Digital 94 Cover Artist - ABC ARTE

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Digital 94 Cover Artist - ABC ARTE
digital                                    WWW.ESPOARTE.NET

                                               94 ½
                                              Cover Artist
                                            ELISA BERTAGLIA

Interviste
OMAR GALLIANI
MATTEO NEGRI

Dialoghi
LUCA MASSIMO BARBERO
“REGISTA” ALLA GAM DI MILANO

Progetti
.CON | CONTEMPORANEO CONDIVISO A PRATO

Spazi
ABAC – ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA
Digital 94 Cover Artist - ABC ARTE
in

December 10, 2016 - January 05, 2017
Digital 94 Cover Artist - ABC ARTE
ESPOARTE DIGITAL                                                                                                                    WWW.ESPOARTE.NET

ESPOARTE DIGITAL #94 ½                                                             Cover
                                                                                   ELISA BERTAGLIA, OUT OF THE BLUE, 2016
Espoarte Digital è un progetto editoriale di Espoarte in                           olio e pastelli su cartoncino, cm 23,8x17,3
edizione esclusivamente digitale, tutto da sfogliare e da
leggere, con i migliori contenuti pubblicati sul sito

                                                                                                                                 94 ½
www.espoarte.net e molti altri realizzati ad hoc.

                                                                     #tag cloud        INDICE / SU QUESTO NUMERO SI PARLA DI...

ESPOARTE                                                             5    LE FLUIDE ATMOSFERE DI ELISA BERTAGLIA
Registrazione del Tribunale di Savona                                     Intervista a ELISA BERTAGLIA di Anna Lisa Ghirardi
n. 517 del 15 febbraio 2001                                          8    MATTEO NEGRI: DALL’INSTALLAZIONE ALLO SPAZIO DELLA RAPPRESENTAZIONE
Espoarte è un periodico di arte e cultura contemporanea edito             Intervista a MATTEO NEGRI di Luisa Castellini
dall’Associazione Culturale Arteam.                                  10   UNA “FINESTRA” SUL COLLEZIONISMO PRIVATO ALLA GAM DI MILANO
© Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche        di Deianira Amico
parziale, di testi pubblicati senza l’autorizzazione scritta della
Direzione e dell’Editore.                                            14   I NUOVI LAVORI DI CARLO BENVENUTO: ROSSO, NERO E SENSUALITÀ
Corrispondenza, comunicati, cartelle stampa, cataloghi e                  di Lucia Longhi
quanto utile alla redazione per la pubblicazione di articoli         18   OMAR GALLIANI ALL’EX MACELLO: UN ATELIER “VIVO”
vanno inviati all’indirizzo di redazione. Le opinioni degli autori
impegnano soltanto la loro responsabilità e non rispecchiano              Intervista a OMAR GALLIANI di Francesca Di Giorgio
necessariamente quelle della direzione della rivista. Tutti i ma-    20   MASBEDO: FRAMMENTI EMOTIVI DA MANEGGIARE CON CURA
teriali inviati, compresi manoscritti e fotografie, anche se non          Intervista a PAOLA NICOLIN di Corinna Conci e Isabella Falbo
pubblicati, non verranno restituiti.
                                                                     24   CARRARA: IL FUTURO IN ACCADEMIA
                                                                          Intervista a LUCIANO MASSARI e GIANCARLO CASANI di Francesca Di Giorgio
                                                                     26   ORIZZONTI COMUNI: A PRATO È NATO .CON | CONTEMPORANEO CONDIVISO
                                                                          Intervista a PAMELA GORI e RACHEL MORELLET di Alessandra Frosini
                                                                     28   DRYPHOTO NELLA RETE DI .CON | CONTEMPORANEO CONDIVISO
                                                                          Intervista a VITTORIA CIOLINI di Alessandra Frosini
                                                                     30   IL MART: UMBERTO BOCCIONI, IL FUTURISMO E ALTRE STORIE
                                                                          di Matteo Galbiati
                                                                     32   HARUN FAROCKI: L’APOTEOSI DEL VIRTUALE PER RESTITUIRCI ALLA REALTÀ
Editore                                                                   di Michele Bramante
Ass. Cult. Arteam                                                    34   LA POESIA DEL MONO-HA DI KISHIO SUGA AL PIRELLI HANGARBICOCCA
                                                                          di Matteo Galbiati
Direttore Editoriale
Livia Savorelli                                                      36   ED ATKINS. IL SOGGETTO INFRANTO TRA DESIDERIO E FOBIA VIRTUALI
                                                                          di Michele Bramante
Publisher                                                            38   MAURIZIO CATTELAN: PARIGI VAL BENE UN RITORNO POST-REQUIEM
Diego Santamaria                                                          di Stefano Bianchi
                                                                     40   LUCIO DEL PEZZO. A NAPOLI LE OPERE DELLA TRANSIZIONE
Direttore Web                                                             di Micole Imperiali
Matteo Galbiati
                                                                     41   MAR DI RAVENNA. LA NUOVA “CRITICA IN ARTE”
Segreteria di Redazione                                                   di Elena Sabattini
Francesca Di Giorgio                                                 42   LEGGEREZZA E ATMOSFERA DEL COLORE, PAUL SIGNAC AL MASI DI LUGANO
                                                                          di Matteo Galbiati
Direttore Responsabile                                               44   HOKUSAI, HIROSHIGE E UTAMARO: L’INCANTO DEL “GIAPPONISMO” CONQUISTA MILANO
Silvia Campese                                                            di Matteo Galbiati
                                                                     46   MAURIZIO DONZELLI… INVISIBILE-NO DA MARIGNANA ARTE
Redazione
                                                                          di Igor Zanti
via Traversa dei Ceramisti 8/b
17012 Albissola Marina (SV)                                          47   ARTE, CULTURA E SOCIETÀ: LA “GRANDE OPERA” DI ILYA & EMILIA KABAKOV A LUGANO
Tel. +39 019 4004123                                                      di Matteo Galbiati
redazione@espoarte.net                                               48   LE SENSIBILITÀ CROMATICHE DEI PAESAGGI DI PER KIRKEBY
                                                                          di Matteo Galbiati
Art Director                                                         49   JEAN-MICHEL BASQUIAT. LA PARABOLA DEL RADIANT CHILD A MILANO
Elena Borneto                                                             di Francesca Caputo
                                                                     50   “DIARIO 99-016”: ALFREDO RAPETTI MOGOL IN MOSTRA A PALERMO
Redazione grafica – Traffico pubblicità
villaggiodellacomunicazione®                                              di Giuseppe Alletto
traffico@villcom.net                                                 51   ROBERT RAUSCHENBERG: I MIGLIORI QUADRI (ANNI ’80) DELLA SUA VITA
                                                                          di Stefano Bianchi
Pubblicità                                                           52   NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO PER L’ARCHIVIO – MUSEO CSAC
                                                                          di Cristina Casero
Direttore Commerciale                                                53   ALBERTO BURRI. TRA EUROPA E USA TORNA ALLA SUA CITTÀ DI CASTELLO
Diego Santamaria
                                                                          di Elena Sabattini
Tel. 019 4500659
iphone 347 7782782                                                   54   ANTONIO CALDERARA AL LAC DI LUGANO: ANIMA E TRASCENDENZA DEL COLORE
diego.santamaria@espoarte.net                                             di Matteo Galbiati
                                                                     56   LA GRANDE FOTOGRAFIA A MONZA #1: VIVIAN MAIER
Ufficio Abbonamenti                                                       di Matteo Galbiati
abbonamenti@espoarte.net                                             58   LA GRANDE FOTOGRAFIA A MONZA #2: CARTIER-BRESSON
                                                                          di Matteo Galbiati
Hanno collaborato a questo numero:
                                                                     59   LOVE. L’ARTE INCONTRA L’AMORE AL CHIOSTRO DEL BRAMANTE
Giuseppe Alletto, Stefano Bianchi, Michele
Bramante, Francesca Caputo, Cristina Casero, Luisa                        di Jacopo Ricciardi
Castellini, Corinna Conci, Francesca Di Giorgio,
Isabella Falbo, Alessandra Frosini, Matteo Galbiati,
Anna Lisa Ghirardi, Micole Imperiali, Jacopo Ricciardi,
Elena Sabattini, Igor Zanti                                          WWW.ESPOARTE.NET
                                                                                        3
Digital 94 Cover Artist - ABC ARTE
Quayola, “Pleasant Places”, installation view at GLOW festival 2015, credits Studio Quayola

