Efficacia e sicurezza dell'aspirina in prevenzione primaria

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Efficacia e sicurezza dell'aspirina in prevenzione primaria
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Efficacia e sicurezza dell’aspirina
in prevenzione primaria
di Piercarlo Ballo
SOC Cardiologia, Ospedale Santa Maria Annunziata, Bagno a Ripoli, Firenze

Il ruolo dell’aspirina in prevenzione primaria rappresenta a tutt’oggi un argomento controverso, dove i
risultati dei trials hanno spesso fornito risultati discordanti e per il quale le attuali raccomandazioni delle varie
società scientifiche presentano punti di discrepanza. In questa breve review, cogliendo l’occasione di nuove
raccomandazioni appena pubblicate da parte della US Preventive Services Task Force, si ripercorre il difficile
viaggio dell’aspirina lungo la strada della prevenzione primaria negli ultimi decenni.

Parole chiave: aspirina, prevenzione primaria, infarto miocardico, stroke, diabete mellito

In un recente articolo pubblicato              per tutte le cause, incidenza di CRC e        gruppo aspirina rispetto al gruppo
su JAMA, una revisione sistematica             mortalità per CRC. L’outcome di sicu-         di controllo [5,86 vs 5,15%; odds ra-
commissionata dalla US Preventi-               rezza comprendeva sanguinamenti               tio 1,15 (1,01-1,30)].
ve Services Task Force (USPSTF) ha             maggiori, definiti come emorragia             I dati su un possibile effetto dell’a-
valutato l’efficacia dell’aspirina nel         extracranica, sanguinamento intesti-          spirina su incidenza e mortalità per
ridurre il rischio di eventi cardiova-         nale maggiore, emorragia intracrani-          CRC si sono rivelati meno robusti,
scolari in soggetti senza storia di            ca o stroke emorragico.                       sia per lo scarso numero di trials che
malattia cardiovascolare. La revi-             L’età media dei pazienti negli                si sono focalizzati su questi outco-
sione ha analizzato anche gli effetti          11 trials era 63 anni. In totale, le          mes, sia per il numero relativamen-
dell’aspirina sull’incidenza e sulla           donne rappresentavano il 63%                  te basso di morti per CRC rilevato
mortalità del cancro del colon-retto           dei partecipanti. L’uso di aspirina           nei vari trials. Complessivamente, la
(CRC), nonché il rischio emorragico            a basse dosi è risultato associato a          maggioranza degli studi non ha os-
associato all’utilizzo del farmaco.            una riduzione del 10% nel rischio             servato effetti sull’incidenza di CRC
Sono stati inclusi 11 studi clinici            di eventi cardiovascolari maggiori            né sulla mortalità per CRC.
randomizzati controllati che han-              [odds ratio 0,90 (0,85-0,95)]. In ter-        Infine, in tutti i trials, l’aspirina a
no valutato, in un totale di 134.470           mini assoluti, l’effetto era relativa-        basse dosi ha favorito gli eventi
partecipanti, gli effetti prognostici          mente modesto (range tra -2,5 e               emorragici, con un incremento del
del trattamento con aspirina a basse           0,1%). Non sono emersi effetti sul-           rischio stimabile intorno al 44% per
dosi (variabili negli studi da un mini-        la mortalità cardiovascolare [odds            i sanguinamenti totali [odds ratio
mo di 100 mg a giorni alterni a un             ratio 0,95 (0,86-1,05)] o sulla mor-          1,44 (1,32-1,57)]. Ad eccezione del-
massimo di 100 mg/die). I pazien-              talità per tutte le cause [odds ratio         lo stroke emorragico, l’aumento del
ti considerati nella revisione erano           0,98 (0,93-1,03)], valutate su periodi        rischio era presente in tutte le tipo-
soggetti di età ≥ 40 anni, che non             di follow-up compresi tra 3,6 e 10,1          logie di evento (+58% per i sangui-
presentavano evidenza clinica di               anni. L’unico trial che ha evidenzia-         namenti intestinali maggiori, +53%
malattia cardiovascolare o aumen-              to un effetto sulla mortalità è stato         per le emorragie extracraniche e
tato rischio di sanguinamento. Gli             l’ASPREE (ASPirin in Reducing Events          +31% per le emorragie intracrani-
outcomes primari di efficacia inclu-           in the Elderly), condotto su pazienti         che). La non significatività nel caso
devano eventi cardiovascolari non              anziani di età ≥ 70 anni. In questo           dello stroke emorragico era tuttavia
fatali (infarto miocardico e stroke),          studio la mortalità per tutte le cau-         influenzata dall’incidenza relativa-
mortalità cardiovascolare e mortalità          se è risultata del 15% più alta nel           mente bassa di tale evento.

