CURRICOLO DEL NIDO DELFINO ANNO EDUCATIVO 2022/2023
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Comune di Venezia Area Sviluppo Organizzativo Risorse Umane e Sociale Settore Servizi Educativi ASILO NIDO DELFINO “La cosa importante non è tanto che ad ogni bambino debba essere insegnato , quanto che ad ogni bimbo debba essere dato il desiderio di imparare.” J. Lubbock CURRICOLO DEL NIDO DELFINO ANNO EDUCATIVO 2022/2023 APPROVATO DAL COLLEGIO IN DATA: 5 DICEMBRE 2022 1/19
PREMESSA IL NIDO, PATRIMONIO DEL PASSATO PROSPETTIVE PER IL FUTURO I primi servizi pubblici rivolti ai bambini sotto i tre anni sono nati in Italia alla fine degli anni 60 dall’Opera Nazionale della Maternità e dell’Infanzia (OMNI), istituti prettamente a carattere assistenziale. Con la L.1044/1971 vengono istituiti in Italia gli asili nido comunali con il concorso dello stato, tale legge ha generato esperienze radicate nella volontà/necessità di tante donne che aspiravano ad una conciliazione tra essere madre e lavoratrice. Nel nostro paese esiste ancora una disomogeneità nella presenza dei servizi educativi 0/3 presenti soprattutto al nord, tale discrepanza è tutt’oggi al centro del dibattito nazionale tant’è che vi è l’intenzione di favorire una graduale diffusione dei servizi 0/3 con l’obiettivo di raggiungere il 75 % di copertura dei comuni (D. Lgs 65/2017). Nel quadro anche delle politiche Europee il nido e tutti i servizi educativi 0/3 sono considerati un elemento di primaria importanza per il riconoscimento dei Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza per investire sul futuro delle prossime generazioni. Le politiche rivolte all’infanzia sono indicate come la strada maestra per creare comunità solidali, giuste ed eque, attente all’educazione dell’infanzia, impegnate a promuovere il dialogo e la coesione sociale, riferendosi ai valori della Costituzione italiana, della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, alle indicazioni della commissione europea. Venivano gettate così le basi per un'esperienza culturale innovativa nell'educazione della prima infanzia che coniugava la risposta ai bisogni della famiglia con un servizio rivolto all'educazione dei bambini, rifiutando l'impostazione esclusivamente igienico-sanitaria per giungere alla consapevolezza che il nido non possa essere una replica del contesto familiare. Si avviarono così nuove pratiche e nuove riflessioni anche grazie alle ricerche delle Neuroscienze che hanno fatto emergere il ruolo dei fattori ambientali sullo sviluppo delle reti neuronali del bambino e come i primi 1000 giorni di vita siano quelli più determinanti per lo sviluppo successivo. Oggi la cultura dell'infanzia maturata nel nostro paese mantiene la caratteristica dinamica del dibattito svolto in stretta relazione tra mondo dei servizi educativi e il mondo della ricerca e delle università. La L. 107/2015 e il D. Lgs. 65/2017 hanno confermato il carattere educativo dei servizi 0/3 riconoscendo e istituendo il “Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai 6 anni” con la finalità di garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità sociali, cognitive, emotive, affettive, relazionali in un ambiente professionalmente qualificato, superando disuguaglianze e barriere fisiche, territoriali, economiche, sociali, etniche e culturali attraverso il superamento della dicotomia tra servizi educativi per la prima infanzia e la scuola dell’infanzia. Su questa scia sono i recenti decreti ministeriali: D.M.334/2021 “Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei” e D.M. 43/2022 “Orientamenti Nazionali per i Servizi Educativi per l’Infanzia”. I nidi sparsi nel territorio veneziano per la maggior parte a partecipazione diretta hanno una propria carta dei servizi e offrono a tutti i bambini e bambine un luogo pensato per accoglierli e accompagnare la loro crescita e le loro potenzialità riconoscendo e rispettando la varietà dei ritmi di sviluppo individuale, nel dare risposte ai loro bisogni di cura e promuovendo la socialità. Sono ambienti accoglienti e inclusivi, affiancano e sostengono la famiglia. 2/19
L’ingresso in un nido costituisce il primo incontro con un contesto fisico e sociale diverso dall'ambiente familiare primo nucleo di rapporti affettivi, un mondo nuovo da scoprire, nuove relazioni da costruire con altri adulti e con altri bambini, è un luogo di molteplici opportunità. La famiglia, inoltre, nella condivisione di cura, educazione del bambino con gli educatori e nell'incontro con altri genitori può maturare nuove riflessioni anche sul proprio ruolo educativo, per questo il servizio dell'infanzia costituisce un'importante tappa nell'elaborazione della funzione genitoriale un'opportunità di scambi e confronti tra persone che stanno attraversando la stessa esperienza di vita. 1. DOVE SIAMO, IL PERSONALE DEL NIDO, NUMERI UTILI 1.1 DOVE SIAMO Territorio Il Lido è una delle isole che racchiude l'estuario di Venezia. Nella riva est si estendono le spiagge che si affacciano sul mare; quella ad ovest, dona ai suoi abitanti i sublimi paesaggi della laguna e della sua splendida città. L'isola che si estende in lungo è particolarmente verde. Ai suoi estremi finisce con due pinete, zone naturalistiche protette, e due lunghe dighe meta di passeggiate soprattutto primaverili ed autunnali. Nel territorio troviamo parecchi centri sportivi, da quelli più comuni come tennis, campi da calcio, rugby, basket e piscina, a quelli inusuali, anche se presenti da vecchia data nel territorio, come il galoppatoio e il golf. 3/19
