Digital 94 Cover Artist - ABC ARTE
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digital WWW.ESPOARTE.NET 94 ½ Cover Artist ELISA BERTAGLIA Interviste OMAR GALLIANI MATTEO NEGRI Dialoghi LUCA MASSIMO BARBERO “REGISTA” ALLA GAM DI MILANO Progetti .CON | CONTEMPORANEO CONDIVISO A PRATO Spazi ABAC – ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET ESPOARTE DIGITAL #94 ½ Cover ELISA BERTAGLIA, OUT OF THE BLUE, 2016 Espoarte Digital è un progetto editoriale di Espoarte in olio e pastelli su cartoncino, cm 23,8x17,3 edizione esclusivamente digitale, tutto da sfogliare e da leggere, con i migliori contenuti pubblicati sul sito 94 ½ www.espoarte.net e molti altri realizzati ad hoc. #tag cloud INDICE / SU QUESTO NUMERO SI PARLA DI... ESPOARTE 5 LE FLUIDE ATMOSFERE DI ELISA BERTAGLIA Registrazione del Tribunale di Savona Intervista a ELISA BERTAGLIA di Anna Lisa Ghirardi n. 517 del 15 febbraio 2001 8 MATTEO NEGRI: DALL’INSTALLAZIONE ALLO SPAZIO DELLA RAPPRESENTAZIONE Espoarte è un periodico di arte e cultura contemporanea edito Intervista a MATTEO NEGRI di Luisa Castellini dall’Associazione Culturale Arteam. 10 UNA “FINESTRA” SUL COLLEZIONISMO PRIVATO ALLA GAM DI MILANO © Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche di Deianira Amico parziale, di testi pubblicati senza l’autorizzazione scritta della Direzione e dell’Editore. 14 I NUOVI LAVORI DI CARLO BENVENUTO: ROSSO, NERO E SENSUALITÀ Corrispondenza, comunicati, cartelle stampa, cataloghi e di Lucia Longhi quanto utile alla redazione per la pubblicazione di articoli 18 OMAR GALLIANI ALL’EX MACELLO: UN ATELIER “VIVO” vanno inviati all’indirizzo di redazione. Le opinioni degli autori impegnano soltanto la loro responsabilità e non rispecchiano Intervista a OMAR GALLIANI di Francesca Di Giorgio necessariamente quelle della direzione della rivista. Tutti i ma- 20 MASBEDO: FRAMMENTI EMOTIVI DA MANEGGIARE CON CURA teriali inviati, compresi manoscritti e fotografie, anche se non Intervista a PAOLA NICOLIN di Corinna Conci e Isabella Falbo pubblicati, non verranno restituiti. 24 CARRARA: IL FUTURO IN ACCADEMIA Intervista a LUCIANO MASSARI e GIANCARLO CASANI di Francesca Di Giorgio 26 ORIZZONTI COMUNI: A PRATO È NATO .CON | CONTEMPORANEO CONDIVISO Intervista a PAMELA GORI e RACHEL MORELLET di Alessandra Frosini 28 DRYPHOTO NELLA RETE DI .CON | CONTEMPORANEO CONDIVISO Intervista a VITTORIA CIOLINI di Alessandra Frosini 30 IL MART: UMBERTO BOCCIONI, IL FUTURISMO E ALTRE STORIE di Matteo Galbiati 32 HARUN FAROCKI: L’APOTEOSI DEL VIRTUALE PER RESTITUIRCI ALLA REALTÀ Editore di Michele Bramante Ass. Cult. Arteam 34 LA POESIA DEL MONO-HA DI KISHIO SUGA AL PIRELLI HANGARBICOCCA di Matteo Galbiati Direttore Editoriale Livia Savorelli 36 ED ATKINS. IL SOGGETTO INFRANTO TRA DESIDERIO E FOBIA VIRTUALI di Michele Bramante Publisher 38 MAURIZIO CATTELAN: PARIGI VAL BENE UN RITORNO POST-REQUIEM Diego Santamaria di Stefano Bianchi 40 LUCIO DEL PEZZO. A NAPOLI LE OPERE DELLA TRANSIZIONE Direttore Web di Micole Imperiali Matteo Galbiati 41 MAR DI RAVENNA. LA NUOVA “CRITICA IN ARTE” Segreteria di Redazione di Elena Sabattini Francesca Di Giorgio 42 LEGGEREZZA E ATMOSFERA DEL COLORE, PAUL SIGNAC AL MASI DI LUGANO di Matteo Galbiati Direttore Responsabile 44 HOKUSAI, HIROSHIGE E UTAMARO: L’INCANTO DEL “GIAPPONISMO” CONQUISTA MILANO Silvia Campese di Matteo Galbiati 46 MAURIZIO DONZELLI… INVISIBILE-NO DA MARIGNANA ARTE Redazione di Igor Zanti via Traversa dei Ceramisti 8/b 17012 Albissola Marina (SV) 47 ARTE, CULTURA E SOCIETÀ: LA “GRANDE OPERA” DI ILYA & EMILIA KABAKOV A LUGANO Tel. +39 019 4004123 di Matteo Galbiati redazione@espoarte.net 48 LE SENSIBILITÀ CROMATICHE DEI PAESAGGI DI PER KIRKEBY di Matteo Galbiati Art Director 49 JEAN-MICHEL BASQUIAT. LA PARABOLA DEL RADIANT CHILD A MILANO Elena Borneto di Francesca Caputo 50 “DIARIO 99-016”: ALFREDO RAPETTI MOGOL IN MOSTRA A PALERMO Redazione grafica – Traffico pubblicità villaggiodellacomunicazione® di Giuseppe Alletto traffico@villcom.net 51 ROBERT RAUSCHENBERG: I MIGLIORI QUADRI (ANNI ’80) DELLA SUA VITA di Stefano Bianchi Pubblicità 52 NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO PER L’ARCHIVIO – MUSEO CSAC di Cristina Casero Direttore Commerciale 53 ALBERTO BURRI. TRA EUROPA E USA TORNA ALLA SUA CITTÀ DI CASTELLO Diego Santamaria di Elena Sabattini Tel. 019 4500659 iphone 347 7782782 54 ANTONIO CALDERARA AL LAC DI LUGANO: ANIMA E TRASCENDENZA DEL COLORE diego.santamaria@espoarte.net di Matteo Galbiati 56 LA GRANDE FOTOGRAFIA A MONZA #1: VIVIAN MAIER Ufficio Abbonamenti di Matteo Galbiati abbonamenti@espoarte.net 58 LA GRANDE FOTOGRAFIA A MONZA #2: CARTIER-BRESSON di Matteo Galbiati Hanno collaborato a questo numero: 59 LOVE. L’ARTE INCONTRA L’AMORE AL CHIOSTRO DEL BRAMANTE Giuseppe Alletto, Stefano Bianchi, Michele Bramante, Francesca Caputo, Cristina Casero, Luisa di Jacopo Ricciardi Castellini, Corinna Conci, Francesca Di Giorgio, Isabella Falbo, Alessandra Frosini, Matteo Galbiati, Anna Lisa Ghirardi, Micole Imperiali, Jacopo Ricciardi, Elena Sabattini, Igor Zanti WWW.ESPOARTE.NET 3
Quayola, “Pleasant Places”, installation view at GLOW festival 2015, credits Studio Quayola 25 GENNAIO - 01 APRILE 2017 Info PLEASANT PLACES arte@cubounipol.it di QUAYOLA IL SUBLIME TECNOLOGICO E IL RAPPORTO FRA ARTE, NATURA E TECNOLOGIA A cura di Federica Patti INAUGURAZIONE 25 GENNAIO ORE 18:00 Ingresso libero SPAZIO ARTE CUBO Centro Unipol BOlogna Piazza Vieira de Mello, 3 e 5 (BO) - Tel 051.507.6060 - www.cubounipol.it
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET COVER ARTIST LE FLUIDE ATMOSFERE DI ELISA BERTAGLIA MILANO | OFFICINE DELL’IMMAGINE | 15 DICEMBRE 2016 – 29 GENNAIO 2017 Intervista a ELISA BERTAGLIA di Anna Lisa Ghirardi Out of the blue è la nuova personale di Elisa Di recente ho letto in lingua originale “Lit- vazione successive, in cui progressivamen- Bersaglia, vincitrice del Premio Speciale Of- tle tales of misogyny” di Patricia Highsmith te si scorgono all’interno della singola rap- ficine dell’Immagine assegnato da Arteam e, tra le righe di un racconto, ho scorto presentazione elementi nuovi e inaspettati. Cup 2015. quest’espressione – Out of the Blue -, bel- Se a prima vista, infatti, il groviglio di pian- L’artista presenta in mostra una trentina lissima metafora il cui significato corrispon- te, fiori e animali, che avvolge bimbe in età di opere inedite, selezione del ciclo Out de a “inaspettatamente”, “all’improvviso”. Mi preadolescenziale, sembra prometterci una of the blue, composto da più di sessanta è sembrata adatta come titolo della mostra, rappresentazione idilliaca e serena, gli ele- opere realizzate durante la residenza d’ar- ma anche come titolo di questo nuovo ciclo menti secondi della narrazione tradiscono tista alla ESKFF (Eileen S. Kaminsky Family di lavori (in cui, tra l’altro, il blu è una tona- questa aspettativa e rivelano, con stupore, Foundation) presso il MANA Contemporary lità predominante), poiché incarna alcune significati simbolici reconditi: gli elementi di Jersey City e il suo soggiorno a New York peculiarità nevralgiche della mia recente vegetali si rivelano piante carnivore che in- (aprile-settembre 2016). produzione. Nei dipinti su carta e legno pro- ghiottono (o partoriscono dai loro baccelli) posti in mostra, l’elemento narrativo è arti- bimbe-tuffatrici; disseminati in ampie pra- Da quali suggestioni nasce il titolo della colato e ambiguo: il tempo della visione si terie cani-lupi si contendono brandelli di mostra? dilata, necessita di molteplici fasi di osser- minuti piedini, o trascinano nelle loro tane Elisa Bertaglia, Out of the Blue, veduta della mostra, Officine dell’Immagine, Milano 5
