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CONSIDERAZIONI IN MARGINE ALLE PROVE INVALSI DI MATEMATICA PER F. BRUNELLI L’ESAME DI LICENZA MEDIA DEL GIUGNO 2012 Considerazioni in margine alle prove Invalsi di matematica per l’esame di licenza media del giugno 2012 Summary The author focuses the written paper Invalsi delivered in June 2012, for eleven years old students, attending the first year of Secondary School. The article presents the text of some of the questions considered the most interesting ones. The results given by a small sample of students are commented on according to the standard didactic practice and to the school book. Fabio Brunelli 169
L'INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA VOL.36 A N.2 E DELLE SCIENZE INTEGRATE MARZO 2013 Considerazioni in margine alle prove Invalsi di matematica per l’esame di licenza media del giugno 2012 Fabio Brunelli, Istituto Comprensivo Masaccio - Firenze brunelli1950@libero.it Introduzione Ero molto incerto su quale titolo dare a questo articolo; il dubbio era tra “La talpa” (dal quesito E8), “Estate a Pittulongu” (dal quesito E22), oppure anche “Durante matematica i miei neuroni hanno preso una corda e si sono impiccati”, frase “twittata” in rete da Franci, quattordicenne della provincia di Caserta. Alla fine ho scelto un titolo più adatto ad una rivista di matematica. La “talpa” del quesito E8 170
CONSIDERAZIONI IN MARGINE ALLE PROVE INVALSI DI MATEMATICA PER F. BRUNELLI L’ESAME DI LICENZA MEDIA DEL GIUGNO 2012 Fa un certo effetto leggere i titoli dei giornali italiani del 19 giugno scorso: “Medie, il test con 9 superdomande”, “I quesiti (difficili) per scovare i più bravi”, “Invasi da folli, il web insorge e scoppia il caso Pittulongu”. I giornalisti sono persone a volte divertenti e simpatiche. Ma sicuramente in questi casi hanno poco tempo per approfondire e riflettere. La realtà è sempre più complicata. In internet poi si crea facilmente una “onda”, un “effetto-traino” e nascono così le “leggende metropolitane”. Le prove Invalsi 2012 nella mia classe La mia terza di quest’anno era composta da 27 alunni, 14 maschi e 13 femmine: una terza considerata “brillante” per il buon numero di ragazzi “bravi” (tra l’altro quest’anno si è segnalata a livello regionale in gare di matematica a squadre). Tuttavia non mancavano alunni con difficoltà di apprendimento in generale e in particolare in matematica. Il 18 giugno scorso hanno affrontato la prova Invalsi di italiano e di matematica insieme a quasi altri 600.000 studenti italiani. Come consiglio di classe avevamo deciso di aiutarli in sede di ammissione agli esami e anche durante il colloquio. Per quanto riguarda le prove scritte la nostra “linea politica” era stata quella di farli lavorare da soli, senza dar loro “imbeccate”. Una delle domande che mi pongo tutti gli anni è se esiste una correlazione tra il voto di ammissione di matematica, il voto della prova scritta di matematica “interna” e il voto della prova scritta di matematica “esterna” (Invalsi). Penso che questo sia un problema per tutti gli insegnanti: cercare il senso e la validità delle proprie valutazioni. 171
L'INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA VOL.36 A N.2 E DELLE SCIENZE INTEGRATE MARZO 2013 Nella tabella che segue ho raccolto le valutazioni dei miei alunni. Al posto dei nomi ho riportato nella prima colonna un numero progressivo da 1 a 27. Numero Voto Voto scritto Voto progressivo ammissione di “interno” di Invalsi dell’alunno Mat. Mat. di Mat. 01 7 9 6,8 02 9 10 9,2 03 9 9 9,2 04 6 6 7,8 copiato 05 5 portato a 6 5 5,8 06 9 9 9,2 07 8 8 7,4 08 9 9 8,8 09 6 7 7,2 10 6 6 6,4 11 6 6 7,2 12 5 portato a 6 6 8,8 copiato 13 5 portato a 6 6 4,4 14 7 8 7,4 15 9 10 8,2 16 9 9 7,2 17 5 portato a 6 5 3,8 18 4 portato a 6 5 5,4 19 4 portato a 6 5 5,4 20 7 7 6,4 21 5 portato a 6 5 9,2 copiato 22 6 9 copiato 5,8 23 6 6 8,2 copiato 24 5 portato a 6 6 8,2 copiato 25 5 portato a 6 5 7,2 copiato 172
