ENERGIEWENDE: POLITICA ENERGETICA E POLITICA INDUSTRIALE
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POLITICA ENERGETICA di Daan Rutten* ENERGIEWENDE: POLITICA ENERGETICA E POLITICA INDUSTRIALE To understand the drivers behind the German Energiewende, it is la si pone nel contesto della politica helpful to view the current energy transition from the perspective of industriale tedesca. In passato i governi sono inter- Germany’s industrial interests. Government policies give preferential venuti attivamente nel mix ener- treatment to certain segments of the country’s industrial sector, while getico del Paese, mostrando una shielding other segments either fully or partially from Energiewende’s forte preferenza per combustibili unfavourable consequences. Past experiences suggest that current che fossero di produzione interna developments are part of a German tradition of approaching indus- e/o interessanti dal punto di vista trial and energy policy in some unison. tecnologico per l’industria nazio- nale. L’ultimo piano di transizio- Per capire i fattori trainanti della transizione energetica in Germania, ne energetica va inserito in questo è utile vedere questo processo dal punto di vista degli interessi dell’in- contesto. Invece di considerare l’industria tedesca come un com- dustria tedesca. Le politiche governative assicurano un trattamento parto unico e coerente, l’attenzio- di favore a certi comparti del settore industriale del Paese, mentre ne andrebbe concentrata sulla sua ne proteggono altri, in modo totale o parziale, dagli effetti negativi diversità, che si esplica nella diffe- del programma di transizione energetica. Le esperienze del passato renziazione di interessi e di fabbi- suggeriscono che le attuali dinamiche di sviluppo fanno parte della sogni di energia. consuetudine tedesca di gestire in modo unitario e coordinato la po- Di recente, l’Energiewende è sta- litica industriale e quella energetica. ta oggetto di ampie critiche che si I interrogano sulla sua validità eco- l piano di transizione ener- nomica. Si sostiene che i crescenti getica della Germania, l’En- costi dell’energia stiano erodendo ergiewende, sta producendo la competitività industriale del Pa- cambiamenti di grande ri- ese, mettendo così a rischio sia il lievo nel mix energetico te- motore stesso dell’economia tede- desco attraverso obiettivi di breve, sca, ovvero le piccole e medie im- di medio e di lungo termine. Le prese, sia un’industria automobi- analisi sui fattori trainanti di que- listica che gode di fama mondiale; sto programma politico sono estre- importanti settori energy-intensive, mamente differenziate e pongono inclusi i produttori di alluminio e l’accento sulla sua sostenibilità, la di acciaio nonché il comparto pe- dipendenza dalle importazioni, le trolchimico, lamentano di esserne preoccupazioni di carattere am- danneggiati. Ciononostante, l’Ener- bientale, così come su questioni di giewende deve essere vista, di fatto, carattere etico. Sebbene tutti que- come parte integrante della politi- sti fattori giochino un loro ruolo, ca industriale tedesca. è importante sottolineare che le Allo stato attuale delle cose, al- preoccupazioni di carattere am- cuni obiettivi di questo piano sono bientale non sono necessariamente in una fase più avanzata di altri, * Clingendael International Energy il fattore trainante di questa tran- il che evidenzia quali sono oggi Programme (CIEP), L’Aia sizione: non si può comprendere le priorità. Nell’articolo analizze- daan.rutten@clingendaelenergy.com pienamente l’Energiewende se non remo gli effetti di queste priorità 50
ENERGIA 3/2015 sulle diverse tipologie di industrie, Fig. 1 - GERMANIA: CONSUMI DI ENERGIA PRIMARIA, 1990-2014 (1) (Petajoule) sottolineando la differenziazione 16.000 16.000 della base industriale tedesca. Uno sguardo al passato ci consentirà 15.000 15.000 poi di constatare che questa non è la prima volta che parti del set- 14.000 14.000 tore industriale hanno goduto di trattamenti preferenziali quando 13.000 13.000 il Paese ha dovuto affrontare una 12.000 12.000 transizione energetica. Gli attuali sviluppi rientrano quindi nella tra- Obiettivo al 2020 11.000 11.000 dizione tedesca di gestire la politi- Consumi primari di energia ca industriale e quella energetica 10.000 10.000 con una strategia unitaria e coor- 1990 1995 2000 2005 2010 2014 2020 dinata. (1) La linea tratteggiata indica il tasso lineare di riduzione necessario a raggiungere l’obiettivo al 2020. 