Concetto pedagogico - Gerbione

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Concetto pedagogico - Gerbione
Concetto pedagogico

                      Concetto pedagogico.docx
1.     Introduzione ........................................................................................................................... 3
2.     Condizioni generali (vedi anche il concetto quadro) ............................................. 3
  •    Spazi, struttura ..................................................................................................................... 3
  •    Orari d’apertura .................................................................................................................... 3
  •    Il nostro team ........................................................................................................................ 4
3.     Pedagogia................................................................................................................................. 4
  •    La nostra concezione dell’essere umano............................................................... 4
  •    Linee guida pedagogiche, fondamento pedagogico........................................ 4
  •    Partecipazione e cogestione, diritti e doveri ...................................................... 5
  •    I ritmi dell’anno, della settimana e dei giorni .................................................... 6
  •    La gestione dei passaggi ................................................................................................. 6
  •    Piano di sviluppo .................................................................................................................. 7
  •    Gestione dei nuovi media ............................................................................................... 7
  •    Educazione sessuale .......................................................................................................... 7
  •    Prevenzione e intervento in caso di crisi .............................................................. 8
  •    Concetto dell’insegnamento interno ........................................................................ 8
  •    Accompagnamento ............................................................................................................. 8
  •    Proposte speciali .................................................................................................................. 8
4.     Il lavoro nel team ................................................................................................................ 9
  •    La collaborazione ................................................................................................................. 9
  •    Formazione dei collaboratori ........................................................................................ 9
  •    Profilo dei collaboratori ................................................................................................. 10
  •    Persone di riferimento.................................................................................................... 10
  •    Il ruolo della direzione ................................................................................................... 10
5.     Genitori .................................................................................................................................... 11
  •    Principi di base e obiettivi della collaborazione.............................................. 11
6.     Garanzia di qualità ............................................................................................................ 11
  •    Quale significato assume per noi la qualità....................................................... 11

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1. Introduzione
Il concetto descritto di seguito, presenta il pensiero pedagogico che sta alla base
del nostro lavoro. Assieme alla linea guida e al concetto quadro, il lettore può farsi
un’idea del nostro approccio pedagogico differenziato, della nostra offerta e della
nostra modalità di lavoro. Di seguito parleremo di giovani. Ne fanno parte anche i
giovani adulti.
La nostra offerta si rivolge a giovani di entrambi i sessi, i quali per svariati motivi
necessitano di un quadro protetto e di un sostegno, personale e scolastico, speci-
fico.
Il nostro lavoro si basa in linea generale su un approccio umanistico ad indirizzo
antroposofico: l’attenzione viene posta sull’individuo e l’equilibrio tra corpo, anima
e spirito ne costituisce l’elemento centrale.

2. Condizioni generali (vedi anche il concetto quadro)
•   Spazi, struttura
Le antiche strutture, di quella che fu la Fattoria Gerbione, offrono protezione e si-
curezza e il contatto stretto, con animali e piante, permette di beneficiare della
forza e dei ritmi scanditi dalla natura.
I dieci posti che possiamo offrire sono distribuiti su due case: «CasaGialla» e «Ca-
saBlu». Grazie al fatto che la famiglia di gestione viva al Gerbione, viene meno il
carattere istituzionale, a favore di un ambiente più famigliare, che favorisce la re-
lazione e permette ai giovani di sentirsi a casa. Essi hanno la possibilità di dare un
tocco personalizzato alla loro camera. In un secondo tempo, a seconda delle esi-
genze, cerchiamo di realizzare assieme a loro uno spazio adeguato, al fine di favo-
rire il loro passaggio in un appartamento indipendente, al di fuori del Gerbione.
I nostri pasti vengono preparati con prodotti alimentari biologici di alta qualità,
possibilmente di produzione regionale. Molti prodotti provengono direttamente dal
nostro giardino o dal nostro pollaio.