CONSIDERAZIONI IN MARGINE ALLE PROVE INVALSI DI MATEMATICA PER F. BRUNELLI L’ESAME DI LICENZA MEDIA DEL GIUGNO 2012 26 6 5 8,8 copiato 27 5 portato a 6 6 4,4 Nella seconda colonna ho riportato il voto di matematica di ogni allievo alla fine del secondo quadrimestre; in qualche caso ho riportato il voto “del registro” e il voto di ammissione deliberato dal Consiglio di Classe nello scrutinio finale (non è possibile ammettere agli esami alunni con valutazioni insufficienti). Nella terza colonna ho riportato il voto nella prova “interna” di matematica. Il testo della prova è preparato dai docenti di matematica della scuola e comprende un quesito con due equazioni di primo grado, un quesito di geometria piana e solida (in genere si parte da un quadrilatero e si arriva ad un solido di rotazione), un quesito su figure o rette nel piano cartesiano e un quarto e ultimo quesito di probabilità legata alla genetica. Nella quarta colonna ho riportato il punteggio conseguito dall’alunno nella prova Invalsi di matematica. Questi punteggi “nascono” in partenza in cinquantesimi (ai fini della valutazione d’esame questi punteggi vengono sommati ai punteggi della prova di lingua italiana e infine arrotondati). Io li ho riportati in decimi senza arrotondamenti per un più facile confronto con i voti delle prime due colonne. Prima di procedere ad un confronto dei voti sulle varie colonne va qui chiarito un fatto imbarazzante. Come consiglio di classe eravamo d’accordo di non aiutare i ragazzi durante le prove scritte; lo avevamo fatto in sede di ammissione e lo avremmo fatto ancora in sede di colloquio orale. Prima delle prove Invalsi io stesso ho preparato l’aula più grande della scuola, allontanando per quanto possibile i banchi e raccomandando alle due colleghe sorveglianti di 173
L'INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA VOL.36 A N.2 E DELLE SCIENZE INTEGRATE MARZO 2013 stare con “gli occhi aperti”. Ebbene alla fine abbiamo avuto degli “8” e dei “9” non accettabili. E intervistando i ragazzi (ho un rapporto buono e franco con i miei allievi) abbiamo avuto ammissioni di aiuti e scambi di risultati anche a grande distanza all’interno dell’aula. Presumibilmente le colleghe sono state un po’ “distratte”, o “stanche”, o non sufficientemente motivate ad una oculata sorveglianza. Non oso immaginare cosa accade nelle scuole dove gli insegnanti decidono loro di intervenire durante le prove per influenzarne i risultati … Concludendo, dove in tabella si legge “copiato” è da intendersi non una presunzione del docente valutatore, ma un caso di “reo confesso”. A mio parere per copiare occorrono due competenze, la prima di tipo cognitivo: saper copiare, la seconda di tipo sociale: avere qualcuno disponibile ad aiutarti. Ho l’impressione, e sono triste nel dirlo, che alcuni alunni di livello basso siano sguarniti di entrambe queste competenze. Lascio agli statistici la misurazione rigorosa della correlazione tra i dati delle tre colonne. Anche senza calcolare particolari coefficienti di dispersione possiamo osservare che la correlazione è evidente. Aggiungo da ultimo che in linea di massima gli alunni non si sono “rovinati la media” con i risultati delle prove Invalsi (come spesso viene riportato da molti, ma in genere senza dati oggettivi). Alcuni quesiti visti da vicino Confesso che a me piace la geometria. Prenderò qui in considerazione nel dettaglio le risposte fornite dai miei alunni a tre quesiti di geometria. Uno di geometria solida e due di geometria piana. 174
