Gli emofilici afgani ringraziano i donatori emiliano romagnoli

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Gli emofilici afgani ringraziano i donatori
emiliano romagnoli

Abbiamo ricevuto dal CRS, e condividiamo con estremo piacere, la lettera di ringraziamento giunta
dalla Direttrice del Centro Emofilia di Kabul al quale, la nostra Regione, invia plasmaderivati e in
particolare il fattore IX prodotto con il plasma dei donatori emiliano-romagnoli
Anche quest’anno infatti, nonostante le difficoltà del periodo la Regione Emilia Romagna ha potuto
inviare unità di fattore VIII e IX all’ospedale pediatrico Indira Ghandi e all’ospedale di Esteqlala a
Kabul per la cura dei piccoli pazienti emofilici. Dal cuore e dall’impegno dei donatori emiliani tanti
bambini malati riceveranno la speranza di una vita migliore.

Sottostante, la lettera di ringraziamento della direttrice del Centro Emofilia di Kabul alla
direttrice del CRS, dott.ssa Randi:

Gentilissima Dottoressa Randi,

in occasione della Giornata mondiale della emofilia, svoltasi ieri,desidero inviare a Lei, alla Regione
Emilia Romagna, ai Centri trasfusionali e a tutte le Associazioni di donatori di sangue della Regione
Emilia Romagna un grandissimo grazie da parte del Centro emofilia di Kabul e dell’Associazione
Pazienti Emofilici Afghani AHPA .
A questi ringraziamenti si uniscono quelli dei genitori di Taimoor e Rostam e di tutti gli altri
bambini.
Vi sono immensamente riconoscenti. Grazie alla vostra grande sensibilità e generosità, mediante le
donazioni, salvate la vita dei loro figli.
Un grazie particolare va a tutti i donatori di sangue.

Tutto era pronto per celebrare ieri la Giornata mondiale della emofilia ma, purtroppo, essendoci
anche a Kabul casi di Covid 19, la città è in lockdown e gli ospedali in stato
di emergenza.
Non è stato possibile dar luogo alla cerimonia e quindi non ho la possibilità di inviarvi foto
dell’evento.
Vi faccio però pervenire in allegato delle foto, che vi faranno ugualmente piacere e che vi porteranno
luce e speranza.
Sono foto di pazienti che ricevono al Centro emofilia di Kabul i fattori plasmatici da voi donati e le
ultime due foto sono di Taimoor e Rostam con in mano una confezione vuota di IXED.
Il Centro emofilia e l’Associazione vi ringraziano molto per il vostro aiuto, che è di importanza vitale
per i pazienti, e sperano molto che anche in questo periodo così difficile il vostro sostegno, la vostra
cooperazione prosegua.
Il Centro emofilia di Kabul e l’Associazione pazienti emofilici afghani con tutti i genitori dei bambini
malati desiderano esprimervi la loro vicinanza in questo periodo così difficile e doloroso per tutti e il
loro profondo cordoglio per la grave perdita di vite umane, vittime del COVID 19 in Italia.
Desiderano inviarvi un augurio e una speranza di un rapido miglioramento.
Mi sta molto a cuore ringraziare personalmente Lei , la Regione Emilia Romagna, i Centri
trasfusionali, tutti i donatori di sangue per le donazioni di fattori, in particolare modo per la
donazione di fattore IX per cui ho sempre molto lottato.

Grazie di cuore.

I miei più`cordiali saluti.
Dott.ssa Patrizia Collavo De Mas
Direttrice del Centro Emofilia di Kabul

Assemblea Generale 2020, “Un mondo di
donazioni”

“Un mondo di donazioni”: questo il titolo che campeggia sul manifesto ufficiale dell’85^Assemblea
Generale, che si terrà a Perugia (Centro Congressi Hotel Quattro Torri) dal 22 al 24 maggio
2020.

Ispirato alla Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, il poster riprende il tema e la grafica
dell’agenda AVIS di quest’anno.

Questo il commento del Presidente nazionale, Gianpietro Briola: «L’assegnazione – da parte
dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) – della prossima giornata mondiale ci riempie
certamente d’orgoglio ma ci spinge anche a riflettere sul nostro ruolo a livello nazionale e
internazionale. I numerosi eventi in programma quest’anno, compresa la nostra Assemblea,
costituiscono l’occasione per confermare che un modello incentrato sulla donazione associata, etica,
non remunerata, periodica e responsabile è quello che offre maggiori garanzie – qualitative e
quantitative – sia ai donatori sia ai pazienti».

