Gli emofilici afgani ringraziano i donatori emiliano romagnoli
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Gli emofilici afgani ringraziano i donatori emiliano romagnoli Abbiamo ricevuto dal CRS, e condividiamo con estremo piacere, la lettera di ringraziamento giunta dalla Direttrice del Centro Emofilia di Kabul al quale, la nostra Regione, invia plasmaderivati e in particolare il fattore IX prodotto con il plasma dei donatori emiliano-romagnoli Anche quest’anno infatti, nonostante le difficoltà del periodo la Regione Emilia Romagna ha potuto inviare unità di fattore VIII e IX all’ospedale pediatrico Indira Ghandi e all’ospedale di Esteqlala a Kabul per la cura dei piccoli pazienti emofilici. Dal cuore e dall’impegno dei donatori emiliani tanti bambini malati riceveranno la speranza di una vita migliore. Sottostante, la lettera di ringraziamento della direttrice del Centro Emofilia di Kabul alla direttrice del CRS, dott.ssa Randi: Gentilissima Dottoressa Randi, in occasione della Giornata mondiale della emofilia, svoltasi ieri,desidero inviare a Lei, alla Regione Emilia Romagna, ai Centri trasfusionali e a tutte le Associazioni di donatori di sangue della Regione Emilia Romagna un grandissimo grazie da parte del Centro emofilia di Kabul e dell’Associazione Pazienti Emofilici Afghani AHPA . A questi ringraziamenti si uniscono quelli dei genitori di Taimoor e Rostam e di tutti gli altri bambini. Vi sono immensamente riconoscenti. Grazie alla vostra grande sensibilità e generosità, mediante le donazioni, salvate la vita dei loro figli. Un grazie particolare va a tutti i donatori di sangue. Tutto era pronto per celebrare ieri la Giornata mondiale della emofilia ma, purtroppo, essendoci anche a Kabul casi di Covid 19, la città è in lockdown e gli ospedali in stato di emergenza. Non è stato possibile dar luogo alla cerimonia e quindi non ho la possibilità di inviarvi foto dell’evento. Vi faccio però pervenire in allegato delle foto, che vi faranno ugualmente piacere e che vi porteranno luce e speranza. Sono foto di pazienti che ricevono al Centro emofilia di Kabul i fattori plasmatici da voi donati e le ultime due foto sono di Taimoor e Rostam con in mano una confezione vuota di IXED. Il Centro emofilia e l’Associazione vi ringraziano molto per il vostro aiuto, che è di importanza vitale per i pazienti, e sperano molto che anche in questo periodo così difficile il vostro sostegno, la vostra cooperazione prosegua. Il Centro emofilia di Kabul e l’Associazione pazienti emofilici afghani con tutti i genitori dei bambini malati desiderano esprimervi la loro vicinanza in questo periodo così difficile e doloroso per tutti e il loro profondo cordoglio per la grave perdita di vite umane, vittime del COVID 19 in Italia. Desiderano inviarvi un augurio e una speranza di un rapido miglioramento. Mi sta molto a cuore ringraziare personalmente Lei , la Regione Emilia Romagna, i Centri trasfusionali, tutti i donatori di sangue per le donazioni di fattori, in particolare modo per la donazione di fattore IX per cui ho sempre molto lottato. Grazie di cuore. I miei più`cordiali saluti.
