Barletta Andria Trani - LA PROVINCIA dalle Murge al Mare - Visit Bat
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LA PROVINCIA Barletta Andria Trani Una Puglia che sorprende dalle Murge al Mare con il Patrocinio della Provincia di Barletta Andria Trani
Benvenuti in Puglia Imperiale, un luogo simbolico in cui l’opera dell’uomo si confonde con la natura. Castelli, cattedrali, chiese rupestri, parchi archeologici. L’altopiano, il fiume, la salina, il mare. Monumenti grandiosi e paesaggi unici, gli stessi che incantarono Federico ll di Svevia. È un’altra Puglia, una Puglia che sorprende. Welcome to Puglia Imperiale, a symbo- lic place where the work of man merges with nature. Castles, cathedrals, rocky churches, archeological areas. The plateau, the river, the salina, the sea. Magnificent monuments and unique landscapes, those who fascinated the Emperor. This is an undiscovered and surprising Puglia.
“Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi … si sarebbe fermato a vivere qui!” Federico II di Svevia “If the Lord had known this flat part of Puglia, light of my eyes … he would have decided to live here!”. Federico II di Svevia, dinastia degli Hohenstaufen, nipote del Barbarossa, nato a Jesi nelle Marche nel 1194 e morto in Puglia, a Castel Fiorentino, all’età di 56 anni. Sovrano del Sacro Romano Impero a soli quattro anni, il suo regno si estendeva dalla Sicilia al nord della Germania. Una figura fuori dagli schemi, uno di quei personaggi storici le cui gesta hanno inciso sul destino del mondo. Si interessò ad ogni settore della conoscenza umana, alle lingue, all’arte, alla natura e alle religioni. Fondò l’Università di Napoli, a Salerno promosse la Scuola di Medicina mentre a Palermo diede impulso alla Scuola Poetica Siciliana. Amò la Puglia e particolarmente Andria dove riposano, nella cripta della Cattedrale, le spoglie di due sue mogli, Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra.
PER CHI AMA LA PUGLIA E CHI LA AMERÀ Un itinerario ideale tra le sugge- stioni di una provincia eterogenea, molto cara all’ Imperatore. Un incredibile percorso di pochi km dedicato ai cittadini, che non sempre riescono a coglierne tutta la ricchezza, e ai turisti alla ricerca di spunti e nuove realtà. Paola Nisco A metà strada tra il Gargano e il Salento c’è una terra tutta da esplorare. Fatta di profumi, sapori e colori, merita di essere vissuta appieno cogliendone ogni aspetto. Ogni suo dettaglio è unico. Dall’accoglienza che una signora intenta a tramandare la tradizionale ricetta delle orecchiette riserva a quanti vogliono ereditarne l’arte. Alle lunghe distese di sabbia e scogli a picco sul mare che, qual- che chilometro più in là, portano alle alture dell’Alta Murgia. E poi quei tramonti tra storia, arte e cultura. Il territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani è tutto questo e molto di più. Si dice che per conoscere davvero una città bisogna viverla fino in fondo. Così, tutto d’un fiato, ci si inebria di un folclore tra antico e moderno capace di riservare sorprese sempre nuove. Ma ciò che di più bello e unico c’è, resta l’esperienza personale e il ricordo che ognuno conserva dopo aver visitato questo lembo di Puglia tra costa ed entroterra. Federica Dibenedetto
La Provincia di Barletta Andria Trani è una terra ricca di sorprendenti contrasti Trinitapoli Canosa di Puglia ANDRIA Minervino Murge Spinazzola
L’Altopiano delle Murge The Plateau of the Murge Una potente sequenza di roccia calcarea che si estende dalla BAT fino a Brindisi, Taranto e Matera. Una struttura a gradoni parallela alla linea di costa adriatica, incisa trasversalmente da lame e caratterizzata da diversi ecosistemi. Nella parte più bassa un pae- saggio di ulivi, mandorli e viti; ad un’altitudine di circa 500 m s.l.m., invece, gli spettacolari scenari del Parco Nazionale dell’Alta Murgia che, a nord-ovest, interessa i comuni di Andria, Spinazzola e Miner- vino Murge. Un mare di pietra, fiori selvatici e profumi di erbe aromatiche.
LA CAMPAGNA DELL’IMPERATORE “…alberi di ulivo, e vigneti, si spiegano, e pare che fuggano mentre passi;…eccomi in Andria – ecco Andria la ricca, Andria l’antichissima…dalle belle ulive” (Cesare Malpica, Il giardino d’Italia – 1841). Andria ha una storia millenaria testimoniata dalla presenza di grotte, passag- gi sotterranei, splendide chiese, edicole sacre e palazzi nobiliari su cui svettano tre alti campanili. Un intreccio di piazze, archi e strade irregolari - su cui affac- ciano musei, ristoranti, enoteche – dà forma al centro storico più grande dell’Italia meridionale con quel 1° Vicolo San Bartolomeo, largo appena 42 cm, che ha mancato per un soffio il riconoscimento ufficiale di via più piccola del mondo. Antiche tradizioni agricole e ulivi secolari sono la ricchezza di Andria il cui terri- torio offre un olio extravergine di altissima qualità, certificato DOP e vincitore di premi e riconoscimenti internazionali, ottenuto da olive della monocultivar Coratina. Un prodotto ricco di profumi con un inconfondibile sapore fruttato e piacevoli note di amaro e piccante per l’alta concentrazione di sostanze fenoli- che. Un alimento nutraceutico all’interno di una dieta sana ed equilibrata, prezioso alleato per la salute. Sulla fertile campagna domina Castel del Monte, la corona di pietra testimone del legame indissolubile della città fidelis con Federico II di Svevia, sancito da un’epigrafe sulla Porta S. Andrea, “l’Arco di Federico”. Un'antica credenza popolare vuole che di qua sia entrato l’apostolo Andrea venuto ad evangeliz- zare, ispirando il nome della città e l’usanza di recarvisi in processione una volta all’anno, lasciando una piccola croce come auspicio di abbondanza e prosperi- tà. Di sicuro vi passarono l’Imperatore e la sua corte in un momento di ribellio- ne verso l’Impero di tante città pugliesi per via di una scomunica.
