Giorno del Ricordo 2021 - 10 febbraio Foibe / Raoul Pupo, Roberto Spazzali Pupo, Raoul - Comune di San Canzian d'Isonzo
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Giorno del Ricordo 2021 10 febbraio Foibe / Raoul Pupo, Roberto Spazzali Pupo, Raoul Bruno Mondadori 2003; XV, 253 p. ill. 17 cm La questione delle foibe (i crepacci carsici dove furono gettati, tra il 1943 e il 1945, dagli jugoslavi migliaia di italiani) è rimasta per molto tempo un tabù nella nostra storiografia: una vicenda terribile e scabrosa sulla quale era difficile scrivere. Gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali sono stati fra i protagonisti del rinnovamento degli studi sul problema delle foibe avvenuto a partire dalla fine degli anni ottanta. Questo libro fornisce la documentazione necessaria al lettore per comprendere autonomamente i fatti e orientarsi nelle varie interpretazioni storiografiche. L'ultima parte, I luoghi della memoria, contiene una mappa dettagliata delle foibe e le indicazioni indispensabili per raggiungerle. Copie presenti nel sistema 9 Nata in Istria / Anna Maria Mori Mori, Anna Maria. 2006; 289 p. ; 23 cm L'Istria è stata per mezzo secolo un grande buco nero nella coscienza italiana: una terra dimenticata, rimossa, così come è stata di fatto occultata la presenza dei trecentomila profughi istriani che, dopo la guerra, ha scelto l'esilio. In questo libro Anna Maria Mori, che ha lasciato l'Istria con la famiglia quando era ancora bambina, prova a spiegare cosa significa essere istriani. Il suo libro non è un'inchiesta oggettiva o il rendiconto di un'esperienza di vita: è piuttosto un collage di storie, persone, percorsi, riflessioni su una terra di confine (italiana, veneta, asburgica, slava), una terra di contadini e di pescatori e di marinai, di poesie, leggende, tradizioni, miti e riti, di sapori e odori mediterranei e mitteleuropei. Copie presenti nel sistema 14 in biblioteca: 1 Coll: STORIA contemporanea 949.702 Sopravvissuti e dimenticati : il dramma delle foibe e l'esodo dei giuliano-dalmati / Marco Girardo ; prefazione di Walter Veltroni GIRARDO, Marco. Paoline 2006; 152 p. 21 cm Il testo di M. Girardo prende in considerazione due eventi storici riconducibili alla seconda guerra mondiale e all'immediato dopoguerra:-la sparizione nelle foibe di circa 5000 persone (soldati e civili, per lo più italiani) a opera del movimento partigiano jugoslavo, destinato a confluire nelle armate di Tito;-l'esodo verso l'Italia di circa 300mila persone (per lo più italiane) che abitavano l'Istria e la Dalmazia quando queste regioni, alla fine della guerra, furono assegnate alla Jugoslavia (trattato di Parigi, 10 febbraio 1947). Nelle pagine di questo libro, Girardo intervista tre persone direttamente o indirettamente coinvolte nelle vicende citate. Il primo personaggio è Graziano Udovisi, l'unico sopravvissuto alle foibe che sia ancora in vita, il quale racconta con impressionante dovizia di particolari quelle ore in cui la morte vicinissima gli fu miracolosamente Pag 1 di 7