Per le sezioni Avis: a tutte le sedi è stata inviata una mail contenente diversi formati del manifesto
che possono essere personalizzati con le date e le indicazioni delle assemblee locali. Per qualsiasi
chiarimento, è possibile contattare l’Ufficio Stampa nazionale all’indirizzo comunicazione@avis.it.

fonte: www.avis.it

Carnevale di Fano, 200 volontari AVIS pronti
a sfilare

Una sfilata con 200 volontari per rilanciare il messaggio sull’importanza della donazione del
sangue. Dopo lo straordinario successo ottenuto lo scorso anno a Viareggio con l’iniziativa legata
alla campagna #GialloPlasma, la collaborazione tra AVIS e Carnevalia, l’Associazione italiana dei
carnevali, prosegue anche in questo 2020.

Sarà la città di Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, a ospitare l’evento più atteso domenica 23
febbraio quando, nel pomeriggio, i volontari sfileranno per le strade con costumi a forma di
goccia di sangue e di cuore, messi a disposizione gratuitamente da AVIS Nazionale.

Quello del comune marchigiano è uno dei carnevali più antichi e prestigiosi d’Italia. I primi
documenti relativi a questa manifestazione, infatti, risalgono al 1347, anche se secondo alcuni storici
la nascita potrebbe essere addirittura precedente. Un motivo in più per cui tutte le sedi AVIS sono
invitate a prendere parte all’evento.

Per le sezioni e volontari Avis interessati: a questo link potete scaricare la lettera di presentazione e
a questo la scheda di iscrizione, che si prega di inviare entro e non oltre domenica 16 febbraio 2020
alla mail ufficio.staff@avis.it.

Fonte: www.avis.it

Fil Rouge, aspettando il 14 giugno

Ecco come segnalare ad AVIS le iniziative per la Giornata
Mondiale del donatore
Si chiama Fil rouge ed è il nome con cui AVIS ha voluto riunire tutti gli eventi che
caratterizzeranno questo 2020, aspettando quel 14 giugno in cui verrà celebrata la Giornata
Mondiale del donatore di sangue.

Unità d’intenti tra associazioni, persone e organizzazioni che da tempo lavorano insieme per un
unico obiettivo: il raggiungimento e il mantenimento dell’autosufficienza di sangue ed emoderivati,
questo abbiamo voluto racchiudere sotto lo stesso titolo.

Sul sito di Avis Nazionale è attiva la sezione dedicata al Fil rouge, dove poter inserire gli eventi di
tutte le sedi Avis legati alla Giornata Mondiale del donatore di sangue. Per segnalarli è necessario
scrivere all’indirizzo comunicazione@avis.it e allegare una descrizione delle iniziative organizzate.

Una volta inviate, le informazioni verranno valutate e inserite all’interno del calendario degli eventi
in programma.

A questo link tutti gli eventi in programma

LA COREOGRAFIA E I TUTORIAL:

Per facilitare le sedi AVIS Nazionale ha pensato di ideare, in occasione della Giornata
mondiale del donatore di sangue 2020, una coreografia di ginnastica ritmica e un’altra di
danza. In questo modo, chiunque fosse impossibilitato a coinvolgere delle squadre di ginnastica,
potrà farlo prendendo contatti con delle scuole di danza classica o moderna.

A questi link potete scaricare i tutorial (coreografia 1 / coreografia 2), mentre qui è disponibile la
base musicale scelta che, non essendo coperta da diritto d’autore, rende più semplice la sua
riproduzione in luoghi pubblici.

Maggiori dettagli su come organizzare queste esibizioni sono disponibili nel Manuale del fil rouge,
contenente molti altri suggerimenti utili su come celebrare la Giornata Mondiale del Donatore in
modo originale e creativo.
fonte: www.avis.it

Donare il sangue è un esempio, l’invito del
ministro Speranza

Un invito a prendersi cura degli altri facendo qualcosa di semplice, ma preziosissimo: donare il
sangue. Lo ha lanciato attraverso la sua pagina Facebook il ministro della Salute, Roberto
Speranza: “Affinché il Servizio Sanitario Nazionale funzioni bene servono risorse – si legge nel post
– impegno e competenze. È necessario però anche l’aiuto di ciascuno di noi. Donare il sangue è un
esempio. Vuol dire prendersi cura e salvare la vita a qualcuno che spesso non conosciamo nemmeno.
Mi sembra un buon proposito per il nuovo anno”.