Mario Confalone Our journey starts here. Andria is rich in history, culture and nature. Churches, aristocratic palaces and narrow streets on which three high bell towers stand. The city loved by Frede- rick II of Swabia who built Castel del Monte, a World Heritage Site. Among expanses of age old olive trees, vineyards and prickly pears, the masserie are very welcoming and offer typical Apulian cuisine and outdoor activities. Andria is also known for its gourmet products such as Burrata di Andria IGP, extra virgin olive oil and taralli. Il Fanciullo di Puglia punteggiò la regione di castelli. Di alcuni ne rimangono pochi ruderi, molti altri continuano a rievocarne la presenza e la grandezza. Castel del Monte è il suo capolavoro. Il monumento più visitato in Puglia, Patrimonio dell’Umanità dal 1996; un genia- le esempio di architettura medievale che in realtà racchiude elementi stilistici diversi. Una costruzione affascinante, a tratti misteriosa, che si fonda sulla ripetizione ossessiva del numero otto: l’infinito e l’unione tra Dio e l’uomo. Otto spigoli, otto torri ottagonali, otto sale per ciascun piano e un contrasto cromatico di grande impatto. Leggenda vuole che vi fosse nascosto il Sacro Graal.
La posizione centrale rende Andria strategica per visitare le città costiere e l’affascinante entroterra murgiano con il suo paesaggio di nuda pietra affiorante, divenuta materiale di costruzioni rese stabili dall’incastro e capaci di sfidare il tempo: muretti a secco, necropoli, neviere ma soprat- tutto jazzi che hanno custodito greggi lungo gli antichi tratturi della transu- manza. Ospitalità genuina Le masserie della zona rappresentano una grande opportunità per vivere appieno le tradizioni pugliesi. Immerse tra ulivi, vigneti e fichi d’india, essenziali nell’architettura ma dotate di ogni comfort, propongono cucina tipica e attività all’aria aperta. Il Pino Grande è un agriturismo Bio nel cuore del Parco Nazionale dell’Alta An organic farm Murgia, in armonia con il territorio Il Pino Grande Agriturismo Bio circostante e arricchito dalla presenza Andria SP234 km 20.920, di un enorme Pinus pinea di 300 anni. tel. +39 0883 569864 L’anima rurale di questa struttura è www.ilpinogrande.it nelle camere semplici e nel ristorante ricavato da un’antica stalla. La cucina segue i tempi delle stagioni, portando in tavola prodotti coltivati in loco e pregiato olio evo.
Una storia di latte e tradizioni Negli Anni Venti, proprio in una di queste masserie Lorenzo Bianchino Chieppa fece di necessità virtù e dal suo ingegno nacque la Burrata, un delizioso pallonci- no di mozzarella un tempo rivestito con verdi foglie di asfodelo che ne indicava- no la freschezza. Eccellenza della gastronomia locale, ha ottenuto il mar- chio IGP. Il Gambero Rosso la annovera tra i migliori formaggi freschi d’Italia, indican- do quattro artigiani casari andriesi quali punti di riferimento. Del Caseificio Olanda descrive un prodotto che non deve saziare ma emozionare: “…Gusto dolce, pieno e armonico, sapidità controllata, finale lungo e preciso. Godurioso il ripieno, con il contrasto tra la croccantezza degli sfilacci e la grassa morbidezza della panna”. Questa azienda familiare pluripremiata An excellent dairy farm for a tasting of attrae turisti italiani e stranieri e insegna cheese in giro per il mondo le tecniche di lavora- Caseificio Olanda Andria Via S. Maria zione del passato. Il caseificio ospita un dei Miracoli, 150 tel. +39 0883 551810 piccolo museo dell’arte casearia tradi- www.caseificioolanda.it zionale e un’accogliente sala degusta- zione con servizio di incoming previa prenotazione. Un locale che profuma di buono dove due gentilissimi fratelli, che hanno eredi- tato dalla mamma l’amore per l’arte bianca, sfornano gustosissimi taralli, la loro specialità. Olio evo, peperoncino, rape, semi di finocchio e uvetta alcuni degli ingredienti utilizzati. A small bakery in the heart of Andria Antica Panetteria Sellitri Agata dei F.lli Pirchio Andria Via T. Tasso, 11 tel.+39 0883 563712 www.tarallipugliesipirchio.it
ALLA SCOPERTA DI MAGNIFICI SCENARI Sulla valle del torrente Locone - principale affluente del fiume Ofanto - in cima ad una Sella circondata da boschi di latifoglie, sorge Spinazzola, una città di confine dal destino legato alternativamente al versante pugliese e a quello lucano. Fuori dal centro abitato il paesaggio regala emozioni. Il sorprendente Ponte ferroviario in disuso arricchisce maestoso la campagna di Contrada Macchia con 21 arcate a tutto sesto e pilastri monumentali. Poi il Garagnone, uno spero- ne di roccia tra i più fotografati e i ruderi - sopravvissuti al tempo e ad un terre- moto di trecento anni fa - di un castello medievale invisibile, costruito abilmente per far si che i nemici lo confondessero con la pietra. Era parte di un efficace sistema di controllo e difesa tra Puglia e Basilicata, insieme ai castelli di Monte Serico e Palazzo San Gervasio. Floriana Colasuonno
Mario Confalone In località Senarico c’è un luogo spetta- conduce dal centro del paese al Santua- colare più di ogni altro, il paesaggio rio della Madonna del Bosco passando marziano della Cava di Bauxite. Del per 7 fontane rurali di vitale importanza giacimento ormai dismesso di quella fino alla costruzione dell’Acquedotto che è la roccia madre dell’alluminio, Pugliese, nell’Ottocento. La più nota è la resta un cratere profondo circa 50 Raica, dal nome di un valoroso condot- metri in cui passeggiare avvolti da tiero saraceno che partecipò all’assedio un’affascinante gioco di colori. Le di Spinazzola del 1023. Sulla facciata sfumature rosse delle pareti rocciose si della fontana è ancora visibile una croce mescolano al verde della vegetazione e recante l’iscrizione "FERT", un acronimo all’azzurro del cielo, creando meravi- misterioso usato anche dai Savoia, da gliose suggestioni. sempre oggetto di diverse interpretazio- Il territorio è ricco di acque sotterranee ni. Anche la più accreditata, "Fortitudo e costellato di sorgenti e fontane, Eius Rodhum Tenuit" è incerta: la sua caratteristica insolita per un paese forza conquistò oppure preservò Rodi? pugliese. Proprio questa particolarità Comunque sia, una leggenda locale potrebbe giustificare l’insediamento vuole che San Sebastiano - patrono umano fin dal 291 a.C. nonché la teoria della città – apparendo agli invasori nelle che vuole la città Statio romana “Ad vesti di un pastorello, li abbia fuorviati e Pinum” ossia luogo di sosta dei legio- mandati nel bosco per evitare che nari sulla via Appia Antica. raggiungessero il paese. A beneficio di chi desidera abbandona- re per qualche ora pensieri e preoccu- pazioni, un percorso naturalistico
