Divulga la lettura, la scrittura e la cultura del libro!
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Divulga la lettura, la scrittura e la cultura del libro!
Copyright © 2018 “10 Righe” associazione di promozione culturale ISBN 978-88-942289-9-1 Ideazione e progetto: Patrizia Puggioni Redazione: Enrico Conticchio Ricerca: Cristina Fanni Impaginazione e grafica: inediting | studio editoriale Illustrazioni interne: Simone Sanna Illustrazione quarta di copertina: Matteo Stanzani Hanno collaborato: Barbara Antonacci, Roberto Carta, Sweets Dreems, Alessia Forgione, Antonio Meloni, Florestano Pastore, Isabella Pulcinelli, Alessandra Puggioni, Livia Senni, Francesco Spinarelli, Vera Viselli Sedi web: Cagliari, Fondi, L’Aquila, Milano, Olbia, Orvieto, Oschiri, Reggio Emilia, Roma, Sassari, Villacidro, New York Ringraziamo i lettori che hanno postato 10 righe tratte dai libri preferiti, gli scrittori, gli editori e tutti voi che avete richiesto l’agenda aiutandoci a portare avanti il progetto con la vostra donazione. www.10righedailibri.it www.libridinosa.it info@10righedailibri.it @Libridinosa Agenda letteraria Libridinosa
Nome Contatto Un anno in compagnia dei tuoi scrittori preferiti. Scopri chi è nato il tuo stesso giorno!
gennaio febbraio marzo L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D 1 2 3 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 7 8 9 10 11 12 13 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 14 15 16 17 18 19 20 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 21 22 23 24 25 26 27 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 28 29 30 31 25 26 27 28 aprile maggio giugno 2019 L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D 1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 1 2 8 9 10 11 12 13 14 6 7 8 9 10 11 12 3 4 5 6 7 8 9 15 16 17 18 19 20 21 13 14 15 16 17 18 19 10 11 12 13 14 15 16 22 23 24 25 26 27 28 20 21 22 23 24 25 26 17 18 19 20 21 22 23 29 30 27 28 29 30 31 24 25 26 27 28 29 30
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10 libri da leggere nel 2019 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
gennaio | 2019 Boston, 19 gennaio
gennaio 1 mar Edward Morgan Forster Londra, 1879 Era piacevole svegliarsi a Firenze, aprire gli occhi su una camera nuda e luminosa, con il pavimento di piastrelle rosse che parevano pulite e non lo erano, con il soffitto dipinto, dove grifoni rosa e amorini azzurri si svagavano in una foresta dei violini e fagotti gialli. Era piacevole anche spalancare le finestre, ferendosi le dita con chiavistelli non familiari, affacciarsi nel sole con le colline, gli alberi e le chiese di marmo di fronte, e sotto, non lontano, l’Arno che gorgogliava contro il terrapieno della strada. (Camera con vista, trad. M. Caramella, Mondadori 2015) 10 righe suggerite da Alessandro Montagna
gennaio 2 mer Isaac Asimov Petroviči, 1920 Continuò a respirare a fatica, attraverso la gola secca, fino a quando il messaggio si ripeté: “Tutto bene”. Quattro uomini e una donna che, non molti minuti prima, si trovavano davanti a lui in carne e ossa, erano minuscoli frammenti di materia dentro uno scafo grande come un germe: eppure erano ancora vivi. Tese le mani, con le palme rivolte verso il basso. “Portate via il miniaturizzatore”. L’ultima fioca luce del miniaturizzatore si spense mentre esso si allontanava rapidamente. Su un bianco quadrante circolare attaccato al muro sopra la testa di Carter apparve uno scuro 60. Carter fece un cenno a Reid. “Tocca a te, Don. Abbiamo sessanta minuti di tempo a partire da questo momento”. (Viaggio allucinante, trad. V. Mantovani, Mondadori 1966) 10 righe suggerite da Francesco Roghi
gennaio 3 gio J.R.R. Tolkien Bloemfontein, 1892 Frodo fece come diceva lo stregone, e vide delle linee finissime, più fini di quelle della più esile penna d’oca, tutto intorno all’anello, sia all’interno che all’esterno: linee di fuoco che parevano formare le lettere di un flusso di parole. Brillavano estremamente luminose ed incandescenti, eppur remote, come se scolpite in abissali profondità. “Non riesco a leggere questa scrittura di fuoco”, confessò Frodo con voce malferma. “No”, disse Gandalf, “ma io sì. Le lettere sono elfiche, scritte alla maniera arcaica, ma la lingua è quella di Mordor, che non voglio però pronunziare qui. Ti dirò semplicemente cosa vuol dire più o meno nella Lingua Corrente: Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli”. (Il Signore degli anelli, trad. V. Alliata di Villafranca, Mondolibri 2000) 10 righe suggerite da Sara Antiglio