1. L’ENERGIEWENDE A OGGI un futuro energetico rinnovabile. ziaria, ben visibile nella caduta All’inizio del nuovo Millennio, il dei consumi di energia del 2009, Per valutare le implicazioni nucleare rappresentava in Germa- e dalle sue ripercussioni economi- dell’Energiewende per l’industria nia circa il 30% della produzione che. Per di più, un clima invernale tedesca, è necessario in primo luo- elettrica e al 2010 contava ancora mite si è tradotto nel 2014 in una go osservare gli sviluppi di questa per il 22%. Il disastro di Fukushi- drastica contrazione dei consumi svolta energetica – varata dal go- ma del 2011 e le forti reazioni che di gas del 13% rispetto all’anno verno nel 2010 con il documento ne seguirono a livello interno han- precedente (1). Considerando un pe- Energiekonzept – che fissa svariati no tuttavia indotto la Cancelliera riodo più lungo, dal 1990 al 2014 i obiettivi di breve e medio-lungo Merkel a rivedere la decisione di consumi di energia primaria sono termine tesi al raggiungimento di prolungare l’uso del nucleare e ad calati dello 0,54% medio annuo e un insieme di ambiziosi traguardi accelerare il suo abbandono, così per quanto tale tasso sia stato più al 2050. La nostra analisi si con- complicando il pacchetto Ener- elevato tra il 2010 e il 2014 (2,1%), centra sui quattro obiettivi al 2020 giewende nel suo insieme. in linea con l’obiettivo al 2020, resta che sono più chiaramente definiti e Guardando al primo obiettivo dubbio se ciò possa essere del tutto che si riferiscono al sistema ener- del programma, i consumi di ener- riconducibile alle politiche collegate getico nel suo complesso: gia primaria in Germania sono ca- all’Energiewende. – riduzione del 20% dei consumi lati dell’8,9% tra il 2008 e il 2014 e Il secondo obiettivo, ovvero la ri- di energia primaria rispetto ai li- questa dinamica pare in linea con duzione dei gas a effetto serra, ci velli del 2008; la traiettoria necessaria a raggiun- racconta una storia abbastanza si- – riduzione del 40% delle emis- gere la riduzione del 20% al 2020. mile (Fig. 2). Rispetto ai livelli del sioni di gas a effetto serra (GHG) Tuttavia, come si nota dalla Fig. 1990, le emissioni al 2014 sono ca- rispetto ai livelli del 1990; 1, l’arco temporale considerato è late del 27%, un po’ meno del trend – quota del 18% delle rinnovabili stato interessato dalla crisi finan- necessario per soddisfare il target sui consumi finali lordi di energia; – quota del 35% delle rinnovabili Fig. 2 - GERMANIA: EMISSIONI DI GAS A EFFETTO SERRA E CRESCITA DEL REDDITO, 1990-2014 (1) 1300 8% sui consumi finali lordi di elettri- Crescita del reddito (scala dx) Emissioni (scala sn) cità. 1200 Obiettivo al 2020 6% Oltre che dagli obiettivi dell’En- mil. tonn. CO2 equivalente ergiewende, il futuro del settore 1100 4% energetico tedesco è definito anche 1000 2% dall’Atomausstieg del 2011, che pre- vede il totale abbandono dell’ener- 900 0% gia nucleare entro il 2022. Sebbene 800 -2% questa decisione fosse già stata ap- Riunificazione Crisi finanziaria provata nel 2002 dalla coalizione tedesca 700 -4% «rosso-verde» guidata da Schrö- der, l’Energiekonzept del 2010 aveva 600 -6% concesso una moratoria di 12 anni 1990 1995 2000 2005 2010 2014 ( ) 2 2020 alle centrali elettriche nucleari a (1) La linea tratteggiata indica il tasso lineare di riduzione necessario a raggiungere l’obiettivo al 2020. titolo di «tecnologia ponte» verso (2) Le emissiono al 2014 sono una stima di Umweltbundesambt. 51
ENERGIA 3/2015 del 40% al 2020, nonostante una in modo significativo alle addizio- nel 2013 ha contato per il 7,7% del riduzione abbastanza consistente nali riduzioni emissive necessarie totale mondiale, ponendosi al ter- dall’anno base. Come nel caso dei a centrare l’obiettivo al 2020 (2). zo posto. Per quanto riguarda le consumi di energia, il periodo in- Il quadro è decisamente diverso esportazioni di alta tecnologia, il clude non solo la già menzionata quando si vanno a osservare i tar- dato è ancora più di rilievo (9,7%) crisi finanziaria ma anche la riuni- get relativi alle rinnovabili nel mix e colloca la Germania al secondo ficazione del Paese del 1990, che ha energetico ed elettrico (Fig. 3). Al posto dopo la Cina (4). comportato una forte ristruttura- 2014, nel primo caso il loro con- A livello internazionale l’indu- zione dell’economia della Germa- tributo è stato del 12,7% (3), poco stria tedesca eccelle nella produ- nia Est, compresa la chiusura delle al di sotto della traiettoria verso il zione di automobili, macchinari, grandi e obsolete centrali elettri- 18% al 2020, nel secondo caso del prodotti chimici ed elettrotecnolo- che a carbone e il conseguente dra- 27,8%, ben oltre quanto program- gia. Molte delle materie di base uti- stico calo delle emissioni nel perio- mato per arrivare al 35% al 2020. lizzate nei cicli produttivi di questi do 1990-1995. Quegli anni contano La Fig. 3 mostra chiaramente il settori, come alluminio, acciaio e per quasi il 40% della riduzione forte sviluppo registrato dall’avvio vetro, sono di produzione nazio- complessiva dei GHG intervenuta dell’Energiewende nel 2010 e questo nale e svolgono un ruolo di traino sino al 2014. Il biennio 2012-2013 potrebbe suggerire che, per ora, il per l’economia nel suo complesso. ha in realtà registrato un aumen- piano di transizione si palesa più Si tratta di industrie energy-inten- to emissivo imputabile a un accre- nella diffusione delle rinnovabili sive che, a confronto di altre eco- sciuto utilizzo del carbone nella ge- che non nella riduzione delle emis- nomie OCSE, rappresentano una nerazione elettrica, mentre il 2014 sioni e dei consumi di