Il Borgo antico Nella città natale di Papa Innocenzo XII ogni pietra trasuda storia, a cominciare dall’Ospedaletto dei Templari, il primo ospedale di Puglia per l’accogl- ienza e la cura di pellegrini e cavalieri crociati provenienti o diretti in Terra Santa. Silenzioso e sospeso nel tempo, l’ antico borgo medievale, scelto nel 1963 da Lina Wertmüller per il film I Basilischi, è un’oasi di tranquillità. Tra vicoli, piazzette e abitazioni che sono stati oggetto di tesi di laurea di futuri architetti del Politecnico di Bari, un albergo diffuso con le case intelligentemente ristrutturate, dotate di tutti i comfort e trasforma- te in mini appartamenti per gli ospiti. Un modello di ospitalità made in Italy rispettoso dell’ambi- ente, che avvicina i visitatori alla gente del posto e alle tradizioni. Un luogo dove rigenerarsi. Tutto quello che ci si aspetta da un’ottima struttura ricettiva qui c’è. The heart of Spinazzola is an ancient medieval village, quiet and suspended in time, with intelligently renovated houses, equipped with all comforts and transformed into mini apartments for guests. All around springs and foun- tains and the Martian landscape of the Cava di Bauxite where the red shades of the rock walls mix with the green of the vegetation and the blue sky, crea- ting wonderful suggestions. Enzo De Felice
A deliziare il palato, la cucina di Carmine Pantone, chef apprezzatis- simo che reinterpreta le specialità pugliesi in un felice connubio tra terra e mare, tradizione e innovazio- ne, utilizzando prodotti attentamen- te selezionati. Da provare Cuore di baccalà e ceci e Gamberi al lardo. Apartments, B&B, Gourmet Restaurant, Meat and Fish menu Borgo Saraceno Albergo diffuso, B&B, Ristorante Gourmet Spinazzola Via Fiore, 13, tel.+39 0883 684225 www.alborgosaraceno.it
Mario Confalone IL BALCONE DELLE PUGLIE “Minervium in latino, sopra un ameno colle del quale come da un'orchestra l'inte- ra Puglia si scorge quasi un ampio teatro” (Vito Carbone, Notizie storiche sulla Città di Minervino in Provincia di Bari - 1856 ) Arroccato sull’ultimo gradino calcareo che declina dolcemente verso la Valle dell’Ofanto e l’Adriatico, Minervino Murge è un borgo fuori dai soliti itinerari turistici, Minervino Murge enjoys a tanto affascinante da fare da sfondo al panoramic position in the portale web della maggiore compagnia Murge territory. It offers a aerea italiana. All’orizzonte si distinguono spectacular view ranging nitidamente l’Appennino Lucano, il Tavo- from the Gargano promon- liere delle Puglie, il promontorio del Gar- tory to Monte Vulture, an gano e il golfo di Manfredonia. extinct volcano of the Basili- cata region. The simple but Un panorama spettacolare di cui si può tasty cuisine makes the city godere meglio dall’alto della loggetta del an interesting destination faro votivo. Un faro senz’acqua, lontano for gastronomic tourism. dal mare, con al vertice una lanterna Fresh pasta, lamb, pecorino visibile per un raggio di oltre 80 km. cheese, cardoncelli mushro- Fregi e fasci ne testimoniano le radici: oms, turnip tops and the voluto da Mussolini, oggi commemora mythical fried panzerotti of tutti i martiri di Puglia. Alfredo and Titina.
La Scesciola è la parte più antica del Dal profano al sacro, suscita incanto la centro storico, un labirinto di viuzze Grotta di San Michele Arcangelo, strette e tortuose su cui affacciano, un’affascinante cavità carsica scavata una vicino all’altra come a formare un nella roccia, luogo di culto antichissimo muro, case dai tetti spioventi imbianca- dedicato al capo dell’esercito angelico te a calce e fiancheggiate da"vignali" affinché proteggesse gli abitanti dai per l’accesso alle stanze superiori. demoni che abitano le viscere della terra. Una tappa obbligata a pieno In una di queste, la Casa delle streghe, titolo in un cammino micaelico cui è nacque nel 1854 Eusapia Palladino, legata una romantica leggenda che famosa medium, i cui poteri paranor- vuole la città fondata da un legionario mali furono lodati da Arthur Conan romano sopravvissuto alla Battaglia di Doyle, ideatore di Sherlock Holmes. Canne e da una pastorella il cui matri- Assistere alle sue sedute spiritiche monio fu celebrato proprio nella grotta. aveva un costo elevatissimo ma vi parteciparono scienziati del calibro dei coniugi Curie – insigniti del premio Nobel per la Fisica per le loro ricerche sulla radioattività - e Cesare Lombroso, medico, antropologo, sociologo, filosofo e giurista, considerato il padre della criminologia moderna. In realtà la Palladino fu solo una grande illusionista ma a lei si rivolsero perfino gli zar di Russia. Enzo De Felice
Una pausa golosa La cucina murgiana, semplice e saporita, raccoglie consensi tra i turisti stranieri e italiani. Pasta fresca, agnello, pecorino, cime di rape “a stelo corto”, dalle preziose proprietà depurative e antiossidanti, e funghi Cardoncelli considerati nel Medioevo un potente afrodisiaco e , in quanto tali, proibiti dal Santo Uffizio. Menzione a parte meritano i panzerotti, lo street food puglie- se per eccellenza che ha conquistato anche New York: mezze lune di pasta lievitata e fritta, farcite con il classico ripieno di moz- zarella e pomodoro – la ricetta autentica – ma proposte ormai in un crescendo di varietà. A Minervino se ne preparano di mitici, i più grandi di tutta la Puglia; 40 cm di bontà, leggeri e fragranti fino all’ultimo morso. Complicato mangiarli in piedi, meglio seduti in un insolito locale casalingo in cui si entra attraversando la cucina. Tasty fried panzerotti stuffed with tomato and mozzarella Il Grottino Alfredo e Titina Minervino Murge Via S. Arcangelo, 22, tel. +39 0883 694027
La Valle dell’ Ofanto e i suoi siti di grande interesse archeologico e storico The Valley of the Ofanto River and its archeological areas Una lunga striscia di terra ai due lati dell’antico fiume Aufidus che, attraversando longitudinalmente tutto il territorio pugliese, ha reso possibili gli insediamenti umani già in epoche remote. Fertilissimi terreni segnano il confine tra l’Altopiano delle Murge e la Capitanata, fino a raggiungere il mare. Sul versante sinistro, più dolce e degradante, si affacciano San Ferdi- nando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia. Sulla destra domina Canosa di Puglia, avamposto della Murgia.