4    P. Ballo
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SCIENZA E CULTURA                                                                                                 5 2022     TM

In conclusione, i dati di questa re-      di coorte condotto su oltre ottanta-          da della prevenzione primaria era
visione sistematica indicano che la       mila infermiere professionali ame-            appena iniziato. Si sarebbe rivelato
terapia con aspirina a basse dosi per     ricane senza storia di malattia car-          molto più complesso di quello che
la prevenzione primaria delle malat-      diovascolare, dove le pazienti che            la maggioranza di questi studi ini-
tie cardiovascolari può associarsi a      assumevano aspirina mostravano                ziali poteva far prospettare.
una modesta riduzione nel rischio di      un rischio di infarto miocardico in-
eventi cardiovascolari, senza effetti     feriore del 25% rispetto a quelle che         I primi anni Duemila:
sulla mortalità. Questo potenziale        non la assumevano, nuovamente                 focus sul diabete
effetto benefico è tuttavia controbi-     senza differenze nel rischio di stroke        Nel primo decennio degli anni Due-
lanciato da un significativo aumento      ischemico o morte cardiovascolare,            mila, l’interesse sull’aspirina come
del rischio di eventi emorragici.         con un trend non significativo verso          antiaggregante in prevenzione pri-
                                          una maggiore incidenza di emorra-             maria si focalizzò con particolare
Aspirina in prevenzione                   gie subaracnoidee.                            attenzione sui pazienti diabetici.
primaria: le prime evidenze               Sulla base di queste e altre evi-             Nel 2003, l’American Diabetes As-
A differenza del campo della pre-         denze, nel 1994 una collaborative             sociation (ADA) raccomandava la
venzione secondaria, dove l’utili-        review dell’Antiplatelet Trialists’ Col-      terapia con aspirina 81-325 mg/die
tà clinica dell’aspirina si è definita    laboration concludeva per una pos-            in tutti i pazienti diabetici ad alto
con relativa rapidità ed è ormai          sibile utilità clinica dell’aspirina in       rischio senza aumentato rischio di
ampiamente consolidata, il ruolo          prevenzione primaria, stimando il             sanguinamento. Nella definizione
dell’aspirina come antiaggregante         beneficio in una riduzione di circa           di alto rischio ricadevano sogget-
in prevenzione primaria ha rap-           un terzo nel rischio di infarto mio-          ti con storia di fumo, ipertensione,
presentato negli ultimi decenni (e        cardico non fatale ma sottolinean-            obesità, dislipidemia, familiarità per
rappresenta tuttora) un argomento         do che la terapia si associava ad un          malattia coronarica, albuminuria
controverso, su cui esistono dati ed      aumento, seppur non significativo,            ed età > 30 anni. La stessa posi-
evidenze discordanti.                     del rischio emorragico. Tra il 1996           zione veniva confermata nel 2007
I primi trials randomizzati che han-      e il 1997 due statements, rispetti-           in un documento congiunto ADA/
no valutato l’effetto dell’aspirina       vamente dell’USPSTF e dell’Ameri-             AHA, con una dose suggerita di
nell’ambito della prevenzione pri-        can Heart Association (AHA), affer-           75-162 mg/die e con minime varia-
maria sono stati due studi condotti       mavano in modo concorde che, al               zioni negli elementi ritenuti in gra-
su medici sani. Nel British Doctors’      momento, non vi erano sufficienti             do di conferire un alto rischio (non
Study, condotto negli anni ’80 in         evidenze per formulare raccoman-              più presente l’obesità, limite di età
Gran Bretagna su circa cinquemila         dazioni e che, pertanto, l’eventuale          spostato a > 40 anni). Il documento
medici maschi sani e pubblicato sul       utilizzo dell’aspirina in prevenzione         riconosceva tuttavia che la racco-
British Medical Journal nel 1988, la      primaria si doveva basare solo su             mandazione si basava in massima
terapia con aspirina 500 mg/die si        valutazioni cliniche individuali.             parte su dati epidemiologici e sot-
associava ad un trend verso la ridu-      Ulteriori studi sembravano tuttavia           tolineava la sostanziale scarsità di
zione del rischio di infarto miocardi-    confermare un promettente ruolo               trials randomizzati controllati che
co, ma il risultato non raggiungeva       dell’aspirina in prevenzione pri-             la supportassero. In effetti, fino a
la significatività. Nel Physicians’ He-   maria. Nel 1998, il possibile effetto         quel momento l’unico trial rando-
alth Study, condotto negli USA su         benefico in termini di riduzione del          mizzato controllato che aveva te-
oltre ventiduemila giovani medici         rischio di infarto miocardico veniva          stato l’efficacia dell’aspirina come
maschi sani e pubblicato sul New          confermato dai trials randomizzati            prevenzione primaria in pazienti
England Journal of Medicine l’an-         TPT (Thrombosis Prevention Trial) e           diabetici era stato il trial ETDRS (Ear-
no successivo, il gruppo trattato         HOT (Hypertension Optimal Treat-              ly Treatment Diabetic Retinopathy
con aspirina 325 mg/die mostrava          ment), condotti rispettivamente su            Study), condotto su 3.711 diabeti-
una riduzione del 44% del rischio         pazienti ad alto rischio di eventi            ci randomizzati a trattamento con
di infarto miocardico rispetto al         ischemici e su pazienti ipertesi. Nel         aspirina 325 mg x 2/die o placebo
gruppo trattato con placebo, sen-         2000, una review sistematica dei              e pubblicato su JAMA nel 1992. Lo
za effetti sul rischio di stroke ische-   trials disponibili concludeva nuova-          studio aveva mostrato un trend
mico o morte cardiovascolare. Il          mente per una significativa effica-           verso la riduzione del rischio di in-
gruppo trattato presentava anche          cia dell’aspirina nel ridurre il rischio      farto miocardico, peraltro senza al-
una maggiore incidenza di stroke          di infarto miocardico in prevenzio-           cun impatto sull’endpoint primario
emorragici, ma la differenza non era      ne primaria, senza effetti sul rischio        (costituito dalla mortalità per tutte
significativa. Risultati simili emerge-   di stroke né sulla mortalità.                 le cause), ma il risultato non aveva
vano anche da un successivo studio        Il percorso dell’aspirina sulla stra-         raggiunto la significatività.