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET corpicini inerti. inglobato come elemento pittorico, e nella Il titolo ha inoltre la funzione di dichiarare lo sperimentazione della tavola nel grande stretto legame (concettuale e non illustrati- formato. Ci sono stati particolari input che vo) che da sempre unisce il mio lavoro alla ritieni di aver accolto? letteratura. Se le opere pittoriche si strin- Sicuramente l’esperienza negli USA ha gono attorno ad alcuni nuclei tematici con- aperto molte prospettive alla mia ricerca, nessi con il testo della Highsmith, il grande dal punto di vista tecnico, formale e concet- disegno a parete delle stanze sottostanti si tuale. La tavolozza è stato il primo elemento rifà ad alcuni racconti della scrittrice sudco- a cambiare: rispetto alla tradizione colori- reana Han Kang. stica tipicamente italiana, le tonalità si sono fatte più brillanti e luminose. La tua ricerca artistica è evidentemente Ho avuto modo di sperimentare nuovi me- maturata dall’esperienza del soggiorno in dia e supporti: ho scoperto alcune carte che America, tanto che, rispetto alle opere pre- per la loro particolare semi-opacità si sono cedenti, mutano sia le cromie sia l’impagi- rivelate adatte al collage, e che ho utilizzato nato. La campitura accoglie il tuo caratte- non solo come ulteriori elementi narrativi e ristico nitido segno grafico, ma è lasciato figurali ma inglobandole ad altre carte, cre- più ampio spazio alla vibrazione pittorica ando così velature e sovrapposizioni. informale e alla dimensione onirica. È, inol- Per la prima volta ho dipinto su legno in tre, evidente un’evoluzione della ricerca grandi formati, liberando il colore da alcuni tecnica, espressa nell’impiego del collage, limiti narrativi e concentrandomi su un uso Elisa Bertaglia, Out of the Blue, 2016, olio, collage, carboncino e grafite su carta, cm 30x23 6
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET del disegno più raffinato e consapevole. tutto il grande giardino parietale a carbon- ro, sto valutando ora alcune opportunità e cino e grafite. incrocio le dita! L’importanza del disegno è espressa nella scelta di realizzare durante l’esposizione In mostra sono presenti anche due piccole Elisa Bertaglia, Out of the blue un’opera grafica sulle pareti della galleria. opere tridimensionali, intitolate Lares (gli a cura di Matteo Galbiati È ravvisabile nella tua opera un rapporto spiriti protettori latini), un cuscino reliquia distinto e, nel contempo, di dialogo tra di- e una meridiana in sapone. Come nasce 15 dicembre 2016 – 29 gennaio 2017 segno e pittura. È cambiato il confronto tra l’idea di realizzare questa installazione, Inaugurazione: giovedì 15 dicembre 2016, i due linguaggi durante il lavoro di questo costituita da sculture e disegni? ore 19.00 ultimo anno? L’idea nasce da una riflessione sullo spazio Se agli inizi, soprattutto, disegno e pittura stesso della galleria e dalla volontà di svi- Officine dell’Immagine nel mio lavoro stavano tra di loro in una rela- luppare un progetto site specific di ricer- Via Atto Vannucci 13, Milano zione dicotomica, negli ultimi sviluppi della ca. Le stanze “sotterranee” della galleria, mia ricerca ho ristabilito un dialogo parita- raccolte, prive di luce naturale e dai bassi Orari: da martedì a venerdì ore 15.00- rio, utilizzando entrambi liberamente, con lo soffitti a volta, mi sono sembrate adatte per 19.00, sabato 11.00-19.00, altri orari, lunedì scopo di ottenere una rappresentazione in un progetto più intimo e spirituale. Dopo e festivi su appuntamento. sé armonica e di evocare un simbolismo e aver visto le sezioni di arte asiatica in grandi un lirismo scevri da derive illustrative. musei come il MET, o la collezione di arte Catalogo: Vanillaedizioni In quest’ultimo ciclo, in particolare, i ruoli di nepalese e indiana al Rubin Museum, è nata disegno e pittura sono invertiti: il disegno l’idea di trasformare questa parte della gal- Info: Tel. +39 02 91638758 viene utilizzato in maniera pittorica, mentre leria in “Honden”, la parte più sacra e intima info@officinedellimmagine.it la pittura ha una funzione che solitamente è dei tempi shintoisti, pur mantenendo un for- www.officinedellimmagine.it affidata al segno, ovvero quella di dare una te legame con la tradizione e il culto latino struttura all’immagine. dei lares. L’opera a parete, invece, è un lavoro di gran- di dimensioni in cui il disegno è il mezzo in- Quali sono i tuoi futuri progetti? dispensabile ed imprescindibile per poterlo Sono stata selezionata per la Biennale Gio- realizzare: i concetti di dedizione, astrazione vani Artisti di Monza, che inaugurerà a mag- e riflessione (oltre che di preghiera, come gio 2017 nel Serrone di Villa Reale. Ho qual- nei mandala orientali) sono insiti nell’idea di che altro progetto in cantiere; sicuramente Elisa Bertaglia, Out of the Blue, veduta della mostra, ricamo e tessitura necessari per comporre mi piacerebbe fare altre residenze all’este- Officine dell’Immagine, Milano 7
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET ARTE MATTEO NEGRI: DALL’INSTALLAZIONE ALLO SPAZIO DELLA RAPPRESENTAZIONE GENOVA | ABC-ARTE | 11 NOVEMBRE 2016 – 11 GENNAIO 2017 Intervista a MATTEO NEGRI di Luisa Castellini C’è stato un momento in cui ha smesso di In che modo la mostra a Genova invita a è allora costruire una nuova temporalità per guardare alle proprie opere per osservare una fruizione differente? la fruizione dell’opera d’arte. se stesso mentre stava compiendo pro- Tutte le opere nascono da una riflessione prio questo semplice atto. È stato quello sull’oggetto-opera e la sua percezione. Da Quale tipo di esperienza induce la fruizio- l’istante in cui Matteo Negri ha compreso qui il tentativo di invitare lo spettatore a uno ne dell’installazione Piano Piano? pienamente come anche la scultura e l’in- sguardo meno distratto e istintivo. Quando È composta da una lastra di ferro cromato stallazione, una volta terminate e diven- ho collocato nella piazza del nuovo LAC di trattata in modo particolare e da una di ve- tate oggetti, non potessero sfuggire allo Lugano una mia installazione (Delle più bel- tro temperato rivestita con una pellicola che sguardo, compreso il suo, trasformandosi le, le parole, manco a dirlo pensano di essere, stravolge l’abituale percezione in modo di- in immagini. La nuova domanda a cui ri- 2016) ricevevo quasi ogni giorno notifiche di verso da un centimetro all’altro. È come se spondere era allora: come possiamo ri- foto postate sui social dai visitatori. La scul- avessi aperto la scatola che contiene un ca- costruire un nuovo tempo per la contem- tura attivava non solo lo spazio urbano: con- leidoscopio liberandone le infinite potenzia- plazione? La risposta è affidata alla sua templazione e condivisione oggi viaggiano lità di luce e rifrazione su scala reale. Senza mostra in corso a Genova, alla Galleria quasi di pari passo. Il dato si velocizza cre- sicurezze e punti di riferimento, l’estrania- ABC-ARTE. ando una nuova memoria collettiva. La sfida mento è totale e amplificato dalla presenza Matteo Negri, Piano Piano, veduta dell’installazione, ABC-ARTE, Genova 8