energia. quota relativamente importante ha osservato di nuovo un calo delle dell’economia tedesca. In un con- emissioni per la consistente ridu- testo di filiere produttive e distret- zione dei consumi di energia ricon- 2. GERMANIA: PAESE ti industriali con un livello molto ducibile alla mitezza della stagione DI INDUSTRIA elevato di integrazione, le impre- invernale. Ciononostante, per rag- se (energy-intensive e non) sono giungere l’obiettivo di un taglio del L’economia tedesca è di rilevante strettamente collegate, dando così 40% al 2020, il tasso medio annuo importanza per l’Europa. È la più all’industria tedesca un vantaggio di declino dovrà incrementarsi al grande nell’Unione Europea e al competitivo internazionale e la ga- 3,23% per gli anni 2014-2020 ri- quarto posto nel mondo in termi- ranzia di prodotti di alta qualità. spetto all’1,3% registrato nel 1990- ni di prodotto interno lordo (PIL). Queste caratteristiche fanno sì che 2014 e a quello molto più basso L’industria gioca un ruolo fonda- l’Energiewende sia un programma (0,9%) osservato dal 2010 al 2014. mentale e nel 2014 ha pesato per il di sviluppo molto importante per La necessità di accelerare la ridu- 30,8% del PIL nazionale, una quota l’intero comparto industriale del zione è stata riconosciuta dal go- molto elevata se confrontata ad al- Paese, in grado di presentare sfide verno stesso nel suo Programma di tri paesi OCSE come Regno Unito e opportunità. azione climatica al 2020 (Aktions- (15,2%), Francia (19,4%), Stati Uniti programm Klimaschutz 2020) dello (20,7%) e Italia (23,9%). Il settore scorso dicembre, dove si prevede industriale tedesco è fortemente 3. SFIDE che il settore elettrico contribuisca concentrato sulle esportazioni e Come prima ricordato, a oggi Fig. 3 - GERMANIA: QUOTA DELLE RINNOVABILI NEI CONSUMI FINALI LORDI DI ELETTRICITÀ E DI l’effetto più visibile dell’Ener- ENERGIA, 1990-2014 (1) (%) 40 40 giewende è l’ampia diffusione del- Mix elettrico Mix energetico le rinnovabili, con una capacità installata cresciuta di oltre il 60% 30 30 dall’avvio del programma: dai 57 GW del 2010 ai 93 del 2014. Questo sviluppo ha comportato parecchie 20 20 sfide all’implementazione della svolta energetica, tre delle quali – direttamente correlate al settore 10 10 industriale tedesco – verranno analizzate nel seguito. La prima sfida attiene alla di- 0 0 stanza geografica tra la genera- 1990 1995 2000 2005 2010 2014 (2) 2020 zione elettrica da rinnovabili e il (1) Le quote al 2020 sono gli obiettivi, rispettivamente 35% e 18%, dell’Energiewende. Le linee tratteggiate partono dal 2010 quando gli obiettivi sono stati definiti nel documento governativo Energiekonzept. nucleo industriale del Paese, forte- (2) La quota per il mix energetico del 2014 è una stima CIEP (vedi nota 3). mente concentrato nelle aree me- 52
ENERGIA 3/2015 ridionali. I consumi elettrici nei Fig. 4 - GERMANIA: SVILUPPO DELLA CAPACITÀ RINNOVABILE INSTALLATA ED EEG-UMLAGE, 2000-2014 ländern del Baden-Württemberg 100.000 7 e della Baviera spiegano quasi il 90.000 Altro Eolico onshore EEG-Umlage (scala dx) Idroelettrico Eolico offshore 6 30% di quelli nazionali e i prelievi 80.000 Biogas Fotovoltaico dell’industria contano per il 55% 70.000 5 nel caso del Baden-Württemberg cent euro/kWh 60.000 4 (ove è prevalentemente concentrato 50.000 MW il comparto automobilistico) e per 3 il 60% nel caso della Baviera (ove 40.000 hanno un forte peso il settore chi- 30.000 2 mico e farmaceutico). L’energia nu- 20.000 1 cleare è tradizionalmente stata – e 10.000 ancora è – un’importante fonte per 0 0 la generazione di carico base nelle 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 aree meridionali della Germania. Fonte: Bundesministerium für Wirtschaft und Energie (2014), Die Energie der Zukunft. Erster Fortschrittsbericht zur Dei nove reattori ancora operativi, Energiewende e Arbeitsgruppe Erneuerbare Energien - Statistik (2015), Zeitreihen zur Entwicklung der erneuerbaren Energien in Deutschland 1990-2014. sei sono localizzati in questi due ländern e ne assicurano circa il 40% del consumo elettrico totale. devono pagare un onere supple- con l’introduzione di «corridoi di Rimpiazzare l’elettricità di carico mentare, la cosiddetta EEG-Umla- ampliamento» che pongono un li- base da nucleare con la generazio- ge, per coprire i costi associati allo mite alla crescita annua della ca- ne da rinnovabili, per loro natura sviluppo delle rinnovabili. Come si pacità installata per ogni singola intermittenti, è problematico. Ciò è può osservare dalla Fig. 4, la cresci- tecnologia rinnovabile. Si prevede tanto più vero dato che il maggio- ta della capacità rinnovabile instal- anche che, nel 2016, il sussidio fi- re potenziale da rinnovabili è nel- lata è stata accompagnata da un nanziario alle rinnovabili previsto le aree ventose del nord ovest, con continuo aumento della EEG-Um- dalla EEG venga fissato del tutto impianti eolici onshore e offshore, lage che nel 2014 ammontava a 6,24 tramite meccanismi d’asta (6). nella zona di acque poco profon- cent euro/kWh, pari