LA PICCOLA ROMA Centro archeologico importantissimo, depo- sitario di gloriose testimonianze, Canosa di Puglia è un riferimento fondamentale in un itinerario alla scoperta della Puglia Imperia- le. In città si passeggia nella storia, meglio se guidati da un esperto. Ogni epoca ha lasciato tracce e tesori: tombe arcaiche, ipogei ellenistici, monumenti romani, basili- che paleocristiane e musei attendono viag- giatori, studiosi e appassionati. Altri reperti raffinati impreziosiscono i musei di tutto il mondo. Guida turistica autorizzata dalla Regione Puglia Francesco Specchio, Tel. +39 347 7078339
Situata sulla sponda destra del fiume, un’usanza etrusca, riferisce Marco dai suoi sette colli la città domina tutta Terenzio Varrone nel trattato De re la Valle dell’Ofanto. Le origini della rustica del 37 a.C. Sembra però che la città si perdono nella notte dei tempi copiosa produzione di vino e la sua tanto che la leggenda ne attribuisce la qualità proverbiale permettessero già fondazione all’eroe mitologico greco ad Annibale di farne impacchi per Diomede, acheo valoroso e amico di curare uomini e cavalli dopo le Achille, che dopo la conquista di Troia battaglie. si imbarcò per l’Italia portando con sé, quale bottino di guerra, anche quei Quando nel 318 a.C. l’espansione tralci di vite che hanno dato origine romana raggiunse Canusium, da all’Uva di Troia. Qui si coltiva da tempo città-stato indipendente, fu sempre e rappresenta una ecceziona- stipulato un trattato di alleanza che le risorsa per la produzione di vini rino- suggellò la fedeltà a Roma anche mati come il Rosso Canosa DOC. dopo la sconfitta di Canne della Batta- Di una particolare tecnica locale della glia, quando la città accolse 10.000 vite “maritata” con l’albero di fico, romani scampati all’eccidio, fornendo quale sostegno vivo secondo loro cure e alimenti. Il sito archeologico di Canne, a metà strada fra Canosa e Barletta, è famoso nel mondo per la battaglia gigantesca fra i Cartaginesi di Annibale e i Romani di Varrone del 2 agosto del 216 a.C. Il più sangui- noso scontro campale combattuto in occidente in un solo giorno, capolavoro delle tattiche di annientamento studiato ancora oggi in tutte le accademie militari. Lo scenario è quasi inalterato nei suoi elementi essenziali: fiume, piana dello scontro, collina e rocca della cittadella. Di grande suggestione la cornice ambientale: verde a perdi- ta d’occhio e, all’orizzonte, la striscia azzurra del mare. La storia si intreccia con la modernità: nell’Antiquarium si compie un viaggio tra reperti storici dotati di pannelli illustrativi tecnologici e poi il video 3D che riproduce ogni fase della storica battaglia. Un’ esperienza immer- siva tra passato e presente che insieme guardano al futuro.
La definitiva vittoria sui volta, perché distrutto dai Cartaginesi, grazie alla guastatori tedeschi in quale Roma fu al centro ritirata, questo ponte ha del Mediterraneo, segnato il destino di tanti rappresentò per Canosa uomini. Eppure lo si visita una nuova fase di splen- ancora per caso anche se dore e potenza caratte- molto è stato fatto rizzata da un processo di dall’Associazione Ponte romanizzazione ricco di Romano costituita testimonianze monu- proprio per la sua tutela e mentali. Si realizzarono valorizzazione. l’anfiteatro, un acquedot- L’Arco Onorario - noto to, complessi termali, anche come Arco di l’enorme tempio dedicato Traiano o di Terenzio Varrone - in asse col a Giove e un foro fian- coevo ponte, segnava cheggiato da botteghe. Canosa di Puglia is l’ingresso monumentale very ancient, founded La via Appia-Traiana della città da nord. La passava di qua, superan- according to legend by struttura, oggi caratteriz- do l’Ofanto con un impo- zata da una cortina di the mythological nente ponte “a schiena laterizi, con molta proba- Greek hero Diomedes. d’asino” articolato in bilità era rivestita da It is an important cinque arcate a tutto lastre e pannelli marmo- archaeological center, sesto. Rimaneggiato rei ornamentali e cele- every epoch has left dopo un fortissimo terre- brativi, come quello di traces and treasures: moto e, una seconda Benevento. archaic tombs, Helleni- stic hypogea, Roman monuments, early La via Appia Antica da Benevento raggiungeva Taranto per Christian basilicas and terminare a Brindisi nel luogo indicato dall’imponente scali- museums await trave- nata e dalle colonne. La Appia Traiana, invece, deviava lungo lers, scholars and il tracciato costruito per volere dell’imperatore omonimo, fra il 108 e il 114 d.C, per arrivare più rapidamente ai fiorenti porti enthusiasts. The city dell’Adriatico, superando gli ostacoli con sorprendenti lies in the path of the viadotti. Trajan Road, built by the Emperor to allow merchants and troops to reach the ports of Puglia from where they would then embark for the Holy Land. Francesco Specchio
USI E COSTUMI DI UN TEMPO PASSATO Sulla sponda sinistra La storia di questa piccola dell’Ofanto, la campagna città è racchiusa nella sezio- rigogliosa ha il verde intenso ne etnografica del suggesti- dei filari di uva di Troia dagli vo Museo Civico: la casa acini neri, carnosi e dolcissimi rurale fedelmente ricostruita, che da sempre rinvigorisco- gli attrezzi dei campi, la no i vini del Nord. Splendide scuola e gli antichi mestieri. carciofaie del Violetto che Questi ultimi a volte abbinati sembrano giardini regalano e svolti da un’unica persona, un prodotto celebrato in spesso remunerati con olio e tante ricette tipiche e richie- vino. In queste stanze si svela stissimo all’estero dove San il racconto della civiltà conta- Ferdinando di Puglia è cono- dina locale e il suo passato sciuta anche per la produzio- di colonia agricola. ne di pesche pregiate.
Sull’omonimo colle sorgeva l’antico borgo di San Cassiano raso al suolo durante uno scontro tra le truppe spa- gnole e francesi, dopo la Disfida di Barletta. Ad inizio Ottocento Ferdinan- do II di Borbone decise di trasferirvi numerose famiglie provenienti dalle vicine saline dove l’aumento della popolazione e delle abitazioni non favoriva la ventilazione necessaria alla cristallizzazione del sale. Così si offriro- no loro importanti incentivi: fondi, pagliai, cavalli, attrezzi e sementi; seguirono la chiesa, un mulino con forno, pozzi e case. Il re in persona pose la prima pietra e la nuova colonia prese il nome di San Ferdinando in onore del Re Santo Ferdinando III di Castiglia e Lèon - patrono del Borbone e marito di una cugina di Federico II. Un sovrano modello, dai principi cristia- ni, che seppe accattivarsi il rispetto dei vinti e meritare la gloria degli altari, al quale è dedicata la Chiesa Madre. Sulle tre porte d’ingresso sono rappre- sentate ventotto tappe delle sua vita; all’interno, invece, si conservano una The intense green of statua lignea e un affresco. the rows of Troia grapes and violet Di fronte alla Chiesa, la Torre dell’Orolo- artichokes characteri- gio costruita nel 1900 sulle fondamenta dell’antico pozzo di San Cassiano, l’uni- ze the countryside of co da cui si attingeva acqua potabile, a San Ferdinando di ricordo imperituro di una pubblica Puglia, also known amministrazione attenta alla crescita worldwide for the civile e sociale. Il suo orologio e una production of precious fortissima sirena scandivano il lavoro peaches. The history of nei campi e la cura degli animali affetti this small town is da malaria. contained in the ethnographic section Nella sezione archeologica del Museo of the suggestive Civic Civico sono custoditi, unitamente a Museum. testimonianze di epoca romana e medievale, i reperti dell’Età del Bronzo rinvenuti nei 5000 mq. dell’area ipogei- ca Terra di Corte.
