GLI STUDI DI SETTORE PER I PROFESSIONISTI: IL CASO DEGLI STUDI DI INGEGNERIA
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Sindacato Ingegneri Liberi Associazione Giovani Professionisti Ingegneri Bresciani GLI STUDI DI SETTORE PER I PROFESSIONISTI: IL CASO DEGLI STUDI DI INGEGNERIA Brescia, 18 ottobre 2001 ore 17 Sala Conferenze Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brescia Via Cefalonia, 70 Crystal Palace – 11° piano BRESCIA 1
Il presupposto giuridico degli studi di settore. Gli studi di settore rappresentano il più sofisticato strumento utilizzato dall’Amministrazione Finanziaria per la ricostruzione presuntiva dei ricavi (per le imprese) o dei compensi (per i professionisti). Il presupposto giuridico si cui si fondano è contenuto nell’art.39 primo comma lettera d) del DPR 600/73, che dispone che l’ufficio impositore determina il reddito sulla base dei dati e delle notizie comunque raccolti o venuti a sua conoscenza, con facoltà di prescindere in tutto o in parte dalle risultanze delle scritture contabili, in quanto esistenti, e di avvalersi anche di presunzioni prive dei requisiti di gravità, precisione e concordanza. Pertanto, sulla base di dati contabili ed extracontabili, si dovrebbe pervenire ad un risultato ragionevole, che può andare oltre le sole scritture contabili che perdono il valore probatorio che era stato loro affidato nella riforma tributaria del 1973. registrazioni contabili studi di settore (incassi – pagamenti) (programma GE.RI.CO.) compensi “ragionevoli” reddito dichiarato reddito presunto attribuibile dichiarato > presunto ➨ nessuna rettifica dichiarato = presunto ➨ nessuna rettifica dichiarato < presunto ➨ può scattare accertamento a determinate condizioni Per la verità il tentativo del legislatore di “vedere oltre” le risultanze delle scritture contabili è iniziato già dal 1989, ed ha trovato espressione: • nei coefficienti presuntivi di reddito; • nella minimum tax; • nei parametri; • negli studi settore, che dunque possono essere definiti come l’ultima evoluzione di uno strumento già conosciuto. Va d’altro canto segnalato come ogni nuova evoluzione della metodologia contenga implicitamente una sconfessione del precedente metodo (più rozzo, meno preciso ecc.), come le risultanze del contenzioso passato paiono confermare; basti dire che se oggi un soggetto dovesse ricevere un accertamento per l’anno di imposta 1996 basato 2
sui parametri potrebbe addurre, a suo favore, la circostanza che il conteggio effettuato sullo stesso anno utilizzando gli studi di settore conduca a risultati più vicini al dichiarato. Meccanismo di funzionamento. Gli studi di settore si pongono l’obiettivo di individuare le condizioni di effettiva operatività dei soggetti e di determinare i ricavi e i compensi che, con ragionevole probabilità, possono essere attribuiti ai contribuenti attraverso la rilevazione delle caratteristiche strutturali di ogni specifica attività economica, realizzata mediante la raccolta sistematica di dati di carattere fiscale e di elementi che caratterizzano l’attività ed il contesto economico in cui la medesima si svolge. Gli studi sono stati realizzati rilevando per ogni attività economica le relazioni esistenti tra le variabili contabili e quelle strutturali, sia interne che esterne all’azienda (tramite questionari). Le imprese oggetto dell’analisi sono state segmentate in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali secondo una combinazione di due tecniche statistiche: • analisi multivariata in componenti principali, che consente di ridurre il numero di variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili (c.d. componenti principali) tra loro indipendenti che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie; • un procedimento di cluster analysis che permette di identificare gruppi omogenei di soggetti (c.d. cluster) che presentino caratteristiche strutturali simili. Le variabili ritenute significative sono quelle contenute nei questionari indirizzati negli scorsi anni ai contribuenti. Una volta identificato il gruppo omogeneo si è scelta una funzione matematica che meglio si adatta all’andamento dei compensi dei professionisti appartenenti al gruppo stesso, utilizzando il metodo della regressione multipla (relazione esistente tra la variabile dipendente ricavo, e le variabili indipendenti dati strutturali e contabili); tale funzione tiene anche conto della collocazione territoriale in cui opera il soggetto. Una volta individuati gruppi omogenei e fattori principali, si applica la c.d. analisi discriminante che consente di elaborare le probabilità di appartenenza di un soggetto ad uno o più gruppi omogenei, a ciascuno dei quali corrisponde la propria funzione di ricavo. Il procedimento di calcolo, sicuramente complicato, viene svolto tramite l’utilizzo del programma GE.RI.CO. (gestione ricavi e compensi), distribuito gratuitamente dall’Amministrazione Finanziaria, che elabora la situazione del contribuente e consente il calcolo dei risultati delle funzioni sopra indicate; a tale programma bisogna affidarsi “ciecamente” per ottenere la fotografia della posizione di ciascun soggetto. 3
