Barletta Andria Trani - LA PROVINCIA dalle Murge al Mare - Visit Bat

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Barletta Andria Trani - LA PROVINCIA dalle Murge al Mare - Visit Bat
LA PROVINCIA
                            Barletta Andria Trani

                          Una Puglia che sorprende
                           dalle Murge al Mare

con il Patrocinio della
     Provincia di
Barletta Andria Trani
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UN PASSATO
     GLORIOSO
     E UNA NATURA
     GENEROSA

Castello invisibile del Garagnone
Barletta Andria Trani - LA PROVINCIA dalle Murge al Mare - Visit Bat
Benvenuti in Puglia Imperiale,
un luogo simbolico in cui l’opera
dell’uomo si confonde con la
natura.

Castelli, cattedrali, chiese
rupestri, parchi archeologici.
L’altopiano, il fiume, la salina,
il mare.

Monumenti grandiosi e
paesaggi unici, gli stessi che
incantarono Federico ll di
Svevia.

È un’altra Puglia, una Puglia
che sorprende.

Welcome to Puglia Imperiale, a symbo-
lic place where the work of man merges
with nature. Castles, cathedrals, rocky
churches, archeological areas. The
plateau, the river, the salina, the sea.
Magnificent monuments and unique
landscapes, those who fascinated the
Emperor. This is an undiscovered and
surprising Puglia.
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“Se il Signore avesse conosciuto
         questa piana di Puglia,
           luce dei miei occhi …
    si sarebbe fermato a vivere qui!”
                                                       Federico II di Svevia

    “If the Lord had known this flat part of Puglia, light of my eyes
                 … he would have decided to live here!”.

Federico II di Svevia, dinastia degli Hohenstaufen, nipote del Barbarossa, nato
a Jesi nelle Marche nel 1194 e morto in Puglia, a Castel Fiorentino, all’età di 56
anni. Sovrano del Sacro Romano Impero a soli quattro anni, il suo regno si
estendeva dalla Sicilia al nord della Germania. Una figura fuori dagli schemi,
uno di quei personaggi storici le cui gesta hanno inciso sul destino del mondo.
Si interessò ad ogni settore della conoscenza umana, alle lingue, all’arte, alla
natura e alle religioni. Fondò l’Università di Napoli, a Salerno promosse la
Scuola di Medicina mentre a Palermo diede impulso alla Scuola Poetica
Siciliana. Amò la Puglia e particolarmente Andria dove riposano, nella cripta
della Cattedrale, le spoglie di due sue mogli, Jolanda di Brienne e Isabella
d'Inghilterra.
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PER CHI AMA
LA PUGLIA
E CHI LA AMERÀ
Un itinerario ideale tra le sugge-
stioni di una provincia eterogenea,
molto cara all’ Imperatore.
Un incredibile percorso di pochi
km dedicato ai cittadini, che non
sempre riescono a coglierne tutta
la ricchezza, e ai turisti alla ricerca
di spunti e nuove realtà.
                                 Paola Nisco

A metà strada tra il Gargano e il Salento c’è una terra tutta da esplorare. Fatta
di profumi, sapori e colori, merita di essere vissuta appieno cogliendone ogni
aspetto. Ogni suo dettaglio è unico. Dall’accoglienza che una signora intenta a
tramandare la tradizionale ricetta delle orecchiette riserva a quanti vogliono
ereditarne l’arte. Alle lunghe distese di sabbia e scogli a picco sul mare che, qual-
che chilometro più in là, portano alle alture dell’Alta Murgia. E poi quei tramonti
tra storia, arte e cultura. Il territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani è
tutto questo e molto di più. Si dice che per conoscere davvero una città bisogna
viverla fino in fondo. Così, tutto d’un fiato, ci si inebria di un folclore tra antico e
moderno capace di riservare sorprese sempre nuove. Ma ciò che di più bello e
unico c’è, resta l’esperienza personale e il ricordo che ognuno conserva dopo
aver visitato questo lembo di Puglia tra costa ed entroterra.

                                                                Federica Dibenedetto
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La Provincia di
Barletta Andria Trani
è una terra ricca di
sorprendenti
contrasti

 Trinitapoli

   Canosa
  di Puglia
               ANDRIA

 Minervino
  Murge

       Spinazzola
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L’Altopiano delle Murge
                      The Plateau of the Murge
Una potente sequenza di roccia calcarea che si estende dalla BAT
fino a Brindisi, Taranto e Matera. Una struttura a gradoni parallela
alla linea di costa adriatica, incisa trasversalmente da lame e
caratterizzata da diversi ecosistemi. Nella parte più bassa un pae-
saggio di ulivi, mandorli e viti; ad un’altitudine di circa 500 m s.l.m.,
invece, gli spettacolari scenari del Parco Nazionale dell’Alta Murgia
che, a nord-ovest, interessa i comuni di Andria, Spinazzola e Miner-
vino Murge. Un mare di pietra, fiori selvatici e profumi di erbe
aromatiche.
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LA CAMPAGNA DELL’IMPERATORE
“…alberi di ulivo, e vigneti, si spiegano, e pare che fuggano mentre passi;…eccomi in
Andria – ecco Andria la ricca, Andria l’antichissima…dalle belle ulive”
(Cesare Malpica, Il giardino d’Italia – 1841).

Andria ha una storia millenaria testimoniata dalla presenza di grotte, passag-
gi sotterranei, splendide chiese, edicole sacre e palazzi nobiliari su cui svettano
tre alti campanili. Un intreccio di piazze, archi e strade irregolari - su cui affac-
ciano musei, ristoranti, enoteche – dà forma al centro storico più grande
dell’Italia meridionale con quel 1° Vicolo San Bartolomeo, largo appena 42 cm,
che ha mancato per un soffio il riconoscimento ufficiale di via più piccola del
mondo.

Antiche tradizioni agricole e ulivi secolari sono la ricchezza di Andria il cui terri-
torio offre un olio extravergine di altissima qualità, certificato DOP e vincitore di
premi e riconoscimenti internazionali, ottenuto da olive della monocultivar
Coratina. Un prodotto ricco di profumi con un inconfondibile sapore fruttato e
piacevoli note di amaro e piccante per l’alta concentrazione di sostanze fenoli-
che. Un alimento nutraceutico all’interno di una dieta sana ed equilibrata,
prezioso alleato per la salute.

Sulla fertile campagna domina Castel del Monte, la corona di pietra testimone
del legame indissolubile della città fidelis con Federico II di Svevia, sancito da
un’epigrafe sulla Porta S. Andrea, “l’Arco di Federico”. Un'antica credenza
popolare vuole che di qua sia entrato l’apostolo Andrea venuto ad evangeliz-
zare, ispirando il nome della città e l’usanza di recarvisi in processione una volta
all’anno, lasciando una piccola croce come auspicio di abbondanza e prosperi-
tà. Di sicuro vi passarono l’Imperatore e la sua corte in un momento di ribellio-
ne verso l’Impero di tante città pugliesi per via di una scomunica.
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Mario Confalone

Our journey starts here. Andria is rich in history, culture and nature. Churches, aristocratic
palaces and narrow streets on which three high bell towers stand. The city loved by Frede-
rick II of Swabia who built Castel del Monte, a World Heritage Site. Among expanses of age
old olive trees, vineyards and prickly pears, the masserie are very welcoming and offer
typical Apulian cuisine and outdoor activities. Andria is also known for its gourmet
products such as Burrata di Andria IGP, extra virgin olive oil and taralli.