LA STONEHENGE DI PUGLIA E I CAVALIERI DI MALTA Un viaggio a ritroso nel tempo. Anche Trinitapoli vanta una storia millenaria e custodisce i segreti di una civiltà che, nel II millennio a.C., come in Inghil- terra, utilizzava un calendario di pietra per scandire il passare del tempo: buche scavate nella roccia e la posizione del sole nel giorno più corto dell’anno, il solstizio d’inverno. Un Museo Civico Archeologico a misura di bambino racconta, attraverso il fumetto, credenze, riti e sepolture del popolo dei due Ipogei monumentali, dei Bronzi e degli Avori di cui custodisce preziose testimonianze. Di rilevanza mondiale, sono ancora sconosciuti ai più.
L’itinerario nel tempo non si ferma qui. Prosegue con l’antico Casale della Trinità sorto intorno a una chiesa sui tratturi della transu- manza e reso sempre più popolo- so dal flusso migratorio dei pastori d’Abruzzo che lo elessero a stabile dimora, diventando col tempo agricoltori. Nel 1589 la storia del Casale della Trinità si incrocia con l’Ordine di Malta che acquista dal nobile barlettano Giovanni Mattia Marulli il piccolo borgo con tutti i suoi beni, diritti e privilegi. Per ben due secoli i Cavalieri avranno un dominio pieno sul paese, con diritto di patronato sulla Chiesa della Trini- tà che custodisce la reliquia del Legno Santo, giunta qui grazie ai loro legami con la Terra Santa. “Tuitio fidei et Obsequium pau- perum” Nel XI sec. nacque l’ordi- ne religioso dei Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme. Erano frati benedettini che fornivano protezione e cure ospedaliere ai pellegrini cristiani in visita in Terra Santa, costretti durante le crociate a difendere con le armi il loro hospitale. Ad essi si unirono giovani delle più ricche famiglie aristocratiche d'Europa e diven- nero potenti. Per varie vicissitudi- ni i Cavalieri furono costretti a trovare rifugio altrove e nel 1530 si stabilirono a Malta. Carlo V offrì loro l'isola in cambio dell’invio di un falco, una volta ogni anno, in segno della loro fedeltà. Oggi continuano ad operare in 120 paesi secondo l’antico motto: “Alimentare, difendere e testi- moniare la fede e servire i poveri e gli ammalati”.
Guida turistica autorizzata dalla Regione Puglia Fortuna Russo, tel. +39 389 0920579 Also Trinitapoli boasts a millenary history and preserves the secrets of a civilization that, in the 2nd millennium BC, as at Stonehenge, used a stone calendar to mark the time. The ancient Casale della Trini- tà built around e church on the sheep tracks of transhumance and made more populous by the migra- tory flow of the shepherds of Abruzzo who elected it to perma- nent residence, becoming farmers over time. Gaia Maraia
La Zona umida delle Saline di Trinitapoli e Margherita di Savoia The umid Zone of the Saltern of Trinitapoli e Margherita di Savoia Una riserva naturale dello Stato dichiarata di valore internazionale dalla Convenzione di Ramsar del 1971. Questa zona evaporante spicca per incanto paesaggistico e straordinaria presenza di uccelli migratori. Ad essa si affianca la zona salante in cui precipita il sale. Poi il mare, più volte Bandiera blu, con i fondali sabbiosi e poco profondi e una miriade di lidi attrezzati, perfetto per famiglie e velisti accolti sempre più nume- rosi come in occasione della finale di Coppa Italia di wIndsurf svoltasi di recente proprio a Margherita di Savoia, “la città del vento”.
LE SALINE PIÙ GRANDI D’EUROPA Un nuovo scenario. Tra la campagna e cava con il castello di Barletta e le altre l’Adriatico specchi di mare artificiale torri della zona: Torre Pietra, Torre purissimo e ancora un’altra Puglia, Rivoli e Torre Alemanna. Nel tempo fatta di silenzi, di tramonti, di uccelli e di furono tutte dotate di artiglieri e servi- montagne di un sale tra i meno conta- zio telegrafico. minati al mondo da microplastiche. La presenza di saline naturali risale a Venti chilometri di disarmante bellezza tempi antichissimi. Itinerari romani grazie ad un gioco di luci e colori riflessi attestano l’esistenza della località nell’acqua salata rosa, come il colore Salinis, presumibilmente legata alla dei fenicotteri che a migliaia vivono nel città di Salapia, poco più a nord. Il sale cuore della riserva. Un paesaggio bello raccolto veniva imbarcato a Bardulos- e inconfondibile, tanto da essere ripro- l’odierna Barletta- e, per facilitarne il dotto su più di una serie di francobolli. trasporto, l’imperatore Traiano fece Impieghi e proprietà del sale, unita- edificare un altro ponte sull’Ofanto. mente a strumenti e tavole illustrative della produzione, lavorazione e Stretto tra le saline e il mare, l’antico trasporto, sono oggetto di una mostra Casale di Santa Maria de’ Salinis di nel Museo storico delle Saline ospitato proprietà dei Templari, divenuto nel cinquecentesco“Torrione” di Mar- “Saline di Barletta” in seguito all’emi- gherita di Savoia, avente funzioni di grazione dei sopravvissuti ad una avvistamento e doganali. Era connes- epidemia di malaria, mutò nuovamen- so visivamente con Torre Ofanto che, te nome in onore della prima regina sulla foce del fiume, svolgeva anche d’Italia. Oggi accoglie ogni anno un una funzione segnalatrice per le consistente flusso turistico termale e imbarcazioni di passaggio e comuni- balneare.