a oltre il 20% La terza sfida, connessa alla pre- de del Mare del Nord. La carenza del prezzo per unità di energia elet- cedente, è la ripartizione di questi di appropriate infrastrutture per trica mediamente pagato da una costi. In genere, sono i più abbienti connettere queste aree del Paese, famiglia di tre persone. L’esborso quelli che possono permettersi di ricche di energia eolica, con quelle complessivo per questo onere nel acquistare pannelli solari e in tal meridionali, fulcro dell’industria 2014 è stato stimato vicino ai 22 modo trarre vantaggio dalle ren- nazionale, costituisce il principale mld. euro. dite economiche attraverso l’EEG. problema per la sicurezza delle for- La EEG assicura alle fonti rin- Poiché i meno fortunati pagano niture elettriche al cuore industria- novabili un accesso preferenziale una EEG-Umlage sempre più eleva- le della Germania. Su questo tema alla rete elettrica e ne fissa il prez- ta sui loro consumi elettrici, siamo le proteste dell’opinione pubblica, zo per un periodo di 20 anni, il che di fronte in effetti a una redistri- contraria alla realizzazione di nuo- significa che i pagamenti ricevuti buzione della ricchezza che va dal ve grandi reti di trasmissione, sono dai produttori di elettricità gene- povero al ricco, col risultato di ac- state forti e la necessità di ottenere rata da fonti rinnovabili prosegui- crescere la povertà energetica a li- un certo grado di consenso è stata ranno a lungo. Un aspetto impor- vello nazionale dal 13,8% del 2008 recentemente riconosciuta dal go- tante dell’accresciuto aumento dei al 17% del 2011: con un aumento, verno che, a luglio 2015, si è espres- costi è il passato fallimento dell’E- in termini assoluti, di 1,4 milioni so a favore di un piano di espan- EG nel rispondere alle variazioni di nuclei domestici che si trovano sione della rete più in linea con la nei costi delle tecnologie, il che si è in questa condizione. Anche se il volontà popolare, dando la prefe- dimostrato particolarmente gravo- sostegno generale alla transizione renza a un maggior numero di cavi so nel caso del solare fotovoltaico: energetica resta alto, è evidente sotterranei e a un miglior utilizzo una sensibile riduzione nel costo che esiste un divario di natura red- dell’infrastruttura esistente (5). dei moduli fotovoltaici tra il 2010 dituale, per cui le classi più agiate Il secondo problema, di cui si è e il 2012, associata al manteni- in genere appoggiano questo pro- parlato moltissimo, è il costo asso- mento di elevate feed-in tariffs, ha gramma in misura maggiore delle ciato all’Energiewende. Per suppor- portato nell’arco dello stesso trien- classi meno abbienti. tare l’introduzione delle rinnova- nio a un’impennata della capacità La redistribuzione della ricchez- bili, nel 2000 è stata emanata una fotovoltaica installata, con 23 GW za avviene non solo tra le fami- normativa in materia, la Erneuer- addizionali. Le modifiche apporta- glie, ma anche tra queste ultime bare Energien Gesetz (EEG), in base te alla EEG nel 2014 hanno inteso e l’industria, così come all’inter- alla quale i consumatori elettrici ovviare proprio a questo problema, no del settore industriale stesso, 53
ENERGIA 3/2015 a dimostrazione ancora una volta Tab. 1 - GERMANIA: DINAMICA DELLE ESENZIONI DALLA EEG-UMLAGE della sua differenziazione. Alcune 2011 2012 2013 2014 2015 (1) Imprese esentate (numero) 603 734 1.720 2.098 n.d. industrie energy-intensive possono Elettricità esentata (TWh) 85 86 96 107 110 infatti godere di esenzioni parziali Quota sui consumi finali elettrici (%) 14,0 14,2 15,8 17,8 n.d. dalla EEG-Umlage, in funzione dei Valore dell’esenzione (mld. euro) 2,5 2,5 3,9 5,1 4,8 loro consumi elettrici annuali e del Aumento della EEG-Umlage per effetto esenzioni peso dei costi dell’energia sui loro - cent euro/MWh 0,60 0,63 1,04 1,35 1,37 -% 17,3 17,8 19,5 21,6 22,2 costi totali, così da mantenere la (1) Stima di fonte Bundesministerium für Wirtschaft und Energie (2014), Die Energie der Zukunft. Erster loro competitività internazionale. Fortschrittsbericht zur Energiewende. Di conseguenza, dal momento che la copertura dei costi complessivi negativi da un aumento dei prezzi a 50 mil. euro. Questa tipologia di deve comunque essere assicurata, dell’energia e sono quindi ampia- imprese – il Mittelstand – costitu- altri consumatori industriali devo- mente esentate dalla EEG-Umla- isce oltre il 99% del tessuto indu- no pagare un sovrapprezzo mag- ge, così da non essere gravate dai striale tedesco e nel 2013 ha con- giore. L’entità e l’effetto di queste costi associati all’incentivazione tato per il 52% del PIL, il 37% del esenzioni sono riportati in Tab. 1. delle rinnovabili. Inoltre, per ef- fatturato complessivo delle impre- A prescindere da queste proble- fetto dell’accresciuta incidenza di se e il 19% delle loro esportazioni matiche, in Germania il sostegno queste fonti nel mix di generazio- totali. Il Mittelstand occupa circa politico all’introduzione su larga ne e del criterio di merit order per 15 milioni di addetti – pari al 60% scala delle