Biblioteca di Pieris-S. Canzian d'Isonzo Stampato il : 09/02/2021 Giorno del Ricordo 2021 - 10 febbraio risparmiata. Il secondo intervistato è Piero Tarticchio, esule di Gallesano, il quale, avendo perso il padre e altri parenti in una foiba, ha vissuto entrambe le drammatiche esperienze che hanno segnato la gente giuliano-dalmata.Infine la parola passa a Nata?a Nemec, una storica slovena di Nova Gorica che ha cercato di stilare un elenco dei caduti nelle foibe, sfidando in molti casi la diffidenza dei colleghi e dei connazionali. Copie presenti nel sistema 7 in biblioteca: 1 Coll: 940.540 5 F/GIR SCA Bora / Anna Maria Mori, Nelida Milani Mori, Anna Maria Frassinelli 1998; 239 p. 22 cm Come vive e cosa prova chi è stato sradicato dalla propria terra e allontanato dalla propria gente? E chi, pur restando, viene separato da coloro insieme ai quali è cresciuto, e privato della lingua in cui ha imparato a parlare, leggere, comunicare? Questa lacerazione si può superare o quanto meno accettare, oppure la ferita resterà aperta per sempre? Anna Maria Mori, istriana di Pola, ha lasciato con la famiglia i luoghi della sua infanzia al termine della seconda guerra mondiale, quando sono "passati" dall'Italia alla Jugoslavia. Nelida Milani, anche lei istriana, anche lei nata nella Pola italiana è invece rimasta, rinunciando alla lingua, a molti degli affetti, alla consuetudine con un mondo che veniva snaturato. (wuz.it) Copie presenti nel sistema 14 in biblioteca: 1 Coll: NARRATIVA MORIA Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani : istriani, fiumani e dalmati: storie di esuli e rimasti / Jan Bernas ; prefazione di Walter Veltroni Mursia 2010; 178 p., [8] p. di tav. ill. 21 cm Alla fine della Seconda guerra mondiale migliaia di italiani di Istria, Fiume e Dalmazia si trovano senza alcuna difesa di fronte all'odio etnico-nazionalista del regime di Tito, deciso a jugoslavizzare quei territori. In 350mila fuggono, per essere accolti in Italia tra diffidenza e indifferenza. Altri decidono di rimanere, riscoprendosi giorno dopo giorno stranieri a casa propria. A questi si aggiungono gli italiani del controesodo: comunisti partiti alla volta della Jugoslavia per costruire il Sol dell'avvenire. Un sogno finito nei campi di concentramento titini. aradossalmente, tutti subiscono la stessa accusa: "Fascisti!". Gli esuli, perché in fuga dal paradiso socialista. I rimasti, perché italiani. In questo libro sono raccolte le testimonianze dei protagonisti di questa odissea: le loro parole prendono per mano il lettore e lo accompagnano lungo tutto il cammino che condusse un popolo con lingua e tradizioni comuni a dividersi irrimediabilmente. Un cono di luce che si accende su una pagina di storia italiana troppo spesso dimenticata o raccontata solo attraverso gli opportunismi della politica. Copie presenti nel sistema 3 Pag 2 di 7
Biblioteca di Pieris-S. Canzian d'Isonzo Stampato il : 09/02/2021 Giorno del Ricordo 2021 - 10 febbraio Da Sanremo alle foibe : spunti di riflessione storica e culturale sullo spettacolo Magazzino 18 / [interventi di Andrea Martocchia, Tamara Bellone, Claudia Cernigoi... et al.] Kappa Vu 2014; 89 p. ill. 21 cm "In questo libro si raccolgono una serie di recensioni a Magazzino 18 di Simone Cristicchi e al libro di Bernas che lo ispira, per offrire agli antifascisti, ma anche a un pubblico più vasto, alcuni mezzi 'di difesa culturale' di fronte all'aggressività psicologica e mediatica del nuovo pensiero unico, cosiddetto 'condiviso', di cui il lavoro di Cristicchi è secondo noi espressione." La redazione di diecifebbraio.info (Fonte: ibs) Copie presenti nel sistema 3 Esilio / Enzo Bettiza Bettiza, Enzo Mondadori 1996; 470 p. 23 cm «Giunto alla conclusione, m'accorgo di aver scritto qualcosa di diverso da quello che mi ripromettevo di scrivere nel settembre di un anno fa, al momento dell'inizio. La guerra si trovava allora più che mai al centro della mia attenzione. Era stata la guerra a spingermi alla stesura di un