ASAPS: 15 ANNI ATTRAVERSO L'ANSA

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ASAPS:
15 ANNI ATTRAVERSO L’ANSA

      LA SICUREZZA STRADALE
 RACCONTATA DAI COMUNICATI ANSA
     CHE PARLANO DELL’ASAPS,
   DELLE SUE PROPOSTE E ANALISI

                1991 - Aprile 2006

   Nella storia della sicurezza sulle strade
              ci siamo anche noi

                      A cura di
          Giordano Biserni e Lorenzo Borselli

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I comunicati stampa dell’Asaps sono stati raccolti solo dal 1993,
quelli precedenti non sono reperibili nell’archivio storico di Ansa

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2000
SICUREZZA STRADALE: ASAPS CONTESTA LIMITE 140 KM/H AUTOSTRADA
(ANSA) - FORLÌ, 17 FEB - “Un vero blitz contro la sicurezza stradale”: così l’Associazione sostenitori
amici Polstrada (Asaps) giudica l’elevazione del limite dei 140 km/h nelle autostrade a tre corsie, prevista -
sottolinea l’Asaps - tra le modifiche al Codice della strada apportate dalla Commissione Trasporti della
Camera. “Questo nuovo limite contribuirà all’ulteriore “disinibizione” psicologica di chi viaggia in
autostrada e porterà un altro mattone alla costruzione dell’edificio dell’Insicurezza stradale nel nostro
Paese”, afferma l’associazione in una nota, sottolineando che “l’Italia sarebbe l’unico Paese d’Europa a
raggiungere un limite così elevato. Forse i proponenti non si sono resi conto che con tale limite la patente ai
conducenti dal piede pesante, considerato i 40 km previsti in eccesso e la tolleranza del 5%, si potrà ritirare
solo a chi supera i 190 km/h, velocità ormai da Formula Uno. Anche la previsione di diminuire il limite di 20
km/h in caso di pioggia o avverse condizioni atmosferiche appare - rileva l’Asaps - come un pretestuoso e
inadatto paracadute per la coscienza di chi rivendica a parole la sicurezza stradale. Già in condizioni ottimali
il controllo dei limiti di velocità in autostrada da parte della Polstrada è difficoltoso e spesso pericoloso. E
già oggi, in caso di nebbia e con scarsa visibilità, è previsto in molti tratti un limite di 50 km/h, che
regolarmente nessuno rispetta”. (ANSA).

DISCOTECHE: SICURSTRADA, REALIZZARE SUBITO PIANO BIANCO
(ANSA) - ROMA, 9 MAR - Contro le iniziative di tutela della vita annunciate dal ministro dell’Interno
Bianco “si è alzato lo sbarramento della tutela degli interessi economici. Ad affermarlo, insieme, sono
Sicurstrada e ASAPS (l’associazione amici polizia stradale). “Il piano del Governo - dicono - è invece
condivisibile e va immediatamente organizzato, non solo anticipando la chiusura delle discoteche alle 3 di
notte, ma vietando la vendita di alcol dopo l’una di notte e diminuendo l’intensità della musica”. “Tutto ciò
allo scopo di contribuire ad abbassare l’ottundimento dei giovani conducenti in fase di ritorno”. Per le due
associazioni servono inoltre “controlli costanti e qualificati sulle strade per contrastare efficacemente la
guida in stato di ebbrezza non solo da alcol ma anche da stupefacenti”. “Contro la cultura dell’interesse e del
guadagno deve prevalere la difesa di tante giovani vite che, ogni anno oltre 500, vengono stroncate sulle
strade nelle notti del fine settimana”. (ANSA).

AGENTI POLSTRADA MORTI IN A1: ASAPS, NOSTRI MORTI VALGONO MENO
(ANSA) - FORLÌ, 14 MAR - “Per strane ragioni che fatichiamo a comprendere, i nostri morti valgono
meno”: l’Asaps, l’associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, protesta per le poche righe dedicate
dalla stampa nazionale ai due agenti che hanno perso la vita lungo la A1 nei pressi di Caianello, “uccisi dalla
folle corsa di un’automobilista”, mentre alcuni giornali - afferma la nota - “hanno addirittura richiamato in
prima pagina un semplice e banale incidente stradale che ha visto coinvolta una nota imprenditrice circense”.
“Naturalmente si dirà che il nostro è un giudizio di parte, che ragioniamo col senno della più convinta
congrega lobbistica, ma con estrema lucidità ed obiettività ci chiediamo e chiediamo agli organi di
informazione, quanto spazio avrebbero dedicato se due fuggitivi fossero caduti sotto le armi della polizia”,
afferma il presidente Giordano Biserni ricordando che “due vedove e cinque orfani piangono per la morte dei
rispettivi mariti e padri e forse si troveranno a dover affrontare difficoltà mai immaginate con le sole proprie
forze”. Una maggiore eco sulla stampa nazionale non avrebbe compensato la morte dei due colleghi, osserva
l’Asaps, “tuttavia avrebbe reso un poco più di giustizia a chi la Giustizia, quella con la G maiuscola, la
difende giorno e notte sulla strada, mettendo a repentaglio la propria vita o addirittura perdendola”. (ANSA).

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CASCO: ASAPS, SEGNALARE GLI INADEMPIENTI ALLE ASSICURAZIONI
(ANSA) - FORLÌ, 10 APR - I conducenti di ciclomotori hanno dimostrato di avere ben recepito il recente
provvedimento di legge sull’obbligo del casco, “ma non bisogna abbassare la guardia per non vanificare i
primi risultati conseguiti”. È l’opinione di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori amici
polizia stradale (Asaps), che suggerisce anche un ulteriore deterrente per combattere la trasgressione del
codice: la segnalazione degli inadempienti alle compagnie assicurative. In pratica, secondo l’Asaps sarebbe
vantaggioso poter segnalare alle compagnie quegli utenti, maggiorenni e minorenni, che vengono
contravvenzionati per il mancato uso del casco, al fine di aumentare il premio della polizza. “Una sorta di
bonus malus del casco - commenta Biserni - se le segnalazioni sono almeno tre in un anno. Questo anche in
relazione a recenti direttive dell’Isvap, l’istituto di Stato che vigila sulle assicurazioni, che ha disposto di
considerare tale evento in sede di risarcimento dei danni subiti alla persona”. (ANSA).

CORSE ILLEGALI: ASAPS, SANZIONI PIÙ SEVERE PER GARE AUTO
(V. ‘CORSE ILLEGALI: POLIZIA BOLOGNA...’ DELLE 11: 31)
(ANSA) - BOLOGNA, 8 MAG - Sanzioni più severe per le corse in auto sulle strade pubbliche: è quanto
chiedono l’Asaps, Associazione sostenitori e amici della polstrada, e Sicurstrada dopo la tragedia di venerdì
notte a Bologna. “Il conducente che gareggia - commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - è
perseguito con una sanzione di 142.400 lire, quando dietro le gare ci sono spesso giri di scommesse di
milioni. Invece per chi non si ferma al casello autostradale il legislatore ha previsto una sanzione di 606.000
lire. C’è da domandarsi quale sia il rapporto di pericolosità fra le due fattispecie. Secondo Asaps e
Sicurstrada sarebbe necessaria una multa di almeno 4 milioni, il sequestro e poi la confisca del veicolo, oltre
alla revoca della patente per il conducente. Chi fa le gare dovrebbe essere ‘rieducato’ con la ripetizione degli
esami di guida, “con lezioni tenute da psicologi per la sensibilizzazione alla tutela della sicurezza pubblica e
della vita dei cittadini. Come mai - si domanda infine l’Asaps - “con tutte le figure inventate dal legislatore
come gli ausiliari della sosta in area urbana o gli ausiliari del traffico sulla rete autostradale, non si
recuperano sufficienti energie di professionisti operativi di notte e numericamente adeguati per i noti tratti di
strada trasformati in piste a cielo aperto?”. (ANSA).

