CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE DELLE DERRATE ALIMENTARI - REFEZIONE SCOLASTICA ANNI 2018/2023 ALLEGATO NR
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Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo COMUNE DI MONTEMURLO ALLEGATO NR 1 CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE DELLE DERRATE ALIMENTARI REFEZIONE SCOLASTICA ANNI 2018/2023
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo INTRODUZIONE Le derrate alimentari destinate al servizio di refezione scolastica presenti nei locali della ditta Aggiudicataria, conservate negli appositi spazi , devono essere esclusivamente quelle contemplate nell'offerta di gara. All’inizio della fornitura dovrà essere data all’Ufficio Pubblica Istruzione comunicazione/conferma dei nomi dei fornitori e trasmesse le schede tecniche delle derrate che si intendono utilizzare per la preparazione dei pasti. Ove si rendessero necessarie variazioni dell’elenco dei fornitori, la ditta dovrà darne tempestiva comunicazione al Comune. I prodotti forniti devono essere accompagnati da certificazioni di qualità o dichiarazioni di conformità rispetto alle vigenti leggi in materia ove previsto. Per tutta le produzione alimentare fornita dalla ditta, deve essere garantita e documentata la “rintracciabilità della filiera”, ossia la storia documentata dei passaggi e dei processi che l’alimento ha subìto lungo tutto il percorso produttivo da esso compiuto, dalla produzione primaria alla distribuzione finale ai sensi del Reg. CE nr 178 del 28/0102 . Tutte le derrate dovranno essere etichettate in base al regolamento vigente in materia ed etichettate in base al Regolamento UE nr1169/2011 etichettatura dichiarazione allergeni. Tutti gli imballaggi dovranno rispettare le normative di riferimento per ogni gruppo alimentare per garantire il mantenimento dei requisiti igienici e con materiali conformi al contatto con alimenti REGOLAMENTO (CE) N. 1935/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 ottobre 2004 riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari E’ vietato l’utilizzo di alimenti sottoposti a trattamenti transgenici (OGM). Le derrate dovranno essere di provenienza nazionale, compreso la materia prima di origine,dove non indicato specificatamente nelle caratteristiche delle derrate, con la possibilità di esclusione di olive, tonno, mais, prodotti richiesti per la realizzazione di menù particolari, prodotti esotici o equo e solidali, verdure surgelate o prodotti biologici, alcuni cereali (IN UE), in quanto si può verificare durante gli anni di approvvigionamento delle criticità su alcune produzioni nazionali o l'assenza di produzioni. Oltre alla fornitura di prodotti convenzionali si richiedono alimenti di tipo biologico, da agricoltura integrata, tipici, tradizionali, provenienti da commercio equo solidale, di produzione in ambito locale o filiera corta regionale. Con queste diciture si intendono: I prodotti possono essere ● Prodotti Agroalimentari da agricoltura biologica: prodotti ottenuti con tecniche di agricoltura biologica così come stabilito dal nuovo regolamento CEE 834/07 , ed a livello nazionale dal DM220/95. Il Reg. 834/2007 definisce le norme fondamentali da rispettare per quanto riguarda la produzione biologica, assicurandone l’applicazione in tutte le fasi di produzione, preparazione, commercializzazione e importazione di prodotti agroalimentari biologici, ribadendo alcuni importanti principi già sanciti dalla normativa precedente. ● Prodotti da agricoltura integrata: prodotti ottenuti con tecniche di produzione integrata ai sensi della direttiva CE 128/2008 e D.L. Nr 150/2009 a livello nazionale. I prodotti da agricoltura integrata, sono quei prodotti ottenuti con tecniche codificate con ridotto uso
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo di prodotti di sintesi e tecniche a basso impatto ambientale ● Prodotti tipici, comunemente indicati come prodotti certificati DOP (Denominazione Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta), STG (specialità tradizionale garantita): tutti i prodotti D.O.P, I.G.P e tradizionali (S.T.G.) devono provenire da fornitori che operano obbligatoriamente all’interno del regime di controllo e certificazioni previsto dai regolamenti CE N.510/06, CE N. 1898/06 e CE n.509/06, e successive modifiche e devono, quindi, essere assoggettati a uno degli organismi di controllo e certificazioni riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole e forestali. Il marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita) è concesso a quei prodotti agroalimentari che sono ottenuti secondo un metodo di lavorazione tradizionale, al fine di tutelarne la “specificità”. Tali caratteristiche sono rinvenibili nelle materie prime tradizionali, nella composizione tradizionale, nell’aver subìto un metodo di produzione e/o trasformazione tradizionale (art.4, reg. CE n.509/06). ● Prodotti delle produzioni locali presso Regione Toscana (filiera corta toscana), per favorire il consumo in zona, anche con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e migliorare il consumo stagionale dei prodotti. Sul territorio della Regione Toscana ci sono molte produzioni, non rientranti fra quelle elencat precedentemente , che possono trovare una valorizzazione e distinzione rispetto ai prodotti extra regionali, se consumate il più vicino possibile alla zona di produzione. ● Prodotti Ambito Locale: Prodotti delle produzioni locali nel Comune di Montemurlo o Comuni limitrofi al territorio, per favorire il consumo in zona, anche con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e migliorare il consumo stagionale dei prodotti ed incrementare l'economia locale. Sul territorio qui indicato ci sono molte produzioni, non rientranti fra quelle elencate precedentemente , che possono trovare una valorizzazione e distinzione rispetto ai prodotti extra regionali, se consumate il più vicino possibile alla zona di produzione. Dalla bolla di accompagnamento si dovrà evincere le richieste qui indicate. ● Prodotti provenienti da commercio equo e solidale: in base alla carta italiana dei criteri del Commercio Equo e Solidale approvata nel 1999 e successiva modifica dell’aprile 2005; Le derrate alimentari fornite, devono avere etichettatura conforme alle leggi vigenti. Per i prodotti preconfezionati non sono ammessi prodotti con etichette incomplete e non in lingua italiana. Si farà riferimento ai seguenti gruppi merceologici con relative caratteristiche alimentari
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo ELENCO GRUPPI ALIMENTARI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE: GRUPPO 1: PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI E LEGUMI GRUPPO 2 :PANE, PASTA, CEREALI E PRODOTTI DA FORNO GRUPPO 3: PRODOTTI LATTIERO CASEARI E UOVA GRUPPO 4: CARNI E PRODOTTI DI SALUMERIA GRUPPO 5: PRODOTTI SURGELATI GRUPPO 6: OLII DA CONDIMENTO GRUPPO 7: SPEZIE, CONDIMENTI, SALSE, PRODOTTI IN SCATOLA GRUPPO 8: BEVANDE GRUPPO 9: PRODOTTI DOLCIARI CONFEZIONATI GRUPPO 10: PRANZO A SACCO GRUPPO 11:PRODOTTI PER DIETE
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo GRUPPO 1: PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI E LEGUMI VERDURA FRESCA DI PRODUZIONE NAZIONALE E FILIERA CORTA REGIONALE (almeno il 30%), O FILIERA AMBITO LOCALE *le percentuali sono calcolate sul totale della merce in oggetto acquistata durante l'anno scolastico I prodotti ortofrutticoli freschi devono presentare le seguenti caratteristiche: - Presentare le caratteristiche della specie e qualità richieste; - essere di recente raccolta, asciutta, priva di corpi estranei - Dovranno essere privi di terrosità sciolte o aderenti o di altri corpi o prodotti estranei; - Non devono presentare alterazioni evidenti e fermentazioni incipienti; - Dovrà essere garantita una sufficiente varietà di verdura, tenendo conto della stagionalità dei prodotti. - Essere sani e resistenti. - Essere puliti, interi, esenti da materie, odori e sapori estranei. - Essere priva di insetti infestanti, e di segni si attacco da roditori - Gli ortaggi a bulbo e le patate non devono essere germogliati né trattati con radiazioni gamma. In particolare per le patate sono da scartare quelle con buccia raggrinzita e flaccide, quelle con germogli interni e chiazze scure e con tracce di verde epicarpo; devono essere conservate in luoghi freschi, asciutti, poco luminosi. - Avere una certa uniformità per quanto riguarda il peso, qualità e calibro, con una tolleranza di pezzi non uniformi non superiore al 10 La ditta dovrà fornire l’elenco delle aziende produttrici da cui si riforniscono. Si richiede inoltre la disponibilità a produrre schede tecniche documentate dei prodotti forniti da cui si possa evincere il mancato uso di alimenti geneticamente modificati nonché la documentazione accertante l’attivazione di un meccanismo di tracciabilità lungo la filiera produttiva dei prodotti ortofrutticoli che permetta di risalire all’origine della materia prima. Tutti i prodotti ortofrutticoli devono essere conformi alla normativa vigente ed in particolare deve essere garantita la corrispondenza alla legge su eventuali residui di fitosanitari presenti ( o.m. 18/07/90 e s.m. e integrazioni e nel d.m. 27/01/97 e s.m.) Le bolle di acquisto dei prodotti ortofrutticoli devono riportare: - La specie vegetale - La varietà - Il calibro - La categoria di appartenenza - La provenienza - Il peso netto - Il peso lordo Per le giornate a tema KM 0, descritte nella parte II art. 6 del capitolato di gara, dovranno essere previsti prodotti provenienti in“Ambito locale”, inoltre sarebbe auspicabile per una maggiore valorizzazione dei prodotti a km 0 in ambito locale, aumentare l'approvvigionamento ordinario durante l'anno scolastico, ovviamente si terrà conto dei limiti nelle produzioni locali.