raccolta dati con questionari individuazione delle variabili significative individuazione dei gruppi omogenei scelta della funzione di ricavo predisposizione programma GE.RI.CO I cluster ottenuti per lo studio di settore degli ingegneri. 1 studi di grande • studi affermati e noti, che operano da un numero di dimensione, operanti anni solitamente superiore alla media; nei principali campi • i componenti hanno età media superiore a 46 anni; dell’ingegneria • nella maggior parte dei casi sono localizzati al nord; • lavorano in uffici di grandi dimensioni, dispongono di almeno 2 dipendenti e ricorrono a collaborazioni esterne; • ottengono un buon numero di incarichi di progettazione e direzione lavori; • hanno ottima dotazione di strumenti informatici e specialistici, ed erogano compensi rilevanti a società di servizi; • i clienti sono essenzialmente società ed enti pubblici 2 studi di piccolissima • è il cluster più numeroso; dimensione operanti • soggetti con recente iscrizione all’albo; nel campo edile per il • dotati di piccolo ufficio, in molti casi promiscuo con settore privato l’abitazione; solitamente non si avvalgono di personale dipendente o di collaborazioni esterne; • le spese specifiche e le dotazioni di mezzi sono modeste; il numero di incarichi non è elevato; • la clientela è solitamente costituita da privati 4
3 studi di ingegneria • studi di piccola dimensione, solitamente con locali specializzati in perizie promiscui con l’abitazione; per banche ed • di regola non dispongono di dipendenti, mentre assicurazioni spesso vengono utilizzati collaboratori esterni; • la dotazione di strumenti è ridotta • i rapporti di clientela sono di tipo fiduciario e solitamente protratti nel tempo • sono localizzati prevalentemente al sud 4 studi di media • operano da un numero elevato di anni; dimensione, operanti • dispongono di uffici di media dimensione, utilizzano nel campo civile dipendenti e collaboratori esterni; • hanno una buona dotazione di strumenti informatici; • il campo di attività può essere vasto e differenziato, ed il numero di incarichi è buono 5 studi di ingegneria di • è il secondo cluster per numerosità; piccola dimensione • dispongono di piccoli studi e solitamente non operanti con il settore utilizzano dipendenti; pubblico • sono localizzati prevalentemente al sud; • si occupano del settore edile e delle reti idrauliche; • hanno minima dotazione di mezzi informatici ed un numero limitato di incarichi 6 studi specializzati in • di norma di piccola dimensione e con studio presso collaudi l’abitazione del titolare; • solitamente l’età anagrafica è superiore a 46 anni; • committente solitamente è un ente pubblico; • il numero di incarichi è spesso limitato 7 studi specializzati in • dimensione molto piccola, con studio solitamente perizie giudiziali presso l’abitazione del titolare • minima dotazione di mezzi • numero di incarichi ridotto 8 studi specializzati in • studi di dimensione molto piccola, con studio presso rilievi topografici l’abitazione del titolare; • non utilizzano dipendenti ma spesso si avvalgono di un collaboratore esterno; • sono dotati di strumentazione specialistica; • sono localizzati prevalentemente al sud 5
9 studi di media • solitamente soggetti con anzianità professionale dimensione operanti superiore ai 15 anni; nel campo edile • concentrati al nord, utilizzano studi di media dimensione con l’ausilio di dipendenti; • è prevalente la specializzazione in campo edile, con un numero di incarichi elevato 10 grandi studi di • solitamente organizzati sotto forma di studio ingegneria associato; • studi noti ed affermati che operano da molti anni sul mercato; • utilizzano uffici di grandi dimensioni e si avvalgono di dipendenti e collaboratori; • sono concentrati quasi esclusivamente al nord; • hanno struttura che consente la realizzazione simultanea di più progetti, anche importanti 11 studi specializzati in • di piccola dimensione, organizzati in studi presso impiantistica l’abitazione del titolare; • solitamente attività esercitata dai giovani che lavorano per uno o pochissimi