DISCOTECHE: ASAPS PROTESTA CONTRO SLITTAMENTO DDL SU ORARI
(ANSA) - BOLOGNA, 19 LUG - L’Asaps, associazione amici della Polizia stradale, protesta contro la
decisione di far slittare a settembre l’esame in aula alla Camera della legge sugli orari delle discoteche. “Bel
colpo per davvero, come gia è avvenuto per l’approvazione del casco obbligatorio per i maggiorenni -
osserva in una nota il presidente dell’Asaps Giordano Biserni - ora è il provvedimento che riguarda la
chiusura anticipata delle discoteche a essere rimandato. I gruppi parlamentari di tutti i partiti hanno infatti
deciso di riparlarne a settembre quando i giovani avranno avuto il tempo di scorazzare in lungo e in largo per
le strade tutta l’estate e molti di loro purtroppo, insieme alle loro famiglie, si saranno trovati a dover
affrontare le conseguenze di un incidente stradale. Secondo l’Asaps, i numerosi servizi preventivi e di
repressione della Polizia stradale e delle altre forze di polizia “si scontrano contro l’ennesima mancata e
opportunistica volontà politica che tutto vuole, tutto dice e niente fa”. “Questo è anche il risultato - afferma
Biserni - degli incontri che il Ministro dell’Interno ha avuto con i gestori delle discoteche e i dj dimenticando
di sentire anche l’accorato appello di quelle associazioni che si preoccupano più degli aspetti legati alla
salvaguardia della vita che degli aspetti economici. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: AGENTE POLSTRADA MORTO SU A/1
(ANSA) - FIRENZE, 8 AGO - Un agente della polizia stradale, di cui non sono state ancora rese note le
generalità, è morto per le ferite riportate in un incidente stradale, avvenuto alle 22 circa, nel tratto tra
Firenze-Certosa e Firenze-Signa dell’Autosole in direzione nord. Ancora da chiarire la dinamica
dell’incidente che oltre alla pattuglia della polizia stradale, ha coinvolto anche un’altra autovettura.
(SEGUE).

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INCIDENTI STRADALI: AGENTE POLSTRADA MORTO SU A/1 (2)
(ANSA) - FIRENZE, 8 AGO - Nell’incidente, oltre al poliziotto deceduto, Andrea Costantini, poco più che
trentenne, è rimasto ferito anche un altro agente della polstrada, Fabio Savaiano, che è stato trasportato al
policlinico di Careggi dove è stato ricoverato al Cto. Solo lievi ferite invece per gli occupanti dell’altra
vettura, un’Audi. Secondo la prima sommaria ricostruzione dell’accaduto, i due mezzi si sarebbero
tamponati. L’incidente ha provocato una coda di circa 6 chilometri. (ANSA).

TRAFFICO: ASAPS-SICURSTRADA, IN AUMENTO USO CINTURE SICUREZZA
(ANSA) - FORLÌ, 9 AGO - Non si sa se per effetto della tolleranza zero o di un miglioramento del senso
civico degli automobilisti, ma l’uso delle cinture di sicurezza in Italia è in netto e costante aumento. Lo
sostiene uno studio di Asaps (associazione amici e sostenitori della polizia stradale) e Sicurstrada condotta
dal 17 al 23 luglio su oltre 50 mila automobilisti. Secondo l’indagine in Italia viaggiano con le cinture
allacciate il 72,4% degli automobilisti sulle autostrade, il 62,5% sulle strade extraurbane e il 47,4% sulle
strade urbane. Sussistono però differenze significative tra nord (80,2% autostrade, 64,1% extraurbane, 54,2%
urbane), centro (72,3% autostrade, 62,8% extraurbane, 48,8% urbane) e sud (62,5% autostrade, 58,2%
extraurbane, 38,3% urbane). Dati, per Asaps e Sicurstrada, positivi e sorprendenti, che dovranno sfatare la
tesi che solo il 20% degli automobilisti italiani usa le cinture. Ciò però non fa ancora eguagliare le
percentuali dei paesi europei che tradizionalmente fanno un uso più elevato delle cinture. Come ultima forma
di utile pressione, per Asaps e Sicurstrada si potrebbe pensare ad una penalizzazione in percentuale sul
risarcimento del danno fisico riportato dagli automobilisti che, pur avendo nel sinistro la ragione, fosse
dimostrato che al momento dell’incidente non usavano le cinture. La percentuale non risarcita potrebbe
essere versata dalle assicurazioni in un fondo per l’educazione stradale. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: ASSOCIAZIONI, CONTROLLI NON LEDONO PRIVACY
(ANSA) - ROMA, 11 AGO - Inflessibili ma con gli strumenti adatti. Asaps (Associazione sostenitori e amici
dela Polstrada) e Sicurstrada dicono basta al paravento della violazione della privacy sollevato da alcuni
parlamentari e chiedono controlli automatici a distanza, estromessi dalla legge delega sulla riforma del
codice della strada. “Quando capirà il nostro legislatore - dicono - che la tutela della vita sulle strade non può
essere merce di scambio con una abusata tutela della privacy, meritevole di miglior causa?”. Contro “la scia
di sangue che segna la nostra rete autostradale e quella delle superstrade” servono i controlli automatici a
distanza, “almeno per autostrade e superstrade, in modo da colpire con regolarità e certezza - dicono - i
sistematici violatori dei limiti di velocità, causa prima di tante tragedie nelle grandi vie di comunicazione,
laddove il controllo su autostrade e superstrade sistematico e immediato è spesso molto pericoloso per gli
automobilisti e per gli stessi agenti”. Asaps e Sicurstrada sottolineano la necessità che lo stesso legislatore
diventi “finalmente inflessibile fino alla cattiveria” e dia alla Polizia i necessari strumenti per colpire
severamente le violazioni. “Nella evolutissima Londra - concludono - sono posizionate centinaia di
telecamere agli incroci e nei punti più pericolosi senza che ciò sollevi le ire della sensibilissima opinione
pubblica inglese”. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: ASAPS; SERVONO AREE PER CONTROLLI A TIR
(ANSA) - FORLÌ, 12 AGO Le “stragi stradali” causate o che hanno coinvolto autotreni “ripropongono la
improrogabile necessità di rilanciare la vocazione di polizia dei trasporti per la polizia stradale”. Lo sostiente
l’Asaps, associazione amici della polizia stradale, secondo la quale però “servono da subito apposite aree
attrezzate lungo la rete autostradale, come in altri stati più attenti al fenomeno, in cui deviare il traffico
pesante per il controllo di pesi, sagome, tipologia delle merci, cronotachigrafi per i tempi di guida e le
velocità registrate dai mezzi. Tutto ciò - conclude l’Asaps - non può prescindere dal ripianamento
dell’organico della polstrada, ancora lontana dai 13.500 agenti previsti, che dovrà essere fornita di ulteriori
mezzi tecnici di controllo”. (ANSA).

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INCIDENTI STRADALI: TIR DI NUOVO PROTAGONISTI
(ANSA) - ROMA, 12 AGO - Dopo gli incidenti mortali degli ultimi due giorni che hanno visto come
protagonisti i Tir, si torna a parlare delle responsabilità dei mezzi pesanti sulle strade italiane. Secondo i dati
raccolti dalla Polizia Stradale in sette mesi, dal gennaio al luglio di quest’anno, vi sono stati 63.895 incidenti
stradali con esito mortale, lesioni a persone o a cose; di questi 6.218, pari al 9,7%, hanno visto coinvolto un
mezzo pesante. Tuttavia questo non significa, fanno presente alla Polstrada (che raccoglie i dati sul 40%
degli incidenti stradali registrati dall’Istat) che la responsabilità accertata sia stata del tir, ma che uno dei
veicoli coinvolti era un mezzo di peso superiore a 3 tonnellate e mezzo. Eppure, secondo dati dell’Aci, i
cosiddetti bisonti della strada costituiscono meno del 10% di tutti i mezzi circolanti nel corso di un anno:
secondo le ultime stime, infatti, nel ‘98 sulle strade italiane sono stati in circolazione 34.707.190 autoveicoli
e di questi 3.251.603 erano mezzi pesanti. Ad assolvere gli autocarri di ogni tipo, dal furgone al Tir
dall’accusa di essere tra le principali cause degli incidenti, è stata un’inchiesta effettuata lo scorso anno dal
mensile degli autotrasportatori iscritti all’Aci: sul totale di 365.162 incidenti del 1997, 21.893 (pari al 6%)
hanno visto coinvolti autocarri. I morti e i feriti da questi provocati sono stati rispettivamente il 6,1% e il
2,86% del totale. (SEGUE).