CONSIDERAZIONI IN MARGINE ALLE PROVE INVALSI DI MATEMATICA PER F. BRUNELLI L’ESAME DI LICENZA MEDIA DEL GIUGNO 2012 Cominciamo con la famigerata “talpa” che si è mangiata quasi tutta la mia classe. Ecco il quesito: Per rispondere correttamente alla domanda a) avrebbero dovuto calcolare il volume di un cilindro 3,40 * 3,40 * π * 10 = 115,6 π ~ 362,984. La risposta giusta è pertanto la “C”. 175
L'INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA VOL.36 A N.2 E DELLE SCIENZE INTEGRATE MARZO 2013 Dire che è stata una “Caporetto” è poco: hanno indicato “C” solo 13 alunni su 27 (~ 48%). Tra essi ci sono alunni di tutti i livelli (delle copiature abbiamo già detto). Durante gli orali ho fatto qualche intervista. Una ragazza brava mi ha detto: “Le gallerie non hanno forma cilindrica, ma semicilindrica, quindi per un po’ pensavo di dover dividere il volume del cilindro per due”, un altro ragazzo pure bravino mi ha detto: “Di solito nella misura del volume del cilindro c’è il π. Tra le soluzioni proposte dal quesito il π mancava e questo mi ha disorientato, per questo ho scelto 120 . Per rispondere alla domanda b) avrebbero dovuto risolvere la relazione 1800 (kg/ = x : 250 250 * 1800 = 450.000 kg Solo due (7,4%) alunni hanno fornito la risposta corretta (due alunni tra i più bravi della classe promossi poi con il nove e con il dieci e lode). Abbiamo avuto queste altre risposte errate: 45.000 kg (7 alunni), 2.200 kg (cinque alunni), 7 kg (tre alunni), 2520 kg (un alunno), infine sette alunni non hanno risposto. Tenendo presente che gli alunni hanno collaborato tra loro, possiamo anche immaginare perversi “effetti domino” che hanno trascinato in risposte errate gruppi interi di alunni. In pratica l’unico dato attendibile a questo punto è che hanno sbagliato quasi tutti a rispondere alla seconda domanda del quesito. Riflettiamo ancora brevemente sui deludenti risultati relativi al calcolo del volume del cilindro. Questo argomento è “trattatissimo” in terza media e i ragazzi sono ben allenati a calcolare volumi dei più strani solidi di rotazione. E allora? Cosa accade? Dobbiamo 176
CONSIDERAZIONI IN MARGINE ALLE PROVE INVALSI DI MATEMATICA PER F. BRUNELLI L’ESAME DI LICENZA MEDIA DEL GIUGNO 2012 forse registrare un “divario epistemologico” tra i cilindri della prassi didattica e i cilindri dell’Invalsi…? Passiamo ora alla geometria piana. Consideriamo un quesito facile, da scuola primaria direi: La risposta corretta è la “C”: Sì, perché i quattro triangoli di vertice O sono equivalenti. Venti alunni (74%) hanno risposto correttamente (due di questi avevano dato una risposta errata e poi si sono corretti), tre alunni hanno risposto “A”, due alunni hanno risposto “B” e due alunni hanno risposto “D”. I sette alunni che hanno sbagliato a rispondere sono tutti della fascia medio-bassa o bassa della classe. Si nota anche una certa “soggezione” degli alunni nel confronto delle figure stampate nel fascicolo Invalsi. Non disegnano sulle figure con matita e righello, non le completano per aiutarsi nei ragionamenti. Il protocollo seguente è l’unico della classe, relativo 177
L'INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA VOL.36 A N.2 E DELLE SCIENZE INTEGRATE MARZO 2013 al quesito E6, dove un allievo (ragazza di livello alto) ha osato accennare ad una suddivisione dei triangoli che evidenzia la loro equiscomponibilità: Ecco infine il secondo quesito di geometria piana che vogliamo prendere in considerazione: 178