Il Fanciullo di Puglia punteggiò la regione di castelli. Di alcuni ne rimangono pochi ruderi,
molti altri continuano a rievocarne la presenza e la grandezza. Castel del Monte è il suo
capolavoro. Il monumento più visitato in Puglia, Patrimonio dell’Umanità dal 1996; un genia-
le esempio di architettura medievale che in realtà racchiude elementi stilistici diversi. Una
costruzione affascinante, a tratti misteriosa, che si fonda sulla ripetizione ossessiva del
numero otto: l’infinito e l’unione tra Dio e l’uomo. Otto spigoli, otto torri ottagonali, otto sale
per ciascun piano e un contrasto cromatico di grande impatto. Leggenda vuole che vi fosse
nascosto il Sacro Graal.
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La posizione centrale rende Andria
strategica per visitare le città costiere
e l’affascinante entroterra murgiano
con il suo paesaggio di nuda pietra
affiorante, divenuta materiale di
costruzioni rese stabili dall’incastro e
capaci di sfidare il tempo: muretti a
secco, necropoli, neviere ma soprat-
tutto jazzi che hanno custodito greggi
lungo gli antichi tratturi della transu-
manza.

Ospitalità genuina
Le masserie della zona rappresentano
una grande opportunità per vivere
appieno le tradizioni pugliesi. Immerse
tra ulivi, vigneti e fichi d’india, essenziali
nell’architettura ma dotate di ogni
comfort, propongono cucina tipica e
attività all’aria aperta.
Il Pino Grande è un agriturismo Bio nel
cuore del Parco Nazionale dell’Alta              An organic farm
Murgia, in armonia con il territorio             Il Pino Grande Agriturismo Bio
circostante e arricchito dalla presenza          Andria SP234 km 20.920,
di un enorme Pinus pinea di 300 anni.            tel. +39 0883 569864
L’anima rurale di questa struttura è             www.ilpinogrande.it
nelle camere semplici e nel ristorante
ricavato da un’antica stalla. La cucina
segue i tempi delle stagioni, portando
in tavola prodotti coltivati in loco e
pregiato olio evo.
Una storia di latte e tradizioni
Negli Anni Venti, proprio in una di queste
masserie Lorenzo Bianchino Chieppa
fece di necessità virtù e dal suo ingegno
nacque la Burrata, un delizioso pallonci-
no di mozzarella un tempo rivestito con
verdi foglie di asfodelo che ne indicava-
no la freschezza. Eccellenza della
gastronomia locale, ha ottenuto il mar-
chio IGP.
Il Gambero Rosso la annovera tra i
migliori formaggi freschi d’Italia, indican-
do quattro artigiani casari andriesi quali
punti di riferimento. Del Caseificio
Olanda descrive un prodotto che non
deve saziare ma emozionare: “…Gusto
dolce, pieno e armonico, sapidità
controllata, finale lungo e preciso.
Godurioso il ripieno, con il contrasto tra
la croccantezza degli sfilacci e la grassa
morbidezza della panna”.
Questa azienda familiare pluripremiata          An excellent dairy farm for a tasting of
attrae turisti italiani e stranieri e insegna   cheese
in giro per il mondo le tecniche di lavora-     Caseificio Olanda Andria Via S. Maria
zione del passato. Il caseificio ospita un      dei Miracoli, 150 tel. +39 0883 551810
piccolo museo dell’arte casearia tradi-         www.caseificioolanda.it
zionale e un’accogliente sala degusta-
zione con servizio di incoming previa
prenotazione.

Un locale che profuma di buono dove
due gentilissimi fratelli, che hanno eredi-
tato dalla mamma l’amore per l’arte
bianca, sfornano gustosissimi taralli, la
loro specialità. Olio evo, peperoncino,
rape, semi di finocchio e uvetta alcuni
degli ingredienti utilizzati.
                                                  A small bakery in the heart of
                                                  Andria
                                                  Antica Panetteria Sellitri Agata dei
                                                  F.lli Pirchio Andria Via T. Tasso, 11
                                                  tel.+39 0883 563712
                                                  www.tarallipugliesipirchio.it
ALLA SCOPERTA
DI MAGNIFICI SCENARI
Sulla valle del torrente Locone - principale affluente del fiume Ofanto - in cima
ad una Sella circondata da boschi di latifoglie, sorge Spinazzola, una città di
confine dal destino legato alternativamente al versante pugliese e a quello
lucano.

Fuori dal centro abitato il paesaggio regala emozioni. Il sorprendente Ponte
ferroviario in disuso arricchisce maestoso la campagna di Contrada Macchia
con 21 arcate a tutto sesto e pilastri monumentali. Poi il Garagnone, uno spero-
ne di roccia tra i più fotografati e i ruderi - sopravvissuti al tempo e ad un terre-
moto di trecento anni fa - di un castello medievale invisibile, costruito abilmente
per far si che i nemici lo confondessero con la pietra. Era parte di un efficace
sistema di controllo e difesa tra Puglia e Basilicata, insieme ai castelli di Monte
Serico e Palazzo San Gervasio.

Floriana Colasuonno
Mario Confalone

In località Senarico c’è un luogo spetta-    conduce dal centro del paese al Santua-
colare più di ogni altro, il paesaggio       rio della Madonna del Bosco passando
marziano della Cava di Bauxite. Del          per 7 fontane rurali di vitale importanza
giacimento ormai dismesso di quella          fino alla costruzione dell’Acquedotto
che è la roccia madre dell’alluminio,        Pugliese, nell’Ottocento. La più nota è la
resta un cratere profondo circa 50           Raica, dal nome di un valoroso condot-
metri in cui passeggiare avvolti da          tiero saraceno che partecipò all’assedio
un’affascinante gioco di colori. Le          di Spinazzola del 1023. Sulla facciata
sfumature rosse delle pareti rocciose si     della fontana è ancora visibile una croce
mescolano al verde della vegetazione e       recante l’iscrizione "FERT", un acronimo
all’azzurro del cielo, creando meravi-       misterioso usato anche dai Savoia, da
gliose suggestioni.                          sempre oggetto di diverse interpretazio-
Il territorio è ricco di acque sotterranee   ni. Anche la più accreditata, "Fortitudo
e costellato di sorgenti e fontane,          Eius Rodhum Tenuit" è incerta: la sua
caratteristica insolita per un paese         forza conquistò oppure preservò Rodi?
pugliese. Proprio questa particolarità       Comunque sia, una leggenda locale
potrebbe giustificare l’insediamento         vuole che San Sebastiano - patrono
umano fin dal 291 a.C. nonché la teoria      della città – apparendo agli invasori nelle
che vuole la città Statio romana “Ad         vesti di un pastorello, li abbia fuorviati e
Pinum” ossia luogo di sosta dei legio-       mandati nel bosco per evitare che
nari sulla via Appia Antica.                 raggiungessero il paese.
A beneficio di chi desidera abbandona-
re per qualche ora pensieri e preoccu-
pazioni, un percorso naturalistico
Il Borgo antico
                 Nella città natale di Papa Innocenzo XII ogni pietra
                 trasuda storia, a cominciare dall’Ospedaletto dei
                 Templari, il primo ospedale di Puglia per l’accogl-
                 ienza e la cura di pellegrini e cavalieri crociati
                 provenienti o diretti in Terra Santa.
                 Silenzioso e sospeso nel tempo, l’ antico borgo
                 medievale, scelto nel 1963 da Lina Wertmüller per
                 il film I Basilischi, è un’oasi di tranquillità. Tra vicoli,
                 piazzette e abitazioni che sono stati oggetto di tesi
                 di laurea di futuri architetti del Politecnico di Bari,
                 un albergo diffuso con le case intelligentemente
                 ristrutturate, dotate di tutti i comfort e trasforma-
                 te in mini appartamenti per gli ospiti. Un modello
                 di ospitalità made in Italy rispettoso dell’ambi-
                 ente, che avvicina i visitatori alla gente del posto e
                 alle tradizioni. Un luogo dove rigenerarsi. Tutto
                 quello che ci si aspetta da un’ottima struttura
                 ricettiva qui c’è.