Dott.ssa Patrizia Collavo De Mas Direttrice del Centro Emofilia di Kabul Assemblea Generale 2020, “Un mondo di donazioni” “Un mondo di donazioni”: questo il titolo che campeggia sul manifesto ufficiale dell’85^Assemblea Generale, che si terrà a Perugia (Centro Congressi Hotel Quattro Torri) dal 22 al 24 maggio 2020. Ispirato alla Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, il poster riprende il tema e la grafica dell’agenda AVIS di quest’anno. Questo il commento del Presidente nazionale, Gianpietro Briola: «L’assegnazione – da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) – della prossima giornata mondiale ci riempie certamente d’orgoglio ma ci spinge anche a riflettere sul nostro ruolo a livello nazionale e internazionale. I numerosi eventi in programma quest’anno, compresa la nostra Assemblea, costituiscono l’occasione per confermare che un modello incentrato sulla donazione associata, etica, non remunerata, periodica e responsabile è quello che offre maggiori garanzie – qualitative e quantitative – sia ai donatori sia ai pazienti». Per le sezioni Avis: a tutte le sedi è stata inviata una mail contenente diversi formati del manifesto che possono essere personalizzati con le date e le indicazioni delle assemblee locali. Per qualsiasi chiarimento, è possibile contattare l’Ufficio Stampa nazionale all’indirizzo comunicazione@avis.it. fonte: www.avis.it Carnevale di Fano, 200 volontari AVIS pronti a sfilare Una sfilata con 200 volontari per rilanciare il messaggio sull’importanza della donazione del sangue. Dopo lo straordinario successo ottenuto lo scorso anno a Viareggio con l’iniziativa legata alla campagna #GialloPlasma, la collaborazione tra AVIS e Carnevalia, l’Associazione italiana dei carnevali, prosegue anche in questo 2020. Sarà la città di Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, a ospitare l’evento più atteso domenica 23 febbraio quando, nel pomeriggio, i volontari sfileranno per le strade con costumi a forma di goccia di sangue e di cuore, messi a disposizione gratuitamente da AVIS Nazionale. Quello del comune marchigiano è uno dei carnevali più antichi e prestigiosi d’Italia. I primi
documenti relativi a questa manifestazione, infatti, risalgono al 1347, anche se secondo alcuni storici la nascita potrebbe essere addirittura precedente. Un motivo in più per cui tutte le sedi AVIS sono invitate a prendere parte all’evento. Per le sezioni e volontari Avis interessati: a questo link potete scaricare la lettera di presentazione e a questo la scheda di iscrizione, che si prega di inviare entro e non oltre domenica 16 febbraio 2020 alla mail ufficio.staff@avis.it. Fonte: www.avis.it Fil Rouge, aspettando il 14 giugno Ecco come segnalare ad AVIS le iniziative per la Giornata Mondiale del donatore Si chiama Fil rouge ed è il nome con cui AVIS ha voluto riunire tutti gli eventi che caratterizzeranno questo 2020, aspettando quel 14 giugno in cui verrà celebrata la Giornata Mondiale del donatore di sangue. Unità d’intenti tra associazioni, persone e organizzazioni che da tempo lavorano insieme per un unico obiettivo: il raggiungimento e il mantenimento dell’autosufficienza di sangue ed emoderivati, questo abbiamo voluto racchiudere sotto lo stesso titolo. Sul sito di Avis Nazionale è attiva la sezione dedicata al Fil rouge, dove poter inserire gli eventi di tutte le sedi Avis legati alla Giornata Mondiale del donatore di sangue. Per segnalarli è necessario scrivere all’indirizzo comunicazione@avis.it e allegare una descrizione delle iniziative organizzate. Una volta inviate, le informazioni verranno valutate e inserite all’interno del calendario degli eventi in programma. A questo link tutti gli eventi in programma LA COREOGRAFIA E I TUTORIAL: Per facilitare le sedi AVIS Nazionale ha pensato di ideare, in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue 2020, una coreografia di ginnastica ritmica e un’altra di danza. In questo modo, chiunque fosse impossibilitato a coinvolgere delle squadre di ginnastica, potrà farlo prendendo contatti con delle scuole di danza classica o moderna. A questi link potete scaricare i tutorial (coreografia 1 / coreografia 2), mentre qui è disponibile la base musicale scelta che, non essendo coperta da diritto d’autore, rende più semplice la sua riproduzione in luoghi pubblici. Maggiori dettagli su come organizzare queste esibizioni sono disponibili nel Manuale del fil rouge, contenente molti altri suggerimenti utili su come celebrare la Giornata Mondiale del Donatore in modo originale e creativo.