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo ELENCO ORTAGGI FRESCHI RICHIESTI PER LA PREPARAZIONE DI PIETANZE PREVISTE DAI MENU’: - Aglio - Basilico - Bietole - Carote - Cavolfiore - Broccoli - Cavolo cappuccio - Cavolini di Bruxelles - Cetrioli - Cipolla - Fagiolini - Finocchi - Insalate tipo lattuga, gentile, riccia, romana, lollo - Melanzane - Patate (comuni a pasta gialla e bianca, novelle) - Peperoni - Pomodori da insalata e da sugo - Porri - Radicchio rosso - Rosmarino - Salvia - Sedano - Zucchine - Zucca gialla - Asparagi per risotti asilo nido - Carciofi per risotti asilo nido - Spinaci - Bietola Gli ortaggi da fornire devono essere di prima qualità e in particolare di selezione accurata e di stagione. Per i prodotti di filiera regionale si dovrà produrre all'inizio dell'anno scolastico un calendario di reperibilità dei prodotti per tutto l'anno, in maniera da essere inseriti nel menù in corso. Devono corrispondere alle precise caratteristiche merceologiche della specie e qualità richiesta, essere fresche ed omogenee per maturazione. FRUTTA FRESCA DI PRODUZONE NAZIONALE, FILIERA CORTA REGIONALE TOSCANA ( almeno il 20% ) E PRODOTTI IGP O DOP (almeno il 10%) O PRODUZONE AMIBITO LOCALE *le percentuali sono calcolate sul totale della merce in oggetto acquistata durante l'anno scolastico La qualità della frutta in generale è quella classificata come di "prima" dalla vigente legislazione e cioè prodotti di buona qualità, commercialmente esenti da difetti e di presentazione accurata. Tutta la frutta, ad eccezione degli agrumi, delle banane, kiwi dovrà essere sottoposta ad accurato lavaggio e disinfezione.
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo Sia per la frutta che per la verdura, si preferiscono prodotti stagionali al posto delle primizie, ad esclusione di anomalie stagionali di temperature, e più precisamente: - essere di recente raccolta - essere mature fisiologicamente - essere asciutte, prive di terrosità, e di altri corpi o prodotti estranei - essere indenni da difetti che possano alterare le caratteristiche organolettiche - non presentare tracce di appassimento e/o alterazione - Presentare le caratteristiche della specie e qualità richieste; - Non devono presentare alterazioni evidenti e fermentazioni incipienti; - Dovrà essere garantita una sufficiente varietà di frutta, tenendo conto della stagionalità dei prodotti e prima della distribuzione ai plessi dovrà essere valutata correttamente il grado di maturazione. - Essere sana e resistente - Essere pulita, intera, esenti da materie, odori e sapori estranei. - Avere una certa uniformità per quanto riguarda il peso, qualità e calibro, con una tolleranza di pezzi non uniformi non superiore al 10% La ditta dovrà fornire l’elenco delle aziende produttrici da cui si riforniscono. Si richiede inoltre la disponibilità a produrre schede tecniche documentate dei prodotti forniti da cui si possa evincere il mancato uso di alimenti geneticamente modificati nonché la documentazione accertante l’attivazione di un meccanismo di tracciabilità lungo la filiera produttiva dei prodotti ortofrutticoli che permetta di risalire all’origine della materia prima. Tutti i prodotti ortofrutticoli devono essere conformi alla normativa vigente ed in particolare deve essere garantita la corrispondenza alla legge su eventuali residui di fitosanitari presenti ( o.m. 18/07/90 e s.m. e integrazioni e nel d.m. 27/01/97 e s.m.) Tutta la frutta dovrà corrispondere alle caratteristiche qualitative sopra indicate e dovranno essere accompagnate da bolla di consegna dalla quale dovrà risultare il controllo quantitativo e la dichiarazione di ricevuta da parte degli incaricati. Per le giornate a tema KM 0, descritte nella parte II del capitolato di gara art. 6, dovranno essere previsti prodotti provenienti in“Ambito locale”, inoltre sarebbe auspicabile per una maggiore valorizzazione dei prodotti a km 0 in ambito locale,aumentare l'approvvigionamento ordinario durante l'anno scolastico, ovviamente si terrà conto dei limiti nelle produzioni locali. ELENCO FRUTTA RICHIESTA DA OFFRIRE AGLI UTENTI NELL’ARCO DELL’ANNO SCOLASTICO IN BASE ALLA STAGIONALITA’ DEI PRODOTTI STESSI - Albicocche - Arance (Moro, tarocco, sanguinello, Washinton navel, calabrese, ecc.) - Banane - Clementine - Fragole - Kiwi - Mandarini - Mele tipo Stark ,golden, red delicius, smith, royal gala, staiman red, renette, ecc. - Pere tipo kaiser, cosce, abate, butirra, William, Conference Passacrassana, decana del comizio, ecc. - Pesche (Springtime, Cardinal, Dixired, nettarine, fantasia, ecc) - Susine o prugne (Goccia d’oro, Morettini, santa Rosa, Ozark Premier, ecc.). - Uva di tipo regina bianca o nera. - Cocomero
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo - melone ELENCO FRUTTA DOP IGP DA OFFRIRE AGLI UTENTI NELL'ARCO DELL'ANNO SCOLASTICO IN BASE ALLA STAGIONALITA' DEI PRODOTTI STESSI PER IL 10% DEL TOTALE ACQUISTATO, ALCUNI ESEMPI: -Arancia di Ribera dop -Arancia rossa di Sicilia IGP -Arancia del Gargano IGP -Susina di Dro DOP - Mela di Valtellina IGP -Melannurca Campana IGP - Mela Alto Adige IGP -Mela Valdinon DOP -Clementine del Golfo di Taranto IGP - Clementina di Calabria IGP -Pesca di Leofonte IGP - Pesca e Nettarina di Romagna IGP -Pere Emilia Romagna IGP -Pera Mantovana IGP L'elenco dei prodotti dop e igp sono indicati sul sito Mipaaf il quale potrà inserire nel tempo nuovi prodotti certificati . LEGUMI SECCHI NAZIONALI E TOSCANI (ALMENO IL 10%) Caratteristiche minime: i legumi secchi devono essere puliti, di pezzatura omogenea, sono ammessi leggeri difetti di forma, sani (non devono presentare attacchi di parassiti vegetali e animali), privi di muffe, di insetti o altri corpi estranei (frammenti di pietrisco o sassolini ecc.) , uniformemente essiccati (l’umidità della granella non deve superare il 13%), il confezionamento deve avvenire in sacchetti di plastica per alimenti con pezzatura massima di 1-5 Kg. Lo stoccaggio del prodotto nei periodi di innalzamento delle temperature climatiche dovrà essere all'interno di celle frigo tra 4 e 10C°, per ridurre eventuali infestazioni e proliferazione di alcuni infestanti. Le confezioni dovranno essere completamente integre, prima della cottura dovrà essere effettuato l'ammollo (escluso piselli e lenticchie secche) con un controllo visivo precedente e successivo. Devono essere di produzione, e stoccaggio nazionale. I legumi richiesti sono: Lenticchie secche: cultivar richieste Vitalba, Leonessa, Altamura, Mormanno, Castelluccio, ecc Fave secche: cultivar richieste Windsor, Siviglia, Agnadolce, S.Pantaleo, ecc Ceci secchi: cultivar richieste Cottolo, Migno, Principe, Fiorentino, Toscano, ecc Fagioli secchi: cultivar richieste Borlotto, Scozzese, Cannellino, Fagiolo di Spagna, Fagiolo di Lima, Fagiolo dell’occhio, ecc Miscela di legumi secchi per passati e zuppe in quantità variabili . Piselli secchi decorticati