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET quale sono installate due PSA (Pittura su Al- luminio) che invece detonano una grande profondità. Si crea così una frattura. Il possi- bile, l’infinito, è consegnato alle coordinate della rappresentazione, allo spazio codifi- cato dalla cornice, e soprattutto da quello lasciato vuoto, inteso come orizzonte del possibile. Spazio urbano e vissuto collettivo, e quin- di, ancora una volta, pluralità di visioni: dove ci portano le cartoline e il pendolo in mostra? A Genova, ai suoi luoghi più iconici, dove abbiamo montato il pendolo, che è in mate- riale specchiante. La sua particolarità è che non riflette ciò che ha davanti ma il conte- sto, deformandolo. Di questo viaggio resta la documentazione fotografica da cui na- scono le cartoline, che restituiscono un’al- tra, tra le infinite possibili, visione della città e della sua immagine. Matteo Negri, Piano Piano a cura di Alberto Fiz 11 novembre 2016 – 11 gennaio 2017 ABC-ARTE Via XX Settembre 11 A, Genova di tre scimmie che osservano la scena, ma si spettatori, che sono stati obbligati a os- Info: info@abc-arte.com sono anche metafora, per il gioco di parole, servarle da lontano. Questa esperienza +39 010 8683884 della ricerca spasmodica di qualcosa che emerge a Genova con opere che per la loro +39 010 8631680 non si riesce a trovare. natura riflettono, distorcono e producono www.abc-arte.com dissonanze. La rifrazione come spazio della ripetizione Dall’alto: Matteo Negri, Kamigami Green Bubble, detta anche le coordinate dei tuoi Kami- Come avviene la riconciliazione tra spae- 2016, tecnica mista su legno, acciaio cromato e gami, in che modo? samento e spazio della rappresentazione? verniciato, cm 80x80x20 La parola, in giapponese, indica proprio lo Ho realizzato un wall drawing, dove sembra Matteo Negri, Piano Piano, veduta dell’installazione, spirito nella sua pluralità. Questa si risolve e di essere bombardati dalle informazioni, sul ABC-ARTE, Genova si muove dallo spazio dell’opera. Avevo la- vorato, in estate, su una vecchia cassettiera recuperata a Genova da un rigattiere, inse- rendo delle opere e dei piani forati in lamie- ra dai colori cangianti con i bordi specchian- ti. Ancora una volta un caleidoscopio, ma questa volta su scala domestica. Ho provato a trasportare questa sensazione eliminando la cassettiera e ricostruendo delle scatole singole, tonde o quadrate da esporre sul piano verticale. In che modo questa mostra si collega alla tua recente esperienza a Casa Testori? È stata la prima volta in cui ho spostato lo sguardo dall’opera al modo in cui la fruia- mo. A Casa Testori ho costruito delle scale fucsia con le quali salire fino alle finestre e osservare le installazioni dall’esterno verso l’interno. Lo spazio si è riattivato, in questa nuova fruizione, e così le opere e gli stes- 9
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET ARTE UNA “FINESTRA” SUL COLLEZIONISMO PRIVATO ALLA GAM DI MILANO MILANO | GALLERIA D’ARTE MODERNA | 23 NOVEMBRE 2016 – 27 FEBBRAIO 2017 di DEIANIRA AMICO La Galleria d’Arte Moderna di Milano, più di Si tratta di un progetto nato in collaborazio- l’importanza delle collezioni ogni altro museo cittadino, rappresenta la ne con UBS, al terzo anniversario dell’impe- storia di una collezione pubblica nata grazie gno dedicato alla valorizzazione del Museo private che hanno formato il alla donazione di privati. milanese, ed ideato da Luca Massimo Bar- tessuto culturale del Paese”. Grassi, Vismara, Treves, sono alcuni dei bero. nomi milanesi che hanno storicamente Il titolo La finestra sul cortile. Scorci di col- lezioni private richiama la celebre pellicola contribuito all’arricchimento del patrimonio “Il percorso racconta le culturale della città. Oggi, attraverso un per- di Hitchock e suggerisce una narrazione di peculiarità del collezionismo dettagli apparentemente frammentari che corso sensibilmente cucito sullo spazio del Museo, noti capolavori dell’Ottocento italia- italiano attraverso due intessono un unico racconto. no ed inediti gioielli conservati nei depositi prestigiose collezioni – delle raccolte civiche dialogano con opere dichiara il curatore – con “Quando sono arrivato alla delle prestigiose Collezioni Panza e Be- Villa Bonaparte – ricorda lo scopo di sottolineare la lingieri, mai esposte prima in maniera così completa a Milano. radice delle raccolte GAM e Barbero – non ho potuto 10
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET In queste pagine: La finestra sul cortile, GAM, veduta dell’allestimento. Foto: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti non notare l’importanza dell’architettura neoclassica e l’esistenza dell’idea stessa di inquadratura, un tema presente negli autoritratti e Cole, Enzo Cucchi, Alberto Martini ed Emi- Giuseppe De Nittis che nella pittura dell’Ottocento lio Quadrelli invitano ad intraprendere un hanno per soggetto il e dei primi del Novecento, viaggio sognante e vigile al tempo stesso nell’itinerario della mostra, per non perder- Vesuvio, dono di Hoepli, il diventato poi negli anni si le numerose corrispondenze estetiche grande editore ed antiquario il tema del guardare. e concettuali nate da un lavoro sulla storia milanese, al Museo. Ogni Perché non utilizzare dell’arte e sui rapporti spaziali. piccolo particolare rivela come dedica al visitatore l’importanza del rapporto il regista più importante “Tutto il percorso – prosegue Barbero – è tra opera e collezionista dell’inquadratura? L’idea è privato”. di permettere al pubblico legato all’idea del doppio di guardare il Museo, sia il racconto. Un’opera significa Un’esposizione che dialoga quindi non solo palazzo all’esterno – con qualcosa ma al tempo per rimandi formali e concettuali, ma anche l’opera di Arthur Duff – che stesso racconta altro. Ad storici. Le opere in mostra raccontano infatti il rapporto tra istituzione pubblica, collezio- le