L'isola comunica con la terraferma tramite la rete di navigazione e il ferry-boat per le automobili; inoltre negli ultimi anni è stato riaperto il piccolo aeroporto turistico. Il fatto che sia poco agevole raggiungere Mestre porta non pochi problemi soprattutto a chi ha in questo luogo il proprio posto di lavoro. Sono presenti nel territorio strutture come la biblioteca anche per ragazzi. L'isola è carente di servizi culturali: non c'è una scuola media superiore, non ci sono teatri agibili e c'è un unico cinema. A settembre si svolge la "Mostra Internazionale del Cinema" che richiama jet- set da tutto il mondo. In questi ultimi anni si riscontra un sempre maggior insediamento di famiglie provenienti da paesi extracomunitari e comunitari che lavorano sia come collaboratori domestici, nei servizi sanitari, in quelli alberghieri che come liberi professionisti nel settore turistico. Nell'isola ci sono alcuni nuclei familiari che a causa della provenienza da altre regioni risentono della mancanza di rete familiare. Negli ultimi anni le giovani coppie hanno più di un figlio, questo ha richiesto ai servizi di adeguarsi a una domanda sempre maggiore, tanto che nel 2009 è stato aperto un altro asilo nido, e di inserire bambini in corso d’anno. 1.2. IL PERSONALE DEL NIDO Il Nido accoglie 45 bambini suddivisi per età tra lattanti e divezzi I L P ER SO NALE DO CE NT E Al Nido, genitori e bambini trovano: 9 educatrici che, dopo un’attenta osservazione, programmano e svolgono le attività educative nel pieno rispetto dello sviluppo e dei bisogni di ogni bambino. Nel bambino da 6 mesi a 3 anni i bisogni, le richieste e anche le aspettative subiscono rapide ed importanti evoluzioni; tenendo conto di questo, il Nido cerca di offrire al bimbo un ambiente accogliente e sereno dove poter sviluppare progressivamente la sua conoscenza del mondo e le sue capacità. Le educatrici sono: Per la sezione Divezzi Bettetto Silvia Morale Paola Pulese Elisa Sinjari Adelina Vianello Michela Per la sezione Lattanti Ortolano Valentina Ravagnan Maria Grazia Sambo Elena Vecchiato Lisa 4/19
LA FUNZIONE PSICOPEDAGOGICA La coordinatrice Pedagogica, dott.ssa Alessandra Sguaccin, che supervisiona l'attività didattica e compie attività di monitoraggio per garantire l'attuazione dei progetti educativi, definiti a livello centrale, degli stessi servizi. Incontra e offre consulenza ai genitori dei bambini che frequentano i servizi da lei coordinati, qualora gli stessi lo richiedano o quando si evidenzino situazioni che richiedano un confronto con i genitori. Valuta le prestazioni del personale docente. Riceve per appuntamento: alessandra.sguaccin@comune.venezia.it tel. 331 2685620 I Coordinatori Pedagogici unitamente al Servizio di Progettazione educativa, costituiscono l’Equipe Psicopedagogica che fornisce: • consulenza tecnico-scientifica; • promozione della comunicazione; • predisposizione di momenti di collaborazione con altri Enti e strutture presenti nel territorio; • progettazione dell’aggiornamento e della formazione del personale docente e non docente a seguito della rivelazione dei fabbisogni formativi e /o in base alla normativa vigente. Altre Figure Il pediatra di comunità di riferimento è la dott.ssa Mariella Colomba che viene chiamata in caso di necessità e svolge funzioni di consulenza per educatrici e genitori per problemi sanitari, forma inoltre ( in base al protocollo Aulss3-Comune) il personale sulla somministrazione del farmaco salvavita. 1.3. NUMERI UTILI Gli Uffici del Servizio : SERVIZI EDUCATIVI CSI sono a disposizione al seguente indirizzo mail: servizieducativi.csi@comune.venezia.it oppure ai seguenti numeri telefonici: UFFICIO LIDO 041/2744731-041/2744732 UFFICIO VENEZIA 041/2748726 e 041/2749582 ( solo per i Nidi) 2. CURRICOLO DEL QUOTIDIANO L’organizzazione degli spazi, dei tempi e dei gruppi di apprendimento rappresentano la “trama visibile” del curricolo del nido, agevola il buon funzionamento della vita quotidiana e il benessere dei bambini dando ordine e prevedibilità alle esperienze. Per progettare /riprogettare gli spazi e i tempi è necessario il coinvolgimento di tutti (educatori, ausiliari…) affinché le scelte attuate dal gruppo di lavoro siano riconosciute e valorizzate. Il tempo è una parte variabile importante nella progettazione poiché deve tener conto dei tempi dei 5/19
bambini ma anche degli aspetti istituzionali e gestionali. Le routine svolgono una funzione regolativa dei ritmi della giornata e permette ai bambini di anticipare e controllare gli eventi, per sostenere la progressiva conquista dell’autonomia. 2.1. L’AMBIENTE ACCOGLIENTE DEL NIDO Per garantire un ambiente di crescita inclusivo e tale da consentire lo sviluppo delle potenzialità di tutti i bambini, l’organizzazione deve essere attenta al clima sociale per promuovere il benessere dei bambini e degli adulti. GLI SPAZI AL NIDO SP AZ I I NT ER NI ACCOGLIENZA Uno spazio collettivo, dove è prevista la compresenza dei bambini appartenenti alle diverse sezioni nei momenti d'accoglienza al mattino e nell'uscita del pomeriggio. Inoltre viene utilizzato per giochi di movimento. L’ingresso è stato modificato e diviso dall’adiacente scuola dell’infanzia. Una parte è occupata dagli armadietti personali dei bambini e dai fasciatoi, l'altra dall'accettazione con giochi e materassini per una prima accoglienza. L A S T A N Z A D E L M O T O R I O Al suo interno si trovano una piscina con palline ed una struttura articolata in legno adatta anche alle attività motorie dei più piccoli, nonché una serie di palloni di varie misure, teli e materiale per l’attività motoria. L'ATELIER GRAFICO PITTORICO E’ situato all’inizio dell’androne d’ingresso. È una grande stanza nella quale vengono proposte attività strutturate di tipo manipolativo e grafico-pittorico. LA BIBLIOTECA La biblioteca ospita una selezione di libri divisi per argomenti e categorie, alcuni dei quali a disposizione del bambini per un libero consulto, altri per attività strutturate. Inoltre lo spazio 6/19
della biblioteca è utilizzato anche per attività grafico pittoriche e manipolative essendo vicina alla sezione dei divezzi. LA SALA DA PRANZO Per ogni sezione è presente un refettorio utilizzato sia per il pasto che la merenda mattutina e pomeridiana e per fare delle attività in piccoli gruppi di bambini nel corso della mattinata. LE SEZIONI Quest’anno la sezione dei divezzi è composta da 2 stanze comunicanti situate dopo la s a l a d a p r a n z o , d a l l o s t e s s o l a t o d e l l ' e d i fi c i o . T a l i s t a n z e s o n o s t r u tt u r a l m e n t e d i v e r s i fi c a t e i n m o d o d a o ff r i r e a i b a m b i n i c a m p i d i e s p e r i e n z e d i v e r s e . Una stanza è strutturata con una grande zona morbido-motoria, un tavolo con pista per le macchinine, un’ angolo con un tappeto morbido per giocare con gli animaletti . L'altra stanza ha un grande angolo della cucinett a, uno dei travesti menti , quello della lett ura e un angolo delle costruzioni. In entrambe le stanze si trova uno specchio a parete. Entrambe hanno una porta fi nestra che da dirett amente sul giardino. Di fronte ci sono due bagni per i bambini e la stanza della nanna. L'UFFICIO luogo d'incontro del personale con telefono, fax fotocopiatrice e computer,due scrivanie e l’archivio dati. Di fronte all’ufficio c'è L A C U C I N A , dove vengono preparati giornalmente i pasti con ingredienti biologici e cibi di stagione seguendo un menù programmato su 5 settimane predisposto dall’aulss 3. LAVANDERIA E’ situata a fianco dell' atelièr predisposta con lavatrice ed asciugatrice. 7/19
