Chirotteri MONITORAGGIO FAUNISTICO DEL PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA - Parco Nazionale Foreste Casentinesi
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ST.E.R.N.A. MONITORAGGIO FAUNISTICO DEL PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA Chirotteri Anno 2019 Tommaso Campedelli, Guglielmo Londi, Simonetta Cutini, Pamela Priori, Dino Scaravelli, Guido Tellini Florenzano
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 SOMMARIO Premessa............................................................................................................................................... 3 Obiettivi dello studio............................................................................................................................ 3 Materiali e metodi ................................................................................................................................ 4 Area di studio .................................................................................................................................. 4 Metodologie di censimento ............................................................................................................. 4 Monitoraggio bioacustico ........................................................................................................... 4 Monitoraggio delle colonie ......................................................................................................... 7 Risultati e discussione .......................................................................................................................... 8 Monitoraggio bioacustico ................................................................................................................ 8 Rinolofo minore........................................................................................................................ 10 Vespertilio di Bechsteini ........................................................................................................... 11 Vespertilio smarginato .............................................................................................................. 12 Vespertilio mustacchino ............................................................................................................ 13 Vespertilio di Natterer ............................................................................................................... 14 Nottola comune......................................................................................................................... 15 Barbastello ................................................................................................................................ 16 Miniottero ................................................................................................................................. 17 Monitoraggio delle colonie ........................................................................................................... 18 Conclusioni ........................................................................................................................................ 21 Bibliografia ........................................................................................................................................ 22 Appendice 1 ....................................................................................................................................... 23 2
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 PREMESSA I chirotteri, in virtù della loro diversità ecologica e funzionale sono considerati ottimi indicatori ecologici (Wickramasinghe et al. 2003; Kalcounis-Rueppell et al. 2007). Molte specie utilizzano infatti ambienti anche molto differenti nelle diverse fasi del ciclo biologico: basti pensare ai rifugi di svernamento costituiti per molte specie da cavità ipogee e alle stesse specie che poi si riproducono in ambienti forestali. Proprio agli ambienti forestali è legata la maggior parte delle specie presenti in Italia, tra cui molte di interesse conservazionistico (Agnelli et al. 2004, Dietz et al. 2009). Considerando le caratteristiche ambientali del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è evidente come i chirotteri rappresentino indubbiamente un taxon di assoluto interesse; all'interno del Parco, che ha un indice di copertura forestale vicina al 90%, si trovano infatti alcuni tra gli ambienti forestali più maturi e meglio conservati dell'intero Appennino. OBIETTIVI DELLO STUDIO L'obiettivo di questo studio è duplice; da una parte, quello di raccogliere informazioni dettagliate sulla distribuzione delle specie di chirotteri che vivono all'interno del territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dall'altra