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo GRUPPO 2: PANE, PASTA, CEREALI, PRODOTTI DA FORNO PANE TOSCANO O INTEGRALE ACQUISTATO IN FORNO : PRODOTTI IN AMBITO LOCALE Il pane di tipo comune o integrale se richiesto, dovrà essere preparato con farina di grano te - nero provenienza nazionale, se integrale con farina integrale di grano tenero, ottenuto diretta - mente dalla macinazione del grano tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità,lievitato a lungo con lievito naturale e cottura adeguata, con tutte le caratteristiche volute del D.Lgs. n° 109 del 27 gennaio 1992 e successive modifiche e del D.P.R. del 9 feb - braio 2001 n° 107 (Regolamento per la revisione della normativa sulla produzione e commer- cializzazione di sfarinati e pasti alimentari a norma dell’art. 50 della Legge 22 febbraio 1994 n° 146) e s.m.. Dovrà essere fresco, affettato, e dovrà essere completamente raffreddato al momento del taglio, e sempre di prima cottura. Non è consentito l'uso di pane preparato con semilavorati e additivi, quello speciale e/o con- dito, ad esclusione di richieste sporadiche per realizzare feste o menù speciali. Formati richiesti: bozzette da gr. 50, o da gr. 100, da gr. 500 o da 1 Kg senza sale PANE GRATTUGIATO Il prodotto deve essere assoggettato alla disciplina della Legge n. 580 del 4/7/1967 e succ. mod. di provenienza nazionale. Deve essere ottenuto dalla macinazione di pane comune secco. Deve presentare acidità inferiore a 5 gradi su sostanza secca, odore, colore e sapore caratteristici del prodotto da cui è stato ricavato; deve risultare indenne da infestanti, parassiti, larve, frammenti di insetti e da muffe. PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO: PRODUZIONE NAZIONALE, E BIOLOGICA La pasta usata per confezionare i primi dovrà essere di semola di grano duro ottenuta dalla trafilazione, laminazione ed essiccamento lento ed a bassa temperatura di un impasto preparato esclusivamente con semola di grano duro e acqua. L’umidità massima consentita è di 12,5%, mentre le proteine sul secco devono costituire almeno il 12,5%, di provenienza nazionale in base alla nuova normativa, ovvero GU Serie Generale n.191 del 17-08-2017, ed avere le seguenti diciture riportate in etichetta, in base all'art. 2 e 3 della legge qui indicata : a) «Paese di coltivazione del grano»: nome del Paese , che dovrà essere Italia nel quale è stato coltivato il grano duro; b) «Paese di molitura»: nome del Paese nel quale è stata ottenuta la semola di grano duro, che dovrà essere Italia , rispettando tutte le normative descritte in precedenza ed in base al D.P.R. del 9 febbraio 2001 n° 107 (Regolamento per la revisione della normativa sulla produzione e commercializzazione di sfarinati e pasti alimentari a norma dell’art. 50 della Legge 22 febbraio 1994 n° 146), e in base alla nuova normativa GU Serie Generale nr 191 del 17/08/2017. Per quanto riguarda i requisiti di salubrità si farà riferimento al Regolamento CE 1881/06. Le caratteristiche organolettiche dovranno essere le seguenti: - aspetto uniforme ed asciutto; – buona resistenza alla pressione delle dita con frattura traslucida e vitrea all'atto della rottura; – buona resistenza alla cottura, dopo la quale la pasta dovrà presentarsi integra e "al dente", con aspetto appena lattiginoso dell'acqua di cottura e minimo deposito nel
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo fondo; Tenendo conto del REGOLAMENTO DIR. 96/5/CE del 16/2/96 art.6 specifico per i bambini 1-3 anni ed al Reg. CE 1881/06 si ritiene necessario per il servizio destinato al nido d'infanzia la fornitura di pasta di provenienza biologica, rispettando tutti i criteri di produzione biologica ed etichettatura in base alla normativa vigente. I formati di pasta da utilizzare durante l'anno scolastico saranno almeno i seguenti, ruotandoli durante l'appalto, e valutando i formati più adatti alla realizzazione delle varie ricette: Spaghetti, bucatini, tempestina, risone, stelline, conchigliette, pennette rigate, gramigna, gnocchetti sardi, corallini rigati, penne piccole rigate, penne medie rigate, sedanini rigati, noccioline, stortini rigati, pipe rigate, sedani rigati, tortiglioni, celentani, mezze maniche, fusilli, tagliolini di semola, filini, orecchiette, caserecce, farfalle, linguine. RISO PROVENIENZA NAZIONALE E BIOLOGICO Il riso dovrà rispondere ai requisiti previsti dalla legge e dovrà essere di tipo fino e sottoposto a trattamento Parboiled. Le confezioni devono essere originali, e sull’etichetta deve essere chiara la provenienza, che dovrà essere nazionale, la qualità, il produttore e il confezionatore, e le indicazioni di cottura. Per quanto riguarda i requisiti di salubrità si farà riferimento al Regolamento CE 1881/06. Per il servizio nido d'infanzia si utilizzerà riso Parboiled di provenienza biologica, dovrà rispondere ai requisiti previsti dalla normativa di riferimento. Alla cottura non deve spappolarsi, ma rimanere compatto, sodo e i chicchi non si devono sfarinare. PASTA FRESCA TORTELLINI DI CARNE, RAVIOLI RICOTTA E SPINACI, PASTA PER LASAGNE dovranno avere tutte le caratteristiche ed i requisiti richiesti del D.P.R. del 9 febbraio 2001 n° 107 (Regolamento per la revisione della normativa sulla produzione e commercializzazione di sfarinati e pasti alimentari a norma dell’art. 50 della Legge 22 febbraio 1994 n° 146), per quanto rigarda gli additivi alimentari aggiunti dovranno essere contenuti in maniera minima rispetto alla media dei prodotti simili in commercio. Dovranno essere preparati con pasta fresca all'uovo; il ripieno dei ravioli dovrà essere composto di ricotta e di spinaci, mentre quello dei tortellini dovrà essere composto da carni bovine, suine, pollame, formaggio grana, pane grattato, con esclusione di frattaglie, spolpo di testa, mammella, nonché di tutti i prodotti bovini chiamati "quinto quarto". Per le sfoglie di pasta all'uovo dovranno essere prodotte utilizzando semola e con l’aggiunta di almeno quattro uova intere di gallina, per un peso complessivo non inferiore a grammi 200 di uova per chilogrammo di semola. In caso di utilizzo di pasta fresca, il prodotto dovrà essere microbiologicamente idoneo e mantenuto tra 0 e 4 C°. GNOCCHI DI PATATE dovranno essere preparati con patate e/ o loro derivati (fiocchi farina, fecola, ecc) , farina di grano tenero e derivati consentiti da DPR del 9/2/2001 nr 107, acqua ,sale, per quanto