CONSIDERAZIONI IN MARGINE ALLE PROVE INVALSI DI MATEMATICA PER F. BRUNELLI L’ESAME DI LICENZA MEDIA DEL GIUGNO 2012 La risposta corretta alla domanda a) è 25 cm. Venti alunni della classe (74%) hanno risposto correttamente a questa domanda. Dei sette alunni che hanno sbagliato a rispondere uno ha scritto 31,40 (alunno di livello basso) e altri sei non hanno risposto nulla (tutti alunni di livello basso). La risposta 31,40 è stata poi giustificata dallo stesso allievo con la frase “Perché il perimetro si calcola con diametro per π”. Per quanto riguarda la domanda b) del quesito, in cui si chiede di giustificare il procedimento, tra i venti che hanno risposto correttamente due non rispondono alla domanda b), (sono alunni di livello basso). Due forniscono giustificazioni inaccettabili, oppure si limitano a dire che il raggio è metà del diametro. Dodici descrivono il trapezio o perlomeno forniscono tutte le misure dei lati del trapezio. Tre alunni osservano che il trapezio ABCD è formato da tre triangoli equilateri (uno di questi è di livello basso – “copiato reo confesso”). Un solo spiega che le corde sono lati di un esagono regolare (allieva da dieci e lode). Intervistato più tardi uno afferma: “Il segmento DC non era disegnato in figura e quindi non capivo se faceva parte del quadrilatero …” Nel seguente protocollo il disegno di uno dei due allievi che ha giustificato la sua risposta disegnando tre triangoli equilateri: 179
L'INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA VOL.36 A N.2 E DELLE SCIENZE INTEGRATE MARZO 2013 In quest’ultimo protocollo vediamo il lavoro di un alunno, di livello medio-alto e che ha risposto correttamente, il quale tuttavia ha disegnato un rettangolo, poi risultato estraneo al problema: 180
CONSIDERAZIONI IN MARGINE ALLE PROVE INVALSI DI MATEMATICA PER F. BRUNELLI L’ESAME DI LICENZA MEDIA DEL GIUGNO 2012 Conclusioni I fascicoli delle prove Invalsi compilati dai nostri allievi sono una miniera di spunti che potrebbero essere utili nell’insegnamento della matematica. Andrebbero meglio studiati e discussi, sia tra colleghi di matematica che con gli allievi. Purtroppo sembra che il maggiore interesse sia per i punteggi finali. Quanto ai fascicoli essi vengono frettolosamente archiviati. A mio parere gli insegnanti di matematica in Italia (io non mi chiamo fuori da questi) sono un poco adagiati su una certa tradizione didattica: “spiego bene la regola ora fate tanti esercizi”. Gli allievi dal canto loro sono abituati ad una certa “frettolosità”; vogliono capire subito quale formula applicare per risolvere l’esercizio; non hanno la pazienza di leggere, rileggere e riflettere sul testo di un quesito. Oggi tutto questo non basta più. La bozza delle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”, resa nota da pochi giorni dal MIUR, parla di una matematica che contribuisce “alla formazione culturale delle persone e delle comunità, sviluppando le capacità di mettere in stretto rapporto il “pensare” e il “fare” e offrendo strumenti adatti a percepire, interpretare e collegare tra loro fenomeni naturali, concetti e artefatti costruiti dall’uomo, eventi quotidiani. In particolare, la matematica dà strumenti per la descrizione scientifica del mondo e per affrontare problemi utili nella vita quotidiana; contribuisce a sviluppare la capacità di comunicare e discutere, di argomentare in modo corretto, di comprendere i punti di vista e le argomentazioni degli altri.” Mi pare che la matematica richiesta oggi alla scuola sia più vicina alla “talpa” e a “Pittulongu” che non ai tradizionali esercizi a cui i nostri allievi sono avvezzi. Concludo con uno stralcio della lettera scritta da Paolo Boero (Università di Genova) alla fine dello scorso giugno: 181
