BILANCIO SEMESTRALE 2020 - Unicoop Tirreno
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UNICOOP TIRRENO s.c. Unicoop Tirreno Società Cooperativa 57025 Piombino (LI) frazione Vignale Riotorto Registro delle Imprese di – C.C.I.A.A. della Maremma e del Tirreno Codice fiscale 00103530499 Albo delle società cooperative a mutualità prevalente C.C.I.A.A. della Maremma e del Tirreno n. A100037 BILANCIO SEMESTRALE 2020 RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE
1. INTRODUZIONE: COMMENTO ALL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE La relazione finanziaria semestrale al 30/06/2020 si è chiusa con un risultato economico consolidato di Gruppo negativo per 3 milioni e 336 mila euro a fronte del risultato economico negativo del primo semestre 2019 di 6 milioni e 506 mila euro. Al fine di fornire una rappresentazione del conto economico consolidato che evidenzi le risultanze delle varie aree gestionali, viene proposto il conto economico riclassificato a valore aggiunto dal quale emergono i seguenti risultati. Continua il miglioramento della marginalità della gestione caratteristica che già a livello del primo margine fa registrare un incremento di circa 5 milioni di euro (+1,38% sul venduto netto) rispetto allo stesso periodo del precedente semestre. Il miglioramento rispetto al primo semestre 2019 si conferma, sia a valore che in percentuale, anche a livello di valore aggiunto (+5,3 milioni di euro, pari al +1,43%) e di margine operativo lordo (+8,9 milioni di euro, pari al +2,22%). Il margine operativo lordo è un indicatore importante della redditività di un’impresa, esprimendola capacità che questa ha di generare reddito tramite la gestione caratteristica, ovvero senza tenere in considerazione le operazioni accessorie di tipo finanziario, così come le tasse, le svalutazioni e gli ammortamenti. Tale grandezza nel primo semestre 2020 risulta positiva per 11,4 milioni di euro a fronte dei 2,5 milioni di euro dell’anno precedente. Tale incremento deriva dalle molteplici azioni realizzate o potenziate nel corso degli ultimi mesi: dalla già citata razionalizzazione della rete di vendita rispetto ai negozi meno performanti alla revisione del mix assortimentale, volta a diminuire il peso di alcune categorie merceologiche a scarsa marginalità (in primis il multimedia) a favore di quelle più redditizie (tra cui i freschissimi). A ciò si è accompagnata un’oculata gestione dei costi di funzionamento e di personale che ha consentito di recuperare efficienza, contribuendo in maniera importante al miglioramento dei risul- tati. Il miglioramento rispetto al primo semestre 2020 prosegue anche a livello di reddito operativo che include ammortamenti per 11,7 milioni di euro ed è pari ad un -0,08 % sul fatturato netto contro il -2,46% dello stesso periodo 2019. Il risultato finanziario si attesta a -1 mln contro i +7,7 mln del primo semestre 2019. Pesa sul risultato finanziario il mancato incasso di dividendi UGF e IGD Siiq per circa 8 mln di euro. Come ricorderete, la Banca Centrale europea ha bloccato la distribuzione di dividendi da parte degli istituti finanziari vigilati, allo scopo di indirizzare tutta la potenza di fuoco del sistema del credito verso l’economia reale, messa in ginocchio dall’epidemia di coronavirus, e proteggere liquidità e capitale degli istituti. Analogamente l'Ivass è scesa in campo per chiedere alle compagnie di assicurazione di adottare una politica di massima prudenza nella distribuzione dei dividendi agli azionisti. Il consiglio di amministrazione di Unipol ha deciso quindi di attenersi strettamente alle richieste dell’IVASS, sospendendo la proposta di distribuzione del dividendo 2020 (precedentemente definito a 0,28 euro). IGD Siiq ha invece erogato un dividendo parziale. Per quanto riguarda UGF, si segnala che il Consiglio di amministrazione di Unipol si è comunque riservato – non appena ricorreranno le condizioni, passata l’attuale situazione di emergenza in cui si trova l’intero Paese – di convocare un’assemblea dei soci per dare esecuzione alla distribuzione di riserve di utili entro l’esercizio 2020. Tornando al CE riclassificato, il risultato ordinario consolidato di gruppo si attesta a -1,3 milioni di euro, a fronte di -2,2 milioni di euro della scorsa semestrale. Il risultato finale del primo semestre 2020 è sensibilmente penalizzato dalle componenti straordinarie derivanti dalla epidemia Covid 19 che pesano sulle poste straordinarie per circa 2,7 mln di euro e che portano dunque il risultato di esercizio ad un valore di -3,3 mln di euro rispetto ai -6,5 mln della scorsa semestrale. Infine, a titolo informativo si riporta in questa sede anche l’analisi del raggiungimento dei covenants semestrali. In particolare: l’obiettivo di Margine operativo e quello dei Costi centrali e indiretti, cioè quelli più significativi del potenziamento economico/gestionale e della discontinuità con le gestioni passate, sono rientrati pienamente all’interno del range di oscillazione – quello relativo alla entità massima del prestito soci e quello del rapporto minimo Patrimonio netto/Prestito sociale non sono stati rispettati. Nell’occasione, è necessario tuttavia evidenziare che il mancato conseguimento di quest’ultimo è derivato da una sottostima dei rilevanti oneri straordinari subiti negli anni 2016, 2017, 2018 e 2019 che hanno prodotto nel periodo le conseguenti maggiori perdite. 2
Si fa presente che la società Il Ponte, nel corso dell’anno 2019, prendendo atto del contenuto del nuovo Piano Industriale 2019-2021, ha approvato la modifica dell’Allegato “A” di cui all’art 7.1 lettera f) con un nuovo Allegato “Parametri” coerente con il nuovo Piano Industriale 2019-2021. Nel nuovo Allegato, il mancato conseguimento degli obiettivi semestrali non costituirà Evento rilevante ai sensi dell'art. 7.1 Lett. f per i semestri 2019 e 2020, e darà luogo soltanto alla comunicazione al Ponte. Nel mese di maggio 2020 sono stati avviati importanti lavori di ristrutturazione presso il supermer- cato di Castiglione della Pescaia con l’obiettivo di presentare ai soci, ai clienti e ai turisti estivi una migliore offerta complessiva del punto vendita. Il supermercato, aperto nel 1996, ha sempre mo- strato ottimi risultati di vendite, soprattutto nel periodo estivo, malgrado l’apertura di concorrenti nelle sue prossimità. Grazie al recupero dei locali adiacenti la galleria è stata ampliata l’area di vendita da 590 mq a 650 mq ed ottimizzato gli spazi delle lavorazioni e riserve. Nel mese di agosto il supermercato rinnovato ha registrato un incremento nelle vendite pari al +5,9%, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente e malgrado le problematiche legate al periodo post Covid. Oggi l’ingresso avviene direttamente nella piazza del fresco, dove troviamo la zona frutta e verdura ed a seguire gastronomia e la forneria potenziata nell’offerta. E’stata completamente rinnovata l’area di accoglienza (punto d’ascolto e sportello