SPAZI ESTERNI Il nido sia dal lato d’accesso, che sul retro ha due bellissimi giardini alberati. 2.2. IL TEMPO - VARIABILE PEDAGOGICA L’organizzazione del tempo quotidiano comporta una ricerca di equilibrio dei bisogni e interessi del singolo con le esigenze del servizio, deve avere come obiettivo la promozione del benessere del bambino, degli educatori, operatori e dei genitori Tempi distesi consentono ai bambini e agli adulti di vivere esperienze ricche e di stabilire relazioni significative. IL CALENDARIO SCOLASTICO Inizio attività scolastica mercoledì 7 Settembre 2022 tutte le domeniche 31 Ottobre -1 Novembre 2022 Ponte solennità di tutti i Santi; 21 Novembre 2022 Festa della Madonna della Salute 08 - 10 Dicembre 2022 Ponte Immacolata Concezione 24 Dicembre 2022 – 7 Gennaio 2023 vacanze natalizie 20 Febbraio 2023– 22 Febbraio 2023 vacanze di carnevale e mercoledì delle ceneri 06-08 Aprile 2023 vacanze pasquali 24-25 Aprile 2023 Ponte Anniversario della Liberazione 1 Maggio 2023 festa del Lavoro 02 e 03 Giugno 2023 Ponte festa della Repubblica L'attività didattica si concluderà il 30 giugno 2023 8/19
LA GIORNATA TIPO Il servizio è aperto dalla seconda settimana di settembre a giugno tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 17.00 7.30 alle 9.00 c'è l'entrata al nido La prima u s c i t a è d a l l e 1 2 . 3 0 a l l e 1 3 . 0 0 La seconda alle ore 15.00 senza merenda L ' u l ti m a d a l l e 1 5 . 3 0 alle 17 .0 0. La giornata tipo all'asilo nido Delfino: h . 7 . 3 0 - 9 . 0 0 B u o n g i o r n o b a m b i n i ! A l c u n i m i n u ti pe r sal ut ar e e p oi vi a a gi oc ar e . h . 9 . 0 0 - 9 . 3 0 C h e b u o n a l a f r u tt a ! N e m a n g i a m o t a n t a ! E a d e s s o c a n ti a m o u n a c a n z o n e ? h. 9.30 - 11.00 Quanti giochi facciamo! E poi dipingiamo, manipoliamo, leggiamo, saltiamo e tanto altro. h . 1 1 . 0 0 - 1 1 . 3 0 E ' l ' o r a d e l l a p a p p a d e i p i c c o l i , mentre i grandi vanno in bagno per lavarsi le mani. h. 11.30 - 12.00 Tutti a tavola a gustare i piatti del m e n ù sc r i tt o og ni gi or no s ul l a l a va gn a e p r e p ar ati da l c u oc o n e l l a c uc i na de l N i d o. h. 12.00 – 12.30 Tutti in bagno: chi si prepara per la nanna e chi per andare a casa. h. 12.30 – 15.00 Riposiamoci. Un po' di nanna per recuperare l'energia. h.15.00 - 15.30 Dopo aver fatto la pipì o esserci cambiati il pannolino ci vestiamo e andiamo a merenda. h. 1 5 .3 0 – 1 7 . 0 0 T utti a c as a e ar r i v e de r c i a do m a ni La salute del bambino: la vita in comune comporta anche il rispetto di alcune regole igienico-sanitarie per garantire il più possibile la salute del bambino e della comunità. A questo proposito il personale chiede il rispetto delle regole contenute nel Manuale per la prevenzione delle malattie infettive nelle comunità infantili e scolastiche, delineato dalla Regione del Veneto e che vige nei servizi per l'infanzia, è il documento di riferimento per tutelare la salute al nido. Esso detta anche il comportamento che gli adulti devono assumere in caso insorgano malesseri e/o malattie. Ad esempio esplicita che il genitore è tenuto a comunicare alle educatrici il motivo dell’assenza del bambino in caso di malattia 9/19
infettiva. Le educatrici infatti possono adottare le dovute precauzioni e fornire le informazioni necessarie ai genitori di tutti i bambini per prevenire e/o limitare la trasmissione di germi e/o virus. In questa ottica è importante che i genitori vigilino perché vi sia un’accurata pulizia dei bambini (unghie, capelli, naso, parti intime). Inoltre, in caso di malattie infettive (es. congiuntivite) o febbre superiore a 38° è previsto l'allontanamento temporaneo del bambino dal nido e la riammissione alla frequenza previa autocertificazione del genitore che attesti di essersi attenuto alle indicazioni del medico curante per il rientro in collettività e solo dopo un adeguato periodo di riposo. In linea generale per la riammissione alla frequenza non è sufficiente l’assenza di sintomi di malattia, ma è necessario che il bambino si sia ristabilito al punto da poter svolgere adeguatamente le attività scolastiche. Non vi sono controindicazioni alla frequenza per i bambini che portano apparecchi gessati, ortopedici, protesici o presentano punti di sutura. Si chiede ai genitori di controllare quasi quotidianamente il cuoio capelluto del proprio bambino per prevenire il diffondersi di pidocchi che nelle comunità infantili sono frequenti. In caso di pediculosi è necessario intraprendere il trattamento opportuno (previsto nel Manuale) e avvisare subito le educatrici. N.B. Nei casi in cui il bambino necessiti di un farmaco salvavita le educatrici si sottopongono ad un incontro informativo con un pediatra competente di riferimento del nido a seguito del quale possono essere autorizzate a somministrare il farmaco in caso di necessità. È sempre sconsigliabile la presenza al nido per il bambino che non è nelle condizioni di salute che gli permettano di partecipare alle attività. È opportuno prevedere una soluzione organizzativa alternativa al nido per far fronte alle situazioni che possono verificarsi nel corso dell’anno (assenza per malattia ma anche le chiusure del servizio per festività e vacanze e le chiusure anticipate). “Per un efficace controllo delle malattie infettive nella comunità è necessaria una corretta comunicazione e collaborazione tra tutti gli attori: operatori sanitari, genitori, insegnanti, responsabili della collettività. All’atto dell’iscrizione i genitori dovranno fornire nominativi e recapiti delle persone che potranno essere contattate in caso di necessità. In coerenza con le indicazioni internazionali sono stati elaborati specifici protocolli di intervento per gestire al meglio ogni singola malattia infettiva. (…) I genitori non devono accompagnare il figlio al nido o a scuola quando presenta sintomi di malattia quali febbre a 38°C o più, vomito, diarrea, manifestazioni cutanee, congiuntivite, parassitosi. Nel caso in cui il bambino durante la frequenza presenti sintomi di malattia, il personale provvederà ad informare i genitori ed il Responsabile del servizio che provvederà a disporre l’allontanamento del bambino dalla comunità. I servizi educativi del Comune di Venezia si attengono a quanto stabilito nel manuale citato che è presente in ogni nido e scuola dell’infanzia. N.B Dal 2010 la Regione Veneto ha aggiornato e rivisto la questione inerente la prevenzione delle malattie nelle comunità infantili e scolastiche, provvedendo alla stesura e alla diffusione del “Manuale per la prevenzione delle malattie infettive nelle comunità infantili e scolastiche.” 10/19