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Nel 2008, due importanti trials ran-      pure maschi < 50 anni e femmi-            Collaboration sui 6 maggiori trials
domizzati su pazienti diabetici han-      ne < 60 anni di età con fattori di        randomizzati disponibili (i suddet-
no ridimensionato fortemente le           rischio).                                 ti British Doctors’ Study, Physicians’
aspettative sull’aspirina come stru-                                                Health Study, TPT, HOT, Primary Pre-
mento di prevenzione primaria nel         Oltre il diabete:                         vention Project e WHS) indicavano
diabete. ll primo di questi è stato lo    il dibattito continua                     che il beneficio netto della terapia
studio JPAD (Japanese Primary Pre-        Parallelamente ai trials sui pazienti     con aspirina in prevenzione prima-
vention of Atherosclerosis with Aspirin   diabetici, nei primi anni Duemila         ria era mal valutabile proprio per-
for Diabetes), in cui sono stati rando-   continuava anche il dibattito sull’u-     ché ampiamente controbilancia-
mizzati più di 2.500 pazienti diabe-      tilità dell’aspirina in prevenzione       to da un considerevole aumento
tici. Nonostante il gruppo trattato       primaria nella popolazione gene-          degli eventi emorragici maggiori.
con aspirina (81-100 mg/die) abbia        rale. Nel 2001 il Primary Prevention      Nello stesso anno, le nuove linee
mostrato une riduzione del 20% nel        Project – un altro trial randomizzato     guida ACC/AHA sulla prevenzione
rischio di eventi cardiovascolari, an-    controllato condotto su oltre 4.000       primaria delle malattie cardiova-
che in questo caso il risultato non       pazienti con fattori di rischio cardio-   scolari riducevano la forza della
raggiungeva la significatività stati-     vascolare – aveva mostrato un effet-      raccomandazione rispetto al 2002,
stica. Anche l’endpoint composito         to benefico dell’aspirina (100 mg/        specificando che la terapia con
di eventi emorragici non mostrava         die) su vari endpoints cardiovasco-       aspirina 75-100 mg/die poteva
differenze significative. Il secondo      lari inclusa la mortalità, rilevando      essere considerata (classe IIb) in
è stato lo studio POPADAD (Preven-        tuttavia un notevole aumento (con         pazienti ad alto rischio cardiova-
tion Of Progression of Arterial Disea-    un incidenza più che triplicata)          scolare, di età 40-70 anni e senza
se And Diabetes), condotto su oltre       del rischio di sanguinamenti mag-         aumentato rischio di sanguina-
1.000 pazienti diabetici con indice       giori. L’AHA, nelle linee guida sulla     mento. Sempre nel 2009, una nuo-
caviglia-braccio < 1. Ancora una          prevenzione primaria delle malat-         va statement della USPSTF sottoli-
volta, non si rilevavano differenze di    tie cardiovascolari pubblicate nel        neava nuovamente l’importanza di
outcome tra il gruppo trattato con        2002, raccomandava la terapia con         trattare con aspirina solo i pazienti
aspirina e il gruppo placebo, né in       aspirina 75-160 mg/die solo in pa-        in cui il beneficio atteso poteva
termini di eventi ischemici, né in        zienti ad alto rischio cardiovasco-       superare gli svantaggi legati all’au-
termini di sanguinamenti.                 lare e senza aumentato rischio di         mentato rischio emorragico.
Nonostante queste nuove eviden-           sanguinamento, sottolineando che
ze negative, nel 2010 un ulteriore        in questi pazienti il beneficio atteso    L’ESC (European Society
documento congiunto tra ADA,              poteva superare gli svantaggi legati      of Cardiology) prende posizione
AHA e American College of Cardio-         all’aumentato rischio emorragico.         Fino a quel momento l’ESC non ave-
logy (ACC) confermava le prece-           Nello stesso anno, la stessa posizio-     va ancora affrontato l’argomento in
denti raccomandazioni del 2003            ne era sancita anche da una state-        maniera dettagliata, limitandosi a
e del 2007 sull’uso dell’aspirina in      ment della USPSTF.                        pochi interventi come quello nelle
prevenzione primaria nei pazienti         Non mancavano peraltro risultati          raccomandazioni sulla prevenzione
diabetici ad alto rischio senza au-       discordanti. Nel 2005 il trial WHS        della malattia coronarica pubblicate
mentato rischio di sanguinamento,         (Women’s Health Study) – un ampio         del 1998, dove si ricordava una pos-
specificando che l’alto rischio era       trial condotto su circa 40.000 don-       sibile utilità della terapia con aspiri-
definito da una probabilità ≥ 10%         ne sane randomizzate a terapia con        na in pazienti ipertesi e in soggetti
di eventi cardioascolari a 10 anni.       aspirina o placebo e seguite per un       con rischio cardiovascolare “parti-
Si sottolineava nuovamente l’im-          follow-up di 10 anni – non mostrava       colarmente alto”. Ancora nel 2007,
portanza di fumo, ipertensione, di-       alcun effetto benefico dell’aspirina      in un documento congiunto redat-
slipidemia, familiarità e albuminuria     sul rischio di infarto miocardico.        to dall’ESC e dall’European Associa-
come fattori in grado di conferire        Contrariamente ai precedenti studi,       tion for the Study of Diabetes (EASD)
un alto rischio, mentre il criterio       il trial mostrava nel gruppo trattato     su diabete, pre-diabete e malattie
legato all’età veniva ulteriormente       con aspirina una riduzione del 24%        cardiovascolari, non si faceva cenno
spostato a > 50 anni per gli uomini       nel rischio di stroke. Lo studio sot-     alla terapia con aspirina in preven-
e > 60 anni per le donne. La racco-       tolineava inoltre anche un signifi-       zione primaria per la prevenzione
mandazione era in classe IIa per i        cativo aumento del 40% nel rischio        dell’infarto. Tuttavia, sulla scia delle
diabetici ad alto rischio, mentre era     di sanguinamenti gastrointestinali        nuove evidenze, nel 2012 l’ESC de-
in classe IIb per i pazienti diabetici    maggiori.                                 cise di prendere posizione sull’ar-
a rischio intermedio (ad esempio          Nel 2009, le conclusioni di una me-       gomento, pubblicando linee guida
anziani senza fattori di rischio, op-     tanalisi dell’Antithrombotic Trialists’   sulla prevenzione cardiovascolare