committenti 12 studi specializzati in • è il terzo cluster per numerosità consulenze e • utilizza studi promiscui con l’abitazione del titolare contenzioso • concentrati nel centro-nord e soprattutto nei grossi centri abitati • hanno bassa dotazione di beni e strumenti • si occupano di organizzazione aziendale, impiantistica, informatica e simili • ricevono numero di incarichi solitamente basso e proveniente da pochi committenti • caratterizzati da soggetti di giovane età La differenziazione per aree geografiche. Il territorio italiano è stato suddiviso in 5 aree geografiche che vanno ad influenzare la funzione di ricavo che viene prescelta per ciascun cluster; le aree, che si riferiscono al luogo di esercizio dell’attività, vengono contraddistinte solo per macroclassi e si possono così classificare: 6
1 aree con buono • livello di benessere elevato sviluppo socio- • istruzione superiore economico • sistema economico locale organizzato • diffusa imprenditorialità • rete ben sviluppata di servizi • comuni localizzati al nord per l’86% • comuni di piccole dimensioni 2 aree con modesto • livello di benessere non elevato sviluppo socio- • bassa scolarità economico • sistema economico locale non organizzato • perno dell’economia è il commercio • imprenditorialità limitata, con scarsa presenza di imprese di servizi • comuni localizzati al sud per il 70% • comuni di piccole dimensioni 3 aree con elevato • notevole grado di benessere sviluppo socio- • istruzione superiore economico • presenza di settore terziario evoluto • presenza di aree ad alta urbanizzazione (aree metropolitane) • comuni localizzati per il 75% al nord 4 aree con medio • livello medio di benessere sviluppo socio- • piccoli comuni con organizzazione dell’attività economico produttiva spiccatamente artigianale (trasformazione manifatturiera) • comuni localizzati per l’81% nelle regioni del nord- ovest 5 aree di marcata • livello di benessere modesto arretratezza • scolarità poco sviluppata economica • basso tasso di imprenditorialità • bassissima qualificazione professionale • scarsità di imprese di servizi • comuni localizzati al sud ed in particolare modo in Calabria, Campania e Sicilia 7
I risultati degli studi di settore. Il programma di calcolo evidenzia due tipi di indici: • la congruità, cioè l’ammontare minimo dei compensi che debbono essere dichiarati dal contribuente, distinguendo tra ricavo puntuale (da utilizzarsi in casi di normalità) e ricavo minimo ammissibile (giustificabile in caso di ricorrenza di particolari accadimenti o di svolgimento dell’attività secondo modalità anomale rispetto al gruppo omogeneo di appartenenza); se i compensi dichiarati risultano inferiori a quelli ottenuti dal conteggio, può scattare l’accertamento ai fini delle imposte dirette e dell’IVA; • la coerenza, cioè il posizionamento di determinati indici all’interno di una forbice tra valori minimi e valori massimi solitamente riscontrabili nel gruppo di appartenenza; indici “sballati” costituiscono il presupposto per l’inserimento del nominativo del contribuente nelle black list elaborate dagli uffici, cioè dei soggetti che possono essere sottoposti ad accertamento con precedenza rispetto ad altri. • il volume dei compensi deve essere uguale o CONGRUITA’ superiore rispetto a quelli previsti dallo studio; • analogo problema vale ai fini dell’IVA • gli indici calcolati debbono essere ricompresi tra COERENZA valori minimi e valori massimi; • il mancato rispetto evidenzia solo una anomalia, ma non si riflette direttamente sull’accertamento Il valore accertato risulta poi dal seguente conteggio: ricavi congrui + altri componenti positivi non stimati dagli studi - spese deducibili = imponibile fiscale Tali risultanze possono essere utilizzate dagli uffici accertatori come motivazione dell’accertamento effettuato, senza necessità di dimostrare nulla in più rispetto al mero calcolo; spetterà invece al contribuente fornire la prova contraria, tendente cioè a dimostrare non tanto la non correttezza o validità dello strumento, quanto la non applicabilità dello stesso al suo specifico caso. 8