                                                                                                                                                  25 GENNAIO - 01 APRILE 2017

                                                                                              Info                                       PLEASANT PLACES
                                                                                              arte@cubounipol.it
                                                                                                                                        di QUAYOLA
                                                                                                                                IL SUBLIME TECNOLOGICO E IL RAPPORTO
                                                                                                                               FRA ARTE, NATURA E TECNOLOGIA
                                                                                                                            A cura di Federica Patti
                                                                                                                       INAUGURAZIONE 25 GENNAIO ORE 18:00
                                                                                                                 Ingresso libero
                                                                                                                SPAZIO ARTE

                                                                                                      CUBO Centro Unipol BOlogna
                                                                                                     Piazza Vieira de Mello, 3 e 5 (BO) - Tel 051.507.6060 - www.cubounipol.it
Digital 94 Cover Artist - ABC ARTE
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   COVER ARTIST

LE FLUIDE ATMOSFERE DI
ELISA BERTAGLIA
MILANO | OFFICINE DELL’IMMAGINE | 15 DICEMBRE 2016 – 29 GENNAIO 2017

Intervista a ELISA BERTAGLIA di Anna Lisa Ghirardi

Out of the blue è la nuova personale di Elisa             Di recente ho letto in lingua originale “Lit-        vazione successive, in cui progressivamen-
Bersaglia, vincitrice del Premio Speciale Of-             tle tales of misogyny” di Patricia Highsmith         te si scorgono all’interno della singola rap-
ficine dell’Immagine assegnato da Arteam                  e, tra le righe di un racconto, ho scorto            presentazione elementi nuovi e inaspettati.
Cup 2015.                                                 quest’espressione – Out of the Blue -, bel-          Se a prima vista, infatti, il groviglio di pian-
L’artista presenta in mostra una trentina                 lissima metafora il cui significato corrispon-       te, fiori e animali, che avvolge bimbe in età
di opere inedite, selezione del ciclo Out                 de a “inaspettatamente”, “all’improvviso”. Mi        preadolescenziale, sembra prometterci una
of the blue, composto da più di sessanta                  è sembrata adatta come titolo della mostra,          rappresentazione idilliaca e serena, gli ele-
opere realizzate durante la residenza d’ar-               ma anche come titolo di questo nuovo ciclo           menti secondi della narrazione tradiscono
tista alla ESKFF (Eileen S. Kaminsky Family               di lavori (in cui, tra l’altro, il blu è una tona-   questa aspettativa e rivelano, con stupore,
Foundation) presso il MANA Contemporary                   lità predominante), poiché incarna alcune            significati simbolici reconditi: gli elementi
di Jersey City e il suo soggiorno a New York              peculiarità nevralgiche della mia recente            vegetali si rivelano piante carnivore che in-
(aprile-settembre 2016).                                  produzione. Nei dipinti su carta e legno pro-        ghiottono (o partoriscono dai loro baccelli)
                                                          posti in mostra, l’elemento narrativo è arti-        bimbe-tuffatrici; disseminati in ampie pra-
Da quali suggestioni nasce il titolo della                colato e ambiguo: il tempo della visione si          terie cani-lupi si contendono brandelli di
mostra?                                                   dilata, necessita di molteplici fasi di osser-       minuti piedini, o trascinano nelle loro tane

Elisa Bertaglia, Out of the Blue, veduta della mostra, Officine dell’Immagine, Milano

                                                                                        5
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corpicini inerti.                                   inglobato come elemento pittorico, e nella
Il titolo ha inoltre la funzione di dichiarare lo   sperimentazione della tavola nel grande
stretto legame (concettuale e non illustrati-       formato. Ci sono stati particolari input che
vo) che da sempre unisce il mio lavoro alla         ritieni di aver accolto?
letteratura. Se le opere pittoriche si strin-       Sicuramente l’esperienza negli USA ha
gono attorno ad alcuni nuclei tematici con-         aperto molte prospettive alla mia ricerca,
nessi con il testo della Highsmith, il grande       dal punto di vista tecnico, formale e concet-
disegno a parete delle stanze sottostanti si        tuale. La tavolozza è stato il primo elemento
rifà ad alcuni racconti della scrittrice sudco-     a cambiare: rispetto alla tradizione colori-
reana Han Kang.                                     stica tipicamente italiana, le tonalità si sono
                                                    fatte più brillanti e luminose.
La tua ricerca artistica è evidentemente            Ho avuto modo di sperimentare nuovi me-
maturata dall’esperienza del soggiorno in           dia e supporti: ho scoperto alcune carte che
America, tanto che, rispetto alle opere pre-        per la loro particolare semi-opacità si sono
cedenti, mutano sia le cromie sia l’impagi-         rivelate adatte al collage, e che ho utilizzato
nato. La campitura accoglie il tuo caratte-         non solo come ulteriori elementi narrativi e
ristico nitido segno grafico, ma è lasciato         figurali ma inglobandole ad altre carte, cre-
più ampio spazio alla vibrazione pittorica          ando così velature e sovrapposizioni.
informale e alla dimensione onirica. È, inol-       Per la prima volta ho dipinto su legno in
tre, evidente un’evoluzione della ricerca           grandi formati, liberando il colore da alcuni
tecnica, espressa nell’impiego del collage,         limiti narrativi e concentrandomi su un uso

                                                                                                      Elisa Bertaglia, Out of the Blue, 2016, olio, collage,
                                                                                                      carboncino e grafite su carta, cm 30x23

                                                                          6
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del disegno più raffinato e consapevole.            tutto il grande giardino parietale a carbon-       ro, sto valutando ora alcune opportunità e
                                                    cino e grafite.                                    incrocio le dita!
L’importanza del disegno è espressa nella
scelta di realizzare durante l’esposizione          In mostra sono presenti anche due piccole          Elisa Bertaglia, Out of the blue
un’opera grafica sulle pareti della galleria.       opere tridimensionali, intitolate Lares (gli       a cura di Matteo Galbiati
È ravvisabile nella tua opera un rapporto           spiriti protettori latini), un cuscino reliquia
distinto e, nel contempo, di dialogo tra di-        e una meridiana in sapone. Come nasce              15 dicembre 2016 – 29 gennaio 2017
segno e pittura. È cambiato il confronto tra        l’idea di realizzare questa installazione,         Inaugurazione: giovedì 15 dicembre 2016,
i due linguaggi durante il lavoro di questo         costituita da sculture e disegni?                  ore 19.00
ultimo anno?                                        L’idea nasce da una riflessione sullo spazio
Se agli inizi, soprattutto, disegno e pittura       stesso della galleria e dalla volontà di svi-      Officine dell’Immagine
nel mio lavoro stavano tra di loro in una rela-     luppare un progetto site specific di ricer-        Via Atto Vannucci 13, Milano
zione dicotomica, negli ultimi sviluppi della       ca. Le stanze “sotterranee” della galleria,
mia ricerca ho ristabilito un dialogo parita-       raccolte, prive di luce naturale e dai bassi       Orari: da martedì a venerdì ore 15.00-
rio, utilizzando entrambi liberamente, con lo       soffitti a volta, mi sono sembrate adatte per      19.00, sabato 11.00-19.00, altri orari, lunedì
scopo di ottenere una rappresentazione in           un progetto più intimo e spirituale. Dopo          e festivi su appuntamento.
sé armonica e di evocare un simbolismo e            aver visto le sezioni di arte asiatica in grandi
un lirismo scevri da derive illustrative.           musei come il MET, o la collezione di arte         Catalogo: Vanillaedizioni
In quest’ultimo ciclo, in particolare, i ruoli di   nepalese e indiana al Rubin Museum, è nata
disegno e pittura sono invertiti: il disegno        l’idea di trasformare questa parte della gal-      Info: Tel. +39 02 91638758
viene utilizzato in maniera pittorica, mentre       leria in “Honden”, la parte più sacra e intima     info@officinedellimmagine.it
la pittura ha una funzione che solitamente è        dei tempi shintoisti, pur mantenendo un for-       www.officinedellimmagine.it
affidata al segno, ovvero quella di dare una        te legame con la tradizione e il culto latino
struttura all’immagine.                             dei lares.
L’opera a parete, invece, è un lavoro di gran-
di dimensioni in cui il disegno è il mezzo in-      Quali sono i tuoi futuri progetti?
dispensabile ed imprescindibile per poterlo         Sono stata selezionata per la Biennale Gio-
realizzare: i concetti di dedizione, astrazione     vani Artisti di Monza, che inaugurerà a mag-
e riflessione (oltre che di preghiera, come         gio 2017 nel Serrone di Villa Reale. Ho qual-
nei mandala orientali) sono insiti nell’idea di     che altro progetto in cantiere; sicuramente        Elisa Bertaglia, Out of the Blue, veduta della mostra,
ricamo e tessitura necessari per comporre           mi piacerebbe fare altre residenze all’este-       Officine dell’Immagine, Milano

