Anno XII - Numero 17 (342) del 29 settembre 2017 - 1 Regione Abruzzo Bruxelles - Attività di Collegamento con l'U.E - Notizie da Bruxelles n ...

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Anno XII - Numero 17 (342) del 29 settembre 2017 - 1 Regione Abruzzo Bruxelles - Attività di Collegamento con l'U.E - Notizie da Bruxelles n ...
Anno XII - Numero 17 (342) del 29 settembre 2017

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© Regione Abruzzo Bruxelles - Attività di Collegamento con l’U.E. - Notizie da Bruxelles n. 17 del 29 settembre 2017
SOMMARIO

SEZIONE NOTIZIE DALL’UNIONE EUROPEA (/n)

AFFARI EUROPEI
STATO DELL'UNIONE 2017 - STRATEGIA DI POLITICA INDUSTRIALE:                                                        7
INVESTIRE IN UN'INDUSTRIA INTELLIGENTE, INNOVATIVA E SOSTENIBILE
L'ACCORDO ECONOMICO E COMMERCIALE UE-CANADA ENTRA IN VIGORE                                                       10
STATO DELL'UNIONE 2017: UN QUADRO PER IL LIBERO FLUSSO DEI DATI NON                                               12
PERSONALI IN EUROPA
STATO DELL'UNIONE: PRESERVARE E RAFFORZARE SCHENGEN PER                                                           14
MIGLIORARE LA SICUREZZA E SALVAGUARDARE LE LIBERTÀ DELL'EUROPA
PRIMA ESTATE SENZA COSTI DI ROAMING: GLI EUROPEI VEDONO I                                                         17
VANTAGGI DELLE NUOVE NORME

AGRICOLTURA - ALIMENTAZIONE
LE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI DELL'UE RESTANO ELEVATE                                                            19

DIFFERENZE DI QUALITÀ NEI PRODOTTI ALIMENTARI: LA COMMISSIONE                                                     19
AIUTA GLI STATI MEMBRI A CONTRASTARE MEGLIO LE PRATICHE SLEALI

ECONOMIA
ECONOMIA DIGITALE: VERSO UN'IMPOSIZIONE FISCALE EQUA                                                              21

LAVORO
PILASTRO EUROPEO DEI DIRITTI SOCIALI: PROSEGUONO LE ATTIVITÀ DELLA                                                22
COMMISSIONE IN MATERIA DI CONTRATTI DI LAVORO EQUI E PREVEDIBILI

 SEZIONE RICERCA PARTNER (/p)

FORMAZIONE
LEGALED                                                                                                           27

ENERGIA
SOSTENIBILITÀ / RISORSE E GESTIONE DEI RIFIUTI / EFFICIENZA ENERGETICA                                             28
NELLE AZIENDE AGRICOLE
UNBLOCKMYCITY - UNIQUE BOCKCHAIN - SISTEMA INTELLIGENTE INTEGRATO                                                  30
PER I CITTADINI

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TECNOLOGIA
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI CELLE SOLARI NANOANTENNA                                                         31

TRASPORTI
IMOVE - INNOVAZIONE PER I SERVIZI DI MOBILITÀ NEGLI AGGLOMERATI                                                   32
REGIONALI

SEZIONE EVENTI E CONVEGNI (/e)

ALIMENTAZIONE
SFRUTTARE LA RICERCA E L'INNOVAZIONE PER IL FOOD 2030: UN DIALOGO                                                 37
SULLA POLITICA DELLA SCIENZA
CONTROLLO UFFICIALE ELETTRONICO DI PRODOTTI ALIMENTARI E                                                          38
VEGETALI

ENERGIA
GIORNATE INFORMATIVE SULL'ENERGIA 2017                                                                            39

POLITICHE EUROPEE
SETTIMANA DELLE REGIONI E DELLE CITTA'                                                                            40

BANDI E OPPORTUNITÀ FINANZIARIE (/b)

SEZIONE INVITI A PRESENTARE PROPOSTE

CULTURA
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE EACEA 32/2017: SOSTEGNO AI PROGETTI                                                  43
DI COOPERAZIONE EUROPEA 2018
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE EACEA 35/2017: SOSTEGNO A PROGETTI                                                   44
DI COOPERAZIONE EUROPEA LEGATI ALL'ANNO EUROPEO DELLE EREDITÀ
CULTURALI 2018
EACEA/22/2017: SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DI CONTENUTI DI SINGOLI                                                     46
PROGETTI

INNOVAZIONE
AGENTI DI APPROVVIGIONAMENTO DELL'INNOVAZIONE (COS-LINKPP-IPB-                                                    47
2017)

TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE
PREMIO DI PROMOZIONE - SICUREZZA ONLINE - AUTENTICAZIONE                                                          49
PERSONALE UNICA (ONLINESECURITYPRIZE-01-2017)

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SEZIONE GARE D’APPALTO TENDERS

 CONSULENZA
POTENZIARE GLI INVESTIMENTI NELL'AMBITO DI NATURA 2000 E MIGLIORARE                                                53
LE SINERGIE CON GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO UE.

RICERCA
RICERCA E SVILUPPO PER UN MODELLO MULTIPERCORSO A DOPPIA                                                           54
FREQUENZA GNSS PER L'AVIAZIONE.

RISORSE STRUMENTALI
CONTRATTO QUADRO PER LA FORNITURA DI SISTEMI DI SORVEGLIANZA                                                       55
MOBILI PER LE ATTIVITÀ OPERATIVE DI FRONTEX.
CONTRATTO QUADRO PER LA FORNITURA DI ATTREZZATURE PORTATILI                                                        56
PER LA SORVEGLIANZA DELLE FRONTIERE E I CONTROLLI ALLE FRONTIERE

RISORSE UMANE
FORNITURA DI LAVORATORI TEMPORANEI                                                                                 57

 SERVIZI
ISTITUZIONE DI PIATTAFORME REGIONALI/LOCALI SULLA COESISTENZA TRA                                                  58
PERSONE E GRANDI CARNIVORI.
SERVIZI DI MANUTENZIONE PER IMPIANTI OLEODINAMICI ED ELETTRICI                                                     59
CONNESSI
SERVIZI DI CONDUZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA                                                     60
DELLA CENTRALE DI CO-GENERAZIONE DEL CENTRO COMUNE DI RICERCA
DI ISPRA.
PRESTAZIONE DI SERVIZI DI AGENZIA DI VIAGGI                                                                        61
GARA D'APPALTO APERTA PER LA CONCLUSIONE DI UN CONTRATTO                                                           62
QUADRO PER L'AGGIORNAMENTO E LA MANUTENZIONE DEL
PARLAMENTARIUM A BRUXELLES E PER L'ALLESTIMENTO DI ALTRE
STRUTTURE DESTINATE AI VISITATORI
CONTRATTO QUADRO PER LA MANUTENZIONE DEL LABORATORIO VELA 2.                                                       63

 SICUREZZA
INSTALLAZIONE DI SISTEMI DI SICUREZZA E SERVIZI DI MANUTENZIONE                                                    64
RELATIVI A IMPIANTI DI SICUREZZA PER LE DELEGAZIONI E GLI EDIFICI PER
UFFICI DELL'UE NEL MONDO

STUDI
STUDIO SULLE OPZIONI PER IL CONSOLIDAMENTO DEI REQUISITI                                                           65
OBBLIGATORI DI DIVULGAZIONE DI PRODOTTI DI INVESTIMENTO AL
DETTAGLIO E SERVIZI CONNESSI

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TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE
NOLEGGIO DI ATTREZZATURE DI RIPRODUZIONE (ACO-SH-17-16)                                                            66

 TRASPORTI
SERVIZIO DI TRASPORTO COLLETTIVO DA E PER IL CENTRO COMUNE DI                                                      67
RICERCA (JRC) SITO DI ISPRA. CONTRATTI QUADRO DI SERVIZI PER LOTTI DA
1 A 7 (PERCORSI BASE PREDETERMINATI E TRASPORTI SALTUARI).