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo riguarda gli additivi alimentari dovranno essere contenuti in maniera minima rispetto alla media dei prodotto simili in commercio, risultare soffici e non disfarsi durante la cottura; dovran. Potranno essere richiesti anche i formati “chicche di patate” PASTA SECCA ALL'UOVO La pasta all'uovo deve essere prodotta esclusivamente con semola e almeno 4 uova intere di gallina prive di guscio per un peso complessivo non inferiore a duecento grammi di uovo per ogni kg di semola, Le uova possono essere sostituite da una corrispondente di ovo prodotto liquido ( art. 8 DPR del 9/2/2001 nr 107). Potranno essere richiesti i seguenti formati: tagliatelle, fettuccine, pappardelle, quadrucci, tagliolini ecc. Additivi non ammessi. LE FARINE La farina di frumento potrà essere tipo 0, 00, 1, 2 o integrale se richiesto, in base alle ricette presenti in menù. Il prodotto deve essere conforme al Regolamento CE 1881/06, ed avere le caratteristiche individuate nell'art. 1 del DPR 09/02/2001 nr 187. provenienza nazionale La farina di mais per la polenta deve essere ottenuta mediante macinazione di mais di buona qualità, non avariata, per eccesso di umidità o altra causa. La qualità di questo prodotto deve essere idonea alla preparazione dei pasti per utenti celiaci. Provenienza nazionale PIZZA : DI PRODUZIONE AMBITO LOCALE La farina da utilizzare dovrà essere di provenienza nazionale. Gli ingredienti da utilizzare dovranno essere i seguenti: BASE: Farina di grano tenero, lievito di birra, olio extra vergine di oliva, malto, sale FARCITURA: polpa di pomodoro o pomodori pelati, mozzarella a filoni per pizza , origano, sale, olio extravergine di oliva Non è consentito l'utilizzo di strutto. Il prodotto dovrà avere aroma e sapore caratteristici, omogenea nella cottura, con un altezza dopo cotta non più di 1 cm. A richiesta l’Amministrazione Appaltante potrà richiedere pizza “rossa” intesa senza mozzarella per alcune diete particolari. SCHIACCIATA: FILIERA CORTA TOSCANA O AMBITO LOCALE La farina da utilizzare dovrà essere di provenienza nazionale. Gli ingredienti da utilizzare dovranno essere i seguenti: BASE: Farina di grano tenero, lievito di birra, olio extra vergine di oliva, malto, sale Non è consentito l'utilizzo di strutto . La cottura dovrà essere omogenea e il prodotto ben lievitato. CEREALI FARRO PERLATO PROVENIENZA NAZIONALE, BIOLOGICO E FILIERA CORTA TOSCANA (almeno il 10%) I grani devono risultare uniformi e puliti: indenne da parassiti ed insetti, non devono presentare corpi estranei quali ad esempio larve, frammenti di insetti, sassolini, etc., ed alterazioni di tipo microbiologico. Si farà riferimento per la salubrità del prodotto al Reg.
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo Regolamento CE 1881/06. Le confezioni non deveno presentare né insudiciamento esterno né rotture; l'etichettatura deve essere confacente al D.L n° 109 del 27 gennaio 1992 e s. m. Durante l'anno scolastico si dovrà rispettare per almeno il 10% la provenienza “Toscana” del prodotto, salvo non reperibilità giustificata tramite documentazione. Tenendo conto del REGOLAMENTO DIR. 96/5/CE del 16/2/96 art.6 specifico per i bambini 1-3 anni ed al Reg. CE 1881/06 si ritiene necessario per il servizio destinato al nido d'infanzia la fornitura di farro di provenienza biologica nazionale, rispettando tutti i criteri di produzione biologica ed etichettatura in base alla normativa vigente. ORZO PERLATO NAZIONALE, BIOLOGICO E FILERA CORTA TOSCANA (ALMENO IL 10%) Da usare in alternativa al riso e alla pasta. Ai sensi della legge n° 325 del 18 marzo 1958, il prodotto essere indenne da larve, insetti e loro frammenti, presenza di corpi estranei generici e semi infestanti. E’ vietato qualsiasi trattamento con agenti chimici o fisici o con l’aggiunta di qualsiasi sostanza che possa modificare il colore naturale o comunque alterarne la composizione naturale. Il sistema di imballaggio deve garantire il mantenimento dei requisiti igienici; le sostanze usate per la costituzione dell’imballaggio debbono essere conformi a quanto prescrive il DPR 23/8/82, n. 777, sue modifiche ed integrazioni, e dai D.M. di applicazione. Le confezioni non devono presentare insudiciamento esterno e rotture; l'etichettatura deve essere confacente al D.L. n° 109 del 27 gennaio 1992 e succ. mod. Durante l'anno scolastico si dovrà rispettare per almeno il 10% la provenienza “Toscana” del prodotto, salvo non reperibilità giustificata tramite documentazione. Tenendo conto del REGOLAMENTO DIR. 96/5/CE del 16/2/96 art.6 specifico per i bambini 1-3 anni ed al Reg. CE 1881/06 si ritiene necessario per il servizio destinato al nido d'infanzia, che la fornitura di orzo dovrà essere di provenienza biologica nazionale, rispettando tutti i criteri di produzione biologica ed etichettatura in base alla normativa vigente. Cous-cous e semolino Prodotti con farine di grano duro, macinate a pietra, indenni da parassiti e non devono contenere corpi estranei. Le confezioni devono essere integre e riportare l'etichettatura ai sensi dei D.L. N° 109/92 e succ. mod.., se il prodotto non è reperibile a livello nazionale si potrà acquistare da Agricolture UE, in quanto in menù è presente in maniera sporadica. Per la salubrità del prodotto si farà riferimento al Reg. CE 1881/06. Fecola di patate, tapioca e mais. Amido puro ricavato dalla patata comune o da quella dolce, nel caso della tapioca, dalla manioca, nel caso della maizena dal mais. L'etichettatura deve essere confacente al D.L. n° 109 del 27 gennaio 1992 e succ. mod. per la salubrità del prodotto al Reg. CE 1881/06. Grano saraceno dall'aspetto piccolo a tre punte, marrone, con toni argento- grigio, lunghezza circa 0,5 cm. Odore caratteristico della specie, esente da odori e corpi estranei. Proveniente anche da Agricolture UE. Per la salubrità del prodotto al Reg. CE 1881/06.