INCIDENTI STRADALI: TIR DI NUOVO PROTAGONISTI (2)
(ANSA) - ROMA, 12 AGO - Di fronte a queste continue stragi stradali tornano gli appelli al potenziamento
degli organici delle forze di polizia e dei programmi di prevenzione. C’è chi come l’Asaps, l’Associazione
amici della polizia stradale, invoca la necessità di rilanciare la vocazione della polizia dei trasporti per la
polizia stradale. Inoltre l’associazione chiede aree attrezzate lungo la rete autostradale in cui deviare il
traffico pesante per il controllo di pesi, sagome, tipologia delle merci, cronotachigrafi per i tempi di guida e
le velocità registrate dai mezzi. Mentre il Lisipo (libero sindacato di polizia) chiede che vengano potenziate
le pattuglie sulla viabilità ordinaria e sulle autostrade per un maggior controllo dei mezzi pesanti, soprattutto
sui limiti di velocità, l’efficienza dei freni e il peso del carico trasportato. “A poco servono le azioni
repressive come l’autovelox e le multe - avverte Lisipo - dal momento che in questi casi l’infrazione si è già
concretizzata. Una presenza più intensa e costante servirebbe a prevenire comportamenti scorretti e
irresponsabili”. (SEGUE).

INCIDENTI STRADALI: TIR DI NUOVO PROTAGONISTI (3)
(ANSA) - ROMA, 12 AGO - Per limitare la circolazione dei Tir scende in campo anche il direttore generale
di Legambiente, Francesco Ferrante, secondo il quale “non c’è alternativa, è necessario ridurre il traffico di
Tir, studiando soluzioni che permettano di spostare consistenti quote di merci dalla gomma alla ferrovia”.
Per Ferrante si potrebbe innanzitutto contingentare il numero dei mezzi pesanti che percorrono in una
giornata i vari tragitti autostradali. L’elevato numero di autotreni rende ‘ingestibile’ la circolazione”. Per
Legambiente “la saturazione delle strade italiane continua a determinare i drammatici eventi dell’esodo
agostano: in situazioni ordinarie 30 milioni di autoveicoli si dividono le strade esistenti e ad ognuno di essi
toccano appena 11 metri d’asfalto. La mobilità In Italia è aumentata del 600% solo dal 1959 al 1994. Su
strada viaggiava nel 1960 il 60% del totale delle merci, oggi siamo arrivati al 72%, mentre nello stesso
periodo la quota delle ferrovie è scesa dal 25 al 9% del totale. Un trend contrario a quello che si verifica nel
resto d’Europa. Mentre l’Aduc chiede a Bianco più razionalizzazione dei mezzi a disposizione, il Codacons
ricorda la necessità di mantenere in efficienza la rete stradale. Non sono infatti solo velocità o stile di guida
le cause degli incidenti, ma anche sicurezza delle strade, segnaletica e manutenzione del manto stradale.
(ANSA).

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INCIDENTI STRADALI: USP, LISIPO E ASAPS, ORGANICO ALL’OSSO
(ANSA) - ROMA, 14 AGO - Inutile dare la colpa all’alta velocità o ai tir: le strade italiane avrebbero
bisogno di una 626 per la sicurezza della viabilità e l’organico è “all’osso” e andrebbe raddoppiato. Ne sono
convinti i rappresentanti dell’Unione sindacale di polizia, dell’associazione amici della polizia stradale e del
Libero sindacato di polizia che lancia anche un’accusa: “Mentre sulle strade mancano le pattuglie, il
personale della polizia viene impiegato al centro di soggiorno per alti funzionari dello Stifterhof di Merano”.
“Questo governo - dice il presidente dell’Usp, Giampaolo Tronci - non ha speso una lira per garantire la
sicurezza degli italiani e il risultato catastrofico di questa politica insensata lo vediamo da quel che succede
nelle nostre strade. È una carneficina continua. E per comodo qualcuno addossa la colpa solo ed
esclusivamente all’alta velocità dei conducenti. Ma non è proprio così: molte strade della nostra rete viaria
nazionale sono totalmente da rivedere, è necessaria una sorta di legge 626 che garantisca la sicurezza della
viabilità”. Per Tronci “occorre soprattutto rinforzare, anzi raddoppiare, l’attuale carentissimo organico
nazionale della polizia stradale, ridotto all’osso”. (SEGUE).

INCIDENTI STRADALI: USP, LISIPO E ASAPS, ORGANICO ALL’OSSO (2)
(ANSA) - ROMA, 14 AGO - Se la prende invece con la destinazione degli uomini il segretario del Lisipo,
Antonio De Lieto: “Proprio in questi giorni in cui sulle strade italiane vi sono delle vere e proprie stragi -
dice - giovani poliziotti prestano servizio presso il lussuoso castello dello Stifterhof di Merano, riservato
esclusivamente ad alti funzionari del ministero dell’Interno e dove nei giorni scorsi ha pranzato anche il
ministro Bianco”. De Lieto definisce “assurdo, nel 2000, il perdurare di privilegi fuori luogo ed inconcepibili
e l’impiego di giovani poliziotti in compiti che con l’ordine e la sicurezza nulla hanno a che vedere”. Il
Lisipo ha quindi inviato a Ciampi un documento nel quale denuncia la situazione. L’Asaps ricorda che “la
polizia stradale è in una situazione di sottorganico di circa duemila uomini (-14%) che non trova paragoni
nell’intera polizia di Stato e nelle altre forse di polizia”. E aggiunge: “A poco serve lanciare proclami di
intolleranza e di severe repressioni, quando si continuano a lasciare aperte importanti questioni, quali la
vendita degli alcolici nelle ore notturne”. Al ministro dei Lavori Pubblici, secondo il quale eventuali progetti
non potranno che trovare applicazione a lungo termine, l’Asaps risponde che “piani per la sicurezza stradale
sono allo studio da almeno un decennio e una inconsapevole quanto indifferente volontà politica li ha resi
fino ad oggi non operativi”. (ANSA).

TRASPORTI: STOP A TIR; ASAPS, URGENTE REGOLAMENTARE SETTORE
(ANSA) - BOLOGNA, 24 AGO - “Il provvedimento interministeriale che prevede il blocco dei mezzi
pesanti fino a lunedì mattina e la collocazione di 15 aree attrezzate per la sosta dei Tir è senza ombra di
dubbio la conferma dell’urgenza di regolamentare un settore fino ad ora trascurato”. Lo rileva, in una nota, il
presidente dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps), Giordano Biserni. “Tuttavia -
prosegue l’Asaps - occorre che il Governo sia chiaro e coraggioso, senza adeguarsi al consueto
pressappochismo politico italiano abituato a fare le cose a metà. Le aree attrezzate per la sosta dovranno
contenere anche alcuni spazi per il controllo degli stessi automezzi pesanti. A poco serve far riposare una
persona quando magari ha viaggiato tutta la notte: è molto più opportuno dotare la polizia stradale di uno
strumento efficace e deterrente attraverso il quale sia possibile effettuare controlli in condizioni di sicurezza
a quegli automezzi, italiani e stranieri, che difficilmente possono essere controllati lungo le normali arterie
stradali. (ANSA).