collezioni all’interno, esempio al piano nobile una nismo privato e mecenatismo. attraverso inquadrature quadreria di dodici opere inedite, “inciampi” visivi che di Ross Rudel, lo scultore “Un esempio su tutti consentono al visitatore di americano minimalista, potrebbe essere la carrozza interpretare a suo piacere richiama nella stessa di Christo (Wrapped i rapporti tra le opere sala dodici tavolette di Carriage). Nel 1971 l’artista esposte”. Se la luce è forse l’elemento più importante nella realizzazione di un film – e non solo per la ragione tecnica che girare una pel- licola significa scrivere con la luce, ma so- prattutto perché le modalità del suo utiliz- zo, attraverso le emozioni che suscita nello spettatore, determinano in larga misura il senso dell’immagine – questa è utilizzata nella mostra in tutto il suo carattere signi- ficante. La soglia di Villa Reale movimen- tata dai laser di Arthur Duff in facciata; la carrozza di Christo, illuminata assieme alle sculture classiche come se fosse una scul- tura anch’essa tutta bianca e neoclassica; l’oscurità che caratterizza il primo ambien- te della mostra, dove opere di Kosuth, Max 11
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET è ospite dei collezionisti “L’amministrazione deve Berlingieri nel castello di pensare certamente alla San Basilio, in Basilicata, ricchezza delle collezioni e su commissione della private che devono trovare famiglia realizza l’opera una casa. Esiste un esempio servendosi di una carrozza di virtuosità – conclude conservata nei depositi, la Barbero – ed è proprio avvolge con un telone, usa quello che caratterizza la delle cime del porto lì vicino mostra: il rapporto di UBS, e la riempie con dei sacchi un privato, che collabora di grano conservati nella continuamente con una tenuta. È l’opera che apre il struttura pubblica”. percorso espositivo – come La finestra sul cortile. Scorci di collezioni invito al viaggio – ed anche private la prima che Berlingieri a cura di Luca Massimo Barbero commissionano ad un artista. Le opere raccontano 23 novembre 2016 – 26 febbraio 2017 una doppia storia”. GAM – Galleria dʼArte Moderna di Milano via Palestro 16 – 20121 Milano È difficile non chiedersi quali saranno gli scenari che accoglieranno in futuro il patri- Info: +39 02 884 459 47 monio d’arte contemporanea di prestigiose c.gam@comune.milano.it collezioni italiane. Milano ha una tradizione www.gam-milano.com meravigliosa: Poldi Pezzoli, Brera, Casa Bo- La finestra sul cortile, GAM, veduta dell’allestimento. schi Di Stefano sono alcuni esempi. Foto: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti 12
Massimiliano Galliani DE VISU a cura di Deianira Amico SPAZIO TESTONI, Bologna 21 gennaio - 28 febbraio 2017 Massimiliano Galliani è il vincitore L’esposizione sarà visibile dal 21 gennaio al 28 del Premio Speciale Spazio Testoni febbraio 2017 nell’ambito di ART CITY Bologna 2017. assegnato in occasione di Arteam Sabato 28 gennaio 2017, in occasione della Notte Cup 2016. www.arteam.eu Bianca di Arte Fiera, si terrà in galleria l’ESPOARTE Party, organizzato da Espoarte Contemporary Art Magazine, media partner di Arteam Cup 2016. Galleria SPAZIO TESTONI | Via D’Azeglio, 50 - 40123 Bologna | www.spaziotestoni.it - info@spaziotestoni.it
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET FOTOGRAFIA / ARTE I NUOVI LAVORI DI CARLO BENVENUTO: ROSSO, NERO E SENSUALITÀ BERLINO | GALERIE MAZZOLI | 19 NOVEMBRE 2016 – 14 GENNAIO 2017 di LUCIA LONGHI Carlo Benvenuto, con le sue fotografie, verso tinte accese, grandi formati e soggetti ha tentato di riordinare il caos della real- sensuali. tà, ricercando conforto negli oggetti della Esposti alla GAMeC di Bergamo fino al 13 quotidianità che, disposti con disciplina ed novembre nella personale Carlo Benvenuto eleganza su un tavolo da cucina, da anni – Scala 1:1 curata da Giacinto di Pietranto- rappresentano per lui e per chi li osserva il nio, ora sono in mostra alla Galerie Mazzoli tentativo di restituire un’immagine di purez- di Berlino fino al 14 gennaio 2017 nella per- za, essenzialità e bellezza. sonale dal titolo Hunky Dory. La sue composizioni, rigide e semplici, han- Carlo Benvenuto imita la pittura, o dipinge no un peso: il peso degli oggetti apparen- con la fotografia? Si può mettere da parte l’a- temente innocui dell’ambiente domestico, tavico dibattito intorno a pittura e fotografia e immersi in un’atmosfera rarefatta che sug- quale sia il mezzo più degno a rappresentare gerisce una sensazione di attesa e talvolta la realtà: la pratica di Benvenuto andrebbe insidia. [1] descritta per il suo valore intrinseco, al di Negli ultimi lavori del 2016 i caratteri di so- fuori di questa diatriba, senza dover ricorrere spensione, passione e minaccia sembrano ad una etichetta. Certo, è stato l’artista stesso essersi ancora di più accentuati, virando a porsi sulla soglia di questa definizione, nel Carlo Benvenuto, Senza Titolo, 2016, cm 68x68 14
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET momento in cui ha fatto di un soggetto pitto- È anche tramite il grande formato che Benve- rico classico (e in particolar modo metafisico) nuto conferisce una carica nuova alle sue foto. il suo segno distintivo: la natura morta, di cui, Bisogna ricordare che il fotografo ritrae con la fotografia analogica, un particolare sempre l’oggetto nella sua misura reale, tipo di composizione essenziale e la scelta cioè in scala 1:1, perché, dichiara: «Mi crea di colori piatti, ha introdotto uno stile unico e l’illusione di lasciarlo intatto e di non forzar- oggi inconfondibile. lo in una dimensione che potrebbe essere Di fronte alle opere di Benvenuto, tuttavia, espressione significante». [2] non è il dubbio che si tratti di pittura o di Il tavolo delle nature morte, stavolta, è sta- fotografia la prima domanda che emerge, to fotografato per intero: ecco che quindi le quanto la bontà degli oggetti rappresentati: opere hanno una dimensione molto grande. non tanto intesa come virtuosismo artistico Si crea così un paradosso nel riprodurre gli di fedeltà alla realtà, bensì come assenza di oggetti esattamente nella loro dimensione un potenziale pericolo da parte di quell’og- reale: nell’intento di essere fedele alla real- getto rappresentato. I soggetti sono infatti tà, si crea un’immagine spaesante e appa- sempre oggetti ordinari: bicchieri d’acqua, rentemente irreale. Anche se in scala uno a tazzine da caffè, tappi di penne Bic, vasetti uno, queste immagini sembrano osservate di vetro, pasticcini, frutta e fiori decorativi. attraverso una lente di ingrandimento che Sono oggetti appartenenti al rassicurante ne distorce le dimensioni. ambiente della casa, e infatti sempre lì ven- Gli oggetti di Benvenuto escono in questo Carlo Benvenuto, Untitled, 2016, gono fotografati: sul tavolo della cucina dei modo simbolicamente dallo spazio privato C-print, cm 225×170 suoi genitori. Palcoscenico