3. CURRICOLO E PROGETTUALITÀ Ogni bambino è unico e irripetibile. Nei primi 6 anni di vita cresce in modo particolare e dinamico sul piano corporeo, sociale, cognitivo, linguistico. Il percorso di sviluppo in questa fascia d’età non segue un andamento lineare, ma è fortemente influenzato dal contesto e si caratterizza per accelerazioni, pause, talvolta anche regressioni. I bambini conoscono il mondo attraverso il gioco e lo spirito di iniziativa, intraprendono varie attività ed esperienze mossi dal bisogno di movimento e di azione, dal desiderio di esplorare e conoscere, dal bisogno di esprimersi secondo i diversi linguaggi. Le dimensioni corporee, cognitive, affettive, e sociali risultano fortemente intrecciate. L’esperienza al nido, diventa allora un’opportunità per la crescita del bambino. In questo contesto ha occasione di esprimere elaborare i propri vissuti, gestire i conflitti, costruire la propria identità, strutturare un’immagine di sé positiva, accedere all’intelligenza rappresentativa e simbolica e dare significato alle esperienze vissute, imparando ad apprendere con gli altri e dagli altri. Riconoscere le potenzialità dei bambini ci consente di definire la professionalità dell’educatore. Fondamentali sono l'osservazione e l'ascolto attivo che orientano l'educatore a modulare gli interventi per accompagnare i bambini nelle loro esperienze, nelle loro dinamiche di interazione e sostenerle nell'acquisizione di nuove abilità e competenze. La pratica osservativa riconosce e rispetta i tanti modi originali e unici dei bambini e consente di ripensare e di esplorare interventi adeguati a ciascuna situazione. Considerare la centralità del gioco nei contesti zero sei, significa predisporre spazi adeguati e concedere tempi dilatati a quest’attività, arricchirla attraverso proposte di esperienze educative finalizzate ad espandere contenuti e trame. 3.1. FINALITÀ EDUCATIVE, OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI L’asilo nido promuove i diritti dei bambini e delle bambine e la loro partecipazione attiva all’interno di un contesto educativo a misura di bambino pensato esclusivamente per loro. Dalle indicazioni nazionali il servizio di nido persegue diverse finalità che orientano l’azione educati- va e progettuale per i bambini in un’ottica zero-sei di cui al termine dell’esperienza di nido ciascun bambino e ciascuna bambina potrà raggiungere delle possibili conquiste. Gli apprendimenti non si sviluppano in modo frammentario né lineare, ma in un continuum in cui ciascuna conquista genera nuove situazioni di apprendimento, in una dinamica evolutiva costruttiva e ricorsiva. SCOPO DELL’EDUCAZIONE 0-6 FINALITA’ DEI SERVIZI CONQUISTE POSSIBILI EDUCATIVI PER L’INFANZIA “Linee pedagogiche per il “Orientamenti nazionali per i “Orientamenti nazionali per i sistema integrato zerosei” servizi educativi per l’infanzia” servizi educativi per l’infanzia” - la crescita armonica e il - contribuire alla costruzione - riconoscere il proprio corpo, benessere psicofisico; dell’identità con l’affermazione le sue potenzialità, le sue parti; - la costruzione dell’autostima; del primo senso del sé, del - utilizzare il corpo per entrare -l’elaborazione di una identità di benessere e della sicurezza in in contatto con il mondo fisico genere, libera da stereotipi; un ambiente allargato, e sociale; -la progressiva conquista di autonomia non solo nel senso di rispettoso, nel quale si sia - discriminare e riconoscere le essere in grado di fare da solo, ma riconosciuti e si impari a qualità sensoriali di oggetti e come capacità di autodirezione, riconoscere gli altri; materiali, maturando iniziativa, cura di sé; - sviluppare l’autonomia, in un progressivamente il senso del -l’evoluzione delle relazioni sociali ambiente che incoraggi i bello insito nell’ordine, secondo modalità amicali, bambini nel perseguire la nell’armonia, nel ritmo, partecipative e cooperative; progressiva padronanza del nell’accostamento di suoni, -lo sviluppo della capacità di proprio corpo e delle odori, colori, sapori, forme, collaborare con gli altri per un emozioni, senza fretta, nella movimenti; 11/19
obiettivo comune, quale primo e convinzione che procedere - ascoltare, comprendere e fondamentale passo di nell’autonomia favorisce la comunicare, verbalmente e un’educazione alla cittadinanza; consapevolezza di sé, non, in modo da entrare in -lo sviluppo delle competenze l’apertura agli altri, la voglia di dialogo con gli altri; comunicative e linguistiche e delle fare e di imparare; - scoprire il piacere di lasciare molteplici forme espressive e rappresentative; - mantenere vivi la curiosità, il traccia di sé nell’ambiente, -l’avvio del pensiero critico, desiderio e la motivazione ad modificarlo, creare attraverso attraverso l’estensione dei apprendere, attraverso la il movimento, l’utilizzo della processi cognitivi, riflessivi e piacevolezza e le sfide delle voce, la produzione di ritmi e metacognitivi. prime esperienze di imparare suoni, il segno grafico, la ad imparare e la percezione di pittura, la manipolazione dei quello che si sa fare, che diversi materiali plastici, ancora non si sa fare e di assemblaggi, composizioni, quello che si prova piacere a costruzioni; fare; - osservare la realtà circostante - imparare a vivere insieme in e porsi domande, fare ipotesi, serenità ed armonia, tentare risposte; attraverso le prime esperienze - relazionarsi con l’altro, in una comunità che sostiene condividere, collaborare, la spinta naturale alla socialità, stringere amicizie, compiere le il fare insieme e il rispetto prime negoziazioni, delle differenze. interiorizzare regole e limiti imposti dal rispetto dell’ambiente e dell’altro da sé. 3.2. LA CENTRALITÀ DEI BAMBINI: SCELTE PEDAGOGICHE E STRATEGIE EDUCATIVE Il gioco si riconosce