prestito sociale), mentre la comunicazione a punto ven- dita è stata completamente rivista secondo le linee del nuovo format nazionale. Altra novità è la rivisitazione della zona dei pagamenti elettronici con un ampliamento e un riposi- zionamento delle casse self check out e la razionalizzazione degli spazi dedicati alle casse ordinarie. Da un punto di vista tecnico i banchi refrigerati e frigoriferi sono stati sostituiti con quelli di nuova generazione ed è stata installata la nuova illuminazione a led, questi interventi permettono di ridurre il consumo energetico, sempre nell’ottica del risparmio e del comfort per clienti e dipendenti. Il restyling del super store di Castiglione della Pescaia rappresenta un impegno economico impor- tante che rientra tra gli investimenti mirati – in coerenza con le risorse finanziarie disponibili – il cui obiettivo è il rinnovo e l’ammodernamento della nostra rete di vendita. I centri distribuzione della merce. La gestione del servizio logistico non è mutata rispetto all’anno precedente ed è svolta dalla Cooperativa per i suoi punti vendita diretti ed in franchising attraverso i centri di distribuzione di Vignale e Anagni per prodotti ortofrutticoli a cui si aggiungono alcune piattaforme esterne che gestiscono servizi in outsourcing (limitatamente ai prodotti ittici e alle carni rosse – in Toscana e nel Lazio – e ai prodotti avicunicoli – solo nel Lazio). Il consolidamento dell’assetto organizzativo in essere ha consentito di continuare a garantire la fornitura ottimale dei prodotti in vendita nei negozi e la loro freschezza. La buona qualità del servizio logistico è fondamentale per garantire ai soci/consumatori un livello di prestazione ade- guato alle loro aspettative e di conseguenza per il mantenimento delle quote di mercato. La seconda parte del 2019 è stata caratterizzato dalla crisi societaria della maggiore ditta appalta- trice di Unicoop Tirreno la Alma S.p.A il cambiamento urgente della controparte non ha consentito il completo contenimento dei costi di movimentazione delle merci. La gara di appalto è stata asse- gnata al fornitore La Gioia Logistics per la piattaforma di Vignale, in questo caso l’incremento dei costi di movimentazione delle merci è stato modesto, e T&M Logistica Integrata per Anagni dove l’incremento del costo di movimentazione è stato significativo. Ad inizio 2020 si è rinnovato l’ap- palto dei trasporti con un contenimento dei costi in Toscana. In generale sono aumentate per il 2020 le tariffe a collo proposte del consorzio Centrale Adriatica per il Lazio, anche in questo caso a causa del problema Alma e del rinnovo appalto trasporti. Per una migliore gestione della filiera delle merci e per offrire un buon livello di servizio ai punti vendita, vengono continuamente monitorate tutte le attività logistiche e con un continuo processo di miglioramento dell’organizzazione e delle procedure di lavoro in stretta collaborazione con le società appaltatrici. In questo ambito, si è consolidata l’attività di centralizzazione presso il magaz- zino di Vignale della consegna dei prodotti caseari freschissimi precedentemente avviata e svilup- pata in collaborazione con la direzione acquisti della Cooperativa. Questa operazione, gestita con la modalità del Transit Point, ha portato un incremento dei colli movimentati annualmente in piat- taforma: circa 2 milioni e mezzo con un + 20% dei colli movimentati con un conseguente efficien- tamento delle attività di scarico ed allestimento nel punto vendita. 3
In accordo con la Direzione Acquisti e la Direzione Vendite è stata confermata l’estensione della consegna di Ortofrutta e Salumi/Latticini anche di domenica (per tutti i negozi Toscani dei canali Super e Iper) limitandola al solo al periodo estivo, seguendo i picchi delle produzioni stagionali in particolar modo del comparto ortofrutticolo, a supporto dell’importante riposizionamento delle vendite della Cooperativa sui reparti freschi. Confermati e consolidati gli interventi apportati nel 2019 in Lazio, in sintesi: Pesce: la consegna diretta dalla Piattaforma pesce di Santa Palomba per 3 ipermercati (Viterbo, Roma Eur, Roma Casilino) e 4 supermercati (Viterbo, Roma via Franceschini, Roma largo Agosta, Roma via Laurentina), Avicunicolo: per 8 negozi (Tarquinia, Giove, Allerona, Caprarola, Acquapendente, Vignanello, So- riano e Fabro) la consegna diretta dalla Piattaforma di Fiano Romano è stata cancellata ed effettuata attraverso il nostro magazzino ortofrutta di Anagni in modalità “Transit Point”. Questo intervento ha consentito su 6 minimercati (Giove, Allerona, Caprarola, Vignanello, Soriano e Fabro) il raddoppio delle consegne che sono passate da 3 a 6 con importanti benefici in termini di freschezza e continua disponibilità delle merci per i nostri Soci/Clienti. Gestione evento COVID-19 In questo primo semestre dell’anno la Cooperativa si è confrontata con l’evento eccezionale del Covid ed il relativo lockdown. Le difficoltà iniziali a reperire, in pochi giorni, referenze di prima necessità, (es. farine varie, latte, lieviti ecc.) hanno generato un’impennata di vendite e fenomeni di accaparramento. Tale problematica ha riguardato anche tutti quei prodotti del comparto chimica usati per le sanifi- cazioni di superfici o per l’igiene della persona (es. gel per mani) e ovviamente le mascherine chirurgiche e fpp2. In merito a queste ultime, in una prima fase le quantità disponibili sono state distribuite in asse- gnazione cercando di salvaguardare le richieste in ogni zona e negozio ed evitando il più possibile lo stock out. La riorganizzazione aziendale, la gestione del personale nel 2020 L’emergenza Covid-19, ha comportato un repentino cambio di priorità sulle azioni da mettere in campo. Agli inizi dell’anno la priorità era il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, la cui discussione con le OO.SS. è cominciata negli ultimi mesi del 2019. A questo proposito la Cooperativa a fine gennaio ha formulato un’importante proposta alle OO.SS., al fine di trovare l’intesa. L’esplosione della pandemia a fine febbraio ha temporaneamente sospeso la trattativa, che è comunque ripartita a maggio con l’obiettivo di poter trovare un accordo con le OO.SS. e poter avere un contratto integrativo moderno ed in linea con gli obiettivi della Cooperativa. Se entro fine settembre non si raggiungerà un accordo, troverà applicazione la disdetta del contratto, già formulata dalla Coope- rativa, e si andrà all’applicazione di un regolamento interno emanato da Unicoop Tirreno. Con l’esplosione dell’emergenza Covid 19, ovviamente, sono state sospese tutte le attività di for- mazione in aula, i trasferimenti e le trasferte del personale. La Cooperativa si è concentrata nel mettere in campo tutto il necessario per la protezione dei nostri lavoratori, anche oltre quanto definito dalle norme. Tra le varie azioni, spicca il ricorso massiccio allo Smart Working, che ci ha consentito di fare valutazioni più attente