Centro di Riferimento Regionale per la Fitoterapia, AOUC Dip di Medicina Sperimentale e Clinica, UNIFI - Dal Microbioma al Metaboloma delle Piante ...
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Dal Microbioma al Metaboloma delle Piante Medicinali Valentina Maggini Centro di Riferimento Regionale per la Fitoterapia, AOUC Dip di Medicina Sperimentale e Clinica, UNIFI valentina.maggini@unifi.it
Medicina tradizionale ed Etnomedicina OMS 1978: La Conferenza internazionale sull’assistenza sanitaria di base lancia il Programma di Medicina Integrata per l’utilizzo di medicinali a base vegetale di efficacia comprovata, necessario soprattutto per quelle nazioni in cui la maggior parte della popolazione non ha accesso pieno accesso alle cure moderne. Nobel per la medicina 2015: Youyou Tu e la scoperta di un composto antimalarico chiamato Artemisinina. Negli anni ’60 in Cina si registravano molti casi di malaria e cominciavano a comparire i primi casi di resistenza alla clorochina. YouYou Tu, con il suo gruppo di ricerca, analizzò più di duemila ricette di MTC identificando l’Arthemisia annua, pianta usata per curare febbri intermittenti. Illustration of Lei Gong preparing medicines
Medicina tradizionale – Medicina alternativa – Medicina complementare Medicina Integrativa Evidence-based Medicine
Fitoterapia e Piante Medicinali (1) Si considera pianta medicinale ogni vegetale che contenga, in uno o più dei suoi organi, sostanze utilizzabili a fini terapeutici o preventivi, o che sono precursori di emisintesi chemio-farmaceutiche (OMS, 1980). Schippmann et al. FAO 2002
Fitoterapia e Piante Medicinali (3) Database Revisioni Cochrane «..esistono evidenze che il succo di cranberry sia in grado di ridurre il numero di infezioni urinarie nell’arco dell’anno, in particolare nelle donne con IVU ricorrenti..» «..gli estratti di iperico studiati nei trial considerati: a) sono superiori al placebo nei pazienti con depressione maggiore; b) sono efficaci quanto gli antidepressivi standard; c) hanno meno effetti collaterali degli antidepressivi standard..» «..un preparato standardizzato di Pygeum africanum può essere un’utile opzione terapeutica per maschi con disturbi delle basse vie urinarie correlati con iperplasia prostatica benigna..»
Potere terapeutico di una pianta medicinale Potere terapeutico: presenza e quantità (nelle varie parti della pianta) di composti bioattivi vegetali. Tali composti variano a causa di diversi fattori come la stagionalità, le tecniche di coltivazione, il trattamento del tessuto vegetale e i metodi di estrazione. Lo stesso materiale vegetale coltivato ed impiegato in zone diverse del pianeta può avere diverse proprietà medicinali. Concetto peraltro già noto nella Medicina Tradizionale Cinese
Potere Terapeutico e Microbiota Vegetale ENDOFITI = Friends-with-benefits Fonte: georgofili.world Quale ruolo hanno i funghi e i batteri endofiti che si trovano all’interno dei tessuti (il microbiota vegetale) di una pianta medicinale nella produzione delle sostanze bioattive che caratterizzano la pianta stessa?
Taxus brevifolia eTaxolo 1958: Il National Cancer Institute avvia un programma per esaminare 35.000 specie botaniche allo scopo di trovare un principio attivo contro le cellule cancerose. Uno dei campioni esaminati era la corteccia dell'albero del tasso, ‘il medico della foresta’. Le sue proprietà condussero alla scoperta di un agente anticancro, il taxolo. 1971: principio attivo isolato. Lo sviluppo viene però sospeso a causa di difficoltà relative all’estrazione e alla lavorazione del composto.
Papaver somniferum L. L'oppio si ricava dal lattice che trasuda dalle capsule immature Fonte:Wiki Chem Fonte: Djiin Fonte: Wikipedia ALCALOIDI DELL’OPPIO MORFINA, CODEINA narcotici, analgesici PAPAVERINA vasodilatore, spasmolitico NOSCAPINA antitumorale, antitussivo FENTANYL, OSSICODONE, METADONE, EROINA derivati sintetici
Endofiti estratti dalle capsule di Papaverum somniferum cv. Sampada (alkaloid-rich) Infezione di Papaverum somniferum cv. Sujata (alkaloid-less) Piante di controllo: non inoculate Piante test: inoculate con ciascun ceppo endofitico
Un esempio di approfondimento: Echinacea purpurea Echinacea Moench Asteracee Originaria di Canada e Nord America Preparazioni a base di Echinacea sono tra i prodotti a base di piante più venduti Principali costituenti chimici specie-specifici: • Alcammidi • Derivati acido caffeico • Polisaccaridi
2014 – Cochrane Review: risultati non assemblabili 2015 - Monografia EMA: Echinacea ha un riconoscimento come medicinale vegetale di uso consolidato per la prevenzione e trattamento del raffreddore, registrazione autorizzata 2015 – Revisione sistematica, Sharpowal e coll: Echinacea riduce in modo significativo il rischio di infezioni respiratorie ricorrenti e di complicazioni dello stesso
Le proprietà medicinali di E. purpurea ALCAMMIDI Proprietà anti-infiammatorie ed anti-microbiche Inibizione di COX and PGE2 e conseguente stimolazione di cellule NK. Proprietà anti-tumorali ed anti-microbiche Incremento dei livelli di INF-β, TNF-α e IL- 1 e conseguente stimolazione fagocitaria. Proprietà anti-infiammatorie ed analgesiche Interazione con il recettore dei cannabinoidi CB2 e conseguente modulazione dell’espressione di TNF-α e IL-6 in monociti e macrofagi.