fedele e immu- tato negli anni, si tratta di un semplice tavo- lo, talmente spoglio, da apparire quasi spet- trale nelle sue tonalità pastello ghiacciate. Gli oggetti posati su di esso, solitari, in at- tesa di essere vivisezionati dalla macchina fotografica che ne restituirà l’identità e la forma, lo trasformano in un tavolo chirurgi- co, o un ripiano di laboratorio su cui l’artista incessantemente sperimenta. La tecnica fotografica rispecchia il carattere minimale ed elegante, talvolta algido, delle nature morte: una fotografia analogica piat- ta, dalla resa pittorica morandiana, seppure i colori carichi degli oggetti si staglino sul fondo pastello con una certa violenza lon- tana dalle tinte metafisiche. I lavori della produzione del 2016 si carica- no di una ulteriore forza espressiva grazie a due cambiamenti che il fotografo ha intro- dotto nei colori e nel formato. Grazie a sovrapposizioni di scatti con diversi filtri infatti, Benvenuto tinge di rosso carminio parti delle composizioni: a volte lo sfondo, lasciando da parte il soggetto, a volte vice- versa è la frutta ad assumere il colore rosso sangue, come i cesti di mele e banane rosse. Anche il nero adesso è entrato con prepo- tenza nella tavolozza del fotografo-pittore: una sovrapposizione di ombre si intensifica fino a coprire totalmente il colore originale di bottiglie, coppe, ananas. Delicatezza e formalità sembrano dunque lasciare il posto al calore e a una certa sen- sualità, di cui i protagonisti sono frutti dai colori forti: ananas, banane, mele, ciliegie e rose dal color rosso lacca o nero troneggia- no sul bianco della tovaglia. Si legge in queste nuove opere una sfrontatez- za e una ironia nascosta, un’invito forse a una leggerezza seducente, accattivante. 15
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET della casa, per rivolgersi verso lo spazio in- una casa, la ritraggono, e infine ora in essa hart, che vuole sottolineare l’aspirazione timo dello spettatore, che vi si riconosce e vengono ospitate. alla leggerezza e alla giocosità di quel mon- allo stesso tempo smarrisce. Le fotografie di Benvenuto non vogliono do raffigurato da Benvenuto. La semplicità dei lavori di Benvenuto va infatti creare distanza, scatenare doman- L’attraversamento della parabola evolutiva sempre smentita: la vastità del linguaggio de, appesantire gli interlocutori. Vogliono della pratica di Benvenuto si conclude, nel- estetico dell’artista è tale perché combacia semplicemente essere osservate per la loro la mostra a Berlino, con una scultura tridi- con un bagaglio visivo comune, fatto di og- bellezza. mensionale: tre bicchieri in vetro di Murano getti personali ma al contempo universali Da qui il titolo della mostra alla Gallerie pieni, come se contenessero acqua vera perché appartenenti all’universo privato di Mazzoli, Hunky Dory (dal titolo di un album fino all’orlo. Anche questa, un’emulazione chiunque. di David Bowie, significa “rose e fiori”, ma della realtà molto fedele, scanzonata e ap- Sono quindi, anche, oggetti narrativi, che anche “va tutto alla grande, tutto bene”): un parentemente facile, come bere un bicchier hanno una vita loro, contenitori di storie. titolo che ispira un senso di rassicurazione d’acqua, sembra suggerirci l’autore. Anche nella scelta della penna Bic per i dise- nel visitatore, che egli invita a cercare con- gni su carta (anch’essi produzione del 2016) forto in queste immagini, piuttosto che stuz- 1: Come ha dichiarato l’artista stesso: “amo Benvenuto sceglie un oggetto familiare. zicarlo a cercarvi riferimenti e significati. amplificare le potenzialità degli oggetti che Il progetto allestito nella Galerie Mazzoli a Benvenuto infatti vuole comunicare il meno cataloghiamo come inoffensivi e che invece Berlino contribuisce a creare intimità tra le possibile: qui sta, anche, il senso delle sue co- sono bombe cariche di sentimenti pronte a immagini e lo spettatore e vira verso una di- struzioni minimali, per concentrarsi sulla for- esplodere”. in Massimiliano Gioni, Carlo Ben- mensione ancora più domestica, grazie alla ma degli oggetti più che sulla loro funzione. venuto, le cose del mondo, TRAX n.11, marzo struttura stessa della galleria, quella di un Non per niente, il catalogo della mostra è 1999. appartamento privato: nulla di più adatto a accompagnato da testi poetici e visionari queste fotografie, che sono state create in del cantautore americano Devendra Ban- 2: ibid. Carlo Benvenuto. Hunky Dory Galerie Mazzoli Potsdamer Straße 132 D-10783 Berlino Info: +49 (0)30 75459560 info@galeriemazzoli.com www.galeriemazzoli.com Carlo Benvenuto, Senza Titolo, 1999, vetro di Murano, cm 9x12, cm 9x14,cm 10x12 16
Dettaglio Galleria degli Uffizi. Firenze, 2011 ARTE 18 OTTOBRE 2016 - 14 GENNAIO 2017 MARCO LANZA Info arte@cubounipol.it FUTURO REMOTO IMMAGINI DAI DEPOSITI DEI MUSEI ITALIANI a cura di Luca Farulli Progetto in collaborazione con il Museo di Storia Naturale, Università degli Studi di Firenze Ingresso libero SPAZIO ARTE CUBO Centro Unipol BOlogna Piazza Vieira de Mello, 3 (BO) - Tel 051.507.6060 - www.cubounipol.it
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET ARTE OMAR GALLIANI ALL’EX MACELLO: UN ATELIER “VIVO” MONTECCHIO EMILIA (RE) | EX MACELLO | 28 OTTOBRE 2016 – MAGGIO 2017 Intervista a OMAR GALLIANI di Francesca Di Giorgio Montecchio terra di artisti. Qui è nato, vive e aperto: in programma laboratori per le scuole, Terreo vello d’Oriente del 1984) completata da ha il suo studio Omar Galliani. Ha scelto di la- serate con musicisti, poeti, critici e fotografi. Tra una postazione video allestita dal figlio Mas- vorare qui, in un piccolo centro dell’Emilia, un i primi appuntamenti, l’incontro sulla “Poesia similiano Galliani (disegnatore, pittore e video Maestro conosciuto a livello internazionale contemporanea” con Davide Rondoni (27 no- maker). per continuare ad incontrare la storia, la sua e vembre) ed il Concerto per il Natale con Erich quella dei suoi concittadini. Protagonista di un Galliani (16 dicembre). Esporre in un luogo da tempo lontano dalla progetto pluriennale, Profeti in patria – Cammi- Fino alla prossima primavera il pubblico ha fruizione pubblica porta ad una doppia spin- ni d’artista a Montecchio Emilia, Omar Galliani un’occasione unica: vedere Omar Galliani im- ta, tra passato e futuro… “ricrea”, nell’Ex Macello della città, una “bot- pegnato nella realizzazione di un’opera inedi- È sufficiente fermarsi! Attraversare la strada, tega rinascimentale”, un vero luogo di scam- ta e ripercorrere la sua ricerca attraverso una trovarti davanti a questo edificio che mi ha bio tra l’artista, gli studenti dell’Accademia di selezione di dipinti e carte realizzati dal 1978 preceduto nel tempo, cercarvi dentro quello Brera, dove da anni insegna pittura. Un luogo al 2016, per lo più di collezione privata (come che resta della mia infanzia, riempirlo del mio Atelier Galliani, veduta allestimento, Ex Macello, Montecchio Emilia (RE) 18