rinnovabili nel mix elet- l’entrata in funzione delle centrali, della forza lavoro soggetta al versa- trico ha prodotto parecchi effetti i prezzi elettrici all’ingrosso sono mento dei contributi previdenziali innovativi e positivi per l’industria calati, rendendo l’elettricità anco- – e, rispetto ad altri paesi, opera e l’economia nel suo complesso, ra più conveniente per i consuma- molto nel settore industriale. alcuni dei quali già in atto e altri tori industriali non soggetti alla Secondo quanto previsto dall’E- che potrebbero concretizzarsi in EEG-Umlage. Se in Francia, e so- EG, queste imprese non godono di futuro. Nel seguito ne analizze- prattutto nel Regno Unito, i prez- esenzioni e quindi pagano in modo remo due: il primo riguarda i più zi hanno avuto una dinamica al sproporzionato il finanziamento bassi prezzi dell’elettricità, sui qua- rialzo, in Germania si è osservato della transizione energetica. Que- li hanno giocato un ruolo impor- un loro significativo calo (Fig. 5). sta condizione può danneggiare tante le esenzioni EEG che hanno Nel caso dell’Olanda, la riduzione la competitività internazionale te- protetto comparti industriali dai dei prezzi è spiegabile con l’eleva- desca e, di conseguenza, l’econo- costi dell’Energiewende; il secondo ta interconnessione del Paese con mia nazionale nel suo complesso. effetto positivo è l’avvio di nuove le aree tedesche nord occidentali L’ineguale ripartizione dei costi attività industriali. che, nei giorni con condizioni me- dell’EEG costituisce un fattore di teorologiche favorevoli, consente divisione all’interno del Paese. La rilevanti importazioni di elettricità competitività internazionale della 4. L’OPPORTUNITÀ da eolico e solare. Germania, tuttavia, non si fonda DELL’ENERGIA ELETTRICA Rispetto alle altre, l’economia te- solamente sul prezzo a motivo del- A BASSO COSTO desca spicca per il forte peso delle la forte attenzione posta agli aspet- imprese di piccola e media dimen- ti qualitativi piuttosto che su quelli La forte penetrazione delle rin- sione che, secondo le definizioni puramente economici. Questo è novabili nel settore elettrico ha avu- europee, hanno un massimo di 250 strettamente collegato alla storia to il simultaneo risultato di ridurre occupati e un fatturato annuo fino nazionale di avere avuto una mo- i prezzi dell’elettricità all’ingrosso e, per effetto della EEG-Umlage, di Fig. 5 - PREZZI DELL’ELETTRICITÀ (AL NETTO DELLE IMPOSTE) PER L’INDUSTRIA (1) (cent euro/kWh) aumentare quelli al consumo. Se 14 14 questa sia una dinamica positiva 13 2009 2011 2013 13 o negativa dipende da quale setto- 12 2010 2012 2014 12 re industriale si va ad analizzare e 11 11 senza dubbio la politica governati- 10 10 va, con l’allocazione delle esenzio- 9 9 ni dall’EEG, gioca un ruolo fonda- 8 8 mentale. 7 7 Le industrie energy-intensive – 6 6 come per esempio quella cartaria, 5 5 chimica, farmaceutica, del ferro Germania Francia Olanda Regno Unito e dell’acciaio – hanno la più alta (1) Prezzi riferiti al secondo semestre di ogni anno e per consumatori industriali con un consumo annuo compreso tra potenzialità di subire contraccolpi 500 e 2.000 MWh. 54
ENERGIA 3/2015 neta forte, il marco tedesco, che ha dustriali. Anche le compagnie che scono servizi specifici all’industria tradizionalmente limitato la possi- producono tecnologie rinnovabili eolica. bilità del settore industriale di uti- sono ben rappresentate in questo Nel complesso, la green indu- lizzare i differenziali di prezzo per gruppo ed è in questo ambito che si stry tedesca è tra le più avanzate migliorare la sua competitività nel trovano le nuove attività industria- al mondo, in ragione soprattutto mondo. li tedesche. delle politiche nazionali che hanno Un esempio ben noto di questa favorito gli investimenti nelle tec- attenzione alla qualità è l’industria nologie ambientali e del forte com- automobilistica: la EEG-Umlage 5. NUOVE ATTIVITÀ parto manifatturiero. Questa com- pesa per oltre un terzo della sua INDUSTRIALI binazione di supporto politico alle bolletta elettrica e la competitività rinnovabili e di sviluppo del settore internazionale è la sua principale La Germania è considerata un industriale non è affatto una coin- preoccupazione riguardo l’Ener- leader mondiale nella tecnologia cidenza. Non a caso nel 2013, con giewende, dal momento che le ven- rinnovabile e non avrebbe raggiun- il terzo governo Merkel, il Ministe- dite all’estero sono più elevate di to questa posizione senza il merca- ro dell’economia e della tecnolo- quelle sul mercato interno. Nono- to interno e senza il supporto delle gia è stato ridenominato Ministe- stante gli alti prezzi dell’energia e la politiche governative. Le ragioni ro dell’economia e dell’energia. Al crisi finanziaria, l’industria dell’au- sono da ricondurre per esempio di là delle questioni relative a un to tedesca ha tuttavia osservato all’elevata occupazione in settori ambiente più pulito e a una minor un aumento del valore delle espor- manifatturieri ad alta tecnologia dipendenza dalle importazioni di tazioni rispetto