rispetto a questa modalità di lavoro, oltre a contenere in modo sensibile i costi dovuti a spostamenti. Anche se sono state temporaneamente sospese le attività operative legate alla realizzazione delle politiche del personale (formazione d’aula, prove di gruppo per la valutazione del potenziale, ecc.), non si sono tralasciate le attività più strategiche volte a supportare l’evoluzione in corso, con l’obiet- tivo di far crescere la rete vendita nella gestione degli elementi di costo del personale e consentire recuperi economici. A tal proposito, in collaborazione con i sistemi, è stato stipulato il contratto con Zucchetti, che sarà il nuovo fornitore del software per la gestione efficiente delle presenze e della programmazione dei turni di lavoro. La gestione finanziaria della liquidità Nei primi sei mesi del 2020 le politiche di investimento finanziario della liquidità sono state carat- terizzate dalla pandemia da COVID-19 che ha determinato una forte contrazione a livello globale per tutte le economie. Il Pil degli Stati Uniti è sceso del 9.1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno mentre quello europeo, dove l’impatto della pandemia è stato più accentuato è crollato del 14,7%. 4
Soltanto un atteggiamento molto accomodante da parte delle principali banche centrali da un lato e politiche fiscali fortemente espansive messe in capo dai vari governi, hanno permesso un recupero dai minimi di fine marzo sulle principali asset class dei mercati finanziari. I mercati obbligazionari sono stati senza dubbio quelli che hanno maggiormente beneficiato dell’in- tervento delle autorità dato che alla fine del periodo hanno riportato risultati addirittura positivi rispetto alla chiusura del 2019. I titoli di Stato italiani si sono accodati a questa risalita riuscendo a mettere a segno una performance di tutto rispetto pari a circa 1,7%. Diverso invece è stato il destino delle principali borse mondiali che invece hanno riportato perdite, a volte anche di dimensioni consistenti; se il mercato americano attraverso l’indice Dow Jones è riuscito a contenere le perdite sotto la doppia cifra cedendo il 9,31% dai valori di fine 2019, peggio è andata alle piazze europee che hanno visto scendere l’indice Euro Stoxx di circa il 13,4%. Piazza Affari non ha fatto eccezione lasciando sul terreno un decremento pari al 17,6% rispetto ai valori di fine 2019. In tale contesto il portafoglio della Cooperativa si conferma ancora come molto prudenziale, es- sendo investito principalmente in obbligazioni (circa il 72% dell’intero portafoglio) tra le quali il 43% a tasso fisso che assicura un flusso cedolare costante mentre la parte restante a tasso variabile assicura rendimenti allineati agli andamenti dei mercati. L’esposizione sui mercati azionari è rimasta sempre piuttosto contenuta e risulta pari a poco meno del 10%. La quota investita in fondi comuni, pari a circa il 17% dell’intero portafoglio è costituita interamente da fondi immobiliari. Nonostante la contenuta rischiosità, anche il portafoglio della cooperativa ha subito gli effetti ne- gativi dovuti alla pandemia mettendo a segno una performance finanziaria pari a meno 5,6% così suddivisa nei vari comparti: comparto obbligazionario -0,23%, comparto azionario -48,25% e fondi -3,48%. Vale la pena soffermarci sulla contenuta performance del comparto azionario del nostro portafoglio, spiegata in gran parte da un lato per il mancato pagamento del dividendo sulle azioni Unipol richiesto dall’ IVASS e dall’altra dal dimezzamento del valore del dividendo unitario sulle azioni IGD entrambi come effetto diretto della pandemia sui mercati finanziari. 5
2. LO SCENARIO ECONOMICO-SOCIALE E DELLA DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA In attesa che il Recovery Fund si concretizzi e benché confortati dagli ammortizzatori sociali già messi in campo dal Governo, gli Italiani si rivelano essere ancora oggi i più pessimisti d’Europa e in effetti insieme agli spagnoli registrano il più ampio peggioramento delle proprie condizioni di vita rispetto al 2019 (e non sembra andare meglio se le ultime previsioni confermano un recupero nel 2021 solo della metà dei posti di lavoro che perderemo nel 2020). Nonostante l’arretramento del Pil pro-capite ritornato ai livelli di metà anni ’90 e la spesa in viaggi trascinata indietro di 45 anni ai livelli del 1975 o i consumi fuori casa arretrati di tre decenni, l’Italia mostra la sua modernità con il ricorso allo smartworking (+770% rispetto a un anno fa), con l’e-grocery (+132%), e con una forte spinta alla digitalizzazione finalmente anche nelle attività professionali (lavoro appunto ma anche didattica, servizi, sanità). Dall’altro lato, matrimoni, trasferimenti, acquisti di case e aperture di nuove attività figurano tra i progetti rinviati o cancellati e queste scelte di vita mancate hanno coinvolto in totale l’84% di italiani. Come ci segnala il Rapporto Coop 2020, il 41% degli italiani prevede di ridurre la spesa del prossimo anno alla voce ristoranti, il 44% la spesa per intrattenimenti, e per sentirsi meno soli ben 3,5 milioni di italiani durante il lockdown o subito dopo hanno acquistato un animale da compagnia. Alla spesa alimentare, pur nell’emergenza e in una evidente contrazione generalizzata degli acquisti, gli italiani non rinunciano e solo il 18% dice di voler acquistare prodotti più economici. Guardando dentro al carrello si nota una straordinaria inversione di tendenza: gli italiani si sono rimessi ai fornelli e la conferma ci arriva dalla forte crescita nelle vendite degli ingredienti base (+28.5% in GDO su base annua) a fronte della contrazione dei piatti pronti (-2,2%). Supportati o meno da aiuti tecnologici (la vendita dei robot da cucina ha fatto registrare a giugno +111% rispetto all’anno prima), il 30% dedicherà ancora più tempo alla preparazione del cibo e il 33% sperimenterà di più. 1 su 3 lo farà per “mangiare cose salutari”, ma c’è anche un 16% che lo ritiene un modo per mettersi al riparo da possibili occasioni di contagio. La preparazione domestica dei cibi è probabilmente anche la nuova strategia degli italiani per non rinunciare alla qualità e contemporaneamente alleg- gerire il proprio budget familiare. A fianco dell’ecommerce appare il click&collect che passa dal 7.2% delle vendite on line del 2019 al 15,6% nella fase successiva alla pandemia. Il tema della sostenibilità resta molto caro agli italiani. Il 27% acquista prodotti sostenibili di più rispetto a prima del Covid (i francesi e gli spagnoli seguono distanziati con un 18% in percentuale); il 21% ha aumentato gli acquisti in punti vendita che promuovono prodotti sostenibili (contro un 17% degli americani e un 15% dei tedeschi) e il 20% acquista di più da aziende che operano nel rispetto dei lavoratori. Il marchio Coop di prodotti biologici Vivi Verde è il primo brand bio venduto nella grande distri- buzione in Italia con oltre 150 milioni di fatturato nel 2019 e non ha cessato di crescere durante e dopo il lockdown con un trend a valore del +9%. Siamo in una fase in cui si riducono i consumi per le difficoltà economiche di tante famiglie, ma anche per la preoccupazione sul futuro, tanto è vero che registriamo una forte crescita del risparmio. L’alimentare è al centro dell’attenzione delle famiglie, ma anche nel nostro settore c’è la propen- sione ad avere un carrello più leggero. La nostra Cooperativa conferma la sua strategia di puntare su prodotti buoni e sostenibili accessibili a tutti, non solo alle fasce che stanno meglio; la pandemia ha cambiato le nostre vite e creato incertezza sul nostro futuro. A maggior ragione continueremo a difendere il potere d’acquisto di soci e clienti andando incontro alle crescenti difficoltà delle famiglie italiane. 