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET tempo, di quello che mi resta e di quello che stesso faranno esperienza di questo luogo Profeti in patria – Cammini d’artista a Mon- verrà! Quello che hai davanti è un ex macel- come sede di scambio e produzione di nuo- tecchio Emilia lo comunale nato negli anni Dieci del secolo ve opere d’arte? ATELIER GALLIANI scorso. Da bambino passavo spesso in bici- Nella stanza d’ingresso su di un cavalletto a cura di Sandro Parmiggiani cletta davanti a questa struttura da dove sen- è posta una grande tavola di pioppo chiaro, tivo le urla degli animali portati alla morte per accanto su di un tavolo tante matite. Inizierò 28 ottobre 2016 – maggio 2017 la macellazione e scorrevano rivoli di sangue e porterò a termine questa tavola nel lungo scuro sul selciato. Una cavalla bianca era le- periodo di apertura dell’atelier, da novembre Ex Macello gata al muro con una corda insieme al suo pu- 2016 a maggio 2017. Le porte saranno aperte Via Marconi 18, Montecchio Emilia (RE) ledrino, mi chinai per toccare il piccolo, lei per al pubblico nei miei giorni di lavoro annunciati proteggerlo mi strappò con i denti la maglia di dal sito creato appositamente dal Comune di Orari fino al 31 dicembre 2016: sabato, do- spugna rossa che indossavo nel doposcuola. Montecchio (www.ateliergalliani.com). menica e festivi 10.00-12.30 e 16.00-19.00; Questa di oggi non vuole essere la solita mo- Il soggetto sarà dedicato agli animali e al de- chiuso 25 dicembre. stra ma un inno alla vita attraverso le mie ope- siderio di mettere fine al loro martirio. In tutto re, dei miei figli e degli studenti che vorranno questo tempo si alterneranno altre e alte voci Info: partecipare all’atelier cominciando da quelli di artistiche che hanno accompagnato il mio la- Biblioteca Comunale di Montecchio Emilia Brera dove insegno. voro, dalla musica alla poesia, dalla fotografia +39 0522 861864 al cinema. Un Atelier “vivo” sulle fondamenta biblioteca@comune.montecchio-emilia.re.it Profeti in patria è negli effetti un elogio alle di ciò che era relegato nel ricordo di tutti alla www.comune.montecchio-emilia.re.it radici. Il ritrovamento, proprio a Montecchio morte. www.ateliergalliani.com Emilia, di una tazza d’oro dell’antica età del bronzo uno dei pochi al mondo (uno esposto al British Museum di Londra, l’altro al Lan- desmuseum di Bonn) l’ha porta a riflettere ulteriormente sui concetti di “origine” e “ap- partenenza”… Negli anni ’80 ho dipinto una serie di vasi, ata- nor, coppe d’oro su tappeti di rosso cadmio. Cadmio è il titolo di queste opere, alcune di grandi dimensioni. La famosa tazza d’oro di cui mi parli è stata ritrovata qualche anno fa a Montecchio, sugli argini del torrente Enza. Coincidenza o fato, qualcosa si è innescato nel tempo se consideriamo il tempo di apparte- nenza di questo bellissimo oggetto (c.a 2000 A.C.), lo scopo divinatorio e simbolico a cui era destinato e le mie opere. Dove scorre un fiu- me si stratificano le culture, gli uomini si tra- mandano le tradizioni, l’elica virtuosa del DNA si trasmette ai propri figli. Questa terra come ogni altra terra del nostro Paese è radice e sopravvivenza di creatività. A questa piccola immensa tazza è dedicata questa mostra e al suo straordinario viaggio nella speranza che non sia mai del tutto piena. Un viaggio che è anche occasione per attra- versare oltre trent’anni della sua ricerca… La struttura che oggi accoglie Atelier Galliani è stata adattata nel tempo ad uffici e si presenta quindi come una grande abitazione su tre pia- ni. Una casa, poche ma importanti opere che hanno segnato il mio tempo. Dai primi disegni presentati nel 1979 alla prima Triennale del disegno nella Kunsthalle di Norimberga all’ul- tima stanza con i fogli e le matite per iniziare nuovi disegni. La mostra è concepita come un laboratorio rinascimentale. Quali sono i “momenti” fon- damentali in cui gli studenti dell’Accademia di Brera, coinvolti nel progetto, e il pubblico Omar Galliani, OMAR/ROMA/AMOR, 2012, 11 carboncini su carta antica, cm 55x45 19
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET VIDEOARTE MASBEDO: FRAMMENTI EMOTIVI DA MANEGGIARE CON CURA VENARIA REALE (TO) | REGGIA DI VENARIA E CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO “LA VENARIA REALE” | 29 OTTOBRE 2016 – 15 GENNAIO 2017 Intervista a PAOLA NICOLIN di Corinna Conci e Isabella Falbo Come quando è naturale comprendere il un inglobante macrosistema cioè il discorso registri metaforici, la natura è presente e la senso di un discorso senza pensare che è extra-linguistico finale. condizione umana contemporanea è fulcro composto da moltissime parole autono- Masbedo (Nicolò Massazza e Iacopo Be- centrale dei temi indagati. me: diversi costituenti creano la comuni- dogni) nasce come duo artistico nel 1999. La mostra personale dal titolo Handle with cazione linguistica, un sistema di simboli La pratica artistica dei Masbedo si caratte- care, maneggiare con cura, a cura di Paola scomponibili. Stupisce invece, un discorso rizza da opere video e installazioni create Nicolin è stata presentata ad ottobre 2016 extra-linguistico creato sulla frammenta- secondo un proprio vocabolario artistico a Palazzo Vecchio e all’Opificio delle Pietre zione, perché si tratta solitamente di una che racchiude le specificità delle singole Dure (Firenze) e successivamente durante comunicazione che consiste in un insieme arti – film, letteratura, coreografia e musica Artissima 2016, al Centro Conservazione e di simboli non scomponibili, maggiormen- – e una ricerca che si sviluppa attraverso un Restauro e Reggia di Venaria Reale (Torino). te legati ad una dimensione emozionale e approccio antropologico, sociale e politico. Punto di partenza per questo progetto è sta- comportamentale. Il lavoro è una sintesi di teatro, performance, to l’invito da parte di The Classroom – Cen- Handle with care sorprende per la quantità, architettura e video in cui il pubblico è coin- tro d’Arte e di Educazione aperto nell’aprile la qualità e il significato indipendente di ogni volto all’interno dello spazio creativo del vi- 2016 a Milano – a sviluppare una riflessione pezzo, ogni microsistema che va a formare deo stesso. Le loro opere sono costruite su sul tema dell’immagine, approfondito dagli 20