•   Orari d’apertura
Il Gerbione è di principio aperto tutto l’anno. Ogni due settimane è previsto un fine
settimana di rientro a casa (vedi piano annuale), durante il quale possibilmente
tutti i giovani raggiungono la propria famiglia. Se ciò non è possibile, o se vengono
presi accordi diversi, cerchiamo, in collaborazione con i rispettivi servizi sociali,
una famiglia d’appoggio per il fine settimana. Promoviamo un “rientro a casa” re-
golare, al fine di sostenere il contatto con la famiglia d’origine.
I periodi di vacanza vengono gestiti in maniera individuale, in base agli obiettivi di
collocamento prefissati.

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•   Il nostro team
Il nostro team è costituito da collaboratori formati (pedagogisti sociali, terapisti
sociali, docenti, ecc.), i quali padroneggiano sia la lingua italiana che quella tede-
sca. Le competenze ad ampio raggio, permettono un lavoro finalizzato a tutti i li-
velli (didattico, di gestione del tempo libero, di dimestichezza col lavoro pratico,
del fare artistico).

3. Pedagogia
•   La nostra concezione dell’essere umano
La nostra visione sul e dell’essere umano fa riferimento alla pedagogia antroposo-
fica Waldorf (“pensare, sentire e volere”). Inoltre facciamo riferimento a Pestalozzi
(“testa, cuore e mano”), alla pedagogia Montessori (“aiutami a farlo io stesso”) e
al concetto della nuova autorità secondo Omer Haim.
Siamo aperti verso tutto quanto di nuovo si presenta, critici rispetto ad ogni forma
di dogmatismo.
Offriamo, ai giovani e ai giovani adulti, un ambiente di vita chiaro, semplice e na-
turale. Ciò permette loro di entrare nel fare, di percepire le proprie emozioni e di
sviluppare un sentimento di comprensione verso sé stessi e verso il mondo.
Favoriamo il pensare, il sentire e il volere attraverso l’insegnamento, i progetti ar-
tistici e il fare concreto.

•   Linee guida pedagogiche, fondamento pedagogico
Il nostro approccio si basa chiaramente sullo sviluppo armonioso tra pensare, sen-
tire e agire. Tramite un sostegno individualizzato, rendiamo più forte il giovane,
sviluppando competenze e capacità, stima e rispetto di sé stesso.
Diamo valore a elementi ripetitivi della vita quotidiana. Assieme ai giovani privile-
giamo quelle situazioni nelle quali riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi e
quindi, a vivere esperienze di successo. Il nuovo viene esercitato con la ripeti-
zione. Il lavoro continuo attorno ai propri obiettivi rafforza l’autostima.
Il nostro obiettivo consiste nel rendere il giovane capace di strutturare il proprio
tempo libero in maniera costruttiva e ragionevole. Possono, ad esempio, dormire,
oziare, annoiarsi o dedicarsi attivamente ad una passione.
I giovani vengono motivati a formulare delle proposte comuni per il tempo libero,
ciò per favorire processi di dinamiche di gruppo e per instaurare un sentimento di
gruppo. Le attività svolte in comune possono essere percepite come piacevoli. Fa-
voriamo continuamente i momenti d’incontro e quindi di relazione, affinché pos-
sano mettersi in atto dei processi di apprendimento. Il gruppo assume quindi una
notevole importanza.
Non promoviamo alcun credo religioso, utilizziamo però termini della cultura occi-
dentale, come “cena di Natale, periodo dell’avvento, Pasqua, …”. I giovani posso
liberamente vivere la loro spiritualità, in un’ottica di arricchimento dell’intera no-
stra comunità.
I giovani vengono accompagnati durante il loro processo di crescita, da una per-
sona di riferimento. Questa relazione costante rafforza la fiducia e il senso d’orien-
tamento e garantisce stabilità e prospettiva.

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Malgrado la trasparenza e lo spazio dedicato ad una stretta collaborazione, non
permettiamo di essere strumentalizzati; cerchiamo invece sempre di ingaggiarci
per il bene dei giovani, che ci vengono affidati.