 GAZZETTA UFFICIALE BANDI SERIE S                                                                                  69

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REGIONE ABRUZZO
                  Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l'UE

                               Attività di Collegamento con l'U.E.

         Avenue Louise 210, 1050 Bruxelles Tel. 0032.2.6262850 - Fax 0032.2.6262859
                         e-mail: rp.bruxelles@regione.abruzzo.it

                                    NOTIZIE
                             DALL’UNIONE EUROPEA

                                            Numero 17/n
                                       del 30 settembre 2017

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AFFARI EUROPEI

STATO DELL'UNIONE 2017 - STRATEGIA DI POLITICA INDUSTRIALE: INVESTIRE IN
         UN'INDUSTRIA INTELLIGENTE, INNOVATIVA E SOSTENIBILE

Il 13 settembre, nel suo discorso annuale sullo stato dell'Unione, il presidente Jean-Claude
Junckerha dichiarato: "Voglio rendere la nostra industria più forte e più competitiva. La nuova
strategia di politica industriale presentata oggi intende aiutare le nostre industrie a rimanere o
diventare leader mondiali dell'innovazione, della digitalizzazione e della decarbonizzazione."

La nuova strategia di politica industriale dell'UE riunisce tutte le iniziative orizzontali e
settoriali, siano esse esistenti o nuove, in una strategia industriale globale. La strategia
chiarisce i compiti che dovranno assolvere tutti i soggetti coinvolti e istituisce occasioni di
incontro - una Giornata annuale dell'industria, la cui prima edizione si è tenuta nel febbraio
2017, e una Tavola rotonda industriale ad alto livello - che consentiranno in particolare
all'industria e alla società civile di orientare in futuro le azioni di politica industriale.

Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e
la competitività, ha dichiarato: Accettando i cambiamenti tecnologici, convertendo gli
investimenti per la ricerca in idee imprenditoriali innovative e continuando ad agire da
precursori nella creazione dell'economia circolare e a basse emissioni di carbonio creeremo
le premesse per un'industria europea intelligente, innovativa e sostenibile."

Elżbieta Bieńkowska, Commissaria per il Mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI,
ha aggiunto: "Numerose industrie europee si trovano ad una svolta. Al giorno d'oggi parlare
di politica industriale vuol dire rendere le nostre industrie in grado di concretizzare la crescita
sostenibile e creare occupazione per le nostre regioni e i nostri cittadini.

I principali elementi salienti della strategia di politica industriale dell'UE comprendono:
•un pacchetto globale teso a rafforzare la cibersicurezza della nostra industria,nel quale
rientrano la creazione di un Centro europeo per la ricerca e le competenze in materia di
cibersicurezza, al fine di sostenere lo sviluppo di capacità tecnologiche e industriali nel
campo della cibersicurezza, nonché un sistema di certificazione europeo per i prodotti e i
servizi, riconosciuto in tutti gli Stati membri (adottato il 13 settembre 2017);

•una proposta di regolamento sul libero flusso dei dati non personali, che permetterà la libera
circolazione dei dati attraverso le frontiere, contribuendo a modernizzare l'industria e creare
un vero e proprio spazio comune europeo dei dati (adottata il 13 settembre 2017);

•una nuova serie di azioni riguardanti l'economia circolare, tra le quali una strategia sulla
plastica, e misure volte a migliorare la produzione di risorse biologiche rinnovabili e la loro
conversione in bioprodotti e bioenergia (autunno 2017);

•un insieme di iniziative tese a modernizzare il quadro per la proprietà intellettuale, tra le
quali una relazione sul funzionamento della direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà

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intellettualee una comunicazione relativa a un quadro europeo equilibrato, chiaro e
prevedibile di concessione di licenze per i brevetti essenziali (autunno 2017);

•un'iniziativa per migliorare il funzionamento degli appalti pubblici nell'UE, comprendente un
meccanismo volontario finalizzato a fornire chiarimenti e orientamenti alle autorità che
pianificano grandi progetti infrastrutturali (autunno 2017);

•l'ampliamento dell'agenda per le competenze a nuovi settori industriali fondamentali, quali
l'edilizia, la siderurgia, l'industria cartaria, le tecnologie verdi e l'energia rinnovabile, l'industria
manufatturiera e il trasporto marittimo (autunno 2017);

•una strategia sulla sostenibilità finanziaria al fine di orientare meglio i flussi di capitale
privato verso investimenti più sostenibili (inizio 2018);

•iniziative per una politica commerciale equilibrata e innovativa e un quadro europeo per il
controllo degli investimenti esteri diretti che possono costituire una minaccia alla sicurezza o
all'ordine pubblico (adottato il 13 settembre 2017);

•un elenco riveduto delle materie prime critiche, mediante il quale la Commissione continuerà
a dare il proprio sostegno affinché all'industria manifatturiera dell'UE sia garantita la fornitura
sicura, sostenibile ed economicamente accessibile di tali materie prime (adottato il 13
settembre 2017);

•nuove proposte in materia di mobilità pulita, competitiva e interconnessa, comprendenti
standard più severi in materia di emissioni di CO2 di autovetture e furgoni, un piano d'azione
sulle infrastrutture per i carburanti alternativi, volto a sostenere lo sviluppo delle infrastrutture
di ricarica, e interventi per promuovere la guida autonoma (autunno 2017).

L'attuazione pratica di questa strategia olistica è una responsabilità condivisa. Il suo
successo dipenderà dall'impegno e dalla cooperazione delle istituzioni dell'UE, degli Stati
membri, delle regioni e, in misura ancora maggiore, dalla partecipazione attiva dell'industria
stessa.

Contesto

L'industria europea è solida Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN ••• e ha
conservato una posizione dominante sui mercati mondiali. Rappresenta i due terzi delle
esportazioni dell'UE e impiega 32 milioni di lavoratori, oltre ad aver creato 1,5 milioni di nuovi
posti di lavoro dal 2013 ad oggi. Perché l'industria possa mantenere e rafforzare il suo
vantaggio concorrenziale occorre tuttavia uno sforzo di modernizzazione, ed è per questo
che essa è al centro delle priorità politiche della Commissione JunckerCerca le traduzioni
disponibili del link precedente.