2.1 L’emergenza per la pandemia COVID-19 Con l’esplosione della pandemia COVID e la conseguente emergenza sanitaria ed economica, il Governo è intervenuto normativamente sui bilanci delle società con le seguenti norme: Articolo 6 decreto “Liquidità” rubricato "Disposizioni temporanee in materia di riduzione del capi- tale", stabilisce: «A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino alla data del 31 dicembre 2020 per le fattispecie verificatesi nel corso degli esercizi chiusi entro la predetta data non si applicano gli articoli 2446, commi secondo e terzo, 2447, 2482-bis, commi quarto, quinto e sesto, e 2482-ter del codice civile. Per lo stesso periodo non opera la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli articoli 2484, primo comma, numero 4), e 2545-duodecies del codice civile». 6
Come precisato nella relazione illustrativa del decreto, la straordinarietà ed eccezionalità, anche a livello dimensionale, dell'attuale stato di emergenza sanitaria causato dall'epidemia COVID-19 «sta determinando una situazione anomala che coinvolge anche imprese che, prima dell'epidemia, si trovavano in condizioni economiche anche ottimali, traducendosi in una patologica perdita di ca- pitale che non riflette le effettive capacità e potenzialità delle imprese coinvolte». In considerazione di ciò, nonché della prospettica «notevole difficoltà nel reperire i mezzi per un adeguato rifinanziamento delle imprese», il Governo «mira a evitare che la perdita del capitale, dovuta alla crisi da COVID-19 e verificatasi nel corso degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2020, ponga gli amministratori di un numero elevatissimo di imprese nell'alternativa - palesemente ab- norme - tra l'immediata messa in liquidazione, con perdita della prospettiva di continuità per im- prese anche performanti, ed il rischio di esporsi alla responsabilità per gestione non conservativa ai sensi dell'articolo 2486 del codice civile». Il Governo ha, quindi, temporaneamente sospeso gli obblighi previsti dal codice civile in tema di perdita del capitale sociale e, nel contempo, ha tenuto conto della «necessità di fronteggiare le difficoltà dell'emergenza COVID-19 con una chiara rappresentazione della realtà, non deformata da una situazione contingente ed eccezionale». L'articolo 7 del Decreto Liquidità, rubricato "Disposizioni temporanee sui principi di redazione del bilancio", stabilisce: «1. Nella redazione del bilancio di esercizio in corso al 31 dicembre 2020, la valutazione delle voci nella prospettiva della continuazione dell'attività di cui all'articolo 2432-bis, comma primo, n. 1), del codice civile può comunque essere operata se risulta sussistente nell'ultimo bilancio di esercizio chiuso in data anteriore al 23 febbraio 2020, fatta salva la previsione di cui all'articolo 106 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18. Il criterio di valutazione è specificamente illustrato nella nota informativa anche mediante il richiamo delle risultanze del bilancio precedente. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche ai bilanci chiusi entro il 23 febbraio 2020 e non ancora approvati». Come precisato nella relazione illustrativa del decreto, la disposizione tiene conto «degli effetti dirompenti ed abnormi dell'epidemia di COVID-19, ed in particolare delle ricadute, profonde ma temporanee, che essa può determinare sulle prospettive di continuità»: l'attuale situazione, nella sua eccezionalità e anormalità, «comporterebbe (ove si applicassero regole elaborate con riferi- mento ad un panorama fisiologico e non patologico) l'obbligo per una notevolissima quantità di imprese di redigere i bilanci dell'esercizio in corso nel 2020 secondo criteri deformati, ed in parti- colare senza la possibilità di adottare l'ottica della continuità aziendale, con grave ricaduta sulla valutazione di tutte le voci del bilancio medesimo». In considerazione di ciò il Governo ha ritenuto «necessario neutralizzare gli effetti devianti dell'at- tuale crisi economica conservando ai bilanci una concreta e corretta valenza informativa anche nei confronti dei terzi, consentendo alle imprese che prima della crisi presentavano una regolare pro- spettiva di continuità di conservare tale prospettiva nella redazione dei bilanci degli esercizi in corso nel 2020, ed escludendo, quindi, le imprese che, indipendentemente dalla crisi COVID-19, si trova- vano autonomamente in stato di perdita di continuità». Alle imprese è, conseguentemente, consentito «di affrontare le difficoltà dell'emergenza COVID-19 con una chiara rappresentazione della realtà, operando una riclassificazione con riferimento alla situazione fisiologica precedente all'insorgere dell'emergenza medesima»: il dato temporale di rife- rimento è stato collegato alla situazione esistente al 23 febbraio 2020, «cioè alla data di entrata in vigore delle prime misure collegate all'emergenza (decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 13) ed al conseguente maturarsi degli effetti di crisi economica». Se la sospensione nel 2018 e 2019 della svalutazione dei titoli del circolante ha trovato giustifica- zione nella turbolenza dei mercati, la sospensione 2020 può trovare applicazione in forza degli articoli 6 e 7 del decreto “Liquidità” che investono più ampiamente tutte le voci del bilancio, al fine di scongiurare un’ecatombe di imprese, precedentemente sane. 7