•   Partecipazione e cogestione, diritti e doveri
Il termine partecipazione significa per noi il coinvolgimento dei giovani in qualsiasi
fatto o decisione concernente la convivenza. Si traduce in agire attivo da parte dei
giovani e perseguita l’obiettivo di favorire un senso di appartenenza, di collabora-
zione e di responsabilità. La convenzione sui diritti del fanciullo cita la partecipa-
zione quale diritto fondamentale all’articolo 12, „ nel rispetto del volere del fan-
ciullo“, come segue: „Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discerni-
mento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo
interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione te-
nendo conto della sua età e del suo grado di maturità.“
Il nostro obiettivo è di favorire una cultura di interazione e di comunicazione ri-
spettosa e valorizzante. Prendiamo sul serio i giovani, diamo loro fiducia, abbiamo
riguardo delle loro paure, dei loro sentimenti e dei loro interessi. Li incoraggiamo a
prendere decisioni e a difendere i loro interessi, a cercare dei compromessi e a di-
scuterli. I giovani possono così essere attori della loro vita quotidiana al Gerbione.
„Q4C intende fare in modo che i bambini privi di cure parentali abbiano l’opportu-
nità di forgiare il proprio futuro per diventare autonomi, autosufficienti e membri
attivi della società, vivendo in un ambiente di supporto, protettivo e che incoraggi
lo sviluppo delle loro potenzialità.” (Dichiarazione di intenti degli Standards di
Quality4Children, 2008).
Esempi di partecipazione:
    −   Sviluppo di obiettivi individuali e comunitari: concepiamo i giovani
        come attori e motivatori (principali). Perciò li coinvolgiamo attivamente nel
        loro processo personale di sviluppo.
    −   Durante l’incontro settimanale con i giovani, della durata di un’ora circa,
        vengono allenate le competenze sociali: ascoltare, aspettare, rispettare la
        diversità e la varietà, percepire le proprie risorse e i propri limiti, come pure
        quelle/i degli altri. I giovani possono richiedere un giro di feedback, struttu-
        rato sempre secondo una medesima modalità e sostenuto in maniera com-
        petente.
    −   Durante i colloqui settimanali e i colloqui di bilancio i giovani imparano
        ad esplicitare i loro bisogni; questi vengono ascoltati e accolti con serietà.
    −   Gli accordi e i piani vengono presi e elaborati in comune.
    −   I giovani partecipano all‘arredamento della loro camera e godono di una
        certa libertà di autodeterminazione.
    −   i fine settimana, le uscite e i campi di vacanza, vengono pianificati, at-
        tuati e valutati dai giovani in collaborazione con i collaboratori.

Questo è solo un piccolo estratto delle occasioni, che vengono offerte ai giovani, di
collaborare a determinare la loro vita.

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L’intensa convivenza ci permette di cogliere le loro singolarità come pure di ricono-
scere e di prendere atto delle loro individualità. Si creano così degli spazi, all’in-
terno dei quali possono esprimere la loro personalità in maniera costruttiva.

•   I ritmi dell’anno, della settimana e dei giorni
Gli elementi ripetitivi offrono sicurezza, orientano e danno un punto di riferimento.
−   L’anno: il nostro anno si caratterizza da diversi momenti culminanti, che ven-
    gono festeggiati con tutti i collaboratori e con tutti i giovani: il brunch di prima-
    vera, il solstizio d’estate, le settimane a progetto con la festa d’estate, la festa
    d’autunno, e in inverno il periodo dell’avvento e la cena di Natale. In questo
    modo festeggiamo l’essere armoniosamente inseriti nel ciclo della natura e del
    cosmo. Questi impulsi possono rimanere vivi anche quando i giovani lasciano il
    Gerbione ed affrontano una vita indipendente.
    Le feste di compleanno: festeggiare crea un senso di appartenenza, di accudi-
    mento, di centralità, di essere qualche cosa di prezioso e di speciale. Per que-
    sto motivo festeggiamo ogni compleanno con una torta in comune. Inoltre i
    giovani ricevono un regalo e viene cucinata la loro pietanza preferita.
    Se i giovani lo desiderano, anche l’anniversario della loro entrata al Gerbione
    viene festeggiato con un menu a loro scelta.