Tutte le politiche della Commissione sono disegnate per consentire all'industria di creare
occupazione e sviluppare la competitività europea, per promuovere gli investimenti e
l'innovazione nelle tecnologie digitali e pulite e per tutelare le regioni e i lavoratori europei più
vulnerabili ai mutamenti industriali.

Le nuove tecnologie di produzione stanno trasformando il paesaggio industriale europeo e
svolgono un ruolo di crescente importanza nel determinare la capacità concorrenziale delle
imprese europee sulla scena mondiale. Queste creeranno occupazione attraverso diversi

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canali e quelle più produttive potranno rivelarsi vantaggiose per l'economia in generale ed
eventualmente esercitare effetti più incisivi sulla natura e la disponibilità del lavoro. Il futuro
dell'industria europea dipenderà dalla sua capacità di adattamento continuo e di innovazione
investendo nelle nuove tecnologie e accettando i cambiamenti prodotti dall'incremento della
digitalizzazione e dalla transizione verso un'economia circolare e a basse emissioni di
carbonio.

Al tempo stesso la concorrenza a livello mondiale è più accesa che in passato e i vantaggi
derivanti dalla globalizzazione e dal progresso tecnologico sono distribuiti in maniera
disomogenea nelle nostre società. La Commissione Juncker intende affrontare questa
situazione.

Nei suoi Orientamenti politici, il Presidente Juncker ha sottolineato l'importanza, per il futuro
dell'economia europea, di un'industria forte e altamente efficiente. Da allora la creazione di
occupazione e di crescita attraverso l'innovazione e gli investimenti è stata al centro delle
iniziative fondamentali della Commissione.

Il piano Juncker (piano europeo per gli investimenti) e l'Unione dei mercati dei capitali
contribuiscono a mobilitare risorse per incoraggiare la ripresa economica; il sostegno dell'UE
all'innovazione aiuta l'industria e in particolare le PMI ad agire sfruttando i propri punti forti;
l'Europa è in prima fila nella corsa mondiale verso l'economia circolare e a basse emissioni di
carbonio grazie alle sue iniziative in materia di economia circolare, energia pulita e ed
economia a basse emissioni di carbonio, mentre le tecnologie abilitanti fondamentali aiutano
l'industria a competere a livello mondiale; la strategia per il mercato unico digitale, corredata
della strategia per la digitalizzazione dell'industria, e il piano d'azione "5G per l'Europa"
aiutano le imprese a trarre profitto dai nuovi sviluppi e creare un'economia dei dati che
funzioni correttamente; la strategia per il mercato unico conferisce all'industria la possibilità
di accedere a un mercato di 500 milioni di consumatori e costituire catene del valore in
assenza di dogane o barriere tecniche; infine la nuova agenda per le competenze per
l'Europa contribuisce a dotare di migliori competenze i lavoratori che costituiscono l'ossatura
della nostra industria.

Queste politiche orizzontali riguardanti tutti i settori sono integrate da una serie di politiche
specifiche destinate a settori strategici, segnatamente: una strategia spaziale, volta a
sviluppare ulteriormente l'industria spaziale europea, già forte e competitiva; una proposta
per il Fondo europeo della difesa, che fungerà da catalizzatore per un'industria europea della
difesa forte e innovativa; nonché un'ampia varietà di iniziative a favore di un'industria
automobilistica pulita, sostenibile e competitiva (tra le quali l'iniziativa L'Europa in movimento,
le azioni per ridurre l'inquinamento atmosferico causato dai veicoli e l'azione GEAR2030) e
una comunicazione sull'acciaio finalizzata ad assicurare che l'industria siderurgica europea
possa competere lealmente sui mercati mondiali.

Per ulteriori informazioni

•Pagina web sullo stato dell'Unione 2017

https://ec.europa.eu/commission/state-union-2017_it

                                                (Fonte Commissione Europea 18 settembre 2017)

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L'ACCORDO ECONOMICO E COMMERCIALE UE-CANADA ENTRA IN VIGORE

Il 21 settembre entra in vigore, a titolo provvisorio, l'accordo economico e commerciale
globale (CETA) tra l'UE e il Canada.

Plaudendo all'evento, che rappresenta una pietra miliare della politica commerciale dell'UE,
Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: "L'accordo
rispecchia perfettamente la nostra idea di politica commerciale: uno strumento atto a
stimolare la crescita che apporta benefici alle imprese e ai cittadini europei, ma in grado
anche di trasmettere i nostri valori, di gestire correttamente la globalizzazione e di plasmare
le regole del commercio globale. L'approfondito controllo parlamentare cui l'accordo è stato
sottoposto testimonia il crescente interesse dei cittadini nei confronti della politica
commerciale. Gli intensi scambi che hanno caratterizzato l'intero iter dell'accordo attestano la
natura democratica del processo decisionale europeo. Auspico che gli Stati membri
conducano una discussione approfondita nel contesto dei processi di ratifica dell'accordo in
corso a livello nazionale. Per le nostre imprese e per i nostri cittadini è giunto il momento di
cogliere tale opportunità; ognuno deve poter constatare che la nostra politica commerciale è
in grado di apportare vantaggi concreti per tutti".

Cecilia Malmström, Commissaria responsabile per il Commercio, ha dichiarato: "Per i nostri
esportatori la situazione sta per cambiare. L'entrata in vigore a titolo provvisorio dell'accordo
consente alle imprese e ai cittadini dell'UE di iniziare da subito a cogliere i vantaggi che offre.
Per l'economia globale si tratta di un segnale positivo in grado di favorire la crescita
economica e l'occupazione.Il CETA è un accordo moderno e innovativo che sottolinea il
nostro impegno a favore di un commercio libero ed equo fondato su valori e contribuisce a
plasmare la globalizzazione e le regole che disciplinano il commercio globale. Il CETA
sottolinea inoltre il nostro fermo impegno a favore dello sviluppo sostenibile e tutela la
capacità dei nostri governi di legiferare nell'interesse pubblico. In più l'accordo rafforza
considerevolmente le nostre relazioni con il Canada, un partner e alleato strategico con cui
condividiamo profondi legami storici e culturali."

L'applicazione a titolo provvisorio del CETA in data 21 settembre segue all'approvazione
dell'accordo da parte degli Stati membri dell'UE, espressa in seno al Consiglio, e da parte del
Parlamento europeo.

L'accordo entrerà però in vigore pienamente e in via definitiva solo quando tutti gli Stati
membri dell'UE lo avranno ratificato. La Commissione collaborerà con gli Stati membri
dell'UE e con il Canada per garantire un'attuazione agevole ed efficace dell'accordo.

Quali saranno gli effetti del CETA?