                          The heart of Spinazzola is an ancient
                          medieval village, quiet and suspended
                          in time, with intelligently renovated
                          houses, equipped with all comforts and
                          transformed into mini apartments for
                          guests. All around springs and foun-
                          tains and the Martian landscape of the
                          Cava di Bauxite where the red shades
                          of the rock walls mix with the green of
                          the vegetation and the blue sky, crea-
                          ting wonderful suggestions.

Enzo De Felice
A deliziare il palato, la cucina di
Carmine Pantone, chef apprezzatis-
simo che reinterpreta le specialità
pugliesi in un felice connubio tra
terra e mare, tradizione e innovazio-
ne, utilizzando prodotti attentamen-
te selezionati. Da provare Cuore di
baccalà e ceci e Gamberi al lardo.

Apartments,    B&B,     Gourmet
Restaurant, Meat and Fish menu
Borgo Saraceno Albergo diffuso, B&B,
Ristorante Gourmet Spinazzola Via
Fiore, 13, tel.+39 0883 684225
www.alborgosaraceno.it
Mario Confalone

IL BALCONE DELLE PUGLIE
“Minervium in latino, sopra un ameno colle del quale come da un'orchestra l'inte-
ra Puglia si scorge quasi un ampio teatro” (Vito Carbone, Notizie storiche
sulla Città di Minervino in Provincia di Bari - 1856 )

Arroccato sull’ultimo gradino calcareo
che declina dolcemente verso la Valle
dell’Ofanto e l’Adriatico, Minervino Murge
è un borgo fuori dai soliti itinerari turistici,    Minervino Murge enjoys a
tanto affascinante da fare da sfondo al             panoramic position in the
portale web della maggiore compagnia                Murge territory. It offers a
aerea italiana. All’orizzonte si distinguono        spectacular view ranging
nitidamente l’Appennino Lucano, il Tavo-            from the Gargano promon-
liere delle Puglie, il promontorio del Gar-         tory to Monte Vulture, an
gano e il golfo di Manfredonia.                     extinct volcano of the Basili-
                                                    cata region. The simple but
Un panorama spettacolare di cui si può              tasty cuisine makes the city
godere meglio dall’alto della loggetta del          an interesting destination
faro votivo. Un faro senz’acqua, lontano            for gastronomic tourism.
dal mare, con al vertice una lanterna               Fresh pasta, lamb, pecorino
visibile per un raggio di oltre 80 km.              cheese, cardoncelli mushro-
Fregi e fasci ne testimoniano le radici:            oms, turnip tops and the
voluto da Mussolini, oggi commemora                 mythical fried panzerotti of
tutti i martiri di Puglia.                          Alfredo and Titina.
La Scesciola è la parte più antica del      Dal profano al sacro, suscita incanto la
centro storico, un labirinto di viuzze      Grotta di San Michele Arcangelo,
strette e tortuose su cui affacciano,       un’affascinante cavità carsica scavata
una vicino all’altra come a formare un      nella roccia, luogo di culto antichissimo
muro, case dai tetti spioventi imbianca-    dedicato al capo dell’esercito angelico
te a calce e fiancheggiate da"vignali"      affinché proteggesse gli abitanti dai
per l’accesso alle stanze superiori.        demoni che abitano le viscere della
                                            terra. Una tappa obbligata a pieno
In una di queste, la Casa delle streghe,    titolo in un cammino micaelico cui è
nacque nel 1854 Eusapia Palladino,          legata una romantica leggenda che
famosa medium, i cui poteri paranor-        vuole la città fondata da un legionario
mali furono lodati da Arthur Conan          romano sopravvissuto alla Battaglia di
Doyle, ideatore di Sherlock Holmes.         Canne e da una pastorella il cui matri-
Assistere alle sue sedute spiritiche        monio fu celebrato proprio nella grotta.
aveva un costo elevatissimo ma vi
parteciparono scienziati del calibro dei
coniugi Curie – insigniti del premio
Nobel per la Fisica per le loro ricerche
sulla radioattività - e Cesare Lombroso,
medico, antropologo, sociologo, filosofo
e giurista, considerato il padre della
criminologia moderna. In realtà la
Palladino fu solo una grande illusionista
ma a lei si rivolsero perfino gli zar di
Russia.

             Enzo De Felice
Una pausa golosa

La cucina murgiana, semplice e saporita,
raccoglie consensi tra i turisti stranieri e
italiani. Pasta fresca, agnello, pecorino,
cime di rape “a stelo corto”, dalle preziose
proprietà depurative e antiossidanti, e
funghi Cardoncelli considerati nel Medioevo
un potente afrodisiaco e , in quanto tali,
proibiti dal Santo Uffizio. Menzione a parte
meritano i panzerotti, lo street food puglie-
se per eccellenza che ha conquistato anche
New York: mezze lune di pasta lievitata e
fritta, farcite con il classico ripieno di moz-
zarella e pomodoro – la ricetta autentica –
ma proposte ormai in un crescendo di
varietà. A Minervino se ne preparano di
mitici, i più grandi di tutta la Puglia; 40 cm di
bontà, leggeri e fragranti fino all’ultimo
morso. Complicato mangiarli in piedi,
meglio seduti in un insolito locale casalingo
in cui si entra attraversando la cucina.
Tasty fried panzerotti stuffed with
tomato and mozzarella
Il Grottino Alfredo e Titina
Minervino Murge Via S. Arcangelo,
22, tel. +39 0883 694027
La Valle dell’ Ofanto e i suoi siti di grande
           interesse archeologico e storico
      The Valley of the Ofanto River and its archeological areas

Una lunga striscia di terra ai due lati dell’antico fiume Aufidus che,
attraversando longitudinalmente tutto il territorio pugliese, ha reso
possibili gli insediamenti umani già in epoche remote. Fertilissimi terreni
segnano il confine tra l’Altopiano delle Murge e la Capitanata, fino a
raggiungere il mare.
Sul versante sinistro, più dolce e degradante, si affacciano San Ferdi-
nando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia. Sulla destra domina
Canosa di Puglia, avamposto della Murgia.
LA PICCOLA ROMA

Centro archeologico importantissimo, depo-
sitario di gloriose testimonianze, Canosa di
Puglia è un riferimento fondamentale in un
itinerario alla scoperta della Puglia Imperia-
le. In città si passeggia nella storia, meglio
se guidati da un esperto. Ogni epoca ha
lasciato tracce e tesori: tombe arcaiche,
ipogei ellenistici, monumenti romani, basili-
che paleocristiane e musei attendono viag-
giatori, studiosi e appassionati. Altri reperti
raffinati impreziosiscono i musei di tutto il
mondo.