quello di continuare un programma di monitoraggio che, se ripetuto nel tempo (attualmente sono quattro gli anni di rilievo effettuati), permetterà di valutare l'evoluzione dei popolamenti, anche e soprattutto in relazione alle politiche di conservazione attivate dal Parco. Se infatti i dati relativi alla distribuzione e all'ecologia delle specie di chirotteri appaiono come importanti strumenti conoscitivi di supporto all'identificazione delle più idonee strategie di gestione e conservazione del patrimonio naturalistico, il monitoraggio delle popolazioni locali assume una rilevanza conservazionistica quantomeno a livello di intero Appennino settentrionale. Come già indicato infatti, il Parco ospita ambienti forestali di eccezionale importanza, che non trovano uguali in altre aree di questo tratto di Appennino, e considerando l'importanza che questi ambienti rivestono per i chirotteri, e quanto questi animali siano capaci di spostarsi e utilizzare ambienti anche molto distanti tra loro, non è difficile immaginare il ruolo di source che potrebbero svolgere rispetto alle altre aree dell'Appennino, con una rilevanza conservazionistica quindi che va ben oltre i confini dell'area protetta. Il 2019 è il sesto anno in cui è svolta l’attività di monitoraggio bioacustico (in precedenza era stato effettuato il monitoraggio nel 2018, 2017, 2016, 2014 e, solo per il versante toscano del Parco, nel 2012). 3
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 MATERIALI E METODI AREA DI STUDIO I rilievi sono stati realizzati all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, oltre che in alcune aree limitrofe, all'interno di Siti Natura 2000, che costituisco da un punto di vista delle caratteristiche ambientali, ma anche gestionale, un ambito territoriale omogeneo. METODOLOGIE DI CENSIMENTO MONITORAGGIO BIOACUSTICO I rilievi a terra sono stati effettuati con l’ausilio di un rilevatore di ultrasuoni (bat detector), collegato ad un registratore audio. I bat detector sono strumenti che convertono i segnali utilizzati dai chirotteri per l’ecolocalizzazione, emessi a frequenze quasi esclusivamente ultrasoniche, in segnali udibili (e dunque registrabili ed analizzabili). Si può così rilevare la presenza dei chirotteri e, nella maggior parte dei casi, anche discriminare le diverse specie in base ad alcuni parametri delle emissioni sonore di questi animali (frequenza, intensità, struttura, Russo & Jones 2002; Russo 2004). Le tracce audio registrate in campagna sono state analizzate al computer utilizzando il software BatSound. La strumentazione utilizzata consiste in un rilevatore ad ultrasuoni Pettersson D240X, collegato ad un registratore audio ZOOM H2 Handy Recorder (Figura 1). Figura 1. Il bat detector, a sinistra, e il registratore audio, a destra, utilizzati per i rilievi. 4
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 L’identificazione acustica è uno dei metodi utilizzati nello studio dei chirotteri e, negli ultimi anni, sia per la relativa facilità di utilizzo di questi strumenti, sia per la comodità nel lavoro di campagna, soprattutto se confrontato con metodi quali la cattura diretta degli individui, ha acquisito crescente popolarità (Russo 2004). L’efficacia del metodo dipende da una serie di parametri, tra cui la sensibilità del dispositivo, l’intensità del segnale emesso dalle singole specie, la struttura dell’habitat in cui si effettuano i rilevamenti e, non per ultimo, la distanza esistente tra la sorgente sonora e il rilevatore (Russo 2004); in particolare, la maggior parte delle specie risulta individuabile in una fascia di distanza compresa entro i 30 metri (Kunz et al. 2007). Il metodo presenta alcune difficoltà oggettive, dovute alla sovrapposizione delle frequenze di emissione di alcune specie, sovrapposizioni che, soprattutto in presenza di registrazioni di scarsa qualità o non sufficientemente lunghe, possono rendere in alcuni casi molto difficoltosa o impossibile la discriminazione delle singole specie (Russo 2004). In molti di questi casi è tuttavia possibile risalire al genere di appartenenza, informazione che, nel caso dei chirotteri, gruppo per cui si hanno in genere pochi dati corologici, risulta comunque utile e rimane egualmente utile ad esempio, anche per considerazioni circa le abbondanze complessive e gli indici di frequentazione delle aree. Un altro limite del metodo concerne in generale la differente rilevabilità delle diverse specie il che impone di considerare con prudenza il confronto tra le abbondanze relative dei pipistrelli così censiti (Russo 2004). In particolare alcune specie, segnatamente, tra i chirotteri potenzialmente presenti nell’area di studio, i generi Plecotus e Rhinolophus, che emettono segnali molto