Il CETA offre alle imprese dell'UE di tutte le dimensioni nuove opportunità di esportazione in
Canada. Consentirà alle imprese dell'UE di risparmiare 590 milioni di euro l'anno,
attualmente pagati per dazi doganali su merci esportate in Canada. A partire dal 21
settembre il CETA eliminerà i dazi su 98% dei prodotti (linee tariffarie) commercializzati
dall'UE con il Canada. L'accordo fornisce inoltre alle imprese dell'UE la migliore opportunità
mai offerta a società non canadesi di partecipare alle gare d'appalto pubbliche del paese,
non solo a livello federale ma anche a livello provinciale e municipale.
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    © Regione Abruzzo Bruxelles - Attività di Collegamento con l’U.E. - Notizie da Bruxelles n. 17 del 29 settembre 2017
L'accordo apporterà vantaggi in particolare alle piccole imprese, che meno di tutte possono
farsi carico dei costi della burocrazia connessi all'esportazione in Canada. Le piccole
imprese risparmieranno tempo e denaro, ad esempio evitando la duplicazione delle prove sui
prodotti, lunghe procedure doganali e costose spese legali. Le autorità degli Stati membri
responsabili della promozione delle esportazioni sono a disposizione delle imprese che
desiderano iniziare a esportare oltremare e sono pronte a intensificare gli scambi esistenti e
ad attrarre gli investimenti.

Il CETA creerà nuove opportunità per gli agricoltori e i produttori europei del settore
alimentare, ferma restando la piena tutela dei settori sensibili dell'UE. L'UE ha ulteriormente
aperto, in modo limitato e calibrato, il proprio mercato a determinati prodotti canadesi
competitivi, garantendo nel contempo un migliore accesso al mercato canadese per
importanti prodotti europei di esportazione, tra cui formaggi, vini e liquori, frutta e verdura
nonché prodotti trasformati. Il CETA proteggerà anche 143 "indicazioni geografiche" dell'UE
in Canada e prodotti alimentari e bevande regionali di alta qualità.

Anche i 500 milioni di consumatori dell'UE trarranno vantaggi dal CETA. L'accordo offre una
scelta più ampia pur nel rispetto degli standard europei, dato che potranno avere accesso al
mercato dell'UE solo i prodotti e i servizi pienamente conformi alla regolamentazione dell'UE.
Il CETA non modificherà il modo in cui l'UE disciplina la sicurezza alimentare, per quanto
riguarda ad esempio i prodotti geneticamente modificati o il divieto di commercializzare carne
bovina trattata con ormoni.

L'accordo offre anche maggiore certezza giuridica nell'economia dei servizi, una maggiore
mobilità per i dipendenti delle aziende e un quadro che consentirà il riconoscimento reciproco
delle qualifiche professionali, da quella di architetto a quella di gruista.

Gli Stati membri dell'UE possono inoltre continuare ad organizzare i servizi pubblici come
desiderano. Uno strumento interpretativo comune, che avrà forza giuridica, ha ulteriormente
chiarito questa ed altre questioni descrivendo in modo chiaro e privo di ambiguità i contenuti
di quanto concordato tra Canada e UE in una serie di articoli del CETA.

Procedura e prossime tappe

L'UE e il Canada hanno firmato il CETA il 30 ottobre 2016, in seguito all'approvazione degli
Stati membri dell'UE, espressa in seno al Consiglio. Il 15 febbraio anche il Parlamento
europeo ha dato la sua approvazione. Il 16 maggio 2017 il Canada ha ratificato il CETA,
spianando così la strada all'applicazione provvisoria dell'accordo non appena il Canada
avesse adottato tutte le necessarie norme di attuazione.

Il CETA verrà pienamente attuato quando tutti gli Stati membri dell'UE avranno ratificato
l'accordo conformemente ai rispettivi obblighi costituzionali. Nel momento in cui il CETA
entrerà pienamente in vigore, un nuovo e migliorato sistema giurisdizionale per gli
investimenti sostituirà l'attuale meccanismo di risoluzione delle controversie investitore-Stato
(ISDS), esistente in vari accordi commerciali bilaterali negoziati in passato dai governi degli
Stati membri dell'UE. Il nuovo meccanismo sarà trasparente e non si fonderà su tribunali ad
hoc.

Contesto

Il quadro delle relazioni UE-Canada è stabilito nell'accordo di partenariato strategico (APS),
che consente una cooperazione rafforzata in aree strategiche di comune interesse e
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    © Regione Abruzzo Bruxelles - Attività di Collegamento con l’U.E. - Notizie da Bruxelles n. 17 del 29 settembre 2017
responsabilità, come il clima, la sicurezza e la politica estera e di sicurezza. L'accordo di
partenariato strategico è applicato in via provvisoria dal 1° aprile 2017 e, insieme al CETA,
consente di approfondire ulteriormente le relazioni UE-Canada.

È ampiamente dimostrato che gli accordi di libero scambio dell'UE stimolano la crescita e
l'occupazione in Europa. Un esempio in tal senso è costituito dall'accordo commerciale tra
l'UE e la Corea del Sud. Da quando è entrato in vigore nel 2011, le esportazioni dell'UE nella
Corea del Sud sono aumentate di oltre il 55%, le esportazioni di alcuni prodotti agricoli hanno
registrato un incremento del 70%, le vendite di automobili UE nella Corea del Sud sono
triplicate e il deficit della bilancia commerciale si è trasformato in un'eccedenza. Inoltre tale
accordo è stato applicato a titolo provvisorio per vari anni in seguito alla ratifica a livello
dell'UE, in attesa della ratifica da parte di tutti gli Stati membri dell'UE.

In Europa, 31 milioni di posti di lavoro dipendono dalle esportazioni. In media, a ogni miliardo
di euro aggiuntivo di esportazioni corrispondono 14 000 nuovi posti di lavoro nell'UE.

Per ulteriori informazioni

Scheda informativa: Panoramica sul CETA

http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2017/september/tradoc_156056.pdf

                                                    (Fonte Commissione Europea 20 settembre 2017)

  STATO DELL'UNIONE 2017: UN QUADRO PER IL LIBERO FLUSSO DEI DATI NON
                          PERSONALI IN EUROPA

Per sfruttare appieno il potenziale dell'economia dei dati nell'UE, la Commissione propone
una nuova serie di norme per disciplinare il libero flusso di dati non personali nell'UE.
Insieme alle disposizioni sui dati personali già in vigore, le nuove misure consentiranno
l'archiviazione e l'elaborazione dei dati non personali in tutta l'Unione, per rafforzare la
competitività delle imprese europee e per modernizzare i servizi pubblici nel quadro di un
mercato unico europeo per i servizi di dati efficiente. L'abolizione delle restrizioni alla
localizzazione dei dati è considerata, infatti, il fattore più importante per consentire
all'economia dei dati di raddoppiare il proprio valore fino al 4% del PIL nel 2020.

Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, ha
dichiarato: "L'economia digitale europea è ancora profondamente spaccata lungo linee
nazionali chiuse, il che impedisce una più ampia crescita digitale dell'Europa. La nostra
proposta, insieme alle norme dell'UE sulla protezione dei dati personali, consentirà la libera
circolazione di tutti i tipi di dati nel mercato unico. Grazie al libero flusso dei dati le PMI e le
start-up potranno sviluppare nuovi servizi innovativi e accedere a nuovi mercati."

