Di-versi si nasce poeti si

Pagina creata da Gaia Napolitano
 
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Di-versi si nasce poeti si
Di-versi si
nasce poeti si
    diventa
Di-versi si nasce poeti si
Aurora
Di-versi si nasce poeti si
Debolezza
 Ognuno è debole
come un neonato,
 talmente fragile
 da ferirsi al solo
       tatto.
Di-versi si nasce poeti si
Il lampo
  E quando la terra si spegne,
       nel buio della notte,
       il cielo si squarcia,
           il vento ulula
   come un lupo nell'oscurità.
             Ed i lampi,
             come aghi,
     si insidiano nella pelle
             e ne escono
lasciando solo l'inquieto ricordo
       di un male fugace.
Di-versi si nasce poeti si
Dimenticate
              Dimenticate
         le nuvole di sangue
       che coprivano la terra.
              Dimenticate
          tutta la tristezza
        di una stanza buia.
              Dimenticate
  le giornate solitarie senz'amore
come un giocattolo ormai scordato.
              Dimenticate
           tutte le etichette
    date da persone senz'anima.
              Dimenticate
             e sarete liberi,
            senza prigione.
Di-versi si nasce poeti si
Imbarazzo
 Ognuno prova
  imbarazzo
   che spinge
ad abbassare gli
      occhi
 per un misero
    sguardo.
Di-versi si nasce poeti si
Solitudine
 Solitudine che ti segue come un' ombra
         e non ti lascia mai solo.
La solitudine di un abbraccio distruttivo.
  Solitudine: una stanza buia e vuota
            che nessuno vuole.
   Solitudine di un giorno tempestoso
                senza fine.
     Solitudine che guarda gli altri
           passare indifferenti.
Di-versi si nasce poeti si
Camilla
Il lampo
   E cielo e terra si mostrò
           qual era:
       guardai in alto,