fonte: www.avis.it Donare il sangue è un esempio, l’invito del ministro Speranza Un invito a prendersi cura degli altri facendo qualcosa di semplice, ma preziosissimo: donare il sangue. Lo ha lanciato attraverso la sua pagina Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Affinché il Servizio Sanitario Nazionale funzioni bene servono risorse – si legge nel post – impegno e competenze. È necessario però anche l’aiuto di ciascuno di noi. Donare il sangue è un esempio. Vuol dire prendersi cura e salvare la vita a qualcuno che spesso non conosciamo nemmeno. Mi sembra un buon proposito per il nuovo anno”. Quello della donazione del sangue è un tema per il quale il ministero ha dedicato un vero e proprio focus istituzionale, con numeri e informazioni che spiegano anche quali sono le buone prassi da seguire per i singoli donatori. Tanto per dare qualche dato, grazie all’attività dei donatori ogni anno è possibile salvare la vita a circa 630mila persone, con una media di una al minuto: ad esempio, un trapianto di cuore richiede tra le 30 e le 40 sacche, mentre i pazienti affetti da patologie come talassemia, leucemia o insufficienze renali croniche, hanno bisogno di cicli costanti di trasfusioni ogni anno. «Il messaggio inviato dal ministro Speranza è estremamente prezioso – afferma il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – perché ribadisce ancora una volta l’importanza del sangue e del grandissimo impegno degli oltre un milione e ottocentomila donatori italiani. In particolare in un anno come questo, in cui spetta al nostro Paese ospitare la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue del prossimo 14 giugno, è fondamentale capire che solo la scelta etica, periodica e non remunerata può contribuire a garantire autosufficienza e possibilità di cure per migliaia di pazienti. Senza dimenticare la donazione del plasma, che ci permette di garantire il 75% del fabbisogno nazionale e di fornire alle aziende farmaceutiche un bene prezioso per la produzione di medicinali salvavita». Siglato protocollo d’intesa tra AVIS e ANSMI Prosegue l’impegno di AVIS a fianco di associazioni e istituzioni nazionali per promuovere i valori del dono, della solidarietà e del volontariato. La mattina di mercoledì 27 novembre il Presidente nazionale della nostra Associazione, Gianpietro Briola, ha infatti siglato un importante protocollo d’intesa con l’ANSMI (Associazione Nazionale Sanità Militare Italiana). Obiettivo di questo accordo è sensibilizzare in modo sempre più capillare tutti i componenti delle forze armate, attraverso attività mirate di sensibilizzazione, formazione e convegni. Come si legge nel documento, l’ANSMI predisporrà “gli strumenti idonei a diffondere la cultura della sicurezza
della donazione del sangue e a promuovere la scelta volontaria, periodica, anonima anche attraverso lo scambio di esperienze e la realizzazione di corsi specifici”. «Questo protocollo d’intesa – ha sottolineato il Presidente Briola – pone le basi per una sempre più proficua collaborazione tra le nostre 3.400 sedi e tutti i corpi militari, affinché il sistema trasfusionale italiano possa continuare a rispondere pienamente alle necessità di sangue del Paese e riesca a raggiungere in tempi brevi l’autosufficienza di plasma». Molto positivi i commenti anche del Tenente Generale Medico Francesco Tontoli, che ha firmato il testo in rappresentanza dell’ANSMI: «la difesa di una Nazionale si esprime anche attraverso gesti semplici e nobili come la donazione di sangue. Per questo motivo, la nostra Associazione è onorata di poter collaborare con AVIS, che rappresenta un simbolo di solidarietà riconosciuto da tutti». Presenti all’incontro anche il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che ha sottolineato come questo sia un «accordo perfetto tra due realtà che operano per la promozione e la tutela della salute», e il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno. «Ogni giorno – ha ricordato – grazie al prezioso apporto dei donatori, il servizio sanitario nazionale è in grado di curare gratuitamente circa duemila pazienti. Quello italiano è un modello di eccellenza, basato sulla gratuità di un gesto dal profondo valore etico e sociale che viene promosso anche attraverso intese come quella odierna». La sottoscrizione dell’accordo, tenutasi a Palazzo Madama a Roma, ha visto la partecipazione anche del Senatore Antonio Barboni (moderatore dell’incontro), dei vice presidenti della commissione Igiene e Sanità del Senato, Maria Elena Cantù e Stefano Collina, della capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, e del responsabile del Servizio emergenza sanitaria e assistenza alla popolazione della Protezione Civile, Marco Leonardi. Fonte: www.avis.it Il sangue sicuro non è scontato di Giancarlo Liumbruno Direttore Centro Nazionale Sangue Nell’ultima versione della sua ‘Essential List of Diagnostics’, cioè la lista degli esami di laboratorio e dei dispositivi medici diagnostici giudicati indispensabili in tutto il mondo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha inserito per la prima volta una sezione specifica dedicata alle analisi da fare per lo screening delle donazioni di sangue. La novità, scrive la stessa Organizzazione, “fa parte di una strategia più ampia dell’Oms per rendere le trasfusioni più sicure”, e ci ricorda che se l’Italia e in generale i Paesi a più alto reddito hanno fatto passi da gigante in questo senso, rendendo le infezioni trasmesse con le trasfusioni ormai un doloroso ricordo, c’è ancora molto da fare altrove. Non a caso lo slogan scelto quest’anno per il World Blood Donor Day del 14 giugno è stato ‘Safe blood for all’.