Lorenzo Rana Le Terme utilizzano a scopo terapeutico sia le acque madri salso-bromo- solfo-iodiche, dal caratteristico colore rossastro e particolarmente Tra storia e leggenda. efficaci nella cura di diverse patologie, che i relativi Al ponte dell’Aloisa, fanghi naturali. una delle foci che Il riconoscimento della Bandiera Verde qualifica mette le saline in Margherita di Savoia come città turistica a misura comunicazione con il mare, è legata l’antica di bambino. La Bandiera blu ne certifica il mare e tradizione di gettare l’ampia spiaggia di sabbia ferrosa puntellata di con forza una pietra stabilimenti balneari. Il lungomare invita ad una per scacciare l’Alma passeggiata salutare di oltre 2 km, dopo aver dannata, l’anima di gustato le prelibatezze di una cucina marinara una donna dell’antica Salapia, lapidata saporita ma leggera, rinomata soprattutto per i perchè perdutamente frutti di mare. Da sperimentare il sapore della innamorata del carta- salicornia- o asparago di mare- e i mille usi della ginese Annibale che Cipolla bianca di Margherita IGP, dolce e croccante, qui riposava dopo la ulteriore oro bianco della città. battaglia di Canne. Figlia del magistrato Dasio o semplice Between the Adriatic thermal and seaside prostituta, rimasta and the countryside, tourism. The recogni- incinta il condottiero la there is a small artifi- tion of the Green Flag scacciò. cial sea and a different qualifies it as a tourist Puglia, made of silen- town for children. The ces, sunsets, birds and Blue Flag certifies the salt mountains. Every sea and the beach, year Margherita di wide and of iron sand, Savoia welcomes a dotted with bathing significant flow of establishments.
La Foce dell’Ofanto e la Fascia costiera The mouth of the Ofanto River and the Coastline Tra Margherita di Savoia e Barletta i profili della Valle Ofantina si abbassano fino a confondersi con la piana costiera. Il fiume si allarga, le sponde si allontanano e il mare si infiltra progressivamente. Ampie spiagge sabbiose cedono il passo a litorali rocciosi e ciottoli ed è tutto un susseguirsi di città marinare che hanno costruito le loro fortune sui commerci con l’Ori- ente: Barletta, Trani, poi Bisceglie.
UNA PASSEGGIATA NELL’ARTE Città d’arte dal 2005, Barletta vanta un centro storico che si presta per essere esplorato a piedi in un giorno, sempre col Il Colosso, Eraclio o, in dialetto, naso all’insù. La passeggiata può comin- Arè, è l’emblema di Barletta. ciare in Corso Vittorio Emanuele, l’antica Alto circa 5 metri, è impossibile via della Selleria, da Eraclio, il colosso di non notarlo e inevitabile una bronzo a guardia della Basilica del Santo foto ricordo. Identificabile con Sepolcro e del suo tesoro piccolo ma di l’Imperatore Teodosio II per la eccezionale valore, soffermandosi poi ad presenza sul diadema di un ammirare il maestoso Teatro “Curci”, uno gioiello riconducibile alla madre, dei più belli di Puglia. Su Via Nazareth, sembra sia l’unica statua al tra palazzi medievali e rinascimentali, si mondo così grande esposta può notare al civico 31 una curiosa “porta all’aperto. Tante le leggende sul del morto”, un’apertura poi murata da suo ritrovamento: la tradizione cui si faceva passare il feretro del capo- lo vuole arrivato dal mare famiglia il cui spirito si voleva restasse mentre gli storici richiamano nella casa. Si arriva alla Cantina della Federico II, appassionato ricer- Disfida, luogo di suggestivo rilievo storico catore di antichità. Di certo si sa che fa rivivere il mito di Ettore Fieramo- che le gambe e le braccia non sca. Poco più avanti, sulla destra, il sono quelle originali servite trecentesco Palazzo della Marra che invece per forgiare le campane ospita Casa De Nittis: vale da sola un della chiesa di Siponto. viaggio a Barletta! Alle spalle, Porta Marina, unica testimonianza dei sette accessi alla città. La scenografica scali- nata della Chiesa di S. Andrea si ammira procedendo in direzione Cattedrale, l’ani- ma della città antica, affiancata da un bel campanile sottopassato da una stra- dina.
Ecco gli imponenti bastioni a lancia del Castello Normanno-Svevo, un tempo cinto dal mare e fondamentale nel sistema di avvistamento e protezione della costa. Ridisegnato nei secoli, è il luogo cardine della vita cittadina e contenitore culturale per eccellenza nonché sede della Biblioteca e del Museo Civico che custodisce anche un presunto busto dell’Imperatore e il Sarcofago degli Apostoli, raffinata opera del IV secolo d.C. e prima testimonianza del Cristianesimo a Barletta, i cui tre frammenti incompleti erano stati riutilizzati come imboccatura di un pozzo. Il profondo fossato separa il Castello dai giardini, ideali per rilassarsi in una bella giornata di sole. Da non perdere un giro sulla terrazza da cui ammirare il porto e le lunghe spiagge sabbiose che si estendono lungo la città. Sul Lungomare Mennea tutti corrono, ricordando la “Freccia del Sud". Asia Rita Maraia The old town is rich in history and visitable by walk in one day. The tour can begin from Heraklion, the bronze giant guarding the Basilica of the Holy Sepulchre and its treasure. The fourteenth-century Via Nazareth leads to the Cantina della Disfida, a place of striking historical importan- ce that revives the myth of Ettore Fieramosca and the challenge of Bar- letta. A little further on, the magnificent Palazzo della Marra, a remar- kable palace, masterpiece of baroque architecture, the most beautiful in the city. On the second floor houses, the Pinacoteca De Nittis preserves 172 paintings donated by the painter’s wife to his hometown. Last stop, the Cathedral and the Castle.
Colazione in giardino (1884). L’ opera sublime di Giuseppe De Nittis (1846 -1884), uno degli artisti più ricercati e pagati del tempo, che frequentava Renoir e Monet, custodita proprio a Barletta, sua città natale. “Una carezza per l’occhio”, come la definì un critico. Un momento di quotidianità in cui l’artista si è ritratto in assenza: parlano di lui il posto vuoto a tavola , il tovagliolo ripiegato in fretta, quel che resta nel bicchiere. Il pittore rimarrà sempre legato alla sua terra di origine, dove trascor- se i primi anni a contatto con quel paesaggio che tornerà spesso nella sua produ- zione artistica. Il fiume Ofanto, le sue rive, le aree palustri circostanti animano diver- si quadri della pinacoteca di Casa De Nittis, vere e proprie “cartoline su tela”. Palazzo della Marra e Casa De Nittis. Un palazzo notevole, capolavoro dell’architettura barocca ma elegante- mente sobrio. Il più bello della città con preziose raffigurazioni della Vecchiaia e della Giovinezza sul balcone principale. L’edificio, costruito su tre livelli, presenta un’elegante corte interna con loggiato e colonne. Al primo piano ospita periodi- camente mostre d’interesse internazio- nale; al secondo piano accoglie, invece, la splendida Pinacoteca De Nittis. Ben 172 opere donate dalla moglie del pitto- re alla città natale. Il percorso museo- grafico parte dall’esperienza con i pae- saggi per poi soffermarsi sulla moderni- tà di Parigi e Londra, sull’amata Léont- ine e altre figure femminili.