Combinando i possibili casi che si potrebbero ottenere dal calcolo di GE.RI.CO si possono presentare le seguenti situazioni: risultanze di GE.RI.CO. conseguenze fiscali • nessuna conseguenza dal punto di vista congruo coerente ➨ dell’utilizzo del metodo degli studi; • possibile subire altri tipi di controlli da parte degli uffici • possibile subire accertamento in ragione non congruo coerente ➨ della non congruità • possibile inserimento nelle liste dei congruo non coerente ➨ soggetti da verificare con accesso allo studio • possibile subire accertamento in ragione non congruo non coerente ➨ della non congruità Le difficoltà di applicazione degli studi al mondo professionale. Il ritardo stesso con cui sono stati varati i primi studi relativi ad attività professionali sta a dimostrare quale sia stato il tormentato iter di formazione degli studi stessi. Il presupposto stesso della elaborazione di tale metodo matematico-statistico si fonda sul presupposto che le variabili siano: • identificabili • quantificabili • relativamente costanti. Nel mondo professionale sono, al contrario, da segnalare le seguenti difficoltà: • individuazione di un modello matematico statistico che si adattasse ad attività con prevalenza dell’intuitus personae rispetto all’organizzazione ed ai fattori produttivi (componente intellettuale ed artistico-professionale, particolari specializzazioni, difficoltà di avvio dell’attività per i giovani iscritti all’albo ecc.); • determinazione del reddito con il principio di cassa e non di competenza, e quindi la possibile mancanza di correlazione, all’interno di un periodo di imposta, tra compensi e costi; 9
• svolgimento di talune prestazioni con scopo non principale o prevalente di lucro, ma per ragioni di prestigio o di pubblicità indiretta; • ottenimento di clusters che paiono non rappresentare compiutamente quella che risulta essere la reale situazione di mercato. Lo stesso Ministero, con la Circolare Ministeriale n.54/E del 13.06.2001, ha già individuato alcune aree critiche dello studio di settore degli ingegneri, che probabilmente formeranno oggetto di rettifica del programma GE.RI.CO. nei prossimi anni; esse sono: • l’ottenimento di importanti commesse in un settore specialistico può, talvolta, comportare la necessità di acquisizione di apparecchiature altamente sofisticate e dedicate, che rimangono poi nella disponibilità del professionista anche se non vengono più utilizzate; • in studi di professionisti non giovanissimi sono sicuramente presenti beni quali tecnigrafi, tavoli da disegno, mezzi di calcolo programmabili, attrezzature topografiche e di rilievo che oggi risultano quasi del tutto inutilizzabili e privi di valore economico; • lo studio rileva solamente la data di iscrizione all’albo professionale, senza curarsi dell’età anagrafica del soggetto; il tutto crea difficoltà se teniamo conto che il programma ipotizza una parabola di ricavi crescente in ragione dell’anzianità di iscrizione all’albo, e ciò conduce a risultati aberranti se pensiamo al caso di un professionista che si iscrive ad età avanzata (magari dopo aver conseguito la pensione per lavoro dipendente) e che presumibilmente si vedrà imputata una quota di ricavi che esplode man mano che passano gli anni di attività (mentre nella realtà i ricavi stessi saranno, solitamente, del tutto modesti). Le variabili rilevanti per lo studio degli ingegneri. Come si evince dai modelli allegati alla dichiarazione dei redditi per la raccolta dati relativi agli studi di settore, entrano in gioco le seguenti variabili: svolgimento di altre attività • il contemporaneo esercizio di attività diverse da quella oggetto dello studio, comportano una riduzione del volume dei compensi presunti; • in caso di svolgimento di attività dipendente rileveranno in diversa misura lavori a tempo pieno o part-time anzianità professionale • si prende come base l’anno di iscrizione all’albo professionale; • si presume che a maggiore anzianità corrispondano maggiori compensi 10
personale addetto all’attività • rilevano le giornate retribuite dei dipendenti e la tipologia di contratto utilizzato (apprendista, formazione lavoro ecc.); • rilevano i collaboratori coordinati e continuativi con attività prevalente nello studio; • rileva il numero degli associati nel caso di associazioni professionali unità immobiliari utilizzate Rilevano: per lo svolgimento dell’attività • l’ubicazione territoriale; • il numero di utenze telefoniche; • il canone di locazione; • l’utilizzo di servizi forniti da terzi; • costi per strutture polifunzionali elementi specifici dell’attività • modalità di espletamento • aree specialistiche • tipologia della clientela • elementi contabili specifici • altri elementi specifici - partecipazione a studi associati; - disponibilità di studi all’estero; - ore settimanali dedicate all’attività; - settimane di lavoro nell’anno • valore dei beni strumentali: bisogna indicare il valore dei beni posseduti alla data del 31.12, indipendentemente dalla data di acquisto; è data facoltà di escludere il valore dei beni elementi contabili posseduti ma non utilizzati, a condizione che non siano dedotte quote di ammortamento; per i beni in leasing si considera il costo di acquisto del concedente; per i beni detenuti ad altro titolo si considera il valore normale. Qualora i beni subiscano limitazioni alla deducibilità (esempio auto) si considera il solo valore deducibile • spese per lavoro dipendente: rilevano sia gli stipendi, che i contributi che gli accantonamenti di fine anno; 11