6   P. Ballo
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                         Il tortuoso percorso dell’aspirina lungo la strada della prevenzione primaria

         British Doctors' Study (1988): non beneficio in pazienti sani                   AHA (2002): aspirina 75-160 mg/die in pazienti ad alto rischio

   Physicians’ Health Study (1989): -44% nel rischio                                        ADA (2003): aspirina 81-325 mg/die in pazienti diabetici di età >30 anni ad alto rischio
               di infarto in pazienti sani                                              ADA/AHA (2007): aspirina 75-162 mg/die in pazienti diabetici di età >40 anni ad alto rischio
 ETDRS (1992): non beneficio in pazienti diabetici
                                                                                       AHA (2009): aspirina 75-100 mg/die in pazienti di età 40-70 anni ad alto rischio
    TPT (1998): -20% nel rischio di eventi                                                          ADA/AHA/ACC (2010): aspirina 75-162 mg/die in pazienti diabetici di età
     coronarici in pazienti ad alto rischio                                                        >50 anni (uomini) e >60 anni (donne) ad alto rischio (classe IIa). Può essere
           HOT (1998): -15% nel rischio di eventi CV                                                    considerata in pazienti diabetici a rischio intermedio (classe IIb)
                maggiori in pazienti ipertesi                                                                 ESC/EACP (2012): aspirina non raccomandata né nella popolazione
        Primary Prevention Project (2001): -33% nel rischio                                                  generale né in soggetti diabetici (classe III). Può essere considerata in
            di eventi CV in pazienti con fattori di rischio                                                   pazienti ipertesi con disfunzione renale o ad alto rischio (classe IIb)

                  JPAD (2008): non beneficio in pazienti diabetici                                                     ESC/EASD (2013): aspirina non raccomandata in pazienti
                                                                                                                        diabetici a basso o medio rischio (classe III). Può essere
                           POPADAD (2008): non beneficio in pazienti                                                   considerata (classe IIb) in pazienti diabetici ad alto rischio
                             diabetici con indice caviglia-braccio
TM       5 2022                                                                                            SCIENZA E CULTURA