nel cielo la mia anima venne
             avvolta
       da un buco nero.
    Il lampo lo oltrepassò
 come un muro tremolante.
      La terra era gelata
Dal tremolio del freddo vento.
Tutti cadiamo
       Tutti cadiamo
       e ci rialziamo
  facendo scelte sbagliate.
       Tutti cadiamo
   Quando inciampiamo
   in un terreno fragile.
      Come una foglia
        Con il vento
  Dall’alto scende verso il
            basso.
    Ognuno può cadere
  Se sa di essere raccolto.
Timidezza
    Ognuno sta
      da solo,
    senza parole
come il cielo piovoso
  che nasconde la
       Terra.
Alle fronde dei
    salici
    Macchie di sangue
    Fra colpi e lamenti
   Gocce di vita disperse
     Fra fuoco e armi.
Alle fronde dei salici
Eugenia
Ansia
Ognuno è in prigione
   tra luce e buio,
  lei l’imperatrice,
    tu il suddito.
Il lampo
     Un lampo squarciò il cielo,
           la terra si ruppe,
    la notte s’impossessò di me.
       Un enorme ragno nero
     mi coprì con la sua ombra,
per poi improvvisamente scomparire
        come un brutto sogno
         acchiappato e buttato
   dalla forza della mia ragione.
Quando…
     Quando giardini remoti
             diventano
                 mete
         di persone cadute,
 il mondo si sente più spoglio.
Quando, con dolcezza infinita,
         mano nella mano
            ci rialziamo,
   il mondo torna a sorridere.
       Quando sulla Terra
 il primo uomo ha messo piede,
        quando sulla Terra
   l’ultimo uomo scomparirà,
      il mondo rimarrà solo
         con il suo fardello
            di emozioni.
Uomini del mio tempo
                  Nuvole di sangue
              annunciano la tua morte.
                   Al tuo cuore puro
                 fu inflitta la tortura
                dall’animo malvagio
               dell’uomo senz’amore.
            L’ombra che t’ha prosciugato,
                   sospesa nel cielo,
                   ancora Minaccia.
          E mentre io scappo, lei mi segue,
            come fiamme che senza pietà
  non risparmieranno nemmeno un pezzo di legno.
             Dimenticate questo tempo,
                anime buone rese nere
          dal canto trionfale della guerra.
Uomini del mio tempo
THOMAS
Il lampo
             In quella notte d’inverno,
      Il cielo dietro nere nubi era nascosto,
               Il temporale non tardò.
      Con un tacito tumulto mi spaventò.
        Povera la terra: quale dolore provò!
            La vidi sofferente e pietosa.
       Il cielo terrificante mi lasciò vuoto.
Nel mio mare un polipo viola in eterno mi avvolge,
                    Neri tentacoli,
                    Mi trascinano,
           Nel buio dei fondali marini.
Mano
       Mano, gelida mano in fiamme,
         Mi fa cenno di avvicinarmi,
         Con uno scatto mi cattura,
             stringendomi tutto.
Mano: imploro sofferente di cessare la tortura,
            ma essa è indifferente.
  La mia vita vuota rimane, in fin di vita.
            Mano: fine della vita.
Del mio corpo e del mio essere nessuna traccia!
Ognuno
    Ognuno è l’amore
     che provo per te.
        Ognuno è
  il numero delle volte
  in cui ti ho sognata,
   eravamo solo io e te.
Ognuno è l nostra storia,
     storia infinita.
Solitudine
          Uccelli neri
  sullo sfondo di un cielo.
  Nuvole rosse al tramonto
       piene di sangue
         e sofferenza.
          Solitudine
è il carro di fuoco che brucia
         all’ infinito.
      Come una tragedia
         che si ripete.
Solitudine
Giulia
Paura
        La terra in sussulto,
le chiome come rematori affannati
              sballottate
    accese e spente da un lampo.
                Il cielo
  attraversato da enormi cicatrici.
Solitudine
  Solitudine è pensare,
  solitudine è crederci.
 Solitudine è camminare
       in un bosco
      accompagnati
   da un solo fruscio.
  Solitudine è aspettare
    un tuo messaggio
  che tarda ad arrivare.
Sicurezza
  Ognuno sta sicuro
   dietro la criniera
 del più vigoroso leone.
  Ma perde se’ stesso
   davanti al proprio
        riflesso.
Persi
     Passeggiavano
     tra il più sicuro
       dei Sentieri
     d’un tratto persi
         come se,
      pieni di tutto,
  Fossimo abbandonati
      da noi stessi,
    invasi da pensieri
  duri come il ghiaccio,
sballottati dal triste moto
        della vita
Lara
Il lampo
         In quel cielo buio
      in grande movimento,
    in quella terra spensierata
          dai mille sorrisi
il lampo attraversò la notte nera
     dentro una palla di vetro
     scura, fredda, insensibile
         alle altrui risate.
       Distante dal mondo.
Le tiene nella mano
  Le tiene nella mano come una bianca nuvola
                    che le protegge
                   dal freddo sole.
                le tiene nella mano,
                         calda
                    come un fuoco
                    che le avvolge.
          le tiene nella mano, impaurite
                  dopo essersi perse
                 in un freddo mare.
                le tiene nella mano,
            Emozioni che la stringono
           in un leggero ballo infinito.
La rabbia
 Ognuno è un fuoco
  che lento divora
        tutto
 anche ciò che ama
  quando intorno
        piove.
Alle fronde dei salici
           E questo urlo nero
     di uomini dal debole sorriso
       come può essere lasciato
          a morire nel tempo?
     E quel piede straniero resta,
         duro come il ghiaccio
     mentre giudica i loro cuori.
        Alle fronde dei salici,
       piene di pianti e sorrisi,
      siamo tutti abbandonati
        al triste e gelido vento:
                la morte.
Alle fronde dei
    salici
Tecla
Il lampo
           Cielo e terra
         sono in guerra.
   Il cielo un lampo scagliò
ed ad un tratto la terra tremò:
 su quel monte tanto lontano
        tutto si illuminò
  e la mia più grande paura
            si prostrò.
   Mi ritrovai in un campo
     con mille fiori malati,
sofferenti del male della terra.
Emozioni
Qualcuno le tiene nella mano quelle emozioni infinite
                    pesano, tanto,
                ma la mano resiste .
      la cosa più importante è tenerle strette.
            Qualcuno le tiene nella mano
                 perché nel mio cuore
        quelle emozioni, non ci stanno più.
            Qualcuno le tiene nella mano
                e le culla dolcemente
      con infinita cura ad ogni movimento.
La vita
             Ricordi indelebili
          Scritti sul nostro cuore.
           Un sorriso di ghiaccio
    per nascondere un triste avvenire.
             Fanciulli urlano,
                  gridano
             Una loro tragedia.
 Sentimenti che pian piano volano via
  aiutati da una dolce brezza marina
che li porta in un infinito tanto lontano.
La vita
Stefano
Il lampo
      In una notte cupa, triste
       un’onda di luce oscura
      fece tremare cielo e terra
     come fanciulli impauriti.
             Soffrivano
                aperti
             come faglie.
A poco a poco quel dolore aumentava,
   ansante, pungente, silenzioso.
Parole e gesti sottovalutati emersero
              e con loro
           un buio eterno.
Dolcezza
Dolcezza, infinita come gli astri,
dolcezza nelle torte e nei biscotti
   che sgranocchi al mattino,
 dolcezza con cui la mano tiene
         le foglie secche.

Una madre con il suo bambino,
      dolcezza nei sorrisi
                e
nelle note stonate di un pianto.
Amore
  Ognuno è il calore
   nel nostro cuore.
tu ed io siamo fratelli
    perché ognuno
      può amare.
Tortura
Prima hanno usato le pietre e le fionde,
             poi le forche,
            ora la scienza.
       Impensabile è la scienza
           per lo sterminio.
    Infine arrivano le nuvole nere.
             Il loro freddo
                consuma
             tutti i cuori,
           che si sbriciolano
       fino all’ultimo granello.
Tortura
Nicolò
Paura
        In quella grigia sera
         un lampo comparve:
 il cielo e la terra si illuminarono
ma in un secondo se ne andarono,
   scomparendo nella notte nera.
          Quel lampo vicino
            mi tolse il fiato,
         ebbi paura di cadere
   in un ascensore senza fondo,
parte di quell’ incubo senza fine.
Solitudine
   Solitudine è pensare
    solitudine è crederci
 Solitudine è camminare
         in un bosco
 accompagnati da un solo
           fruscio.
   Solitudine è aspettare
     un tuo messaggio
   che tarda ad arrivare.
Sicurezza
  Ognuno sta sicuro
   dietro la criniera
 del più vigoroso leone.
  Ma perde se’ stesso
   davanti al proprio
        riflesso.
Persi
Passeggiavano tra il più sicuro
          dei sentieri,
       d’un tratto persi
    come se, pieni di tutto,
  abbandonati da se’ stessi,
      invasi da pensieri
    duri come il ghiaccio,
      fossero sballottati
   dal triste moto della vita.
Persi
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