gennaio 4 ven Seth Grahame-Smith Rockville Centre, 1976 È una cosa nota e universalmente riconosciuta che uno zombie in possesso di un cervello debba essere in cerca di altro cervello. E tale verità si era dimostrata in tutta la sua evidenza nel corso delle recenti aggressioni a Netherfield Park, durante le quali una famiglia di diciotto persone era stata massacrata e divorata da un’orda di morti viventi. “Caro Mr Bennet, sapete che Netherfield Park è stato finalmente riaffittato?”, disse un giorno la signora al marito. Mr Bennet rispose che non lo sapeva e continuò ad affilare il pugnale e a lucidare il moschetto perché, nelle ultime settimane, gli attacchi degli innominabili si erano succeduti con frequenza allarmante. (Orgoglio e pregiudizio e zombie, trad. I. Maranesi e R. Zuppet, Nord 2009) 10 righe suggerite da Rebecca Sereno
gennaio 5 Umberto Eco Alessandria, 1932 sab 6 dom Elizabeth Strout Portland, 6 gen 1956 Questa non è la storia del mio matrimonio; ho già detto che non la saprei scrivere. Qualche volta però penso a ciò che sanno i primi mariti. Sposai William quando avevo vent’anni. Volevo fargli da mangiare. Mi comprai una rivista di ricette elaborate e mi procurai gli ingredienti. Una sera William passò in cucina e diede un’occhiata al contenuto della padella che stava sul gas e poco dopo ripassò in cucina. – Quello cos’è, Passerotta? – disse. Risposi che era aglio. Dissi che la ricetta diceva di far rosolare dell’aglio in olio d’oliva. Con bel garbo, mi spiegò che quella era una testa d’aglio e che dovevo staccarne uno spicchio e sbucciarlo. Rivedo ancora molto chiaramente la grossa testa d’aglio non sbucciata che sguazza nell’olio nel bel mezzo della padella. (Mi chiamo Lucy Barton, trad. S. Basso, Einaudi 2017) 10 righe suggerite da Francesca Di Lauro
gennaio 7 lun Giorgio Caproni Livorno, 1912 Quando andrò in paradiso non voglio che una campana lunga sappia di tegola all’alba – d’acqua piovana. Quando mi sarò deciso d’andarci, in paradiso ci andrò con l’ascensore di Castelletto, nelle ore notturne, rubando un poco di tempo al mio riposo. (Genova di tutta la vita, San Marco dei Giustiniani 1997) 10 righe suggerite da Oliva
gennaio 8 mar Terry Brooks Sterling, 1944 Poi un ramo sottile le sfiorò la spalla e la voce ben nota le bisbigliò nella mente. “Sei tornata a me, bambina”. Airling rabbrividì. “Sono tornata”. “Sei molto spaventata”. “Atterrita”. “La paura ti ha spinto a fuggire da me”. “Mi vergogno di averlo fatto”. “Non devi vergognarti. La tua paura è reale e giustificata. Un tempo ero come te. Terrorizzata e confusa. Anch’io fuggii”. Airling aprì gli occhi e guardò l’albero. “Fuggisti quando ti fu detto che cosa ci si aspettava da te?”. ”Prima di capire. Ero una ragazza come te. A stento lo ricordo, ormai. L’albero mi parlò. Mi toccò. Mi spaventai e fuggii”. (Il fuoco di sangue, trad. G.L. Staffilano, Mondadori 2014) 10 righe suggerite da Giovanni Pisciottano
gennaio 9 mer Philippa Gregory Nairobi, 1954 Lui sorrideva, volgendo la testa da una parte e dall’altra, scrutandosi attorno, continuamente all’erta. Era un uomo che aveva cavalcato davanti a una folla adorante e che in seguito aveva marciato verso la Torre fra le grida d’odio e di scherno, sapendo di essere il secondo uomo più odiato d’Inghilterra, figlio di quello più odiato. Sapeva che la folla poteva essere dolce come una fanciullina consenziente e il giorno dopo astiosa come una donna trascurata. Quel giorno lo adoravano; era il favorito di Elisabetta, era l’uomo più bello d’Inghilterra. Era un sopravvissuto, come lei, era un sopravvissuto, come loro. (L’amante della regina vergine, trad. L. De Angelis, Mondolibri 2006) 10 righe suggerite da Cristina Fanni
gennaio 10 gio Paola Calvetti Milano, 1958 Ignorando bevande e caramelle offerte dalla hostess, mi confidò che un giorno sarebbe venuta a stare qui e che sperava di potersi scegliere la nuvola più soffice, dalla quale potermi consigliare in caso di bisogno. A quel tempo avevo un’idea vaga della morte, gli unici cadaveri che conoscevo erano gli squartati del libro di anatomia dei miei. [...] Così la nuvola mi sembrò da subito un buon posto dove fermarsi tra tutto quel vagare per l’eternità. Con la nonna, poi, tutto diventava plausibile, ed è da quell’esordio tra le nuvole che ho maturato la convinzione di non voler finire sottoterra. La sua idea di Paradiso mi piacque subito e continuo a immaginarmelo così: uno spazio azzurro e infinito nel quale staremo bene insieme. (Olivia ovvero la lista dei sogni possibili, Mondadori 2012) 10 righe suggerite da Arispacifico
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