deboli i primi, fortemente direzionali e a frequenze elevate dunque fortemente attenuate dall’atmosfera i secondi (Dietz et al. 2009), sono scarsamente rilevabili col bat detector e dunque sottostimati con indagini condotte esclusivamente con questa metodologia (Russo 2004). Nonostante questi limiti, l’identificazione acustica come detto, è un metodo indubbiamente efficace e ormai largamente impiegato nello studio dei chirotteri. I censimenti sono realizzati sia mediante transetti sia mediante stazioni di ascolto (Parsons et al. 2007). Il monitoraggio è basato essenzialmente sui transetti, distribuiti in tutta l'area di studio, lungo la viabilità secondaria e principale che attraversa il Parco (Figura 2); i transetti sono stati percorsi tutti in auto, a bassa velocità, ad eccezione del tratto in Pian dei Romiti, percorso invece a piedi. In alcune situazioni particolari, ad esempio nei pressi di zone umide o ambienti ecotonali, sono state effettuate stazioni di ascolto, della durata di 10 minuti, con l'obiettivo di massimizzare la probabilità di contatto con specie rare. La localizzazione di ciascun contatto o punto di rilievo è stata registrata mediante GPS. 5
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 Figura 2. Localizzazione dei transetti e delle stazioni di ascolto effettuati nel 2019. 6
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 MONITORAGGIO DELLE COLONIE Nel 2019 si è proseguito il monitoraggio dei roost conosciuti e la ricerca di nuovi per i Chirotteri presenti nel Parco Nazione. L’attività di esplorazione è stata attuata con tecniche tradizionali di osservazione diretta e con metodiche bioacustiche trovando anche nuovi importanti luoghi dove i Chirotteri si rifugiano sia per l’ibernazione, per rifugio temporaneo e sia per la riproduzione. Il progetto ha trovato importante sostegno soprattutto nel Comando UTB dei Carabinieri Forestali di Pratovecchio che hanno permesso il controllo degli edifici di loro pertinenza, hanno accompagnato e sostenuto la ricerca. La presenza e struttura dei rifugi con colonie riproduttive così come di quelli dove gli animali trovano riposo o altre attività, è fondamentale nella politica di conservazione di questi animali che contano tra le loro fila il maggior numero di specie in pericolo tra i mammiferi italiani. I rilievi sono stati realizzati nel periodo maggio-settembre, in molti casi ripetuti più volte nell’arco del periodo per verificare il successo riproduttivo delle colonie. Le visite sono state realizzate utilizzando tutte le precauzioni necessarie per ridurre al minimo l’eventuale disturbo provocato agli animali. 7
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 RISULTATI E DISCUSSIONE MONITORAGGIO BIOACUSTICO In totale i transetti percorsi nel 2019 assommano a circa 650 km, le stazioni di ascolto effettuate sono 4. I rilievi sono stati effettuati dal 19 agosto al 5 settembre, in 9 giornate diverse (Tabella 1). Tabella 1. Giornate in cui sono stati effettuati i rilievi e numero di dati raccolti distinti per metodo di rilievo. data punto di ascolto transetto Totale 19 agosto 69 69 20 agosto 4 83 87 21 agosto 13 91 104 23 agosto 1 68 69 26 agosto 130 130 27 agosto 133 133 1 settembre 122 122 4 settembre 63 63 5 settembre 213 213 Totale 18 972 990 Complessivamente, su un totale di 990 contatti rilevati, per 951 è stato possibile determinare con certezza la specie di appartenenza (Tabella 2); per 18 contatti è stato possibile attribuire solo il genere di appartenenza (Nyctalus sp., Myotis sp., Pipistrellus sp.). Tre contatti sono stati attribuiti alla coppia di specie gemelle (specie che emettono segnali simili) formata da M. myotis e M. Blythii, due sono invece i contatti attribuiti alla coppia Eptesicus serotinus/Nyctalus leisleri, specie che non è sempre possibile distinguere con sicurezza. 16 sono invece i contatti rimasti indeterminati. Sono state identificate con certezza 15 specie; di queste, cinque sono considerate di interesse conservazionistico a livello europeo (inserite nell’Allegato II della Dir. Habitat 92/43/CEE), sette sono quelle con uno stato di conservazione negativo a livello nazionale (categorie VU e EN della Lista Rossa Nazionale; Rondinini et al. 2013; Tabella 3) Le specie più comuni sono risultate, nell’ordine, pipistrello nano, con 393 contatti, corrispondenti al 40% del totale, pipistrello albolimbato (24%) e pipistrello di Savi (16%), confermando i dati raccolti negli anni precedenti (cfr. relazioni precedenti). Si tratta di specie comuni, ampiamente distribuite su tutto il territorio del Parco e, soprattutto nel caso del pipistrello albolimbato, legati anche agli ambienti antropizzati (Campedelli et al. 2014). Rispetto alle altre due specie, il pipistrello albolimbato, più termofilo, mostra una maggiore diffusione nel versante toscano del Parco. Relativamente comuni anche il miniottero (35 contatti) e il barbastello (32 contatti). Per quanto riguarda le altre specie, da segnalare l’elevato numero di contatti con il vespertilio di Daubenton e quello mustacchino (rispettivamente 14 e 11 contatti). Tra le specie di interesse conservazionistico si segnalano tre contatti con il vespertilio smarginato e tre con il vespertilio di Bechsteini, mai segnalato in precedenza nell’ambito di questo monitoraggio; entrambe le specie sono inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat. In Appendice 1 viene presentata una tabella riassuntiva dei dati raccolti negli anni precedenti. 8