CONTROESODO: ASAPS, IPOTESI ARRESTO “BULLI” NON È SCANDALOSA
(ANSA) - BOLOGNA, 25 AGO - “L’idea del ministro dei Lavori Pubblici, Nerio Nesi, di arrestare i ‘bulli
della velocità’, persone che seminano pericolo sulle nostre strade, non deve far gridare allo scandalo. Altri
paesi di sicura impronta democratica prevedono brevi arresti, con il cosiddetto choc system per le più gravi
violazioni stradali”. Lo afferma il presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale),
Giordano Biserni, commentando l’ipotesi avanzata ieri dal ministro di arrestare coloro che eccedono i limiti

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di velocità o quanti si rendano responsabili di guida pericolosa. “Il figlio del vice presidente degli Stati Uniti,
candidato alla Casa Bianca, Al Gore, è stato arrestato nelle settimane scorse - sottolinea Biserni - perché
viaggiava a 160 chilometri orari dove il limite era di 70 km/h. Se poi il ministro si intimidisce di fronte alla
parola arresto, e preferisce parlare di fermo per gli automobilisti bulli, perché non riscoprire la proposta
Asaps di uno ‘stop and go’ simile alle regole della Formula 1, ma in questo caso di alcune ore? Aggiunto alla
sanzione che colpisce il portafoglio, vanificherebbe la velocità esasperata e la ricerca di un guadagno di
pochi minuti per arrivare prima. Se proprio non si vogliono arrestare i bulli - conclude il presidente
dell’Asaps - si arrestino almeno per qualche ora le loro automobili o i loro camion”. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: NECROLOGIO ASAPS PER CADUTI POLSTRADA
(ANSA) - FORLÌ, 1 SET - Un necrologio a pagamento sul “Corriere della Sera”per ricordare con grado,
nome e cognome i 21 agenti della Polizia Stradale travolti e uccisi sulle strade, dal 1994 ad oggi, mentre
svolgevano il loro lavoro. È questa la polemica risposta dell’Asaps (Associazione sostenitori amici della
polizia stradale) “a quanti accusano in maniera generica la Polizia stradale - spiega una nota - di non essere
presente sulle strade, arrivando ad attivare denunce all’autorità giudiziaria”. L’Asaps ricorda inoltre che ai
morti si devono aggiungere 400 agenti feriti ogni anno in incidenti in servizio: dal 1994 ad oggi sono stati
oltre 2.500. Il necrologio si conclude con la frase “Loro sulle strade c’erano”. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: ASAPS, RESPONSABILITÀ APPARATI POLITICI
(V. “INCIDENTI STRADALI: ISTAT, 18 MORTI...” DELLE 9.54)
(ANSA) - BOLOGNA, 25 SET - “Cos’altro c’era da aspettarsi dopo una politica sulla sicurezza stradale
incentrata tanto sulle chiacchiere e poco sulla sostanza?”: secondo l’Asaps, l’Associazione sostenitori e
amici della Polizia stradale che in una nota commenta i dati sugli incidenti stradali duffusi dall’Istat, “sono
chiare e inequivocabili le responsabilità degli apparati politici e tecnici che se ne dovevano occupare”. Di
questo passo, afferma la nota, “la situazione non potrà che peggiorare e portare il nostro Paese ad essere
definitivamente la Cenerentola d’Europa in fatto di sicurezza stradale”. Per il presidente Giordano Biserni,
“promesse fatte e mai portate a compimento hanno fatto dimenticare quei pochissimi provvedimenti presi,
fra i quali la combattutissima legge sull’obbligo del casco per tutti i ciclomotoristi”, mentre “restano ancora
inevase le richieste di modifica e di aggiornamento al codice della strada e della patente a punti,
l’introduzione di una sistematica educazione stradale nelle scuole, il ripianamento degli organici della Polizia
stradale promesso da oltre 10 anni, la messa in opera dei provvedimenti ‘antistragi del sabato sera’ più volte
enunciati e sempre rinviati, la revisione degli orari di apertura dei locali notturni e della legge sulla vendita
degli alcolici, la realizzazione di aree attrezzate per il controllo degli automezzi pesanti e l’impiego di
sistemi di controllo elettronico a distanza per la velocità. (ANSA).

DISCOTECHE: ASAPS, CHI HA BOCCIATO PROPOSTA È COMPLICE MORTI
(ANSA) - FORLÌ, 12 OTT - “Entro un anno saranno circa 500 i ragazzi che perderanno la vita nei week end
a causa di incidenti stradali e quanti hanno bocciato la proposta di legge sono da considerare a tutti gli effetti
complici di queste morti”. È il commento di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori amici
polizia stradale (Asaps), allo stop di ieri alla Camera alla proposta di legge sulle discoteche che prevede, tra
l’altro, un orario unico di chiusura. “La non decisione - commenta l’Asaps - assunta ieri a Montecitorio è
stata in tutti i sensi una vera e propria decisione che con una ‘pedata’ ha confermato, ancora una volta, come
in questo paese la sicurezza stradale lasci spazio ad altre e ben più remunerate logiche. Vergogna!”. Per il
presidente dell’associazione, che invita tutti i genitori “ad alzare forte la loro protesta”, la decisione di
bocciare la proposta di legge è “clamorosa e indecente”. “Non contenti di ciò - aggiunge Biserni - le potenti
lobby economiche di questo paese che giostrano a piacere i destini politici sono andate oltre: è decaduta la
stessa proposta, ormai divenuta legge in tutta Europa, di limitare la vendita degli alcolici e dei superalcolici
negli orari notturni e nei locali da ballo alcune ore prima della chiusura”. (ANSA).

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INCIDENTI STRADALI: ASAPS; 18 MORTI AL GIORNO COME ALLUVIONE
(ANSA) - FORLÌ, 26 OTT - “In questi giorni si è giustamente molto parlato dei 19 morti e dei tanti feriti
dell’alluvione in Valle d’Aosta. Ebbene ogni giorno sulle strade italiane c’è una ‘Valle d’Aosta’, dato che la
media è, ogni 24 ore, di 18 morti e 868 feriti”. Così il presidente dell’Asaps (Associazione amici e sostenitori
della polizia stradale), Giordano Biserni, ha introdotto a Forlì la presentazione dell’elaborazione dei dati Istat
sugli incidenti stradali del 1999 in Italia, curata da Asaps e Sicurstrada. “Nonostante ci sia un impegno a
livello europeo a ridurre la sinistrosità in Italia del 40% entro il 2010, i dati del ‘99 ci riportano al ‘93. Ciò
dimostra che ben poco si è fatto su questo versante. In Europa su 15 nazioni eravamo già, quanto a
pericolosità stradale, al 12/o posto, precedendo solo Grecia, Portogallo e Irlanda. Ora andremo ancora più
giù, dato che nel ‘99, a fronte di un incremento nazionale della sinistrosità pari al 7%, le altre tre nazioni
hanno migliorato la loro situazione (Grecia -2%, Portogallo -5%, Irlanda -7%)”. Gli altri dati Istat parlano di
un aumento dei morti del 4,6% e dei feriti del 7,8%. La proiezione dei dati elaborati da Asaps sulle regioni a
maggior rischio rende “drammatico” il quadro dell’Emilia-Romagna: gli incidenti sono cresciuti dell’11,6%,
stessa percentuale per i feriti che hanno toccato la cifra record di 36.104, e i morti hanno raggiunto quota 812
(+15,2%). (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: ASAPS; 18 MORTI AL GIORNO COME ALLUVIONE (2)
(ANSA) - FORLÌ, 26 OTT - Sfatati anche alcuni luoghi comuni, come quello della nebbia killer. “Ogni anno
- ha detto Biserni - abbiamo in Italia 100 morti in incidenti durante condizioni di nebbia, e ben 5.000 con
sole e cielo azzurro. Di fronte ad una situazione così drammatica cosa si fa? Basti dire che da un settore,
quello automobilistico, dal quale in Italia si prelevano ben 130 mila miliardi fra tasse e balzelli vari, se ne
restituiscono solo il 20% in sicurezza, contro il 35% della media europea”. Biserni ha poi definito “grave” la
bocciatura da parte del Parlamento della legge sulle discoteche, respinta alla Commissione parlamentare.
“Ancora una volta la lobby degli affari l’ha avuta vinta sulla lobby della vita - ha detto - Occorre che i
genitori e altre componenti sociali si ribellino”. Il comandante provinciale della Polstrada di Forlì, Giovanni
D’Ippolito, ha criticato la recente sentenza della Cassazione che impone la contestazione immediata delle
infrazioni rilevate con l’Autovelox. “Mi si spieghi - ha chiesto il comandante - come si può fermare, senza
mettere a repentaglio la vita di tutti i protagonisti, una vettura che sfreccia a 190 all’ora sulla corsia di
sorpasso di un’autostrada”. (ANSA).