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    © Regione Abruzzo Bruxelles - Attività di Collegamento con l’U.E. - Notizie da Bruxelles n. 17 del 29 settembre 2017
Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l'Economia e la società digitali, ha dichiarato:
"Per garantire il successo dell'Europa nella nuova era dell'economia digitale, occorrono
norme sulla circolazione dei dati solide e prevedibili. Con la crescente disponibilità di dati per
l'innovazione basata sui dati, i cittadini e le imprese beneficeranno di prodotti e servizi
migliori. L'abolizione degli ostacoli ai flussi transfrontalieri è essenziale per un'economia dei
dati europea competitiva."

Libero flusso dei dati non personali
Un quadro chiaro, esauriente e prevedibile contribuirà a creare un mercato europeo per
l'archiviazione e i servizi di elaborazione dei dati più integrato e competitivo. Il quadro
propone:

il principio del libero flusso transfrontaliero di dati non personali: gli Stati membri non
possono più imporre alle organizzazioni di localizzare l'archiviazione o l'elaborazione dei dati
all'interno dei propri confini. Le restrizioni saranno giustificate soltanto per motivi di pubblica
sicurezza. Gli Stati Membri saranno tenuti a comunicare alla Commissione i requisiti già in
vigore o nuovi in materia di localizzazione dei dati. Il libero flusso dei dati non personali
renderà più facile e meno costoso per le imprese operare a livello transfrontaliero senza
dover duplicare i sistemi informatici o salvare gli stessi dati in luoghi diversi;

il principio della disponibilità dei dati per i controlli previsti dalla legge:le autorità
competenti potranno esercitare i diritti di accesso ai dati indipendentemente dal luogo di
archiviazione o elaborazione nell'UE. Il libero flusso dei dati non personali non pregiudicherà
gli obblighi delle imprese e delle altre organizzazioni di fornire determinati dati per i controlli
previsti dalla legge;

l'elaborazione di codici di condotta a livello dell'UE per abolire gli ostacoli che
impediscono di cambiare fornitore di servizi di archiviazione sul cloud o di ritrasferire i dati nei
sistemi informatici degli utenti.

Vantaggi per le imprese e i cittadini
Le nuove norme aumenteranno la certezza giuridica e la fiducia delle imprese e delle
organizzazioni. Apriranno inoltre la strada a un vero e proprio mercato unico dell'UE
dell'archiviazione e dell'elaborazione dei dati, creando un settore europeo di servizi
di cloud competitivo, sicuro e affidabile e riducendo i prezzi per gli utenti dei servizi di
archiviazione ed elaborazione dei dati. Poiché l'obiettivo delle nuove norme è di accrescere
la fiducia, le imprese dovrebbero ricorrere più frequentemente ai servizi di cloud ed entrare in
nuovi mercati con maggiore sicurezza. Potranno inoltre spostare le proprie risorse
informatiche interne nei luoghi più convenienti sotto il profilo dei costi. In ultima analisi si
prevede una crescita aggiuntiva del PIL dell'UE pari a 8 miliardi di EUR all'anno.
Le nuove misure integrano la normativa in materia di protezione dei dati personali e
rappresentano un ulteriore passo avanti verso un spazio comune dei dati veramente
funzionale a livello europeo.

Contesto

L'abolizione degli ostacoli al libero flusso dei dati non personali è una delle azioni
fondamentali annunciate nella revisione intermedia della strategia per il mercato unico
digitale. La proposta integra le misure per "Costruire un'economia dei dati europea",
contenute nella comunicazione presentata a gennaio 2017, e si basa anche sulla revisione

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    © Regione Abruzzo Bruxelles - Attività di Collegamento con l’U.E. - Notizie da Bruxelles n. 17 del 29 settembre 2017
del quadro europeo di interoperabilità per una migliore collaborazione digitale tra le
amministrazioni pubbliche in Europa.
Nelle sue conclusioni di dicembre 2016, il Consiglio europeo ha invitato ad adottare misure
sul libero flusso dei dati. Appelli analoghi sono venuti dalla presidenza estone del Consiglio
dell'UE nel suo documento prospettico sulla libera circolazione dei dati (link is external),
come pure dai deputati del Parlamento europeo.
Cogliere le opportunità digitali, compreso l'uso di tecnologie e servizi basati sui dati, è anche
uno degli obiettivi della strategia di politica industrialeglobale presentata ieri.
Oggi la Commissione ha inoltre avviato una consultazione pubblica per valutare l'attuazione
della direttiva sull'informazione del settore pubblico, che intende raccogliere opinioni su come
migliorare l'accessibilità e il riutilizzo di dati pubblici e finanziati da fondi pubblici, nonché
sull'accesso ai dati privati di interesse pubblico.

Per maggiori informazioni

Un quadro per il libero flusso dei dati non personali in Europa - domande e risposte:

http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-17-3191_it.htm

                                                     (Fonte Commissione Europea 19 settembre 2017)

       STATO DELL'UNIONE: PRESERVARE E RAFFORZARE SCHENGEN PER
    MIGLIORARE LA SICUREZZA E SALVAGUARDARE LE LIBERTÀ DELL'EUROPA

Come annunciato dal Presidente Juncker nella lettera di intenti del 13 settembre, la
Commissione europea propone oggi delle misure per preservare e rafforzare lo spazio
Schengen. La Commissione propone di aggiornare il codice frontiere Schengen
adattando alle esigenze attuali le norme sul ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere
interne, affinché siano in grado di rispondere alle mutevoli e persistenti minacce gravi per
l'ordine pubblico o la sicurezza interna. Sono inoltre introdotte garanzie procedurali più
solide per assicurare che i controlli alle frontiere interne rimangano l'eccezione, una misura
di ultima istanza, cui ricorrere soltanto se il provvedimento è necessario e proporzionato, in
modo da limitare l'impatto sulla libera circolazione.

La Commissione pubblica anche una comunicazione sulle misure già adottate per
rispondere alle sfide di sicurezza che si pongono alle frontiere esterne e all'interno dello
spazio Schengen e una raccomandazione rivolta agli Stati membri sul modo in cui migliorare,
se necessario, l'applicazione delle attuali norme sui controlli temporanei alle frontiere.

Frans Timmermans, Primo Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: "In
tema di ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne, le norme del codice frontiere
Schengen sono state pensate in un'epoca diversa, in cui le sfide erano diverse. Le
circostanze eccezionali che contraddistinguono il nostro presente, ad esempio l'accentuarsi
della minaccia terroristica, ci hanno indotto a proporre un codice frontiere Schengen
maggiormente consono a questa nuova epoca. Gli Stati membri dovrebbero poter prendere
provvedimenti eccezionali quando si trovano di fronte a minacce gravi per l'ordine pubblico o
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la sicurezza interna, ma sempre nel rispetto di condizioni rigorose. Così garantiamo la libera
circolazione e la sicurezza all'interno dello spazio Schengen."

Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la
cittadinanza, ha dichiarato: "Schengen è uno dei maggiori successi dell'integrazione europea
e siamo fermamente impegnati a salvaguardarlo, preservarlo e rafforzarlo. L'assenza di
controlli alle frontiere interne costituisce l'essenza stessa di Schengen, ma, in uno spazio
comune senza controlli alle frontiere, comuni sono anche le questioni di sicurezza. È per
questo che dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere il giusto equilibrio tra la libera
circolazione e la mobilità, da un lato, e la sicurezza, dall'altro. Solo un quadro Schengen
coordinato e unito, che includa anche la Bulgaria e la Romania, permetterà di conseguire
quest'obiettivo."

Julian King, Commissario per l'Unione della sicurezza, ha dichiarato: "Gli Stati membri
dell'UE dovrebbero essere in grado di prendere le misure atte a rafforzare la propria
sicurezza - in circostanze eccezionali e in un quadro che rispetti l'importanza e i benefici
enormi dello spazio Schengen."

Negli ultimi anni la Commissione ha intrapreso una serie di misure volte a rafforzare la
sicurezza nello spazio Schengen e a rafforzare la gestione delle frontiere esterne. Il codice
frontiere Schengen è già stato modificato più volte in modo che continuasse a rispondere al
suo scopo. Gli Stati membri si sono avvalsi delle norme Schengen per introdurre controlli
temporanei nei termini e alle condizioni previsti, rispettando e salvaguardando il più ampio
funzionamento del sistema.

Gli strumenti disponibili si erano finora dimostrati adatti, ma oggi le nuove sfide di sicurezza
impongono all'Europa di aggiornare il codice frontiere Schengen prolungando il periodo
per cui si possono ripristinare i controlli alle frontiere interne e associandolo a garanzie
più rigorose. Con le proposte odierne la Commissione intende attualizzare le norme
assicurando nel contempo che siano usate in modo più efficace e soltanto come misura di
ultima istanza, in situazioni eccezionali nelle quali il provvedimento è necessario e
proporzionato. Le norme rafforzate rendono più rigoroso il dovere di cooperazione con gli
Stati membri limitrofi, in particolare, per ridurre al minimo l'impatto sulla libera circolazione.

Per migliorare l'applicazione del codice frontiere Schengen in raccordo con le più ampie
norme Schengen, e in linea con la richiesta formulata dal Presidente Juncker nel discorso
sullo stato dell'Unione, la comunicazione invita ora il Consiglio a decidere la piena
integrazione della Bulgaria e della Romania nello spazio Schengen e a disporre che la
Croazia divenga membro a pieno titolo una volta soddisfatti tutti i criteri.

Miglioramento del codice frontiere Schengen per far fronte alle attuali minacce

Se la disciplina vigente in materia di ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne si
è rivelata adeguata nell'ampia maggioranza dei casi, non sempre i periodi di tempo previsti
dalle norme sono sufficienti quando gli Stati membri si trovano a dover affrontare minacce
gravi e mutevoli all'ordine pubblico o alla sicurezza interna.

La Commissione propone pertanto di adeguare i termini applicabili a norma degli articoli 25
e 27 del codice frontiere Schengen portandoli a un anno (invece degli attuali sei mesi) e
introducendo nel contempo garanzie procedurali più rigorose, fra cui l'obbligo per gli Stati
membri di valutare se misure alternative permettano una risposta più efficace alla minaccia
individuata, e di presentare una valutazione dettagliata del rischio.
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In base alle proposte odierne gli Stati membri avranno anche la possibilità di prolungare in
via eccezionale la durata dei controlli se la stessa minaccia perdura oltre un anno e
quando, per far fronte alla stessa minaccia, sono state adottate sul territorio dello Stato
misure nazionali di corrispondente eccezionalità, ad esempio con la dichiarazione dello stato
di emergenza.

Per varare la proroga sarebbe necessaria una raccomandazione del Consiglio, che
dovrebbe tenere conto del parere espresso dalla Commissione; la proroga sarebbe
rigorosamente limitata a 6 mesi, rinnovabile tre volte per un periodo complessivo massimo di
due anni.

In attesa che siano adottate queste modifiche legislative la Commissione emana oggi anche
degli orientamenti, sotto forma di raccomandazione, in cui indica agli Stati membri come
applicare meglio le norme di Schengen vigenti. In particolare, ricorda agli Stati membri che il
ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne deve rimanere una misura
eccezionale di ultima istanza, che occorre limitare l'impatto sulla libera circolazione e che
si dovrebbero privilegiare misure alternative, quali ad esempio i controlli di polizia e la
cooperazione transfrontaliera. Gli Stati membri devono effettuare periodicamente una
valutazione dei controlli temporanei, informare gli altri Stati membri interessati e cooperare
con essi, e astenersi dall'adottare provvedimenti ingiustificati.

Infine, affinché gli Stati membri affrontino le minacce in maniera unitaria, agendo compatti in
uno spazio Schengen più forte, è ormai giunto il momento che la Bulgaria e la Romania
diventino membri Schengen a pieno titolo. È opportuno che il Consiglio adotti la decisione di
autorizzarne l'adesione a tale spazio e di eliminare i controlli alle frontiere interne tra questi
due Stati membri e i loro vicini dell'UE. La Bulgaria e la Romania hanno dimostrato di avere
la capacità di difendere le frontiere esterne dell'UE e dovrebbero di conseguenza diventare
membri dello spazio senza frontiere interne.

Informazioni generali

Lo spazio Schengen è la più grande zona di libera circolazione del mondo. Permette a oltre
400 milioni di cittadini dell'UE, così come ai visitatori, di spostarsi liberamente al suo interno
e consente un flusso senza ostacoli di beni e servizi. È uno dei maggiori successi
dell'integrazione europea, che va salvaguardato e preservato.

Sin dalla sua ideazione lo spazio Schengen ha dovuto affrontare vari tipi di sfide e minacce.
Le norme Schengen hanno permesso e permettono il funzionamento generale del sistema
Schengen, mettendolo in condizione di rispondere alle diverse sfide. Ad esempio, a seguito
dei movimenti secondari di migranti irregolari e alle carenze nella gestione delle frontiere
esterne della Grecia, la Commissione ha attivato la procedura di cui all'articolo 29 del codice
frontiere Schengen. Questo ha portato al ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere
interne per i cinque principali paesi interessati (Austria, Danimarca, Germania, Norvegia,
Svezia), sulla base di una dettagliata valutazione da parte della Commissione.

Per ulteriori informazioni

https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/homeaffairs/files/what-we-do/policies/european-agenda-
migration/20170927_communication_on_preserving_and_strengthening_schengen_en.pdf

                                               (Fonte Commissione Europea 27 settembre 2017)

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PRIMA ESTATE SENZA COSTI DI ROAMING: GLI EUROPEI VEDONO I VANTAGGI
                      DELLE NUOVE NORME

Nella prima estate senza costi di roaming gli europei dimostrano di conoscere le nuove
norme e iniziano a cambiare abitudini quando viaggiano all'estero nell'UE.