3. I RISULTATI DEL GRUPPO 3.1 Lo stato patrimoniale consolidato riclassificato. Al fine di fornire una rappresentazione della situazione patrimoniale che evidenzi rapporti di omo- geneità, in termini finanziari, tra le fonti e gli impieghi, nella Relazione sulla gestione è proposto lo stato patrimoniale riclassificato secondo i criteri finanziari. A fronte dei debiti per prestiti sociali versati dai nostri soci, inseriti interamente tra i debiti a breve insieme ai finanziamenti bancari e simili a breve termine, iscriviamo in questa versione della situa- zione patrimoniale l’intero portafoglio finanziario tra le attività finanziarie a breve ad esclusione di quelle attività finanziarie che non sono prontamente liquidabili. E’ stata iscritta in questa versione tra i crediti finanziari a breve anche la quota parte non versata, pari a 92,5 milioni di euro, dalla società veicolo il Ponte spa sottoscrittrice degli strumenti finanziari di partecipazione mentre la parte versata, pari a 42,5 milioni attualmente giacenti su appositi conti correnti bancari, è iscritta tra le liquidità (cassa e banca). Tali importi, secondo l’articolo 2.1 dell’apposito Regolamento, sono utilizzabili esclusivamente per la liquidità necessaria a far fronte ai rimborsi del prestito sociale dopo l’utilizzo della liquidità deri- vante dalla gestione ovvero dalla cessione degli assets mobiliari e immobiliari individuati nel Piano industriale. Gli stessi incrementano complessivamente di 135 milioni di euro il patrimonio netto della Cooperativa e consolidato e riducono di pari importo anche le relative posizioni finanziarie nette. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2020 risulta pari ad euro 260 milioni e 887 mila euro (valore del p.n. al 31/12/2019 meno la perdita semestrale 2020 e la variazione del capitale sociale e delle riserve). Occorre ricordare che l’apporto degli Strumenti Finanziari Partecipativi ha comportato a partire dal bilancio 2016 un evidente miglioramento anche del rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto consolidato oltre che del rapporto tra prestito sociale e patrimonio netto conso- lidato. Quest’ultimo parametro, al 30/6/2020 è pari a 2,27 e quindi, ampiamente sotto il limite di legge che prevede un limite massimo della raccolta pari al triplo del patrimonio netto consolidato dell’ultimo bilancio approvato. La pandemia da COVID-19 ha caratterizzato il primo semestre incidendo in modo significativo sulla vita quotidiana delle persone che inevitabilmente si è riflessa sui risultati economici delle aziende, nella maggior parte dei casi peggiorandoli. Soltanto grazie a cedole ancora di importi abbastanza rilevanti presenti all’interno del nostro portafoglio titoli si è potuto limitare l’effetto negativo deri- vante dalla forte riduzione di distribuzione di utili. Nei primi sei mesi dell’anno il prestito sociale è passato da 601,5 milioni di inizio anno a 599,9 milioni del 30/6/2020 con una flessione di 1,6 mln di euro, al netto degli interessi maturati nell’anno. La Cooperativa ha fatto fronte alla riduzione del prestito sociale esclusivamente con la propria liquidità e disponibilità finanziaria in titoli senza utilizzare, nemmeno parzialmente, la liquidità deri- vante dagli Strumenti Finanziari Partecipativi. Anche nel primo semestre del 2020 sottolinea la fiducia dei nostri soci nelle scelte nella Cooperativa e la piena condivisione del cammino di risanamento che Unicoop Tirreno ha intrapreso. A fronte dei debiti per prestiti sociali versati dai nostri soci, inseriti interamente tra i debiti a breve insieme ai finanziamenti bancari e simili a breve termine, iscriviamo in questa versione della situa- zione patrimoniale l’intero portafoglio finanziario tra le attività finanziarie a breve ad esclusione di quelle attività finanziarie che non sono prontamente liquidabili. 8
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO RICLASSIFICATO AL 30/06/2020 ATTIVO 30/06/2020 31/12/2019 ATTIVITA' A BREVE CASSA, BANCHE ED ALTRE LIQUIDITA' 56.138 64.411 CREDITI PER STRUMENTI FINANZIARI PARTECIPATIVI 92.500 92.500 TITOLI E OBBLIGAZIONI (*) 168.852 155.739 CREDITI COMMERCIALI AL NETTO RISCHI SU CREDITI 61.278 65.119 GIACENZE DI MAGAZZINO 43.999 44.507 CREDITI VERSO ERARIO 13.253 15.463 CREDITI CORRENTI VS SOCIETA DEL GRUPPO 518 0 ALTRI CREDITI AL NETTO RISCHI SU CREDITI 14.244 12.253 RATEI E RISCONTI ATTIVI PER INTERESSI 1.278 998 ALTRI RATEI E RISCONTI ATTIVI 1.612 650 TOTALE ATTIVITA A BREVE 453.672 451.640 IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE PARTECIPAZIONI DI CONTROLLO E INFLUENZA SIGNIFICATIVA 107.850 107.850 ALTRE PARTECIPAZIONI 176.131 176.118 DEPOSITI CAUZIONALI 644 601 QUOTE DI CREDITI V/CLIENTI CON INCASSO OLTRE L'ANNO 104 224 CREDITI VERSO SOCIETA' DEL GRUPPO E COLLEGATE CON INCASSO OLTRE L'ANNO 12.232 12.128 QUOTE DI CREDITI V/ERARIO CON INCASSO OLTRE L'ANNO 50.746 50.784 QUOTE DI ALTRI CREDITI CON INCASSO PREVISTO OLTRE L'ANNO 8.125 7.463 ALTRE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 31.084 32.593 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 386.916 387.761 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI AVVIAMENTO 507 570 ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 3.504 3.830 ACCONTI SU IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 498 498 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 4.509 4.898 IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE IMMOBILI 441.089 446.188 ALTRE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 32.661 35.530 IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE IN CORSO ED ACCONTI 4.837 4.836 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE 478.587 486.554 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 870.320 879.213 TOTALE ATTIVO 1.323.684 1.330.853 (*) Comprendono tutti i titoli di Stato, obbligazioni ed azioni iscritti nelle voci B) III 3) a), b) e C) III 6) di cui allo stato patrimoniale ex art.2424 C.C ad eccezione di 31,1 milioni di euro, costituiti per il primo semestre 2020 da quote di fondi immobiliari, da titoli oggetto di operazioni di finanziamento p.t. a medio termine e dal valore di bilancio delle azioni di M.P.S emesse in sostituzione delle preesistenti obbligazioni subordinate. Questi titoli sono inseriti in questo prospetto tra le altre immobilizzazioni finanziarie. 9
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO RICLASSIFICATO AL 30/06/2020 PASSIV O E PATRIM ONIO NET TO 30/06/2020 31/12/2019 PASSIV ITA' A BREV E DEBITI V ERSO FORNITORI MERCI 114.475 132.800 DEBITI CORRENTI V ERSO BA NCHE 210.475 186.700 DEBITI V S ERA RIO 2.673 3.498 DEBITI V S ENTI PREV IDENZIA LI 4.709 4.812 DEBITI V ERSO DIPENDENTI 12.864 11.697 DEBITI CORRENTI V S LE SOCIETA ' DEL GRUPPO 0 0 PRESTITO SOCIA LE (**) 599.910 601.568 INTERESSI SU PRESTITO SOCIA LE 1.953 3.935 A LTRI DEBITI DIV ERSI 53.395 49.184 RA TEI E RISCONTI PA SSIV I 0 1.303 T OT ALE PASSIV IT A' A BREV E 1.000.454 995.497 PASSIV ITA' IM M OBIL IZ ZAT E MUTUI PA SSIV I A L NETTO DELLE QUOTE A BREV E 12.285 15.760 DEBITI PER T.F.R. 27.137 27.964 FONDI RISCHI ED A LTRE PA SSIV ITA ' 22.921 26.818 T OT ALE PASSIV IT A' IM M OBILIZZATE 62.343 70.542 T OT ALE PASSIV IT A' 1.062.797 1.066.039 PAT RIM ONIO NET TO CA PITA LE SOCIA LE 8.437 9.038 RISERV E DA RIV A LUTA ZIONE MONETA RIA 35.189 35.189 RISERV A DA STRUMENTI FINA NZIA RI PA RTECIPA TIV I 135.000 135.000 RISERV A DI CONSOLIDA MENTO (11.567) (14.849) A LTRE RISERV E GENERA TE DA UTILI NON DISTRIBUITI 97.165 105.281 RISULTA TO NETTO D'ESERCIZIO (3.337) (4.845) T OT ALE PATRIM ONIO NETTO 260.887 264.814 T OT ALE PASSIV O E PAT RIM ONIO NETTO 1.323.684 1.330.853 10
