (delle liste riconducibili al Pd) per fare il punto della situazione e superare gli ostacoli prima della ripresa (o meglio dell’avvio) delle attività a Palazzo di Città. Le commissioni, a quanto pare, si dovranno rifare. E prima delle convocazioni ufficiali già fissate per il 29, 30 e 31 agosto, quando bisognerà eleggere presidenti e vicepresidenti ed evitare, dunque, eventuali e nuovi franchi tiratori. La proposta al vaglio riguarda la riduzione di due posti a danno dei Progressisti per Salerno e a favore dei gruppi “Campania Libera” e “Salerno per i giovani”, così da assicurare una completa rappresentanza all’interno degli organismi da parte delle tre liste civiche. Allo stato, per mero calcolo elettorale, i Progressisti avrebbero occupato numerose caselle, al punto da ridurre al minimo la presenza dei consiglieri comunali di “Campania Libera” e “Salerno per i giovani”. Ma all’ordine del giorno ci sarà anche la proposta di riduzione del gettone di presenza, condiviso da tutti in
maniera ufficiale ma contestato da tutti nelle segrete stanze. Soprattutto perché il taglio riguarderebbe solo il Consiglio comunale, escludendo così dalla tagliola i compensi di sindaco, assessori e manager di società pubbliche. Da più parti, infatti, si chiede una equa riduzione dei compensi a partire proprio dagli organi governo. Infine ci sarà spazio anche per una riflessione politica e su un fermento che agita la maggioranza. Problema deleghe (congelate per i consiglieri comunali) e prossime nomine, le spine nel fianco dei vertici provinciali del Partito democratico. A settembre, infatti, sul tavolo ci sarà sicuramente la presidenza dell’Asis ma anche le nomine all’Aeroporto di Pontecagnano (divenuto regionale a tutti gli effetti) e anche – a quanto pare – all’Autorità Portuale di Salerno. Pare che ci siano pressioni (politiche) per sostituire Annunziata e piazzare, dunque, un deluchiano doc al vertice dell’Authority, soprattutto durante questo delicato periodo di transizione, prima dell’accorpamento con Napoli. Più spinosa la vicenda Asis che rischia di avere ripercussioni a livello comunale. A quanto pare Nello Fiore (attuale consigliere regionale e presidente dell’Asis) sarebbe intenzionato a non mollare la presa. A lui rispondono in Consiglio comunale di Salerno, il figlio Antonio ed il consiglieri comunali Rocco Galdi e Rosa Scannapieco. Ma il gruppo di “dissidenti” sarebbe in aumento. In pratica Fiore (Nello) avrebbe chiesto un suo rinnovo al vertice dell’Asis o la nomina di un suo fedelissimo. Proposta rispedita al mittente e che per ora avrebbe avuto già i suoi primi effetti, con la rinuncia ad ogni incarico (presidenza di commissione) da parte di Fiore jr e Scannapieco. Ancora la partita dell’Aeroporto di Pontecagnano dove questa volta sarà solo e soltanto Vincenzo De Luca a giocarsela.
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