agli ultimi anni. e agli elevati stanziamenti pubbli- energia, a motivazione del soste- BMW, Porsche, Mercedes-Benz e ci nel campo della ricerca e dello gno alle rinnovabili i decisori po- Audi hanno tutte registrato vendi- sviluppo, quel che si riflette nelle litici tedeschi hanno spesso citato te record nel 2014(7). Poiché queste numerose richieste di brevetto av- i benefici di carattere economico compagnie si concentrano più sul viate in Germania: pari a oltre la e occupazionale, anche se questo valore aggiunto che sul prezzo, costi metà di tutte le analoghe richieste non è incontestabile visto la prima dell’energia al di sopra della media a livello di Unione Europea a 28 nel citata delocalizzazione dei produt- complessiva non ne mettono neces- 2013, pongono il Paese al quinto tori fotovoltaici in Cina. Inoltre, lo sariamente a rischio le esportazio- posto al mondo. sviluppo delle rinnovabili potrebbe ni. I loro punti di forza in termini L’industria del solare è cresciuta anche avere portato – direttamen- di sicurezza e affidabilità, nonché rapidamente nel corso dell’ultimo te o indirettamente – a perdite di i loro standard di lusso, hanno si- decennio ma si è trovata alle pre- posti di lavoro in altri settori come nora garantito una domanda glo- se con la forte concorrenza dell’A- le utility tradizionali e l’industria bale per i loro prodotti. Per queste sia, e della Cina in particolare, col del carbone. L’effetto netto sull’oc- industrie, la disponibilità di forza risultato che la maggior parte dei cupazione nel Paese non è quindi lavoro specializzata, retribuzioni produttori di pannelli fotovoltaici ancora noto. competitive, vantaggi geografici e ha lasciato la Germania, e le impre- Lo stesso vale per l’impatto com- la presenza di altre industrie aggre- se tedesche attualmente impegnate plessivo dell’Energiewende sull’in- gate in distretti (come i produttori nel fotovoltaico operano soprat- dustria. Il tessuto industriale tede- di alluminio) rappresentano altri tutto come installatori e fornitori. sco è estremamente variegato e gli fattori per i quali è difficile che de- Il Paese è anche leader mondiale effetti della transizione energetica localizzino la produzione. nella produzione di attrezzature si concretizzano in modi molto Lo stesso discorso vale per le fotovoltaiche solari e circa la metà diversi, avvantaggiando certuni piccolo-medie imprese, fortemente di tutti i prodotti fotovoltaici asia- e penalizzando altri. Quello che orientate all’innovazione e al mi- tici sono realizzati con componenti emerge dalla nostra analisi è che glioramento tecnologico, che pro- made in Germany (8). gli interessi dell’industria sono ducono per lo più prodotti e servizi L’industria eolica tedesca gode stati tenuti presenti quando è stata specifici per l’industria piuttosto oggi di un’ottima posizione a livello varata l’Energiewende e la nascita che prodotti di largo consumo. La mondiale, si colloca tra i principali di imprese nel settore delle tecno- Germania vanta un consistente innovatori globali e si prevede che logie ambientali è stata fortemen- numero di «campioni nascosti», si mantenga tale negli anni a ve- te sostenuta attraverso un clima compagnie che si classificano nei nire. Le turbine eoliche di fabbri- favorevole agli investimenti. Le primi tre posti nel proprio settore cazione tedesca sono utilizzate sia esenzioni concesse alle industrie a livello globale. La Mittelstand ne sul mercato interno che all’estero, energy-intensive segnalano anche il conta circa 1.300, soprattutto con- man mano che i produttori accu- forte legame tra politica industria- centrate nella componentistica per mulano esperienza ed esportano le e politica energetica. Un legame automobili, nell’ingegneria elettri- i loro servizi, e sono parecchie le per nulla nuovo: alcuni comparti ca e in diversi prodotti e servizi in- imprese del Mittelstand che forni- industriali hanno ricevuto tratta- 55
ENERGIA 3/2015 menti preferenziali anche in passa- Fig. 6 - GERMANIA: QUOTA DELLE FONTI ENERGETICHE NELLA GENERAZIONE ELETTRICA, to, quando il Paese si è trovato ad 1950-2014 (1) (%) 100 100 affrontare altre transizioni energe- 90 Lignite e hard coal Nucleare 90 tiche. Anche nei precedenti periodi Petrolio Rinnovabili di sviluppo industriale, l’industria 80 80 Gas naturale Altro energetica, allora del carbone e del 70 70 nucleare, è stata parte integrante 60 60 della trasformazione economica. 