La Disfida di Barletta L’anno 1500 vede il Sud Italia conteso tra Francesi e Spagnoli, questi ultimi di stanza a Barletta. Tra i comandanti anche i fratelli Colonna. Nel corso di un banchetto i francesi danno dei codardi a “les Italiens” dei Colonna guidati da Ettore Fieramosca. Ed ecco che si decide il duello tenutosi il 13 febbraio 1503 fra tredici cavalieri italiani e altret- tanti cavalieri francesi nella campagna tra Trani, Andria e Corato, dove sorge l’epitaffio commemorativo. La vittoria degli italiani portò festa e gran giubilo. Questi i fatti dal racconto dell’anonimo Autore di Veduta e dal romanzo di Massimo D'Azeglio. Indipendentemente da quanto sia storia e quanto frutto di immaginazione, questo evento, la Disfida, è sicuramente molto sentito e amato. Ogni anno, in una Barletta nuovamente festosa e imbandierata, se ne rievocano tutte le tappe: dall’offesa al corteo storico trionfale, con figuranti in costumi d'epoca.
L’ARTE DEL BUON VIVERE “… eleva un duomo alto come un’acropoli e una torre che ne misura la distanza dal cielo” (Cesare Brandi, Inno a Trani -1960). La via litoranea divide la città in due parti, la più antica fronteggia il mare. Imperdi- bile la Cattedrale romanica, quasi un faro per i naviganti, splendida al tramonto quando, in un’atmosfera di pace e tranquillità, la luce che inonda la piazza colora di rosa la pietra. Di straordinaria bellezza la facciata e l’altissimo campanile a luci crescenti su cui si può salire ben sopra il livello delle campane: 59 metri e 277 gradini, partendo dal sagrato. Difronte, il Castello Svevo, anch’esso in riva al mare, a sorvegliare l’ingresso del porto. Meravigliosa la panoramica di cui si gode dal Fortino di Sant’Antuono, all’estremità della Villa Comunale affacciata sul mare. Tra i viali, le tavole in marmo con inciso il testo degli Statuti marittimi e sei colonne miliari della Via Appia –Traiana. "Ordinamenta et Consuetudo Maris" - Il più antico codice marittimo del Mediter- raneo, una sorta di statuto dei lavoratori scritto e sancito proprio a Trani nel 1063, testimonianza eloquente della prosperità economica tranese dell’epoca e del grado di maturità civile della sua gente. Motivo di vanto per la città, un basso rilievo in bronzo posto in Piazza Quercia ne rievoca la promulgazione. Si resta stupefatti dall’attualità di questi precetti e dalla loro attitudine nel fornire risposte al caso concreto. Ad essi si è ispirata, nel 1999, una storica sentenza della Corte d’Appello americana riguardante la questione del carico di merci del celeberrimo transat- lantico Titanic.
Nella storia del Castello Svevo, matri- moni importanti: Manfredi, figlio di Federico II, vi sposò la seconda moglie, Elena Comneno di Epiro il cui abito da sposa fu confezionato a Spinazzola, originando una tradizione artigianale ancora viva. E avveni- menti cruenti: l’Imperatore fece impiccare ad una torre il figlio del doge di Venezia e fece morire di stenti una sua consuocera, Siffridina. Non mancano leggende come quella del fantasma della giovane Armida che tradì il signore del castello con un giovane cavaliere. Rinchiusa in una cella e morta di dolore, apparirebbe nei sotterranei con indosso un abito grigio scuro, i lunghi capelli corvini e gli occhi di un azzurro penetrante. Per osservare e farsi quasi sfiorare.
Trani è una città che accoglie e integra. Lo The Romanesque Cathedral is testimonia la Giudecca, il quartiere nucleo splendid at sunset, when the light della città antica, a ridosso della Catte- flooding the square colors the drale e del porto, in cui trovarono rifugio, stone pink and creates an atmo- intorno all’anno Mille, numerose famiglie sphere of peace and calm. Of di Ebrei provenienti da ogni dove dando extraordinary beauty the facade and the high bell tower that look vita ad una fiorente comunità. Oggi ben towards the Swabian Castle, also tre confessioni religiose, a distanza di on the sea, to guard the entrance pochi metri l’una dall’altra, vivono pacifi- of the port. From these docks the camente la propria esperienza di fede. Crusaders left for the Holy Land. Consigliamo la visita di Scolanova - la Today, picturesque and elegant, it sinagoga funzionante più antica di welcomes fishing and rich recrea- Europa, e il Museo Storico Ebraico - della tional boats. Simply stop to look, in chiesa di San Martino - che ospita la a sweet doing nothing, to experien- comunità ortodossa della Romania - e ce the joy of a slow and quiet living. della piccola Moschea di via Romito - che At any time of day has something fascinating. It’s a great open-air ospita la comunità magrebina. restaurant, you can eat anything, especially tasty fish dishes, and appreciate the excellent Moscato di Trani DOC wine. Guida turistica autorizzata dalla Regione Puglia Gabriele Pace, tel. +39 349 2938434
Il porto, atmosfera slow Da queste banchine partivano i Crociati per la Terrasanta, dopo aver prestato giuramento nella Chiesa di Ognissanti, detta anche dei Templari, di cui sono visibili le absidi. Qui si caricavano le pregiate merci delle fertili terre pugliesi, l’olio e il vino. Oggi, pittoresco ed elegante, accoglie pescherecci e ricche imbarcazioni da diporto. Basta semplicemente fermarsi a guardare, in un dolce far niente, per sperimentare la gioia di un lento e quieto vivere. A qualsiasi ora del giorno ha qualcosa di affasci- nante: si passeggia, si rammendano le reti, si vende il pescato. È un luogo dello spirito e del tempo ritrovato in cui accorgersi dei colori, dei sapori e dei profumi della città. È un grande ristorante all’aperto dove si può mangiare di tutto, soprattutto gustosi piatti a base di pesce. SCELTI PER VOI Champagnerie Piazza Quercia, 23 tel.+39 349 1857765 Appetizers and Aperitifs Un angolino all’aperto ma riservato, un tavolino vista mare, un aperitivo sfizioso, crudo, ricci, bollicine…e ti senti in vacanza! Il posto ideale per fare due chiacchiere, osservare il via vai di persone, aspettare il tramon- to. I Vip qui sono di casa.