per la sua natura di condotta spontanea, scelta e sviluppata liberamente ( no si può obbligare qualcuno a giocare), finalizzata solo a sé stessa ( si gioca per giocare) e caratterizzata da un vissuto di piacere impegnato. Giocando, i bambini hanno occasione di esprimere ed elaborar i propri vissuti affettivi, di costruire la propria identità corporea e psichica, di strutturare un’immagine di sé positiva, di accedere all’intelligenza rappresentativa e simbolica, e quindi al mondo dei significati, di esplorare, conoscere il mondo fisico ( limiti, potenzialità, caratteristiche degli oggetti) e sociale ( ruoli, regole, ecc) costruendo un proprio sapere, di dare significato alle esperienze vissute. Il gioco promuove uno stato di benessere e la possibilità di essere pienamente in contatto con sé stessi, configurandosi come espressione della gioia di vivere, una sorta di cura di sé, che consente l’elaborazione dei propri vissuti; al tempo stesso si presenta come voce dei bambini, attraverso la quale essi hanno modo di esprimere ciò che gli interessa, li incuriosisce, li preoccupa, ma anche il proprio punto di vista sul mondo. Riconoscere la centralità del gioco nei contesti 06, significa predisporre spazi adeguati e concedere tempi dilatati a questa attività, arricchirla attraverso proposte di esperienze educative finalizzate a espanderne contenuti e le trame ( mediante letture, conversazioni,costruzione di materiali-allestimenti, visite etc..), partecipare al gioco dei bambini secondo una strategia delicata e interattiva, che consente non solo di arricchire i loro giochi, ma anche di ampliare le loro conoscenze. L’ambientamento: Un buon ambientamento è la premessa fondamentale perché i bambini possano vivere serenamente l’esperienza del nido ed è la prima occasione di partecipazione dei genitori alla vita dello stesso. Riteniamo importante che l’ambientamento avvenga con gradualità. 12/19
Come da Regolamento l’ ambientamento dura 15 giorni: inizia a metà settembre e si conclude entro la fine di Novembre. (Vedi allegato progetto ambientamento). Ogni anno dopo l’osservazione dei bambini si stila la programmazione. La programmazione dei divezzi si intitola “La magia dei colori” e quella dei lattanti “Gioco, scopro...e imparo!”. (Vedi allegato progettazione) 3.3. IL TERZO EDUCATORE... L'AMBIENTE L’ambiente è molto importante nella scelta di come organizzarlo. Gli spazi interni e all’aperto e la scelta e disposizione dei materiali orientano adulti e bambini e rendono possibili l’acquisizione di comportamenti sociali/civici positivi, esplorazione, scoperta, il gioco, le attività collaborative, la concentrazione, l’inclusione di tutti i bambini. L’ambiente va consapevolmente progettato e utilizzato a seconda delle tipologie di esperienze di utilizzo (esplorazioni, attività motorie, gioco, gioco simbolico). La disposizione degli arredi, la scelta dei colori, la pulizia, l’ordine, l’attenzione ai particolari, l’accessibilità di oggetti e materiali raccontano a chi vi entra una realtà contraddistinta da attenzione, impegno, considerazione verso chi quello spazio vive tutti i giorni per tante ore. Durante la fase di ambientamento il collegio predispone lo spazio in modo che sia consono all’accoglienza dei bambini che vi entrano. La progettazione dello spazio in questa fase è caratterizzata da questi criteri: -Sicurezza e accessibilità per tutti i bambini -Inclusività: gli ambienti devono essere caratterizzati dall’assenza di barriere e dalla presenza di elementi che accolgono e orientino, rassicuranti e stimolantiper tutti i bambini e adattabili alle esigenze di gioco e di cura di tutte le età -Riconoscibilità: devono essere facilmente identificabili da parte dei bambini favorendone l’applicazione concreta, simbolica ed emotiva -Differenziazione funzionale: devono essere in linea con il progetto educativo. In ciascun ambiente dovrebbero essere presenti e ben differenziati spazi fruibili da piccoli e grandi gruppi di bambini e spazi personali -Flessibilità: Gli arredi devono poter consentire modifiche organizzative funzionali all’attività da svolgere -Gradevolezza degli spazi e degli arredi per l’igiene, il riposo, la convivialità per promuovere il benessere fisico -Progettazione accurata di spazi per adulti per favorire il benessere, il dialogo, il lavoro comune. Durante l’anno il collegio può modificare l’organizzazione dello spazio per pensare in modo creativo e funzionale dal punto di vista del bambino tenendo conto della sua altezza e delle posizioni che assume. I piccoli sono infatti spesso a terra o sdraiati e possono essere attivi ed esplorativi ma anche concentrarsi o riposare in tranquillità. Gli spazi interni ed esterni sono articolati e connotati per le diverse funzioni che assolvono e per le opportunità diverse che offrono. La connessione tra spazi interni ed esterni è una relazione fondamentale per la progettazione di un servizio. Lo spazio esterno al bambino offre una conoscenza diretta del mondo; il rapporto tra interno ed esterno, la fluidità dei passaggi, l’autonomia nei percorsi 13/19
sono oggetto di studio accurato per un progetto educativo quotidiano indirizzato dalle educatrici fondato sulla crescita, le cui componenti sono salute, relazione ed apprendimento. Qualsiasi scelta rispetto all’organizzazione degli spazi deve essere condivisa dal collegio del Nido e rimanere stabile per un tempo che consenta ai bambini di elaborare e interiorizzare la propria mappa concettuale dello spazio, presupposto per facilitare comportamenti di autonomia. 