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       ARTE

MATTEO NEGRI: DALL’INSTALLAZIONE
ALLO SPAZIO DELLA RAPPRESENTAZIONE
GENOVA | ABC-ARTE | 11 NOVEMBRE 2016 – 11 GENNAIO 2017

Intervista a MATTEO NEGRI di Luisa Castellini

C’è stato un momento in cui ha smesso di               In che modo la mostra a Genova invita a            è allora costruire una nuova temporalità per
guardare alle proprie opere per osservare              una fruizione differente?                          la fruizione dell’opera d’arte.
se stesso mentre stava compiendo pro-                  Tutte le opere nascono da una riflessione
prio questo semplice atto. È stato quello              sull’oggetto-opera e la sua percezione. Da         Quale tipo di esperienza induce la fruizio-
l’istante in cui Matteo Negri ha compreso              qui il tentativo di invitare lo spettatore a uno   ne dell’installazione Piano Piano?
pienamente come anche la scultura e l’in-              sguardo meno distratto e istintivo. Quando         È composta da una lastra di ferro cromato
stallazione, una volta terminate e diven-              ho collocato nella piazza del nuovo LAC di         trattata in modo particolare e da una di ve-
tate oggetti, non potessero sfuggire allo              Lugano una mia installazione (Delle più bel-       tro temperato rivestita con una pellicola che
sguardo, compreso il suo, trasformandosi               le, le parole, manco a dirlo pensano di essere,    stravolge l’abituale percezione in modo di-
in immagini. La nuova domanda a cui ri-                2016) ricevevo quasi ogni giorno notifiche di      verso da un centimetro all’altro. È come se
spondere era allora: come possiamo ri-                 foto postate sui social dai visitatori. La scul-   avessi aperto la scatola che contiene un ca-
costruire un nuovo tempo per la contem-                tura attivava non solo lo spazio urbano: con-      leidoscopio liberandone le infinite potenzia-
plazione? La risposta è affidata alla sua              templazione e condivisione oggi viaggiano          lità di luce e rifrazione su scala reale. Senza
mostra in corso a Genova, alla Galleria                quasi di pari passo. Il dato si velocizza cre-     sicurezze e punti di riferimento, l’estrania-
ABC-ARTE.                                              ando una nuova memoria collettiva. La sfida        mento è totale e amplificato dalla presenza

Matteo Negri, Piano Piano, veduta dell’installazione, ABC-ARTE, Genova

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                                                                                                   quale sono installate due PSA (Pittura su Al-
                                                                                                   luminio) che invece detonano una grande
                                                                                                   profondità. Si crea così una frattura. Il possi-
                                                                                                   bile, l’infinito, è consegnato alle coordinate
                                                                                                   della rappresentazione, allo spazio codifi-
                                                                                                   cato dalla cornice, e soprattutto da quello
                                                                                                   lasciato vuoto, inteso come orizzonte del
                                                                                                   possibile.

                                                                                                   Spazio urbano e vissuto collettivo, e quin-
                                                                                                   di, ancora una volta, pluralità di visioni:
                                                                                                   dove ci portano le cartoline e il pendolo in
                                                                                                   mostra?
                                                                                                   A Genova, ai suoi luoghi più iconici, dove
                                                                                                   abbiamo montato il pendolo, che è in mate-
                                                                                                   riale specchiante. La sua particolarità è che
                                                                                                   non riflette ciò che ha davanti ma il conte-
                                                                                                   sto, deformandolo. Di questo viaggio resta
                                                                                                   la documentazione fotografica da cui na-
                                                                                                   scono le cartoline, che restituiscono un’al-
                                                                                                   tra, tra le infinite possibili, visione della città
                                                                                                   e della sua immagine.

                                                                                                   Matteo Negri, Piano Piano
                                                                                                   a cura di Alberto Fiz

                                                                                                   11 novembre 2016 – 11 gennaio 2017

                                                                                                   ABC-ARTE
                                                                                                   Via XX Settembre 11 A, Genova

di tre scimmie che osservano la scena, ma          si spettatori, che sono stati obbligati a os-   Info: info@abc-arte.com
sono anche metafora, per il gioco di parole,       servarle da lontano. Questa esperienza          +39 010 8683884
della ricerca spasmodica di qualcosa che           emerge a Genova con opere che per la loro       +39 010 8631680
non si riesce a trovare.                           natura riflettono, distorcono e producono       www.abc-arte.com
                                                   dissonanze.
La rifrazione come spazio della ripetizione
                                                                                                   Dall’alto: Matteo Negri, Kamigami Green Bubble,
detta anche le coordinate dei tuoi Kami-           Come avviene la riconciliazione tra spae-       2016, tecnica mista su legno, acciaio cromato e
gami, in che modo?                                 samento e spazio della rappresentazione?        verniciato, cm 80x80x20
La parola, in giapponese, indica proprio lo        Ho realizzato un wall drawing, dove sembra      Matteo Negri, Piano Piano, veduta dell’installazione,
spirito nella sua pluralità. Questa si risolve e   di essere bombardati dalle informazioni, sul    ABC-ARTE, Genova
si muove dallo spazio dell’opera. Avevo la-
vorato, in estate, su una vecchia cassettiera
recuperata a Genova da un rigattiere, inse-
rendo delle opere e dei piani forati in lamie-
ra dai colori cangianti con i bordi specchian-
ti. Ancora una volta un caleidoscopio, ma
questa volta su scala domestica. Ho provato
a trasportare questa sensazione eliminando
la cassettiera e ricostruendo delle scatole
singole, tonde o quadrate da esporre sul
piano verticale.

In che modo questa mostra si collega alla
tua recente esperienza a Casa Testori?
È stata la prima volta in cui ho spostato lo
sguardo dall’opera al modo in cui la fruia-
mo. A Casa Testori ho costruito delle scale
fucsia con le quali salire fino alle finestre e
osservare le installazioni dall’esterno verso
l’interno. Lo spazio si è riattivato, in questa
nuova fruizione, e così le opere e gli stes-

                                                                        9
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      ARTE

UNA “FINESTRA” SUL COLLEZIONISMO
PRIVATO ALLA GAM DI MILANO
MILANO | GALLERIA D’ARTE MODERNA | 23 NOVEMBRE 2016 – 27 FEBBRAIO 2017

di DEIANIRA AMICO

La Galleria d’Arte Moderna di Milano, più di      Si tratta di un progetto nato in collaborazio-      l’importanza delle collezioni
ogni altro museo cittadino, rappresenta la        ne con UBS, al terzo anniversario dell’impe-
storia di una collezione pubblica nata grazie     gno dedicato alla valorizzazione del Museo
                                                                                                      private che hanno formato il
alla donazione di privati.                        milanese, ed ideato da Luca Massimo Bar-            tessuto culturale del Paese”.
Grassi, Vismara, Treves, sono alcuni dei          bero.
nomi milanesi che hanno storicamente                                                               Il titolo La finestra sul cortile. Scorci di col-
                                                                                                   lezioni private richiama la celebre pellicola
contribuito all’arricchimento del patrimonio         “Il percorso racconta le
culturale della città. Oggi, attraverso un per-                                                    di Hitchock e suggerisce una narrazione di
                                                     peculiarità del collezionismo                 dettagli apparentemente frammentari che
corso sensibilmente cucito sullo spazio del
Museo, noti capolavori dell’Ottocento italia-        italiano attraverso due                       intessono un unico racconto.
no ed inediti gioielli conservati nei depositi       prestigiose collezioni –
delle raccolte civiche dialogano con opere           dichiara il curatore – con                       “Quando sono arrivato alla
delle prestigiose Collezioni Panza e Be-                                                              Villa Bonaparte – ricorda
                                                     lo scopo di sottolineare la
lingieri, mai esposte prima in maniera così
completa a Milano.                                   radice delle raccolte GAM e                      Barbero – non ho potuto