Quello della donazione del sangue è un tema per il quale il ministero ha dedicato un vero e
proprio focus istituzionale, con numeri e informazioni che spiegano anche quali sono le buone
prassi da seguire per i singoli donatori. Tanto per dare qualche dato, grazie all’attività dei donatori
ogni anno è possibile salvare la vita a circa 630mila persone, con una media di una al minuto: ad
esempio, un trapianto di cuore richiede tra le 30 e le 40 sacche, mentre i pazienti affetti da patologie
come talassemia, leucemia o insufficienze renali croniche, hanno bisogno di cicli costanti di
trasfusioni ogni anno.

«Il messaggio inviato dal ministro Speranza è estremamente prezioso – afferma il presidente di AVIS
Nazionale, Gianpietro Briola – perché ribadisce ancora una volta l’importanza del sangue e del
grandissimo impegno degli oltre un milione e ottocentomila donatori italiani. In particolare in un
anno come questo, in cui spetta al nostro Paese ospitare la Giornata Mondiale del Donatore di
Sangue del prossimo 14 giugno, è fondamentale capire che solo la scelta etica, periodica e non
remunerata può contribuire a garantire autosufficienza e possibilità di cure per migliaia di pazienti.
Senza dimenticare la donazione del plasma, che ci permette di garantire il 75% del fabbisogno
nazionale e di fornire alle aziende farmaceutiche un bene prezioso per la produzione di medicinali
salvavita».

Siglato protocollo d’intesa tra AVIS e ANSMI

Prosegue l’impegno di AVIS a fianco di associazioni e istituzioni nazionali per promuovere i valori del
dono, della solidarietà e del volontariato. La mattina di mercoledì 27 novembre il Presidente
nazionale della nostra Associazione, Gianpietro Briola, ha infatti siglato un importante protocollo
d’intesa con l’ANSMI (Associazione Nazionale Sanità Militare Italiana).

Obiettivo di questo accordo è sensibilizzare in modo sempre più capillare tutti i componenti delle
forze armate, attraverso attività mirate di sensibilizzazione, formazione e convegni. Come si legge
nel documento, l’ANSMI predisporrà “gli strumenti idonei a diffondere la cultura della sicurezza
della donazione del sangue e a promuovere la scelta volontaria, periodica, anonima anche attraverso
lo scambio di esperienze e la realizzazione di corsi specifici”.

«Questo protocollo d’intesa – ha sottolineato il Presidente Briola – pone le basi per una sempre
più proficua collaborazione tra le nostre 3.400 sedi e tutti i corpi militari, affinché il sistema
trasfusionale italiano possa continuare a rispondere pienamente alle necessità di sangue del Paese e
riesca a raggiungere in tempi brevi l’autosufficienza di plasma».

Molto positivi i commenti anche del Tenente Generale Medico Francesco Tontoli, che ha firmato
il testo in rappresentanza dell’ANSMI: «la difesa di una Nazionale si esprime anche attraverso
gesti semplici e nobili come la donazione di sangue. Per questo motivo, la nostra Associazione
è onorata di poter collaborare con AVIS, che rappresenta un simbolo di solidarietà riconosciuto da
tutti».

Presenti all’incontro anche il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che ha sottolineato
come questo sia un «accordo perfetto tra due realtà che operano per la promozione e la tutela della
salute», e il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno. «Ogni
giorno – ha ricordato – grazie al prezioso apporto dei donatori, il servizio sanitario nazionale è in
grado di curare gratuitamente circa duemila pazienti. Quello italiano è un modello di eccellenza,
basato sulla gratuità di un gesto dal profondo valore etico e sociale che viene promosso anche
attraverso intese come quella odierna».

La sottoscrizione dell’accordo, tenutasi a Palazzo Madama a Roma, ha visto la partecipazione anche
del Senatore Antonio Barboni (moderatore dell’incontro), dei vice presidenti della commissione
Igiene e Sanità del Senato, Maria Elena Cantù e Stefano Collina, della capogruppo di Forza Italia al
Senato, Anna Maria Bernini, e del responsabile del Servizio emergenza sanitaria e assistenza alla
popolazione della Protezione Civile, Marco Leonardi.