−   La settimana: il nostro piano settimanale rimane generalmente invariato; i
    giorni di lavoro dei collaboratori sono fissi. Questa regolarità permette ai gio-
    vani, come pure ai collaboratori, di orientarsi e di programmarsi. I giorni della
    settimana assumono quindi una forma e i collaboratori in servizio possono ca-
    ratterizzare “la loro giornata” in maniera personalizzata.
    Per strutturare i giorni in maniera trasparente e vincolante, i giovani hanno un
    programma settimanale proprio. La struttura di base rimane uguale per tutti; i
    momenti d’incontro sono dati dai pasti, dall’incontro settimanale e dalle attività
    del fine settimana.
−   I giorni: i momenti d’incontro come la colazione, la “Morgenrunde”, le pause, il
    pranzo, la sera, quando tutti sono rientrati, promuovono un importante senso
    di appartenenza e di accudimento.

•   La gestione dei passaggi
Le nostre tre forme abitative (CasaGialla, CasaBlu, appartamento esterno) costi-
tuiscono un percorso di sviluppo educativo verso una vita indipendente e autode-
terminata. Grazie ad un percorso progressivo e strutturato, i giovani possono
orientarsi, darsi degli obiettivi e avere delle prospettive.
Il primo passaggio viene vissuto quando possono trasferirsi dalla CasaGialla alla
CasaBlu. Affinché ciò possa avvenire, devono adempiere ad alcune condizioni.
Nella CasaBlu i giovani si si confrontano con l’abitare e il coabitare indipendente.
Nella fase successiva il Gerbione può prendere in affitto un appartamento e ac-
compagnare, per un periodo determinato, il giovane prima che questo si assuma
in maniera del tutto autonoma.
Anche dopo l’uscita dal Gerbione e al raggiungimento della completa indipen-
denza, curiamo, a seconda delle esigenze, il contatto con i giovani adulti.
I passaggi rappresentano momenti importanti, portatori di grandi insegnamenti.
Sono però anche momenti che possono pesare nella biografia o risvegliare

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esperienze traumatiche. Nei passaggi si sviluppa un potenziale per favorire uno
sviluppo, ma che viene liberato unicamente grazie al volere proprio del giovane.
Per questa ragione i giovani vengono sempre coinvolti attivamente nell’elabora-
zione dei passaggi.

•   Piano di sviluppo
Riusciamo a porre delle basi di lavoro solide con i giovani, durante il periodo di
prova, attraverso una presa di contatto, l’istaurazione di un rapporto di fiducia,
un’attenzione mirata e un accompagnamento nel quotidiano.
Siccome i giovani diventano gli attori del loro cammino individuale e dovrebbero
imparare a trovare e a difendere i propri bisogni, i propri obiettivi e le proprie pro-
spettive, al Gerbione vengono attivamente coinvolti nella pianificazione del loro
percorso. L’elaborazione comune degli obiettivi sviluppa la predisposizione alla ri-
cerca di compromessi, il senso di appartenenza come pure la competenza sociale.
Siccome la partecipazione attiva corrisponde ad una prerogativa necessaria allo
sviluppo, lavoriamo unicamente con giovani, che mostrano almeno una minima
volontà, di voler lavorare su sé stessi e sulle tematiche che li riguardano.
I colloqui di bilancio sono di grande aiuto per i giovani. Durante questi momenti
regolari, viene sottolineata l’importanza dello sviluppo personale e delle proprie
prospettive. Via via si creano, per i giovani e il Gerbione, dei vincoli nel processo
di collocamento, negli obiettivi e nelle aspettative. Il carattere vincolante e la vo-
lontà nel voler affrontare le proprie tematiche, viene confermato con la firma, dei
diretti interessati, a seguito del colloquio di bilancio con la direzione e la persona
di riferimento.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati al momento del colloquio di bilancio, elabo-
riamo assieme ai giovani degli obiettivi intermedi (chiari, su misura, attrattivi, rea-
listici, determinati nel tempo), nella direzione precedentemente elaborata. Per ga-
rantirne il raggiungimento, mettiamo a loro disposizione la persona di riferimento,
l’intero team e, se necessario, la rete di riferimento del Gerbione. Per la valuta-
zione degli obiettivi intermedi, disponiamo di un Tool digitalizzato, che permette ai
giovani di auto-valutarsi senza timore. Al momento del colloquio individuale setti-
manale, l’autovalutazione, come pure il bilancio esterno, possono essere elaborati
e discussi.