                                                                        10
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In queste pagine:
La finestra sul cortile, GAM, veduta dell’allestimento.
Foto: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti

   non notare l’importanza
   dell’architettura neoclassica
   e l’esistenza dell’idea stessa
   di inquadratura, un tema
   presente negli autoritratti e                          Cole, Enzo Cucchi, Alberto Martini ed Emi-         Giuseppe De Nittis che
   nella pittura dell’Ottocento                           lio Quadrelli invitano ad intraprendere un
                                                                                                             hanno per soggetto il
   e dei primi del Novecento,                             viaggio sognante e vigile al tempo stesso
                                                          nell’itinerario della mostra, per non perder-      Vesuvio, dono di Hoepli, il
   diventato poi negli anni                               si le numerose corrispondenze estetiche            grande editore ed antiquario
   il tema del guardare.                                  e concettuali nate da un lavoro sulla storia       milanese, al Museo. Ogni
   Perché non utilizzare                                  dell’arte e sui rapporti spaziali.
                                                                                                             piccolo particolare rivela
   come dedica al visitatore                                                                                 l’importanza del rapporto
   il regista più importante                                “Tutto il percorso –
                                                            prosegue Barbero – è                             tra opera e collezionista
   dell’inquadratura? L’idea è                                                                               privato”.
   di permettere al pubblico                                legato all’idea del doppio
   di guardare il Museo, sia il                             racconto. Un’opera significa                  Un’esposizione che dialoga quindi non solo
   palazzo all’esterno – con                                qualcosa ma al tempo                          per rimandi formali e concettuali, ma anche

   l’opera di Arthur Duff – che                             stesso racconta altro. Ad                     storici. Le opere in mostra raccontano infatti
                                                                                                          il rapporto tra istituzione pubblica, collezio-
   le collezioni all’interno,                               esempio al piano nobile una
                                                                                                          nismo privato e mecenatismo.
   attraverso inquadrature                                  quadreria di dodici opere
   inedite, “inciampi” visivi che                           di Ross Rudel, lo scultore                       “Un esempio su tutti
   consentono al visitatore di                              americano minimalista,                           potrebbe essere la carrozza
   interpretare a suo piacere                               richiama nella stessa                            di Christo (Wrapped
   i rapporti tra le opere                                  sala dodici tavolette di                         Carriage). Nel 1971 l’artista
   esposte”.

Se la luce è forse l’elemento più importante
nella realizzazione di un film – e non solo
per la ragione tecnica che girare una pel-
licola significa scrivere con la luce, ma so-
prattutto perché le modalità del suo utiliz-
zo, attraverso le emozioni che suscita nello
spettatore, determinano in larga misura il
senso dell’immagine – questa è utilizzata
nella mostra in tutto il suo carattere signi-
ficante. La soglia di Villa Reale movimen-
tata dai laser di Arthur Duff in facciata; la
carrozza di Christo, illuminata assieme alle
sculture classiche come se fosse una scul-
tura anch’essa tutta bianca e neoclassica;
l’oscurità che caratterizza il primo ambien-
te della mostra, dove opere di Kosuth, Max

                                                                               11
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  è ospite dei collezionisti                      “L’amministrazione deve
  Berlingieri nel castello di                     pensare certamente alla
  San Basilio, in Basilicata,                     ricchezza delle collezioni
  e su commissione della                          private che devono trovare
  famiglia realizza l’opera                       una casa. Esiste un esempio
  servendosi di una carrozza                      di virtuosità – conclude
  conservata nei depositi, la                     Barbero – ed è proprio
  avvolge con un telone, usa                      quello che caratterizza la
  delle cime del porto lì vicino                  mostra: il rapporto di UBS,
  e la riempie con dei sacchi                     un privato, che collabora
  di grano conservati nella                       continuamente con una
  tenuta. È l’opera che apre il                   struttura pubblica”.
  percorso espositivo – come
                                                La finestra sul cortile. Scorci di collezioni
  invito al viaggio – ed anche                  private
  la prima che Berlingieri                      a cura di Luca Massimo Barbero
  commissionano ad un
  artista. Le opere raccontano                  23 novembre 2016 – 26 febbraio 2017

  una doppia storia”.                           GAM – Galleria dʼArte Moderna di Milano
                                                via Palestro 16 – 20121 Milano
È difficile non chiedersi quali saranno gli
scenari che accoglieranno in futuro il patri-
                                                Info: +39 02 884 459 47
monio d’arte contemporanea di prestigiose
                                                c.gam@comune.milano.it
collezioni italiane. Milano ha una tradizione
                                                www.gam-milano.com
meravigliosa: Poldi Pezzoli, Brera, Casa Bo-
                                                                                                La finestra sul cortile, GAM, veduta dell’allestimento.
schi Di Stefano sono alcuni esempi.                                                                   Foto: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti

                                                                     12
Massimiliano Galliani
                        DE VISU
                                    a cura di Deianira Amico

                           SPAZIO TESTONI, Bologna
                          21 gennaio - 28 febbraio 2017

          Massimiliano Galliani è il vincitore           L’esposizione sarà visibile dal 21 gennaio al 28
          del Premio Speciale Spazio Testoni             febbraio 2017 nell’ambito di ART CITY Bologna 2017.
          assegnato in occasione di Arteam               Sabato 28 gennaio 2017, in occasione della Notte
          Cup 2016. www.arteam.eu                        Bianca di Arte Fiera, si terrà in galleria l’ESPOARTE
                                                         Party, organizzato da Espoarte Contemporary Art
                                                         Magazine, media partner di Arteam Cup 2016.

Galleria SPAZIO TESTONI | Via D’Azeglio, 50 - 40123 Bologna | www.spaziotestoni.it - info@spaziotestoni.it
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  FOTOGRAFIA / ARTE

I NUOVI LAVORI DI CARLO BENVENUTO:
ROSSO, NERO E SENSUALITÀ
BERLINO | GALERIE MAZZOLI | 19 NOVEMBRE 2016 – 14 GENNAIO 2017

di LUCIA LONGHI

Carlo Benvenuto, con le sue fotografie,           verso tinte accese, grandi formati e soggetti
ha tentato di riordinare il caos della real-      sensuali.
tà, ricercando conforto negli oggetti della       Esposti alla GAMeC di Bergamo fino al 13
quotidianità che, disposti con disciplina ed      novembre nella personale Carlo Benvenuto
eleganza su un tavolo da cucina, da anni          – Scala 1:1 curata da Giacinto di Pietranto-
rappresentano per lui e per chi li osserva il     nio, ora sono in mostra alla Galerie Mazzoli
tentativo di restituire un’immagine di purez-     di Berlino fino al 14 gennaio 2017 nella per-
za, essenzialità e bellezza.                      sonale dal titolo Hunky Dory.
La sue composizioni, rigide e semplici, han-      Carlo Benvenuto imita la pittura, o dipinge
no un peso: il peso degli oggetti apparen-        con la fotografia? Si può mettere da parte l’a-
temente innocui dell’ambiente domestico,          tavico dibattito intorno a pittura e fotografia e
immersi in un’atmosfera rarefatta che sug-        quale sia il mezzo più degno a rappresentare
gerisce una sensazione di attesa e talvolta       la realtà: la pratica di Benvenuto andrebbe
insidia. [1]                                      descritta per il suo valore intrinseco, al di
Negli ultimi lavori del 2016 i caratteri di so-   fuori di questa diatriba, senza dover ricorrere
spensione, passione e minaccia sembrano           ad una etichetta. Certo, è stato l’artista stesso
essersi ancora di più accentuati, virando         a porsi sulla soglia di questa definizione, nel