libro conciso, imperniato con una certa aggressività polemica sugli eventi e sui drammi bellici postjugoslavi. L'intenzione originaria si è poi smarrita per una selva più oscura e più aggrovigliata. La memoria ha soverchiato la cronaca per impulso proprio. L'involontaria autobiografia che ne è uscita, e che forse potrà servire al lettore da guida alla comprensione dell'interminabile tragedia balcanica, si dirama lungo quattro percorsi fra loro intrecciati. Il percorso d'avvìo, la tragedia nuovamente all'opera, agisce come un detonatore discreto: una miccia trasversale che alimenta continuamente, con le sue combustioni quasi sotterranee, l'e-splosione a catena dei ricordi scagliandoli al-l'indietro, attraverso due secoli, dal 1995 fino all'epopea dell'Illiria napoleonica. Il secondo percorso è legato al tema dell'esilio che da il titolo al libro. L'esilio è simile a una lebbra leggera, gassosa, che, con un logorìo diluito nel tempo, sfigura e corrompe a poco a poco l'organo della memoria. Dai fondacci della memoria riesce a malapena a riemergere, ogni tanto, qualche falena bruciacchiata: spezzoni di fisionomie, di voci, di paesaggi, una volta completi e intensi come la vita che li aveva creati e nutriti prima di abbandonarli. Il terzo percorso è l'autobiografia della mia famiglia aLdilà della mia persona. Adesso, a operazione finita, mi rendo conto che il libro contiene anche una piccola saga svoltasi in un mondo, la Dalmazia antica, cancellato per sempre dalla carta spirituale più che geografica dell'Europa, come la Prussia orientale della contessa von Dònhoff, la Bu-covina di von Rezzori, la Lituania di Milosz, la Galizia di Roth. Infine, quarto e ultimo percorso: la saga di una città. Soltanto con lo scoppio di quest'ultima guerra Spalato è uscita dal limbo edonistico delle notizie per pochi, ed è diventata notizia corrente. Ormai non c'è giorno che il suo nome non compaia nei giornali accanto a quello di Sarajevo. Non che la sua precedente fama non fosse abbastanza consolidata. Ma era pur sempre una fama marginale, discreta, un po' criptica. Già Shakespeare nel 1601 la nominava, quasi insinuante, in modo sghembo e crepuscolare: "Che Paese è mai questo? Questa è l'Illiria... E adesso, andremo a vedere le antiche rovine illiriche? Ci andremo domani, signore, ora dobbiamo trovare una locanda. Potremo trovarla più tardi, non sono per niente stanco; la notte non è ancora così vicina; la prego di guidarci ad ammirare i monumenti che hanno magnificato codesta strana città".» Copie presenti nel sistema 12 in biblioteca: 1 Coll: VIAGGI esperienze 949.72 Pag 3 di 7
Biblioteca di Pieris-S. Canzian d'Isonzo Stampato il : 09/02/2021 Giorno del Ricordo 2021 - 10 febbraio Il dolore e l'esilio : l'Istria e le memorie divise d'Europa / Guido Crainz Crainz, Guido Donzelli 2005; 120 p. 17 cm Nel 1947 un grande storico di origine istriana, Ernesto Sestan, tracciando i lineamenti di una storia etnica e culturale della Venezia Giulia scriveva: nel Novecento si sono scontrati qui nazionalismi feroci ed esasperati in una lotta senza quartiere in cui gli uni finivano col pareggiare, anche moralmente, gli altri. Sestan concludeva: I termini del conflitto trascendevano, nei loro motivi più profondi, il modesto ambito della vita regionale e si ispiravano alle correnti di idee e di passioni che fanno così feroce l'Europa contemporanea. Questo piccolo libro si propone di accostarsi a quel dramma per cogliere il dolore, le speranze e le paure delle diverse vittime che hanno