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 Tabella 2. Specie rilevate nel corso del monitoraggio bioacustico. Per ciascuna specie è indicato il numero di contatti ottenuto con ciascuna metodologia di rilievo. Sono indicati anche i contatti per i quali non è stato possibile discriminare tra due specie diverse, quelli identificati solo a livello di genere e quelli indeterminati. specie punto di ascolto transetto Totale rinolofo minore Rhinolophus hipposideros 1 1 vespertilio di Bechstein Myotis bechsteinii 3 3 vespertilio di Daubenton Myotis daubentonii 14 14 vespertilio smarginato Myotis emarginatus 5 5 vespertilio mustacchino Myotis mystacinus 11 11 vespertilio di Natterer Myotis nattereri 5 5 pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii 237 237 pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus 7 386 393 nottola di Leisler Nyctalus leisleri 1 17 18 nottola comune Nyctalus noctula 8 8 pipistrello di Savi Hypsugo savii 3 155 158 serotino comune Eptesicus serotinus 1 21 22 barbastello Barbastella barbastellus 6 29 35 miniottero Miniopterus schreibersii 32 32 molosso di Cestoni Tadarida teniotis 9 9 Eptesicus serotinus/Nyctalus leisleri 2 2 Myotis myotis/Myotis blythii 3 3 Nyctalus sp. 1 1 Plecotus sp. 1 1 Myotis sp. 16 16 indeterminato 16 16 Totale 18 972 990 Tabella 3. Interesse conservazionistico a livello europeo (Allegato II della Dir. Habitat 92/43/CEE) e stato di conservazione a livello nazionale (cfr. Rondinini et al. 2013) delle specie rilevate durante i rilievi bioacustici. specie Dir. 92/43/CEE LRN rinolofo minore x EN Vespertilio di Bechstein x EN vespertilio di Daubenton LC vespertilio smarginato x NT vespertilio mustacchino VU vespertilio di Natterer VU pipistrello albolimbato LC pipistrello nano LC nottola di Leisler NT nottola comune VU pipistrello di Savi LC serotino comune NT barbastello x EN miniottero x VU molosso di Cestoni LC Nelle pagine che seguono viene presentata e discussa la distribuzione delle specie di maggiore interesse conservazionistico. 9
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 RINOLOFO MINORE Localizzazioni di rinolofo minore registrate nel 2019 (pallini gialli); in celeste le aree dove era stato segnalato negli anni precedenti (2012-2018). Nell’ambito dell’indagine 2019, il rinolofo minore è stato rilevato in una sola occasione, presso la località la Fossa, lungo la strada che dalla S.S. del Passo dei Mandrioli porta fino a Camaldoli. Complessivamente, considerando i sei anni di monitoraggio, il rinolofo minore è stato contattato 12 volte. La distribuzione dei dati sembra evidenziare due zone in particolare in cui la specie risulta presente con una certa regolarità: l’area che comprende la della Foresta della Lama fino a Poggio Serra, al cui interno ricade la colonia della Seghettina, e un’altra che comprende più in generale il settore settentrionale del Parco. Altre osservazioni riguardano i dintorni di Metaleto e di Badia Prataglia. Il rinolofo minore, come tutte le altre specie del genere Rhinolopus, sono difficilmente rilevabili utilizzando la metodologia dei transetti bioacustici e la sua distribuzione nel Parco è verosimilmente sottostimata. Quasi tutte le aree in cui è stata rilevata la specie sono caratterizzate da presenza di boscaglie o ambienti di margine, zone particolarmente idonee alla specie, in particolare come siti di alimentazione. 10
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 VESPERTILIO DI BECHSTEINI Localizzazioni di vespertilio di Bechsteini registrate nel 2019 (pallini gialli). I tre dati registrati nel 2019 sono in assoluto i primi per questa specie per quanto riguarda questo programma di monitoraggio. Secondo quanto riportato da Sacchi et al. (2015), la specie risulta relativamente diffusa in particolare nell’area di crinale tra il Monte Falterona e Poggio Scali, con alcune osservazioni nella Valle dell’Oia e nella Foresta di Campigna. I dati riportati dagli autori sono stati raccolti in un periodo diverso (primavera-estate) e questo potrebbe essere uno dei motivi che sta alla base della differenza di rilevamento della specie. Il vespertilio di Bechsteini è considerata tra le specie europee quella maggiormente legata agli ambienti forestali (Lanza 2012), in particolare quelli più maturi e con presenza di alberi di grosse dimensioni e ricco sottobosco (Dietz et al. 2009). Mostra una certa predilezione per i boschi di faggio e di querce, anche se lo si rinviene comunemente anche nei misti o puri di conifere, in particolare nei soprassuoli di pino e abete bianco. Frequenta abitualmente le foreste montane, in particolare in ambiente mediterraneo. 11