                                                                                                      Carlo Benvenuto, Senza Titolo, 2016, cm 68x68

                                                                         14
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momento in cui ha fatto di un soggetto pitto-       È anche tramite il grande formato che Benve-
rico classico (e in particolar modo metafisico)     nuto conferisce una carica nuova alle sue foto.
il suo segno distintivo: la natura morta, di cui,   Bisogna ricordare che il fotografo ritrae
con la fotografia analogica, un particolare         sempre l’oggetto nella sua misura reale,
tipo di composizione essenziale e la scelta         cioè in scala 1:1, perché, dichiara: «Mi crea
di colori piatti, ha introdotto uno stile unico e   l’illusione di lasciarlo intatto e di non forzar-
oggi inconfondibile.                                lo in una dimensione che potrebbe essere
Di fronte alle opere di Benvenuto, tuttavia,        espressione significante». [2]
non è il dubbio che si tratti di pittura o di       Il tavolo delle nature morte, stavolta, è sta-
fotografia la prima domanda che emerge,             to fotografato per intero: ecco che quindi le
quanto la bontà degli oggetti rappresentati:        opere hanno una dimensione molto grande.
non tanto intesa come virtuosismo artistico         Si crea così un paradosso nel riprodurre gli
di fedeltà alla realtà, bensì come assenza di       oggetti esattamente nella loro dimensione
un potenziale pericolo da parte di quell’og-        reale: nell’intento di essere fedele alla real-
getto rappresentato. I soggetti sono infatti        tà, si crea un’immagine spaesante e appa-
sempre oggetti ordinari: bicchieri d’acqua,         rentemente irreale. Anche se in scala uno a
tazzine da caffè, tappi di penne Bic, vasetti       uno, queste immagini sembrano osservate
di vetro, pasticcini, frutta e fiori decorativi.    attraverso una lente di ingrandimento che
Sono oggetti appartenenti al rassicurante           ne distorce le dimensioni.
ambiente della casa, e infatti sempre lì ven-       Gli oggetti di Benvenuto escono in questo           Carlo Benvenuto, Untitled, 2016,
gono fotografati: sul tavolo della cucina dei       modo simbolicamente dallo spazio privato                       C-print, cm 225×170
suoi genitori. Palcoscenico fedele e immu-
tato negli anni, si tratta di un semplice tavo-
lo, talmente spoglio, da apparire quasi spet-
trale nelle sue tonalità pastello ghiacciate.
Gli oggetti posati su di esso, solitari, in at-
tesa di essere vivisezionati dalla macchina
fotografica che ne restituirà l’identità e la
forma, lo trasformano in un tavolo chirurgi-
co, o un ripiano di laboratorio su cui l’artista
incessantemente sperimenta.
La tecnica fotografica rispecchia il carattere
minimale ed elegante, talvolta algido, delle
nature morte: una fotografia analogica piat-
ta, dalla resa pittorica morandiana, seppure
i colori carichi degli oggetti si staglino sul
fondo pastello con una certa violenza lon-
tana dalle tinte metafisiche.
I lavori della produzione del 2016 si carica-
no di una ulteriore forza espressiva grazie a
due cambiamenti che il fotografo ha intro-
dotto nei colori e nel formato.
Grazie a sovrapposizioni di scatti con diversi
filtri infatti, Benvenuto tinge di rosso carminio
parti delle composizioni: a volte lo sfondo,
lasciando da parte il soggetto, a volte vice-
versa è la frutta ad assumere il colore rosso
sangue, come i cesti di mele e banane rosse.
Anche il nero adesso è entrato con prepo-
tenza nella tavolozza del fotografo-pittore:
una sovrapposizione di ombre si intensifica
fino a coprire totalmente il colore originale
di bottiglie, coppe, ananas.
Delicatezza e formalità sembrano dunque
lasciare il posto al calore e a una certa sen-
sualità, di cui i protagonisti sono frutti dai
colori forti: ananas, banane, mele, ciliegie e
rose dal color rosso lacca o nero troneggia-
no sul bianco della tovaglia.
Si legge in queste nuove opere una sfrontatez-
za e una ironia nascosta, un’invito forse a una
leggerezza seducente, accattivante.

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della casa, per rivolgersi verso lo spazio in-   una casa, la ritraggono, e infine ora in essa       hart, che vuole sottolineare l’aspirazione
timo dello spettatore, che vi si riconosce e     vengono ospitate.                                   alla leggerezza e alla giocosità di quel mon-
allo stesso tempo smarrisce.                     Le fotografie di Benvenuto non vogliono             do raffigurato da Benvenuto.
La semplicità dei lavori di Benvenuto va         infatti creare distanza, scatenare doman-           L’attraversamento della parabola evolutiva
sempre smentita: la vastità del linguaggio       de, appesantire gli interlocutori. Vogliono         della pratica di Benvenuto si conclude, nel-
estetico dell’artista è tale perché combacia     semplicemente essere osservate per la loro          la mostra a Berlino, con una scultura tridi-
con un bagaglio visivo comune, fatto di og-      bellezza.                                           mensionale: tre bicchieri in vetro di Murano
getti personali ma al contempo universali        Da qui il titolo della mostra alla Gallerie         pieni, come se contenessero acqua vera
perché appartenenti all’universo privato di      Mazzoli, Hunky Dory (dal titolo di un album         fino all’orlo. Anche questa, un’emulazione
chiunque.                                        di David Bowie, significa “rose e fiori”, ma        della realtà molto fedele, scanzonata e ap-
Sono quindi, anche, oggetti narrativi, che       anche “va tutto alla grande, tutto bene”): un       parentemente facile, come bere un bicchier
hanno una vita loro, contenitori di storie.      titolo che ispira un senso di rassicurazione        d’acqua, sembra suggerirci l’autore.
Anche nella scelta della penna Bic per i dise-   nel visitatore, che egli invita a cercare con-
gni su carta (anch’essi produzione del 2016)     forto in queste immagini, piuttosto che stuz-       1: Come ha dichiarato l’artista stesso: “amo
Benvenuto sceglie un oggetto familiare.          zicarlo a cercarvi riferimenti e significati.       amplificare le potenzialità degli oggetti che
Il progetto allestito nella Galerie Mazzoli a    Benvenuto infatti vuole comunicare il meno          cataloghiamo come inoffensivi e che invece
Berlino contribuisce a creare intimità tra le    possibile: qui sta, anche, il senso delle sue co-   sono bombe cariche di sentimenti pronte a
immagini e lo spettatore e vira verso una di-    struzioni minimali, per concentrarsi sulla for-     esplodere”. in Massimiliano Gioni, Carlo Ben-
mensione ancora più domestica, grazie alla       ma degli oggetti più che sulla loro funzione.       venuto, le cose del mondo, TRAX n.11, marzo
struttura stessa della galleria, quella di un    Non per niente, il catalogo della mostra è          1999.
appartamento privato: nulla di più adatto a      accompagnato da testi poetici e visionari
queste fotografie, che sono state create in      del cantautore americano Devendra Ban-              2: ibid.

                                                                                                     Carlo Benvenuto. Hunky Dory

                                                                                                     Galerie Mazzoli
                                                                                                     Potsdamer Straße 132
                                                                                                     D-10783 Berlino

                                                                                                     Info: +49 (0)30 75459560
                                                                                                     info@galeriemazzoli.com
                                                                                                     www.galeriemazzoli.com

                                                                                                     Carlo Benvenuto, Senza Titolo, 1999,
                                                                                                     vetro di Murano, cm 9x12, cm 9x14,cm 10x12

                                                                        16
Dettaglio Galleria degli Uffizi. Firenze, 2011                                                                           ARTE

                                                                                    18 OTTOBRE 2016 - 14 GENNAIO 2017

                                                                             MARCO LANZA
       Info
       arte@cubounipol.it

                                                                            FUTURO REMOTO
                                                                     IMMAGINI DAI DEPOSITI DEI MUSEI ITALIANI
                                                                   a cura di Luca Farulli
                                                               Progetto in collaborazione con il Museo di Storia Naturale,
                                                              Università degli Studi di Firenze

                                                        Ingresso libero
                                                       SPAZIO ARTE

                                                  CUBO Centro Unipol BOlogna
                                                 Piazza Vieira de Mello, 3 (BO) - Tel 051.507.6060 - www.cubounipol.it
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       ARTE