SICUREZZA STRADALE: PEGGIORAMENTO IN LOMBARDIA, +13,2% MORTI
(ANSA) - MILANO, 7 NOV - Le strade della Lombardia sono sempre più pericolose per gli automobilisti.
È quanto emerge dai dati della sinistrosità stradale per l’anno 1999 elaborati da ASAPS (Associazione
Sostenitori Amici Polizia Stradale) e Sicurstrada che in un comunicato segnalano per la Lombardia aumenti
superiori alla media nazionale. Il dato più allarmante riguarda il numero dei morti: 1064 rispetto ai 940
dell’anno precedente, pari ad un incremento del 13,2%. In sintonia con la media nazionale, invece, l’aumento
del numero di incidenti (7,1%) e dei feriti (8,1%). In calo la sicurezza anche per chi guida in provincia di
Milano dove è stato registrato un aumento 12,4% degli incidenti e del 13,1% dei feriti. Quasi in perfetta
media, invece, col dato nazionale l’incremento dei morti, passati nella provincia milanese da 265 nel 1998 a
278 nel 1999, con un aumento del 4,9%. Di fronte a una situazione regionale così drammatica, l’ASAPS e
Sicurstrada lamentano, nel comunicato, la restituzione alla commissione competente, dal Parlamento, della
legge sul riordino degli orari delle discoteche, la mancanza di un programma di educazione stradale nelle
scuole e di una regolamentazione della vendita dei superalcolici. (ANSA).

DISCOTECHE: ASAPS, “GIUSTIZIA FAI DA TE” INTORNO A LOCALI
(ANSA) - FORLÌ, 10 DIC - Una “extraterritorialità” rispetto alla legge, affrontata con una “giustizia fai da
te”, viene denunciata in quello spazio di circa uno o due chilometri quadrati intorno alle discoteche da
Giordano Biserni, presidente dell’Associazione amici della Polstrada (Asaps), da tempo in prima fila contro
gli incidenti del ‘sabato sera’. Nelle notti di venerdì e sabato, afferma Biserni, ogni settimana lì “fiorisce un

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indotto criminale di spaccio e consumo di stupefacenti, liti e risse, uso disinvolto di coltelli e, ultimamente,
anche di armi da fuoco. Tutto questo - prosegue - non viene però affrontato come la domenica negli stadi con
10-12.000 agenti e carabinieri mobilitati in tutta Italia: l’afflusso di 6 milioni di frequentatori di discoteche
con 140.000 presenze annue e quell’indotto criminale è affrontato con ‘buttafuori’, figure giuridiche
imprecise. Meglio allora - propone - che le discoteche si avvalgano di guardie giurate, che hanno uno statuto
giuridico ben diverso, rispondono a Prefetto e Questore in termini di autorizzazione e di norme del Testo
unico di pubblica sicurezza. “Ma meglio ancora sarebbe - secondo Biserni - che lo Stato si riappropriasse di
quelle zone extraterritoriali: quand’è che lo Stato deciderà di riconquistare questo territorio?”. “Questa
giustizia fai da te - conclude - non fa che aggiungere vittime alle ‘stragi’ del sabato sera”. In una nota anche
il sindacato di Polizia Sap interviene affermando che “i gravi fatti di questi giorni rappresentano l’abbandono
dello stato e dei comuni dei compiti di vigilanza e prevenzione dei pubblici spetacoli. Le forze dell’ordine,
specie nelle giornate festive, sono oramai oberate di servizi di ordine pubblico negli stadi e in occasione di
manifestazioni politiche che poche risorse indirizzano in questi settori. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: ASAPS, ARCHIVIO SINISTRI EXTRACOMUNITARI
(ANSA) - FORLÌ, 26 DIC - Un archivio dei sinistri stradali degli extracomunitari: lo chiede l’Asaps,
l’associazione amici della Polizia Stradale rilevando “un costante e preoccupante ripetersi di gravi incidenti
stradali che vedono protagonisti stranieri extracomunitari che deve far riflettere le autorità competenti”.
“In questo tipo di incidenti spesso dalle conseguenze fatali - afferma il presidente Giordano Biserni in una
nota - costante è la posizione di irregolarità dei protagonisti, che si permettono condotte inimmaginabili nei
loro Paesi d’origine”. Secondo Biserni, “non c’è di fatto incidente in cui i protagonisti extracomunitari non
ricadano in una o più delle seguenti casistiche: guida senza patente o con patente o permessi internazionali
falsi; assicurazione mancante, scaduta o falsa; veicolo non revisionato; mancanza del permesso di soggiorno
e, nei casi più gravi, conduzione di un veicolo rubato; fuga dopo aver causato un incidente; guida in stato di
ebbrezza anche per quanti provengono da Paesi in cui è vietato il consumo di alcol”. “C’è da domandarsi -
prosegue - quanto potrà durare in questo paese di Bengodi non solo il crimine ma anche la sistematica
violazione delle regole della strada”. L’Asaps chiede più severità nei controlli per tutti, italiani compresi, ma
soprattutto un archivio dei sinstri stradali degli extracomunitari con le varie violazioni. (ANSA).

IMMIGRAZIONE: PATENTI FALSE; RESTA (UNASCA), POCHI SCIACALLI
(ANSA) - ROMA, 27 DIC - “Se esiste un mercato delle patenti false date agli extracomunitari questo non
coinvolge le autoscuole e, in special modo, quelle aderenti all’Unasca, ma solo pochi ‘sciacalli’ che stiamo
cercando di individuare e combattere con tutte le nostre forze”. Lo sostiene Giorgio Resta, segretario
nazionale autoscuole dell’Unasca. Le dichiarazioni di Resta seguono le affermazioni del presidente
dell’Asaps, Giordano Biserni, sull’esistenza di un mercato “clandestino” a Milano di patenti false. “Risulta
anche a noi - continua Resta - questa vergognosa attività da parte di persone senza scrupolo, ma posso
sostenere che tutta la maggioranza dei titolari di autoscuola sono professionisti seri e coscienziosi. Purtroppo
- conclude - l’Italia è diventata un’unica pista di morte e ne approfitto per ribadire la volontà dell’Unasca di
instaurare un tavolo di concertazione con ministero dei Trasporti, dell’Interno e la Polstrada e affrontare
questa mattanza che non è solo un problema di extracomunitari clandestini ubriachi, ma riguarda un po’ tutti
noi”. (ANSA).

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2001
MOTO: REVISIONI; ASAPS, OCCHIO A MANOMISSIONI VELOCITÀ
(ANSA) - FORLÌ, 22 GEN - Nelle revisioni obbligatorie sui ciclomotori è opportuna anche la misurazione
della velocità, dato che una percentuale molto elevata di ‘cinquantini’ supera di molto il limite di categoria
previsto dal codice dellan strada. A chiederlo è Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, associazione amici
della Polstrada. “Sarebbe una ghiotta occasione - spiega in una dichiarazione - per ricordare a tutti che il
limite massimo di velocità per i ciclomotori rimane fissato a 45 km/ora e che le manomissioni non sono
ammesse”. I controlli quindi non dovrebbero limitarsi alla “giusta verifica” dei sistemi frenante e di
illuminazione e degli scarichi. Biserni sottolinea pure come le “700-800.000 ‘due ruote’ che dovranno
sottoporsi alla revisione al primo turno troveranno gorsse difficoltà a rispettare le scadenze, perché saranno
poche le officine autorizzate in grado di far fronte alle esigenze: neppure un centinaio (oltre agli uffici della
Motorizzazione Civile) secondo le stime Asaps. (ANSA).