nell’ambito della prevenzione pri-        primaria. Secondo le ultime linee          Considerazioni conclusive
maria. Tre importanti trials rando-       guida ESC del 2021, in particolare,        Nonostante le discrepanze tra le
mizzati hanno aggiunto ulteriori e        la terapia con aspirina in prevenzio-      raccomandazioni delle attuali linee
preziose informazioni:                    ne primaria può essere considerata         guida, è ragionevole osservare che
• lo studio ASCEND (A Study of Car-       in pazienti diabetici ad alto rischio      un elemento comune su cui esse
  diovascular Events iN Diabetes)         (classe IIb), mentre non è racco-          concordano, fondamentale per la
  ha valutato l‘efficacia di aspirina     mandata in pazienti con rischio            decisione clinica, è la presenza di un
  100 mg/die in oltre 15.000 dia-         cardiovascolare basso o interme-           alto rischio cardiovascolare, tale da
  betici di età ≥ 40 anni, seguiti per    dio, a causa dell’aumentato rischio        far sì che i benefici attesi superino gli
  un follow-up di 7,4 anni. Il braccio    di eventi emorragici (classe III). Vie-    svantaggi legati all’aumentato rischio
  trattato mostrava una riduzione         ne inoltre sottolineato che, anche         emorragico. C’è peraltro una sostan-
  del 12% del rischio eventi cardio-      in casi particolari di pazienti non        ziale concordanza, particolarmente
  vascolari, a fronte di un aumen-        diabetici con rischio particolar-          per le linee guida americane, nel de-
  to del 29% nel rischio di eventi        mente elevato, non può escludersi          finire come una probabilità ≥ 10% di
  emorragici maggiori;                    che i potenziali benefici della tera-      eventi cardiovascolari a 10 anni il livel-
• lo studio ARRIVE (Aspirin to Redu-      pia possano superare gli svantaggi         lo di rischio adeguato per identificare
  ce Risk of Initial Vascular Events)     derivanti dall’aumentato rischio           i pazienti che possono giovarsi della
  ha testato l’efficacia di aspirina      emorragico.                                terapia con aspirina in prevenzione
  100 mg/die in oltre dodicimila          Le ultime linee guida ACC/AHA sulla        primaria. Anche se la definizione di
  pazienti a moderato rischio car-        prevenzione primaria delle malat-          questo cut-off apre l’ulteriore proble-
  diovascolare, di età ≥ 55 anni          tie cardiovascolari, pubblicate nel        ma di come tale rischio possa essere
  (uomini) o ≥ 60 anni (donne), se-       2019, hanno confermato in massi-           calcolato in maniera sufficientemen-
  guiti per un follow-up mediano di       ma parte le posizioni già espresse in      te accurata – problema per il quale
  5 anni. Non sono stati osservati        precedenza. La terapia con aspirina        sono comunque ormai disponibili
  effetti benefici sul rischio di even-   75-100 mg/die può essere conside-          scores ampiamente validati – un’at-
  ti cardiovascolari, mentre il rischio   rata in pazienti ad alto rischio cardio-   tenta valutazione clinica individuale
  di emorragie gastrointestinali era      vascolare, di età 40-70 anni e senza       con identificazione dei pazienti ad
  aumentato di circa il doppio. I ri-     aumentato rischio di sanguinamen-          alto rischio sembra, allo stato dell’ar-
  sultati di questo studio erano co-      to (classe IIb). L’aspirina non è racco-   te, l’approccio più razionale per la de-