4. INCLUSIONE AL NIDO 4Per promuovere l’inclusione di tutti i bambini e le bambine il nido persegue gli obiettivi definiti nel recente Decreto Legislativo n. 66/2017. Lo scopo è quello di dare l'opportunità a ciascuno di ricono - scersi e di essere riconosciuto come membro attivo della comunità e di essere pienamente coinvolto nelle attività che in essa si svolgono con la collaborazione delle famiglie. Il nido è inclusivo “quando valorizza le differenze, riconosce e sviluppa potenzialità e attitudini, risponde adeguatamente alle 23/35 caratteristiche e ai bisogni individuali, mette la persona al centro e fa sentire ciascuno attivo e partecipe del proprio percorso di vita” (Linee pedagogiche nel sistema integrato zero sei, Miur). Il nostro nido desidera, pertanto, partendo dalla storia di vita di ciascuno, proteggere e accogliere tutti i bambini e bambine valorizzando le loro potenzialità nel rispetto del loro diritto di accomoda - men- to ragionevole e di autodeterminazione. Il nido vive l’ambientamento del bambino con disabilità come un’esperienza di arricchimento; cura l’accoglienza dei bambini che sono in situazione di disagio socio-economico o che provengono da altri paesi promuovendone un buon ambientamento all’inter- no della comunità scolastica in un clima di massimo rispetto e collaborazione. Accogliere e valorizza- re le differenze per il nostro nido significa anche prestare attenzione ai problemi di salute (sommini- strazione farmaci salvavita) e all’alimentazione (intolleranze e allergie). In entrambi le situazioni, cia- scun bambino potrà ricevere in tutta sicurezza il menù personalizzato o la terapia farmacologica ne- cessaria in modo tale da garantire ugualmente la sua partecipazione all’interno del nido. 4.1. DIMENSIONE INTERCULTURALE E MULTILINGUE La vita al nido è in questi ultimi tempi è sempre più connotata dalla presenza di bambini provenienti da culture diverse. L'ambientamento, di solito, viene visto come necessità e non costituisce un ele- mento che appartiene ad etnie e paesi diversi da quelli definiti "occidentali". Le educatrici tengono in considerazione la cultura, i valori e la religione di tutti i bambini, come già si afferma nell'articolo 29 della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia, redatto dall'O.N.U. nel1989. Inevitabile è la componente linguistica, intesa sia come cognitiva, sia come espressivo-comunicativa; per ovviare le difficoltà di relazioni linguistiche si coinvolge in fase iniziale anche il mediatore linguistico. Si desidera infatti fa- vorire lo scambio nella relazione tra bambini e famiglie di culture diverse, quello tra famiglie ed edu- catrici con scambio di informazioni che riguardano, da una parte le loro tradizioni, gli usi, la cultura e dall'altra le abitudini dell'asilo, per favorire il dimensionamento di stereotipi tra culture diverse. 4.2. DIMENSIONE DELLA DISABILITÀ Il Piano educativo individualizzato è parte integrante del Piano Individuale, come previsto dalla Leg- ge 328 del 2000. Le educatrici del collegio, avvalendosi dell’osservazione sistematica e della collabo- razione della famiglia, della coordinatrice pedagogica e dei servizi socio-sanitari e riabilitativi coinvol- ti, elaborano il Piano educativo individualizzato, documento che si pone l’obiettivo di individuare strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della 14/19
relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell'interazione, dell'orientamento e delle auto- nomie. Descrive, inoltre, gli interventi integrati predisposti per il bambino con disabilità tenuto conto dei suoi bisogni educativi speciali. 24/35 Il PEI prevede la partecipazione attiva delle famiglie e dei servizi specialistici che si incontrano in GLO (gruppo di lavoro operativo) a inizio anno per formulare la sua stesura, a metà anno per un aggiornamento e a fine anno per procedere a una verifica finale degli obiettivi raggiunti. La scuola collabora attivamente e costantemente con le famiglie coinvolte nel percorso di crescita del loro figlio. Nello specifico, si attiva un percorso di condivisione e confron- to assiduo attraverso colloqui programmati nel corso dell'anno scolastico, se necessario anche in col- laborazione con esperti esterni. 4.3. DIMENSIONE DEL DISAGIO SOCIALE: DISUGUAGLIANZA E POVERTÀ EDUCATIVA È una condizione particolarmente presente, poiché lo stesso regolamento ne regola l'accesso. Gli aspetti vengono evidenziati secondo due "filoni": dello svantaggio sociale e di quello più propriamen- te culturale. Soprattutto il nido costituisce un primo impatto per le famiglie svantaggiate proprio per- ché esso rappresenta un luogo all'interno del quale vengono a contatto famiglie con potenzialità cul- turali diverse, potenzialità economiche variegate e stili diversi di relazione. Le finalità degli interventi utilizzati al nido possono essere così definite: a) ridurre massimamente le condizioni di "invisibilità" dei bambini, b) favorire il controllo emotivo, c) accogliere il bambino e la famiglia insieme, d) cercare di aiutare a far proprie le regole pur mantenendo elasticità verso approcci diversi, e) orientare le fa- miglie attraverso esperienze educativo-didattiche verso altre famiglie, f) fornire aiuto sul piano dell'informazione. Per offrire degli interventi mirati sono previsti degli incontri, nel corso dell'anno, tra le educatrici e le strutture che seguono queste situazioni, il pediatra di riferimento, la coordinatri- ce pedagogica del nido. 5. ALLEANZE EDUCATIVE La famiglia rappresenta il contesto primario nel quale il bambino, imparando ad ordinare e distinguere le esperienze quotidiane e ad attribuire loro valore e significato, acquisisce gradualmente i criteri per interpretare la realtà. In essa inoltre struttura categorie logiche e affettive; impara a orientarsi nella valutazione dei rapporti umani e nella condivisione delle regole e dei modelli delle relazioni interpersonali, attraverso l'interiorizzazione delle norme di comportamento e la loro progressiva strutturazione in un sistema di valori personalizzati. Sulla base delle esperienze di comunicazione e relazione, il bambino costruisce le sue capacità linguistiche fino allo sviluppo dei processi simbolici e delle abilità espressive. Il nido accoglie ed interpreta tale complessità e ne tiene conto nella sua progettualità educativa, in modo da svolgere una funzione di filtro, di arricchimento e di valorizzazione delle esperienze. A questo scopo il nido, avvalendosi di tutti i suoi strumenti cerca di creare un clima di dialogo, di confronto rendendo partecipi i genitori nella progettazione educativa, valorizzando e potenziando l’intervento di tutte le figure e le istituzioni interessate. L'ambientamento e l'accoglienza rappresentano dei momenti privilegiati di incontro tra la famiglia ed il nido, in quanto favoriscono preziose opportunità di conoscenza e collaborazione. E’ fondamentale la capacità dell'educatore e delle altre figure presenti, di saper accogliere i bambini in modo personalizzato prendendosi carico delle emozioni del bambino e del genitore in un momento delicato come quello della separazione. 15/19