CODICE STRADA: ASAPS PERPLESSA SU RISORSE E LIMITI VELOCITÀ
(ANSA) - FORLÌ, 1 FEB - L’approvazione alla Camera delle modifiche al Codice della strada è un fatto
positivo secondo l’Asaps, l’associazione amici della Polstrada, che tuttavia esprime perplessità per i pochi
fondi riservati ai corsi per giovani ciclomotoristi e rammarico per la mancata previsione dei controlli
elettronici a distanza dei limiti di velocità. Il presidente Giordano Biserni si domanda come mai, per
finanziare i corsi organizzati dalle scuole, sia previsto il solo 7,5% dei proventi delle multe incassate dallo
Stato e non anche un analogo 7,5% di quelle incassate dai Comuni, tenendo conto che quella dei
ciclomotoristi è utenza “tipica da area urbana”. Riguardo ai controlli sulla velocità, Biserni dice che i
controlli elettronici avrebbero reso sistematico e sicuro il perseguimento degli eccessi di velocità:
“L’invocazione della tutela della privacy - scrive Biserni - da parte di alcuni settori del Parlamento è una
mera foglia di fico, per dire no a un provvedimento che potrebbe incidere molto positivamente per la
sicurezza autostradale. Ogni modifica al codice resterà fine a se stessa se non si attiveranno anche costanti e
severi controlli sulle strade”. (ANSA).

PIRATI STRADA: ASAPS, 20 MILA HANNO TIRATO DRITTO NEL ‘99
(ANSA) - ROMA, 9 FEB - Tirare dritto dopo aver provocato un incidente stradale. Nel 1999 lo hanno fatto
20 mila italiani. Non si tratta di un dato certo - praticamente impossibile da ricostruire - ma di una stima che
arriva dall’Asaps, l’associazione sostenitori amici polizia stradale. Il calcolo parte dall’unico numero sicuro,
che è quello fornito dalla Polizia stradale: nel ‘99 sono state 2.493 le persone che non si sono fermate dopo
un incidente. In questo numero non rientrano solo i veri e propri pirati della strada, quelli che tirano dritto
dopo uno scontro con feriti o morti e che sono colpevoli di omissione di soccorso. Ma anche chi non si ferma
dopo aver distrutto un’auto parcheggiata. Resta invece fuori chi ha provocato danni di minore entità, come le
strisciate durante i parcheggi. Da questo numero, l’Asaps arriva a 20 mila episodi, aggiungendo i casi
contestati dai carabinieri o dai vigili urbani, compresi gli incidenti i cui autori restano sconosciuti. Tra i
2.493 casi denunciati dalla polizia stradale, 1.766 riguardano le auto, 396 gli autocarri, 23 gli autobus, 18 le
moto e 56 i motorini. Il fenomeno - sempre secondo l’Asaps - è molto più frequente in città, specie nelle aree
periferiche. (ANSA).

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PIRATI STRADA: ASAPS, REVOCA DEFINITIVA PATENTE
(ANSA) - FORLÌ, 9 FEB – “La patente a chi travolge utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti o
ciclomotoristi) e poi scappa non deve essere sospesa, ma revocata per sempre perché chi uccide o ferisce
dandosi alla fuga è un pericolo per la societa”. È l’opinione di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps
(Associazione sostenitori amici polizia stradale) riproposta dopo la morte del bambino investito a Pozzuoli.
“Si deve rendere antieconomica la fuga - sostiene l’Asaps - prevedendo una sanzione penale più pesante
della reclusione fino a 12 mesi per i casi più gravi e la ridicola sospensione della patente da tre mesi a un
anno. A chi fa un uso improprio di una pistola il porto d’armi viene revocato, non sospeso, così si dovrebbe
fare per chi uccide con un veicolo e poi scappa. I pirati della strada, secondo l’Associazione, dovrebbero poi
“essere obbligati a prestare il loro servizio nei fine settimana presso ospedali o obitori”. Infine, spiega
Biserni, serve un maggior coordinamento fra le forze di polizia e un coinvolgimento diretto delle case
costruttrici per il supporto tecnico sulla identificazione dei materiali metallici, plastici o vernici e delle stesse
associazioni di categoria e dei carrozzieri”. (ANSA).

CODICE STRADA: ASAPS, PATENTE A PUNTI A RISCHIO INEFFICACIA
(ANSA) - FORLÌ, 10 MAR – “La patente a punti è un efficace strumento per la sicurezza, anche se esistono
alcune evidenti contraddizioni”. A sostenerlo è Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (associazione amici
polizia stradale), che sottolinea come, ad esempio, anche chi viene privato di 10-20 punti perché sorpreso
ubriaco alla guida può continuare a guidare frequentando corsi di aggiornamento al codice della strada che
gli consentono di recuperare immediatamente 6 punti. E questo - sottolinea Biserni in una dichiarazione -
vale per ogni altra violazione grave. Da qui la richiesta al governo “di intervenire concretamente nella fase
attuativa della legge delega e di mettere in atto quei limiti capaci di rendere davvero più sicure le nostre
strade e lasciare a casa, senza patente, coloro che si rendono colpevoli delle violazioni più gravi”. Biserni
critica anche “il provvedimento che ha spinto il Parlamento, soltanto pochi mesi fa, a depenalizzare la guida
senza patente qualora mai conseguita”. Nell’ambito del codice penale - commenta - sarebbe come dare
l’impunità a chi viene trovato a sparare per strada senza porto d’armi. (ANSA).

SICUREZZA STRADALE: ASAPS, 14% MODELLI AUTO SUPERA 230 KM/H
(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Il 14 per cento dei modelli di auto in commercio, 309 su 2.236, ha una velocità
massima superiore ai 230 chilometri all’ora. A rilevarlo è un indagine dell’Asaps, l’Associazione sostenitori
e amici della polizia stradale. L’inchiesta sarà pubblicata nel prossimo numero di Centauro, la rivista
dell’associazione. Il lavoro è partito dall’analisi delle tabelle pubblicate da Quattroruote, cioè dalle
caratteristiche dichiarate dai costruttori. Tanti i modelli che superano di 100 chilometri all’ora il limite
previsto in autostrada, dunque. Ma ci sono tipi di auto che vanno ancora più forte: 52 tra i 240 e 250, 123
oltre i 250. A cercare la velocità sono soprattutto le case straniere: il record va alla Germania con 186
modelli che superano i 230 all’ora, seguita dalla Svezia con 44 e dall’Inghilterra con 30. L’Italia è a quota
21. Dietro ci sono il Giappone (15), la Francia (8) e gli Usa con 5. “In un contesto di questo tipo - commenta
il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - non sono poche le difficoltà di enti o associazioni, come la
nostra, che spesso si devono confrontare con i giovani nei corsi di educazione stradale e devono parlare ai
ragazzi di casco e velocità dei ciclomotori”. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: MORTALI IN CRESCITA, SPECIE NEL NORDEST
(ANSA) - TRIESTE, 25 MAR - Allarme per il significativo aumento percentuale degli incidenti stradali con
esito mortale, concentrati nel nordest se considerati in rapporto al numero di abitanti, è stato lanciato
dall’Associazione sostenitori amici della Polizia stradale, che raccoglie circa 25 mila aderenti e che ha
realizzato una sorta di osservatorio del fenomeno. “Treviso, Ravenna, Ferrara e Cuneo guidano la classifica
dei morti in incidente stradale con oltre 20 decessi ogni 100 mila abitanti - ha spiegato Giordano Biserni
dell’Asaps - ma quasi tutte le province del nordest sono tra le prime venti”. Tra queste, Treviso, in Veneto,
regione dove sono morte sei persone sulle strade in ventiquattro ore, e Udine e Gorizia, in Friuli-Venezia