• spese per prestazioni di collaborazione: rilevano i compensi, al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del committente, nonché le eventuali quote di TFM; • spese per compensi per prestazioni elementi contabili direttamente afferenti l’attività professionale: (segue) deve trattarsi di compensi volti ad ottenere un servizio direttamente attinente all’attività, che sostituisce una prestazione diretta dell’interessato (comprendono quote a società di servizi e strutture polifunzionali); • consumi: si indicano i servizi telefonici, i consumi di energia elettrica ed i consumi di carburanti, assumendoli nella quota rilevante ai fini della deduzione fiscale; • altre spese: accoglie l’ammontare delle spese diverse non specificamente indicate in altri righi del quadro E del modello UNICO (riferimento ai righi E15-16-17-18) • compensi dichiarati: accoglie la totalità dei compensi percepiti in denaro o in natura. Il calcolo della resa oraria per addetto. La resa oraria per addetto è uno dei fattori che maggiormente pesano sul conteggio degli studi; il programma GE.RI.CO effettua un conteggio di questo tipo: compensi dichiarati – spese per co.co.co. – spese per servizi direttamente inerenti numero addetti x 40 x 45 il numero addetti da indicare al denominatore esprime: professionista x fattore correttivo + numero giornate retribuite dipendenti 312 il fattore correttivo viene così calcolato: ore settimanali lavorate x settimane lavorate nell’anno 40 45 12
I correttivi applicabili alle variabili degli studi. Già in sede di prima applicazione degli studi sono emerse delle situazioni “atipiche” rispetto alle variabili prese in considerazione per l’elaborazione dei calcoli matematico-statistici; sono state perciò introdotte delle deroghe, degli alleggerimenti, ai normali criteri di compilazione. Tali riduzioni entrano chiaramente in gioco solo per i soggetti che, da un primo calcolo secondo i normali criteri, risultano non congrui o coerenti rispetto ai risultati di GE.RI.CO. macchine d’ufficio • se acquistate da più di 5 anni risultano elettromeccaniche ed elettroniche irrilevanti; • se acquistate da meno di 5 anni rilevano solo per il 50% del costo storico personale dipendente con • i costi rilevano solo nella misura del 20% mansioni prevalenti di sola segreteria spese di locazione e condominiali, • le spese relative al puro utilizzo dei locali corrisposte a società di servizi o a sono irrilevanti e quindi non vanno strutture polifunzionali, pattuite considerate; unitariamente al costo di altri • le spese per l’utilizzo di servizi di terzi servizi diversi rilevano solo nella misura del 30% del loro importo ai fini degli studi di settore si definiscono: • società di servizi: società che consentono l’utilizzo di locali, di beni strumentali, di utenze telefoniche, di servizi di segreteria ecc. • strutture polifunzionali: strutture diverse dagli studi associati, in cui operano più esercenti arti e professioni (anche di diversi settori) che ripartiscono tra loro una parte o la totalità delle spese La sperimentalità degli studi per i professionisti. Alla luce di tutte le difficoltà sopra elencate, in attesa di un ulteriore periodo di osservazione ed aggiustamento delle risultanze degli studi stessi, l’applicazione viene effettuata in via sperimentale. Ciò significa che: 13
• le risultanze relative alla congruità ed alla coerenza non possono essere utilizzate direttamente per gli accertamenti, ma solo per la elaborazione di liste selettive per la scelta dei soggetti da sottoporre ad accertamento con altri metodi; • i contribuenti che dichiarano compensi superiori alle risultanze degli studi sperimentali, oppure che vi si adeguano in sede di dichiarazione, non potranno più essere accertati sulla base della versione definitiva degli studi che sarà emanata alla conclusione del periodo transitorio, anche se i risultati della stessa fossero di molto superiori rispetto all’attuale; • i contribuenti che risultassero non congrui durante il periodo sperimentale potranno essere sottoposti ad accertamento, per tutti i periodi di imposta ricompresi nel periodo sperimentale stesso, sulla base dello studio di settore definitivo; • ai professionisti