DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI
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DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI Corso di Laurea Interdipartimentale in Scienze della Formazione Primaria( Ind.Primaria) A.A 2013/2014 REPORT SULL’ ELABORAZIONE DI UN AGENTE ARITIFICIALE TEORIA E METODOLOGIA DEL MOVIMENTO UMANO Prof. ELEONORA BILOTTA STUDENTESSA : CACCAVANO TERESA matr.143499
REPORT primaria • La Robotica è una scienza che si occupa in primis di studiare ,sviluppare metodologie che permettano ad un Robot o ad un agente di eseguire dei compiti specifici. La disciplina che si occupa di studiare agenti intelligenti e robot si definisce “ Intelligenza Artificiale”. L’agente che ho costruito, grazie all’ utilizzo del programma software BRAIN FARM , è in grado di interagire con l’ ambiente circostante , reattivo agli stimoli (cilindri e muri, i quali costituiscono l’ ostacolo ); sarà capace di prendere decisioni e di agire in modo autonomo , con il fine di raggiungere un obiettivo ( GOAL), diventando un agente PROATTIVO ; soprattutto in grado di comunicare con gli altri agenti , sviluppando una notevole capacità cooperativa . L’ ipotesi di lavoro svolta si avvale del METODO SCIENTIFICO , attraverso un osservazione sistematica dell’ esperienza che si sta svolgendo . Avviene una prima osservazione , la quale si basa su una accurata osservazione sistematica , seguita dall’ esperimento , ovviamente sviluppato in maniera controllata. Nel lavoro svolto , è stato necessario fare 5 simulazioni (esperimenti) per convalidare, CONFUTARE , le diverse ipotesi , protese a spiegare l’ intelligenza di un agente, come possa differenziarsi col variare di alcuni parametri nella fase di progettazione. Con la convalida dell’ ipotesi , si procede con l’esecuzione degli esperimenti , in maniera tale che i risultati siano attendibili, i dati ed i grafici raccolti sono stati elaborati ed in seguito trasformati in teoria . • L’esperimento è stato impostato nel seguente modo : Da programmatore , il mio compito è stato che l’ intera progettazione dell’ agente doveva essere decomposta in comportamenti reattivi : evitare ostacoli seguire muri, esplorare l’ ambiente. Il mio ruolo è stato importante poiché ero la mente che pianificava a priori le azioni , i movimenti del robot innanzi agli ostacoli ( 5 cilindri – 3 muri). Conforme alla Robotica Evolutiva , mi sono avvalsa di utilizzare e modificare delle reti neurali. Ho iniziato l’ esperimento nello scegliere il corpo dei 4 tipi di robot disponibili dal software; la mia scelta fu il corpo del robot NXT , apportando dei cambiamenti alla rete neurale interna , la quale funge da simulazione al sistema nervoso di un organismo umano , costituito da un certo numero di neuroni artificiali che scambiano segnali tra di loro attraverso delle connessioni . La rete neurale del mio agente artificiale , denominato START, fu composta da :
- OUTPUT NEURONS : 2 - INTERNAL NEURONS : 2 - INFRARED SENSORS : 3 - GROUND SENSORS : 0 - CAMERA SENSORS : 0 Affinché il comportamento di una rete neurale , ovvero il tipo di risposte agli stimoli che essa produce , è determinante da fattori come : regola di attivazione , pesi sinaptici, architettura della rete ; i quali sono fondamentali per ottenere i comportamenti che si erano preposti , purché si proceda attraverso i processi d’ apprendimneto ed attraverso l’ evoluzione artificiale . Dopo aver stabilito e creato la nuova struttura cognitiva , ho creato l’ ambiente in cui l’ organismo vive ,con cui interagisce e nel quale dovrà cercare di superare gli eventuali ostacoli , far lavorare la sua PERCEZIONE ATTIVA . L’ambiente , come dimostra la foto sotto riportata , è costituito da 5 cilindri disposti parallelamente e da 3 muri da evitare .