PANINART Via Statuti Marittimi, 78 tel. +39 351 5928011 Italian slow food, gourmet Panino and more Ingredienti genuini, professionalità e passione nel creare nuovi sapori fanno di Paninart un ristorante selezionato dal Gambero Rosso. Primi di pasta fresca, tartare, insala- te, fritture di pesce ma il nome è una dichiarazione d’intenti: la specialità della casa sono i panini gourmet. Di terra, vegani e senza glutine, soprattutto di mare, farciti ad arte. L’ Arrstout è una goduria: pane al nero di seppia, polpo arrosto, friarielli, mostarda di fichi e crema di ricotta agrumata. Acqua e Farina Via Supportico La Conca, 14 tel.+39 338 8332859 Typically Apulian cuisine Trattoria Braceria Friggitoria. Locale caratteristico sotto un porticato, sapori tradizionali di terra ma ancor più di mare. La tipica tiella di riso patate e cozze è piatto fisso del giorno, insieme agli Spaghetti alla San Giuannin. Un’atmosfera casalinga pervasa dal profumo di salsedine.
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Walk among the olive trees Tour and tasting Passeggiata tra gli ulivi - Tour e degustazione Gli ulivi secolari di una masseria del 1600 e un percorso alla scoperta del paesaggio e dei segreti dell’oro verde di Puglia. Mini corso di degustazione di un olio evo eccellente e di altri prodotti tipici locali a cura del Dott. Francesco Valenziano - Sommelier dell'Olio AISO e Tecnico esperto assaggiatore. Cheese and much more L’Officina dei Salumi & Formaggi Via G.Bovio, 39/41 tel.+39 0883 585486 Un’ampia scelta di prodotti tipici pugliesi e tanti formaggi. Burra- te, mozzarelle, scamorze, cacio- cavalli, canestrati e ricotta, anche nella versione forte, ottima sul pane abbrustolito e per insaporire I condimenti. Una fermata obbligatoria prima del rientro a casa. Focaccia, taralli and traditional sweets Antonella “Bread & wine” Piazza Marconi, 28 tel. +39 338 4506898 Un panificio storico in cui c’è di tutto e tutto buonissimo, dal pane ai dolci della tradizione, alle ruote di focaccia calda a tutte le ore. Una squisitezza che in Puglia funge da colazione, pranzo, cena, merenda o snack ideale per ogni occasione. Alta o più sottile - la Barese con le olive - croccante ai bordi e deliziosamente unta, dall’inconfondibile gusto salato, addolcito dai pomodori che affondano nella pasta.
di Ripalta Iaculli Typical Apulian Products of high quality Tutta la Puglia in un vasetto per ricordare sempre i sapori autentici di questa terra calda e accogliente. Una bottega specializzata e carinissima con in bella mostra tanti prodotti tipici di produzione propria e di alta qualità, da acquistare al dettaglio e all’ingrosso. Una coloratissima scenogra- fia di antipasti sott’olio preparati con le verdure dell’entroterra e le migliori specialità della nostra tavola. Olio evo, taralli, passata di pomodoro e la ” Bella di Cerignola”, nota varietà di olive da tavola dalla polpa carnosa. Da gustare al momento bruschette e ottimo vino. Via Montebello, 7 tel. +39 348 3109314
LA SENTINELLA DELL’ ADRIATICO L’incantevole litorale di Bisceglie è costellato di insenature, cale e grotte naturali. Tra le più belle sicuramente Cala del Pantano, uno specchio di mare non balneabile, utilizzato per ormeggiare piccoli pescherecci. Poi le Grotte di Ripalta, alcune accessi- bili esclusivamente dal mare. Un’area naturalistica notevole, set per un giorno della serie TV Il Capitano Maria. Benchè sul mare, uno jazzo rievoca il paesaggio murgiano quasi a chiudere il cerchio di questo suggestivo percorso che dall’entroterra rurale è arrivato ad abbracciare la costa. La zona di ponente, con cinque chilometri di spiagge di ciottoli, si presta al turismo. L’Anfiteatro sul mare anima le estati biscegliesi con spettacoli teatrali, musica e danze. Simile a un teatro greco, con le gradinate per gli spettatori disposte a venta- glio. All’orizzonte, la Cattedrale di Trani e il promontorio del Gargano. Il nome della città potrebbe risalire al latino Vigiliae, nelle forme più antiche Vigilia e Biscilia, dal significato di sentinella. In realtà sappiamo che in epoca romana furono costruite postazioni di guardia sulla via Traiana e lungo la costa ma la maggior parte delle torri di avvistamento in Puglia risale al 1500, periodo in cui con i Turchi le incur- sioni arrivavano dal mare. I luoghi venivano individuati tenendo presente la distanza tra le torri, la reciproca visibilità e la possibilità di comunicare col fumo, col fuoco, con campane o anche tramite messaggeri a cavallo. Il Torrione di Margherita di Savoia, poi Torre Pietra, Torre Ofanto e, tra Trani e Bisceglie, Torre Olivieri che domina il panorama circostante regalando uno scorcio da cartolina.
Bisceglie is to be discovered. For the history that goes way back in time as you can see when you visit the Dolmen La Chianca - a prehistoric altar, just outside the city’s perimeter. For the enchanting coastline dotted with coves and natural caves, like Cala Pantano e le Grotte di Ripalta, and ancient watchtowers. For the excellent cuisine and local specialty, the Sospiro, a light muffin with cream pastry, covered with sugar icing: a sweet sigh.
Non distante si erge a picco sul mare Torre Calderina, in strategico collegamento visivo con Castel del Monte, a difesa del porto di San Giacomo, approdo medievale di Molfetta. Nelle campagne circo- stanti, tra ulivi, mandorli e ciliegi, residui di antichi casali e diversi dolmen, luoghi di culto e sepoltura. Dal Dolmen La Chianca, tra i più importanti monumenti megalitici d’Europa, si scorge Torre Gavetino. Nella città vecchia fortificata - intra moenia - domina un’impo- nente Torre Maestra normanna da cui risuona ogni giorno, alle 8 e alle 12, una sirena. Una cerchia di antiche mura con torri angolari di rinforzo, ricostruite nel tempo di pari passo con la Cattedrale e il Castello federiciano, protegge le case. Stradine strette e lastricate, sovrastate da archi, puntano in direzione del porticciolo, attivissi- mo e pullulante di locali dediti alla ristorazione. Fuori dalle mura – extra moenia - altre chiese e palazzi. Bisceglie è da scoprire. Non solo per la storia e le risorse naturali ma anche per l’ottima cucina, le deliziose ciliegie Ferrovia e la specialità locale, il Sospiro, presidio Slow Food dal 2014. Una cupola di leggerissimo pan di Spagna velato di glassa – scelèppe - che nascon- de al suo interno una squisita crema pasticcera. Una ricetta anti- chissima intorno alla quale si intrecciano leggende che parlano di monache, matrimoni andati a monte e pasticceri innamorati. Provate a chiedere, quale versione vi racconteranno?
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