vissuto in quell'intricato crocevia. Copie presenti nel sistema 8 in biblioteca: 1 Coll: 945.091 6 F/CRA SCA Il lungo esodo : Istria, le persecuzioni, le foibe, l'esilio / Raoul Pupo Pupo, Raoul Rizzoli 2005; 333 p., [8] p. di tav. ill. 23 cm A partire dall'8 settembre 1943, nelle terre che costituivano i confini orientali d'Italia - l'Istria e la Dalmazia - si consumò una duplice tragedia. I partigiani jugoslavi di Tito instaurarono un regime di terrore che prefigurava la pulizia etnica di molti decenni dopo e trucidarono migliaia di italiani gettandoli nelle cavità carsiche chiamate foibe. Il trattato di Parigi del 1947 ratificò poi il passaggio di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia, scatenando l'esodo del novanta per cento della popolazione italiana (circa 300.000 persone), che abbandonò la casa e gli averi e cercò rifugio in Italia o emigrò oltreoceano. Lo storico Raoul Pupo disegna oggi un quadro completo di quelle vicende. Copie presenti nel sistema 8 in biblioteca: 1 Coll: STORIA contemporanea 945.390916 Julka, ti racconto : il dramma dei confini orientali, le foibe, l'esodo / Daniela Bernardini e Luigi Puccini ; con un'intervista a Paolo Pezzino Bernardini, Daniela - Puccini, Luigi ETS 2013; 95 p. ill 21 cm Non un saggio, non un libro di storia, ma il racconto di una nonna, Maria, alla nipote Julka. Sul porticciolo della cittadina di Muggia, in provincia di Trieste, la nonna racconta le drammatiche vicende di una zona di confine, sottoposta alla dominazione austriaca, straziata dalle guerre mondiali, dalle occupazioni fascista, nazista, comunista.In questo scenario il racconto della tragedia delle foibe e dell’esodo colpisce la sensibilità di Julka, perché le parole usate dalla nonna sono quelle di coloro che la storia l’hanno vissuta sulla propria pelle. Tra rabbia, commozione e desiderio di cambiare il mondo, Julka impara la storia dei confini italiani orientali fino al 1975, anno del Trattato di Osimo, in modo sicuramente coinvolgente. Alla fine del racconto, il volume presenta un’intervista allo storico Paolo Pezzino che, con il corredo di cartine, offre una sintesi dedicata agli eventi europei e italiani in cui si inseriscono i fatti narrati. Questo libro, risultato di un progetto disciplinare in cui si incontrano docenti della Scuola media e dell’Università, è un utile strumento da affiancare ai manuali scolastici, non sempre puntuali nel raccontare le vicende delle foibe. Serve agli studenti della scuola, ma anche ai giovani e agli adulti che vogliono conoscere questa controversa storia. Copie presenti nel sistema 2 Pag 4 di 7
Biblioteca di Pieris-S. Canzian d'Isonzo Stampato il : 09/02/2021 Giorno del Ricordo 2021 - 10 febbraio La città interiore / Mauro Covacich La nave di Teseo 2017; 233 p. 22 cm “Il bambino è diretto al Borgo Teresiano, vicino alla chiesa con la cupola blu, vicino al Canale, vicino alle bancarelle di Ponterosso. Sa dov’è. A sette anni si muove in città come un migratore lungo le rotte celesti. Non conosce i nomi delle vie, segue riferimenti emotivi, talvolta geometrici, i colori delle insegne, le fughe di luce verso la marina, i volumi dei pieni e dei vuoti tra i palazzi, le chiome degli alberi. Ha una bussola interna, l’infallibile magnetismo di un uccellino cresciuto per strada.” È il 4 aprile 1945. Quel bambino sta trasportando una sedia tra le macerie della città liberata dai nazifascisti ed è diretto al comando alleato, dove lo attende suo padre - dal cognome vagamente sospetto, Covacich - sottoposto