OMAR GALLIANI ALL’EX MACELLO:
UN ATELIER “VIVO”
MONTECCHIO EMILIA (RE) | EX MACELLO | 28 OTTOBRE 2016 – MAGGIO 2017

Intervista a OMAR GALLIANI di Francesca Di Giorgio

Montecchio terra di artisti. Qui è nato, vive e          aperto: in programma laboratori per le scuole,          Terreo vello d’Oriente del 1984) completata da
ha il suo studio Omar Galliani. Ha scelto di la-         serate con musicisti, poeti, critici e fotografi. Tra   una postazione video allestita dal figlio Mas-
vorare qui, in un piccolo centro dell’Emilia, un         i primi appuntamenti, l’incontro sulla “Poesia          similiano Galliani (disegnatore, pittore e video
Maestro conosciuto a livello internazionale              contemporanea” con Davide Rondoni (27 no-               maker).
per continuare ad incontrare la storia, la sua e         vembre) ed il Concerto per il Natale con Erich
quella dei suoi concittadini. Protagonista di un         Galliani (16 dicembre).                                 Esporre in un luogo da tempo lontano dalla
progetto pluriennale, Profeti in patria – Cammi-         Fino alla prossima primavera il pubblico ha             fruizione pubblica porta ad una doppia spin-
ni d’artista a Montecchio Emilia, Omar Galliani          un’occasione unica: vedere Omar Galliani im-            ta, tra passato e futuro…
“ricrea”, nell’Ex Macello della città, una “bot-         pegnato nella realizzazione di un’opera inedi-          È sufficiente fermarsi! Attraversare la strada,
tega rinascimentale”, un vero luogo di scam-             ta e ripercorrere la sua ricerca attraverso una         trovarti davanti a questo edificio che mi ha
bio tra l’artista, gli studenti dell’Accademia di        selezione di dipinti e carte realizzati dal 1978        preceduto nel tempo, cercarvi dentro quello
Brera, dove da anni insegna pittura. Un luogo            al 2016, per lo più di collezione privata (come         che resta della mia infanzia, riempirlo del mio

Atelier Galliani, veduta allestimento, Ex Macello, Montecchio Emilia (RE)

                                                                                  18
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tempo, di quello che mi resta e di quello che        stesso faranno esperienza di questo luogo             Profeti in patria – Cammini d’artista a Mon-
verrà! Quello che hai davanti è un ex macel-         come sede di scambio e produzione di nuo-             tecchio Emilia
lo comunale nato negli anni Dieci del secolo         ve opere d’arte?                                      ATELIER GALLIANI
scorso. Da bambino passavo spesso in bici-           Nella stanza d’ingresso su di un cavalletto           a cura di Sandro Parmiggiani
cletta davanti a questa struttura da dove sen-       è posta una grande tavola di pioppo chiaro,
tivo le urla degli animali portati alla morte per    accanto su di un tavolo tante matite. Inizierò        28 ottobre 2016 – maggio 2017
la macellazione e scorrevano rivoli di sangue        e porterò a termine questa tavola nel lungo
scuro sul selciato. Una cavalla bianca era le-       periodo di apertura dell’atelier, da novembre         Ex Macello
gata al muro con una corda insieme al suo pu-        2016 a maggio 2017. Le porte saranno aperte           Via Marconi 18, Montecchio Emilia (RE)
ledrino, mi chinai per toccare il piccolo, lei per   al pubblico nei miei giorni di lavoro annunciati
proteggerlo mi strappò con i denti la maglia di      dal sito creato appositamente dal Comune di           Orari fino al 31 dicembre 2016: sabato, do-
spugna rossa che indossavo nel doposcuola.           Montecchio (www.ateliergalliani.com).                 menica e festivi 10.00-12.30 e 16.00-19.00;
Questa di oggi non vuole essere la solita mo-        Il soggetto sarà dedicato agli animali e al de-       chiuso 25 dicembre.
stra ma un inno alla vita attraverso le mie ope-     siderio di mettere fine al loro martirio. In tutto
re, dei miei figli e degli studenti che vorranno     questo tempo si alterneranno altre e alte voci        Info:
partecipare all’atelier cominciando da quelli di     artistiche che hanno accompagnato il mio la-          Biblioteca Comunale di Montecchio Emilia
Brera dove insegno.                                  voro, dalla musica alla poesia, dalla fotografia      +39 0522 861864
                                                     al cinema. Un Atelier “vivo” sulle fondamenta         biblioteca@comune.montecchio-emilia.re.it
Profeti in patria è negli effetti un elogio alle     di ciò che era relegato nel ricordo di tutti alla     www.comune.montecchio-emilia.re.it
radici. Il ritrovamento, proprio a Montecchio        morte.                                                www.ateliergalliani.com
Emilia, di una tazza d’oro dell’antica età del
bronzo uno dei pochi al mondo (uno esposto
al British Museum di Londra, l’altro al Lan-
desmuseum di Bonn) l’ha porta a riflettere
ulteriormente sui concetti di “origine” e “ap-
partenenza”…
Negli anni ’80 ho dipinto una serie di vasi, ata-
nor, coppe d’oro su tappeti di rosso cadmio.
Cadmio è il titolo di queste opere, alcune di
grandi dimensioni. La famosa tazza d’oro di
cui mi parli è stata ritrovata qualche anno fa
a Montecchio, sugli argini del torrente Enza.
Coincidenza o fato, qualcosa si è innescato nel
tempo se consideriamo il tempo di apparte-
nenza di questo bellissimo oggetto (c.a 2000
A.C.), lo scopo divinatorio e simbolico a cui era
destinato e le mie opere. Dove scorre un fiu-
me si stratificano le culture, gli uomini si tra-
mandano le tradizioni, l’elica virtuosa del DNA
si trasmette ai propri figli. Questa terra come
ogni altra terra del nostro Paese è radice e
sopravvivenza di creatività. A questa piccola
immensa tazza è dedicata questa mostra e al
suo straordinario viaggio nella speranza che
non sia mai del tutto piena.

Un viaggio che è anche occasione per attra-
versare oltre trent’anni della sua ricerca…
La struttura che oggi accoglie Atelier Galliani è
stata adattata nel tempo ad uffici e si presenta
quindi come una grande abitazione su tre pia-
ni. Una casa, poche ma importanti opere che
hanno segnato il mio tempo. Dai primi disegni
presentati nel 1979 alla prima Triennale del
disegno nella Kunsthalle di Norimberga all’ul-
tima stanza con i fogli e le matite per iniziare
nuovi disegni.

La mostra è concepita come un laboratorio
rinascimentale. Quali sono i “momenti” fon-
damentali in cui gli studenti dell’Accademia
di Brera, coinvolti nel progetto, e il pubblico                                  Omar Galliani, OMAR/ROMA/AMOR, 2012, 11 carboncini su carta antica, cm 55x45

                                                                            19
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    VIDEOARTE

MASBEDO: FRAMMENTI EMOTIVI DA
MANEGGIARE CON CURA
VENARIA REALE (TO) | REGGIA DI VENARIA E CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO
“LA VENARIA REALE” | 29 OTTOBRE 2016 – 15 GENNAIO 2017

Intervista a PAOLA NICOLIN di Corinna Conci e Isabella Falbo

Come quando è naturale comprendere il              un inglobante macrosistema cioè il discorso       registri metaforici, la natura è presente e la
senso di un discorso senza pensare che è           extra-linguistico finale.                         condizione umana contemporanea è fulcro
composto da moltissime parole autono-              Masbedo (Nicolò Massazza e Iacopo Be-             centrale dei temi indagati.
me: diversi costituenti creano la comuni-          dogni) nasce come duo artistico nel 1999.         La mostra personale dal titolo Handle with
cazione linguistica, un sistema di simboli         La pratica artistica dei Masbedo si caratte-      care, maneggiare con cura, a cura di Paola
scomponibili. Stupisce invece, un discorso         rizza da opere video e installazioni create       Nicolin è stata presentata ad ottobre 2016
extra-linguistico creato sulla frammenta-          secondo un proprio vocabolario artistico          a Palazzo Vecchio e all’Opificio delle Pietre
zione, perché si tratta solitamente di una         che racchiude le specificità delle singole        Dure (Firenze) e successivamente durante
comunicazione che consiste in un insieme           arti – film, letteratura, coreografia e musica    Artissima 2016, al Centro Conservazione e
di simboli non scomponibili, maggiormen-           – e una ricerca che si sviluppa attraverso un     Restauro e Reggia di Venaria Reale (Torino).
te legati ad una dimensione emozionale e           approccio antropologico, sociale e politico.      Punto di partenza per questo progetto è sta-
comportamentale.                                   Il lavoro è una sintesi di teatro, performance,   to l’invito da parte di The Classroom – Cen-
Handle with care sorprende per la quantità,        architettura e video in cui il pubblico è coin-   tro d’Arte e di Educazione aperto nell’aprile
la qualità e il significato indipendente di ogni   volto all’interno dello spazio creativo del vi-   2016 a Milano – a sviluppare una riflessione
pezzo, ogni microsistema che va a formare          deo stesso. Le loro opere sono costruite su       sul tema dell’immagine, approfondito dagli