Il testo, pubblicato questa settimana, inserisce nell’elenco i test per lo screening di epatite B e C, Hiv, treponema (l’agente infettivo della sifilide) e per virus che possono comportare rischi in determinati territori o periodi di tempo, come Zika o il West Nile. Si tratta di procedure diagnostiche che nel nostro paese fanno parte della routine ormai da diversi anni, tanto che nell’ultimo decennio non si registrano infezioni, mentre le notizie che periodicamente si trovano sui media riguardano casi risalenti a venti o trent’anni fa. I test a cui viene sottoposto il sangue donato, che non può essere utilizzato prima dell’esito, sono uno dei pilastri che garantiscono la sicurezza, insieme al questionario e al colloquio con il medico, che riducono la possibilità che doni una persona che potrebbe aver avuto un comportamento a rischio, ma la prima garanzia viene dalla scelta etica di utilizzare sangue proveniente solo da donazioni volontarie, anonime e non remunerate. Se si riceve un pagamento o si dona per una persona in particolare, ad esempio un parente, è possibile che si scelga di nascondere eventuali fattori di rischio. Il sistema italiano ha appena avuto un grande riconoscimento da parte dell’Oms, che ha assegnato al nostro paese l’organizzazione dell’evento mondiale del World Blood Donor Day 2020, un’occasione anche per diffondere questo modello. Secondo le cifre dell’Organizzazione infatti ci sono ancora 58 paesi nel mondo che raccolgono più del 50 per cento del sangue da familiari o comunque persone indicate dal ricevente o da donatori pagati. Ancora peggiore è la situazione per quanto riguarda la donazione di plasma, con solo 50 dei 173 paesi monitorati che producono i farmaci plasmaderivati che utilizzano, e 26 che dichiarano di non utilizzarli affatto, nonostante nell’elenco ci siano molte terapie salvavita. Il Centro Nazionale Sangue ha coordinato insieme alle Regioni e alle associazioni di volontari diversi programmi di donazione di farmaci, più precisamente di fattori di coagulazione, ai pazienti di paesi in difficoltà, dalla Palestina all’Afghanistan all’Armenia, e in molti casi insieme alle terapie abbiamo fornito e forniamo aiuto nella costruzione di un sistema sangue paragonabile al nostro. Recentemente ad esempio in Salvador Avis e Fiods, la federazione mondiale dei donatori, hanno contribuito alla creazione della prima associazione di donatori volontari, e il Cns ha fornito supporto e consulenza per l’adeguamento, tutt’ora in corso, del quadro normativo. (articolo su AGI, 12 luglio 2019) AVIS e DonatoriNati della Polizia di Stato firmano il protocollo d’intesa DonatoriNati, l’Associazione Donatori e Volontari Personale Polizia di Stato, e AVIS, Associazione Volontari Italiani Sangue, hanno siglato il 16 febbraio scorso a Roma (presso la sede di Avis comunale Roma), un importante protocollo d’intesa. L’accordo prevede che DonatoriNati si impegni a promuovere le donazioni periodiche dei suoi soci e sostenitori anche attraverso le strutture AVIS, sia a livello locale che regionale, al fine di favorire il conseguimento dell’autosufficienza nazionale per sangue, emocomponenti e medicinali plasmaderivati e una diffusa coscienza trasfusionale sul territorio nazionale.