Secondo un sondaggio Eurobarometro Flash pubblicato oggi, la maggior parte degli europei
riconosce i vantaggi del roaming senza costi aggiuntivi. Grazie alla nuova normativa europea
sul roaming, in vigore dal 15 giugno 2017, quando viaggiano all'estero nell'UE i consumatori
possono utilizzare il proprio telefono cellulare come se fossero nel loro paese, senza costi
aggiuntivi. Il sondaggio rivela che il 71% degli europei è a conoscenza del fatto che sono
state abolite le tariffe di roaming e che il 72% pensa di poterne beneficiare, o che qualcuno
dei suoi conoscenti ne potrà beneficiare. La percentuale di cittadini a conoscenza delle
nuove norme sale all'86% tra coloro che hanno viaggiato dopo il 15 giugno.

Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, ha dichiarato:
"Quando si spostano nell'UE le persone vogliono utilizzare il telefono cellulare come se
fossero nel loro paese, senza temere bollette esorbitanti. E gli operatori di telefonia mobile
stanno investendo nelle reti per soddisfare l'aumento della domanda. La nuova normativa
dell'UE sulle telecomunicazioni, che incoraggerà questi investimenti, dovrebbe essere
adottata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri nel più breve tempo possibile."

Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l'Economia e la società digitali, ha dichiarato:
"Questo è un esempio di come l'UE migliora concretamente la vita dei cittadini europei. Il
roaming a tariffa nazionale funziona: i consumatori manifestano il loro apprezzamento, i
consumi crescono e la domanda di servizi mobili durante gli spostamenti nell'UE è molto alta.
Un vantaggio sia per i consumatori che per gli operatori."

I viaggiatori iniziano a cambiare le loro abitudini

Il sondaggio Eurobarometro Flash sul roaming è stato realizzato alla fine del mese di agosto,
dopo il principale periodo di vacanza dell'anno. I risultati mostrano che durante quest'estate -
la prima senza costi di roaming aggiuntivi per chi viaggia nell'UE - le persone hanno iniziato
a modificare il loro comportamento nell'uso del telefono cellulare dall'estero:

         la percentuale di viaggiatori che utilizzano il traffico di dati mobili in roaming con la
          stessa frequenza che a casa è raddoppiata tra coloro che hanno viaggiato dopo il 15
          giugno 2017 (31%) rispetto a coloro che hanno viaggiato nel corso dei mesi
          precedenti (15%);
         la percentuale di viaggiatori che non ha mai utilizzato il traffico di dati mobili all'estero
          si è dimezzata dopo il 15 giugno 2017 (21%) rispetto ai mesi precedenti a tale data
          (42%);
         in generale, è in calo l'uso limitato della telefonia mobile all'estero: meno passeggeri
          spengono il telefono cellulare (12%) rispetto a prima del 15 giugno (20%);
         tuttavia, in confronto all'uso del telefono cellulare nel paese d'origine, anche dopo il 15
          giugno 2017 il 60% dei viaggiatori ha continuato a limitarne l'uso mentre era in viaggio
          in un altro paese dell'UE.
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L'impatto dell'abolizione delle tariffe di roaming sull'uso del telefono cellulare all'estero è
altresì confermato dal raffronto dei dati con quelli di un sondaggio Eurobarometro effettuato
nel 2014, dal quale emergeva un uso del roaming ancora più limitato rispetto ai mesi
precedenti al 15 giugno 2017.

Gli operatori registrano un aumento del traffico dati e voce

Gli operatori di telefonia mobile già osservano nelle loro reti un cambiamento nelle abitudini
dei viaggiatori. Numerosi operatori hanno segnalato un aumento importante del traffico dati
dovuto all'utilizzo in viaggio, aumentato esponenzialmente quest'estate rispetto all'estate
2016 (da 3 a 6 volte e, in alcuni casi, anche di più). Sebbene una parte di questo aumento
sia dovuta alla generale crescita tendenziale dei consumi di traffico dati sui mercati nazionali
rispetto all'anno precedente, una parte sostanziale può essere attribuita alle nuove norme sul
roaming. Anche se meno accentuato, è significativo anche l'aumento delle chiamate in
roaming. In risposta a questa evoluzione, nelle zone turistiche gli operatori di telefonia mobile
segnalano importanti investimenti nelle proprie reti per cogliere l'opportunità rappresentata
dall'aumento della domanda da parte dei viaggiatori.

La Commissione continua a monitorare l'attuazione

Dopo la prima estate senza costi di roaming aggiuntivi, si osserva che, in generale, gli
operatori di telefonia mobile rispettano le nuove norme. La Commissione, in stretta
cooperazione con le autorità nazionali di regolamentazione, che sono direttamente
responsabili dell'attuazione, continuerà a monitorare l'evoluzione dei mercati della telefonia
mobile negli Stati membri per garantire che gli operatori continuino a rispettare le nuove
norme e che i consumatori beneficino dell'abolizione delle tariffe di roaming.

Contesto

Dal 15 giugno 2017 i cittadini europei possono utilizzare il proprio telefono cellulare
(chiamate, SMS e dati) quando viaggiano nell'UE senza sostenere costi di roaming
aggiuntivi. Ciò significa che i viaggiatori possono utilizzare il cellulare all'estero proprio come
a casa, senza temere bollette telefoniche elevate.

Per dieci anni prima di questa data la Commissione si è adoperata per ridurre e infine
eliminare i costi di roaming aggiuntivi imposti dagli operatori di telecomunicazioni ai clienti nel
momento in cui utilizzavano il loro dispositivo mobile dopo aver attraversato la frontiera, per
vacanza o per viaggio d'affari. Tra il 2007 e il 2016 i prezzi del roaming sono scesi di più del
90% e l'ultima flessione si è registrata nell'aprile 2016. Nel 2015, sulla base di una proposta
della Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno convenuto di abolire
le tariffe di roaming per chi viaggia nell'UE. A tal fine, come richiesto dal Parlamento europeo
e dal Consiglio, la Commissione ha adottato un meccanismo sulla politica di utilizzo corretto
e sulla sostenibilità nel dicembre 2016 e ha formulato proposte per nuovi prezzi di roaming
all'ingrosso.

Per maggiori informazioni

Roaming online

https://twitter.com/search?f=tweets&vertical=default&q=%23roaming&src=typd

                                               (Fonte Commissione Europea 26 settembre 2017)
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AGRICOLTURA

         LE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI DELL'UE RESTANO ELEVATE

Secondo gli ultimi dati sul commercio pubblicati oggi, a luglio 2017 le esportazioni
agroalimentari dell’Unione europea sono salite a 11,3 miliardi di euro, un aumento del 7%
rispetto a luglio 2016.

Gli aumenti più consistenti del valore delle esportazioni (in milioni di euro, a luglio 2017
rispetto a luglio 2016) si sono registrati verso gli Stati Uniti (+194) e la Russia (+104 per i
prodotti non soggetti all'embargo russo). Sono invece notevolmente diminuite le esportazioni
in Arabia Saudita (-156), Libia (-50) ed Emirati Arabi Uniti (-40). Quanto ai prodotti, alcolici e
liquori hanno registrato l’aumento maggiore (+169), seguiti dal latte in polvere (+107).