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Giulia, dove negli ultimi giorni si sono registrati otto morti in incidenti. “In tutta Italia nel 1999, secondo gli
ultimi dati Istat - ha aggiunto Biserni - 219.032 persone, 18 al giorno, sono morte sulle strade, una vera e
propria strage perlopiù dovuta all’eccesso di velocità, incoraggiato da automobili sempre più veloci (su 2300
modelli ben 309 possono superare i 230 chilometri orari) e da una viabilità in molti casi inadeguata al
numero di mezzi in circolazione”. In termini assoluti, è stata la Lombardia, nel ‘99, ad avere il primato del
numero di incidenti (46.984) e di morti (1064) con un aumento percentuale del 13,2% rispetto all’anno
prima. L’aumento più significativo ha riguardato però la Liguria, che in un solo anno ha visto aumentare del
34% i morti sulla strada, in tutto 141 in 9.844 incidenti, ma con un rapporto rispetto al numero di abitanto
comunque inferiore a 20. Si collocano invece al di sopra di questa quota le province di Udine e Gorizia, dove
negli ultimi giorni, pur in assenza di dati statistici significativi, si è notata un’impennata di incidenti mortali.
In Friuli-Venezia Giulia nel 1999 ci sono stati 6.739 incidenti, con un aumento dell’1,8 per cento rispetto
all’anno prima, con 223 persone decedute. La maglia nera spetta a Udine, con 124 morti nel ‘99, il 27,8 per
cento in più del ‘98, e ben 13 decessi solo nell’ultima settimana. L’aumento percentuale più alto si è
registrato però nel goriziano: +70,6 per cento in un anno, in cui si è passati da 17 a 29 morti sulle strade.
(ANSA).

INCIDENTI STRADALI: ASAPS, MISURE SICUREZZA PIÙ EFFICACI
(V. “INCIDENTI STRADALI: TRAVOLTO POLIZIOTTO...”, DELLE 12,02)
(ANSA) - ROMA, 26 MAR - Più efficaci e strutturali misure di sicurezza stradale: le chiede l’Asaps
(Associazione sostenitori amici polizia stradale) alla luce dei tanti incidenti che fanno vittime anche tra
coloro che dovrebbero garantire la sicurezza degli automobilisti, come gli agenti della stradale. ‘La tragica
morte in autostrada dell’assistente capo Giuseppe Ronca, della sottosezione polizia stradale di Foggia,
travolto da un veicolo mentre svolgeva il suo dovere - rileva una nota dell’Asaps - ripropone in modo
drammatico anche il problema della sicurezza degli operatori della Polstrada che svolgono servizio sulle
autostrade del nostro Paese”. Ricordando che dal ‘94 a oggi sono 23 gli operatori della Polizia stradale che
hanno perso la vita durante il servizio (16 in autostrada), l’Asaps ritiene “indispensabile più che mai la
realizzazione di apposite aree attrezzate per il parcheggio e per i controlli in sicurezza dei veicoli pesanti
sulla rete autostradale, così come in altri Paesi più lungimiranti e attenti alla sicurezza del nostro”. (ANSA).

SICUREZZA STRADALE: MAPPA AUTOVELOX, ‘AUTO OGGI’ NE SCOPRE 60
(ANSA) - ROMA, 26 APR - Il settimanale ‘Auto oggi’, nel numero in edicola, pubblica una mappa degli
autovelox che controllano le strade e le autostrade italiane. Oltre 60 i sistemi di rilevazione della velocità
censiti. Per le autostrade, la rivista indica la posizione di 19 autovelox fissi (15 solo sull’Autosole) e 10
mobili. Dodici quelli nelle aree di servizio, tutti nel tratto Milano-Bologna. Sulle strade statali, gli autovelox
indicati sono 20. Tra questi, 2 in Piemonte, 4 in Lombardia, 3 in Veneto, 3 nel Lazio e 3 in Emilia-Romagna.
Contro l’iniziativa del settimanale prende posizione l’Asaps, l’Associazione sostenitori amici polizia
stradale: “Sicuramente servirà a far aumentare le vendite della rivista - dice il presidente Giordano Biserni -
ma forse non porterà un positivo contributo alla sicurezza”. Secondo Biserni, inoltre, la mappa pubblicata
“presenta molte lacune al Sud”. (ANSA).

TRASPORTI: ASAPS, CONTROLLI SUI VEICOLI MERCI PERICOLOSE
(V. INCIDENTI STRADALI: RIAPERTA AL TRAFFICO..’ DELLE 1.35 CIRCA)
(ANSA) - FORLÌ, 3 MAG - I ribaltamenti di veicoli destinati al trasporto di merci pericolose conferma,
secondo l’Associazione sostenitori e amici della Polstrada (Asaps), l’esigenza di immediati e urgenti
provvedimenti in questo “delicato settore dei trasporti”. Dopo i ribaltamenti di Firenze Signa e del tratto
Caianello-Capua, che hanno riguardato carichi di Gpl e di bombole di gas, il presidente dell’Asaps Giordano
Biserni ricorda che “da anni sosteniamo che debbono essere incrementati i controlli a quei veicoli che
trasportano materiali infiammabili, nocivi e pericolosi e ancor più chiediamo che sia fatta leva sulla
legislazione italiana ed europea che impone agli stessi conducenti di seguire tempi di lavoro e pause di

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riposo ben definite. In caso contrario, episodi come quelli di ieri saranno sempre più frequenti. Biserni
sostiene anche che la stessa Polizia stradale deve riscoprire “una maggiore connotazione di polizia dei
trasporti”. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: ASAPS, I CONTI NON TORNANO
(V. ‘INCIDENTI: STRADE ITALIANE PIÙ SICURE...’ DELLE 12.25 CA)
(ANSA) - FORLÌ, 22 GIU - I conti sugli incidenti stradali in Italia non tornano. Lo sostiene Giordano
Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), che contesta i risultati
dell’analisi del Centro Studi Promotor secondo cui l’Italia non è fra i Paesi con le strade più pericolose.
L’Asaps cita dati del recente Piano nazionale per la sicurezza stradale tracciato dal ministero dei Lavori
pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, secondo cui - afferma Biserni -
negli ultimi dieci anni l’intensità della riduzione del numero delle vittime è andata progressivamente calando
e il tasso medio di riduzione è stato inferiore all’1 per cento annuo. Nello stesso periodo, nei 12 Paesi
europei con sistemi di mobilità ‘maturi’, la riduzione annua dei morti per incidenti stradali è stata del 2,4%,
più del doppio di quella italiana. Allo stato attuale - sottolinea l’Asaps - il ritardo che l’Italia ha accumulato
nei confronti dei Paesi europei più attenti alla sicurezza stradale può essere quantificato in 2.900 morti
aggiuntivi ogni anno, circa otto morti in più ogni giorno. Se dovessero confermarsi le tendenze in atto, nel
2010 l’Italia diventerebbe uno dei Paesi europei con i più bassi livelli di sicurezza stradale. “Secondo
Promotor - rileva in conclusione Biserni - siamo fra i migliori in Europa. Secondo la relazione presentata al
Parlamento dal ministero, invece, saremmo fra i peggiori. Qual è la verità?” L’Asaps propende per la
seconda ipotesi. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: AUTOSTRADE; E-ROMAGNA 1/A PER DECESSI
ANALISI ASAPS SU DATI ISTAT PER IL 1999
(ANSA) - FORLÌ, 31 LUG - L’Emilia-Romagna al 3/o posto come numero di incidenti e di feriti in
autostrada è nettamente al primo posto come numero di decessi. Lo afferma l’Asaps (Associazione
sostenitori ed amici della Polizia stradale) che ha analizzato gli ultimi dati Istat disponibili relativi al 1999
che, sui 6500 km di autostrada, registrano 14.147 incidenti con 810 morti e 24.885 feriti. Dai dati emergono
anche forti differenze fra le regioni. Tenendo conto che nella graduatoria per regioni incide la diverse
estensione delle rete autostradale, l’Emilia-Romagna e la Lombardia da sole contano il 32% degli incidenti
mortali e il 28% dei feriti. L’Emilia-Romagna con 133 decessi (16,6% del totale), è la prima, seguita dalla
Lombardia con 121, (15% del totale), dal Piemonte con 82, dal Lazio con 73, dalla Campania con 60, dalla
Liguria con 46, dal Veneto con 42, dalla Puglia con 41, dalla Toscana con 38, dalla Sicilia con 36,
dall’Abruzzo con 29, dalla Calabria con 32, dal Friuli con 18, dal Trentino con 16. Nella graduatoria dei
feriti balza al primo posto la Lombardia che, in 2.365 incidenti, ha contato ben 3.918 feriti, seguita dalla
Campania con 1.711 incidenti e 3.092 feriti, l’Emilia-Romagna con 1.621 incidenti e 2.898 feriti, il Piemonte
con 1.357 incidenti e 2.263 feriti, il Lazio con 1.281 incidenti e 2.170 feriti, il Veneto con 946 e 1.589 feriti,
la Liguria con 871 incidenti e 1.548 feriti, la Sicilia con 806 incidenti e 1.542 feriti, la Toscana con 859
incidenti e 1.435 feriti, la Calabria con 626 incidenti e 1.259 feriti, la Puglia con 214 incidenti e 407 feriti, il
Trentino con 223 incidenti e 349 feriti, il Friuli con 164 incidenti e 273 feriti. 140 circa sono gli incidenti che
si contano ogni giorno sulle autostrade, di cui 39 con feriti. 68 sono in media i feriti ogni giorno e 2,20 la
media quotidiana dei decessi. (ANSA).