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 VESPERTILIO SMARGINATO Localizzazioni di vespertilio smarginato registrate nel 2019 (pallini gialli); in celeste le aree dove era stato segnalato negli anni precedenti (2012-2018). Nell’ambito dei rilievi 2019, il vespertilio smarginato è stato rilevato in cinque occasioni; la localizzazione dei dati conferma appieno l’importanza del nucleo centrale delle Foreste Casentinesi (Foreste di Camaldoli, Badia Prataglia e Campigna) come core area della specie. Il Vespertilio smarginato è del resto legato alla presenza di soprassuoli maturi e strutturati, con presenza di alberi di grosse dimensioni, condizioni queste che caratterizzano diffusamente i soprassuoli delle Riserve Naturali Statali delle Foreste Casentinesi. Due dei nuovi dati riguardano aree in cui la presenza della specie non era stata rilevata precedentemente, relativamente lontane da quelle di maggiore presenza: un esemplare è stato registrato appena fuori l’abitato di Fiumicello, nel versante romagnolo, mentre un altro dato riguarda le aree limitrofe della frazione di Lierna, nel comune di Poppi, in corrispondenza di un mosaico agricolo-forestale molto diversificato. 12
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 VESPERTILIO MUSTACCHINO Localizzazioni di vespertilio mustacchino registrate nel 2019 (pallini gialli); in celeste le aree dove era stato segnalato negli anni precedenti (2012-2018). Nel 2019, il vespertilio mustacchino è risultato, dopo il vespertilio di Daubenton, la specie più comune tra quelle appartenenti al genere Mytois, con complessivi 10 contatti. Considerando anche i dati raccolti negli anni precedenti, si conferma l’importanza degli ambienti forestali prettamente montani, con la metà dei contatti che ricade infatti nell’area compresa tra Monte Falterona e Campigna. La capacità della specie di adattarsi a condizioni climatiche fresche, se non propriamente fredde, è del resto ben nota (Lanza 2012). Il vespertilio mustacchino, sebbene particolarmente legato agli ambienti forestali, frequenta anche altre tipologie di ambienti, sempre caratterizzati dalla presenza di vegetazione arborea, ma dove questa crea con aree aperte e arbusteti una struttura a mosaico: ricadono in questa tipologia buona parte delle osservazioni effettuate nel versante mugellano del Parco e nell’area del Monte Gemelli. 13
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 VESPERTILIO DI NATTERER Localizzazioni di vespertilio di Natterer registrate nel 2019 (pallini gialli); in celeste le aree dove era stato segnalato negli anni precedenti (2012-2018). Specie tipicamente forestale, il vespertilio di Natterer è, almeno nel Parco, legato in particolare alle quote più elevate, mostrando una distribuzione simile a M. mystacinus; anche in questo caso la core-area di distribuzione della specie può essere individuata nella porzione di crinale che da Giogo-Seccheta arriva fino oltre il Monte Falterona. Nel 2019 sono stati raccolti cinque dati di presenza; di questi, tre sono riferibili all’area di maggiore presenza della specie, gli altri due sono stati registrati nel settore nord del Parco, uno nei pressi di San Benedetto in Alpe, il secondo lungo la strada che da Castel dell’Alpe porta a Premilcuore. 14
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 NOTTOLA COMUNE Localizzazioni di nottola comune registrate nel 2019 (pallini gialli); in celeste le aree dove era stato segnalato negli anni precedenti (2012-2018). La nottola comune è specie ad alta valenza ecologica; sebbene sia legata genericamente agli ambienti forestali, frequenta tuttavia regolarmente anche aree antropizzate e maggiormente diversificate. Questa sua elasticità ecologica è bene evidente dalla distribuzione della specie nel Parco; considerando tutti i dati a disposizione, la nottola comune appare ben distribuita all’interno dell’area protetta, sia in contesti prettamente forestali sia in aree caratterizzate da una maggiore diversità ambientale (es. Alpe di S. Benedetto e Alta Vallesanta). I dati raccolti nel 2019 confermano questa situazione, con dati di presenza sia in Vallesanta sia lungo la strada che costeggia la Riserva Integrale di S. Fratino. 15