a un interrogatorio. E quella sedia potrebbe scagionarlo. Sempre Trieste, 5 agosto 1972.1 terroristi di Settembre Nero hanno fatto saltare due cisterne di petrolio. Un bambino, Mauro Covacich, tra le gambe di suo padre (il bambino che trascinava la sedia ventisette anni prima nella Trieste liberata), contemplando le colonne di fumo dalle alture carsiche sopra la città, chiede: “Papà, senio in guera?” Mauro Covacich torna nella sua Trieste, con un libro dal ritmo incalzante, avventuroso romanzo della propria formazione, scritto con la precisione chirurgica di un analista di guerra e animato dalla curiosità di un reporter. La città interiore è la cartografia del cuore di uno scrittore inguaribilmente triestino; è il compiuto labirinto di una città, di un uomo, della Storia, che il lettore percorre con lo stesso senso di inquieta meraviglia che accompagnava quel bambino del 1945 e quello del 1972; un labirinto di deviazioni e ritorni inaspettati, da cui si esce con il desiderio di rientrarci. Copie presenti nel sistema 9 in biblioteca: 1 Coll: NARRATIVA COVAm La miglior vita / Fulvio Tomizza Tomizza, Fulvio Rizzoli 1977; 276 p. 23 cm La miglior vita, romanzo vincitore del Premio Strega nel 1977 e del Premio di Stato austriaco per la letteratura europea nel 1979, narra le vicende della popolazione istriana, travolta tra il 1945 e il 1955 da un'esplosione di risentimenti nazionalistici e da una brusca svolta comunista, attraverso la storia personale di un sagrestano, Martin Crusich, testimone e cronista lungo tutto l'arco della sua esistenza tanto dei fatti minuti che avvengono nella sua comunità quanto dei grandi avvenimenti storici. Una società arcaica e contadina, destinata a perdere la propria identità, e un 'osservatore' che con il tempo diventa anche un 'cantore' delle esperienze e dei valori della sua gente: la straordinaria fusione di questi elementi trasforma questo atavico mondo di confine, questo sperduto posto periferico, in uno dei luoghi 'universali' che si trovano solo nella grande letteratura. Un romanzo forte ed essenziale, tradotto in dieci lingue, in cui, come ha scritto Maria Bellonci, 'il senso del fantastico e una potente capacità di concretezza si fondano in un continuo atto creativo'. Copie presenti nel sistema 14 in biblioteca: 1 Coll: NARRATIVA TOMIF Pag 5 di 7
Biblioteca di Pieris-S. Canzian d'Isonzo Stampato il : 09/02/2021 Giorno del Ricordo 2021 - 10 febbraio Le foibe : un problema storico / Fulvio Salimbeni Salimbeni, Fulvio Unione degli istriani 1998; 19 p. 24 cm. Copie presenti nel sistema 1 Materada / Fulvio Tomizza Tomizza, Fulvio Rizzoli 1983; 183 p. ; 23 cm Il grande romanzo d'esordio di Tomizza; è la saga di una famiglia e di una proprietà frodata e irrecuperabile, vissuta attraverso le lacerazioni di Francesco, giovane istriano di Materada, il paese che, con i trattati del 1954, è incluso nel territorio passato definitivamente alla Jugoslavia. Copie presenti nel sistema 3 in biblioteca: 1 Coll: NARRATIVA TOMIF Palacinche : storia di un'esule fiumana / Caterina Sansone, Alessandro Tota Fandango 2012; 186 p. tutte ill. 24 cm Nel corso del Novecento Fiume è stata una città austro-ungarica con forte presenza italiana, poi territorio libero, poi italiana, jugoslava, ed è oggi croata, col nome di Rijeka, che semplicemente significa Fiume ma in un'altra lingua. Elena è nata lì nel 1942, e ha fatto parte delle migliaia di italiani che alla fine della Seconda guerra mondiale hanno lasciato l'Istria e la Dalmazia in direzione