50 50 40 40 30 30 6. UNA TRADIZIONE TEDESCA 20 20 Prima dell’Energiewende, il set- 10 10 tore elettrico tedesco ha avuto a 0 0 che fare con altri cambiamenti 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2014 (1) I dati relativi alla Germania Est sono disponibili dal 1979. energetici. Come si vede dalle Figg. 6 e 7, gli scorsi decenni hanno visto la comparsa di nuovi combustibili luglio 2015 a seguito delle forti pro- generazione per più ragioni: non nel mix di generazione che hanno teste dell’industria e delle regioni ha alcuni degli svantaggi delle altre assicurato la produzione necessa- carbonifere. La proposta rientrava fonti, ha bassi costi di combustibi- ria a soddisfare una domanda in nel Programma di azione climatica le, una base di risorse ampia e ge- crescita. Quel che emerge da que- al 2020 (Aktionsprogramm Klima- ograficamente distribuita in modo ste precedenti dinamiche è il per- schutz 2020) presentato dal gover- più uniforme che non per esempio sistente dominio del carbone e, no nel dicembre 2014 per portare gli idrocarburi tradizionali, bassi prima della decisione di uscirne, il le emissioni di gas a effetto serra volumi di input e di scorie, stoc- forte ruolo del nucleare. in linea con l’obiettivo di una loro caggi che possono essere fatti per Il sostegno al carbone deriva dal riduzione del 40% al 2020. Centrali periodi di tempo più lunghi, è inte- fatto che si tratta di una fonte in- a lignite per 2,7 GW di capacità, su ressante dal punto di vista tecnolo- terna e che, tradizionalmente, è il un totale di 21 MW, verranno inve- gico e offre potenziali ricadute su principale combustibile dell’econo- ce messe in stand by dal 2017 per larga scala. Quest’ultimo fattore si mia tedesca. La produzione nazio- 4 anni – periodo per il quale ver- è dimostrato importante ed è com- nale di hard coal ha raggiunto il suo rà loro riconosciuta un’opportuna provato dalla eccellente posizione picco nel 1957 prima di entrare in compensazione finanziaria (9) – per acquisita dall’industria tedesca nel crisi per un forte eccesso di offerta poi essere dismesse definitivamen- campo di questa tecnologia. Ai fini e il crollo dei prezzi mondiali. No- te. Questa misura dovrebbe essere di una maggiore autonomia ener- nostante le misure di sussidio per sufficiente a ridurre le emissioni, getica, il nucleare ha offerto una garantire la sopravvivenza dell’in- ma è generalmente vista come una evidente opportunità al governo dustria nazionale, molte miniere notevole concessione all’industria tedesco di ridurre la sua dipenden- di hard coal sono state chiuse e si del carbone. za dall’estero stimolando al tempo prevede che la produzione cesserà In Germania l’energia nucleare è stesso l’industria nazionale. Per il del tutto nel 2018 in concomitanza diventata la principale concorrente settore industriale e per il Paese con la fine dei sussidi. La maggior degli altri combustibili nel mix di nel suo complesso, il nucleare è sta- parte del carbone oggi estratto è lignite e l’hard coal è sempre più Fig. 7 - GERMANIA: GENERAZIONE ELETTRICA PER FONTE, 1950-2014 (1) (TWh) di importazione. Il peso del car- 700 700 bone nel mix elettrico è passato da Lignite Gas naturale Altro 600 Hard coal Nucleare 600 quasi il 90% nel 1959 al 44% del Petrolio Rinnovabili 2014, un valore praticamente sta- 500 500 bile nell’ultimo decennio. Questa fonte è sempre stata, ed è tuttora, 400 400 il combustibile più importante nel- 300 300 la generazione elettrica e le recenti decisioni sembrano indicare che 200 200 questa situazione non muterà dra- 100 100 sticamente nel prossimo futuro. La proposta di una carbon tax sulle 0 0 centrali a carbone più vecchie e più 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2014 inquinanti è stata abbandonata a (1) I dati relativi alla Germania Est sono disponibili dal 1979. 56
ENERGIA 3/2015 to in grado di assicurare elettricità industriale nazionale ha avuto un pre più diffuse e rafforzate le pre- poco costosa e affidabile. Avendo suo peso in queste dinamiche, es- occupazioni in materia di cambia- elevati costi capitali e bassi costi sendo strettamente correlata alla mento climatico e oggi nel Bundes- operativi, l’acquisto della tecnolo- politica energetica del Paese. tag il partito dei Verdi (Die Grüne) gia e la costruzione della centra- L’ulteriore sviluppo dell’energia occupa il 10% dei seggi. le costituiscono la maggior parte nucleare in Germania è stato tut- A seguito di tali sviluppi, il gover- dell’investimento e se tutto il pro- tavia bloccato dalle crescenti pro- no tedesco ha cercato opzioni che cesso avviene all’interno dello stes- teste interne, che facevano parte di potessero migliorare la sicurezza so paese è evidente che le risorse un più ampio movimento ambien- energetica e al contempo suppor- finanziarie coinvolte in quell’inve- talista internazionale che avrebbe tare l’industria e tener conto degli stimento fungono da volano per l’e- portato il Paese a supportare le umori dell’elettorato. Questo alla conomia interna. Di conseguenza, fonti rinnovabili (con l’Energiewen- fine ha portato all’EEG nel 2000 la tecnologia nucleare è diventata de) e a decidere l’uscita dal nucle- e all’Atomausstieg nel 2002, di fat- per la Germania anche un rilevan- are (con l’Atomausstieg). Ancora to propedeutici all’Energiewende te bene di esportazione. una volta si osserva il tradizionale e all’effettiva nascita di una green Altri combustibili, come petrolio approccio tedesco di gestire la poli- industry. Esemplificativo di questa e gas naturale, hanno fatto la loro tica energetica e quella industriale connessione tra industria e politica comparsa nella generazione elettri- in modo unitario. energetica