  Guida turistica autorizzata dalla Regione Puglia Francesco Specchio, Tel. +39 347 7078339
Situata sulla sponda destra del fiume,          un’usanza etrusca, riferisce Marco
dai suoi sette colli la città domina tutta      Terenzio Varrone nel trattato De re
la Valle dell’Ofanto. Le origini della          rustica del 37 a.C. Sembra però che la
città si perdono nella notte dei tempi          copiosa produzione di vino e la sua
tanto che la leggenda ne attribuisce la         qualità proverbiale permettessero già
fondazione all’eroe mitologico greco            ad Annibale di farne impacchi per
Diomede, acheo valoroso e amico di              curare uomini e cavalli dopo le
Achille, che dopo la conquista di Troia         battaglie.
si imbarcò per l’Italia portando con sé,
quale bottino di guerra, anche quei             Quando nel 318 a.C. l’espansione
tralci di vite che hanno dato origine           romana raggiunse Canusium, da
all’Uva di Troia. Qui si coltiva da             tempo città-stato indipendente, fu
sempre e rappresenta una ecceziona-             stipulato un trattato di alleanza che
le risorsa per la produzione di vini rino-      suggellò la fedeltà a Roma anche
mati come il Rosso Canosa DOC.                  dopo la sconfitta di Canne della Batta-
Di una particolare tecnica locale della         glia, quando la città accolse 10.000
vite “maritata” con l’albero di fico,           romani scampati all’eccidio, fornendo
quale sostegno vivo secondo                     loro cure e alimenti.

                   Il sito archeologico di Canne, a metà strada fra Canosa e Barletta, è
                   famoso nel mondo per la battaglia gigantesca fra i Cartaginesi di
                   Annibale e i Romani di Varrone del 2 agosto del 216 a.C. Il più sangui-
                   noso scontro campale combattuto in occidente in un solo giorno,
                   capolavoro delle tattiche di annientamento studiato ancora oggi in
                   tutte le accademie militari. Lo scenario è quasi inalterato nei suoi
                   elementi essenziali: fiume, piana dello scontro, collina e rocca della
                   cittadella. Di grande suggestione la cornice ambientale: verde a perdi-
                   ta d’occhio e, all’orizzonte, la striscia azzurra del mare. La storia si
                   intreccia con la modernità: nell’Antiquarium si compie un viaggio tra
                   reperti storici dotati di pannelli illustrativi tecnologici e poi il video 3D
                   che riproduce ogni fase della storica battaglia. Un’ esperienza immer-
                   siva tra passato e presente che insieme guardano al futuro.
La definitiva vittoria sui        volta, perché distrutto dai
 Cartaginesi, grazie alla          guastatori tedeschi in
 quale Roma fu al centro           ritirata, questo ponte ha
 del          Mediterraneo,        segnato il destino di tanti
 rappresentò per Canosa            uomini. Eppure lo si visita
 una nuova fase di splen-          ancora per caso anche se
 dore e potenza caratte-           molto è stato fatto
 rizzata da un processo di         dall’Associazione Ponte
 romanizzazione ricco di           Romano            costituita
 testimonianze       monu-         proprio per la sua tutela e
 mentali. Si realizzarono          valorizzazione.
 l’anfiteatro, un acquedot-        L’Arco Onorario - noto
 to, complessi termali,            anche come Arco di
 l’enorme tempio dedicato          Traiano o di Terenzio
                                   Varrone - in asse col
 a Giove e un foro fian-           coevo ponte, segnava
 cheggiato da botteghe.                                               Canosa di Puglia is
                                   l’ingresso monumentale             very ancient, founded
 La via Appia-Traiana              della città da nord. La
 passava di qua, superan-                                             according to legend by
                                   struttura, oggi caratteriz-
 do l’Ofanto con un impo-          zata da una cortina di             the        mythological
 nente ponte “a schiena            laterizi, con molta proba-         Greek hero Diomedes.
 d’asino”    articolato  in        bilità era rivestita da            It is an important
 cinque arcate a tutto             lastre e pannelli marmo-           archaeological center,
 sesto.       Rimaneggiato         rei ornamentali e cele-            every epoch has left
 dopo un fortissimo terre-         brativi, come quello di            traces and treasures:
 moto e, una seconda               Benevento.                         archaic tombs, Helleni-
                                                                      stic hypogea, Roman
                                                                      monuments,        early
La via Appia Antica da Benevento raggiungeva Taranto per              Christian basilicas and
terminare a Brindisi nel luogo indicato dall’imponente scali-
                                                                      museums await trave-
nata e dalle colonne. La Appia Traiana, invece, deviava lungo
                                                                      lers,    scholars   and
il tracciato costruito per volere dell’imperatore omonimo, fra
il 108 e il 114 d.C, per arrivare più rapidamente ai fiorenti porti   enthusiasts. The city
dell’Adriatico, superando gli ostacoli con sorprendenti               lies in the path of the
viadotti.                                                             Trajan Road, built by
                                                                      the Emperor to allow
                                                                      merchants and troops
                                                                      to reach the ports of
                                                                      Puglia from where
                                                                      they      would    then
                                                                      embark for the Holy
                                                                      Land.

                                         Francesco Specchio
USI E COSTUMI DI UN TEMPO PASSATO

   Sulla      sponda        sinistra   La storia di questa piccola
   dell’Ofanto, la campagna            città è racchiusa nella sezio-
   rigogliosa ha il verde intenso      ne etnografica del suggesti-
   dei filari di uva di Troia dagli    vo Museo Civico: la casa
   acini neri, carnosi e dolcissimi    rurale fedelmente ricostruita,
   che da sempre rinvigorisco-         gli attrezzi dei campi, la
   no i vini del Nord. Splendide       scuola e gli antichi mestieri.
   carciofaie del Violetto che         Questi ultimi a volte abbinati
   sembrano giardini regalano          e svolti da un’unica persona,
   un prodotto celebrato in            spesso remunerati con olio e
   tante ricette tipiche e richie-     vino. In queste stanze si svela
   stissimo all’estero dove San        il racconto della civiltà conta-
   Ferdinando di Puglia è cono-        dina locale e il suo passato
   sciuta anche per la produzio-       di colonia agricola.
   ne di pesche pregiate.
Sull’omonimo colle sorgeva l’antico
                          borgo di San Cassiano raso al suolo
                          durante uno scontro tra le truppe spa-
                          gnole e francesi, dopo la Disfida di
                          Barletta. Ad inizio Ottocento Ferdinan-
                          do II di Borbone decise di trasferirvi
                          numerose famiglie provenienti dalle
                          vicine saline dove l’aumento della
                          popolazione e delle abitazioni non
                          favoriva la ventilazione necessaria alla
                          cristallizzazione del sale. Così si offriro-
                          no loro       importanti incentivi: fondi,
                          pagliai, cavalli,    attrezzi e sementi;
                          seguirono la chiesa, un mulino con
                          forno, pozzi e case. Il re in persona pose
                          la prima pietra e la nuova colonia prese
                          il nome di San Ferdinando in onore del
                          Re Santo Ferdinando III di Castiglia e
                          Lèon - patrono del Borbone e marito di
                          una cugina di Federico II.

