Google Earth: una tecnologia a servizio della topografia tradizionale
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Google Earth: una tecnologia a servizio della topografia tradizionale Le “carte topografiche” tradizionali, ma in qualche caso anche quelle digitali, non sono sempre dettagliate o aggiornate quanto vorremmo. E anche quando un itinerario l'abbiamo già percorso anni prima, non sempre possiamo fidarci solo della nostra memoria. Proprio per sopperire a tali mancanze mnemoniche o, più semplicemente, per contribuire allo sviluppo di un percorso laddove la cartina topografica non fosse sufficientemente chiara o leggibile, può essere utile l’impiego di uno strumento come Google Earth e, nello specifico, tutti i comandi relativi al delineamento di percorsi e all’individuazione di immagini da ricordare poi durante la strada. È importante ribadire il fatto che la tecnologia non può e non deve sostituirsi a noi in quanto persone pensanti né a noi in quanto Scout, togliendoci quello spirito di avventura e, al contempo, quel buon senso e responsabilità che acquisiamo e coltiviamo nel nostro percorso di crescita da Coccinelle a RS. Ciò ci suggerisce un’attenzione particolare al percorso attraverso le comunicazioni con il demanio forestale della zona di interesse, la possibilità di fare sopralluoghi o chiedere informazioni agli enti più competenti; percorsi effettuati anche solo un anno prima possono essere stati modificati a causa di eventi naturali (alluvioni/esondazioni, smottamento del terreno), passaggio di animali, incuria nel mantenimento del sentiero (segnaletiche divelte o cancellate, alberi caduti, sottobosco cresciuto, ecc.…) per questo è bene, quando ci si appresta a partire, informarsi sempre sullo stato del sentiero anche se lo si è percorso relativamente da poco tempo. Vedremo adesso come utilizzare Google Earth per la preparazione del percorso di una Route o uscita di Fuoco: Una volta scelto il percorso e valutatane la difficoltà attraverso la consultazione della cartina topografica, della carta dei sentieri e tramite la realizzazione del profilo altimetrico, può essere utile studiare l’itinerario anche su Google Earth. Se, ad esempio, la partenza si prevede con un pullman privato che si fermerà lungo una strada provinciale davanti ad un cancello dell’Azienda Forestale, in una zona ricca di sentieri e, di conseguenza, anche di cancelli d’accesso, come fare per non avere dubbi sul punto preciso della fermata del pullman? Semplice! Aprire Google Earth dal collegamento sul desktop o dai programmi installati. (Se il programma non fosse già installato, procedere all’installazione guidata da http://www.google.it/intl/it/earth/index.html) Cercare la zona interessata e rintracciare approssimativamente il punto in cui dovrebbe essere situato il cancello seguendo le indicazioni date dalla carta dei sentieri.
Entrare adesso in modalità “Street View” e cercare il cancello. Una volta individuato e visualizzato il luogo d’interesse come realmente si presenta, sarà più facile riconoscerlo anche transitandovi davanti con il pullman.
Stabilito il punto di partenza, si procede con l’individuazione del sentiero vero e proprio, così da avere conferma di quanto già tracciato sulla cartina topografica: Per prima cosa bisogna individuare il punto in cui trascorrere la notte (in questo caso possono essere utili le foto che gli utenti di Google Earth caricano sul programma stesso a beneficio di tutti). Una volta visualizzato il punto, lo si può segnalare con un “Segnaposto” selezionabile dalla Barra degli Strumenti. Adesso si può creare un percorso che proceda dal cancello al rifugio: dalla barra dei comandi selezionare “Strumenti” e scegliere il comando “Righello”; oppure selezionare direttamente il comando “Righello” dalla barra degli Strumenti. Dalla nuova finestra selezionare il comando “navigazione con il mouse” così da permettere lo spostamento sull’immagine satellitare senza il rischio di tracciare linee del percorso.
Con dei piccoli clic sul sentiero individuato, si traccia il percorso. (in caso di errore, cliccare con il tasto destro sull’ultimo o sugli ultimi punti del percorso selezionati: essi verranno così eliminati). Il risultato sarà più o meno questo: Finito di tracciare la linea, il programma ci chiede di salvare il nostro itinerario ed è questo il momento in cui possiamo personalizzare il percorso scegliendo nome, colore, spessore del tratto, etc... Per una Route può essere utile differenziare i segmenti di percorso con colori diversi a seconda del giorno. Il risultato finale dovrebbe essere più o meno così:
Google Earth offre anche la possibilità, rispetto allo studio del percorso su cartina, di avere a disposizione all’istante un profilo altimetrico dettagliato e preciso. É ovvio che le Scolte realizzeranno il loro profilo altimetrico tradizionale, da portare con sé durante la Route, ma ciò non toglie la grande utilità che un tale strumento in versione digitale possa avere nella fase preliminare di preparazione del percorso. Selezionare dalla colonna a destra, in cui vengono salvati i nostri percorsi, il percorso interessato; cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare la voce “Mostra profilo elevazione”. É possibile così muoversi con il mouse contemporaneamente sia sul profilo altimetrico sia sul percorso, guardando altitudine e chilometri dell’intero percorso o dei punti di interesse come i
“segnaposto”. Una volta fatto questo, possiamo arricchire il nostro profilo tascabile e tradizionale con dettagli e informazioni tratte da quello “digitale”, la cui aderenza alla realtà sarà tanto più millimetrica quanto più preciso sarà il nostro clic. Vedere quanto la tecnologia possa essere collaboratrice stretta delle nostre mani (e NON una sostituta, ATTENZIONE!!!) può aiutare le Scolte a sentirsi un po’ più al passo con i tempi, a stimolare la loro curiosità nei confronti del percorso e soprattutto a dire “WOW!”, cosa sempre più difficile da ottenere. A questo punto la domanda può sorgere spontanea: perché perdere la vista scrutando una cartina, quando basta qualche clic e il gioco è fatto? Innanzitutto è importante considerare che l’uso di uno strumento del genere va limitato alla terza branca, perché le Scolte, come detto prima, conoscono già e possiedono appieno gli elementi di base della tecnica e possono quindi avere la maturità per capire che la tecnologia non è una scorciatoia, bensì un supporto, un aiuto per cercare di partire più preparati e più consapevoli. Non mi dilungherò qui su pregi e difetti di Google Earth, basti però come esempio dire che trattandosi di foto “dall’alto” è sufficiente che un sentiero si trovi in un fitto bosco o in una zona d’ombra per far sì che esso diventi pressoché invisibile e quindi non utilizzabile per la realizzazione del profilo automatico. Dal punto di vista prettamente metodologico, invece, l’affidarsi unicamente e ciecamente ad uno strumento tecnologico, sia esso un GPS o Google Earth, vanificherebbe l’importanza dell’uso delle tecniche apprese, la capacità di valutare tutti gli aspetti di un percorso in base alle esigenze di una Comunità e, soprattutto, il valore di imparare a contare sulle proprie capacità, aumentando la fiducia in sé stesse.
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