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET artisti nella cornice di queste prestigiose nicis: l’autentica macchina vuota che fu di istituzioni italiane. proprietà dell’artista certifica la scomparsa Il progetto Handle with care si offre al pub- dell’artista, affiancata da un video monolo- blico come una mostra in due atti in stretta cale dove la macchina sfreccia in una strada relazione con l’architettura scelta in rappor- di campagna e si allontana lasciando solo to al contenuto dei lavori. Al Centro Conser- una nube di polvere che evapora per poi vazione e Restauro La Venaria Reale, la pri- tornare alla quiete iniziale. ma parte della mostra è un diario aperto sul Le due immersive video installazioni Handle mondo Masbedo in cui gli artisti hanno tra- with care 2016, e 30 luglio 2007 2016, coinvol- sferito materiali provenienti dal loro studio gono il pubblico e lo portano a riflettere sul – fotografie, piccole sculture, installazioni, valore sacrale immaginario dell’immagine. video e oggetti – attorno ai quali si è svilup- pata la ricerca sull’origine dell’immagine, il «In questo progetto è stato interessante fil- suo senso nel restauro, la sua conservazio- mare i restauratori come se fossero parte ne e trasmissione del tempo. In Handle with di una performance. Gesti per loro normali care il mondo Masbedo si incrocia con quel- come prendere una siringa e iniettare nella lo del restauro: elementi come tavoli, luci, testa di un Cristo ligneo della colla che serve attrezzi odontoiatrici, monitor e materiali per far seccare il colore, è un atto pratico nel vari relativi alle performance Untitled 2016, quale noi vediamo altri simboli. Per esempio MASBEDO, Handle With Care, 2016, still da e all’opera Untitled 2016, dialogano con le all’inizio della mostra si vede un macchina- videoinstallazione multicanale. Courtesy: MASBEDO opere in via di restauro tra cui quelle di Do- rio che serve per fare scansioni alle opere Snaporazverein INBAF. Per gentile concessione di Museo Civico Villa Carlotti – Caprino Veronese nato Bramante. che possiamo chiamare “respiratore”, perché (per l’opera: Compianto su Cristo Morto, 1290 ca.). Si Negli spazi della Citroniera la presenza e as- sembra un polmone che scende e che sale ringrazia l’Opificio delle Pietre Dure, Firenze. senza dell’artista come metafora della fra- quasi per annusare l’estasi del quadro». Nella pagina a fianco: gilità dell’arte e della cura di cui necessita è MASBEDO, Handle With Care, 2016, video installazione multicanale, 9’00’’, sonoro. Citroniera, evocata nella video installazione BB-547-CJ Così i Masbedo introducono il percorso del- Reggia Di Venaria. Foto: Alex Astegiano 2016, citazione all’immortale Gino De Domi- la mostra, corredato da un libro edito per 21
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET l’occasione dal titolo Diario psichico curato tisti che vivono insieme ai protagonisti le Masbedo. Handle With Care da Paola Nicolin. scene riprese. Scrivi che «Restaurare per i Masbedo diventa indagare il tema dell’i- Volume: Paola Nicolin | Masbedo. Diario Diario psichico contiene pezzi di memoria dentità». Cosa intendi con questa affer- psichico costituenti le identità degli artisti e di con- mazione? Analisi di una mostra d’arte contempora- seguenza gli ingredienti ben integrati che L’operazione del restauro è insieme una nea, Quodlibet 2016 creano le loro opere. Quale funzione ha affermazione di solida appartenenza (alla avuto questo sguardo al processo artisti- storia che si tramanda attraverso la cura 29 ottobre 2016 – 15 gennaio 2017 co, il dare la possibilità allo spettatore di del manufatto, materiali o immateriale che conoscere cosa avviene prima e durante sia), una fonte di scoperte scientifiche e di Venaria Reale, Reggia di Venaria e Centro la creazione dell’immagine firmata Ma- conseguenti nuovi percorsi della storia (da Conservazione e Restauro “La Venaria Re- sbedo? ricucire entro nuove narrazioni), ma anche ale”, Torino Paola Nicolin: I Masbedo sono due video un insieme di gesti ripetuti che sottolineano artisti italiani che hanno fatto della iper pro- quanto disarmante sia lo scarto tra il tempo Info: theclassroom.it duzione dell’immagine il loro credo. La mia dell’opera e il tempo dell’uomo. Uno degli lavenaria.it sensazione è stata quella che potesse es- aspetti a mio modo di vedere più interes- www.masbedo.org sere utile e interessante a questo punto del- santi di Handle with care è che riesce a co- la loro carriera e in questo specifico proget- gliere in immagini sintetiche queste diverse to per loro provare a rilasciare questa iper temporalità alle quali corrispondono diversi produttività e questa iper immaginazione percorsi identitari. sulla pagina bianca, per poi riuscire ad ar- rivare all’immagine più leggeri e “secchi”, li- Donald Winnicott definisce zona interme- berati da una serie di considerazioni che ap- dia quello spazio a metà strada tra real- pesantiscono l’immagine pura. Concentrasi tà e irrealtà rappresentato dal gioco per sul processo creativo è stato forse come il bambino e dall’arte per l’adulto: un’a- guardarsi allo specchio e vedere e lasciar rea creativa vitale. Tu definisci i Masbedo vedere come nasce l’immagine e come la “alchimisti traduttori”, presentazione che si lavora, come si arriva a un certo risultato ricorda la figura di chi trasferisce da un consapevoli dei passaggi fatti – e non solo mondo ad un’altro un significato elabo- forti di un talento innegabile e riconosciuto. randolo. Qual’è la tua idea di artista? I diari di bordo sono strumenti di navigazio- La mia idea di artista temo non esista o, ne che servono per capire d’altra parte non quanto meno, è ribaltata ogni volta. L’artista tanto come si è svolto il viaggio ma piutto- rimane per me un universo parallelo, inde- sto come impostare quello successivo. scrivibile se non attraverso le opere che rilascia per strada, accessibile solo in par- Handle with care è un progetto che si te, preso in prestito per un momento come focalizza sul dettaglio, sul frammento: il lente d’ingrandimento sulla realtà e tuttavia lavoro fatto dalle figure dei restauratori del tutto impenetrabile perché alla fine, è viene seguito con le telecamere dagli ar- già altrove con la testa. MASBEDO, Untitled, 2016, mixed media: tavoli, luci, camere, attrezzi odontoiatrici, fotografie, materiali vari, 2016. Veduta dell’installazione, Centro Conservazione e Restauro, Reggia Di Venaria. Courtesy: gli artisti. Foto: Alex Astegiano 22