                          Un sovrano modello, dai principi cristia-
                          ni, che seppe accattivarsi il rispetto dei
                          vinti e meritare la gloria degli altari, al
                          quale è dedicata la Chiesa Madre.
                          Sulle tre porte d’ingresso sono rappre-
                          sentate ventotto tappe delle sua vita;
                          all’interno, invece, si conservano una
The intense green of      statua lignea e un affresco.
the rows of Troia
grapes    and violet      Di fronte alla Chiesa, la Torre dell’Orolo-
artichokes characteri-
                          gio costruita nel 1900 sulle fondamenta
                          dell’antico pozzo di San Cassiano, l’uni-
ze the countryside of     co da cui si attingeva acqua potabile, a
San Ferdinando di         ricordo imperituro di una pubblica
Puglia, also known        amministrazione attenta alla crescita
worldwide    for   the    civile e sociale. Il suo orologio e una
production of precious    fortissima sirena scandivano il lavoro
peaches. The history of   nei campi e la cura degli animali affetti
this small town is        da malaria.
contained     in   the
ethnographic section      Nella sezione archeologica del Museo
of the suggestive Civic   Civico sono custoditi, unitamente a
Museum.                   testimonianze di epoca romana e
                          medievale, i reperti dell’Età del Bronzo
                          rinvenuti nei 5000 mq. dell’area ipogei-
                          ca Terra di Corte.
LA STONEHENGE DI PUGLIA
           E I CAVALIERI DI MALTA

Un viaggio a ritroso nel tempo. Anche Trinitapoli vanta una storia millenaria
e custodisce i segreti di una civiltà che, nel II millennio a.C., come in Inghil-
terra, utilizzava un calendario di pietra per scandire il passare del tempo:
buche scavate nella roccia e la posizione del sole nel giorno più corto
dell’anno, il solstizio d’inverno.

Un Museo Civico Archeologico a misura di bambino racconta, attraverso il
fumetto, credenze, riti e sepolture del popolo dei due Ipogei monumentali,
dei Bronzi e degli Avori di cui custodisce preziose testimonianze. Di rilevanza
mondiale, sono ancora sconosciuti ai più.
L’itinerario nel tempo non si ferma
qui. Prosegue con l’antico Casale
della Trinità sorto intorno a una
chiesa sui tratturi della transu-
manza e reso sempre più popolo-
so dal flusso migratorio dei pastori
d’Abruzzo che lo elessero a stabile
dimora, diventando col tempo
agricoltori.

Nel 1589 la storia del Casale della
Trinità si incrocia con l’Ordine di
Malta che acquista dal nobile
barlettano Giovanni Mattia Marulli
il piccolo borgo con tutti i suoi beni,
diritti e privilegi. Per ben due secoli
i Cavalieri avranno un dominio
pieno sul paese, con diritto di
patronato sulla Chiesa della Trini-
tà che custodisce la reliquia del
Legno Santo, giunta qui grazie ai
loro legami con la Terra Santa.

“Tuitio fidei et Obsequium pau-
perum” Nel XI sec. nacque l’ordi-
ne      religioso    dei     Cavalieri
dell’Ordine dell’Ospedale di San
Giovanni di Gerusalemme. Erano
frati benedettini che fornivano
protezione e cure ospedaliere ai
pellegrini cristiani in visita in Terra
Santa, costretti durante le
crociate a difendere con le armi il
loro hospitale. Ad essi si unirono
giovani delle più ricche famiglie
aristocratiche d'Europa e diven-
nero potenti. Per varie vicissitudi-
ni i Cavalieri furono costretti a
trovare rifugio altrove e nel 1530
si stabilirono a Malta. Carlo V offrì
loro l'isola in cambio dell’invio di
un falco, una volta ogni anno, in
segno della loro fedeltà. Oggi
continuano ad operare in 120
paesi secondo l’antico motto:
“Alimentare, difendere e testi-
moniare la fede e servire i poveri
e gli ammalati”.
Guida turistica autorizzata dalla
                            Regione Puglia Fortuna Russo,
                                    tel. +39 389 0920579

              Also Trinitapoli boasts a millenary
              history and preserves the secrets
              of a civilization that, in the 2nd
              millennium BC, as at Stonehenge,
              used a stone calendar to mark the
              time. The ancient Casale della Trini-
              tà built around e church on the
              sheep tracks of transhumance and
              made more populous by the migra-
              tory flow of the shepherds of
              Abruzzo who elected it to perma-
              nent residence, becoming farmers
              over time.

Gaia Maraia
La Zona umida delle Saline
           di Trinitapoli e Margherita di Savoia
The umid Zone of the Saltern of Trinitapoli e Margherita di Savoia

Una riserva naturale dello Stato dichiarata di valore internazionale
dalla Convenzione di Ramsar del 1971. Questa zona evaporante spicca
per incanto paesaggistico e straordinaria presenza di uccelli migratori.
Ad essa si affianca la zona salante in cui precipita il sale. Poi il mare, più
volte Bandiera blu, con i fondali sabbiosi e poco profondi e una miriade
di lidi attrezzati, perfetto per famiglie e velisti accolti sempre più nume-
rosi come in occasione della finale di Coppa Italia di wIndsurf svoltasi di
recente proprio a Margherita di Savoia, “la città del vento”.
LE SALINE PIÙ GRANDI D’EUROPA
Un nuovo scenario. Tra la campagna e             cava con il castello di Barletta e le altre
l’Adriatico specchi di mare artificiale          torri della zona: Torre Pietra, Torre
purissimo e ancora un’altra Puglia,              Rivoli e Torre Alemanna. Nel tempo
fatta di silenzi, di tramonti, di uccelli e di   furono tutte dotate di artiglieri e servi-
montagne di un sale tra i meno conta-            zio telegrafico.
minati al mondo da microplastiche.               La presenza di saline naturali risale a
Venti chilometri di disarmante bellezza          tempi antichissimi. Itinerari romani
grazie ad un gioco di luci e colori riflessi     attestano l’esistenza della località
nell’acqua salata rosa, come il colore           Salinis, presumibilmente legata alla
dei fenicotteri che a migliaia vivono nel        città di Salapia, poco più a nord. Il sale
cuore della riserva. Un paesaggio bello          raccolto veniva imbarcato a Bardulos-
e inconfondibile, tanto da essere ripro-         l’odierna Barletta- e, per facilitarne il
dotto su più di una serie di francobolli.        trasporto, l’imperatore Traiano fece
Impieghi e proprietà del sale, unita-            edificare un altro ponte sull’Ofanto.
mente a strumenti e tavole illustrative
della produzione, lavorazione e                  Stretto tra le saline e il mare, l’antico
trasporto, sono oggetto di una mostra            Casale di Santa Maria de’ Salinis di
nel Museo storico delle Saline ospitato          proprietà dei Templari, divenuto
nel cinquecentesco“Torrione” di Mar-             “Saline di Barletta” in seguito all’emi-
gherita di Savoia, avente funzioni di            grazione dei sopravvissuti ad una
avvistamento e doganali. Era connes-             epidemia di malaria, mutò nuovamen-
so visivamente con Torre Ofanto che,             te nome in onore della prima regina
sulla foce del fiume, svolgeva anche             d’Italia. Oggi accoglie ogni anno un
una funzione segnalatrice per le                 consistente flusso turistico termale e
imbarcazioni di passaggio e comuni-              balneare.
Lorenzo Rana