Le situazioni connesse a relazioni familiari difficili richiedono una cura specifica, che non va comunque disgiunta dall'attenzione da parte del nido a porre sempre in atto le condizioni per un'efficace collaborazione con la famiglia. Viene favorita la crescita qualitativa dell'istituzione anche attraverso il coordinamento, lo scambio, il confronto tra nidi che operano su di uno stesso territorio, pur mantenendo la propria identità. Durante l’ anno vengono proposti alcuni momenti di incontro con i genitori: riunione di inizio anno a Settembre, riunione di presentazione del Curricolo e dei progetti a Gennaio, riunione finale a Giugno. Inoltre si tengono i colloqui individuali conoscitivi prima di iniziare l’ inserimento, un colloquio intermedio a Febbraio e un colloquio finale a Giugno. I genitori vengono poi invitati a partecipare al Progetto Nido Aperto, alle feste di Natale e Fine Anno e alla merenda di primavera in giardino. Per i nuovi iscritti si svolgeranno gli Open Day tra i mesi di Gennaio e Marzo ,momenti in cui si potrà visitare l’ asilo e chiedere informazioni alle educatrici. 6. CURRICOLO VERTICALE NEL SISTEMA INTEGRATO 0/6 Terminato il percorso al nido i bambini andranno a frequentare la scuola dell’infanzia tra quelle presenti nel territorio. Riteniamo importante un confronto e una collaborazione tra le realtà educative in modo che il passaggio avvenga nel miglior modo possibile. Il progetto continuità verticale prevede la continuità con la scuola dell'infanzia adiacente Ca Bianca e la continuità con le altre scuole dell'infanzia del litorale (S. G. Bosco, Gabelli e Rodari) Si articola nei seguenti momenti: -Incontri preliminari con le insegnanti sui tempi e le modalità degli interventi; -Individuazione di un filo conduttore tra nido e scuola dell’infanzia; -Definizione delle attività del progetto di raccordo -Definizione delle modalità e dei tempi dello svolgimento del progetto. -Incontro a fine anno con insegnanti delle scuole dell’infanzia in cui si daranno delle informazioni generali sul gruppo di bambini uscenti e sulle attività didattiche svolte. Verranno organizzate le modalità di inserimento per l'anno successivo. 7. COORDINATE DELLA PROFESSIONALITÀ EDUCATIVA L’educatore è un professionista ed è chiamato a saper condividere ed esplicitare le scelte educative, curriculari, didattiche e organizzative. La professionalità dell’educatore si caratterizza da competenze trasversali che si manifestano sia nella modalità di intervento con il bambino che con il gruppo, essa si basa sull’”osservazione, sull’esplorazione, sulla ricerca e sull’ascolto attivo ed empatico, sulla per- sonalizzazione, sull’accurata progettazione. Le diverse “posture” sono così sintetizzate: 16/19
- un adulto accogliente. “L’accoglienza è un riferimento culturale che attraversa tutto l’intervento educativo: il lavoro degli adulti, la qualità degli ambienti e dell’organizzazione, le relazioni con i geni- tori”. - un adulto in ascolto. “L’ascolto è il necessario punto di partenza per tutti gli interventi educativi”. È solo osservando e conoscendo, comprendendo e interpretando che l’educatore può progettare, ma anche riprogettare le proposte che aderiscono al bambino, al gruppo e al contesto. - un adulto incoraggiante. È l’educatore che utilizza lo stile aperto, emotivamente positivo e fiducio- so nelle potenzialità di ciascun bambino e bambina, sa attendere e rispettare i tempi di tutti conti- nuando ad accompagnarli e sostenendoli nel loro neuro sviluppo; centrale in queste azioni mantene- re una sintonizzazione emotiva e intellettuale con i bambini sia nella dimensione individuale che di gruppo. - un adulto regista. La regia educativa che l’adulto realizza vede la sua capacità di coniugare le propo- ste, così come lo spazio per le riprese e i rilanci, con una unica finalità, ossia quella di tessere le fila per promuovere le autonomie di ciascun bambino e bambina. - un adulto responsabile. Ad ogni educatore è chiesto di condividere con il suo gruppo di lavoro lo stile educativo affinché sia uno e coerente, da comunicare con serenità ai genitori per far loro com- prendere il significato. - un adulto partecipe. L’educatore promuove la relazione e la comunicazione con i genitori; viene alimentata così la corresponsabilità educativa da gesti concreti. L’osservazione, la progettazione, la documentazione e la valutazione, la verifica sono gli strumenti fondamentali della professionalità dell’educatore. 7.1. OSSERVARE, PROGETTARE, DOCUMENTARE, VALUTARE E AUTOVALUTARE L'osservazione non è un semplice guardare. Al nido è lo strumento centrale per conoscere i bambini, per raccogliere informazioni sulle loro potenzialità e necessità, sia a livello di gruppo che individuale. Quando si osserva è centrale che la comprensione avvenga con distanza emotiva, per poter accogliere in modo più oggettivo possibile ogni manifestazione. I dati raccolti sono materiali su cui riflettere insieme alle/i colleghe/i, per sviluppare e qualificare l’esperienza educativa quotidiana, ma anche per farne occasione di riflessione soggettiva. Essa non rimane in capo al singolo professionista, ma è necessario che il collegio ne assuma la gestione perché l’azione educativa si faccia il più aderente alle esigenze dei bambini. La progettazione è un processo che qualifica l’intenzionalità dell’azione educativa in quanto tale, perché permette a un progetto di calarsi/realizzarsi all’interno del suo contesto socio-culturale. Pone così con chiarezza le finalità e gli obiettivi che il nido desidera perseguire (si riduce la distanza tra pensiero e agito). “E’ un pensiero degli adulti che anticipa gli effetti che si vorrebbero produrre, tenendo conto della peculiarità dei bambini, dell’organizzazione dei contesti delle relazioni che in essi si manifestano”. Pertanto, si fonda sulle differenze, sulle curiosità, sulla disponibilità e capacità di sapersi stupire dei bambini. La progettazione è, anche, una forma di autovalutazione: al pensiero dell’adulto viene data forma tra attese, traiettorie e obiettivi e non meno importante le ricerche dei bambini. La chiave di volta che connette l’atto educativo nel nido è la documentazione pedagogica. Con questo tipo di processo si va a costruire tracce e testimonianze dei percorsi svolti e degli apprendimenti raggiunti con le bambine e bambini. Essa si rivolge a tre principali soggetti: per gli educatori serve come autovalutazione, per i bambini come verifica e valutazione dei 17/19