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 BARBASTELLO Localizzazioni di barbastello registrate nel 2019 (pallini gialli); in celeste le aree dove era stato segnalato negli anni precedenti (2012-2018). Il barbastello si conferma specie ampiamente diffusa e relativamente comune; i dati raccolti nel 2019 incrementano ulteriormente l’areale della specie all’interno del Parco, che oramai comprende quasi il 50% del territorio del Parco. Il barbastello, sebbene frequenti abitualmente anche altre tipologie ambientali, è particolarmente legato agli ambienti forestali maturi e questa sua ampia diffusione è evidentemente un indicatore del buono stato di conservazione delle foreste nel Parco. Nell’ambito della campagna 2019, sono stati raccolti 32 dati di presenza, il numero più elevato dopo quello record di 48 registrato nel 2017. Rispetto agli anni precedenti, la specie è stata rilevata in particolare nelle fasce più basse del Parco, sia nel versante toscano sia in quello romagnolo. 16
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 MINIOTTERO Localizzazioni di miniottero registrate nel 2019 (pallini gialli); in celeste le aree dove era stato segnalato negli anni precedenti (2012-2018). Nell’ultima stagione di monitoraggio sono stati raccolti 28 dati di presenza della specie, un numero decisamente inferiore rispetto a quanto registrato nel 2018 e 2017, quando furono raccolti rispettivamente 59 e 51 dati. Questa situazione potrebbe essere legata ad una diverso regime di attività della specie, ad esempio come conseguenza di particolari condizioni climatiche e ambientali. I miniotteri si spostano sovente di molti chilometri tra le aree di rifugio e quelle di alimentazione e ne consegue che parte dei dati raccolti afferisce molto probabilmente proprio a individui in spostamento. Condizioni climatiche differenti possono modificare, anche in maniera importante, il regime di attività delle specie, ad esempio determinando lo spostamento delle aree di foraggiamento. Come nel caso del barbastello, anche per il miniottero la maggior parte dei dati è stata raccolta alle quote più basse; questo potrebbe dipendere dalle condizioni di perdurante siccità che hanno caratterizzato i mesi estivi del 2019 e che potrebbero aver condizionato negativamente la disponibilità di prede alle quote più elevate, a favore invece dei fondovalle più umidi. 17
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 MONITORAGGIO DELLE COLONIE La presenza e struttura dei rifugi con colonie riproduttive, così come di quelli dove gli animali trovano riposo o altre attività, è fondamentale nella politica di conservazione di questi animali che contano tra le loro fila il maggior numero di specie in pericolo tra i mammiferi italiani. Complessivamente sono stati visitati 14 siti; di seguito i dettagli dei risultati dei rilievi. Caserma Pucini In Luglio 2019 si è verificata la presenza di Pipistrellus pipistrellus presso la Caserma Pucini. Continuano ad essere inoltre segnalate sporadiche presenze di Rhinolophus hipposideros nel sottotetto. In genere queste presenze di esemplari isolati sono relativi a maschi che trovano rifugi adatti per le attività estive in attesa del periodo riproduttivo. Abitazione Forestale “Il capanno” Anche in questo luglio si è confermata la presenza di colonia riproduttiva di Pipistrellus pipistrellus, con almeno 30-40 individui, che trova rifugio sotto il perlinato che orna le pareti dell’edificio. Capanno ricovero gatti delle nevi presso Burraia La colonia riproduttiva di Pipistrellus pipistrellus continua la sua presenza nel perlinato a mezzo tronchetto con cui è rivestito il capanno. Sono almeno 20-30 femmine e piccoli. Capanno area picnic presso la Burraia Altra colonia persiste nel perlinato a mezzo tronchetto del lato orientale del rivestimento del capanno con una trentina di Pipistrellus pipistrellus . La Seghettina La piccola colonia di R.hipposideros presso uno dei sottotetti della Seghettina ha visto 4-5 femmine riproduttive anche nel Luglio 2019. Baraccone della Lama Lo stato del Baraccone peggiora continuamente e i crolli si susseguono. Nel Baraccone si trova la più grande colonia riproduttive di R.ferrumequinum dell’intero sistema forestale. Nei controlli di luglio sono state contate 48 femmine e piccoli. Non sono stati rilevati quest’anno i R.euryale né i Plecotus né son stati visti dentro questo edificio dei Myotis emarginatus. Chiesetta della Lama Sotto gli spioventi della chiesetta trovano sempre rifugio maschi di M. ermarginatus. Sono stati trovati fino ad un massimo di 12 esemplari. Edificio colonie a Metaleto La foresteria di Metaleto continua ad essere un importante rifugio per i Plecotus. Ai rilievi di giugno erano presenti 14 esemplari. Successivamente non sono stati più rilevati. Nella soffitta accanto è stato rinvenuto un R. ferrumequinum morto disseccato. L’attenzione all’apertura per tempo in primavera di un finestrino per parte è venuta a mancare e si ribadisce che è fondamentale per la preservazione di questa colonia. 18