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo PRODOTTI DA FORNO DA UTILIZZARE NELLE FESTE E PER LE RICORRENZE, TORTE CASALINGHE Cantuccini alla mandorla acquistati in azienda con Sede all’interno dell'ambito locale Brutti ma boni acquistati in azienda con Sede all’interno dell'ambito locale Torte e dolci tipici (schiacciata fiorentina, ciambellone, crostata, schiacciata con l’uva, pan di ramerino, cenci) acquistati in un forno locale. Le torte “casalinghe”prodotte in ambito locale dovranno avere i seguenti ingredienti di base: Farina di grano tenero per dolci, zucchero, latte, burro, uova pastorizzate, vanillina, lievito per dolci, aromi naturali, zucchero vanigliato. GRUPPO 3: PRODOTTI LATTIERO CASEARI E UOVA LATTE, BURRO, FORMAGGI E YOGURT provenienza nazionale, filiera corta toscana, DOP Dovranno essere prodotti con latte proveniente da animali appartenenti ad aziende nazionali registrate e controllate dalle autorità competenti, prodotti e confezionati in stabilimenti di trasformazione riconosciuti idonei e autorizzati dall’autorità competente secondo il D.P.R. 54 del 14 gennaio 1997 e s. m. , ed in base alla nuova normativa i prodotti lattiero caseari dovranno avere indicazione dell'origine in etichetta della materia prima, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. (GU Serie Generale n.15 del 19-01-2017) , quindi la materia prima dovrà essere di origine nazionale, salvo altre indicazioni. I formaggi e i derivati del latte devono essere tassativamente muniti delle informazioni sulla loro tracciabilità con indicazione del luogo di provenienza, nome e sede della ditta fornitrice del latte e nome e sede della ditta produttrice dei latticini. Il latte intero dovrà essere intero a lunga conservazione in confezioni da litri 1 (uno). Il burro dovrà essere di pura panna fine centrifugata. La panna dovrà essere “Panna da cucina U.H.T. a lunga conservazione senza aggiunta di additivi ad esclusione dello stabilizzante carregenina. Il formaggio da fornire dovrà essere: Parmigiano Reggiano DOP : Il parmigiano deve essere di prima scelta, prodotto conforme al disciplinare “Parmigiano Reggiano “ in vigore dal 29/08/2011, deve riportare impresso a fuoco sulla crosta il marchio depositato dal relativo consorzio e rispettare quanto previsto dalla normativa in merito ai prodotti DOP. Stagionatura: • per il formaggio grattugiato: stagionatura 18/24 mesi • per secondi piatti “PARMIGIANO” da pasteggio :minima stagionatura fino a 18 mesi Dovrà essere semigrasso a pasta dura cotta a lenta maturazione, prodotto con latte di vacca a lattazione stagionale.
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo Dovrà pervenire da forme di peso non inferiore a Kg. 24 di forma cilindrica, con superficie esterna scura e oleata senza rugosità, gobbosità, spaccature, screpolature, né presentare colorazioni anormali; alla percussione deve dare un suono omogeneo, pasta color paglierino più o meno intenso; odore e sapore fragranti. La fornitura degli altri formaggi dovrà fare riferimento alle norme vigenti in materia e in particolare: - lo stracchino dovrà essere di prima qualità, senza conservanti, conservato a temperature di refrigerazione e mantenuto nelle confezioni originali fino al momento dello sporzionamento; - la mozzarella dovrà essere di prima qualità, che dovranno essere conservati a temperatura di refrigerazione nel proprio siero fino al momento dello sporzionamento; gli ingredienti saranno i seguenti: latte pastorizzato , fermenti lattici vivi , caglio , sale - La ricotta vaccina dovrà essere prodotta in buone condizioni igieniche con latte vaccino pastorizzato. Non deve presentare sapore, odore, o colorazione anomale. Deve essere fornita in cestelli chiusi ed idonei al trasporto o in vaschette monoporzioni tutte etichettate con tutte le diciture di legge della grammatura prevista dalle tabelle dietetiche; Potrà essere richiesta anche ricotta di latte di pecora per realizzare ricette tipiche o regionali - La robiola prodotta da puro latte vaccino fresco. Il grasso minimo sulla sostanza secca deve essere il 50%. Deve avere l’aspetto caratteristico del prodotto. Non deve presentare le caratteristiche alterate, ne sapori particolari; - Formaggio tipo italico maturo dovrà essere di prima qualità, senza conservanti, conservato a temperature di refrigerazione e mantenuto nelle confezioni originali fino al momento della sporzionatura; - Taleggio DOP, ai sensi del Reg. CEE n° 1107/1996 e GUCE L. 148/96 del 2106/1996 e successive modificazioni, maturo dovrà essere di prima qualità, senza conservanti, conservato a temperature di refrigerazione e mantenuto nelle confezioni originali fino al momento della sporzionatura; - Pecorino Toscano DOP, ai sensi del Reg. CEE n° 1263/96 e GUCE L. 163/96 del 02/07/1996, fresco, senza conservanti, conservato a temperature di refrigerazione e mantenuto nelle confezioni originali fino al momento della sporzionatura; - Caciotta fresca (tipo dolce), Formaggio di latte vaccino definito formaggio da taglio, molle, di prima scelta, prodotto da latte di vacca intero pastorizzato. La consistenza della pasta deve essere molto soffice, bianca, friabile, di sapore dolce, il contenuto minimo di grasso sul secco 42-44% - Emmental dovrà essere di prima qualità, senza conservanti, conservato a temperature di refrigerazione e mantenuto nelle confezioni originali fino al momento della sporzionatura; - Asiago DOP, il formaggio deve essere prodotto con tecnologie adeguate, partendo da materie prime conformi alle norme previste dal R.D.L. n. 2033 del 1925 e successive modifiche. Il prodotto non deve presentare alcun tipo di alterazioni, e accompagnato da tutte le dichiarazioni previste dal D.Lgs n. 109/92. - Mozzarella filone per pizza , formaggio fresco a pasta filata, dall’aspetto compatto e fibroso, ottenuta per acidificazione con fermenti lattici senza aggiunta di acido citrico, sarà consentito solo per l'origine del latte anche di produzione UE.
