Eritrea: povertà e repressione - Zanoni Camilla

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Eritrea: povertà e repressione - Zanoni Camilla
Eritrea: povertà e repressione
Zanoni Camilla
Dal colonialismo all’indipendenza
✤   1890-1941 Colonia italiana

✤   1941-1952 Protettorato britannico

✤   1952-1961 Entrata nella federazione etiope con propri
    rappresentanti all’interno del Parlamento federale

✤   1961 L’Etiopia scioglie il Parlamento e l’Eritrea viene
    annessa come XIV regione etiope
L’indipendenza
I movimenti indipendentisti eritrei diedero vita al Fronte di Liberazione
Eritreo (ELF) guidando la ribellione contro l’Etiopia. L’ELF venne poi
contrastato da un nuovo movimento politico e armato, il Fronte di
Liberazione del Popolo Eritreo (EPLF), sorto nel 1970. Alla fine quest'ultimo
prese il sopravvento sull'ELF causandone prima la decadenza e poi la
definitiva scomparsa. La lotta per l'indipendenza era vicina alla vittoria a
metà degli anni '70, ma subì una battuta d'arresto quando salì al potere il
Derg, una giunta militare marxista, salita al potere grazie al sostegno militare
dell'Unione Sovietica e del Blocco comunista. La lotta per l'indipendenza ebbe
fine nel 1991, quando il Fronte di Liberazione del Popolo Eritreo scacciò
l'esercito etiope fuori dei confini eritrei, e si unì agli altri movimenti etiopi di
resistenza per rovesciare la dittatura del Derg che cadde nello stesso anno.
Due anni dopo venne indetto un referendum, con la supervisione delle
Nazioni Unite . Oltre il 99% degli Eritrei votò per l'indipendenza che venne
dichiarata ufficialmente il 24 maggio 1993. Il leader dell'EPLF, Isaias
Afewerki, divenne il primo Presidente provvisorio dell'Eritrea e il Fronte di
Liberazione del Popolo Eritreo, ribattezzato Fronte Popolare per la
Democrazia e la Giustizia (PFDJ) diede vita al primo governo.
Il conflitto Eritreo-Etiope
Nel 1998 una guerra di confine con l'Etiopia per la città di Badme portò
alla morte di circa 19.000 soldati eritrei, ad una pesante migrazione
delle popolazioni eritree oltre che a un disastroso contraccolpo
economico. Il conflitto Eritreo-Etiope ha avuto fine nel 2000 con un
negoziato noto come Accordi di Algeri con il quale si è affidato ad una
commissione indipendente delle Nazioni Unite il compito di definire i
confini tra le due nazioni. L'EEBC (Eritrea-Ethiopia Boundary
Commission) ha terminato la sua indagine ed il suo arbitrato nel 2002,
stabilendo che la città di Badme debba appartenere all'Eritrea. Tuttavia
il governo etiope non ha a tutt'oggi ritirato il suo esercito dalla città,
per la quale si temono nuovi possibili conflitti.
E dopo l’indipendenza?
✤   Il Presidente onnipresente, un dittatore: Isaias è il fulcro su cui poggia il sistema, tutti
    i poteri sono radicati nella sua persona e definiscono la forma e la direzione del
    governo. Finché mantiene la lealtà dell’esercito, non ci sono fonti di potere
    alternative. Tuttavia egli deve gestire esercito, partito e governo per mantenere la sua
    posizione e questo stato di cose non può durare per sempre.

✤   L’apparato militare: l’Eritrea è una società altamente militarizzata. I generali, le figure
    più potenti dopo Isaias, sono i governatori di facto delle regioni.

         ✤   Sistema di SERVIZIO NAZIONALE

✤   La repressione dello Stato penale: l’Eritrea può essere descritta come uno stato
    carcerario, senza Stato di diritto o sistema giudiziario indipendente e dove il processo
    legale viene regolarmente ignorato e la sicurezza interna è sempre più oppressiva e
    onnipresente
✤   L’opposizione: nessun partito di opposizione legale esiste ancora nel
    Paese. I partiti di opposizione all’estero non sono considerati come
    capaci di migliorare significativamente la situazione. Il governo è
    sprezzante nei confronti di elezioni democratiche poiché afferma che
    “non sia il momento giusto”, credendo che nessuno dell’opposizione
    in esilio capisca i veri problemi del Paese e che la sicurezza nazione
    debba essere perseguita ad ogni costo.

       ✤   JIHAD ISLAMICA (EIJ)

✤   La società sotto sforzo: la vita di comunità sta soffrendo,
    specialmente quando cresce la paura degli informatori. Il crimine
    rimane notevolmente basso, considerando la disperazione
    economica. Non sono ammessi gruppi indipendente della società
    civile, sindacati o ONG, le organizzazioni religiose sono strettamente
    controllate e tutti i canali informativi sono controllati dallo Stato.

       ✤   FRATTURE ETNICHE E RELIGIOSE E LA FUGA DEI
           GIOVANI
POLITICAL RIGHT SCORE: 7 -> NON LIBERO
   CIVIL LIBERTIES SCORE: 7 -> NON LIBERO
LIBERTA’ DI STAMPA: 194° SU 197 -> NON LIBERA
Economia e Povertà
Raramente, l’Eritrea ha goduto di sicurezza economica. Sotto il
colonialismo italiano e britannico ci sono stati periodi di crescita in
particolari settori, ma pur sempre a bassi livelli.

Il territorio è sempre stato vulnerabile alle calamità naturali soprattutto
la siccità e la fame. La guerra di liberazione ha portato alla distruzione
dell’economia che il nuovo governo repressivo non ha saputo
ricostruire.

Vi sono pochi o nulli investimenti nazionali in agricoltura, industria o
servizi. Gli Eritrei lottano per sopravvivere, dato che i coscritti del
servizio nazionale guadagnano meno di 20$ mensilmente e la povertà è
ampia e visibile anche ad Asmara.
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