  munque inficiati da un numero           mandata in pazienti > 70 anni o in         cisione di iniziare la terapia.
  di eventi cardiovascolari inferiore     adulti di qualunque età che presen-
  a quello atteso, tale da portare        tino aumentato rischio di sanguina-         piercarlo.ballo@uslcentro.toscana.it
  gli autori a modificare l’endpoint      mento (classe III).
  primario durante lo studio (inclu-      Infine la USPSTF, basandosi sulla
  dendo attacchi ischemici transi-        recente metanalisi pubblicata su            Take home message
  tori e angina instabile);               JAMA, ha modificato le proprie rac-         Nonostante vi sia ancora un certo
• infine, anche lo studio ASPREE          comandazioni del 2016 restringen-           livello di incertezza dovuta ad evi-
  (ASPirin in Reducing Events in the      dole ulteriormente. In questa nuova         denze discordanti, è verosimile ipo-
  Elderly), condotto sul quasi 20.000     statement, la USPSTF raccomanda di          tizzare che la terapia con aspirina in
  pazienti di età ≥ 70 anni rando-        valutare individualmente la possibili-      prevenzione primaria possa com-
  mizzati ad aspirina 100 mg/die o        tà di iniziare l’uso di aspirina a basse    portare una riduzione del rischio di
  placebo e seguiti per un follow-up      dosi in prevenzione primaria negli          eventi cardiovascolari, in particolare
  di 4,7 anni, non ha evidenziato ef-                                                 di infarto miocardico, senza signifi-
                                          adulti di età 40-59 anni che hanno
                                                                                      cativi effetti sulla mortalità. L’entità
  fetti sul rischio di eventi cardio-     un elevato rischio cardiovascolare,
                                                                                      di questo effetto sembra tuttavia
  vascolari, confermando invece           sottolineando comunque che il be-           piuttosto modesta ed è bilanciata
  ancora una volta un aumento del         neficio netto atteso in questo grup-        da un aumento del rischio di eventi
  38% nel rischio di eventi emorra-       po è piccolo e che i pazienti che non       emorragici anche maggiori. Pertan-
  gici maggiori.                          sono ad aumentato rischio di sangui-        to, la scelta di iniziare la terapia deve
                                          namento e che sono disposti ad as-          essere guidata da una valutazione
Le linee guida attuali                    sumere quotidianamente la terapia           clinica individuale. In particolare, la
L’ESC ha pubblicato linee guida           hanno maggiori probabilità di trarne        terapia può essere considerata in
sulla prevenzione cardiovascolare         beneficio. Al contrario, l’USPSTF non       presenza di un rischio cardiovasco-
nel 2016 e nel 2021, conferman-           raccomanda la terapia con aspirina          lare sufficientemente alto da supe-
                                                                                      rare gli svantaggi derivanti dall’au-
do una posizione molto cauta sul          in prevenzione primaria per gli adulti
                                                                                      mento del rischio emorragico.
ruolo dell’aspirina in prevenzione        di età ≥ 60 anni.

8   P. Ballo
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