•   Gestione dei nuovi media
I giovani devono potersi confrontare con i nuovi media, con le opportunità che of-
frono ma anche con i pericoli che ne conseguono e impararne un giusto utilizzo.
Ciò comprende anche l’adeguato utilizzo dei social nel quotidiano. Il nostro obiet-
tivo consiste nel fornire al giovane i mezzi per acquisire una competenza mediatica
equilibrata. A tale proposito disponiamo di un concetto elaborato specifico.

•   Educazione sessuale
Al fine di sostenere i giovani nel loro percorso verso l’età adulta, trattiamo i temi e
le domande legate alla sessualità in maniera aperta e coscienziosa. Il nostro con-
cetto pedagogico in materia di sessualità può fornire maggiori ragguagli.

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•   Prevenzione e intervento in caso di crisi
Siamo accorti! Non tolleriamo nessuna forma di sfruttamento sessuale, di violenza
o di abuso.
L’attività nella pratica delle professioni sociali è spesso collegata ad esperienze le-
gate ai limiti come pure a sfide emozionali. In tali contesti gli spazi personali, o
addirittura l’integrità fisica e psichica delle persone coinvolte, siano essi giovani o
anche collaboratori, possono essere messi in pericolo. Questo aspetto richiede
un’attenzione particolare e presuppone un confronto aperto e sincero su tutte le
domande, che ne risultano.
Nel migliore dei casi una crisi può trasformarsi in un’occasione positiva di crescita.
Avvenimenti particolari come mobbing, offese pesanti, atteggiamenti denigratori,
lesioni corporali, la non osservanza di direttive tassative o simili, vengono imme-
diatamente affrontate con tutte le persone coinvolte. I rapporti scritti e i colloqui
con i singoli e/o di gruppo, favoriscono la trasparenza e aiutano ad affrontare e ad
elaborare, con una certa calma, un difficile processo.
Siamo coscienti del fatto che gli avvenimenti di crisi hanno degli effetti sull’intero
gruppo. Per questo motivo, durante l’incontro settimanale o durante il colloquio
settimanale, tematizziamo gli aspetti di una certa rilevanza. La protezione del
gruppo, come pure quella del singolo, è prioritaria e non trascurabile nel processo
risolutivo.
Gli avvenimenti particolari vengono gestiti secondo le modalità espresse nel con-
cetto quadro e nel concetto «Avvenimenti critici, abusi e violenza».
Le modalità d’intervento appropriate, per prevenire situazioni critiche, sono de-
scritte nei documenti “Manuale d’emergenza”, “Concetto avvenimenti critici, abusi
e violenza” e “Diritti e doveri”.

•   Concetto dell’insegnamento interno
Diamo la possibilità ai giovani di colmare le lacune scolastiche, grazie a un’offerta
di insegnamento interno, come pure di prepararsi, se richiesto, al conseguimento
della Licenza di SM come privatisti. Anche l’orientamento professionale e la ricerca
e l’accompagnamento di stage esterni, fanno parte della nostra offerta.

A questo riguardo è disponibile un concetto specifico.

•   Accompagnamento
Di principio, nel lavoro con giovani minorenni, lavoriamo in collaborazione con i
loro genitori e i loro medici di famiglia.