Questa rappresentazione consente di evidenziare la posizione finanziaria netta a breve, a medio lungo termine e complessiva del Gruppo e le variazioni rispetto al 31/12/2019: INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO DEL GRUPPO (migliaia di euro) 30/06/2020 31/12/2019 V ar iazione BA NCA C/C DA STRUMENTI FINA NZIA RI PA RTECIPA TIV I 42.500 42.500 0 A LTRE DISPONIBILITÀ LIQUIDE 13.638 21.911 (8.273) TITOLI NELLE A TTIV ITÀ A BREV E TERMINE (*) 170.100 156.737 13.363 CREDITI PER STRUMENTI FINA NZ IA RI PA RTECIPA TIV I 92.500 92.500 0 TOTALE ATTIV IT À FINANZIARIE A BREV E TERM INE 318.738 313.648 5.090 PRESTITO SOCIA LE COMPRESO INTERESSI 601.863 605.503 (3.640) FINA NZIA MENTI BA NCA RI A B.T. 210.475 186.700 23.775 TOTALE DEBITI FINANZ IARI A BREV E TERM INE 812.338 792.203 20.135 POSIZIONE FINANZIARIA NET TA A BREV E TERM INE (493.600) (478.555) (15.045) TITOLI IMMOBILIZ ZA TI (A LTRE IMM. FINA NZIA RIE) 31.084 32.593 (1.509) MUTUI PA SSIV I A L NETTO DELLE QUOTE A BREV E 12.285 15.760 (3.475) POSIZIONE FINANZIARIA NET TA A M EDIO LUNGO TERM INE 18.799 16.833 1.966 POSIZIONE FINANZIARIA NET TA TOTALE (474.801) (461.722) (13.079) (*) compresi ratei e risconti attivi per interessi Come già ampiamente detto nei paragrafi precedenti, la diffusione della pandemia Covid-19 ha generato una crisi sanitaria i cui effetti si sono riflessi sull’attività produttiva e sulla domanda aggre- gata di tutte le economie del mondo con un impatto molto forte in termini di riduzione del com- mercio internazionale. Il peggioramento delle prospettive di crescita si è immediatamente tradotto in una decisa caduta di tutte le principali asset class di investimento e in un brusco innalzamento della volatilità e dell’av- versione al rischio. Solo grazie al pronto intervento delle autorità monetarie e fiscali dei principali paesi nel corso secondo trimestre di quest’anno, attraverso forti misure espansive a sostegno dei redditi delle famiglie e delle imprese del credito all’economia e della liquidità immessa sui mercati si è evitato che la situazione degenerasse. Durante questo il periodo di marzo-aprile, apice della crisi pandemica sui mercati, si è provveduto ad incrementare per circa 12 mln il controvalore del nostro portafoglio attraverso l’acquisto di circa 10 mln obbligazioni e 2 mln di azioni che hanno ben performato determinando plusvalenze implicite alla data del 30 giugno di circa mezzo milione di euro. Tali acquisti sono stati finanziati per la quasi totalità, circa 10 mln ricompresi peraltro all’interno della voce “finanziamenti bancari a Breve termine” , attraverso operazioni di “pronti contro termine di finanziamento” che hanno beneficiato e benefi- ciano a tutt’oggi di tassi negativi. Analizzando le altre voci della posizione finanziaria netta dei primi sei mesi del 2020 rispetto a quella dei sei mesi precedenti si può notare come la riduzione della altre disponibilità liquide per circa 8 mln e l’incremento della parte residuale dei finanziamenti bancari a breve termine per circa 14 mln sono andati per circa 3,6 mln a finanziare la discesa del prestito sociale, per circa 6 mln a rimborso di mutui andati a finanziare i relativi interessi ed i rimanenti per coprire il fabbisogno della gestione aziendale. Tutto ciò ha determinato una variazione negativa di circa 13 mln della nostra posizione finanziaria netta. Nonostante la contenuta rischiosità, anche il portafoglio della cooperativa ha subito gli effetti nega- tivi dovuti alla pandemia mettendo a segno una performance finanziaria pari a meno 5,6% così suddivisa nei vari comparti: comparto obbligazionario -0,23%, comparto azionario -48,25% e fondi -3,48%. Vale la pena soffermarci sulla performance molto negativa del comparto azionario del nostro por- tafoglio, spiegata in gran parte da un lato per il mancato pagamento del dividendo sulle azioni Unipol richiesto dall’ IVASS e dall’altra dal dimezzamento del valore del dividendo unitario sulle azioni IGD entrambi come effetto diretto della Pandemia sui mercati finanziari. 11
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO E PATRIMONIO NETTO DEL GRUPPO (migliaia di euro) 30/06/2020 31/12/2019 V ar iaz io ne INDEBITA MENTO FINA NZ IA RIO TOTA LE DEL GRUPPO 474.801 461.722 13.079 PA TRIMONIO NETTO DEL GRUPPO 260.888 264.814 (3.926) RAPPORT O TRA INDEBIT AM ENT O FINANZ IARIO T OT AL E E P.N. 1,82 1,74 0,08 Nella tabella successiva, come previsto nelle norme di riferimento, la raccolta del prestito sociale è rapportata al patrimonio netto dell’ultimo bilancio approvato (e non al patrimonio netto al 30/06/2020): PRESTITO SOCIALE E PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO (migliaia di euro) 30/06/2020 31/12/2019 V ar iaz io ne PRESTITO SOCIA LE 601.863 605.503 (3.640) PA TRIMONIO NETTO CONSOLIDA TO (ultimo bilancio approv ato) 264.814 300.094 (35.280) RAPPORTO TRA P.S TOTALE E P.N. CONSOL IDAT O 2,27 2,02 0,26 12
3.3 Il conto economico consolidato riclassificato Al fine di fornire una rappresentazione del conto economico consolidato che evidenzi le risultanze delle varie aree gestionali, esponiamo di seguito il conto economico riclassificato a valore aggiunto. CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO RICLASSIFICATO 30/06/2020 % 30/06/2019 % VENDITE: VENDITE LORDE AL DETTAGLIO 407.621 417.024 - IVA su vendite al dettaglio (38.946) (40.794) VENDITE NETTE AL DETTAGLIO 368.675 376.230 Ricavi per vendite all'ingrosso 33.380 28.208 TOTALE RICAVI DELLE VENDITE NETTE 402.055 100,00% 404.438 100,00% COSTO DEL VENDUTO: Rimanenze iniziali 44.380 11,04% 46.619 11,53% Acquisto merci 307.358 76,45% 312.321 77,22% Rimanenze finali 43.999 10,94% 43.819 10,83% TOTALE COSTO DEL VENDUTO 307.739 76,54% 315.121 77,92% PRIMO MARGINE 94.316 23,46% 89.317 22,08% Altri ricavi e proventi diversi 1.569 0,39% 1.612 0,40% Ricavi per prestazioni e altri 23.663 5,89% 24.096 5,96% ALTRI RICAVI E PROVENTI 25.232 6,28% 25.708 6,36% ALTRI COSTI COMMERCIALI 3.075 0,76% 2.131 0,53% MARGINE LORDO GLOBALE 116.473 28,97% 112.894 27,91% Fitti attivi e passivi 5.296 1,32% 6.382 1,58% Costi per servizi 34.725 8,64% 35.191 8,70% Godimento beni di terzi 887 0,22% 536 0,13% Altri costi diversi di gestione 5.653 1,41% 6.035 1,49% Addebito costi a gestione finanziaria (822) -0,20% (620) -0,15% VALORE AGGIUNTO 70.734 17,59% 65.370 16,16% Costi per il personale 59.819 14,88% 63.858 15,79% Addebito costi a gestione finanziaria (507) -0,13% (1.001) -0,25% MARGINE OPERATIVO LORDO 11.422 2,84% 2.513 0,62% d) Sval. cred. att. circ.-disp. liq. 0 0,00% 0 0,00% Ammortamenti e svalutazioni 11.725 2,92% 12.465 3,08% REDDITO OPERATIVO (303) -0,08% (9.952) -2,46% Proventi finanziari 2.926 0,73% 12.930 3,20% Oneri finanziari 2.639 0,66% 3.580 0,89% Oneri di gestione 1.329 0,33% 1.621 0,40% RISULTATO FINANZIARIO (1.042) -0,26% 7.729 1,91% RISULTATO ORDINARIO (1.345) -0,33% (2.223) -0,55% Proventi straordinari 1.151 0,29% 237 0,06% Costi Emergenza Covid-19 2.716 0,68% 0 0,00% Minusvalenze, svalutaz. di immobilizzazioni, crediti e merci, altri oneri 189 0,05% 1.177 0,29% Oneri e rischi ristrutturazione aziendale 0 0,00% 3.206 0,79% Svalutazione immobilizzazioni finanziarie 0 0,00% 0 0,00% Svalutazione partecipazioni 0 0,00% 0 0,00% TOTALE PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI (1.754) -0,44% (4.146) -1,03% RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (3.099) -0,77% (6.369) -1,57% a) Imposte esercizio corrente 27 0,01% 11 0,00% b) Imposte differite (anticipate) 211 0,05% 126 0,03% TOTALE IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO 238 0,06% 137 0,03% UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO (3.337) -0,83% (6.506) -1,61% 13