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo - Formaggio fresco spalmabile: in vaschette monouso con formato da gr 50 con i seguenti ingredienti: latte, panna, fermenti lattici, sale. Dovrà avere le seguenti caratteristiche chimiche: Umidità: 68% +-2% Lipidi: min. 15,5% Materia grassa sul secco: min. 50% ph 4,6 +- 0,2 La Stazione Appaltante può richiedere la fornitura di formaggio a monoporzione, la ditta dovrà inviare una certificazione attestante la qualità del prodotto, la data di scadenza, la data di confezionamento e tutte le caratteristiche merceologiche del prodotto stesso. Lo yogurt verrà fornito in sostituzione della frutta nei giorni indicati dalla Stazione Appaltante. Dovrà essere di tipo intero con frutta senza conservanti né coloranti. Il prodotto deve essere fornito con l’etichettatura originale d provenienza e origine nazionale. UOVA FRESCHE DI GALLINA Uova fresche di gallina di produzione nazionale. Le uova da somministrare, prodotte in condizioni igienico-sanitarie ottimali, devono essere di categoria “A”,comprese fra 55 e 65 gr, fresche e selezionate, con guscio integro, morbido e pulito, camera d'aria non superiore a mm 6, immobile albume chiaro limpido di consistenza gelatinosa, esente di corpi estranei di qualsiasi natura, denso,tuorlo ben trattenuto, senza contorno apparente, che non si allontani sensibilmente dal centro dell’uovo in caso di rotazione di quest’ultimo. Devono essere conformi al Reg.CE n. 2052/2003 e 2295/2003 . Non devono essere pulite con un procedimento umido o con un altro procedimento né prima né dopo la classificazione, non devono subire alcun trattamento di conservazione né essere state refrigerate in locali o impianti in cui la temperatura è mantenuta artificialmente al di sotto di +5°C. Tuttavia, possono essere mantenute ad una temperatura inferiore a +5°C durante il trasporto, di una durata massima di 24 ore. Vi deve inoltre essere assenza di punti di carne, macchie di sangue ed odori estranei. Si richiedono uova che: •non contengano residui da concimi chimici, pesticidi e antibiotici ; •non contengano coloranti artificiali; è escluso allevamenti in gabbia Si richiede altresì che vengano dichiarate le condizioni minime cui soddisfano gli allevamenti che producono le uova offerte, come da art. 11 del regolamento CEE n° 95/1969 sue modifiche ed integrazioni. Le uova devono recare nella marchiatura sul guscio un codice che identifica il produttore e il sistema di allevamento delle ovaiole (circ. MIPAF 19/01/04 n.1; D. Lgs. 29/07/03 n. 267;regolamento CE n. 2295/2003) come di seguito specificato : •il codice del produttore con la sigla dello stato di produzione, sigla provincia, codice ISTAT del Comune e codice allevamento •tipologia di allevamento : 0 biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 in gabbia •classificazione A (uova fresche per il consumatore) •categoria. Extra (imballaggio entro 3 giorni dalla deposizione) o fresche (imballaggio entro 10 gg dalla deposizione) oppure con la data di deposizione se coincide con l’imballaggio •data da consumarsi preferibilmente entro o in alternativa la data di deposizione.
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo .Si richiede una certificazione analitica e di ricerca microbiologica di Salmonelle che ne attesti l'assenza e la dichiarazione della disponibilità dell'azienda a ripetere periodicamente la ricerca dello stesso batterio inquinante. La certificazione analitica dovrà essere rinnovata ogni 6 mesi. Le uova devono comunque essere lavate ed immediatamente asciugate in modo accurato con materiale monouso subito prima del loro impiego. UOVA PASTORIZZATE BIOLOGICHE O PROVENIENZA NAZIONALE Per le preparazioni culinarie è consentito l'uso di uova pastorizzate. Ovoprodotto a base di uova di gallina intere sgusciate e pastorizzate, di categoria “A”, confezionate in idonee confezioni (es: tetrapack da1 litro) che devono presentarsi integre, prive di ammaccature, di sporcizia superficiale e da conservarsi ad una temperatura non superiore a +4°C. Devono essere assolutamente assenti odori anomali, frammenti di guscio o altre impurità. Le uova devono essere trattate, preparate e lavorate in stabilimenti riconosciuti CE conformemente alle prescrizioni igienico-sanitarie di cui al D.L.gs. n. 65/1993, sue modifiche ed integrazioni, e dai Regolamenti CE n. 852,853,854 e882 del 2004, loro modifiche ed integrazioni Le confezioni, una volta aperte, vanno consumate completamente. Non è ammessa la conservazione in frigorifero di uova pastorizzate aperte. Si richiede una certificazione analitica e di ricerca microbiologica di salmonella e listeria monocitogenes che ne attesti l’assenza e la dichiarazione della possibilità dell’azienda a ripetere periodicamente la ricerca degli stessi batteri patogeni inquinanti. La certificazione analitica deve avere periodicità trimestrale. Senza additivi. GRUPPO 4: CARNI E PRODOTTI DA SALUMERIA CARNI: Soddisfare le vigenti disposizioni per la vigilanza igienica ai sensi : • Regolamento 852/04/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, recante norme sull'igiene dei prodotti alimentari • Regolamento 853/04/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 recante norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale • Regolamento 854/04/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 recante norme specifiche per l'organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano • Regolamento 882/04/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 29 aprile 2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali • Direttiva 2004/41/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo CARNE BOVINA Le carni bovine dovranno provenire da carcasse di giovani animali maschi non castrati, di età inferiore a due anni, cat. A oppure da carcasse di animali femmine, che non hanno partorito, cat. E, di età inferiore ai due anni, di razza italiana. La carne dovrà provenire da allevamenti italiani, nati in Italia, allevati in Italia, macellati in Italia, venduti in Italia. Ai fini della tipizzazione delle carni in oggetto della presente fornitura, si fa riferimento a quanto previsto dai dai regolamenti Regolamento n. 1249/2008 e successive modificazioni, che ripartisce le carcasse dei bovini macellati in categorie, in classe di conformazione e in classe di ingrassamento: - Classe di stato di ingrassamento: 2/3 - Classe di conformazione /R/buona: profili nell’insieme rettilinei, sviluppo muscolare buono: coscia ben sviluppata con fesa interna (scannello) che deborda leggermente sulla sinfisi ischio pubica e fesa esterna (girello e scamone) leggermente arrotondati, spalla con i tagli anatomici del girello, copertina del fesone arrotondata. Le carni dovranno riportare le seguenti bollature: Bollo CE e n. riconoscimento veterinario, marchio C.I. (Carni italiane) n. e categoria di classificazione. La carne dovrà soddisfare le vigenti disposizioni per la vigilanza igienica ai sensi del D.lgs. 286/94, 118/92 e 119/92 e successive modifiche ed integrazioni (D.Lgs. 23/06/2003 n° 181). Dovrà provenire da una filiera certificata con indicazioni almeno di luogo e nome dell’azienda di nascita dell’animale e data di nascita, azienda di allevamento, caratteristiche della razione alimentare, indicazione dei controlli in allevamento, stabilimento di macellazione dotato di bollo CEE e che attui procedure di autocontrollo, il tutto indicato nell’etichettatura di ogni singola derrata ( Reg. CE n. 1760/2000 e successivo n. 1825/2000 per la sua applicazione). Ai fini della prevenzione delle encefalopatie spongiformi trasmissibili la carne deve essere prodotta, macellata e sezionata nel rispetto della Legge 19/01/2001 n. 3 dell’O.M. 27/03/2001, del Regolamento CE n. 999/2001 e del D. Min. Sal. 16/10/2003 e di ogni altra norma successiva ad integrazione della suddetta. I tagli anatomici dovranno essere sezionati, confezionati e refrigerati in impianti nazionali riconosciuti idonei e nei quali sussiste l’obbligo dell’applicazione dell’autocontrollo per il monitoraggio dei parametri microbiologici e chimici della produzione. A richiesta dell’Amministrazione la ditta dovrà documentare: - Misurazioni campionarie del PH, avvenute tra 24 e 48 ore dalla macellazione con un riscontro di valori compresi tra 5,4 e 6,0; - Misurazioni campionarie della carica microbica di superficie rilevata tra 24 e 48 ore dalla macellazione con riscontro di valori: - Carica microbica mesofila totale (in superficie): inferiore a 10 (6) ufc/cmq; - Carica microbica mesofila totale (in toto): inferiore a 5 x 10 (4) ufc/g; - Lysteria monocytogenis: assente in 25 g; - Salmonella spp: assente in 25 g. Le carni ottenute dal sezionamento del quarto posteriore disossato e sgrassato, toelettato e sezionato nei seguenti tagli anatomici: lombo, scamone, fesa, sotto fesa, girello, noce, filetto, oppure dal sezionamento del quarto anteriore disossato e sgrassato, toelettato e sezionato nei seguenti tagli anatomici per la preparazione di brodi animali, spezzatini di carne, carne macinata per ragù, hamburger o polpettoni di carne: spalla, reale, punta, non dovranno provenire da animali a cui siano stati somministrati prodotti inteneritori o che abbiano subito trattamento con sostanze ormonali o antiormonali o di altro tipo utilizzate a scopo anabolizzante, né contenere residuo di altre sostanze medicamentose.