Il divenire adulti, significa assumere la responsabilità del benessere del proprio
corpo e della propria psiche. Il nostro scopo é quello di rendere i giovani capaci di
valutare e gestire in maniera corrette le questioni mediche e terapeutiche (a chi
mi rivolgo quando e per quale motivo, e chi deve esserne informato)

•   Proposte speciali
Durante il corso dell’anno ci sono quattro momenti obbligatori per tutti i giovani:
due fine settimana di gruppo, la festa d’estate e la chiusura dell’anno.

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I fine settimana di gruppo: i giovani vengono coinvolti nella pianificazione e
nella strutturazione delle attività. In questo modo si creano tanti ambiti d’appren-
dimento (esperienza di successo, adattamento, pianificazione, attuazione, infor-
mazione, logistica, dinamica di gruppo, percezione e affronto di dinamiche di
gruppo).
Le settimane estive a progetto: prima delle vacanze estive si svolgono le no-
stre settimane progetto. I giovani e i collaboratori preparano assieme un teatro,
uno show o realizzano qualche cosa di manuale. Viene preparato il grande evento
pubblico. Ciò facendo ci sperimentiamo e oltrepassiamo i limiti, scopriamo nuove
capacità ed interessi.
La fine dell’anno: durante il periodo dell’avvento proponiamo i Wichtel: in occa-
sione di un momento di festa, a inizio dicembre, tutti i collaboratori e i giovani
estraggono a sorte il nominativo di uno dei presenti. In maniera segreta, ogni per-
sona, donerà al suo Wichtel delle piccole attenzioni, ricevendone a sua volta in
dono da qualcuno. Durante la cena di Natale, alla quale partecipano tutti i giovani
e tutti i collaboratori, le identità dei Wichtel vengono svelate. Questa festa segna
la fine dell’anno per tutta la nostra comunità.

4. Il lavoro nel team
•   La collaborazione
Riteniamo che, il presupposto necessario all’assunzione del compito che siamo
portati a svolgere, sia quello di porci come degli esperti e di rimanere costante-
mente in un’ottica di formazione continua, come pure di portare attenzione alla
nostra crescita personale. Di questo ambito fanno parte anche la supervisione
(d’equipe, settoriale, individuale), l’intravisione, i corsi di aggiornamento.
Una comunicazione valorizzante, trasparente, onesta e diretta costituisce uno dei
piloni portanti della nostra cultura aziendale: la forza sta nel collettivo. La collabo-
razione tra i diversi organi come la fondazione, il comitato, la direzione, i collabo-
ratori con altri gruppi d’appartenenza quali i giovani, i genitori e i servizi sociali si
basa sul sostegno e il coinvolgimento reciproco. Nello specifico ci basiamo anche
su approcci sistemici e di economia aziendale.
Siamo coscienti dell’esempio che diamo e pensiamo, percepiamo e agiamo co-
scienti della nostra responsabilità educativa. I collaboratori gestiscono coscienzio-
samente la vicinanza e la distanza, le situazioni difficili, le questioni sessuali, la
violenza e gli abusi come pure le diversità culturali.
I giovani guardano ai collaboratori come a delle persone che vivono nel fare. Tutti
i lavori pratici nell’ambito del giardinaggio, della cucina e delle pulizie rappresen-
tano per noi delle preziose occasioni di apprendimento e di pratica e vengono
quindi svolte con particolare dedizione. Tutti i collaboratori si sentono parte di un
tutto, di un organismo sociale, che ha come compito quello di accompagnare i gio-
vani.

•   Formazione dei collaboratori
Al fine di garantire una elevata competenza, impieghiamo unicamente del perso-
nale formato in ambito pedagogico. Particolarmente apprezzate sono inoltre com-
petenze artistiche o manuali. Il Gerbione si propone pure come struttura forma-
tiva, accogliendo studenti, persone in formazione o stagiaires.