                                                                         20
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                                                         artisti nella cornice di queste prestigiose        nicis: l’autentica macchina vuota che fu di
                                                         istituzioni italiane.                              proprietà dell’artista certifica la scomparsa
                                                         Il progetto Handle with care si offre al pub-      dell’artista, affiancata da un video monolo-
                                                         blico come una mostra in due atti in stretta       cale dove la macchina sfreccia in una strada
                                                         relazione con l’architettura scelta in rappor-     di campagna e si allontana lasciando solo
                                                         to al contenuto dei lavori. Al Centro Conser-      una nube di polvere che evapora per poi
                                                         vazione e Restauro La Venaria Reale, la pri-       tornare alla quiete iniziale.
                                                         ma parte della mostra è un diario aperto sul       Le due immersive video installazioni Handle
                                                         mondo Masbedo in cui gli artisti hanno tra-        with care 2016, e 30 luglio 2007 2016, coinvol-
                                                         sferito materiali provenienti dal loro studio      gono il pubblico e lo portano a riflettere sul
                                                         – fotografie, piccole sculture, installazioni,     valore sacrale immaginario dell’immagine.
                                                         video e oggetti – attorno ai quali si è svilup-
                                                         pata la ricerca sull’origine dell’immagine, il     «In questo progetto è stato interessante fil-
                                                         suo senso nel restauro, la sua conservazio-        mare i restauratori come se fossero parte
                                                         ne e trasmissione del tempo. In Handle with        di una performance. Gesti per loro normali
                                                         care il mondo Masbedo si incrocia con quel-        come prendere una siringa e iniettare nella
                                                         lo del restauro: elementi come tavoli, luci,       testa di un Cristo ligneo della colla che serve
                                                         attrezzi odontoiatrici, monitor e materiali        per far seccare il colore, è un atto pratico nel
                                                         vari relativi alle performance Untitled 2016,      quale noi vediamo altri simboli. Per esempio
MASBEDO, Handle With Care, 2016, still da                e all’opera Untitled 2016, dialogano con le        all’inizio della mostra si vede un macchina-
videoinstallazione multicanale. Courtesy: MASBEDO
                                                         opere in via di restauro tra cui quelle di Do-     rio che serve per fare scansioni alle opere
Snaporazverein INBAF. Per gentile concessione
di Museo Civico Villa Carlotti – Caprino Veronese        nato Bramante.                                     che possiamo chiamare “respiratore”, perché
(per l’opera: Compianto su Cristo Morto, 1290 ca.). Si   Negli spazi della Citroniera la presenza e as-     sembra un polmone che scende e che sale
ringrazia l’Opificio delle Pietre Dure, Firenze.
                                                         senza dell’artista come metafora della fra-        quasi per annusare l’estasi del quadro».
Nella pagina a fianco:                                   gilità dell’arte e della cura di cui necessita è
MASBEDO, Handle With Care, 2016, video
installazione multicanale, 9’00’’, sonoro. Citroniera,   evocata nella video installazione BB-547-CJ        Così i Masbedo introducono il percorso del-
Reggia Di Venaria. Foto: Alex Astegiano                  2016, citazione all’immortale Gino De Domi-        la mostra, corredato da un libro edito per

                                                                                21
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l’occasione dal titolo Diario psichico curato      tisti che vivono insieme ai protagonisti le      Masbedo. Handle With Care
da Paola Nicolin.                                  scene riprese. Scrivi che «Restaurare per
                                                   i Masbedo diventa indagare il tema dell’i-       Volume: Paola Nicolin | Masbedo. Diario
Diario psichico contiene pezzi di memoria          dentità». Cosa intendi con questa affer-         psichico
costituenti le identità degli artisti e di con-    mazione?                                         Analisi di una mostra d’arte contempora-
seguenza gli ingredienti ben integrati che         L’operazione del restauro è insieme una          nea, Quodlibet 2016
creano le loro opere. Quale funzione ha            affermazione di solida appartenenza (alla
avuto questo sguardo al processo artisti-          storia che si tramanda attraverso la cura        29 ottobre 2016 – 15 gennaio 2017
co, il dare la possibilità allo spettatore di      del manufatto, materiali o immateriale che
conoscere cosa avviene prima e durante             sia), una fonte di scoperte scientifiche e di    Venaria Reale, Reggia di Venaria e Centro
la creazione dell’immagine firmata Ma-             conseguenti nuovi percorsi della storia (da      Conservazione e Restauro “La Venaria Re-
sbedo?                                             ricucire entro nuove narrazioni), ma anche       ale”, Torino
Paola Nicolin: I Masbedo sono due video            un insieme di gesti ripetuti che sottolineano
artisti italiani che hanno fatto della iper pro-   quanto disarmante sia lo scarto tra il tempo     Info: theclassroom.it
duzione dell’immagine il loro credo. La mia        dell’opera e il tempo dell’uomo. Uno degli       lavenaria.it
sensazione è stata quella che potesse es-          aspetti a mio modo di vedere più interes-        www.masbedo.org
sere utile e interessante a questo punto del-      santi di Handle with care è che riesce a co-
la loro carriera e in questo specifico proget-     gliere in immagini sintetiche queste diverse
to per loro provare a rilasciare questa iper       temporalità alle quali corrispondono diversi
produttività e questa iper immaginazione           percorsi identitari.
sulla pagina bianca, per poi riuscire ad ar-
rivare all’immagine più leggeri e “secchi”, li-    Donald Winnicott definisce zona interme-
berati da una serie di considerazioni che ap-      dia quello spazio a metà strada tra real-
pesantiscono l’immagine pura. Concentrasi          tà e irrealtà rappresentato dal gioco per
sul processo creativo è stato forse come           il bambino e dall’arte per l’adulto: un’a-
guardarsi allo specchio e vedere e lasciar         rea creativa vitale. Tu definisci i Masbedo
vedere come nasce l’immagine e come la             “alchimisti traduttori”, presentazione che
si lavora, come si arriva a un certo risultato     ricorda la figura di chi trasferisce da un
consapevoli dei passaggi fatti – e non solo        mondo ad un’altro un significato elabo-
forti di un talento innegabile e riconosciuto.     randolo. Qual’è la tua idea di artista?
I diari di bordo sono strumenti di navigazio-      La mia idea di artista temo non esista o,
ne che servono per capire d’altra parte non        quanto meno, è ribaltata ogni volta. L’artista
tanto come si è svolto il viaggio ma piutto-       rimane per me un universo parallelo, inde-
sto come impostare quello successivo.              scrivibile se non attraverso le opere che
                                                   rilascia per strada, accessibile solo in par-
Handle with care è un progetto che si              te, preso in prestito per un momento come
focalizza sul dettaglio, sul frammento: il         lente d’ingrandimento sulla realtà e tuttavia
lavoro fatto dalle figure dei restauratori         del tutto impenetrabile perché alla fine, è
viene seguito con le telecamere dagli ar-          già altrove con la testa.