nazionale è stato l’an- ca negli anni 1960 ma non hanno nuncio della Siemens di essere in ottenuto un sostegno forte come il procinto di uscire completamente carbone e il nucleare. La crisi pe- 7. UN NUOVO dall’industria nucleare, annuncio trolifera del 1973 ha impattato sul- MILLENNIO VERDE fatto nel 2011 ovvero lo stesso anno la produzione elettrica da petrolio in cui la Cancelliera Merkel, dopo rendendola relativamente costo- Di fronte alle transizioni energe- l’incidente di Fukushima, accele- sa; il gas naturale ha inizialmente tiche, il governo tedesco usa chia- rava l’Atomausstieg. La Siemens compensato il declino del petrolio ramente il suo potere per orien- ha inoltre creato una divisione se- ma il fatto che i suoi prezzi fosse- tarne i possibili risultati, tenendo parata per le sue attività nel cam- ro correlati – come in gran parte è conto di questioni come l’indipen- po dell’energia eolica: la Siemens ancora oggi – a quelli petroliferi ha denza energetica, la sostenibilità Wind Power, oggi leader in Europa reso il suo utilizzo più costoso ri- e gli umori dell’elettorato. Come per la produzione di turbine off- spetto al carbone. Per di più, men- accaduto già col carbone e col nu- shore. tre quest’ultimo è abbondantemen- cleare, l’appoggio governativo alle Sia il passato che il presente in- te disponibile all’interno, petrolio e rinnovabili trae origine da mo- dicano che la Germania, per tra- gas non lo sono rendendo il Paese tivazioni sia interne che esterne. dizione, gestisce la politica indu- dipendente dall’estero. Non a caso L’industrializzazione ha avuto un striale e quella energetica in modo la Germania non ha mai avuto una grosso impatto ambientale, come unitario e coordinato. Per capire compagnia petrolifera nazionale per esempio lo smog nella Ruhr e le forze trainanti dell’Energiewen- come Shell, BP o ExxonMobil e di le piogge acide che hanno danneg- de, la transizione energetica deve conseguenza non ha mai avuto al- giato le foreste tedesche negli anni quindi essere calata nel contesto cun interesse nel campo del petro- 1970. In quello stesso decennio della politica industriale tedesca. lio. A seguito della crisi del 1973, sono iniziate le proteste contro il Quando si fanno previsioni sui oltre ad aumentare la produzione nucleare sui temi della sicurezza, possibili futuri sviluppi di questo di carbone il governo tedesco si è proteste che sono andate intensifi- programma energetico, è quindi anche impegnato nello sviluppo candosi dopo eventi internazionali fondamentale tenere bene a mente di una più consistente capacità come l’incidente, nel 1979, di Three i diversi interessi dell’industria te- nucleare per rafforzare l’autosuf- Mile Island negli Stati Uniti e il di- desca. ficienza energetica. Come nel caso sastro di Cernobyl, in Ucraina, nel dell’Ennergiewende oggi, la politica 1986. Nel tempo si sono anche sem- L’Aia, Luglio 2015 Questo articolo è basato sullo studio The Energiewende and Germany’s Industrial Policy svolto nel novembre 2014 dall’Autore, ricercatore presso il Clingendael International Energy Programme - CIEP (www.clingendaelenergy.com) affiliato all’Istituto olandese di Relazioni internazionali «Clingendael». Dove non diversamente specificato, qualunque dato (aggiornato) proviene dalle stesse fonti della pubblicazione originale, disponibile al link: http://www.clingendaelenergy.com/publications/publication/ the-energiewende-and-germanys-industrial-policy. Il copyright dell’articolo è del CIEP. La traduzione è di Patrizia Bassani, che desidera ringraziare Luca Franza per il prezioso supporto. 57
ENERGIA 3/2015 NOTE (1) AG Energiebilanzen e.V. (2015), Pressedienst n. 01/2015. (5) Bundesministerium für Wirtschaft und Energie (2015), (2) Bundesministerium für Umwelt, Naturschutz, Bau und Re- Eckpunkte für eine erfolgreiche Umsetzung der Energiewende. aktorsicherheit (2014), Aktionsprogramm Klimaschutz 2020. (6) Bundesministerium für Wirtschaft und Energie (2015), (3) Questo dato non è stato ancora pubblicato a livello ufficiale Zentrale Vorhaben Energiewende für die 18. Legislaturperiode (Fort- e si basa su una stima del CIEP sui dati disponibili per il 2014 schreibung der 10-Punkte-Energie-Agenda des BMWi). e sui dati storici dal 1990 in poi. Fonti: Bundesministerium für (7) «The Wall Street Journal», Luxury Car Brands’ Sales Hit Re- Wirtschaft und Energie (2014), Die Energie der Zukunft. Erster cord Levels in 2014, 9 gennaio 2015. Fortschrittsbericht zur Energiewende e Arbeitsgruppe Erneuerbare (8) Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems (ISE) (2014), Energien - Statistik (2015), Zeitreihen zur Entwicklung der erneuer- Recent Facts about Photovoltaics in Germany. baren Energien in Deutschland 1990-2014. (9) Political agreement by the German coalition government (4) World Bank (2015), High-technology exports, http://data.worl- (CDU, CSU and SPD) (2015), Eckpunkte für eine erfolgreiche Umset- dbank.org/indicator/TX.VAL.TECH.CD/countries/1W?display=graph zung der Energiewende. 58
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