INCIDENTI STRADALI: ‘CONSIGLI UTILI’ DA ASAPS E SICURSTRADA
DA EVITARE GLI SLANCI DI GENEROSITÀ CHE CREANO PERICOLO
(ANSA) - BOLOGNA, 9 AGO - Oltre due milioni di incidenti stradali ogni anno in Italia vengono
denunciati alle assicurazioni e oltre 200 mila di questi provocano feriti: di fronte a questi dati l’Asaps
(Associazione sostenitori amici polizia stradale) e Sicurstrada (Centro europeo della prevenzione e della
sicurezza per la strada) hanno elaborato una serie di consigli utili per evitare conseguenze più gravi. In caso

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di incidente stradale vanno evitati slanci di generosità - scrivono Asaps e Sicurstrada - che possano mettere
in pericolo la vita del soccorritore e delle persone da lui trasportate; non bisogna mai scavalcare di notte un
guardrail su un cavalcavia in autostrada perché fra le due carreggiate ci può essere il vuoto. Se si è testimoni
di un incidente con feriti, avvisare subito il 118 e le forze di polizia (113 o 112), evitare di muovere il ferito,
ma aiutarlo a respirare togliendo con cura gli indumenti più pesanti. Se si tratta di un motociclista, evitare
assolutamente di sfilare il casco. Occorre inoltre segnalare efficacemente la presenza dell’incidente
esponendo il triangolo d’emergenza, e disporre anche di una torcia a luce intermittente da usare per
segnalazioni di notte o in caso di maltempo e di fasce o giubbetti rifrangenti. Asaps e Sicurstrada invitano
anche a conservare “le tracce relative al sinistro evitando che vengano disperse, a prendere nota di eventuali
testimoni e di un loro recapito telefonico, ad operasi affinché, in attesa dell’arrivo di una pattuglia di polizia,
non si creino condizioni di pericolo per i feriti o per gli automobilisti che sopraggiungono”. Se si è coinvolti
nell’incidente, in aggiunta ai consigli precedenti, è bene “mettersi a disposizione degli operatori di polizia
intervenuti, evitare di riferire cose che non si ricordano bene o che potrebbero creare maggior confusione,
preparare i documenti del caso (patente, carta di circolazione, certificato e contrassegno assicurativo) per
snellire le procedure. (ANSA).

SONDAGGIO ASAPS, POLSTRADA BOCCIA LIMITE A 160 KM
TRAFFICO LENTO E UNIFORME FA ARRIVARE TUTTI A CASA
(ANSA) - FORLÌ, 17 AGO - Gli operatori della Polizia Stradale che svolgono servizio sulle autostrade
italiane hanno bocciato la proposta del ministro Pietro Lunardi sull’elevazione del limite di velocità a 160
Km orari in alcuni tratti autostradali a tre corsie. Il parere negativo (con oltre il 95% di contrari) è emerso da
un sondaggio compiuto dall’Asaps (Associazione sostenitori amici Polizia Stradale) fra circa 400 operatori
della Stradale, sui circa 2.700 impiegati in autostrada. Secondo gli interpellati, l’elevazione del limite, che
avrebbe un effetto psicologico dirompente su tutti i conducenti di auto, “è di fatto inattuabile in una rete
autostradale inadeguata che è all’11/0 posto in Europa con i suoi 6.500 Km di estensione rispetto alla
popolazione”. È inoltre “impensabile elevare i limiti di velocità, con una media di 120 incidenti (che
diventano 150-160 nel periodo estivo), con oltre 2 morti e 70 feriti al giorno”. Diversi fra gli operatori più
anziani hanno osservato che l’unico periodo in cui si è vista una relativa tranquillità sulle autostrade è stato
dopo l’entrata in vigore del decreto Ferri sui 110 Km/h. “Allora - ha detto Giordano Biserni, presidente
dell’Asaps - si pigiò meno sull’acceleratore e ci furono meno incidenti”. Dal sondaggio è emersa una
considerazione di fondo che Biserni ha così riassunto: “se tutti gli utenti dell’autostrada viaggiassero a 10-20
Km orari in meno rispetto ai regimi attuali (che ruotano attorno ai 150-160 Km/h), alla fine tutti
arriverebbero prima perché si troverebbero di fronte meno interruzioni da incidente”. Gli operatori della
Polstrada hanno sottolineato infatti che 100 incidenti di media al giorno (compresi i piccoli sinistri che
comunque possono provocare restringimenti di corsie e blocchi del traffico) producono migliaia e migliaia di
ore di interruzione all’anno. Biserni ha citato l’esempio degli Stati Uniti dove la velocità media in autostrada
è più bassa che in Italia (a seconda degli Stati oscilla da 90 a 110 Km/h): “Il traffico più lento, ma uniforme -
ha detto - fa arrivare tutti a casa molto prima”. Gli operatori della Polstrada hanno chiesto poi perché “i limiti
di 130 Km/h, difficili da osservare in Italia, sono invece spesso osservati dai nostri connazionali appena
varcano il confine”. E la risposta è semplice: “perché là c’è la quasi certezza della sanzione, mentre in Italia
c’è la quasi certezza di farla franca”. Secondo l’Asaps “per fare sicurezza in Italia servono misure serie e
qualche volta impopolari. Si deve consentire, così come in altri Stati europei, un sistema di controllo
elettronico a distanza, tale da rilevare le velocità e far scattare le sanzioni che dovrebbe essere possibile
notificare in tempi successivi per non creare inutili pericoli durante la circolazione”. A questo proposito
Biserni, che non si stanca di chiedere il ripianamento dell’organico della Polstrada, ha ricordato i risultati
ottenuti in Olanda, dove circa due anni fa sono stati installati misuratori di velocità a intervalli frequenti, ma
irregolari. “Le infrazioni sono diminuite del 60-70% - ha detto - e gli incidenti, in un Paese che in
proporzione ha la metà dei sinistri rispetto all’Italia, sono calati del 50%”. L’Asaps è convinta che si
potrebbero ottenere buoni risultati se si posizionassero misuratori di velocità fissi anche per i 150 Km/h,
purché ci fosse la certezza della sanzione.

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