Le Terme utilizzano a scopo terapeutico sia le
acque madri salso-bromo- solfo-iodiche, dal
caratteristico colore rossastro e particolarmente          Tra storia e leggenda.
efficaci nella cura di diverse patologie, che i relativi   Al ponte dell’Aloisa,
fanghi naturali.                                           una delle foci che
Il riconoscimento della Bandiera Verde qualifica           mette le saline in
Margherita di Savoia come città turistica a misura         comunicazione con il
                                                           mare, è legata l’antica
di bambino. La Bandiera blu ne certifica il mare e         tradizione di gettare
l’ampia spiaggia di sabbia ferrosa puntellata di           con forza una pietra
stabilimenti balneari. Il lungomare invita ad una          per scacciare l’Alma
passeggiata salutare di oltre 2 km, dopo aver              dannata, l’anima di
gustato le prelibatezze di una cucina marinara             una donna dell’antica
                                                           Salapia,       lapidata
saporita ma leggera, rinomata soprattutto per i            perchè perdutamente
frutti di mare. Da sperimentare il sapore della            innamorata del carta-
salicornia- o asparago di mare- e i mille usi della        ginese Annibale che
Cipolla bianca di Margherita IGP, dolce e croccante,       qui riposava dopo la
ulteriore oro bianco della città.                          battaglia di Canne.
                                                           Figlia del magistrato
                                                           Dasio      o   semplice
Between the Adriatic       thermal and seaside             prostituta,     rimasta
and the countryside,       tourism. The recogni-           incinta il condottiero la
there is a small artifi-   tion of the Green Flag          scacciò.
cial sea and a different   qualifies it as a tourist
Puglia, made of silen-     town for children. The
ces, sunsets, birds and    Blue Flag certifies the
salt mountains. Every      sea and the beach,
year Margherita di         wide and of iron sand,
Savoia welcomes a          dotted with bathing
significant flow      of   establishments.
La Foce dell’Ofanto e la Fascia costiera
 The mouth of the Ofanto River and the Coastline

                Tra Margherita di Savoia e Barletta i profili della
                Valle Ofantina si abbassano fino a confondersi
                con la piana costiera. Il fiume si allarga, le
                sponde si allontanano e il mare si infiltra
                progressivamente. Ampie spiagge sabbiose
                cedono il passo a litorali rocciosi e ciottoli ed è
                tutto un susseguirsi di città marinare che hanno
                costruito le loro fortune sui commerci con l’Ori-
                ente: Barletta, Trani, poi Bisceglie.
UNA PASSEGGIATA NELL’ARTE

Città d’arte dal 2005, Barletta vanta un
centro storico che si presta per essere
esplorato a piedi in un giorno, sempre col      Il Colosso, Eraclio o, in dialetto,
naso all’insù. La passeggiata può comin-        Arè, è l’emblema di Barletta.
ciare in Corso Vittorio Emanuele, l’antica      Alto circa 5 metri, è impossibile
via della Selleria, da Eraclio, il colosso di   non notarlo e inevitabile una
bronzo a guardia della Basilica del Santo       foto ricordo. Identificabile con
Sepolcro e del suo tesoro piccolo ma di         l’Imperatore Teodosio II per la
eccezionale valore, soffermandosi poi ad        presenza sul diadema di un
ammirare il maestoso Teatro “Curci”, uno        gioiello riconducibile alla madre,
dei più belli di Puglia. Su Via Nazareth,       sembra sia l’unica statua al
tra palazzi medievali e rinascimentali, si      mondo così grande esposta
può notare al civico 31 una curiosa “porta      all’aperto. Tante le leggende sul
del morto”, un’apertura poi murata da           suo ritrovamento: la tradizione
cui si faceva passare il feretro del capo-      lo vuole arrivato dal mare
famiglia il cui spirito si voleva restasse      mentre gli storici richiamano
nella casa. Si arriva alla Cantina della        Federico II, appassionato ricer-
Disfida, luogo di suggestivo rilievo storico    catore di antichità. Di certo si sa
che fa rivivere il mito di Ettore Fieramo-      che le gambe e le braccia non
sca. Poco più avanti, sulla destra, il          sono quelle originali servite
trecentesco Palazzo della Marra che             invece per forgiare le campane
ospita Casa De Nittis: vale da sola un          della chiesa di Siponto.
viaggio a Barletta! Alle spalle, Porta
Marina, unica testimonianza dei sette
accessi alla città. La scenografica scali-
nata della Chiesa di S. Andrea si ammira
procedendo in direzione Cattedrale, l’ani-
ma della città antica, affiancata da un
bel campanile sottopassato da una stra-
dina.
Ecco gli imponenti bastioni a lancia del Castello Normanno-Svevo, un tempo cinto
dal mare e fondamentale nel sistema di avvistamento e protezione della costa.
Ridisegnato nei secoli, è il luogo cardine della vita cittadina e contenitore culturale
per eccellenza nonché sede della Biblioteca e del Museo Civico che custodisce
anche un presunto busto dell’Imperatore e il Sarcofago degli Apostoli, raffinata
opera del IV secolo d.C. e prima testimonianza del Cristianesimo a Barletta, i cui
tre frammenti incompleti erano stati riutilizzati come imboccatura di un pozzo. Il
profondo fossato separa il Castello dai giardini, ideali per rilassarsi in una bella
giornata di sole. Da non perdere un giro sulla terrazza da cui ammirare il porto e
le lunghe spiagge sabbiose che si estendono lungo la città. Sul Lungomare
Mennea tutti corrono, ricordando la “Freccia del Sud".

                                                                      Asia Rita Maraia

    The old town is rich in history and visitable by walk in one day. The tour
    can begin from Heraklion, the bronze giant guarding the Basilica of the
    Holy Sepulchre and its treasure. The fourteenth-century Via Nazareth
    leads to the Cantina della Disfida, a place of striking historical importan-
    ce that revives the myth of Ettore Fieramosca and the challenge of Bar-
    letta. A little further on, the magnificent Palazzo della Marra, a remar-
    kable palace, masterpiece of baroque architecture, the most beautiful in
    the city. On the second floor houses, the Pinacoteca De Nittis preserves
    172 paintings donated by the painter’s wife to his hometown. Last stop,
    the Cathedral and the Castle.
Colazione in giardino (1884). L’ opera sublime di Giuseppe De Nittis (1846 -1884),
uno degli artisti più ricercati e pagati del tempo, che frequentava Renoir e Monet,
custodita proprio a Barletta, sua città natale. “Una carezza per l’occhio”, come la
definì un critico. Un momento di quotidianità in cui l’artista si è ritratto in assenza:
parlano di lui il posto vuoto a tavola , il tovagliolo ripiegato in fretta, quel che resta
nel bicchiere. Il pittore rimarrà sempre legato alla sua terra di origine, dove trascor-
se i primi anni a contatto con quel paesaggio che tornerà spesso nella sua produ-
zione artistica. Il fiume Ofanto, le sue rive, le aree palustri circostanti animano diver-
si quadri della pinacoteca di Casa De Nittis, vere e proprie “cartoline su tela”.