Fonte: www.avis.it

Il sangue sicuro non è scontato

di Giancarlo Liumbruno
Direttore Centro Nazionale Sangue

Nell’ultima versione della sua ‘Essential List of Diagnostics’, cioè la lista degli esami di laboratorio e
dei dispositivi medici diagnostici giudicati indispensabili in tutto il mondo, l’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS), ha inserito per la prima volta una sezione specifica dedicata alle
analisi da fare per lo screening delle donazioni di sangue.

La novità, scrive la stessa Organizzazione, “fa parte di una strategia più ampia dell’Oms per rendere
le trasfusioni più sicure”, e ci ricorda che se l’Italia e in generale i Paesi a più alto reddito hanno
fatto passi da gigante in questo senso, rendendo le infezioni trasmesse con le trasfusioni ormai un
doloroso ricordo, c’è ancora molto da fare altrove. Non a caso lo slogan scelto quest’anno per
il World Blood Donor Day del 14 giugno è stato ‘Safe blood for all’.
Il testo, pubblicato questa settimana, inserisce nell’elenco i test per lo screening di epatite B e C,
Hiv, treponema (l’agente infettivo della sifilide) e per virus che possono comportare rischi in
determinati territori o periodi di tempo, come Zika o il West Nile. Si tratta di procedure diagnostiche
che nel nostro paese fanno parte della routine ormai da diversi anni, tanto che nell’ultimo decennio
non si registrano infezioni, mentre le notizie che periodicamente si trovano sui media riguardano
casi risalenti a venti o trent’anni fa.

I test a cui viene sottoposto il sangue donato, che non può essere utilizzato prima dell’esito, sono
uno dei pilastri che garantiscono la sicurezza, insieme al questionario e al colloquio con il medico,
che riducono la possibilità che doni una persona che potrebbe aver avuto un comportamento a
rischio, ma la prima garanzia viene dalla scelta etica di utilizzare sangue proveniente solo da
donazioni volontarie, anonime e non remunerate.

Se si riceve un pagamento o si dona per una persona in particolare, ad esempio un parente, è
possibile che si scelga di nascondere eventuali fattori di rischio. Il sistema italiano ha appena avuto
un grande riconoscimento da parte dell’Oms, che ha assegnato al nostro paese l’organizzazione
dell’evento mondiale del World Blood Donor Day 2020, un’occasione anche per diffondere questo
modello. Secondo le cifre dell’Organizzazione infatti ci sono ancora 58 paesi nel mondo che
raccolgono più del 50 per cento del sangue da familiari o comunque persone indicate dal ricevente o
da donatori pagati. Ancora peggiore è la situazione per quanto riguarda la donazione di plasma, con
solo 50 dei 173 paesi monitorati che producono i farmaci plasmaderivati che utilizzano, e 26 che
dichiarano di non utilizzarli affatto, nonostante nell’elenco ci siano molte terapie salvavita.

Il Centro Nazionale Sangue ha coordinato insieme alle Regioni e alle associazioni di volontari
diversi programmi di donazione di farmaci, più precisamente di fattori di coagulazione, ai pazienti di
paesi in difficoltà, dalla Palestina all’Afghanistan all’Armenia, e in molti casi insieme alle terapie
abbiamo fornito e forniamo aiuto nella costruzione di un sistema sangue paragonabile al nostro.
Recentemente ad esempio in Salvador Avis e Fiods, la federazione mondiale dei donatori, hanno
contribuito alla creazione della prima associazione di donatori volontari, e il Cns ha fornito supporto
e consulenza per l’adeguamento, tutt’ora in corso, del quadro normativo.

(articolo su AGI, 12 luglio 2019)

AVIS e DonatoriNati della Polizia di Stato
firmano il protocollo d’intesa

DonatoriNati, l’Associazione Donatori e Volontari Personale Polizia di Stato, e AVIS, Associazione
Volontari Italiani Sangue, hanno siglato il 16 febbraio scorso a Roma (presso la sede di Avis
comunale Roma), un importante protocollo d’intesa.

L’accordo prevede che DonatoriNati si impegni a promuovere le donazioni periodiche dei suoi soci e
sostenitori anche attraverso le strutture AVIS, sia a livello locale che regionale, al fine di favorire il
conseguimento dell’autosufficienza nazionale per sangue, emocomponenti e medicinali
plasmaderivati e una diffusa coscienza trasfusionale sul territorio nazionale.
AVIS, invece, collaborerà a livello locale invitando le proprie strutture a favorire i gruppi donatori
dell’ADVPS, sostenendo le donazioni, sia nei Servizi Trasfusionali convenzionati sia presso le Unità
di raccolta gestite dall’Associazione.