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo . I veicoli impiegati per il trasporto dovranno essere autorizzati al trasporto di carni fresche garantendone la loro conservazione alla temperatura prevista dal D.L. n° 286/94 e s.m. (da 0° C a + 4 °C con tolleranza max +7°C) per tutta la durata del trasporto. La carne dovrà essere di colore rosa o rosso chiaro, di consistenza soda, pastosa e di grana fine, presentare grasso di infiltrazione di colore bianco, di consistenza dura e in giusta quantità. La carne dovrà essere non congelata, né scongelata, frollata, di chiara reazione acida, priva di qualsiasi alterazione organolettica (colore, odore, sapore, consistenza) e/o patologica. Le carni dovranno essere esenti da sapori e odori indesiderabili anche dopo la cottura. Le carni, al giusto punto di frollatura, dovranno essere consegnate sottovuoto e dovranno avere un residuo di vita commerciale non inferiore al 70%. Sulla confezione di sottovuoto dovranno essere riportate, in forma facilmente visibile. CARNI SUINE sottovuoto Le carni fornite dovranno provenire da animali nati, allevati, macellati e sezionati nel territorio italiano da razze madre di suino da macelleria in ottimo stato di nutrizione. Non è ammessa la fornitura di carni surgelate e congelate. La carne dovrà essere ottenuta dal sezionamento della carcassa di suino maschio di peso non inferiore ai 130 kg con riferimento al Regolamento n. 1249/2008 e dovrà risultare come lombo disossato (filoni) e non disossato taglio Bologna. Le carni suine dovranno possedere le seguenti caratteristiche: • Le carni, di provenienza italiana, devono essere prodotte in stabilimenti di sezionamento riconosciuti ai sensi del Regolamento CE 853/2004 e possedere i requisiti igienico sanitari previsti da detta norma. • Le carni dovranno presentare il bollo sanitario, in conformità a quanto previsto dal Regolamento CE 854/2004, con indicazioni almeno di: azienda di allevamento, caratteristiche della razione alimentare, indicazione dei controlli in allevamento, stabilimento di macellazione dotato di bollo CE e che attui procedure di autocontrollo, il tutto indicato nell’etichettatura di ogni singola derrata. • Produzione di schede tecniche documentate dei prodotti forniti da cui si possa evincere il mancato uso di alimenti geneticamente modificati. A richiesta dell’Amministrazione la ditta dovrà documentare: - Misurazioni campionarie del PH, avvenute tra 24 e 48 ore dalla macellazione con un riscontro di valori compresi tra 5,4 e 6,0; - Misurazioni campionarie della carica microbica di superficie rilevata tra 24 e 48 ore dalla macellazione con riscontro di valori: - Carica microbica mesofila totale (in superficie): inferiore a 10 (6) ufc/cmq; - Carica microbica mesofila totale (in toto): inferiore a 5 x 10 (4) ufc/g; - Lysteria monocytogenis: assente in 25 g; - Salmonella spp: assente in 25 g. - Le carni fresche dovranno essere di colore rosa chiaro, consistenza pastosa, tessitura compatta e grana fine senza segni di invecchiamento, di cattiva conservazione o di alterazioni patologiche; i grassi presenti dovranno avere colorito bianco e consistenza soda. Le carni, al giusto punto di frollatura, dovranno essere consegnate sottovuoto e dovranno avere un residuo di vita commerciale non inferiore al 70%. Sulla confezione di sottovuoto dovranno essere riportate, in forma facilmente visibile
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo CARNE DI POLLO E TACCHINO Il nuovo Regolamento (CE) n. 543/2008, recante modalità di applicazione del Reg. (CE) n. 1234/2007, stabilisce norme per la commercializzazione delle carni di pollame, direttamente applicabili in tutti gli Stati Membri dal 1° luglio 2008 e sostitutive di quelle contenute negli abrogati Reg. (CE) n. 1538/1991 e Decreto Ministeriale n. 465 del 10/09/1999. Il pollame utilizzato per la preparazione di pasti dovrà essere nato, allevato e sezionato nel territorio nazionale, macellato in stabilimenti nazionali autorizzati. Tutte le modalità di lavorazione e i controlli previsti dalle normative vigenti e devono possedere le seguenti caratteristiche: - Dovrà essere di cat. A esclusivamente fresco ai sensi del Reg. CE nr 1234/2007 e nr 543/2008 , e quindi petti di pollo (massa muscolare del petto, disossata e senza pelle), cosci di pollo o fusi, fuselli o perine, pollo intero, petto di tacchino (maschio) o fesa (massa muscolare del petto, lavorazione a cuore, disossata e senza pelle), i tagli richiesti devono essere in conformità al reg. CE 1234/2007 - Provenire da una filiera con indicazioni almeno di: azienda di allevamento, caratteristiche della razione alimentare, indicazione dei controlli in allevamento, stabilimento di macellazione dotato di bollo CE e che attui procedure di autocontrollo. - Produzione di schede tecniche documentate dei prodotti forniti da cui si possa evincere il mancato uso di alimenti geneticamente modificati. - Le carni dovranno provenire da animali allevati a terra, pertanto sono escluse dalla fornitura quelle allevate in batterie, in ottimo stato di nutrizione, con giusto rapporto scheletro/carne. L’Ufficio Associato può richiedere alla ditta i seguenti controlli: - Misurazioni campionarie della carica microbica di superficie rilevata tra 24 e 48 ore dalla macellazione con riscontro di valori: - Carica microbica mesofila totale (in superficie): inferiore a 10 (6) ufc/cmq; - Carica microbica mesofila totale (in toto): inferiore a 5 x 10 (4) ufc/g; - Lysteria monocytogenis: assente in 25 g; - Salmonella spp: assente in 25 g. - Controlli chimici riferiti a residui di farmaci, contaminanti ambientali, sostanze ormonali, antiormonali, e altre utilizzate a scopo anabolizzante, rilevati a campione sulle partite di carne. - Le carni devono essere di colore bianco/rosa se riferite al petto oppure di colore castano per quelle appartenenti agli arti posteriori, i muscoli delle carni devono avere consistenza sodo/pastosa, spiccata lucentezza, assenza di ematomi; la pelle deve avere colore giallo/rosa; consistenza elastica e senza segni di traumatismi. Le carni non dovranno essere trattate con coloranti naturali o artificiali, con antibiotici o conservanti e additivi di alcun genere. Il documento commerciale di accompagnamento delle derrate dovrà riportare tutte le notizie