Come precedentemente illustrato, il conto economico semestrale consolidato di Gruppo evidenzia un risultato negativo di 3,3 milioni di euro a fronte del risultato economico negativo dell’anno precedente di 6,5 milioni di euro. Ci preme sottolineare il continuo miglioramento della marginalità della gestione caratteristica che già a livello del primo margine fa registrare un incremento di circa 5 milioni di euro (+1,38% sul venduto netto) rispetto al semestre precedente. Tale miglioramento si conferma, sia a valore che in percentuale, anche a livello di valore aggiunto (+5,3 milioni di euro, pari al +1,43%) e di margine operativo lordo (+8,9 milioni di euro, pari al +2,22%). Il margine operativo lordo risulta positivo per 11,4 milioni di euro a fronte dei 2,5 milioni di euro dell’anno precedente. Il miglioramento rispetto al primo semestre 2020 prosegue anche a livello di reddito operativo che include ammortamenti per 11,7 milioni di euro ed è quasi in pareggio atte- standosi ad un -0,08 % sul fatturato netto contro il -2,46% dello stesso periodo 2019. Il risultato finanziario si attesta a -1 mln contro i +7,7 mln del primo semestre 2019. Pesa sul risultato finanziario il mancato incasso di dividendi UGF e IGD Siiq per circa 8 mln di euro. Si segnala infine che la società ha dovuto sopportare costi legati all’emergenza Covid 19 per circa 2,7 mln di euro. Di seguito viene evidenziato l’andamento delle vendite della Cooperativa al 30 giugno 2020 e il confronto con la stessa data del Budget 20. dati in migliaia di euro UNICOP TIRRENO GRUPPO CONS. 2020 BUDGET 2020 Delta (AC vs BDG) CONS. 2019 Delta (AC vs AP) ASSOLUTO Importo Importo Importo % Importo Importo % TOSCANA 255,1 257,8 -2,7 -1,05% 255,4 -0,3 -0,12% LAZIO-UMBRIA 152,2 146,7 5,5 3,75% 153,0 -0,8 -0,52% VENDITE TOTALI 407,3 404,5 2,8 0,69% 408,4 -1,1 -0,27% UNICOP TIRRENO GRUPPO CONS. 2020 BUDGET 2020 Delta (AC vs BDG) CONS. 2019 Delta (AC vs AP) OMOGENEO Importo Importo Importo % Importo Importo % VENDITE TOTALI 406,9 403,5 3,4 0,84% 400,6 6,3 1,57% TOSCANA omo * 255,1 257,8 -2,7 -1,05% 255,4 -0,3 -0,12% LAZIO-UMBRIA omo ** 151,8 145,7 6,1 4,19% 145,2 6,6 4,55% * Escluso 562 (Temporary Shop San Vincenzo). ** Escluso 76 (Velletri), 78 (Aprilia), 79 (Frosinone), 201 (Pomezia v. Cavour), 246 (Tuscanai), 560 Temporay Shop Viterbo. Si propone in questa sede anche un confronto tra i dati economici preconsuntivi 2020 e la previ- sione contenuta nel Piano Pluriennale 2020-2022, riferito al primo anno di piano. Le vendite totali lorde al semestre 2020 sono pari a 407,3 milioni di euro contro 404,5 milioni di euro previsti. Rispetto alla media delle Grandi Cooperative, che mostra un valore a rete omogenea pari a +2,6% rispetto all'anno precedente (fonte dati Coop Italia) la Toscana evidenzia un anda- mento più debole pari al -0,2% (prevalentemente a causa della partenza ritardata della stagione turistica dovuta alle restrizioni imposte per il Covid19) mentre il Lazio si pone decisamente al di sopra della media di sistema riportando un +4,5%. Per quanto riguarda il primo margine registriamo in entrambi i territori una buona performance rispetto all'anno precedente (+0,91%). Si quota inoltre un sensibile recupero sulle rotture ed avarie nella gestione della merce nei due territori rispetto all'anno precedente. Il margine netto vendita è migliore per circa 2,1 milioni rispetto al Piano Pluriennale: l'effetto volume legato alle maggiori vendite incide per +0,6 mln; il restante +1,5 mln deriva dal miglioramento della performance commerciale. 14
In percentuale tale margine si attesta al 24,5% in rapporto alle vendite totali, in vantaggio rispetto al piano (stimato a 24,1%) e in sensibile miglioramento rispetto all’anno precedente, che riportava 23,7%. Complessivamente il costo del lavoro risulta inferiore al previsto per 0,3 milioni; tale risparmio è quasi interamente concentrato sul personale di rete. Considerando la rete omogenea, sui negozi si rileva un minor numero di ore lavorate rispetto all’anno precedente che, collegato al buon anda- mento delle vendite, determina in entrambi i territori un incremento della produttività. 6. INFORMATIVA IN MERITO ALL’ART. 2428, PRIMO E TERZO COMMA, PUNTO 6-bis, DEL CODICE CIVILE Ai sensi dell’art. 2428, comma 1 e 3 al punto 6-bis, del Codice civile oltre a richiamare le informazioni contenute nel paragrafo successivo relativo a “Le risorse finanziarie e l’evoluzione della normativa sul prestito sociale”, si informa di seguito sull’esposizione e le politiche di gestione dei rischi di tasso di interesse, di cambio, di credito e di liquidità. Vi informiamo pertanto che l'esposizione del portafoglio titoli di Unicoop Tirreno al rischio di cam- bio (ossia il rischio che il valore degli strumenti finanziari posseduti risenta delle fluttuazioni di mercato dei tassi di cambio) risulta alquanto marginale, infatti soltanto lo 0,07% circa del portafoglio è soggetto al rischio valutario. In merito al rischio di tasso lo stesso risulta contenuto in considera- zione della duration non elevata del comparto dei titoli a tasso fisso. Unicoop Tirreno, peraltro, ha implementato da anni uno strutturato controllo dei rischi finanziari che offre garanzie di natura finanziaria, procedurale, organizzativa con un ufficio aziendale dedicato specificatamente a tale scopo. Riguardo alla gestione dei rischi di credito, è noto che uno degli effetti principali della crisi è rappre- sentato dalla scarsa circolazione della liquidità nel sistema economico. I ritardi nei pagamenti co- stituiscono sempre più spesso il sintomo di vere e proprie crisi di liquidità e qualche volta anche di insolvenza per tanti soggetti imprenditoriali. La Cooperativa, per le molteplici attività svolte di carattere commerciale ed immobiliare e per alcune attività accessorie alle medesime, è titolare di numerose partite di credito la cui gestione è risultata piuttosto complessa. Le posizioni creditorie sono oggetto di un periodico monitoraggio del rispetto delle condizioni di pagamento e le azioni di sollecito dello scaduto sono condotte anche facendo ricorso ad aziende specializzate nel settore. Nel caso in cui, invece, a seguito di un’analisi puntuale della singola fatti- specie, si rilevi un’oggettiva condizione di inesigibilità parziale o totale del credito, l’ammontare della svalutazione tiene conto di una stima dei flussi recuperabili. La metodologia di gestione del credito non è tale per cui sia ritenuto rilevante suddividere l’esposizione della clientela in classi di rischio differenti. Si segnala inoltre che il Gruppo ha in essere, per i crediti derivanti dall’attività di franchising, polizze di assicurazione del credito con primarie società del settore al fine di mitigare il rischio connesso alla solvibilità della clientela. 15