Dosaggio alcammidi nel comparto S/L di piante di controllo ed infettate 9x105 2x106
Dosaggio alcammidi nel comparto radicale di piante di controllo ed infettate 2x105 4x105
Biosintesi delle alcammidi Alcammide = catena di acidi grassi insaturi coniugata con una parte amminica (Greger, 2016). La porzione amminica deriva da aminoacidi ramificati (BCCA, valina ed isoleucina; Rizhski et al., 2016) per azione di una decarbossilasi. Valina decarbossilasi (VDC) acetilazione tetraene
Espressione del gene E. purpurea BCCA decarbossilasi e profilo metabolico di piante di controllo ed inoculate con il pool di endofiti S/L
Dal microbioma al metaboloma di E. purpurea I profili fitochimici sono congruenti con i dati dell’espressione genica. Le piante inoculate con il pool di endofiti hanno un contenuto in alcammidi superiore rispetto alle piante di controllo sia nel comparto radicale che nella parte aerea L’interazione pianta-endofiti influenza il metabolismo secondario di E. purpurea e potrebbe quindi contribuire alle proprietà terapeutiche di questa pianta medicinale.
Publications 1) Perrin et al. Future Microbiol. 2018;13:59-67. 2) Maggini et al. Nat Prod Commun 2017;12:1949-1952 3) Maggini et al. Sci Rep 2017; 7(1):16924 4) Maggini et al. Genome Announc. 2017;5(20): e00351-17. 5) Miceli et al. Genome Announc. 2017;5(25): e00565-17. 6) Presta et al. Res Microbiol. 2016;S0923-2508(16)30144-9. 7) Chiellini et al. Microbiol Res 2017;196:34-43 8) Checcucci et al. Res Microbiol 2016;S0923-2508(16)30147-4. 9) Presta et al. Front Microbiol 2016;7:1417. 10) Pesavento et al. Nat Prod Commun 2016;11(6):861-4. 11) Presta et al. Genome Announc. 2016;4(3). 12) Chiellini et al. Int Microbiol. 2014;17(3):165-74. 13) Maida et al. Environ Microbiol. 2016;18(8):2357-65. 14) Mengoni et al. Res Microbiol. 2014;165(8):686-94. 15) Emiliani et al. Evid Based Complement Alternat Med. 2014;2014:650905. 16) Maida et al. Evid Based Complement Alternat Med. 2014;2014:573518. I. Maggini et al. Phenotypic characterization of E. purpurea and E. angustifolia endophytic bacterial communities with respect to plant organs. II. Maggini et al. Tissue specificity and differential plant growth promotion of single bacterial endophytes isolated from the roots, leaves and rhizospheric soil of E. purpurea.. III. Maggini et al. Influence of Echinacea purpurea leaf microbiota on the antioxidant property of the plant secondary metabolites IV. Maggini et al. Do chemical properties of Echinacea species affect endophytes colonization or does plant microbiota impact on Echinacea chemical profiling?
Fabio Firenzuoli, Eugenia Gallo CERFIT, Careggi University Hospital. Tuscany Region Patrizia Bogani, Renato Fani, Alessio Mengoni Department of Biology, University of Florence Sauro Biffi Il Giardino delle Erbe, Casola Valsenio THANK YOU Alfredo Vannacci Department NeuroFarBa, University of Florence Luisa Pistelli, Marinella De Leo Department of Pharmacy, University of Pisa Antonella Lo Nostro, Giovanna Pesavento Department of Health Science, University of Florence Stefano Mocali Agricultural Research Council, Florence Silvia Campana, Daniela Dolce University Hospital Meyer Anna Rita Bilia Department of Chemistry, University of Florence, Giovanni Bacci, Alice Checcucci, Carolina Chiellini, Camilla Fagorzi, Marco Fondi, Isabel Maida, Elisangela Miceli, Elena Perrin, Luana Presta Department of Biology, University of Florence Courtesy of Patrizia Bogani
Endofiti estratti dal comparto stelo/foglia (S/L)
Infezione di piante coltivate in vitro di E. purpurea con il pool di endofiti
FENANTRENICI ISOCHINOLINICI CODEINA MENO METILE MORFINA Pygeum africanum sempreverde Rosaceae corteccia
Nello studio di Maggini et al, per simulare le condizioni in vivo, è stato messo a punto un modello di infezione delle piante di E. purpurea in vitro che vengono inoculate con un pool di ceppi batterici isolati dagli steli e dalle foglie di E. purpurea. Tale modello ha permesso di dimostrare che la quantità di alcammidi presente nelle piante di controllo (non infette) è diversa da quella delle piante infettate, suggerendo che la biosintesi delle alcammidi possa essere modulata dall'infezione batterica. Tale dato è stato ulteriormente supportato dall’analisi molecolare che ha investigato il gene codificante per un enzima in grado di decarbossilare gli amminoacidi a catena ramificata, fonte di ammine necessarie alla formazione di alcammidi. Il profilo di espressione ha mostrato un livello più elevato nei tessuti di E. purpurea infettati rispetto a quelli di controllo. Questi risultati suggeriscono che l'interazione pianta- endofita possa modulare il metabolismo secondario delle piante influenzando le proprietà terapeutiche di E. purpurea.
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