processi di apprendimento dello sviluppo psico-sociale, la loro memoria storica; per i genitori per essere coinvolti nel processo di crescita del bambino e promuovere la collaborazione educativa scuola-famiglia. La documentazione deve essere generativa, produrre degli effetti che portino un cambiamento sul piano dei comportamenti, degli atteggiamenti, delle conoscenze dei protagonisti coinvolti. Essa si pone inoltre come lo strumento fondamentale per la costruzione di contesti di ricerca, indagine e scoperta finalizzate al miglioramento del processo educativo. 32/35 Permette di “lasciare traccia” per rendere visibile, ai bambini le attività svolte al nido, aiutarli a ricordare, rielaborare, riconoscere, disponendo ad altezza bambino le loro tracce (disegni, foto, materiale...). Alle famiglie documentare le attività proposte al nido, li aiuta a ripercorrere insieme al loro bambino, anche a distanza di tempo, le esperienze vissute al nido; al professionista è necessaria per riflettere e problematizzare quanto vissuto. I supporti utilizzati possono essere svariati, dipende anche dalle tematiche che si desidera focalizzare, come le conquiste dei bambini, le attività, la quotidianità, ecc. 7.2. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Come ogni anno il Comune di Venezia organizza, a partire dai bisogni formativi emersi da parte di tutto il personale dei servizi educativi dell’ente, una formazione specifica. Per quest’anno scolastico si è svolto il 1° settembre una giornata con la seguente tematica “Difficoltà nello sviluppo del linguaggio nella fascia di età 0-6 anni e strategie educative per facilitare/migliorarne l'apprendimento”. Tale formazione viene integrata dalla possibilità di usufruire di un webinar sul tema “Comunicazione assertiva” a cura di un’agenzia formativa. Il personale educatore viene, inoltre, formato sia in materia di Primo Soccorso che Antincendio e, secondo quanto previsto dalla normativa, partecipa ai successivi momenti di aggiornamenti. Partecipa anche a una specifica formazione sull’utilizzo dei farmaci salvavita al nido. 7.3. ACCOGLIENZA PCTO E TIROCINANTI Il nido accoglie durante l’anno educativo sia tirocinanti universitari sia studenti della scuola del secondo ciclo per dar loro la possibilità di effettuare il loro tirocinio curriculare. Le attività di tirocinio hanno la funzione di favorire l’integrazione tra le conoscenze teoriche in via di acquisizione nel corso di studi e la pratica professionale. Il tirocinante ha la possibilità di sperimenta - re modi diversi di elaborare le proprie conoscenze avendo la possibilità di integrarle e confrontarle con personale qualificato direttamente in aula, a contatto diretto con il contesto scolastico come ambiente educativo, formativo e relazionale. A sua volta, questa attività rappresenta per i tutor una fonte di ricchezza in quanto occasione di confronto tra le professionalità e la ricerca didattica del mondo universitario e scolastico e costituisce uno stimolo per riflettere sul proprio agire quotidiano. 18/19
8. INDICE PREMESSA............................................................................................................................................. 2 IL NIDO, PATRIMONIO DEL PASSATO PROSPETTIVE PER IL FUTURO.................................................2 1. DOVE SIAMO, IL PERSONALE DEL NIDO, NUMERI UTILI..................................................................... 3 1.1 DOVE SIAMO............................................................................................................................... 3 1.2. IL PERSONALE DEL NIDO............................................................................................................ 4 1.3. NUMERI UTILI............................................................................................................................ 5 2. CURRICOLO DEL QUOTIDIANO........................................................................................................... 5 2.1. L’AMBIENTE ACCOGLIENTE DEL NIDO....................................................................................... 6 2.2. IL TEMPO - VARIABILE PEDAGOGICA......................................................................................... 8 3. CURRICOLO E PROGETTUALITÀ........................................................................................................ 11 3.1. FINALITÀ EDUCATIVE, OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI....................................................... 11 3.2. LA CENTRALITÀ DEI BAMBINI: SCELTE PEDAGOGICHE E STRATEGIE EDUCATIVE .....................12 3.3. IL TERZO EDUCATORE... L'AMBIENTE....................................................................................... 13 4. INCLUSIONE AL NIDO......................................................................................................................... 6 4.1. DIMENSIONE INTERCULTURALE E MULTILINGUE...................................................................... 6 4.2. DIMENSIONE DELLA DISABILITÀ................................................................................................. 6 4.3. DIMENSIONE DEL DISAGIO SOCIALE: DISUGUAGLIANZA E POVERTÀ EDUCATIVA .....................6 5. ALLEANZE EDUCATIVE...................................................................................................................... 15 6. CURRICOLO VERTICALE NEL SISTEMA INTEGRATO 0/6 .................................................................... 16 7. COORDINATE DELLA PROFESSIONALITÀ EDUCATIVA....................................................................... 16 7.1. OSSERVARE, PROGETTARE, DOCUMENTARE, VALUTARE E AUTOVALUTARE...........................16 7.2. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE.............................................................. 17 7.3. ACCOGLIENZA PCTO E TIROCINANTI........................................................................................ 18 8. INDICE.................................................................................................................................................. ALLEGATI.............................................................................................................................................. 19 ALLEGATI Progettazione “La magia dei colori” Progettazione “Gioco, scopro...e imparo!” Progetto continuità Progetto ambientamento Progetto feste Laboratori 19/19
Puoi anche leggere