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 Edificio Presidenziale a Metaleto Una bellissima colonia di P.pipistrellus è stata rinvenuta in questo edificio, con un massimo di 35 femmine riproduttive. Una occasione anche in questo caso ottima per poter studiare una specie che viene definita comune ma per la quale non vi sono poi molti dati di fenologia e attività, soprattutto in un sito forestale come questo. Caserma della Lama Durante il 2019 non sono state fatte osservazioni di presenza di Eptesicus serotinus o M. ermarginatus. Grazie alla sensibilità del Comando, una delle finestre è stata lasciata aperta e già alle visite di luglio e settembre si è notato una certa frequentazione da parte dei chirotteri, con la presenza di varie fecule sotto punti di appoggio. Mantenere accessibile questo edificio costituisce assume una notevole importanza per la tutela di tutte le specie che frequentano gli edifici della Lama, soprattutto se le condizioni del Baraccone dovessero ulteriormente peggiorare. Le cassette installate il 26 Giugno 2018, regalate da Natural Garden di Giovanni Garavini, hanno di nuovo dato risposte con la presenza di feci ma non sono stati individuati gli utilizzatori. Pian del Grado Si ribadisce la presenza di un nutrito gruppo, circa una ventina, di Rhinolophus ferrumequinum grazie alla segnalazione del Mar. Ord. Mauro Fabbri della stazione di Corniolo. Campeggio di Corniolo Colonia temporanea riproduttiva di P.pipistrellus. Sempre grazie ad una segnalazione dei proprietari al Mar. Ord Fabbri si è operato un sopralluogo i 31/7/2019, ma la colonia si era già spostata. In accordo con le parti si farà una visita a giugno 2020 per ulteriore verifica e una quantificazione più precisa dell’entità della colonia stessa. Ristorante Albergo “La Foresta” Grazie alla segnalazione dei proprietari si è individuato tra la canna fumaria esterna e il tetto dell’edificio una colonia di Pipistrellus pipistrellus stimabile in circa venti individui. Casa di Montepezzolo Il 1/8/19 si è effettuato un sopralluogo su indicazione di Alberti e Ruocco. La casa di Montepezzolo ha rivelato la presenza di 80 femmine e piccoli svezzati di Rhinolophus ferrumequinum. È la maggiore colonia del Parco ed è necessario intervenire prontamente alla sua protezione e monitoraggio. Inoltre vi è stato rilevato anche un Myotis emarginatus. In Figura 3 la localizzazione dei siti visitati. 19
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 Figura 3. Localizzazione dei siti visitati nell’ambito del monitoraggio delle colonie riproduttive. 20
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 CONCLUSIONI Giunto al suo sesto anno di vita, il quinto se consideriamo l’estensione dei rilievi a tutto il Parco Nazionale (nel 2012 i rilievi furono effettuati solo nella porzione toscana), il monitoraggio dei chirotteri ha permesso di raccogliere una ingente mole di dati sulla presenza e distribuzione di numerose specie. Considerando i soli rilievi bioacustici, le specie identificate con certezza siono al momento 16, per complessivi 5.148 dati di presenza (vedi Appendice 1). Oltre a questo vi è l’attività di monitoraggio delle colonie, in particolare quelle riproduttive, nell’ambito del quale vengono monitorati regolarmente oltre 10 siti, con la scoperta recente di nuovi importanti rifugi. La quantità, e la qualità, dei dati raccolti evidenzia una situazione di eccezionale ricchezza del popolamento di chirotteri del Parco, condizione legata in particolare allo stato di conservazione delle foreste, ambienti di particolare interesse per queste specie e che nel Parco vedono la presenza di situazioni di notevole valore naturalistico. Proprio nella gestione di questi ambienti, finalizzata ad un progressivo invecchiamento dei soprassuoli, deve essere ricercata la ragione di una diffusa presenza di numerose specie di interesse conservazionistico (sei solo le specie inserite nell’Allegato I della Dir. Habitat). Il prosieguo delle attività di monitoraggio permetterà di incrementare ulteriormente la mole di dati a disposizione, permettendo, a questo punto nel giro di pochi anni, di cominciare ad analizzare le dinamiche di popolazione delle specie, aspetto questo centrale proprio per una migliore definizione delle politiche di conservazione di queste specie. Per quanto riguarda i risultati del monitoraggio delle colonie, si conferma la necessità di interventi di consolidamento del Baraccone della Lama, sito di particolare interesse che ospita ben tre specie considerate di particolare interesse conservazionistico, e che oramai è a rischio di crollo totale. 21