dell'Italia. "Fascisti" per molti, "stranieri" per tutti gli altri, questi immigrati italiani hanno sperimentato sulla propria pelle il pregiudizio insieme alla diffìcile condizione di esuli. Caterina Sansone, fotografa, insieme ad Alessandro Tota, autore di fumetti, intraprende un lungo viaggio a ritroso sulle tracce di sua madre Elena. La fuga dalla Jugoslavia con la sua famiglia, quando era solo una bambina di 8 anni, la vita nelle baracche, nei campi profughi allestiti dal nord al sud della penisola, la conquista di una casa e dell'integrazione, l'arrivo del benessere. Mescolando fotografia e fumetto con ironia e leggerezza (le palacinche del titolo sono frittelle, un ricordo d'infanzia, che suona nello stesso modo da entrambi i lati del confine), Caterina e Alessandro ricompongono i tasselli di una storia familiare che appartiene a un patrimonio comune. Copie presenti nel sistema 1 Quel confine mancato : la linea Wilson (1919-1945) / Corrado Belci ; prefazione di Demetrio Volcic Belci, Corrado 1996; 168 p., [4] p. di tav. ; 23 cm Una ricostruzione della storia del confine orientale dell'Italia tra la prima e la seconda guerra mondiale. Copie presenti nel sistema 3 in biblioteca: 1 Coll: 945.09 F/BEL Pag 6 di 7
Biblioteca di Pieris-S. Canzian d'Isonzo Stampato il : 09/02/2021 Giorno del Ricordo 2021 - 10 febbraio Sono andato via : la Giornata del Ricordo : aspetti fisici e psicologici del confine orientale / Biagio Mannino Circolo di cultura istro-veneta "Istria" 2013; 143 p. ill. 24 cm In occasione della Giornata del Ricordo il Circolo pubblica questo libro del dott. Biagio Mannino, politologo, in cui si ripercorre il dramma dell'Esodo analizzando gli aspetti psicologici degli eventi, attraverso testimonianze dirette e confronti con altre realtà e altri momenti storici. Copie presenti nel sistema 7 in biblioteca: 1 Coll: BISIACARIA e dintorni 949.720922 F MAN Sul ciglio della foiba. Storie e vicende dell'italianità / Lorenzo Salimbeni Pagine 2016; 214 p. 21 cm "Nel mio libro, Sul ciglio della foiba, ho voluto fare un percorso sulle radici dell’italianità in Istria, Fiume, Dalmazia e Venezia Giulia, proprio per far capire che quello che si commemora il 10 febbraio, il Giorno del Ricordo, è una storia che nasce prima delle foibe e dell’esodo. Questa contrapposizione degli italiani con il mondo slavo è stata fomentata soprattutto dall’impero austriaco, con la logica suicida del divide et impera, di cui poi hanno fatto le spese gli stessi austriaci. Quindi, tutto quello che succede dopo, con le foibe e l’esodo, in realtà è soltanto l’ultima tappa di un lunghissimo percorso che affonda le sue radici in un progetto, anche espansionista, slavo" Copie presenti nel sistema 1 Verde acqua / Marisa Madieri Madieri, Marisa - Madieri, Marisa Editoriale FVG 2003; 158 p. 21 cm "Verde acqua", è una testimonianza, vista da un'angolazione molto privata, di un dramma collettivo: quello dell'esodo di trecentomila italiani dall'Istria e dalla Dalmazia nell'immediato dopoguerra. Un racconto-diario che si muove «nella vertigine degli anni trascorsi», un percorso in cui la memoria di ieri diviene avventura e confronto con l’oggi. Il ricordo doloroso del drammatico esodo da Fiume nell’immediato dopoguerra si traduce in episodi e personaggi picareschi e struggenti, che rendono piú acuta la coscienza della misteriosa natura di ogni affetto e la percezione dell’esistenza del male. Copie presenti nel sistema 7 Pag 7 di 7
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