                                              Palazzo della Marra e Casa De Nittis.
                                              Un palazzo          notevole, capolavoro
                                              dell’architettura barocca ma elegante-
                                              mente sobrio. Il più bello della città con
                                              preziose raffigurazioni della Vecchiaia e
                                              della Giovinezza sul balcone principale.
                                              L’edificio, costruito su tre livelli, presenta
                                              un’elegante corte interna con loggiato e
                                              colonne. Al primo piano ospita periodi-
                                              camente mostre d’interesse internazio-
                                              nale; al secondo piano accoglie, invece,
                                              la splendida Pinacoteca De Nittis. Ben
                                              172 opere donate dalla moglie del pitto-
                                              re alla città natale. Il percorso museo-
                                              grafico parte dall’esperienza con i pae-
                                              saggi per poi soffermarsi sulla moderni-
                                              tà di Parigi e Londra, sull’amata Léont-
                                              ine e altre figure femminili.
La Disfida di Barletta
L’anno 1500 vede il Sud Italia conteso tra Francesi e Spagnoli, questi
ultimi di stanza a Barletta. Tra i comandanti anche i fratelli Colonna.
Nel corso di un banchetto i francesi danno dei codardi a “les Italiens”
dei Colonna guidati da Ettore Fieramosca. Ed ecco che si decide il
duello tenutosi il 13 febbraio 1503 fra tredici cavalieri italiani e altret-
tanti cavalieri francesi nella campagna tra Trani, Andria e Corato,
dove sorge l’epitaffio commemorativo. La vittoria degli italiani portò
festa e gran giubilo. Questi i fatti dal racconto dell’anonimo Autore di
Veduta e dal romanzo di Massimo D'Azeglio. Indipendentemente da
quanto sia storia e quanto frutto di immaginazione, questo evento, la
Disfida, è sicuramente molto sentito e amato. Ogni anno, in una
Barletta nuovamente festosa e imbandierata, se ne rievocano tutte le
tappe: dall’offesa al corteo storico trionfale, con figuranti in costumi
d'epoca.
L’ARTE DEL BUON VIVERE
     “… eleva un duomo alto come un’acropoli e una torre che ne misura la
     distanza dal cielo” (Cesare Brandi, Inno a Trani -1960).

La via litoranea divide la città in due parti, la più antica fronteggia il mare. Imperdi-
bile la Cattedrale romanica, quasi un faro per i naviganti, splendida al tramonto
quando, in un’atmosfera di pace e tranquillità, la luce che inonda la piazza colora
di rosa la pietra.
Di straordinaria bellezza la facciata e l’altissimo campanile a luci crescenti su cui
si può salire ben sopra il livello delle campane: 59 metri e 277 gradini, partendo
dal sagrato. Difronte, il Castello Svevo, anch’esso in riva al mare, a sorvegliare
l’ingresso del porto. Meravigliosa la panoramica di cui si gode dal Fortino di
Sant’Antuono, all’estremità della Villa Comunale affacciata sul mare. Tra i viali, le
tavole in marmo con inciso il testo degli Statuti marittimi e sei colonne miliari della
Via Appia –Traiana.

"Ordinamenta et Consuetudo Maris" - Il più antico codice marittimo del Mediter-
raneo, una sorta di statuto dei lavoratori scritto e sancito proprio a Trani nel 1063,
testimonianza eloquente della prosperità economica tranese dell’epoca e del
grado di maturità civile della sua gente. Motivo di vanto per la città, un basso rilievo
in bronzo posto in Piazza Quercia ne rievoca la promulgazione. Si resta stupefatti
dall’attualità di questi precetti e dalla loro attitudine nel fornire risposte al caso
concreto. Ad essi si è ispirata, nel 1999, una storica sentenza della Corte d’Appello
americana riguardante la questione del carico di merci del celeberrimo transat-
lantico Titanic.
Nella storia del Castello Svevo, matri-
moni importanti: Manfredi, figlio di
Federico II, vi sposò la seconda
moglie, Elena Comneno di Epiro il cui
abito da sposa fu confezionato a
Spinazzola, originando una tradizione
artigianale ancora viva. E avveni-
menti cruenti: l’Imperatore fece
impiccare ad una torre il figlio del
doge di Venezia e fece morire di stenti
una sua consuocera, Siffridina. Non
mancano leggende come quella del
fantasma della giovane Armida che
tradì il signore del castello con un
giovane cavaliere. Rinchiusa in una
cella e morta di dolore, apparirebbe
nei sotterranei con indosso un abito
grigio scuro, i lunghi capelli corvini e
gli occhi di un azzurro penetrante. Per
osservare e farsi quasi sfiorare.
Trani è una città che accoglie e integra. Lo    The Romanesque Cathedral is
testimonia la Giudecca, il quartiere nucleo     splendid at sunset, when the light
della città antica, a ridosso della Catte-      flooding the square colors the
drale e del porto, in cui trovarono rifugio,    stone pink and creates an atmo-
intorno all’anno Mille, numerose famiglie       sphere of peace and calm. Of
di Ebrei provenienti da ogni dove dando         extraordinary beauty the facade
                                                and the high bell tower that look
vita ad una fiorente comunità. Oggi ben
                                                towards the Swabian Castle, also
tre confessioni religiose, a distanza di        on the sea, to guard the entrance
pochi metri l’una dall’altra, vivono pacifi-    of the port. From these docks the
camente la propria esperienza di fede.          Crusaders left for the Holy Land.
Consigliamo la visita di Scolanova - la         Today, picturesque and elegant, it
sinagoga funzionante più antica di              welcomes fishing and rich recrea-
Europa, e il Museo Storico Ebraico - della      tional boats. Simply stop to look, in
chiesa di San Martino - che ospita la           a sweet doing nothing, to experien-
comunità ortodossa della Romania - e            ce the joy of a slow and quiet living.
della piccola Moschea di via Romito - che       At any time of day has something
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ospita la comunità magrebina.
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Il porto, atmosfera slow
Da queste banchine partivano i Crociati per la Terrasanta, dopo aver prestato
giuramento nella Chiesa di Ognissanti, detta anche dei Templari, di cui sono visibili
le absidi. Qui si caricavano le pregiate merci delle fertili terre pugliesi, l’olio e il vino.
Oggi, pittoresco ed elegante, accoglie pescherecci e ricche imbarcazioni da diporto.
Basta semplicemente fermarsi a guardare, in un dolce far niente, per sperimentare
la gioia di un lento e quieto vivere. A qualsiasi ora del giorno ha qualcosa di affasci-
nante: si passeggia, si rammendano le reti, si vende il pescato. È un luogo dello
spirito e del tempo ritrovato in cui accorgersi dei colori, dei sapori e dei profumi della
città. È un grande ristorante all’aperto dove si può mangiare di tutto, soprattutto
gustosi piatti a base di pesce.

                            SCELTI PER VOI
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                    Piazza Quercia, 23
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                    fare due chiacchiere, osservare il via
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PANINART Via Statuti Marittimi, 78 tel. +39 351 5928011

Italian slow food, gourmet Panino and more
Ingredienti genuini, professionalità e passione nel creare
nuovi sapori fanno di Paninart un ristorante selezionato
dal Gambero Rosso. Primi di pasta fresca, tartare, insala-
te, fritture di pesce ma il nome è una dichiarazione
d’intenti: la specialità della casa sono i panini gourmet. Di
terra, vegani e senza glutine, soprattutto di mare, farciti
ad arte. L’ Arrstout è una goduria: pane al nero di seppia,
polpo arrosto, friarielli, mostarda di fichi e crema di ricotta
agrumata.