                                                                                                    MASBEDO, Untitled, 2016, mixed media: tavoli,
                                                                                                    luci, camere, attrezzi odontoiatrici, fotografie,
                                                                                                    materiali vari, 2016. Veduta dell’installazione, Centro
                                                                                                    Conservazione e Restauro, Reggia Di Venaria.
                                                                                                    Courtesy: gli artisti. Foto: Alex Astegiano

                                                                        22
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      SPAZI

CARRARA: IL FUTURO IN ACCADEMIA
CARRARA | ABAC – ACCADEMIA DI BELLE ARTI

Intervista a LUCIANO MASSARI e GIANCARLO CASANI di Francesca Di Giorgio

Ha da poco presentato il suo piano trienna-        Come si prepara l’Accademia a questa im-         il fabbisogno finanziario da coprire, occor-
le. L’Accademia di Belle Arti di Carrara dopo      portante “impresa” ce lo raccontano il Presi-    re identificare le fonti adeguate: intervento
la nomina del nuovo Direttore Luciano Mas-         dente Giancarlo Casani e il Direttore Lucia-     diretto del MEF proprietario dell’immobile
sari, ai primi di ottobre, guarda al futuro. Nel   no Massari…                                      attraverso il Demanio e/o utilizzo di fondi
programma l’offerta formativa dell’Accade-                                                          pubblici da identificare a livello europeo e
mia si amplia con l’avvio di due master in         Oltre ai master citati, tra le novità anche      nazionale che, in passato, attraverso bandi,
Scultura digitale II livello e Scenografia digi-   un Corso quinquennale di Restauro del            sono stati autonomamente predisposti e
tale I livello che, come ci conferma Massari,      lapideo e una Summer School per l’ap-            attivarsi per farne nascere di nuovi, specifici
partiranno a breve, sono già stati approvati       profondimento delle tecniche scultoree,          per l’obiettivo. Imprescindibile l’intervento di
dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’U-       strettamente legati al vostro territorio…        privati che hanno interessi diretti o indiretti
niversità e della Ricerca) e nascono dalla         Luciano Massari: La Summer School, che           con lo sviluppo dell’attività dell’Accademia
necessità di offrire delle risposte concrete       non sarà solo dedicata alla scultura ma          o sensibilità per il territorio e per la cultura.
all’esigenza di nuove figure professionali         sarà occasione di approfondimento anche          Il successo dell’Accademia sarà di grande
nell’ambito delle produzioni artistiche, dei       per altre discipline, consentirà di rende-       aiuto alla aziende del territorio che portano
beni culturali e dello spettacolo. «Un tempo       re l’Accademia funzionante 11 mesi l’anno        la cultura del marmo nel mondo.
le Accademie formavano artisti, basandosi          e allargare ulteriormente, anche a livello       Insieme ai lavori di adeguamento della sede
sui principi delle scuole tradizionali. Poi, i     internazionale, la platea studentesca. Per       principale vanno inoltre identificati altri im-
migliori di loro, sarebbero emersi per ta-         quanto riguarda il corso di Restauro si tratta   mobili per poter sviluppare le attività didat-
lento, maestria, caso e magari fortuna. Oggi       di un percorso di 5 anni di studi, un vero e     tiche. In parallelo stiamo mettendo in atto
non possiamo più permetterci solo questa           proprio corso di laurea, per il quale stiamo     iniziative per organizzare l’Accademia come
visione, dobbiamo aiutarli ad inserirsi nel        lavorando.                                       campus universitario con alloggi attrezzati
mondo del lavoro. L’Accademia deve esse-                                                            attivando convenzioni a prezzi ragionevoli
re in grado di fornire un alto livello forma-      Nell’ottica di ampliamento dell’offerta di-      e cercando il sostegno e la collaborazione
tivo, utilizzando le più moderne tecnologia        dattica come risponde l’Accademia da un          degli organi territoriali, delle organizzazioni
per aprire ai nostri studenti concreti sboc-       punto di vista strutturale?                      economiche e sociali e di privati. Con que-
chi professionali. Abbiamo in Accademia le         Giancarlo Casani: I lavori più urgenti riguar-   sto strumento cerchiamo di attrarre nuovi
professionalità e le competenze, abbiamo           dano la sede storica, che per secoli fu il       iscritti da tutto il mondo per i corsi dell’Ac-
il dovere di metterle a loro disposizione».        Palazzo del Principe. Una volta conosciuto       cademia.
                                                                                                    La realizzazione di questo piano, ambizioso
                                                                                                    ma realizzabile se riusciamo a catalizzare
                                                                                                    tutte le risorse del territorio con uno spiri-
                                                                                                    to di squadra, è volto a passare dal binomio
                                                                                                    Carrara-Marmo, al trinomio Carrara-Marmo-
                                                                                                    Accademia.

                                                                                                    Quali sono i rapporti con le altre istituzioni
                                                                                                    culturali della città e come vorreste svi-
                                                                                                    lupparli nel prossimo futuro?
                                                                                                    G.C.: In occasione della presentazione del
                                                                                                    programma triennale abbiamo avuto la
                                                                                                    piena disponibilità del Comune di Carrara,
                                                                                                    della Fondazione CRC e dell’Associazione
                                                                                                    Industriali. Si è creato un clima positivo che
                                                                                                    abbiamo il dovere di utilizzare e non delu-
                                                                                                    dere. Contiamo sul loro aiuto perché è un
                                                                                                    investimento che darà frutti a tutto il territo-
                                                                                                    rio, anche in termini economici.

                                                                        24
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È bene guardarsi anche intorno. Come ve-
dete oggi l’ABAC in confronto ad altre isti-
tuzioni italiane: punti forti e punti deboli…
G.C.: L’Accademia di Carrara ha, rispetto ad
altre accademie italiane, un buon corredo
tecnologico, una grande tradizione secola-
re, il legame prestigioso e l’identificazione
con il marmo, ma purtroppo non ha le stes-
se risorse. Sta a noi meritarci la fiducia delle
forze economiche e sociali del territorio, ma
anche al di fuori, all’esterno, per potere ot-
tenerle. Il marmo ha ancora un grande ap-
peal e si identifica da sempre con il lusso, la
raffinatezza e l’eleganza. Noi dobbiamo fare
affidamento su questi punti di forza.

Ci sono esperienze italiane o internaziona-
li (grandi o piccole) a cui può essere utile
guardare e trarne eventuali spunti?
L.M: Gli esempi a cui guardo sono le acca-
demie del mondo anglosassone, della Fran-
cia e della Germania, dove a una maggiore
autonomia corrisponde un miglior rapporto
didattico tra docenti e studenti.
                                                   del Marmo, Palazzo Cucchiari-Fondazione            Info: +39 0585 71658
Nel solco del lavoro svolto dalla ex Di-           Giorgio Conti, Palazzo Binelli. Infine sarà pri-   www.accademia.carrara.ms.it
rettrice, la Professoressa Lucilla Meloni,         vilegiato il contatto concreto con il mondo
state pensando “in grande” per quanto              dell’arte attraverso workshop con afferma-
riguarda il destino delle collezioni per-          ti artisti. La loro presenza, oltre essere di
                                                                                                      Dall’alto:
manenti dell’Accademia… In cosa consiste           stimolo e di guida agli studenti, potrebbe
                                                                                                      Accademia di Belle Arti di Carrara. Veduta esterna
questo patrimonio e quali progetti avete           anche accrescere il patrimonio di arte con-        Foto: V. E. Brambilla
in mente?                                          temporanea dell’Accademia con le opere             Accademia di Belle Arti di Carrara. Scalone della
                                                                                                      Vittoria. Foto: Robert Pettena
L.M.: L’Accademia dispone di beni cultura-         d’arte prodotte in tali occasioni.
li di grande valore: una collezione di opere                                                          Nella pagina a fianco:
                                                                                                      Antonio Canova, I pugilatori Creugante e Damosseno,
d’arte, dipinti, sculture, gessi e un grande       ABAC – Accademia di Belle Arti di Carrara          modelli in gesso, 1795-1808 e modello del ritratto di
patrimonio documentario e librario che co-         Via Roma 1, Carrara (MS)                           Letizia Bonaparte. Foto: Robert Pettena
pre oltre due secoli di storia.
Custodisce un nucleo di gessi del Canova,
del Bartolini oltre che della scuola carrarese
dell’Ottocento, importantissimo per quan-
tità e qualità. Ma non solo: in questi ultimi
anni le collezioni si sono arricchite di opere
di artisti contemporanei, come Spalletti e
Arienti.
Durante la direzione della Prof. Meloni è
stata iniziata un’opera di riordino delle rac-
colte e con restauro di alcune opere e ri-
posizionamento nel Palazzo del Principe.
Intendiamo creare un vero e proprio Museo
dell’Accademia. L’istituzione museale, oltre
a garantire una corretta conservazione e
manutenzione in via continuativa delle ope-
re esposte e una loro fruibilità per gli stessi
studenti e per il pubblico, dovrebbe diven-
tare un centro studi e ricerche, aperto verso
il mondo, contribuendo a incrementare la
conoscenza del “museo diffuso” che carat-
terizza la città.
Nel contempo, oltre valorizzare le stesse
opere, si incrementa la capacità di attrazio-
ne turistica del territorio, in sinergia con le
strutture museali già esistenti: CAP, Museo

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