L'INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA VOL.36 A N.2 E DELLE SCIENZE INTEGRATE MARZO 2013 “Mi chiedo se gli insegnanti che contestano la prova INVALSI hanno letto le vigenti indicazioni ministeriali per il curricolo della "scuola media", in quanto i quesiti della prova INVALSI sono palesemente finalizzati ad accertare in che misura sono state acquisite le competenze in esse previste. Ad esempio 7 quesiti su 25 riguardano la padronanza dell'argomentare (comprendere e produrre ragionamenti in forma verbale per sostenere una posizione) in problemi di matematica "pura" o applicata a situazioni reali. E aggiungo che tali competenze sono anche rilevanti se vogliamo adeguare la preparazione dei nostri ragazzi agli standard dei Paesi più avanzati. O qualcuno pensa che nella scuola italiana le priorità formative per la matematica sono quelle dettate da certi libri di testo purtroppo assai diffusi, che nulla hanno a che fare con i bisogni formativi dei futuri cittadini italiani e con le vigenti indicazioni per il curricolo? Sempre con riferimento a episodi che mi sono stati riportati, mi sembra significativa questa posizione espressa da diversi insegnanti: "non c'è tempo per preparare i ragazzi a queste prove, con il programma impegnativo che bisogna svolgere nella classe terza". Tale posizione esprime bene il fatto che per certi insegnanti esiste un "programma da svolgere" che non ha nulla a che fare con i contenuti della prova INVALSI (e quindi nemmeno con le indicazioni ministeriali per il curricolo), e che la preparazione alla prova INVALSI è un di più rispetto alla propria programmazione. In effetti una adeguata preparazione a una prova INVALSI come quella di quest'anno non può essere fornita in poche settimane di lavoro; occorre quindi che certi insegnanti riconsiderino le priorità del loro insegnamento della matematica in funzione di obiettivi 182
CONSIDERAZIONI IN MARGINE ALLE PROVE INVALSI DI MATEMATICA PER F. BRUNELLI L’ESAME DI LICENZA MEDIA DEL GIUGNO 2012 importanti per i cittadini di domani, adeguando ad essi le loro programmazioni per l'intero triennio della "scuola media". Apprendimenti meccanici e nozionistici, uno studio della matematica avulso da collegamenti significativi con situazioni d'uso realistiche, l'applicazione automatizzata di regole e tecniche non dovrebbero più avere lo spazio (e occupare il tempo) attualmente preponderante in moltissime classi. A mio avviso indurre gli insegnanti a riflettere su queste cose è una delle ricadute positive che la prova nazionale INVALSI può avere nella scuola, soprattutto se si creano (nella scuola, ma anche fuori) situazioni di discussione aperta sulla prova e sulle competenze che essa si propone di accertare e valorizzare.” 183
L'INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA VOL.36 A N.2 E DELLE SCIENZE INTEGRATE MARZO 2013 Un grazie a tutti i miei alunni (nella foto vincitori di una gara di matematica per classi) senza i quali questo articolo non sarebbe mai stato scritto Bibliografia F. Brunelli, “La prova nazionale di matematica nella scuola secondaria di primo grado”, Archimede, Le Monnier, Anno LXII gennaio-marzo 2010, pag. 6 - 15. F. Brunelli, “Un quadrato metà di un altro”, Rivista ALICE, 2010 – III vol. XI n° 33 pag. 407 - 425. Invalsi, Prime evidenze del rapporto tra voto della prova nazionale e apprendimenti in italiano e matematica. Prova nazionale A. S. 2011 – 2012 http://www.invalsi.it/esamidistato2012/documenti/Prime_evidenze_ PN2012.pdf 184
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