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 BIBLIOGRAFIA Agnelli P., Patriarca E. & Martinoli A. 2004. Le specie presenti in Italia. In: Agnelli P., Martinoli A., Patriarca E., Russo D., Scaravelli D. & Genovesi P. (eds.). Linee guida per il monitoraggio dei chirotteri. Quaderni di Conservazione della Natura 19. INFS, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, pp. 13-87. Ancillotto, L., Cistrone, L., Mosconi, F., Jones, G., Boitani, L., & Russo, D. 2015. The importance of non- forest landscapes for the conservation of forest bats: lessons from barbastelles (Barbastella barbastellus). Biodiversity and Conservation 1: 171–185. Campedelli T., Londi G., Cutini S. & Tellini Florenzano G. 2014. Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: analisi della distribuzione e delle esigenze ecologiche delle specie. Relazione realizzata su incarico dell’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Dietz C., von Helversen O. & Nill D. 2009. Bats of Britain, Europe & Northwest Africa. A&C Black, London, pp. 400. Kalcounis-Rueppell, M.C., V.H. Payne, S.R. Huff & A.L. Boyko. 2007. Effects of Wastewater Treatment Plant Effluent on Bat Foraging Ecology in an Urban Stream System. Biological Conservation 138: 120-130. Kunz T.H, Arnett E.B., Cooper B.M., Erickson W.P., Larkin R.P., Mabee T., Morrison M.L., Strickland M.D. & Szewczak J.M. 2007. Assessing Impacts of Wind-Energy Development on Nocturnally Active Birds and Bats: a Guidance Document. J. Wild. Manag., 71(8): 2449-2486. Lanza B. 2012. Fauna D’Italia, Mammalia V, Chiroptera. Calderini Editore, Bologna. Pearson R.G., Raxworthy C.J., Nakamura M. & Peterson A.T. 2007. Predicting specie distribution from small numbers of occurrence records: a test case using cryptic geckos in Madagascar. Journal of Biogeography 34: 102-117. Rondinini C., Battistoni A., Peronace V. & Teofili C. 2013. Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Federparchi e Comitato Italiano IUCN. Russo D. 2004. Tecniche e metodi di monitoraggio. In: Agnelli P., Martinoli A., Patriarca E., Russo D., Scaravelli D. & Genovesi P. (eds.). Linee guida per il monitoraggio dei chirotteri: indicazioni metodologiche per lo studio e la conservazione dei pipistrelli in Italia-Quaderni di Conservazione della Natura 19Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, pp. 109-175. Russo D. & Jones G. 2002. Identification of twenty-two bat species (Mammalia: Chiroptera) from Italy by analysis of time-expanded recordings of echolocation calls. J. Zool. (Lond.) 258: 91-103. Russo, D., Cistrone, L., Garonna, A.P., & Jones, G. 2010. Reconsidering the importance of harvested forests for the conservation of tree-dwelling bats. Biodiversity and Conservation 19: 2501–2515. Sacchi M., Iannuzzo D., d’Alessio Silvio G., Rulli M. & Savini S. 2015. Chirotteri e Conservazione. Progetto per la realizzazione di modelli distributivi all’interno del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna ai fini di una corretta gestione delle aree di elezione. Relazione non pubblicata. Wickramasinghe L.P., Harris S., Jones G. & Vaughan N. 2003. Bat activity and species richness on organic and conventional farms: impact of agricultural intensification. Journal of Applied Ecology 40: 984-993. 22
Monitoraggio della Chirotterofauna nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Anno 2019 APPENDICE 1 Quadro riassuntivo dei dati raccolti con il monitoraggio bioacustico negli anni precedenti; sono riportate i dati relativi alle specie identificate con certezza e alla specie “gemelle” specie A2012 A2014 A2016 A2017 A2018 Totale rinolofo maggiore Rhinolophus ferrumequinum 2 1 3 rinolofo minore Rhinolophus hipposideros 4 2 3 3 12 vespertilio di Daubenton Myotis daubentonii 3 4 5 15 18 45 vespertilio smarginato Myotis emarginatus 4 3 6 16 8 37 vespertilio mustacchino Myotis mystacinus 11 11 18 40 vespertilio di Natterer Myotis nattereri 5 4 4 1 2 16 pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii 183 212 181 221 218 1015 pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus 186 433 243 440 336 1638 pipistrello pigmeo Pipistrellus pygmaeus 1 1 nottola di Leisler Nyctalus leisleri 1 25 19 27 10 82 nottola comune Nyctalus noctula 6 16 7 14 5 48 pipistrello di Savi Hypsugo savii 140 187 102 173 118 720 serotino comune Eptesicus serotinus 13 16 23 7 18 77 barbastello Barbastella barbastellus 14 15 15 48 22 114 miniottero Miniopterus schreibersii 5 34 32 51 59 181 molosso di Cestoni Tadarida teniotis 5 38 21 11 10 85 Myotis myotis/Myotis blythii 20 2 3 3 6 34 Plecotus sp. 2 3 1 6 23
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