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•   Profilo dei collaboratori
I collaboratori, in quanto esempi educativi, devono portare affidabilità, indipen-
denza, competenza propria, autenticità e presenza. Il buon umore, come elemento
collante, assume una grande importanza. I collaboratori costruiscono le relazioni
empaticamente. Si caratterizzano per le loro competenze comunicative e di colla-
borazione, nel dialogo e nel contatto con i giovani.
Il loro agire pedagogico viene arricchito e ampliato da capacità pratiche e artisti-
che e dal piacere nel fare.
Per rimanere aggiornati i collaboratori devono essere propensi alla formazione
continua, flessibili e resilienti. Affrontano i nuovi compiti e la routine, con entusia-
smo e predisposizione all’apprendere.
I nostri collaboratori dispongono di competenze linguistiche in tedesco e in ita-
liano, siccome accogliamo giovani provenienti da entrambe le regioni linguistiche.
I nostri processi amministrativi, come pure l’accompagnamento dei giovani verso il
mondo mediatico, richiedono ai nostri collaboratori una competenza di base in
questo ambito.

•   Persone di riferimento
Il nostro obiettivo pedagogico centrale è di stare in relazione con i giovani. La per-
sona di riferimento assume quindi una funzione molto importante.: lei è la persona
più vicina ai giovani, si impegna per loro, è la persona di primo riferimento, men-
tore e di supporto.
Le persone di riferimento rimangono costantemente in una dinamica di scambio
tra di loro. Al fine di dare supporto alle persone di riferimento, le decisioni impor-
tanti vengono prese all’interno del team, il quale deve trovarsi d’accordo sui pre-
supposti necessari alla vita e al lavoro comune, in seno all’azienda e quindi anche
essere portavoce di serenità e di sicurezza.
Durante la riunione settimanale le persone di riferimento si chinano, assieme alla
direzione, ai docenti, agli addetti dell’economia domestica, su temi attuali. Ven-
gono messe in atto metodologie differenziate, discussi e sviluppati temi a carat-
tere formativo o legati all’ approccio educativo, ecc. Ci sperimentiamo anche nel
pensiero trasversale.

•   Il ruolo della direzione
La presenza della direzione è efficiente, se si identifica con una istanza attenta,
empatica e di coordinamento. Questa continuità nella presenza viene garantita dal
fatto che la famiglia della direzione vive all’interno della struttura. Si garantisce
così lo spazio necessario all’instaurarsi di un quadro comune e di una sicurezza,
sia in seno ai collaboratori, che all’interno del gruppo di giovani.
Oltre che ai compiti specifici legati alla direzione del centro, le persone addette alla
direzione si assumono anche compiti nell’accompagnamento quotidiano dei gio-
vani, come pure incombenze pratiche.

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5. Genitori
•   Principi di base e obiettivi della collaborazione
Noi accompagnatori non abbiamo, né il diritto né la presunzione, di sostituirci ai
genitori. Ci percepiamo come degli specialisti, i quali accompagnano e sostengono
i giovani durante un determinato periodo della loro vita. Il nostro lavoro con i gio-
vani può avere successo solamente se i genitori sono d’accordo con il colloca-
mento e se ci riconoscono come co-educatori per il periodo determinato. Sin
dall’inizio i genitori vengono coinvolti attivamente: prima visita, valutazione dei
giorni di prova, colloquio d’entrata, colloqui di rete regolari, e scambio continuo.

6. Garanzia di qualità
•   Quale significato assume per noi la qualità
Ci percepiamo come un organismo mobile e autentico e siamo un’organizzazione
innovativa in fase di apprendimento.
Una struttura, che favorisce lo sviluppo dei giovani, deve periodicamente mettersi
in questione, porsi di fronte alle nuove sfide del tempo, adattarsi, sperimentare il
nuovo, per rimanere viva e per offrire un lavoro qualitativamente buono. E’ quindi
indispensabile prendere in considerazione tutti i settori precedentemente presen-
tati, nei quali i giovani fungono da attori, concedere ai giovani il ruolo di «esperti»
all’interno del loro cammino, perseguire uno scambio costante all’interno del team
su questioni pedagogiche, promuovere una stretta collaborazione con i genitori, i
consultori e gli uffici esterni.
La qualità sarà tangibile, in definitiva, soprattutto nella crescita del giovane.

Tenero, 17.12.2019

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