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo previste dalle norme vigenti, i requisiti devono essere certificati ad ogni consegna. Le carni dovranno essere conservate con la refrigerazione dal momento della produzione fino alla cottura. Tutte le carni devono essere esenti da sapori e odori indesiderabili prima e dopo la cottura, dovuti ad una irrazionale alimentazione del pollame o all’uso di farmaci. Le carni dovranno arrivare al Centro cottura confezionate in vaschette ad uso alimentare avvolte da pellicole trasparente di materiale adatto agli alimenti e atto ad evitare il contatto con l’ambiente esterno oppure confezionate sottovuoto e al momento della consegna dovranno avere un residuo di vita commerciale non inferiore al 70%. Le carni così confezionate dovranno essere inserite in appositi imballi di cartone etichettati con tutte le indicazioni previste dalla legge vigente. I veicoli impiegati per il trasporto dei prodotti dovranno essere autorizzati al trasporto di carni fresche e garantire la loro conservazione ad una idonea temperatura (da 0°C a + 4°C) per tutta la durata del trasporto. I documenti commerciali di accompagnamento dovranno riportare anche la riproduzione prestampata del numero di riconoscimento veterinario dello stabilimento. CONIGLIO La carne di coniglio fresco dovrà provenire da alimenti nati, allevati macellati e sezionati in Italia selezionati esclusivamente in macelli abilitati CE. La carne di colore rosa, consistente, e il grasso perineale deve essere scarso, consistente e di colore bianco. Il confezionamento e l’etichettatura dovrà riportare data di confezionamento, il nome del produttore, della sede di stabilimento di produzione, ottemperare ai reg. CE sugli imballaggi per alimenti. L’Ufficio Associato può richiedere alla ditta i seguenti controlli: - Misurazioni campionarie della carica microbica di superficie rilevata tra 24 e 48 ore dalla macellazione con riscontro di valori: - Carica microbica mesofila totale (in superficie): inferiore a 10 (6) ufc/cmq; - Carica microbica mesofila totale (in toto): inferiore a 5 x 10 (4) ufc/g; - Lysteria monocytogenis: assente in 25 g; - Salmonella spp: assente in 25 g. - Controlli chimici riferiti a residui di farmaci, contaminanti ambientali, sostanze ormonali, antiormonali, e altre utilizzate a scopo anabolizzante, rilevati a campione sulle partite di carne. SALUMI Prosciutto crudo di Parma DOP Prosciutto crudo di 1° qualità. Prodotto ottenuto da cosce fresche di suini nazionali. Il periodo di stagionatura che decorre dalla salagione non deve essere inferiore ai 12 mesi ed il peso del prosciutto in osso deve essere compreso tra gli 8 ed i 10 Kg. di peso. Aspetto: Prosciutto disossato in confezione sottovuoto. Il colore al taglio deve essere uniforme tra il rosa e il rosso, inframmezzato dal bianco puro delle parti grasse. Il prodotto deve inoltre presentare: basso contenuto di sale;
Capitolato di refezione scolastica derrate alimentari 2018/2023 Comune di Montemurlo sapore caratterizzato da dolcezza, morbidezza, aroma delicato frutto delle condizioni climatiche tipiche della zona di produzione; scarsa marezzatura della muscolatura. Conservanti: Assenti Il prodotto oggetto della fornitura deve provenire da stabilimenti autorizzati e inscritti nelle liste di riconoscimento CE nei quali si applicano tutte le modalità di lavorazione ed i controlli previsti dalle normative vigenti (D.Lgs. 537/92, sue modifiche ed integrazioni) Ogni singolo prosciutto intero deve riportare sulla cute il marchio tipico ed essere provvisto, nella regione del garretto del contrassegno metallico dal quale si individua l’inizio della produzione (O.M. 14/02/1968).Sarà respinto all’origine il prodotto che presenti le classiche alterazioni dei prosciutti sotto sale:difetto di vena, difetto di sott’osso, difetto di gambo, difetto di giarrè, difetto di noce, irrancidimento dei grassi ed invasione di parassiti. I prosciutti disossati devono essere confezionati sottovuoto integro; gli involucri e i materiali di imballaggio impiegati devono essere conformi alle disposizioni vigenti che ne regolano il loro impiego. L' etichettatura dovrà essere conforme al D.Lgs. 109/92, sue modifiche ed integrazioni (così come modificato dal D.Lgs. 16 febbraio 1993, n. 77, dal D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 68 e dal D.Lgs. 10 agosto 2000, n. 259). Prosciutto crudo Toscano (DOP) Il prosciutto crudo toscano Dop prodotto da coscia fresca di suino toscano nella zona tipica di produzione, lavorato ed etichettato secondo quanto previsto dalla normativa Reg. CE n.1263/96, deve avere tutte le caratteristiche tipiche del prodotto. Il prodotto può essere conservato sotto vuoto oppure deve riportare una fascetta non removibile che indichi la qualità del prosciutto, il marchio DOP, il nome e la ragione sociale o il marchio del produttore, del confezionatore e del venditore, le sedi dello stabilimento di confezionamento, il peso netto, il termine minimo di conservazione, le modalità di conservazione e il numero di lotto per la tracciabilità della filiera. Ogni singolo prosciutto intero deve riportare sulla cute il marchio tipico ed essere provvisto, nella regione del garretto del contrassegno metallico dal quale si individua l’inizio della produzione (O.M. 14/02/1968).Sarà respinto all’origine il prodotto che presenti le classiche alterazioni dei prosciutti sotto sale:difetto di vena, difetto di sott’osso, difetto di gambo, difetto di giarrè, difetto di noce, irrancidimento dei grassi ed invasione di parassiti. I prosciutti disossati devono essere confezionati sottovuoto integro; gli involucri e i materiali di imballaggio impiegati devono essere conformi alle disposizioni vigenti che ne regolano il loro impiego. Prosciutto cotto nazionale senza glutine e polifosfati Il prosciutto cotto dovrà essere privo di polifosfati aggiunti, senza glutine, di alta qualità, di provenienza nazionale , in ottimo stato di conservazione, tale da garantire un ottimo rendimento alimentare. Il prosciutto cotto deve essere ottenuto esclusivamente dalla coscia fresca intera e non ricomposta del peso compreso tra 6 e 8 Kg di suino allevato e macellato in Italia. Dovrà avere una cottura uniforme, ben pressato privo di bolle e rammollimenti. Dovrà essere di colore rosa chiaro, il grasso di colore bianco non superiore al 15% del totale . Dovrà essere compatto, privo di occhiatura e confezionato sotto vuoto. Non dovrà essere utilizzato quello pre-affettato ne tanto meno ricomposto o assemblato.
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