Il MODELLO ORGANIZZATIVO DI CUI AL D. LGS. 231/2001 Il Decreto Legislativo 231/2001 sulla "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica" riguarda il regime di responsabilità amministrativa a carico delle aziende per alcuni tipi di reato commessi nell'interesse o a vantaggio dell'ente da parte di loro amministratori e dipendenti. Con l'adozione del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01, Unicoop Tirreno, con le società controllate, ha introdotto regole e procedure di verifica idonee alla preven- zione di comportamenti potenzialmente a rischio, tradotte in uno specifico Codice di Condotta e in appositi Protocolli Generali e Procedure Direzionali. È stato altresì istituito da anni un Organismo di Vigilanza (ODV), deputato al controllo del funzionamento, dell'efficacia e dell'osservanza del mo- dello organizzativo. I membri dell'Organismo di Vigilanza, nominati dal Consiglio di Amministrazione in data 8 agosto 2018, risulta ancora composto dal Dr. Giuseppe Tabani, Presidente (esterno, membro del CdA), dalla Dott.ssa Francesca Mencuccini, (membro interno, Dirigente Responsabile settore legale, conformità e societario di Unicoop Tirreno) e dal Dr. Juri Scardigli (esterno, membro del Collegio Sindacale). Il 9 marzo 2020, il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOG 3.0) con un nuovo restailing di tutta la documentazione a supporto. Nel corso di questo anno l’ODV è stato coinvolto ed ha partecipato a diverse attività inerenti: – il controllo sull’aggiornamento, osservanza del modello ed adeguatezza dei materiali utili al funzionamento dell’ODV stesso; – la vigilanza e l’approfondimento di situazioni specifiche attraverso audit sia a campione sia su segnalazioni ad hoc; – azioni di formazione ed informazione rivolte ai dipendenti; – l’esame delle linee di reporting, già attivate nel corso dell’anno 2019, anche in conseguenza delle intervenute riorganizzazioni aziendali, ed alla successiva elaborazione di raccomanda- zioni e richieste di approfondimento su ambiti di funzionamento organizzativo particolar- mente articolati; – incontri con altri organismi di controllo esistenti in azienda al fine di operare nell’ambito dell’applicazione del D. Lgs. 231/2001 con il massimo delle sinergie possibili. – Partecipazione ad incontri con il Gruppo 231, istituito alla fine del 2019, con competenze trasversali, al fine di monitorare l’implementazione di Protocolli Generali e Procedure Dire- zionali, conformi alle Linee Guida ANCC (tra cui fatturazione attiva e passiva). L’Organismo di Vigilanza si è riunito 3 (tre) volte, oltre ad aver monitorato costantemente, assieme al RSPP, tutti gli aspetti legati all’emergenza sanitaria COVID19 in materia di sicurezza luoghi di lavoro. L’emergenza Covid19 ha completamente assorbito le attività di vigilanza dell’OdV, operando una supervisione documentale delle procedure, ordini di servizi emessi senza poter svolgere concreta- mente attività in loco presso la rete, la sede ed I CEDI. Le linee di reporting che, dopo un primo momento di sospensione, sono riprese verso la fine del semestre, hanno comunque dato atto di un corretto presidio aziendale sui temi di conformità che non hanno, pertanto, dimostrato cedimenti. L’Organismo di Vigilanza ha continuato a monitorare ed aggiornare il RISK Assesment anche in considerazione dell’introduzione di nuovi reati presupposto 231, seguendo e partecipando ai tavoli nazionali di aggiornamento delle Linee Guida ANCC, soprattutto a seguito dell’entrata in vigore dei reati fiscali tra il novero dei reati 231. Sono stati completati gli audit in materia commerciale (esame dei flussi documentali a presidio della selezione fornitori di merce), nonché l’audit in materia di appalti, i quali verranno socializzati all’azienda nel secondo semestre. Si è proseguito con il monitoraggio della tenuta organizzativa, anche in considerazione di importanti cambi organizzativi, tra cui l’inserimento di un nuovo Direttore Vendite. IL MODELLO ORGANIZZATIVO DI CUI AL REG. UE 2016/679 (G.D.P.R. GENERAL DATA PROTECTION REGULATION) La disciplina della privacy è stata fatta oggetto nell’Europa comunitaria di una nuova normativa, pienamente efficace dal maggio 2018. Trattasi di un Regolamento europeo, il 2016/679, applicabile direttamente negli ordinamenti giuridici degli Stati membri. 16
Si tratta di una innovazione dall’enorme portata, sia per la natura transnazionale della norma sia per i contenuti normativi stessi. L’Europa supera la dimensione nazionale e disciplina una materia così complessa mediante un’unica normativa rendendo più diretto e trasparente al suo interno lo scambio e il trattamento dei dati. Il contenuto stesso della normativa appare fortemente innovativo superando una dimensione formalista e approcciandosi in un’ottica di modello organizzativo ai grandi temi della riservatezza, sicurezza e protezione dei dati. Anche le aziende pertanto devono approcciarsi alla materia in questa nuova ottica, predisponendo modelli organizzativi adeguati, allo scopo di garantire un corretto e conforme trattamento dei dati personali. Pertanto, sono proseguite anche in Unicoop Tirreno le attività, tutte concertate con il DPO esterno nominato ai sensi dell’art. 37 del GDPR, la Colin&Partners Srl, volte a costruire e manutenere un modello organizzativo necessario e opportuno per tale compito. La nuova normativa del resto espressamente chiede che tenendo conto della natura, dell’ambito di applicazione e delle finalità del trattamento nonché dei rischi aventi probabilità e gravità diverse per i diritti e le libertà delle persone fisiche, dello stato dell'arte e dei costi di attuazione, si proceda a mettere in atto misure tecniche ed organizzative adeguate per garantire ed essere in grado di dimostrare che i trattamenti dei dati vengano effettuati in conformità a norma. In tal senso particolare attenzione è stata destinata all’aggiornamento delle procedure organizzative interne impattanti sul trattamento dei dati, mentre sono state revisionate le politiche sui cookies dei siti di pertinenza aziendale ga- rantendo una costante possibilità agli utenti di poter decidere sul loro utilizzo, questo nell’ottica di consentire agli utenti la massima consapevolezza sui trattamenti effettuati. Si sta inoltre procedendo all’aggiornamento del Registro dei Trattamenti previa coinvolgimento di tutte le Direzioni aziendali al fine di disporre di un costante monitoraggio delle attività rilevanti sui dati personali. 17
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