Anche il valore delle importazioni agroalimentari dell'UE ha registrato un aumento del 9%
rispetto a luglio 2016. La bilancia commerciale agroalimentare dell'UE resta ampiamente in
positivo, con un’eccedenza di oltre 2 miliardi di euro a luglio 2017.

L’ultima relazione on line riporta i dati completi su esportazioni e importazioni e una
panoramica degli scambi agroalimentari negli ultimi dodici mesi.

                                               (Fonte Commissione Europea 20 settembre 2017)

DIFFERENZE DI QUALITÀ NEI PRODOTTI ALIMENTARI: LA COMMISSIONE AIUTA GLI
        STATI MEMBRI A CONTRASTARE MEGLIO LE PRATICHE SLEALI

La Commissione ha pubblicato oggi una serie di orientamenti sull'applicazione della
normativa dell'Unione europea sui prodotti alimentari e sulla tutela dei consumatori per
quanto riguarda le differenze di qualità nei prodotti, come annunciato dal Presidente Juncker
nel discorso sullo stato dell'Unione.

Gli orientamenti aiuteranno le autorità nazionali a stabilire se un'impresa sta infrangendo le
norme dell'UE quando vende prodotti alimentari con differenze di qualità in paesi diversi.

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    © Regione Abruzzo Bruxelles - Attività di Collegamento con l’U.E. - Notizie da Bruxelles n. 17 del 29 settembre 2017
In occasione del discorso sullo stato dell'Unione Jean-Claude Juncker, presidente della
Commissione europea, ha dichiarato: "Non accetterò che in alcune parti dell'Europa vengano
venduti alla gente prodotti alimentari di qualità inferiore rispetto a quella di altri paesi,
nonostante la confezione e il marchio siano identici. Dobbiamo attribuire alle autorità
nazionali poteri più forti per eliminare le pratiche illegali laddove sussistano."

Věra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha
dichiarato: "Presentare due prodotti diversi nella confezione della stessa marca è
ingannevole e sleale nei confronti dei consumatori. Questo problema dimostra con chiarezza
che possiamo risolvere i problemi transfrontalieri solo se collaboriamo a livello di UE. Per
troppo tempo i singoli Stati membri non sono stati in grado di affrontare il problema. Sono
determinata a porre fine a questa pratica, vietata dalla normativa dell'UE, e a garantire che
tutti i consumatori siano trattati in modo equo.".

Gli orientamenti elencano e illustrano i pertinenti obblighi imposti dalla normativa dell'UE sui
prodotti alimentari e sulla tutela dei consumatori a cui le autorità devono fare riferimento
nell'analizzare una potenziale questione di differenze di qualità nei prodotti:

         il regolamento relativo alle informazioni sugli alimenti che prevede che ai consumatori
          siano fornite informazioni sufficienti e affidabili su un determinato prodotto alimentare.
          Ad esempio, le etichette alimentari devono riportare l'elenco di tutti gli ingredienti
          contenuti nel prodotto,
         la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, che vieta le pratiche commerciali sleali,
          quali la commercializzazione di prodotti identici della stessa marca con modalità che
          potrebbero ingannare il consumatore.

Sulla base di tale normativa, gli orientamenti stabiliscono un approccio fase per fase che
permetterà alle autorità nazionali preposte al controllo degli alimenti e alla tutela dei
consumatori di capire se i produttori violano tale normativa. Nel caso in cui vi sia una
dimensione transfrontaliera della violazione, le autorità di tutela dei consumatori possono
affrontarla a livello europeo mediante la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori.

Alle autorità nazionali preposte al controllo degli alimenti e alla tutela dei consumatori spetta
il compito di garantire che le imprese rispettino la normativa dell'UE. Tuttavia la
Commissione europea è impegnata ad aiutarle attraverso questi orientamenti e mediante
vari filoni di attività.

Altre azioni della Commissione

Oltre agli orientamenti citati la Commissione sta lavorando a una metodologia finalizzata a
migliorare le prove comparative sui prodotti alimentari in modo da consentire agli Stati
membri di discutere della questione sulla scorta di una base scientifica solida e condivisa che
sia la stessa per tutti. La Commissione ha messo a disposizione del Centro comune di
ricerca (JRC) 1 milione di euro per lo sviluppo di tale metodologia.

Sta inoltre finanziando ulteriori attività che riguardano la raccolta di prove e la vigilanza
sull'applicazione delle norme, con l'erogazione agli Stati membri di 1 milione di euro per il
finanziamento di studi o di misure volte a garantire l'applicazione delle norme.

La Commissione ha avviato un dialogo con le associazioni di produttori e di marchi, che
si sono impegnate a elaborare un codice di condotta entro l'autunno.

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Il 13 ottobre la Commissione parteciperà al Vertice dei consumatori, una riunione
ministeriale ad alto livello sul tema delle differenze di qualità nei prodotti alimentari
organizzata a Bratislava dai governi della Slovacchia e della Repubblica ceca. La
Commissione organizzerà anche seminari con le autorità responsabili della tutela dei
consumatori e della sicurezza alimentare nei mesi di settembre e novembre.

Per ulteriori informazioni

Guida all'applicazione del diritto dell'Unione europea sui prodotti alimentari e la tutela dei
consumatori

http://ec.europa.eu/newsroom/just/item-detail.cfm?item_id=604475

                                                     (Fonte Commissione Europea 26 settembre 2017)

                                                  ECONOMIA

              ECONOMIA DIGITALE: VERSO UN'IMPOSIZIONE FISCALE EQUA

La Commissione europea ha pubblicato una nuova agenda dell’UE per garantire un regime
fiscale equo e favorevole alla crescita per l’economia digitale. L’attuale quadro fiscale non è
in linea con le realtà moderne, in quanto le normative fiscali vigenti sono state concepite per
l’economia tradizionale e non per attività basate sempre più spesso su beni e dati
immateriali.

Per questo motivo, si stima che nell’UE l'imposizione fiscale sulle imprese digitali sia circa la
metà, e spesso ancor meno, rispetto alle imprese tradizionali. D'altro canto, l'attuazione di
misure unilaterali e non coordinate da parte dei singoli Stati membri rischia di creare nuovi
ostacoli e possibilità di elusione nel mercato unico.

La comunicazione:

https://ec.europa.eu/taxation_customs/sites/taxation/files/1_en_act_part1_v10_en.pdf

adottata oggi dalla Commissione illustra le sfide affrontate dagli Stati membri nel rispondere
a questo problema così sentito e delinea possibili soluzioni da analizzare con l’obiettivo di
assicurare un approccio coerente dell’UE alla tassazione dell’economia digitale, che
sostenga le priorità della Commissione: completare il mercato unico digitale e assicurare a
tutte le imprese un'imposizione fiscale equa ed efficace.

La comunicazione di oggi precede una proposta legislativa su norme dell’UE per la
tassazione degli utili nell’economia digitale, come confermato dal Presidente Juncker nel
discorso sullo stato dell’Unione 2017, che potrebbero essere definite già nella primavera del
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