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ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET SPAZI CARRARA: IL FUTURO IN ACCADEMIA CARRARA | ABAC – ACCADEMIA DI BELLE ARTI Intervista a LUCIANO MASSARI e GIANCARLO CASANI di Francesca Di Giorgio Ha da poco presentato il suo piano trienna- Come si prepara l’Accademia a questa im- il fabbisogno finanziario da coprire, occor- le. L’Accademia di Belle Arti di Carrara dopo portante “impresa” ce lo raccontano il Presi- re identificare le fonti adeguate: intervento la nomina del nuovo Direttore Luciano Mas- dente Giancarlo Casani e il Direttore Lucia- diretto del MEF proprietario dell’immobile sari, ai primi di ottobre, guarda al futuro. Nel no Massari… attraverso il Demanio e/o utilizzo di fondi programma l’offerta formativa dell’Accade- pubblici da identificare a livello europeo e mia si amplia con l’avvio di due master in Oltre ai master citati, tra le novità anche nazionale che, in passato, attraverso bandi, Scultura digitale II livello e Scenografia digi- un Corso quinquennale di Restauro del sono stati autonomamente predisposti e tale I livello che, come ci conferma Massari, lapideo e una Summer School per l’ap- attivarsi per farne nascere di nuovi, specifici partiranno a breve, sono già stati approvati profondimento delle tecniche scultoree, per l’obiettivo. Imprescindibile l’intervento di dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’U- strettamente legati al vostro territorio… privati che hanno interessi diretti o indiretti niversità e della Ricerca) e nascono dalla Luciano Massari: La Summer School, che con lo sviluppo dell’attività dell’Accademia necessità di offrire delle risposte concrete non sarà solo dedicata alla scultura ma o sensibilità per il territorio e per la cultura. all’esigenza di nuove figure professionali sarà occasione di approfondimento anche Il successo dell’Accademia sarà di grande nell’ambito delle produzioni artistiche, dei per altre discipline, consentirà di rende- aiuto alla aziende del territorio che portano beni culturali e dello spettacolo. «Un tempo re l’Accademia funzionante 11 mesi l’anno la cultura del marmo nel mondo. le Accademie formavano artisti, basandosi e allargare ulteriormente, anche a livello Insieme ai lavori di adeguamento della sede sui principi delle scuole tradizionali. Poi, i internazionale, la platea studentesca. Per principale vanno inoltre identificati altri im- migliori di loro, sarebbero emersi per ta- quanto riguarda il corso di Restauro si tratta mobili per poter sviluppare le attività didat- lento, maestria, caso e magari fortuna. Oggi di un percorso di 5 anni di studi, un vero e tiche. In parallelo stiamo mettendo in atto non possiamo più permetterci solo questa proprio corso di laurea, per il quale stiamo iniziative per organizzare l’Accademia come visione, dobbiamo aiutarli ad inserirsi nel lavorando. campus universitario con alloggi attrezzati mondo del lavoro. L’Accademia deve esse- attivando convenzioni a prezzi ragionevoli re in grado di fornire un alto livello forma- Nell’ottica di ampliamento dell’offerta di- e cercando il sostegno e la collaborazione tivo, utilizzando le più moderne tecnologia dattica come risponde l’Accademia da un degli organi territoriali, delle organizzazioni per aprire ai nostri studenti concreti sboc- punto di vista strutturale? economiche e sociali e di privati. Con que- chi professionali. Abbiamo in Accademia le Giancarlo Casani: I lavori più urgenti riguar- sto strumento cerchiamo di attrarre nuovi professionalità e le competenze, abbiamo dano la sede storica, che per secoli fu il iscritti da tutto il mondo per i corsi dell’Ac- il dovere di metterle a loro disposizione». Palazzo del Principe. Una volta conosciuto cademia. La realizzazione di questo piano, ambizioso ma realizzabile se riusciamo a catalizzare tutte le risorse del territorio con uno spiri- to di squadra, è volto a passare dal binomio Carrara-Marmo, al trinomio Carrara-Marmo- Accademia. Quali sono i rapporti con le altre istituzioni culturali della città e come vorreste svi- lupparli nel prossimo futuro? G.C.: In occasione della presentazione del programma triennale abbiamo avuto la piena disponibilità del Comune di Carrara, della Fondazione CRC e dell’Associazione Industriali. Si è creato un clima positivo che abbiamo il dovere di utilizzare e non delu- dere. Contiamo sul loro aiuto perché è un investimento che darà frutti a tutto il territo- rio, anche in termini economici. 24
ESPOARTE DIGITAL WWW.ESPOARTE.NET È bene guardarsi anche intorno. Come ve- dete oggi l’ABAC in confronto ad altre isti- tuzioni italiane: punti forti e punti deboli… G.C.: L’Accademia di Carrara ha, rispetto ad altre accademie italiane, un buon corredo tecnologico, una grande tradizione secola- re, il legame prestigioso e l’identificazione con il marmo, ma purtroppo non ha le stes- se risorse. Sta a noi meritarci la fiducia delle forze economiche e sociali del territorio, ma anche al di fuori, all’esterno, per potere ot- tenerle. Il marmo ha ancora un grande ap- peal e si identifica da sempre con il lusso, la raffinatezza e l’eleganza. Noi dobbiamo fare affidamento su questi punti di forza. Ci sono esperienze italiane o internaziona- li (grandi o piccole) a cui può essere utile guardare e trarne eventuali spunti? L.M: Gli esempi a cui guardo sono le acca- demie del mondo anglosassone, della Fran- cia e della Germania, dove a una maggiore autonomia corrisponde un miglior rapporto didattico tra docenti e studenti. del Marmo, Palazzo Cucchiari-Fondazione Info: +39 0585 71658 Nel solco del lavoro svolto dalla ex Di- Giorgio Conti, Palazzo Binelli. Infine sarà pri- www.accademia.carrara.ms.it rettrice, la Professoressa Lucilla Meloni, vilegiato il contatto concreto con il mondo state pensando “in grande” per quanto dell’arte attraverso workshop con afferma- riguarda il destino delle collezioni per- ti artisti. La loro presenza, oltre essere di Dall’alto: manenti dell’Accademia… In cosa consiste stimolo e di guida agli studenti, potrebbe Accademia di Belle Arti di Carrara. Veduta esterna questo patrimonio e quali progetti avete anche accrescere il patrimonio di arte con- Foto: V. E. Brambilla in mente? temporanea dell’Accademia con le opere Accademia di Belle Arti di Carrara. Scalone della Vittoria. Foto: Robert Pettena L.M.: L’Accademia dispone di beni cultura- d’arte prodotte in tali occasioni. li di grande valore: una collezione di opere Nella pagina a fianco: Antonio Canova, I pugilatori Creugante e Damosseno, d’arte, dipinti, sculture, gessi e un grande ABAC – Accademia di Belle Arti di Carrara modelli in gesso, 1795-1808 e modello del ritratto di patrimonio documentario e librario che co- Via Roma 1, Carrara (MS) Letizia Bonaparte. Foto: Robert Pettena pre oltre due secoli di storia. Custodisce un nucleo di gessi del Canova, del Bartolini oltre che della scuola carrarese dell’Ottocento, importantissimo per quan- tità e qualità. Ma non solo: in questi ultimi anni le collezioni si sono arricchite di opere di artisti contemporanei, come Spalletti e Arienti. Durante la direzione della Prof. Meloni è stata iniziata un’opera di riordino delle rac- colte e con restauro di alcune opere e ri- posizionamento nel Palazzo del Principe. Intendiamo creare un vero e proprio Museo dell’Accademia. L’istituzione museale, oltre a garantire una corretta conservazione e manutenzione in via continuativa delle ope- re esposte e una loro fruibilità per gli stessi studenti e per il pubblico, dovrebbe diven- tare un centro studi e ricerche, aperto verso il mondo, contribuendo a incrementare la conoscenza del “museo diffuso” che carat- terizza la città. Nel contempo, oltre valorizzare le stesse opere, si incrementa la capacità di attrazio- ne turistica del territorio, in sinergia con le strutture museali già esistenti: CAP, Museo 25
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