AVIS, invece, collaborerà a livello locale invitando le proprie strutture a favorire i gruppi donatori dell’ADVPS, sostenendo le donazioni, sia nei Servizi Trasfusionali convenzionati sia presso le Unità di raccolta gestite dall’Associazione. Il protocollo, inoltre, punta a rendere possibile, in situazioni di maxi-emergenza e sulla base delle indicazioni fornite dalle istituzioni preposte, l’immediata disponibilità di donazioni di sangue ed emocomponenti. “Siamo molto contenti di questo accordo”, spiegano il presidente di AVIS NAZIONALE, Gianpietro Briola, e il referente associativo per i protocolli d’intesa, Marco Denti. “La Polizia di Stato e l’AVIS, pur nella diversità di compiti e scopi, svolgono un prezioso servizio per tutta la nostra comunità. Questo protocollo in tema donazione di sangue rafforza ulteriormente la nostra amicizia e ci ricorda quanto sia importante lavorare insieme per l’autosufficienza di sangue ed emocomponenti”. “La firma di questo protocollo d’intesa – spiega il presidente di DonatoriNati, Claudio Saltari – rappresenta un passo concreto, e allo stesso tempo straordinario, nel comune impegno in favore di chi ha più bisogno. Quando è nata l’Associazione Donatori della Polizia di Stato, ormai quasi 15 anni fa, si è posta l’obiettivo di aggiungersi alle altre associazioni che già si occupavano del tema della donazione di sangue. Essendo poliziotti, abbiamo interpretato questa missione come un ulteriore dovere – oltre a quelli cui ci impone la nostra professione – verso la collettività, e in piena sintonia con la linea di pensiero del nostro Presidente Onorario, Prefetto Franco Gabrielli – Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, di ‘ESSERCI SEMPRE’. L’accordo di oggi con Avis permetterà quindi ai tanti donatori poliziotti di poter dare il proprio contributo anche in quelle regioni dove la nostra associazione non è formalmente presente. Insieme si è più forti. Insieme possiamo dare un aiuto ancora maggiore a chi è meno fortunato.” Fonte: avis.it Le donne di AVIS: non solo l’8 Marzo Editoriale del Presidente Nazionale Gianpietro Briola Lo scorso fine settimana tantissime nostre sedi hanno organizzato diversi tipi di eventi dedicati alle donne. Io personalmente ho avuto l’occasione di partecipare al Forum Donne di Avis Regionale Toscana, giunto alla sua 14^ edizione, a conferma – come accade anche in altre regioni – che il tema donne è da anni al centro della nostra azione. Parlare di donne in AVIS significa innanzitutto parlare di una risorsa e di un’opportunità, e non certo di un problema. In questo senso, di donne in AVIS dovremmo riflettere non solo l’8 marzo, ma ogni giorno e
all’interno di ogni evento ed iniziativa. Anche perché il tema riguarda quotidianamente – e drammaticamente – sia la realtà nazionale sia internazionale. Penso ai fenomeni delle donne stuprate nei campi di detenzione in Libia, alle spose bambine (in molte parti del mondo ma anche in Italia), al terribile caso di cronaca di pochi giorni fa a San Giorgio a Cremano, ai femminicidi, alle infibulazioni, allo sfruttamento della prostituzione. Penso anche al caso, che ha riguardato molto da vicino la mia provincia di Brescia, di Sana, la ragazza pakistana uccisa dal padre e dal fratello in patria senza che questi fossero poi condannati. Una grande scrittrice marocchina, Fatema Mernissi, nel suo libro “L’harem e l’Occidente” scriveva: “Per tutta l’infanzia, Jasmina mi ha ripetuto che è normale, per una donna, provare panico al momento di attraversare oceani e fiumi: “Quando una donna si decide a usare le proprie le proprie ali, si assume grandi rischi”, mi diceva. Non solo credeva che le donne avessero le ali, ma era anche convinta che facessero male a non usarle”. Per riprendere la metafora, voglio immaginare un’AVIS che sappia usare al meglio le ali delle nostre donne. E che sappia lavorare con attenzione sulla promozione di donazioni mirate e dedicate, sull’inclusione nella vita associativa (favorendo la conciliazione con famiglia e lavoro), sugli studi delle patologie legate al genere. Vorrei concludere in due modi. Da un lato con l’auspicio che si continui – con consapevolezza e coraggio da parte di tutti – in una battaglia culturale incentrata sul rispetto reciproco e sulla volontà di far emergere e valorizzare le specificità delle donne. Non c’è niente e nessuno che giustifica alcuna sottomissione e non si deve avere paura – anche oggi – di denunciare i soprusi, perché è solo nel rispetto e nella libertà che vi sono opportunità di crescita. Dall’altro, lascio a tutti le parole che una grande poetessa come Alda Merini, simbolo di coraggio e emancipazione, ci ha regalato. Sono le parole di chi ha sempre sostenuto le donne, facendone emergere – con lucidità e domande profonde – tutte le magnifiche specificità. Non siate solo stendardi ma anche terra presente Non siate solo musica ma anche silenzio di perla.