Dopo questa fase , ho scelto la modalità d’addestramento , definendo dei nuovi parametri di evoluzione , ogni qualvolta diversi per le 5 simulazioni ; una volta deciso e stabilito la mia IPOTESI DI LAVORO , si progetta l’ ESPERIMENTO, si addestra il mio piccolo agente “START” . Ispirandoci al modello computazionale che si ispira all’ Evoluzione di Darwin, sul principio della variazione genetica e selezione naturale , si valutano i risultati della prima evoluzione , se il mio robot avrà un patrimonio genetico in grado di adattarsi all’ ambiente (fitness), possiamo dedurre che gli individui con maggiore fitness sono mediamente favoriti (selezione naturale ) rispetto agli altri.Infatti la qualità di un individuo , in questo caso dell’ agente artificiale , l’ho misurata attraverso la funzione di fitness, la quale mi ha indicato mediante grafici e calcoli , l’ adattabilità all’ambiente di START. In ordine di sequenza riporto i 6 ESPERIMENTI svolti (struttura cognitiva – ambiente , non hanno subito nessuna modifica ) 1° ESPERIMENTO BASE : I parametri di evoluzione furono : Genitori :3 Figli : 3 Generazioni 100 Lunghezza della vita : 100 Mutazione Genetica : bassa
2 ° esperimento : I parametri di evoluzione furono : Genitori : 5 Figli : 5 Generazioni : 100 Lunghezza della vita : 100 Mutazione Genetica : bassa 3 ° Esperimento : I parametri di evoluzione furono : Genitori : 3 Figli : 5 Generazioni : 100 Lunghezza della vita:100 Mutazione genetica : bassa
4° ESPERIMENTO : I parametri di evoluzione furono : Genitori : 6 Figli : 3 Generazioni : 100 Lunghezza della vita : 100 Mutazione Genetica : bassa 5 ° Esperiemento : I parametri d’ evoluzione furono : Genitori : 6 Figli : 12 Generazioni : 200 Lunghezza della vita: 200 Mutazione genetica : bassa
6 ° ESPERIMENTO : I parametri di evoluzione furono : Genitori : 7 Figli : 5 Generazioni : 100 Lunghezza della vita : 100 Mutazione Genetica : bassa I dati ed i risultati sono stati allegati nel file FITNESS , con i relativi grafici . Riporto i valori ottenuti dalla curva di fitness : 1° esperimento : 18 ,22…. 2° esperimento : 12 , 52… 3° esperimento : 14, 73... 4° esperimento : 20 5° esperimento : 15,77 6 ° esperimento : 13,0
Gli individui più forti sono quelli con fitness (idoneità più alta , poiché risolvono meglio di altri il problema dato , per tal motivo devono essere privilegiati nella fase di selezione , così da potersi riprodurre e dare luogo ad una nuova generazione . Dai valori sopra riportati , la mia teoria è, che lasciando per tutti i 6 esperimenti la stessa rete neurale (memoria interna ), un ambiente da esplorare con ostacoli , l’ agente sarà in grado di percepire l’ambiente che lo circonda. Gli esperimenti hanno avuto un esito positivo , cambiando i parametri di evoluzione e la modalità d’ addestramento , si riporta un idoneità maggiore nell’ esperimento 4, generazione appartenente a 6 genitori /3 figli /Generazione e Lunghezza vita :100 , dove la distribuzione è stata più omogenea . • Il lavoro è stato svolto singolarmente , non mi sono aggregata a nessun gruppo • Al robot ho apportato le modifiche nella struttura cognitiva , all’ ambiente nel quale sviluppa la sua evoluzione ed interazione , ho cambiato ogni qualvolta rifacevo i 6 esperimenti modifiche ai parametri di evoluzione , ovvero la popolazione dei genitori e dei figli ,per calcolare i diversi genotipi . • Alla simulazione ho apportato le modifiche iniziali del corpo del ROBOT NXT, l’ addestramento e i parametri . • Ho incontrato diversi problemi iniziali nell’ impostare il software , poiché era la prima volta in cui mi cimentavo in una cosa del genere , il tempo di prendere dimestichezza con il programma , è stato alquanto piacevole ,soprattutto perché in un futuro lo potrò far utilizzare ai miei futuri allievi di Scuola Primaria . Attraverso la tecnologia , si apprende il sistema nervoso centrale ed i vari sistemi di selezione ,ecc… • La soluzione adottata è stata quella di lavorare utilizzando il metodo scientifico, ovvero dopo svariate prove ed errori , ipotesi , sono arrivata alla mia teoria . • Per raggiungere l’obiettivo prefissato (GOAL) ho dovuto modificare la simulazione ed i parametri di evoluzione 3 volte . • Il mio lavoro è stato individuale , quindi la modalità di lavoro è stata completamente autonoma
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