Il protocollo, inoltre, punta a rendere possibile, in situazioni di maxi-emergenza e sulla base delle
indicazioni fornite dalle istituzioni preposte, l’immediata disponibilità di donazioni di sangue ed
emocomponenti.

“Siamo molto contenti di questo accordo”, spiegano il presidente di AVIS NAZIONALE, Gianpietro
Briola, e il referente associativo per i protocolli d’intesa, Marco Denti.
“La Polizia di Stato e l’AVIS, pur nella diversità di compiti e scopi, svolgono un prezioso servizio per
tutta la nostra comunità. Questo protocollo in tema donazione di sangue rafforza ulteriormente la
nostra amicizia e ci ricorda quanto sia importante lavorare insieme per l’autosufficienza di sangue
ed emocomponenti”.

“La firma di questo protocollo d’intesa – spiega il presidente di DonatoriNati, Claudio Saltari –
rappresenta un passo concreto, e allo stesso tempo straordinario, nel comune impegno in favore di
chi ha più bisogno. Quando è nata l’Associazione Donatori della Polizia di Stato, ormai quasi 15 anni
fa, si è posta l’obiettivo di aggiungersi alle altre associazioni che già si occupavano del tema della
donazione di sangue. Essendo poliziotti, abbiamo interpretato questa missione come un ulteriore
dovere – oltre a quelli cui ci impone la nostra professione – verso la collettività, e in piena sintonia
con la linea di pensiero del nostro Presidente Onorario, Prefetto Franco Gabrielli – Capo della Polizia
e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, di ‘ESSERCI SEMPRE’.
L’accordo di oggi con Avis permetterà quindi ai tanti donatori poliziotti di poter dare il proprio
contributo anche in quelle regioni dove la nostra associazione non è formalmente presente. Insieme
si è più forti. Insieme possiamo dare un aiuto ancora maggiore a chi è meno fortunato.”

Fonte: avis.it

Le donne di AVIS: non solo l’8 Marzo

Editoriale del Presidente Nazionale Gianpietro Briola

Lo scorso fine settimana tantissime nostre sedi hanno organizzato diversi tipi di eventi dedicati alle
donne.

Io personalmente ho avuto l’occasione di partecipare al Forum Donne di Avis Regionale Toscana,
giunto alla sua 14^ edizione, a conferma – come accade anche in altre regioni – che il tema donne è
da anni al centro della nostra azione.

Parlare di donne in AVIS significa innanzitutto parlare di una risorsa e di un’opportunità, e non certo
di un problema.

In questo senso, di donne in AVIS dovremmo riflettere non solo l’8 marzo, ma ogni giorno e
all’interno di ogni evento ed iniziativa.

Anche perché il tema riguarda quotidianamente – e drammaticamente – sia la realtà nazionale sia
internazionale.

Penso ai fenomeni delle donne stuprate nei campi di detenzione in Libia, alle spose bambine (in
molte parti del mondo ma anche in Italia), al terribile caso di cronaca di pochi giorni fa a San Giorgio
a Cremano, ai femminicidi, alle infibulazioni, allo sfruttamento della prostituzione. Penso anche al
caso, che ha riguardato molto da vicino la mia provincia di Brescia, di Sana, la ragazza pakistana
uccisa dal padre e dal fratello in patria senza che questi fossero poi condannati.

Una grande scrittrice marocchina, Fatema Mernissi, nel suo libro “L’harem e l’Occidente” scriveva:

“Per tutta l’infanzia, Jasmina mi ha ripetuto che è normale, per una donna, provare panico al
momento di attraversare oceani e fiumi: “Quando una donna si decide a usare le proprie le proprie
ali, si assume grandi rischi”, mi diceva. Non solo credeva che le donne avessero le ali, ma era anche
convinta che facessero male a non usarle”.
Per riprendere la metafora, voglio immaginare un’AVIS che sappia usare al meglio le ali delle
nostre donne.
E che sappia lavorare con attenzione sulla promozione di donazioni mirate e dedicate, sull’inclusione
nella vita associativa (favorendo la conciliazione con famiglia e lavoro), sugli studi delle patologie
legate al genere.
Vorrei concludere in due modi. Da un lato con l’auspicio che si continui – con consapevolezza e
coraggio da parte di tutti – in una battaglia culturale incentrata sul rispetto reciproco e sulla volontà
di far emergere e valorizzare le specificità delle donne. Non c’è niente e nessuno che giustifica
alcuna sottomissione e non si deve avere paura – anche oggi – di denunciare i soprusi, perché è solo
nel rispetto e nella libertà che vi sono opportunità di crescita.
Dall’altro, lascio a tutti le parole che una grande poetessa come Alda Merini, simbolo di coraggio e
emancipazione, ci ha regalato. Sono le parole di chi ha sempre sostenuto le donne, facendone
emergere – con lucidità e domande profonde – tutte le magnifiche specificità.

Non siate solo stendardi

ma anche terra presente

Non siate solo musica

ma anche silenzio di perla.
Non perdete mai il contatto

del vostro cammino:

ricordatevi che il sangue si ferma

perché non vuole parlare.

di Gianpietro Briola (Presidente AVIS NAZIONALE)

Fonte: avis.it

Avis Nazionale, approvato il nuovo statuto

Previsti gli adeguamenti richiesti dalla riforma del terzo
settore. Una rete associativa piu’ forte e trasparente
L’Assemblea generale di sabato 12 ha approvato il nuovo Statuto di AVIS NAZIONALE, con gli
adeguamenti richiesti dalla riforma del terzo settore.

Per il presidente di AVIS NAZIONALE, Gianpietro Briola, “Il nuovo Statuto di AVIS conferma gli
ideali che da oltre 90 anni caratterizzano la nostra Associazione e accoglie le sfide che la riforma del
terzo settore ha richiesto a noi e a tutto il mondo del volontariato.

Diventando a tutti gli effetti una rete associativa nazionale, vogliamo essere sempre più capaci di
essere incisivi nelle nostre attività, specialmente in tema di indirizzo, programmazione e controllo.

Vogliamo inoltre essere sempre più trasparenti nei confronti dei nostri donatori, degli ammalati che
beneficiano delle nostre donazioni e dei nostri interlocutori istituzionali.
Grazie anche a strumenti – ora obbligatori – di rendicontazione come il bilancio sociale, la
trasparenza sarà sempre più la bussola della nostra mission”.

Nella sua relazione introduttiva, il presidente di AVIS ha voluto citare il recente intervento di fine
anno del presidente della Repubblica, nei passaggi che mettevano in risalto la capacità del terzo
settore di costruire un’Italia positiva e generatrice di speranza.
“La riforma – ha spiegato il presidente – contiene certamente delle criticità, ma ben sappiamo che il
processo è ancora in corso. Come Associazione avremo il compito di monitorare il cammino dei
decreti attuativi, affinché essi salvaguardino quelle peculiarità etiche e solidaristiche tipiche delle
organizzazioni di volontariato”.

“Lasciatemi infine ringraziare tutti i delegati presenti. Democrazia e partecipazione sono due
elementi fondamentali per AVIS e per il volontariato. Ciascun nostro delegato avrà da oggi il compito
di riproporre sul territorio tutte i cambiamenti che sono stati approvati e far diventare, nella forma e
nella sostanza, la riforma patrimonio condiviso di tutte le nostre 3.400 sedi”.

Con il nuovo Statuto approvato AVIS Nazionale è diventata Ente del Terzo settore (ETS) costituito
nella forma giuridica di Organizzazione di volontariato (ODV) e di Rete Associativa Nazionale (RAN).
Importanti modifiche hanno riguardato anche gli art. 3 (attività), 4 (sui soci), 6 (Costituzione e
adesione delle associazioni locali), 14 (organo di controllo), mentre un nuovo articolo (il 21) entrerà
nel merito dell’obbligo del bilancio sociale.

L’83^ Assemblea generale di AVIS NAZIONALE svoltasi a San Donato Milanese (Hotel Crowne
Plaza) è stata interamente dedicata a tematiche statutarie.

La convocazione si è infatti resa necessaria per adeguare i testi statutari alla nuova normativa del
Codice del Terzo Settore (D. Lgs. 117 del 3 agosto 2017).
Oltre al nuovo testo dello Statuto di AVIS Nazionale sono state votate le bozze di Statuti tipo per le
Avis Regionali e/o Equiparate, Provinciali e/o Equiparate e Comunali.

Fonte: www.avis.it
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