Non perdete mai il contatto del vostro cammino: ricordatevi che il sangue si ferma perché non vuole parlare. di Gianpietro Briola (Presidente AVIS NAZIONALE) Fonte: avis.it Avis Nazionale, approvato il nuovo statuto Previsti gli adeguamenti richiesti dalla riforma del terzo settore. Una rete associativa piu’ forte e trasparente L’Assemblea generale di sabato 12 ha approvato il nuovo Statuto di AVIS NAZIONALE, con gli adeguamenti richiesti dalla riforma del terzo settore. Per il presidente di AVIS NAZIONALE, Gianpietro Briola, “Il nuovo Statuto di AVIS conferma gli ideali che da oltre 90 anni caratterizzano la nostra Associazione e accoglie le sfide che la riforma del terzo settore ha richiesto a noi e a tutto il mondo del volontariato. Diventando a tutti gli effetti una rete associativa nazionale, vogliamo essere sempre più capaci di essere incisivi nelle nostre attività, specialmente in tema di indirizzo, programmazione e controllo. Vogliamo inoltre essere sempre più trasparenti nei confronti dei nostri donatori, degli ammalati che beneficiano delle nostre donazioni e dei nostri interlocutori istituzionali. Grazie anche a strumenti – ora obbligatori – di rendicontazione come il bilancio sociale, la trasparenza sarà sempre più la bussola della nostra mission”. Nella sua relazione introduttiva, il presidente di AVIS ha voluto citare il recente intervento di fine anno del presidente della Repubblica, nei passaggi che mettevano in risalto la capacità del terzo settore di costruire un’Italia positiva e generatrice di speranza.
“La riforma – ha spiegato il presidente – contiene certamente delle criticità, ma ben sappiamo che il processo è ancora in corso. Come Associazione avremo il compito di monitorare il cammino dei decreti attuativi, affinché essi salvaguardino quelle peculiarità etiche e solidaristiche tipiche delle organizzazioni di volontariato”. “Lasciatemi infine ringraziare tutti i delegati presenti. Democrazia e partecipazione sono due elementi fondamentali per AVIS e per il volontariato. Ciascun nostro delegato avrà da oggi il compito di riproporre sul territorio tutte i cambiamenti che sono stati approvati e far diventare, nella forma e nella sostanza, la riforma patrimonio condiviso di tutte le nostre 3.400 sedi”. Con il nuovo Statuto approvato AVIS Nazionale è diventata Ente del Terzo settore (ETS) costituito nella forma giuridica di Organizzazione di volontariato (ODV) e di Rete Associativa Nazionale (RAN). Importanti modifiche hanno riguardato anche gli art. 3 (attività), 4 (sui soci), 6 (Costituzione e adesione delle associazioni locali), 14 (organo di controllo), mentre un nuovo articolo (il 21) entrerà nel merito dell’obbligo del bilancio sociale. L’83^ Assemblea generale di AVIS NAZIONALE svoltasi a San Donato Milanese (Hotel Crowne Plaza) è stata interamente dedicata a tematiche statutarie. La convocazione si è infatti resa necessaria per adeguare i testi statutari alla nuova normativa del Codice del Terzo Settore (D. Lgs. 117 del 3 agosto 2017). Oltre al nuovo testo dello Statuto di AVIS Nazionale sono state votate le bozze di Statuti tipo per le Avis Regionali e/o Equiparate, Provinciali e/o Equiparate e Comunali. Fonte: www.avis.it
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