Acqua e Farina
Via Supportico La Conca, 14 tel.+39 338 8332859

Typically Apulian cuisine
Trattoria Braceria Friggitoria. Locale caratteristico sotto
un porticato, sapori tradizionali di terra ma ancor più di
mare. La tipica tiella di riso patate e cozze è piatto fisso
del giorno, insieme agli Spaghetti alla San Giuannin.
Un’atmosfera casalinga pervasa dal profumo di
salsedine.
Il Moscato di Trani DOC

The famous dessert wine “Moscato di Trani” DOC
Si dice sia il vino più antico e nobile della   menti tradizionali e moderni. Perfetto
Puglia, prodotto da un vitigno di proba-        come fine pasto e ottimo con gli aperiti-
bile origine greca. Di certo è conosciuto       vi, è frutto di esperienza e passione
e molto apprezzato.                             tramandate di padre in figlio da quattro
Boccadoro , come l’ area naturalistica di       generazioni: i Pandalà, da qui il nome
Trani che costeggia i vitigni di uva            dell’azienda. Domenico Valente, il più
Moscato Reale 100%, è il nome di un             giovane, forte della sua preparazione
pregiato vino Moscato che racconta il           tecnica si è messo in gioco creando
territorio fin dalla raffinata ed evocativa     qualcosa di nuovo, investendo nella cura
etichetta con il mare Adriatico e la            dei dettagli e nella ricerca continua della
Cattedrale romanica. Un vino elegante           qualità. Con uno sguardo di ampio
ed equilibrato che ha subito incontrato i       respiro per la promozione e distribuzio-
gusti dei palati più esigenti in abbina-        ne del prodotto e tanto cuore.

PANDALĀ Azienda Agricola in Puglia Via Andria, 111 tel. +39 340 4126594
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prodotto da monocultivar        aromi vegetali, trito d’erba,
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melier,    nella    categoria   anche un bollito misto”-
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Passeggiata tra gli ulivi - Tour e
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Gli ulivi secolari di una masseria
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scoperta del paesaggio e dei
segreti dell’oro verde di Puglia.
Mini corso di degustazione di un
olio evo eccellente e di altri
prodotti tipici locali a cura del
Dott. Francesco Valenziano -
Sommelier dell'Olio AISO e
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cavalli, canestrati e ricotta,
anche nella versione        forte,
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per insaporire I condimenti. Una
fermata obbligatoria prima del
rientro a casa.

Focaccia, taralli and traditional sweets
Antonella “Bread & wine”
Piazza Marconi, 28 tel. +39 338
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Un panificio storico in cui c’è di
tutto e tutto buonissimo, dal
pane ai dolci della tradizione, alle
ruote di focaccia calda a tutte le
ore. Una squisitezza che in Puglia
funge da colazione, pranzo, cena,
merenda o snack ideale per ogni
occasione. Alta o più sottile - la
Barese con le olive - croccante ai
bordi e deliziosamente unta,
dall’inconfondibile gusto salato,
addolcito dai pomodori che
affondano nella pasta.
di Ripalta Iaculli

Typical Apulian Products
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Tutta la Puglia in un vasetto
per ricordare sempre i sapori
autentici di questa terra
calda e accogliente. Una
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produzione propria e di alta
qualità, da acquistare al
dettaglio e all’ingrosso.

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preparati con le verdure
dell’entroterra e le migliori
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Olio evo, taralli, passata di
pomodoro e la ” Bella di
Cerignola”, nota varietà di
olive da tavola dalla polpa
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momento        bruschette    e
ottimo vino.

Via Montebello, 7     tel. +39
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LA SENTINELLA
     DELL’ ADRIATICO
L’incantevole litorale di Bisceglie è costellato di insenature, cale e grotte naturali. Tra
le più belle sicuramente Cala del Pantano, uno specchio di mare non balneabile,
utilizzato per ormeggiare piccoli pescherecci. Poi le Grotte di Ripalta, alcune accessi-
bili esclusivamente dal mare. Un’area naturalistica notevole, set per un giorno della
serie TV Il Capitano Maria.
Benchè sul mare, uno jazzo rievoca il paesaggio murgiano quasi a chiudere il cerchio
di questo suggestivo percorso che dall’entroterra rurale è arrivato ad abbracciare la
costa.

La zona di ponente, con cinque chilometri di spiagge di ciottoli, si presta al turismo.
L’Anfiteatro sul mare anima le estati biscegliesi con spettacoli teatrali, musica e
danze. Simile a un teatro greco, con le gradinate per gli spettatori disposte a venta-
glio. All’orizzonte, la Cattedrale di Trani e il promontorio del Gargano.

Il nome della città potrebbe risalire al latino Vigiliae, nelle forme più antiche Vigilia e
Biscilia, dal significato di sentinella. In realtà sappiamo che in epoca romana furono
costruite postazioni di guardia sulla via Traiana e lungo la costa ma la maggior parte
delle torri di avvistamento in Puglia risale al 1500, periodo in cui con i Turchi le incur-
sioni arrivavano dal mare. I luoghi venivano individuati tenendo presente la distanza
tra le torri, la reciproca visibilità e la possibilità di comunicare col fumo, col fuoco, con
campane o anche tramite messaggeri a cavallo. Il Torrione di Margherita di Savoia,
poi Torre Pietra, Torre Ofanto e, tra Trani e Bisceglie, Torre Olivieri che domina il
panorama circostante regalando uno scorcio da cartolina.
Bisceglie is to be discovered. For the history that goes way back in time as
you can see when you visit the Dolmen La Chianca - a prehistoric altar, just
outside the city’s perimeter. For the enchanting coastline dotted with coves
and natural caves, like Cala Pantano e le Grotte di Ripalta, and ancient
watchtowers. For the excellent cuisine and local specialty, the Sospiro, a light
muffin with cream pastry, covered with sugar icing: a sweet sigh.
Non distante si erge a picco sul
mare Torre Calderina, in strategico
collegamento visivo con Castel del
Monte, a difesa del porto di San
Giacomo, approdo medievale di
Molfetta. Nelle campagne circo-
stanti, tra ulivi, mandorli e ciliegi,
residui di antichi casali e diversi
dolmen, luoghi di culto e sepoltura.
Dal Dolmen La Chianca, tra i più
importanti monumenti megalitici
d’Europa, si scorge Torre Gavetino.

Nella città vecchia fortificata -
intra moenia - domina un’impo-
nente Torre Maestra normanna
da cui risuona ogni giorno, alle 8 e
alle 12, una sirena. Una cerchia di
antiche mura con torri angolari di
rinforzo, ricostruite nel tempo di
pari passo con la Cattedrale e il
Castello federiciano, protegge le
case. Stradine strette e lastricate,
sovrastate da archi, puntano in
direzione del porticciolo, attivissi-
mo e pullulante di locali dediti alla
ristorazione. Fuori dalle mura –
extra moenia - altre chiese e
palazzi.

Bisceglie è da scoprire. Non solo
per la storia e le risorse naturali
ma anche per l’ottima cucina, le
deliziose ciliegie Ferrovia e la
specialità locale, il Sospiro, presidio
Slow Food dal 2014. Una cupola di
leggerissimo pan di Spagna velato
di glassa – scelèppe - che nascon-
de al suo interno una squisita
crema pasticcera. Una ricetta anti-
chissima intorno alla quale si
intrecciano leggende che parlano
di monache, matrimoni andati a
monte e pasticceri innamorati.
Provate a chiedere, quale versione
vi racconteranno?
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