soggetti agli studi, sia pure sperimentali, non si applicano i parametri ai fini dell’accertamento. Quando il professionista è accertabile con gli studi di settore. L’applicazione pratica di tale metodo di accertamento non è automatica; infatti devono essere verificate le seguenti condizioni: • le risultanze contabili, per almeno due anni anche non consecutivi nell’arco di un triennio, sono inferiori rispetto a quelle degli soggetti in contabilità studi; semplificata i possibili trienni ipotizzabili sono: 2000-2001-2002 2001-2002-2003 2002-2003-2004 ecc. ipotizzando che per l’anno 2000, pur non essendo congrui, nessun adeguamento si sia operato, si capisce come risulterà indispensabile provvedere ad un sicuro adeguamento quantomeno per l’anno 2001 • le risultanze contabili, per almeno due anni anche non consecutivi nell’arco di un soggetti che hanno optato per triennio, sono inferiori rispetto a quelle degli la contabilità ordinaria studi; • la contabilità ordinaria, a seguito di accertamento documentale, viene dichiarata inattendibile; controllo esperibile su ogni singola annualità senza verifica del triennio. 14
Si verifica pertanto una situazione assurda per cui i soggetti con contabilità ordinaria hanno più possibilità di essere accertati sulla base degli studi di settore. Cosa significa e quanto costa l’adeguamento. Adeguarsi alle risultanze dello studio di settore significa dichiarare un ammontare di compensi almeno pari a quello risultante dallo studio di settore; logicamente ciò comporta: • il pagamento di maggiori imposte; a tale riguardo si segnala che è dovuta l’IRPEF sul maggior reddito imponibile sulla base degli scaglioni di riferimento, mentre l’IRAP risulta dovuta solo per gli esercizi successivi a quello di prima applicazione dello studio (del 2001 in avanti); il versamento effettuato in sede di versamento del saldo non comporta alcuna sanzione; • il pagamento di maggiore IVA, con problematiche sanzionatorie relative al minore acconto eventualmente versato con il metodo previsionale o al minor saldo versato oltre i termini previsti (16 marzo oppure termine di versamento delle imposte). Asseverazione dei dati presi a base per l’applicazione degli studi. L’asseverazione è un procedimento mediante il quale un soggetto appositamente abilitato (professionisti contabili o responsabili dei CAF imprese) attesta: • che i dati contabili ed extracontabili indicati nei modelli di dichiarazione corrispondono a quelli risultanti dalle scritture contabili e da altra documentazione idonea (risultano esclusi i dati per i quali sarebbe necessario verificare l’intera documentazione contabile e quelli relativi alle unità immobiliari utilizzate); • che i compensi dichiarati risultano congrui rispetto a quelli ottenibili con la procedura GE.RI.CO, oppure, che esistono cause che giustificano l’eventuale incongruità dei compensi o incoerenza degli indici. Cause che escludono l’applicazione degli studi di settore. Rimangono estranei al regime degli studi i professionisti che: • dichiarano un volume di compensi superiori a lire 10.000.000.000 annui; • iniziano oppure cessano l’attività nel corso dell’esercizio; • variano in corso d’anno il codice ISTAT dell’attività esercitata, purché i due codici non siano ricompresi nel medesimo studio (ipotesi solo teorica); • determinano il reddito con metodologie forfetarie, in quanto ritenuti soggetti marginali; 15
• si trovano in un periodo di non normale svolgimento dell’attività, per esempio: - hanno subito sospensione disciplinare dall’albo; - hanno ristrutturato in modo profondo l’unico locale adibito ad esercizio dell’attività; - hanno subito gravi malattie, infortuni ecc. Conclusioni. Sia pure con tutte le cautele che il carattere sperimentale degli studi di settore impone, è sicuramente necessario operare un’analisi del seguente tipo: • simulare i risultati di GE.RI.CO. • valutare i risultati di congruità e coerenza ed individuare le variabili determinanti; • intervenire, laddove possibile, per cercare di modificare le variabili stesse; • cercare, ove risulti impossibile modificare le variabili, eventuali cause che possano giustificare l’anomalia della propria posizione; • valutare il costo e l’opportunità di un eventuale adeguamento, tenendo anche conto che prima dell’emanazione di un avviso di accertamento, probabilmente l’ufficio proporrà un concordato con una riduzione delle pretese; • valutare il costo e l’opportunità di un contenzioso vista la sorte delle precedenti metodologie presuntive di accertamento (da ultimo vedi parametri). 16
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